Pubblicazioni. Medicina naturale, alternativa, non convenzionale

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1 Pubblicazioni Secondo una delle ultime indagini ISTAT su un campione di famiglie, la percentuale di italiani che si cura con la medicina naturale è praticamente raddoppiata rispetto all ultimo decennio, si è passati dal 7% nel 91 al 15-16% nel Ma quando si parla di medicina naturale che cosa si intende? Con questa denominazione si indicano discipline o prassi di cura che, basandosi anche su concetti teorici o filosofici, tendono ad attribuire ad uno squilibrio dell organismo, più che a fattori esogeni, la causa di molte patologie. Se si analizza il termine natura, si trova che è il fondamento dell esistenza, l insieme degli esseri viventi e delle cose dell universo, sia nel loro concreto manidi Alberto Bramati Medicina naturale, alternativa, non convenzionale Da anni se ne parla ma solo nell ultimo decennio nel nostro Paese si è avuta una grande diffusione della medicina naturale tra i vari operatori: medici, infermieri, altri operatori e gli utilizzatori finali. 1 Devoto-Oli, Vocabolario della lingua italiana, Felice le Monnier, Firenze, 1979 festarsi, sia nelle leggi che li governano e che sono dette appunto naturali 1. I vari aspetti della realtà acquistano quindi pienamente il loro significato solo se vengono inseriti in questo disegno di insieme e, se tale elaborazione viene applicata all organismo vivente, avremo che l uomo è tutto in sé stesso ma non solo, è anche un tutto con l universo intero. Questa visione di unicità, singolarità e globalità dell essere umano viene definita olistica. Costituiscono la figura olistica dell uomo diverse componenti: bio-fisiologica; psicologica; socioculturale; spirituale. 31

2 Queste componenti interagiscono tra loro e con l ambiente esterno, che possiamo definire come l insieme delle condizioni fisico-chimiche e biologiche che permettono e favoriscono la vita degli essere viventi nonché il complesso di condizioni sociali, culturali e morali, nel quale una persona si trova, si forma, e si definisce. I terapeuti che utilizzano la medicina non convenzionale considerano sempre l uomo nella sua globalità. Assimilati questi concetti scaturisce un modo diverso da quello canonico di interpretare la malattia e la terapia: la malattia non può essere considerata solo un evento accidentale ed estraneo all organismo causato da fattori esterni: fa parte anch essa della totalità dell organismo, ha un significato, un ruolo ed un fine, obbedisce a leggi interne al corpo, è espressione della totalità dell individuo; la malattia viene vista come uno squilibrio interno dell organismo riconducibile ad una risposta inadeguata ai fattori stressanti della vita; la malattia non va bloccata, eliminata, rimossa ad ogni costo, in quanto a volte deve essere assecondata poiché rappresenta la via più rapida verso la ripresa della salute, la diminuzione del problema e quindi il riequilibrio dei componenti dell individuo (es. la febbre è un campanello dall allarme per il nostro organismo 32 e quando è presente accelera i processi vitali, l infiammazione permette la riparazione dei tessuti, il vomito e la diarrea allontanano dall intestino accumuli tossici, ecc.). La medicina alternativa, più che eliminare i sintomi, cerca sempre di interpretare le cause della malattia e quando ciò non è possibile, tende a fare in modo che l uomo conviva meglio e con minor stress il proprio problema. Il metodo di cura naturale va quindi nella stessa direzione dei processi spontanei di guarigione: non si sovrappone né contrasta le risposte del corpo, ma, se necessario, le rinforza e/o le regolarizza; Dallo scorso 18 maggio, a Terni, durante il convegno su La professione medica e le medicine non convenzionali: opportunità e rischi, promosso dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) si è deliberato che: Le medicine e le pratiche non convenzionali ritenute in Italia come rilevanti da un punto di vista sociale sono: Agopuntura Fitoterapia Medicina Ayurvedica Medicina Antroposofica Medicina Omeopatica Medicina Tradizionale Cinese Omotossicologia Osteopatia Chiropratica

3 Fig1 - visione plantare piede dx e sx L esercizio delle suddette medicine e pratiche non convenzionali è da ritenersi a tutti gli effetti atto medico. Esistono comunque altre discipline e tecniche non convenzionali importanti ed efficaci quali: la Riflessologia plantare, il Linfodrenaggio manuale, lo Shatzu, lo Yoga, i Fiori di Bach, l Aromaterapia, la Musicoterapia ecc.. Queste tecniche opportunamente insegnate, conosciute e quindi utilizzate possono essere complementari alla preparazione infermieristica e permettono quindi all infermiere di avere: la possibilità di suggerire ed attuare, in base alle necessità della persona, la pratica non convenzionale più idonea alle necessità; ulteriori mezzi per l individuazione, l identificazione e il soddisfacimento dei bisogni della persona. La riflessologia è scienza antichissima, che parte dal principio che ogni malattia o comunque ogni fatto corporeo, si manifesta per traslazione in una zona del corpo anche distante anatomicamente dal punto dove la problematica ha avuto origine. É stato riscontrato che sui piedi ci sono zone o punti precisi, ricollegabili ad organi ed apparati e quindi si è potuta creare una mappa di tali zone o punti riflessi. (esempio Fig.1-2) Lo svolgimento del lavoro da parte del terapeuta può essere sviluppato utilizzando il problem solving, di cui si serve anche l infermiere nel processo di assi

4 stenza infermieristica, naturalmente visto dal punto di vista riflessologico: Raccolta e classificazione dei dati. Identificazione del Bisogno. Formulazione degli obiettivi. Scelta ed attuazione del trattamento. Valutazione. a) Raccolta e classificazione dei dati La raccolta dei dati avviene attraverso un indagine che si svolge come segue: Indagine iniziale (il tempo richiesto è quello del primo approccio e del colpo d occhio): osservare la persona e cercare di avere informazioni attraverso il linguaggio del corpo ; intervista con la persona che deve mirare a conoscere come convive l individuo con il suo disturbo e perché ha pensato alla riflessologia come aiuto. Indagine visiva del piede: si fa accomodare la persona sul lettino e si esamina la struttura del piede: valgo, varo, ecc ; il colore dei piedi: dorsalmente, plantarmente, lateralmente e medialmente; la presenza di eventuali calli, vesciche, verruche, ulcere, solchi...; la sudorazione, secchezza del piede; le dita dei piedi: alluce valgo, ecc ; le unghie: colorazione, forma, ecc ; l odore del piede. 34 Fig2 - visione dorsale, laterale e mediale dx e sx

5 Indagine tattile: temperatura dei piedi; trofismo della cute; pressione: durante l indagine si applica una pressione di intensità diversa rispetto a quella del massaggio vero e proprio. b) Identificazione del Bisogno: dalla raccolta dati si individuano i bisogni e se ne stabiliscono le priorità. c) Formulazione degli Obiettivi: chiari e precisi; osservabili e misurabili; realistici e soprattutto raggiungibili: nel breve termine (camminerà con meno dolore dopo la 4ª seduta) e nel lungo termine (il dolore scomparirà, quando cammina, dopo la 10ª seduta); accettabili: concordati con la persona quando possibile; coordinati: con l intera èquipe se ci sono altri operatori; dinamici: si modificano con il modificarsi del bisogno. d) Scelta ed attuazione del trattamento che deve essere: soggettivo; finalizzato al raggiungimento dell obiettivo; programmato tenendo conto, il più possibile, delle abitudini della persona; specificato e dettagliato per gli obiettivi desiderati; spiegato e condiviso dalla persona; aggiornato in base all evoluzione del bisogno. Per il trattamento bisogna considerare: le conoscenze professionali; quanto riportato in letteratura; la consulenza di colleghi; le capacità e potenzialità della persona. d) Valutazione: Verifica funzionale, riguarda ogni passaggio del processo: Valutazione iniziale: fatta sulla raccolta dati; Valutazione continua: fatta sulle fasi. Valutazione finale: verifica del raggiungimento degli obiettivi. Bisogna inoltre ricordare che la medicina alternativa può essere praticata come coadiuvante delle cure mediche e a tal proposito voglio raccontare di un fatto accaduto in ospedale. A Giuseppe, adolescente di 16 anni, è stata diagnosticata una malattia denominata Leucemia acuta linfoblastica. Un ragazzo pieno di vita, spensierato, sportivo, come la maggior parte dei giovani della sua età. Ad un certo momento tutto ciò che prima riusciva a svolgere, principalmente a livello fisico con facilità, era diventato difficile: affaticamento anche dopo una semplice corsa, difficoltà di concentrazione, febbre persistente, presenza di ecchimosi, ecc. Giuseppe viene catapultato da una vita normale in una camera d Ospedale, reparto di ematologia pediatrica, dove può essere visitato solo da parenti e dal personale che vi lavora, tutti rigorosamente bardati. Così anche il suo comportamento normale nei primi giorni, successivamente con maggior consapevolezza della malattia si è fatto sempre più ombroso, scontroso, tale da rendere la comunicazione difficile e talvolta impossibile. Un giorno, mentre Giuseppe era solo, entrai nella sua camera ed iniziammo a parlare del suo sport preferito, il tennis e di altri interessi comuni. Scoprimmo di aver passato due ore a chiacchierare tranquillamente come amici di lunga data e ciò mi per- 35

6 36 mise successivamente di avvicinarmi sempre di più a lui, di guadagnare la sua fiducia e di stabilire un rapporto più profondo, di vera amicizia. Spesso, dopo aver lavorato, mi fermavo con Giuseppe a chiacchierare e durante uno di questi nostri incontri gli parlai della riflessologia. Lui non credeva nelle tecniche naturali, fatta eccezione per le mani del massaggiatore della sua squadra. Successivamente alla chemioterapia, Giuseppe, dovette fare i conti con una stipsi resistente ai vari farmaci e volle provare il trattamento riflessologico. Dopo quattro trattamenti, oltre ad evacuare, mi disse che i massaggi lo tranquillizzavano e gli procuravano un piacevole senso di benessere. Mi disse inoltre che il contatto umano, unitamente al nostro discorrere, lo aiutava ad accettare meglio la situazione che stava vivendo. Giuseppe riferì ai familiari ed al personale dell ospedale la sua esperienza e tutti vollero saperne di più su questa tecnica. Quanto sopra mi ha fatto capire che se voglio ottenere dei risultati in riflessologia devo considerare la persona nel suo insieme, non solo dal punto di vista della problematica che ha o dice di avere; quindi prima di iniziare qualsiasi trattamento, è fondamentale capire chi ci sta di fronte. I dati per impostare il trattamento riflessologico, considerando il caso di Giuseppe, li ho reperiti valutando: A) l aspetto bio-fisiologico della malattia: eziologia; sintomatologia riferita nei testi; sintomatologia riferita da Giuseppe. Tutti i sistemi bio-fisiologici sono interessati ma principalmente quelli: linfatico- immunitario; nervoso (stress); emopoietico (linfoma); digerente (per la problematica, fastidiosa, manifestata da Giuseppe e per l umore). Ho preso in considerazione l apparato digerente in quanto da tempo si conosce il collegamento con il SNC, SNA e della sua importanza in stati di stress e forti emozioni. In tutte le culture, nei modi di dire, nel senso comune, la pancia è tradizionalmente considerata la sede principale di sentimenti ed emozioni. Scienziati, neurogastroenterologi, ultimamente hanno dimostrato che la pancia, piena di fibre nervose, può essere paragonata ad un secondo cervello e che non serve solo alla digestione ma anche alla produzione di sostanze psicoattive che influenzano gli stati d animo come la serotonina, la dopamina, ma anche oppiacei antidolorifici e persino benzodiazepine, sostanze calmanti come il valium. Il cervello addominale invia più segnali a quello della testa di

7 quanti non ne riceva da esso; aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni. B) Aspetto psicologico: lo stress è uno stato di energia dell individuo mentre risponde a sollecitazioni che provengono dall interno e dall esterno. La risposta deve essere adeguata allo stimolo affinchè non ci sia un disequilibrio del soggetto. Le stimolazioni interne ed esterne che agiscono sull individuo (lavoro, traffico, freddo, caldo, malattie, dispiaceri, infortuni, ecc ) possiamo definirle agenti stressanti e a questi l uomo deve dare delle risposte di adattamento. L adattamento è l insieme di risposte, meccanismi omeostatici, che l organismo mette in atto contro gli agenti stressanti a cui è continuamente sottoposto. C) Aspetto socioculturale: l ambiente e le persone con le quali viene in contatto e si relaziona sono elementi importanti per l uomo normale, figuriamoci per un ragazzo adolescente. D) Aspetto spirituale: sia Giuseppe che la sua famiglia sono credenti e sapere che qualcuno lassù l avrebbe seguito ed aiutato durante questo percorso di vita, gli ha permesso di continuare a sperare in un futuro migliore. Spesso il riflessologo, come l infermiere, diventa colui con il quale chi ha bisogno, riesce ad esprimere le proprie paure, insicurezze, incertezze, incomprensioni, un amico o persona fidata in cui può trovare conforto e che lo può consigliare o aiutare a raggiungere il giusto equilibrio per risolvere un determinato problema. Tutto ciò lo si può ottenere solo se si instaura un rapporto vero e sincero. La riflessologia plantare, come del resto le altre tecniche naturali, opportunamente conosciute ed usate, può essere applicata per la risoluzione o l alleviamento di uno svariato numero di problematiche di tipo acuto (cervicalgie, lombosciatalgie, dolori pre o mestruali, ecc..) o cronico (emiplegia, tetraplegia, paraplegia, ecc ) di persone di qualsiasi età, dando un grande contributo alla salute dell individuo. BIBLIOGRAFIA Focus n.101 marzo 2001 Elipio Zamboni Erasmo Buzzacchi, Guarire si può, Helios Press, Milano Mappe riflessologiche Hanne Marquardt, Il massaggio zonale riflesso del piede, Marrapese editore, Roma Indirizzi utili Alberto Bramati - ha partecipato a diversi corsi di medicina naturale. Diplomato in riflessologia plantare nel 1994 e docente della stessa presso la scuola FIRP. DUSI nel