Walter Pater, MARIO L'EPICUREO

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1 Walter Pater, MARIO L'EPICUREO - Marius the Epicurean, 1885, traduzione e note, Giudizi critici, pp e Bibliografia essenziale, pp di Alberto Rossatti, Introduzion e : 'Un romanzo di destino', pp.5-23, di Viola Papetti, Milano, Rizzoli BUR, 2001, pp Parte prima p.51 "La religione di Numa" p.59 Notti bianche p.70 Cambiamento d'aria 1 / 7

2 p.82 L'albero della conoscenza p.91 Il libro d'oro p.116 Eufuismo p.131 Una fine pagana Parte seconda p.141 Animula vagula p.157 Nuovo cirenaismo p.169 In viaggio p.180 "La città più religiosa del mondo" p.192 La divinità che circonda un re 2 / 7

3 p.211 La "Signora e Madre" dei palazzi p.225 Passatempi virili Parte terza p.237 Stoicismo a corte p.245 Ripensamenti p.256 Beata Urbs p.266 "La cerimonia del giavellotto" p.279 La volontà come visione 3 / 7

4 Parte quarta p.293 Due case singolari - I. Ospiti p.306 Due case singolari - II. La chiesa in casa di Cecilia p.318 "La pace minore della Chiesa" p.332 Il servizio divino p.342 Una conversazione non immaginaria p.364 Sunt lacrimae rerum p.374 I martiri p.382 Il trionfo di Marco Aurelio p.391 Anima naturaliter Christiana 4 / 7

5 I segreti dell'elocuzione, dell'espressione stessa, attraverso cui soltanto il potere intellettuale o spirituale che è in noi può produrre veramente un effetto sugli altri, soggiogare o affascinare.: p / 7

6 Romanzo (il pagano Mario che dalla nativa Etruria va a Roma, dove frequenta l'imperatore Marco Aurelio e incontra il cristianesimo nella figura dell'amico Cornelio: "l'opera centrale di Platen, un ritratto immaginario più esteso": I. Fletcher, Walter Pater, 1959 [Giudizi critici, p.30]) d' humu s erudito, non solo per le "interpolazioni": I. Small, Introduzione a Marius the Epicurean, 1986 [ Giudizi critici, p.36] da Apuleio, Le Metamorfosi ; dal Perviglium Veneris [anonimo componimento poetico del II, III o IV secolo: nota p.121]; da Marco Aurelio, I Ricordi ; dalla corrispondenza tra il retore Frontone e Marco Aurelio [scoperta nel 1815 dal cardinale Angelo Mai in un palinsesto della Biblioteca Imperiale di Milano: nota p.218]; dall'autobiografia Apologia di Apuleio; dall' Ermotimo, nei Dialoghi di Luciano; e, per la persecuzione nel 177 dei cristiani, dalla Storia ecclesiastica di Eusebio. <La morte di Mario> "..In quel momento, la limpida ricettività della sua anima, cresciuta costantemente in tutti quegli 6 / 7

7 anni, di esperienza in esperienza, era al culmine, la casa era pronta per l'ospite possibile; la tavoletta della sua mente era bianca e liscia, qualunque fossero le dita divine che volevano scrivervi. E non era proprio questa la condizione, l'atteggiamento spirituale, a cui qualcosa più alto di lui, eppure affine a lui, poteva rivelarsi; a cui quell'influsso che aveva sentito di quando in quando, come una mano amica sulla spalla, tra le oscurità del mondo, avrebbe offerto una spiegazione ulteriore? Di certo, lo scopo d'una vera filosofia deve consister non in futili sforzi in vista del completo adattamento dell'uomo alle circostanze in cui gli capita di trovarsi, ma nel tener desta una sorta di candido scontento, a dispetto delle più alte conquiste; l'animo libero da nubi e ricettivo abbandona finalmente il mondo, con quello stesso fresco stupore con cui è entrato nel mondo ancora indenne, e s'incammina per la sua cieca strada, finalmente conscio d'un profondo enigma nelle cose, pegno di qualcosa che verrà. A Mario, a questo punto, pareva di comprender come si possa guardar indietro alla vita e alle sue magnifiche visioni come su un semplice tratto di pista già percorso da un corridore ancora lesto di piede: per un attimo provò una singolare curiosità, quasi un ardente desiderio d'entrar in un futuro le cui possibilità sembravano tanto vaste..". 7 / 7