TAB. 1 - ANAGRAFE REGIONALE GALLUS GALLUS - ANNO Riproduttori linea uova

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1 CONTROLLI SANITARI NEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI Censimento degli allevamenti avicoli la completa revisione dell anagrafe avicola, Dopo effettuata dai Servizi Veterinari delle ASL nel 2006, i dati registrati nella banca regionale, costantemente aggiornati, si possono considerare affidabili. Non è da ritenersi invece del tutto superato il problema del trasferimento dei dati alla BDN (strutturata in modo parzialmente differente da quella regionale) per il quale non è stata ancora individuata una soluzione ottimale. ASL TAB. 1 - ANAGRAFE REGIONALE GALLUS GALLUS - ANNO 2007 Riproduttori linea carne Riproduttori linea uova Sono pressoché stabili i dati di censimento relativi alla specie Gallus gallus: 32 impianti di riproduttori, con oltre capi, fra orientamento carne e linea uova; 107 le aziende che producono uova (con capi) e 296 le strutture di produzione carne (con capi) (vedi tabella 1). Sostanzialmente stabili anche le consistenze delle altre specie, con piccole fluttuazioni di rilievo non significativo rispetto al 2006 (vedi tabella 2). Orientamento produttivo carne Orientamento produttivo uova All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi _ _ TOT

2 TAB. 2 - ANAGRAFE REGIONALE DEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI - ANNO 2007 ASL ANATRE FAGIANI FARAONE OCHE PERNICI PICCIONI TACCHINI QUAGLIE RATITI * STARNE ALTRI UCCELLI All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi TOT * Allevamenti con n. capi = o > 1

3 Influenza aviare l enfasi mediatica che aveva Esauritasi afflitto il comparto avicolo nel 2006, è stato possibile tornare ad una operatività regolare, adottando gli strumenti di sorveglianza ordinari per mantenere sotto costante monitoraggio la situazione epidemiologica, già dichiarata di pre-allarme epidemiologico dalle organizzazioni scientifiche internazionali. Sono stati pertanto riprogrammati interventi mirati alle situazioni di rischio, secondo le indicazioni del Ministero della Piano di monitoraggio sierologico: l attività e i risultati piano regionale è indirizzato al controllo di tutte le specie Il da reddito allevate, con una periodicità stabilita sulla base dell analisi del rischio regionale e locale. In particolare sono previsti interventi intensificati rispetto ai livelli minimi del Salute e del Centro di Referenza presso l Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Le attività di controllo sugli allevamenti intensivi, di commercio e sugli impianti che condividono flussi commerciali con le filiere localizzate nelle aree extraregionali ad elevatissima densità, comprendono gli interventi ispettivi di vigilanza, la verifica dei programmi aziendali di biosicurezza e l effettuazione del piano di monitoraggio sierologico. piano nazionale, su alcune categorie di animali od impianti ritenuti a più elevato rischio di introduzione dell infezione, come le aziende che ospitano avicoli a lunga vita produttiva e quelle deputate al commercio. TAB. 3 - INFLUENZA AVIARE - ANNO 2007 RICERCHE SIEROLOGICHE (DATI IZS) TAB. 4 - INFLUENZA AVIARE - ANNO 2007 RICERCHE VIROLOGICHE (DATI IZS) ASL IHAINF7 IHAINF / / Totale ASL RT - PCR ISOLAMENTO / / Totale

4 A questa seconda tipologia è riservata una particolare attenzione, verificando, anche con accertamenti diagnostici, i requisiti sanitari di accesso delle nuove partite. Nel corso dell anno sono stati effettuati dal laboratorio di virologia dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino in totale oltre esami sierologici, relativi allo stato immunitario sia per H7, sia per H5 (vedi tabella 3 dati IZS). I controlli virologici (PCR e isolamenti) effettuati sono stati (vedi tabella 4 dati IZS). Gli accertamenti eseguiti nelle diverse categorie produttive di Gallus gallus sono riportati nella apposita tabella 5. La tabella 6 riguarda invece i controlli effettuati sulle altre specie domestiche. I controlli effettuati nell ambito del piano di monitoraggio hanno consentito di individuare 2 aziende con evidenze di circolazione virale, da stipite H7N3, a bassa patogenicità. In entrambi i casi si è accertata la totale assenza di sintomatologia clinica evidente. L indagine ha permesso di dimostrare una correlazione indiretta con alcuni focolai emiliani verificatisi nell estate (Lugo di Ravenna). SPECIE Allev. presenti (*) Allev. Controllati (**) Accessi Capi provati Tacchini Faraone Anatre Oche Quaglie Fagiani Pernici Starne Piccioni Ratiti Altri uccelli TAB. 6 - PIANO MONITORAGGIO INFLUENZA AVIARE - ANNO 2007 ALTRE SPECIE Totale (*) Allevamenti presenti = allevamenti intensivi a consistenza > 250 capi (15 per i ratiti). (**) Nei controlli sono conteggiati anche gli accertamenti effettuati presso allevamenti a consistenza < 250 capi. TAB. 5 - PIANO DI MONITORAGGIO SIEROLOGICO REGIONALE PER INFLUENZA AVIARE GALLUS GALLUS - ANNO 2007 RIPRODUTTORI (*) PRODUTTORI CARNE (*) OVAIOLE (*) POLLASTRE (*) INCUBATOI COMMERCIO (**) ASL n. aziende presenti n. aziende presenti n. aziende presenti n. aziende presenti n. aziende presenti / / TOT (*) Aziende presenti = impianti intensivi a consistenza > 250 capi, al (**) Sono riportati i campionamenti effettuati anche presso aziende ed impianti a consistenza < a 250 capi.

5 Focolaio di Pancalieri (TO) Si tratta di un impianto deputato al commercio che rifornisce il comparto rurale, trattando anche animali ornamentali. I capi presenti al momento della diagnosi, in totale, erano avicoli da reddito delle diverse specie (gallus, anatre, oche, faraone, fagiani) ed animali ornamentali, dei quali 200 capi esotici iscritti CITES, verso cui sono state adottate misure di salvaguardia della specie. L infezione è stata introdotta, con buona probabilità, per il tramite di 2 partite di tacchini e faraone provenienti da un impianto di commercio della provincia di Cuneo (ex ASL 16) che acquista su commissione. I capi erano stati a loro volta acquistati da una filiera emiliana a cui fanno capo diversi allevamenti, presso alcuni dei quali era stata in precedenza rilevata una positività diffusa da sierotipo H7. L indicazione dei codici aziendali di almeno 4 allevamenti di origine sui certificati di provenienza ha di fatto impedito di effettuare un rintraccio preciso e pertanto di risalire con certezza alla fonte di infezione. Capi delle stesse partite hanno rifornito un altro di commercio, presso cui è stata successivamente individuata l infezione (focolaio di Verolengo) ed un terzo piccolo impianto adibito al commercio, che al momento dell indagine e della effettuazione dei relativi accertamenti aveva già smaltito la partita. L impianto si è mantenuto indenne per la breve permanenza delle partite portatrici dell infezione; i ripetuti controlli diagnostici effettuati dal Servizio Veterinario della ASL 16 hanno confermato l indennità dell impianto. I capi presenti in, iscritti CITES, in accordo con le norme comunitarie, sono stati soggetti a controlli diagnostici ravvicinati, i cui esiti favorevoli hanno consentito di evitarne l abbattimento, che ha invece riguardato i rimanenti capi presenti, compresi diversi soggetti di specie e razze ornamentali (anatre, fagiani, oche, canarini). Tutti i vincoli sull sono stati revocati dopo che gli accertamenti diagnostici sulle specie superstiti hanno consentito di escludere una residua circolazione virale. E stata inoltre istituita, a titolo precauzionale attorno al focolaio, una zona di attenzione del raggio di 5 km, a bassissima densità, dove i controlli sulle 5 aziende da reddito presenti hanno fornito esito favorevole. Focolaio di Verolengo (TO) Si tratta di un piccolo di commercio presso cui erano presenti 746 capi di specie da reddito (gallus, tacchini, anatre) ed alcuni soggetti ornamentali non di pregio (canarini e cocorite), per un totale di 836 capi. L impianto è risultato destinatario di partite della medesima provenienza, e inoltre, nello stesso periodo, dall impianto di commercio che ha rifornito l azienda sede di focolaio a Pancalieri. Anche in questo caso l infezione è stata ricondotta ai focolai della filiera emiliana. Tutti gli animali presenti nell azienda sede di focolaio sono stati abbattuti e distrutti (836 capi). L istituzione della zona di attenzione ha riguardato un area a bassa densità zootecnica che comprendeva un numero limitato di aziende. E da segnalare la presenza di una porzione di un azienda faunistica-venatoria, presso cui è stato necessario sospendere l attività venatoria già programmata, con gli inevitabili conseguenti danni indiretti a carico della stessa. A seguito del riscontro di questi focolai è stata disposta l intensificazione dei controlli sulle aziende deputate al commercio, per consentire l individuazione tempestiva di eventuali episodi di infezione trasmessi tramite contatti in occasione dei mercati. Tutti gli impianti sono stati soggetti a controlli diagnostici nel trimestre successivo al riscontro dei focolai, con esito favorevole, escludendo così un ulteriore diffusione dell infezione. Malattia di Newcastle E da segnalare la diagnosi della malattia, causata da virus velogeno, in un piccolo amatoriale della provincia di Alessandria. E inoltre da riportare il riscontro di epidemia di malattia di Newcastle nella popolazione selvatica di piccioni in provincia di Cuneo, in particolare nel Comune di Beinette. Il ripetersi in tempi successivi dell isolamento virale da piccioni, morti a seguito della malattia, ha reso opportuna l adozione di misure preventive, emanate dal Sindaco, su indicazione del Servizio Veterinario locale.

6 Salmonellosi avicole controllo della Salmonella nella produzione primaria, in Il particolare dei sierotipi responsabili del maggior numero di episodi di infezione nell uomo (Salmonella Enteriditis e Salmonella Typhimurium), è divenuta un attività prioritaria nell ambito delle strategie comunitarie di lotta alle zoonosi e di tutela della salute pubblica. Il numero di riscontri di salmonellosi umana all interno della Comunità europea è molto rilevante ( pari a 34,6 casi ogni abitanti) ed ha indotto ad individuare questa infezione tra quelle che prioritariamente devono essere soggette a controllo e per la quale devono essere adottati adeguati programmi che garantiscano una progressiva riduzione della prevalenza all interno del territorio UE. I riscontri epidemiologici dei casi di malattia rilevati nell uomo hanno permesso di individuare la carne di pollo, la carne di maiale e le uova tra gli alimenti ritenuti principali fonti di contagio per l uomo. In relazione alle indicazioni dell OMS, che individua la necessità di effettuare il monitoraggio ed il controllo degli agenti zoonotici a livello della produzione primaria, oltre che a livello della trasformazione degli alimenti, della distribuzione e del consumo finale in ambiente domestico, l UE ha riconosciuto con la Dir. 99/2003 la necessità di avviare programmi di controllo dell infezione negli allevamenti. Alcuni piani di controllo del patogeno, avviati in alcuni Stati del Nord Europa, hanno in effetti permesso di evidenziare come il controllo della salmonella a livello della produzione primaria determini una progressiva riduzione dei casi di salmonellosi riscontrati nell uomo e possa condurre alla eradicazione, ossia alla ordinaria assenza del patogeno negli animali allevati per l alimentazione umana. La necessità di verificare la situazione epidemiologica delle salmonellosi avicole nel territorio comunitario e di adottare misure di controllo armoniche in tutti gli Stati Membri e adeguate alla prevalenza riscontrata, hanno determinato l avvio di piani di studio comunitari negli allevamenti avicoli di riproduttori, galline ovaiole, polli da carne e tacchini. In relazione alla diversa prevalenza rilevata, la Commissione Europea ha successivamente previsto di avviare piani triennali di controllo nelle diverse categorie di animali considerate, con l obiettivo di ridurre progressivamente il numero di gruppi infetti. Gli aspetti centrali dei piani comunitari di controllo sono rappresentati dall autocontrollo aziendale e dalle misure di corretta prassi igienica e buone pratiche di. La profilassi diretta è infatti ritenuto l unico elemento efficace in grado di permettere un controllo dell infezione, riducendo i rischi di introduzione del patogeno in azienda. L utilizzo della profilassi indiretta risulta invece utile in situazioni di elevata prevalenza, poiché riduce la diffusione del patogeno in e la contaminazione delle uova, ma secondo le indicazioni dell EFSA, affinché la vaccinazione possa contrastare efficacemente l infezione, deve sempre essere abbinata all adozione di corrette misure di biosicurezza e igiene dell. Il trattamento antibiotico, finalizzato al controllo della salmonellosi in, non è invece permesso, in relazione alle disposizioni del Reg del 1/8/06 che consente l utilizzo degli antibiotici solo in circostanze eccezionali, ovvero: per evitare inutili sofferenze degli animali (che comunque continuano ad essere considerati infetti), per salvare materiale genetico (i pulcini schiusi devono essere sottoposti a ripetuti controlli), per altri scopi non connessi al controllo della salmonella. Per la realizzazione dei piani nazionali di controllo è previsto un contributo finanziario della UE per indennizzare gli animali abbattuti o macellati a seguito di positività che deve essere rilevata in a seguito di controllo ufficiale. Gli animali abbattuti vengono indennizzati secondo il valore medio di mercato calcolato in relazione alla specie, categoria ed età. Qualora venga consentito l utilizzo delle carni degli animali di cui è stato disposto l abbattimento, dall indennità prevista viene detratto l importo ricavato dall utilizzo delle carni. A seguito di positività devono essere riviste tutte le misure di biosicurezza adottate dall azienda ed è opportuno che, ove necessario, il Servizio Veterinario competente prescriva l adozione di misure di prevenzione che garantiscano una maggior protezione dell dall introduzione del patogeno. L obiettivo comunitario è infatti quello di migliorare progressivamente la condizione sanitaria degli allevamenti e le misure di biosicurezza adottate. Se i programmi nazionali non verranno realizzati con questa finalità, garantendo cioè un progressivo aumento degli standard sanitari, i finanziamenti pubblici impiegati per indennizzare i gruppi infetti abbattuti non permetteranno di ottenere alcuna ricaduta per il miglioramento e la tutela della salute pubblica. Riproduttori In Italia è da alcuni anni in vigore un piano di controllo della Salmonella Enteriditis e Salmonella Typhimurium nei gruppi di riproduttori della specie Gallus gallus. Le indicazioni comunitarie (Reg. 1003/2005) hanno individuato l obiettivo di ridurre la prevalenza di Salmonella nei gruppi di riproduttori ad un livello < 1% entro il 2009, includendo anche S. Hadar, S. Infantis, S. Virchow tra i sierotipi che devono oggetto del controllo poiché compresi tra i principali sierotipi responsabili della malattia nell uomo.

7 La situazione internazionale della prevalenza di salmonella nei gruppi da riproduzione rilevata nel 2006 è rappresentata nella cartina 1. In Piemonte i risultati del piano di controllo evidenziano una buona situazione sanitaria dei riproduttori della specie Gallus gallus, con ancora buoni margini di miglioramento in relazione alle misure di biosicurezza strutturali e gestionali che possono essere adottate. Nel corso del 2007 un solo gruppo di 4500 capi, parte di un azienda in cui erano allevati capi, è risultato positivo per una salmonella oggetto del controllo (S.Virchow) e sono state messe in atto le misure previste a seguito di positività. Il Servizio Veterinario dell ASL 10, territorialmente competente per l, ha rilevato che tutte le misure di biosicurezza previste erano rispettate e che tutte le prove eseguite in autocontrollo prima della positività erano risultate negative. Anche i controlli effettuati presso l incubatoio di destinazione delle uova erano risultati favorevoli. Cartina 1 - Prevalenza di S. Typhimurium e/o S. enteriditis nei gruppi di riproduttori avicoli Anno 2006 (dati EFSA). A seguito del riscontro positivo in il gruppo dei riproduttori è stato abbattuto e distrutto ed il PMPPV di Torino ha effettuato le operazioni di pulizia e disinfezione nel capannone che ospitava gli animali. Si è contemporaneamente provveduto ad effettuare il rintraccio dei pulcini schiusi presso l incubatoio da uova provenienti dal gruppo infetto. Agli allevamenti di destinazione dei pulcini, tutti piccoli allevamenti rurali, è stato inviata una nota di avviso con la prescrizione di utilizzare gli animali per la produzione di carne e consumare le eventuali uova prodotte solo previa cottura. Un ulteriore episodio di positività si è rilevato in una azienda in cui erano detenuti riproduttori introdotti a 6 mesi di età e sottoposti a controllo, come previsto dal piano regionale che integra le disposizioni nazionali, subito successivamente all accasamento. Il prelievo di 300 campioni di pollina ha evidenziato il riscontro di 1 gruppo positivo per Salmonella Typhimurium. Considerata la situazione riscontrata nel gruppo positivo ed in particolare il breve tempo di permanenza degli animali nel capannone (10 giorni), lo stato sanitario favorevole delle pollastre introdotte nell azienda dedotto dai controlli eseguiti nell di origine prima dell accasamento, la presenza di un puntuale protocollo di derattizzazione ed il rispetto di un adeguato vuoto sanitario, per verificare la possibilità di una contaminazione ambientale accidentale è stato elaborato un protocollo di approfondimento. Il protocollo, redatto in collaborazione con l IZS di Torino,

8 ha previsto una serie di interventi di controllo ripetuti sul gruppo positivo e sugli altri gruppi dell finalizzati ad accertare l assenza di infezione degli animali allevati. In relazione agli approfondimenti concordati sono stati realizzati 2 interventi di controllo a distanza di 15 giorni con la raccolta di 300 gr. di pollina, animali morti, 15 animali vivi, 240 tamponi cloacali, campioni di mangime da tutti e 4 i capannoni presenti e in aggiunta 240 uova provenienti dal capannone risultato positivo. Un ulteriore approfondimento è stato disposto su uova provenienti dall infetto e stoccate presso l incubatoio. Tutti i controlli hanno fornito esito favorevole escludendo l infezione degli animali allevati e confermando l ipotesi che subito prima del controllo positivo vi fosse stata una contaminazione accidentale. Più preoccupante è invece risultata la situazione rilevata in un incubatoio a elevata capacità, che riceve uova anche di provenienza extra-regionale, in cui sono state rilevate alcune positività. Nel corso del 2007 cinque controlli effettuati nell incubatoio, effettuati su gusci d uovo come previsto dal piano di controllo nazionale, hanno fornito esito positivo per S. Enteriditis. Immediati approfondimenti e controlli eseguiti nella azienda di origine delle uova, situata in Piemonte, non hanno confermato l infezione. A seguito dei riscontri negativi ottenuti dai controlli in azienda e in considerazione della possibilità di contaminazione crociata delle uova in fase di schiusa (rischio rilevato in relazione alla gestione delle camere di schiusa che ospitavano contemporaneamente uova di differente provenienza regionale e extraregionale), il gruppo sospetto di infezione non è stato eliminato dalla produzione. L ipotesi avanzata è stata successivamente confermata dopo alcune settimane quando l ASL di Cremona ha comunicato il riscontro dell infezione nell che forniva uova all incubatoio. Da quanto constatato si desume l esigenza di proseguire un attenta attività di controllo presso gli incubatoi, indipendentemente da quanto previsto dal piano di controllo della salmonella nei gruppi da riproduzione (che non prevede controlli ufficiali in incubatoio qualora l allevatore effettui l autocontrollo in azienda), per adeguare progressivamente le caratteristiche strutturali e gestionali degli stessi agli standard indispensabili per limitare la diffusione della salmonella negli allevamenti di ovaiole e broiler a cui sono destinati i pulcini ed individuare rapidamente l origine delle uova infette. E inoltre opportuno continuare a monitorare con attenzione l applicazione delle corrette misure igieniche e di biosicurezza e le buone pratiche negli allevamenti di riproduttori che sono all apice della filiera avicola e ne determinano pertanto lo stato sanitario di partenza. Di particolare rilievo è infine il fatto che in nessun caso di positività rilevata ai controlli ufficiali vi era stata un precedente riscontro di non conformità alle prove in autocontrollo. Il nuovo contesto normativo comunitario del pacchetto igiene considera una responsabilità del produttore il controllo sanitario degli animali da cui derivano prodotti alimentari, soprattutto nel merito di patologie pericolose per la salute umana, e tutti i futuri piani di controllo delle salmonellosi avicole saranno basati sull applicazione di piani di autocontrollo predisposti dall OSA e approvati dall ASL. E dunque necessario avviare iniziative che permettano di responsabilizzare maggiormente gli allevatori sui rischi per la sicurezza alimentare derivati dalle loro produzioni e che consentano di perfezionare il sistema dell autocontrollo effettuato a livello della produzione primaria. TAB. 7 - Piano di studio UE per rilevare la prevalenza di salmonella spp. nei gruppi di galline ovaiole Sierotipo Europa Italia Salmonella spp 30,80% 29,20% S. Enteriditis 18,30% 4,10% S. Typhimurium 2,60% 3,80% S. E e/o S.T. 20,40% 7,90% TAB. 8 - Piano di studio UE per rilevare la prevalenza di salmonella spp. nei gruppi di polli da carne Sierotipo Europa Italia Salmonella spp 23,70% 28,30% S. Enteriditis 10,90% 2,40% S. Typhimurium 0,50% 0,10% S. E e/o S.T. 11% 2,30%

9 Ovaiole In relazione ai riscontri di prevalenza rilevati successivamente al piano di studio realizzato nel 2005, la Commissione Europea ha stabilito con il Reg. 1168/2006 i requisiti generali del piano di controllo della salmonella nei gruppi di ovaiole che dovrà essere avviato nel 2008 e gli obiettivi che devono essere raggiunti al termine del triennio di applicazione del programma. Nell ambito del piano comunitario di studio della prevalenza di salmonella spp. negli allevamenti di galline ovaiole, realizzato nel 2005, sono stati controllati gruppi di animali (367 in Italia, 35 in Piemonte) dell intero territorio comunitario (cfr. tabella 8 e cartina 2). In ambito nazionale dovrà essere realizzato un piano che consenta di ridurre progressivamente la prevalenza dei gruppi positivi al di sotto del 6% (la prevalenza dei gruppi positivi prevista nei diversi anni di realizzazione del piano deve passare dall 8% al 7,2% nel 2008, dal 7,2% al 6,5% nel 2009, dal 6,5 al 6% nel 2008) Il monitoraggio previsto dalla Commissione UE sui gruppi di ovaiole prevede un controllo ogni 15 settimane eseguito in regime di autocontrollo ed il controllo ufficiale effettuato ogni anno su 1 gruppo per azienda con almeno volatili, sui gruppi ospitati in strutture in cui la Salmonella Enteriditis o Typhimurium è stata rilevata nel ciclo precedente ed a seguito di sospetto sulla base dell indagine epidemiologica di focolai di tossinfezione alimentare. Nel corso del 2007, non essendo in vigore un piano di controllo, che diverrà obbligatorio nel 2008, nella Regione Piemonte sono stati effettuati accertamenti negli allevamenti di ovaiole a seguito di sospetto di infezione (quando le indagini epidemiologiche condotte per episodi di salmonellosi umana hanno condotto all individuazione, tra le possibili cause dell infezione, uova provenienti da allevamenti regionali) oppure sulla base dell analisi del rischio rilevato dalle ASL per ciascuna singola azienda. In relazione agli obiettivi stabiliti a livello comunitario ed alle relative modalità di raggiungimento previste, molta attenzione dovrà essere riservata alla corretta applicazione dei piani di autocontrollo aziendale ed all adozione di misure di biosicurezza e buone pratiche di. Cartina 2 - Prevalenza di salmonella nei gruppi di galline ovaiole rilevata dal piano di studio UE Anno 2005 (dato EFSA).

10 Polli da carne La Commissione UE ha individuato con il Reg. 646/2007 l obiettivo di ridurre ad un livello uguale o inferiore a 1% la percentuale massima di gruppi di polli da carne positivi per Salmonella Enteriditis e Salmonella Typhimurium entro il Il piano di studio realizzato all interno della UE nel 2006 su gruppi di broiler (313 gruppi in Italia, 45 in Piemonte) ha fornito i risultati riportati in tabella 9. Il piano di controllo che dovrà essere adottato nel 2009 in tutti gli Stati Membri sarà basato, anche per questa categoria produttiva, su controlli effettuati dall operatore del settore alimentare e dall ASL e sulla corretta applicazione delle buone pratiche di. I controlli effettuati in Piemonte nel 2007 negli allevamenti di polli da carne sono stati fatti sulla base della valutazione locale del rischio e del rinvenimento di animali morti in azienda che sono stati sottoposti a controllo per accertare le cause della morte. TAB. 9 - Piano di studio UE per rilevare la prevalenza di salmonella spp. nei gruppi di tacchini GRUPPI TACCHINI RIPRODUTTORI GRUPPI TACCHINI DA INGRASSO Sierotipo Europa Italia Sierotipo Europa Italia Salmonella spp 23,70% 28,30% Salmonella spp 23,70% 28,30% S. Enteriditis 10,90% 2,40% S. Enteriditis 10,90% 2,40% S. Typhimurium 0,50% 0,10% S. Typhimurium 0,50% 0,10% S. E e/o S.T. 11% 2,30% S. E e/o S.T. 11% 2,30%

11 Tacchini Anche per gli allevamenti di tacchini viene utilizzato lo stesso approccio utilizzato per gli allevamenti degli animali della specie Gallus gallus ovvero la realizzazione di un piano di studio al livello Comunitario, la valutazione della prevalenza, l identificazione degli obiettivi di riduzione della prevalenza rilevata, la definizione dei piani nazionali, la loro approvazione ed il successivo avvio. Il piano di studio realizzato nel 2007 ha previsto il controllo di 532 gruppi di riproduttori (28 in Italia) e gruppi di tacchini da ingrasso (268 in Italia, 5 in Piemonte) (cfr. tabella 10). TAB ELENCO CONTROLLI POSITIVI PER SALMONELLA - ANNO 2007 DATA ASL SPECIE TIPOLOGIA ALLEVAMENTO RISULTATO TIPO CAMPIONE Gallus gallus Riproduttore (linea uova) S. HEIDELBERG ANIMALE MORTO Gallus gallus Riproduttore (linea uova) S. HEIDELBERG FECI Gallus gallus Riproduttore (linea carne) S. VIRCHOW TAMPONI AMBIENTALI Gallus gallus Riproduttore (linea carne) S. SAINTPAUL ANIMALE MORTO Gallus gallus Incubatoio S. VIRCHOW ANIMALE MORTO Gallus gallus Rurale S. ENTERITIDIS FECI Gallus gallus Produttore carne S. ENTERITIDIS ANIMALE MORTO Gallus gallus Riproduttore (linea carne) S. TYPHIMURIUM FECI _1 Gallus gallus Incubatoio S. ENTERITIDIS UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S. ENTERITIDIS UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S. ENTERITIDIS UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S. ENTERITIDIS UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S.MONTEVIDEO UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S.MONTEVIDEO UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S.MONTEVIDEO UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S.MONTEVIDEO UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S.MONTEVIDEO UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S.MONTEVIDEO UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S.MONTEVIDEO UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S.MONTEVIDEO UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S.MONTEVIDEO UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S. MONTEVIDEO; S. ENTERITIDIS UOVA _1 Gallus gallus Incubatoio S. MONTEVIDEO; S. ENTERITIDIS UOVA _1 Gallus gallus Produttore carne S. CORVALLIS ANIMALE MORTO _1 Gallus gallus pollastre S. BREDENEY ANIMALE MORTO _1 Gallus gallus pollastre S. BREDENEY ANIMALE MORTO _2 Gallus gallus Produttore carne S. HADAR ANIMALE MORTO _2 Gallus gallus Produttore carne S. HADAR ANIMALE MORTO _2 Gallus gallus Produttore carne S. TYPHIMURIUM ANIMALE MORTO _2 Gallus gallus Produttore carne S. GALIEMA ANIMALE MORTO tacchino Produttore carne S. DERBY TAMPONI AMBIENTALI tacchino Produttore carne S. BREDENEY TAMPONI AMBIENTALI tacchino Produttore carne S.AGBENI TAMPONI AMBIENTALI _1 tacchino Produttore carne S. HEIDELBERG TAMPONI AMBIENTALI _1 FARAONA Produttore carne S. BREDENEY ANIMALE MORTO _1 FARAONA Produttore carne S. BREDENEY ANIMALE MORTO _1 FARAONA Produttore carne S. HADAR ANIMALE MORTO _1 FARAONA Produttore carne S. VIRCHOW ANIMALE MORTO _2 FARAONA Produttore carne S. BREDENEY COLTURA BATTERICA _2 FARAONA Produttore carne S. BREDENEY ANIMALE MORTO Struzzo Produttore carne S. TYPHIMURIUM ANIMALE MORTO CANARINO privato S. TYPHIMURIUM ANIMALE MORTO VOLATILI SELVATICI S. TYPHIMURIUM ANIMALE MORTO

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