NATURA, ORIGINE E DIFFUSIONE, EFFETTI DEL RADON SULLA SALUTE UMANA

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1 LINEE GUIDA PER UNA CORRETTA PROGETTAZIONE CONSAPEVOLE UN NEMICO INVISIBILE: IL GAS RADON Dr.ssa Lucia Leonardi NATURA, ORIGINE E DIFFUSIONE, EFFETTI DEL RADON SULLA SALUTE UMANA LUNEDI 1 DICEMBRE 2014

2 Radioattività Negli ultimi anni del XIX secolo per opera degli scienziati francesi Antoine H. Bequerel ed i coniugi Curie si scoprì che alcuni minerali contenenti uranio avevano la proprietà di emettere radiazioni. Si chiama radioattività il fenomeno per cui trasformazioni del nucleo degli isotopi instabili di alcuni elementi( radioisotopi) in nuclei più stabili comporta l emissione di energia. La radiazione è il processo di trasporto di energia.

3 Radioattività Gli atomi sono costituiti da tre tipi di particelle subatomiche: Protoni, con carica positiva unitaria Neutroni, elettricamente neutri Elettroni con carica negativa unitaria. Protoni e neutroni sono riuniti in un nucleo centrale mentre gli elettroni si muovono intorno al nucleo. Sono detti isotopi gli atomi di uno stesso elemento aventi lo stesso numero di protoni nel nucleo, dai quali dipendono le caratteristiche fisiche e di reattività chimica dell'elemento, ma un differente numero di neutroni. Gli isotopi possono essere stabili o instabili (radioisotopi) Negli isotopi instabili il nucleo tende spontaneamente a raggiungere la stabilità emettendo radiazioni e dando luogo alla radioattività naturale

4 Radioattività di origine naturale La radioattività naturale, che caratterizza la trasformazione di un isotopo con nucleo instabile in un altro con nucleo più stabile dello stesso elemento di un altro elemento comporta il fenomeno del decadimento radioattivo. Il numero di decadimenti radioattivi che si verificano nell'unità di tempo viene detto attività del nuclide, ed è misurata in Bequerel (Bq): 1Bq= 1 decadimento radioattivo al secondo. quando il radionuclide è allo stato gassoso si esprime il decadimento in Bq/m 3, quando il radionuclide è in una matrice liquida la radioattività sarà espressa in Bq/litro.

5 Radioattività di origine naturale Il decadimento radioattivo avviene attraverso tre tipi diversi di emissione, con capacità differenti di attraversare la materia compresi i tessuti del corpo: particelle α (nuclei di Elio): proprio degli elementi chimici pesanti, quali Uranio, Torio e Radon e i suoi discendenti; Hanno capacità di penetrazione estremamente modesta arrestabili con un foglio di carta ed in aria in meno di 10 cm particelle β (elettroni): propri degli elementi chimici leggeri; capacità di penetrazione modesta arrestabili in aria a meno di 4 metri o da 4mm di acqua particelle γ (fotoni):capacità di penetrazione è elevata per i fotoni di media ed alta energia L'uomo è stato esposto da sempre ad una radioattività di origine naturale, dovuta a raggi cosmici, alle emissioni radioattive dal suolo e da altre fonti.

6 Fonti di radioattività naturale Rocce Materiale di costruzione Alimenti Raggi cosmici

7 Natura del radon Il Radon è un gas nobile radioattivo incolore ed inodore, chimicamente inerte, generato continuamente da alcune rocce della crosta terrestre, principalmente lave, tufi, graniti, pozzolane, in seguito al decadimento del Radio 226, che a sua volta è generato dall'uranio 238. Il suolo è responsabile dell'80% del Radon presente in atmosfera, l'acqua del 19% E' un gas 8 volte più pesante dell'aria e per questo tende ad accumularsi negli ambienti confinati. E' una delle componenti più rilevanti della radioattività naturale.

8 Natura del radon Il radon si trasforma in altre sostanze radioattive, dette discendenti, con tempi di decadimento differenti, tutti emittenti particelle α. I discendenti del radon sono, dal punto di vista chimico, molto reattivi, e una volta formatisi vengono veicolati all'interno del corpo umano grazie a particelle di fumo, vapore acqueo, polveri.

9 Effetti del radon I discendenti del radon, una volta giunti a livello polmonare si fissano ai tessuti e continuano ad emettere particelle α, in grado di danneggiare il DNA delle cellule dell'apparato polmonare, in modo irreversibile. Il radon è la principale causa di morte di tumore al polmone dopo il fumo di tabacco. (da quaderni per la salute e la sicurezza ISPESL 2007)

10 Effetti del radon sulla salute Il radon è stato classificato tra i cancerogeni per i quali vi è la massima evidenza di cancerogenicità. Non è possibile individuare un valore soglia di concentrazione di gas radon nelle abitazioni al di sotto del quale il rischio di tumore polmonare sia nullo. ISS stima che in Italia il numero di casi di tumore polmonare attibuibili all'esposizione al radon è compreso tra i e ogni anno, su un totale annuale di circa tumori polmonari. Per la Lombardia ISS evidenzia che il 15% dei casi osservati all'anno di tumore polmonare siano da attribuire alla esposizione al gas radon. Gli studi epidemiologici sulla popolazione esposta a radon nelle abitazioni hanno dimostrato che il rischio di tumore al polmone aumenta proporzionalmente all'aumentare della concentrazione di radon, e il rischio di tumore al polmone aumenta proporzionalmente alla durata dell'esposizione.

11 Effetti del radon sulla salute La gran parte della popolazione italiana è esposta ad una concentrazione media di Radon inferiore a 100 Bq/m 3, circa il 4% è esposta a concentrazioni medie superiori a 200Bq/m 3 circa 1% a concentrazioni medie superiori a 400Bq/m 3. Eccesso di rischio per ogni incremento di 100 Bq/mc della contaminazione da radon media su 30 anni di esposizione Esposizione per 30 anni (Bq/*m 3 ) Rischio K polmonare (%)

12 Effetti del radon sulla salute (da quaderni per la salute e la sicurezza ISPESL 2007) A parità di concentrazioni di radon e di durata dell'esposizione il rischio di tumore polmonare è molto più alto (circa 25 volte) per i fumatori rispetto ai non fumatori.

13 Cosa dicono le norme In Italia non esiste una normativa specifica per proteggere la popolazione dal RADON nella propria abitazione, ma si applica una Raccomandazione dell Unione Europea (Raccomandazione 90/143/ Euratom), la quale indica i valori oltre i quali si raccomanda di intraprendere azioni di risanamento. Questi valori sono espressi come concentrazione media annua di radon in aria e corrispondono a: 400 Bq/m 3 per edifici già esistenti; 200 Bq/m 3 per edifici di nuova costruzione (da progettare).

14 Cosa dicono le norme A differenza di quanto accade per le abitazioni, allo scopo di tutelare i lavoratori e la popolazione dall esposizione al radon negli ambienti di lavoro in Italia si dispone di una normativa specifica (Decreto Legislativo n. 241/2000) in vigore, derivante dal recepimento della Direttiva 96/29/Euratom. Per questo Decreto esiste un valore di riferimento (oltre il quale il datore di lavoro deve adempiere ad una serie di obblighi), ed è espresso come concentrazione media annua di radon in aria e corrisponde a 500 Bq/m 3.

15 Obiettivi di sanita' pubblica Dal momento che non esiste un valore soglia di rischio zero, l'obiettivo di sanità pubblica non può essere soltanto quello di correggere, abbassandoli, i valori più elevati ma abbassare anche le concentrazioni medio basse di radon in ambienti confinati con permanenza di persone

16 Indagini condotte in Italia e in Regione Lombardia : Indagine nazionale sul radon indoor (ISS ANPA) : prima campagna regione Lombardia : seconda campagna regione Lombardia

17 Cosa si conosce delle concentrazioni di radon in Italia (da quaderni per la salute e la sicurezza ISPESL 2007)

18 Cosa si conosce delle concentrazioni di radon in Italia (da quaderni per la salute e la sicurezza ISPESL 2007)

19 Risultati dell Indagine nazionale sulla radioattività naturale nelle abitazioni ( ) Bochicchio et al REGIONE LOMBARDIA: Indagine iniziò nel misurazioni in 34 comuni Concentrazione media pari a 116 Bq/m3

20 Campagna regionale Radon

21 La campagna regionale La regione Lombardia ha rilevato la necessità di approfondire le conoscenze sulla distribuzione territoriale del gas radon in particolare nelle aree più a rischio (territori delle ASL di Bergamo, Brescia, Milano 1, Mantova, Varese e Sondrio) Enti coinvolti: DG Sanità Regione, ARPA Lombardia e ASL (Dipartimenti di Prevenzione)

22 I COMUNI COINVOLTI Castel Mella - Caino - Odolo Piano di campionamento A - Barghe - Bione - Casto - Ghedi - Idro - Lavenone - Lodrino - Marcheno - Mura - Preseglie - Treviso Bresciano - Vallio Terme - Vobarno Piano di campionamento B - Sabbio Chiese Piano di campionamento C

23 Scelta casuale tra gli elenchi dei residenti del comune, qualsiasi piano dell unità immobiliare Abitazioni al piano terra scelte tra gli indirizzi indicati dalla Regione (approccio geostatistico) Scelta casuale tra gli elenchi dei residenti del comune, SOLO piano terra + 2 abitazione scelte con approccio geostatistico - Castel Mella (15) - Caino (25) - Odolo (25) - Barghe (1) - Bione (2) - Casto (1) - Ghedi (6) - Idro (3) - Lavenone (1) - Lodrino (3) - Marcheno (2) - Mura (3) - Preseglie (2) Piano di campionamento A - Treviso Bresciano (3) - Vallio Terme (2) - Vobarno (4) Piano di campionamento B - Sabbio Chiese(25 + 2) Piano di campionamento C

24 Obiettivi campagna valutare la rappresentatività dei dati del precedente studio ( ):le misure erano state effettuate in unità immobiliari al piano terra, non estratte casualmente; 2. ottenere una stima rappresentativa, rispetto alla popolazione residente; PIANO DI CAMPIONAMENTO A sono state estratte in modo casuale famiglie dall elenco dell anagrafe nei comuni scelti.

25 Obiettivi campagna stimare i rapporti tra le concentrazioni di radon in abitazioni ai diversi piani di un edificio PIANO DI CAMPIONAMENTO A posizionati rivelatori anche nelle altre unità immobiliari, fino al 3 piano

26 Obiettivi campagna ottenere ulteriori informazioni spaziali sul territorio tramite un approccio geostatistico PIANO DI CAMPIONAMENTO B coordinate scelte con criterio geostatistico, trasformate in indirizzi. I rivelatori sono stati quindi posizionati al piano terra

27 Obiettivi campagna confrontare localmente l approccio geostatistico con quello statistico semplice PIANO DI CAMPIONAMENTO C estrazione casuale delle famiglie nel comune di Sabbio Chiese in cui ricadono punti di misura del punto b) e sono state scelte unità immobiliari site al piano terra.

28 Metodi Posizionamento 181 dosimetri: 119 piano di campionamento A 45 piano di campionamento B 27 piano di campionamento C Compilazione della scheda di raccolta dati Dati anagrafici Abitudine al fumo Caratteristiche dell edificio Caratteristiche dell'unità immobiliare Caratteristiche del locale

29 Risultati Esaminando i 181 esiti pervenuti, si evidenzia che: 54 superano il primo valore limite considerato di 200 Bq/m³ di questi 54: 23 sono ricompresi fra i 200 ed i 300 Bq/m³ 11 si collocano fra i 300 ed i 400 Bq/m³ 20 superano il limite di 400 Bq/m³. Il range dei valori oltre i 400 Bq/m³ è ricompreso fra 452 e 1622 Bq/m³.

30

31 Comune DGD n. Totale campioni Bq/m³ Bq/m³ > 400 Bq/m³ Totale campioni anomali Castel Mella Casto 6 1 Ghedi Idro Lavenone 6 1 Lodrino Marcheno Mura Odolo Preseglie 6 2 Sabbio Ch Caino Barghe 6 1 Bione 6 2 Treviso B Vallio T Vobarno Totali

32 INDICAZIONI REGIONALI DDG DEL NOTA. H DEL Disponibili sul sito internet dell ASL di Brescia

33 LINEE GUIDA PER UNA CORRETTA PROGETTAZIONE CONSAPEVOLE UN NEMICO INVISIBILE: IL GAS RADON...grazie per l'attenzione! Resposabile U.O. Medicina Ambientale ASL di Brescia Dr.ssa Lucia Leonardi LUNEDI 1 DICEMBRE 2014

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