Modello UniBas per l Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio - Introduzione -

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1 Modello UniBas per l Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio - Introduzione - Nicola Cavallo (versione 6.5) Sommario Premessa 2 Introduzione 3 Gruppo di lavoro 4 Obiettivi del documento Qualità dei corsi di studio universitari Concetto di Qualità Concetto di Assicurazione della Qualità Standard europei della Qualità Concetto di Sistema di AiQ Concetto di Modello Realizzazione secondo Qualità Assicurazione interna della qualità dei corsi di studio universitari Sistema di Gestione per la Qualità per il Corso di Studio 11 Approccio per processi 11 Processi fondamentali Modello per l assicurazione della qualità dei corsi di studio universitari 15 Comportamenti attesi 15 Documentazione 16 Criteri di valutazione e Indicatori associati Modello UniBas 18 Appendice - Il lungo percorso sulla valutazione 19 Appendice - Descrizione sintetica del Modello UniBas per requisiti 20 Area A Obiettivi della Formazione 20 Area B Esperienza dello studente 21 Area C Risultati della Formazione 22 Area D Sistema di Gestione 23 1

2 Premessa Negli ultimi anni l interesse, a livello nazionale così come internazionale, verso l Assicurazione della Qualità (AQ) nei sistemi formativi è cresciuto considerevolmente. L AQ, al centro dell impegno delle varie nazioni con il fine di costruire uno spazio europeo dell istruzione superiore coerente con gli obiettivi del processo paneuropeo di Bologna, contribuisce alla trasparenza e alla credibilità dell istruzione superiore di fronte a cittadini e datori di lavoro, così come a studenti e studiosi provenienti dagli altri paesi. La nascita dell Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha costituito il primo passo importante per consolidare i vari strumenti di assicurazione della qualità messi in pratica dalle sperimentazioni della CRUI. Tuttavia, come peraltro affermato nella Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio Europei del 15 febbraio 2006, i principali responsabili per la qualità nell istruzione superiore sono gli stessi istituti di istruzione superiore. È pertanto di fondamentale importanza che, insieme alla costituzione dell ANVUR, con la responsabilità della valutazione esterna e dell accreditamento di sedi e corsi di studio, si proceda contestualmente al potenziamento del sistema di autovalutazione della qualità e dell efficacia delle proprie attività da parte delle Università (art. 5, comma 3, lettera c della Legge 30 dicembre 2010, n. 240 Norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l efficienza del sistema universitario ), attraverso la costituzione di idonei Presidi della Qualità all interno di ogni Ateneo, responsabili dell assicurazione interna della qualità (AiQ) dell offerta formativa e della promozione della cultura della qualità all interno dell Ateneo. Nel corso degli anni, in mancanza di un sistema nazionale di AQ della formazione e di un modello (largamente condiviso, maturo nonché consolidato), gli Atenei italiani hanno in varie forme già avviato percorsi di qualità, che costituiscono un capitale di competenze da utilizzare. Ciò è stato reso possibile grazie alle innumerevoli iniziative suggerite e sviluppate dal Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (CNVSU) e, soprattutto, dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) prima e dalla Fondazione CRUI dopo. Il nostro ateneo è nuovo a queste attività (se si escludono le competenze acquisite durante il progetto Campus-One) ma, a proprio vantaggio, può rapidamente accostarsi all assicurazione della qualità beneficiando delle esperienze consolidate in questi anni e formalizzate dai documenti della CRUI. 2

3 Introduzione Il Modello UniBas per l Assicurazione di Qualità dei Corsi di Studio prende spunto dal modello equivalente perfezionato dai vari gruppi di lavoro della CRUI, a valle dell esperienze sviluppate dal progetto Campus e CampusOne (quest ultimo, in particolare, ha coinvolto anche il nostro ateneo nell A.A ). Lo schema di riferimento, dunque, è il documento Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio universitari: il modello CRUI redatto da Alfredo Squarzoni ed Emanuela Stefani ed edito dalla CRUI nel gennaio del 2011 (Fig. 1). Fig. 1 - Il modello CRUI del 2011 Il lavoro svolto per arrivare ad una prima versione del modello per il nostro Ateneo, ha tenuto in debito conto l evoluzione dell assicurazione della qualità riveniente dall inizio delle attività dell ANVUR e dall applicazione della Legge 30 dicembre 2010, n. 240, così come dai susseguenti D.Lgs. 27 gennaio 2012, n. 19 ( Valorizzazione dell'efficienza delle università e conseguente introduzione di meccanismi premiali nella distribuzione di risorse pubbliche sulla base di criteri definiti ex ante anche mediante la previsione di un sistema di accreditamento periodico delle università e la valorizzazione della figura dei ricercatori a tempo indeterminato non confermati al primo anno di attività, a norma dell'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge 30 dicembre 2010, n. 240 ) e D.M. 30 gennaio 2013, n. 47 ( Autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica ). Ciò che rende questo documento estremamente importante nella gestione dei processi per la qualità è l aver cercato di impostarne la struttura in funzione delle specifiche AVA ( Autovalutazione, valutazione e accreditamento del Sistema Universitario Italiano Documento del Consiglio Direttivo ANVUR del ) mostrando, quindi, una reale corrispondenza tra i vari requisiti per la qualità e le sezioni della Scheda Unica Annuale dei CdS (SUA-CdS) che costituisce la documentazione primaria per l accreditamento periodico, a valle di quello iniziale completato nel settembre Il presente documento non può, ovviamente, essere nelle sua versione definitiva giacché, per definizione di miglioramento della qualità, esso una volta impostato è sempre suscettibile di correzioni, sostituzioni, miglioramenti ed integrazioni al fine, appunto, di perseguire il suo scopo principale che è quello di indicare una serie di comportamenti, definire la documentazione necessaria a supporto delle decisioni e stabilire criteri di monitoraggio. Trattandosi di un testo, che almeno nella sua prima fase di applicazione, non può essere considerato ancora quello definitivo, si è deciso di impostarlo in varie parti, logicamente connesse ma relativamente autonome fra loro, in modo da consentirne agevolmente l aggiornamento e la continua verifica. Ognuna delle parti, quindi, verrà considerata come una linea guida del Presidio della Qualità di Ateneo, inizialmente con la dicitura in via sperimentale, ed adottata da tutti i Corsi di Studio che non dispongano di un proprio modello di riferimento certificato. Si spera, in tal modo, di giungere dopo un accurata sperimentazione ad una versione definitiva ed ampiamente condivisa. 3

4 Gruppo di lavoro L estensione dei vari capitolo del Modello UniBas è il risultato degli sforzi di un Gruppo di Lavoro, appositamente creato con il coordinamento del Prof. Nicola Cavallo, che dal gennaio del 2013 ha affrontato in più incontri tutti i temi relativi all assicurazione della qualità dei corsi di studio universitari. Il Gruppo di Lavoro è così composto: Prof. Nicola Cavallo (Coordinatore) Dott.ssa Loredana Bianco (DiCEM) Dott.ssa Mariangela Colucci (Ufficio Ricerca e Relazioni Internazionali) Dott. Domenico Filardi (Ufficio Bilancio e Controllo di Gestione) Dott.ssa Federica Greco (DiMIE) Dott.ssa Carmen Izzo (SI- Unibas) Dott.ssa Luciana Letterelli (DiS) Dott. Paolo Renna (SI-Unibas) Dott.ssa Tiziana Romaniello (DiSU) Dott. Mauro Serra (DiMIE) Dott. Ermanno Trasatti (SAFE) Hanno fornito un proprio contributo su problematiche specifiche, come consulenti: Sig.ra Renata Brienza (Ufficio di supporto al Nucleo di Valutazione) Dott.ssa Maddalena Curcio (Area Affari Generali) Dott. Donato Nardozza (CISIT) Le quattro sezioni, nelle quali è articolato il Modello UniBas, sono state affidate ai seguenti sottogruppi che ne hanno analizzato gli aspetti particolari e redatto la versione preliminare, oggetto di questo documento: Area A - F.Greco, M.Serra Area B - L.Bianco, M.Colucci, T.Romaniello Area C - N.Cavallo Area D - N.Cavallo, P.Renna 4

5 Obiettivi del documento Il presente documento presenta il Modello UniBas per l Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio universitari (di seguito Modello UniBas ), con riferimento ai Corsi di Laurea (CL) e ai Corsi di Laurea Magistrale (CLM), svolti con modalità in presenza (la norma ISO 9000:2005 definisce l assicurazione della qualità come Parte della gestione per la qualità mirata a dare fiducia che i requisiti per la qualità saranno soddisfatti ). Il primo paragrafo descrive sinteticamente come il Modello UniBas interpreta la qualità dei Corsi di Studio (CdS) e introduce i requisiti per la qualità dei CdS. Il secondo paragrafo descrive i macro-processi che caratterizzano l Assicurazione (interna) della Qualità (AiQ) dei CdS secondo il Modello UniBas, ovvero: macro-processo di gestione per la qualità (la norma ISO 9000:2005 definisce Gestione per la qualità come le Attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un organizzazione in materia di qualità ); macro-processo di documentazione; macro-processo di valutazione interna (autovalutazione); con l obiettivo di evidenziare le loro principali caratteristiche. Il terzo paragrafo riporta infine il Modello UniBas che, con riferimento ai requisiti per la qualità che caratterizzano le quattro aree in cui si articola, presenta: i comportamenti attesi nei CdS, ma anche, per quanto di competenza, nei Dipartimenti/Scuole che hanno la responsabilità del corso stesso, ai fini della promozione della qualità del servizio di formazione offerto; la documentazione che deve essere resa disponibile ai fini dell AiQ dei CdS; i criteri di valutazione del livello di soddisfacimento dei requisiti per la qualità e, quando presenti, gli indicatori utili ai fini della valutazione del livello di soddisfacimento del criterio cui sono associati. [In questa prima versione del Modello UniBas i criteri di valutazione, necessari nel passato per redigere il Rapporto di Auto-Valutazione (RAV), non verranno descritti; il processo di auto-valutazione può essere pensato, nella logica AVA, come l insieme coordinato della SUA-CdS e del Rapporto di Riesame. I criteri verranno comunque descritti ed analizzati nel caso si rendano necessari nel futuro]. 5

6 1. - Qualità dei corsi di studio universitari Concetto di Qualità Il termine Qualità può rappresentare una molteplicità di concetti e di intendimenti. Nell'uso comune indica sinteticamente un valore sempre positivo: un prodotto o un servizio di qualità hanno caratteristiche desiderabili e promettono soddisfazione a chi ne fruisce. Analogamente, il termine può indicare adeguatezza a uno scopo, utilità in relazione a una funzione prevista. Se si prende in considerazione il miglioramento continuo, il termine Qualità indica la capacità di trasformare, di incrementare, di aggiungere valore a un bene o a un servizio (qualità come valore aggiunto ) o di raggiungere risultati al di sopra di standard di base di riferimento (qualità come eccellenza ). La qualità di un servizio, e quindi anche di un CdS, è il grado di soddisfazione dei requisiti per la qualità, ovvero delle esigenze e delle aspettative di tutti coloro (genericamente chiamate Parti Interessate, PI) che hanno interesse nel servizio formativo offerto. Ciò mette in gioco la capacità dell'istituzione universitaria, e di ogni sua sotto-struttura (formativa, di ricerca e di servizio) di scegliere obiettivi di valore e di raggiungerli, adottando i comportamenti necessari per misurare e accrescere la vicinanza fra obiettivi e risultati. Il valore o l'adeguatezza degli obiettivi dell'università devono, ovviamente, essere stabiliti tenendo conto delle priorità o aspettative da parte della domanda di formazione e delle linee di programmazione emanate dal MIUR. Fig. 2 - Definizione schematica di qualità La qualità può, e deve, essere valutata e assicurata attraverso il confronto tra quanto il CdS realizza e quanto da esso ci si attende. Un CdS che soddisfa l insieme dei requisiti può essere considerato un CdS di qualità Concetto di Assicurazione della Qualità L'Assicurazione della Qualità è, in una accezione nettamente preventiva, l'insieme delle attività messe in opera per produrre adeguata fiducia che gli obiettivi della Qualità saranno soddisfatti. Componente essenziale è la produzione di evidenze idonee a dimostrare il grado di corrispondenza tra i risultati previsti e quelli ottenuti. L'Assicurazione della Qualità (AiQ) della formazione e della ricerca è l'insieme di tutte le azioni necessarie a produrre adeguata fiducia che i processi per la formazione e per la ricerca siano nel loro insieme efficaci ai fini stabiliti. A questo scopo le azioni devono essere pianificate e sistematiche 6

7 1.3. Standard europei della Qualità L AiQ dei CdS richiede, pertanto, che vengano preventivamente stabiliti e dichiarati i requisiti per la qualità, da considerare come caratterizzanti la qualità di un CdS. La determinazione di tali requisiti può poggiare, oggi, su quanto maturato a livello europeo: esiste infatti un generalizzato consenso su un insieme di requisiti generali, che hanno trovato una loro sintesi formale nei documenti Quadro Europeo delle Qualifiche ( A Framework for Qualifications of the European Higher Education Area, febbraio 2005) relativo al reciproco riconoscimento delle qualifiche. ENQA Standards and Guidelines for Quality Assurance in the European Higher Education Area, adottato nel contesto del processo di Bologna dai Ministri dell istruzione di 45 paesi (Bergen, maggio 2005), Peraltro, come esplicitamente riportato nello stesso documento ENQA, lo scopo degli standard e delle linee guida è quello di fornire assistenza e guida alle istituzioni di alta formazione nello sviluppo del proprio sistema di AiQ, senza alcuna pretesa di imporre pratiche o che detti standard e linee guida siano interpretati come prescrittivi o immodificabili Concetto di Sistema di AiQ L' AiQ di un CdS è un sistema attraverso il quale gli organi di gestione del CdS realizzano l assicurazione della qualità del corso di studio, come attuazione della politica della qualità dell intero ateneo. Comprende azioni, poste in essere sotto la supervisione di un responsabile, di progettazione, messa in opera, monitoraggio, controllo Queste azioni hanno lo scopo di garantire che ogni attore del sistema abbia piena consapevolezza dei suoi compiti e li svolga in modo competente e tempestivo, il servizio erogato sia efficace, siano tenute tracce del servizio con documentazioni appropriate e sia possibile valutarne i risultati. Le azioni dell'aiq realizzano un processo di miglioramento continuo sia degli obiettivi sia degli strumenti che permettono di raggiungerli. Nel presente documento, così come nei successivi, si farà sempre riferimento al concetto di assicurazione interna della qualità con le due lettere AQ (invece che AiQ ), intendendo con AQ tutte le azioni messe in campo all interno dell ateneo, e delle strutture nelle quali è articolato, per assicurare la qualità della ricerca, della didattica e delle prassi ammistrativo-gestionali. 7

8 Fig. 3 - Il concetto di miglioramento continuo 1.5. Concetto di Modello Il Modello UniBas per l AQ dei CdS assume innanzitutto che un CdS si possa dire di qualità quando: Stabilisce sbocchi professionali e occupazionali, per i quali preparare i laureati, e risultati di apprendimento attesi alla fine del processo formativo di valore, ovvero coerenti tra di loro e: con la missione della struttura di appartenenza (nel nostro caso esse sono i Dipartimenti e le Scuole); con gli obiettivi formativi qualificanti della/e classe/i di appartenenza del CdS, con gli sbocchi professionali e occupazionali e i fabbisogni formativi espressi dalle organizzazioni rappresentative del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni; assicura agli studenti attività formative che conducano ai risultati di apprendimento attesi, tenendo sotto controllo lo svolgimento del processo formativo e garantendo un corretto accertamento dell apprendimento degli studenti; dispone, a tale scopo, di personale docente, infrastrutture, servizi di contesto e collaborazioni esterne adeguati al raggiungimento dei risultati di apprendimento attesi; monitora continuamente i risultati del processo formativo; adotta un sistema di gestione adeguato ed efficace, che promuova la qualità del CdS, e garantisce la pubblicità delle informazioni sul CdS Realizzazione secondo Qualità Questi principi devono ispirare la progettazione, la messa in opera e il controllo di un CdS e costituiscono, pertanto, i quattro aspetti chiave, o aree, da considerare per l AQ di un CdS, ovvero (Fig. 4): A. Obiettivi della Formazione, B. Esperienza dello Studente, C. Risultati della Formazione, D. Organizzazione e Gestione della Qualità. Per ciascuna delle aree sopra identificate il Modello UniBas individua i requisiti per la qualità, da considerare come irrinunciabili ai fini dell AQ dei CdS. 8

9 Fig. 4 - I principi della qualità nel contesto di autonomia risposabile Le quattro aree hanno una corrispondenza nelle sezioni della SUA-CdS agevolandone, in tal modo, la compilazione. Tali requisiti, articolati nelle quattro aree sopra identificate, sono elencati nella Tabella 1 Area A - Obiettivi della Formazione B - Esperienza dello Studente C - Risultati della Formazione D - Organizzazione e Gestione della Qualità A1 A2 A3 A4 A5 B1 B2 B3 B4 B5 B6 B7 C1 C2 C3 D1 D2 D3 D4 D5 Requisiti per la Qualità Consultazione con le Parti Interessate Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Requisiti di ammissione Risultati di apprendimento Prova finale Descrizione del percorso di formazione e dei metodi di accertamento Calendario delle attività formative e date delle prove di verifica dell'apprendimento Ambiente di apprendimento Infrastrutture Servizi di contesto Opinioni degli Studenti Opinioni dei Laureati Dati di ingresso, di percorso e di uscita Efficacia Esterna Opinioni enti e imprese con accordi di stage / tirocinio curriculare o extra-curriculare Struttura organizzativa e responsabilità a livello di Ateneo Organizzazione e responsabilità della AQ a livello del Corso di Studio Programmazione dei lavori e scadenze di attuazione delle iniziative Riesame annuale Comunicazione verso l esterno Tabella 1 Requisiti per la qualità dei Corsi di Studio Il grado di soddisfacimento dei precedenti requisiti determina la qualità dei CdS. 9

10 2. - Assicurazione interna della qualità dei corsi di studio universitari L Assicurazione della Qualità dei CdS nel Modello UniBas, così come secondo il Modello CRUI preso a riferimento, comporta: l adozione di un Sistema di Gestione per la Qualità per il Corso di Studio, di cui l AQ è parte; la gestione di un processo di documentazione, condizione necessaria (tuttavia non sufficiente) per dare evidenza o, meglio, assicurare la qualità di un CdS verso gli organi di governance interni all ateneo, verso le parti interessate e verso gli organismi di valutazione esterni (tra i quali l ANVUR ed il MIUR); la gestione di un processo di valutazione interna (autovalutazione). Assicurare la qualità significa anche assicurare che ogni sforzo è fatto per promuovere il suo continuo miglioramento, e ciò può essere fatto mettendo alla base delle azioni decisionali uno stabile, e continuo, processo di auto-valutazione e riesame. 10

11 2.1 - Sistema di Gestione per la Qualità per il Corso di Studio Come si usa dire spesso la qualità non nasce da sola e dal nulla. Essa deve essere attivamente perseguita attraverso una gestione per la qualità del servizio di formazione offerto dai CdS. Approccio per processi Poiché il servizio di formazione offerto da un CdS può essere considerato come un insieme di attività più o meno articolate e tra loro interagenti, il Modello UniBas adotta l approccio per processi già seguito dal Modello CRUI, e basato sulla norma ISO 9001:2008, la quale definisce i requisiti che devono caratterizzare i sistemi di gestione per la qualità di una qualunque organizzazione. Una qualunque organizzazione (e quindi anche un CdS), per funzionare efficacemente, deve individuare e gestire numerose attività collegate tra loro. Un attività, che utilizza risorse e che è gestita per consentire una trasformazione di elementi in ingresso in elementi in uscita, può essere considerata come un processo. Con approccio per processi si indica appunto l applicazione di un sistema di processi nell ambito di una organizzazione. Un processo, in generale è un insieme di attività, correlate ed interagenti, che, utilizzando delle risorse e rispettando dei vincoli, trasformano elementi in entrata (input) in elementi in uscita (output), di valore maggiore. Un processo è caratterizzato dalla definizione delle procedure per svolgere le attività del processo e degli indici di monitoraggio e misura prima, durante e dopo il processo ai fini della rilevazione dell efficacia (raggiungimento dell obiettivo) e dell efficienza (risorse utilizzate) (Fig. 5). Figura 5 Definizione di processo Col termine attività si indica una sequenza di operazioni elementari, la cui ulteriore scomposizione non sarebbe significativa ai fini dell analisi organizzativo-gestionale del processo. Le differenti attività sono collegate tra loro dalle informazioni e dai prodotti, ossia un determinato evento dà inizio alla prima attività del processo che, a sua volta, permette lo svolgimento delle successive, attraverso meccanismi di tipo causaeffetto, che consentono di tracciare i confini del processo che le raggruppa. In realtà, qualsiasi risultato è sempre l effetto di una o più azioni, ma se queste non sono guidate e tenute 11

12 sotto controllo, cioè se non sono gestite, il risultato è imprevedibile e casuale. Un processo sotto controllo fornisce sempre un output prevedibile e ciò permette di poterlo migliorare. Figura 6- Elementi caratterizzanti un processo Per ogni processo è dunque possibile mettere in evidenza 4 elementi (fig. 6): gli input: sono i dati e i materiali che vengono immessi nel processo affinché subiscano una trasformazione; i vincoli: sono le regole, le informazioni che condizionano lo svolgimento delle attività che compongono il processo (possono essere ad esempio leggi, risoluzioni, criteri di accreditamento, etc.); le risorse: sono le persone, gli strumenti, i mezzi economici disponibili per svolgere le singole attività del processo; gli output: sono i risultati del processo. Spesso costituiscono l input di uno o più processi successivi (possono essere documenti di registrazioni, determinazioni, tabelle, etc.) Talvolta il processo è suddivisibile in sotto-processi, dei quali è possibile effettuare un ulteriore scomposizione, fino ad arrivare al livello della identificazione delle attività. La scelta di scomposizione del processo deve essere il risultato della valutazione della struttura che gestisce il corso di studio in funzione delle informazioni che essa ritiene utili all analisi del processo stesso; un grado di scomposizione elevato genera una mole di dati che richiede poi molte risorse per la gestione. L applicazione di un sistema di processi, che richiede l identificazione di tutte le attività svolte nella struttura, la loro disposizione in sequenze ordinate e l individuazione di tutte le interazioni, viene denominata approccio per processi. L approccio per processi si sovrappone al tradizionale approccio funzionale, in cui le interazioni sono del tutto trascurate e le attività delle varie funzioni (Orientamento, Didattica, Tutorato, Gestione del personale, Amministrazione, etc.) sono collegate solo verticalmente, in una sequenza gerarchica che mira a ottimizzare il risultato della propria attività, anziché il risultato complessivo. Nell approccio per processi, invece, le attività sono trasversali alla struttura. Le funzioni diventano così fornitori e insieme clienti dei diversi processi. Con questo approccio è essenziale che ogni persona, oltre a conoscere il proprio compito e a svolgerlo al meglio, sappia come tale compito incide sul risultato finale del processo, che è valutato sulla soddisfazione del cliente. 12

13 Processi fondamentali Il Sistema di Gestione per la Qualità di un CdS deve pertanto identificare i processi necessari ai fini di una gestione per la qualità del CdS stesso. I processi fondamentali, o processi primari, che, secondo il Modello UniBas, devono essere gestiti ai fini di una gestione per la qualità dei CdS, sono quelli corrispondenti ai requisiti per la qualità identificati. Tali processi sono elencati nella Tabella 2. Area Processi fondamentali A - Obiettivi della Formazione B -Esperienza dello Studente C -Risultati della Formazione A1 A2 A3 A4 A5 B1 B2 B3 B4 B5 B6 B7 C1 C2 Consultazione con le Parti Interessate Definizione degli Obiettivi Formativi Definizione dei Requisiti di Ammissione Definizione dei Risultati di Apprendimento Definizione della Prova Finale Progettazione del Percorso Formativo Pianificazione dello svolgimento del Percorso Formativo Identificazione delle Risorse Docenti e di Supporto Identificazione delle Infrastrutture Identificazione dei Servizi di Contesto Monitoraggio delle Opinioni degli Studenti Monitoraggio delle Opinioni dei Laureati Analisi dei dati in ingresso, di percorso e di uscita del Percorso Formativo Analisi dei dati di ingresso nel mondo del lavoro C3 Analisi dei dati di stage/tirocinio D - Organizzazione e Gestione della Qualità D1 D2 D3 D4 Impegno per una Gestione per la Qualità Identificazione dell organizzazione e delle responsabilità Programmazione degli adempimenti e delle azioni relative Riesame e Miglioramento D5 Comunicazione verso l esterno Tabella 2 Processi fondamentali per la gestione dei Corsi di Studio ai fini dell assicurazione della loro qualità Appare importante osservare che il Modello UniBas deve essere considerato un modello base, in quanto prende in considerazione solo i processi fondamentali associati ai requisiti per la qualità identificati. In generale, infatti, la gestione di un CdS può richiedere la gestione di altri processi, che potranno essere considerati in un modello più generale di gestione per la qualità del servizio di formazione offerto dai CdS, 13

14 così come il Modello potrebbe essere eventualmente differenziato per settori, per tener adeguatamente conto di specificità da valorizzare (in relazione, ad esempio, a: missione e politica dell Università; contesto socio-economico e produttivo di riferimento; tipologia e finalità dei CdS; livello di maturità nella gestione per la qualità dei CdS; etc.). È infatti importante che la gestione per la qualità dei CdS possa essere organizzata nella massima autonomia, per evitare che modelli rigidi imposti dall esterno da un lato vengano vissuti come l ennesimo formale appesantimento burocratico, dall altro impediscano lo sviluppo e l evoluzione di modelli di gestione flessibili, efficaci e realmente mirati alla qualità. 14

15 Modello per l assicurazione della qualità dei corsi di studio universitari Per ogni processo messo in campo per soddisfare i requisiti della qualità, occorre definire: I comportamenti attesi nei CdS (ma anche, per quanto di competenza, da parte della struttura di appartenenza: Dipartimenti o Scuole, ed Ateneo) ai fini della promozione della qualità del servizio di formazione offerto. Come già esposto, l insieme dei comportamenti attesi costituisce il Sistema di Gestione per la Qualità dei Corsi di Studio. La documentazione per l AQ dei CdS e le relative modalità con le quali deve essere resa disponibile attraverso la SUA-CdS o il Rapporto di Riesame, insieme ai documenti ufficiali in cui, di norma, deve essere riportata e all indicazione della documentazione che, ai sensi del D.D. 10 giugno 2008, n. 61 ( Requisiti di trasparenza ), deve essere resa disponibile. I criteri di valutazione ed indicatori associati (assenti in questa prima fase). Comportamenti attesi Per ogni processo fondamentale, ovvero per ogni requisito per la qualità, il Modello UniBas definisce i comportamenti che dovrebbero essere assunti da parte dei CdS (ma anche, per quanto di competenza, da parte della struttura di appartenenza) per il soddisfacimento del corrispondente requisito per la qualità. A questo proposito appare importante osservare come la descrizione dei comportamenti attesi sia fatta con riferimento ancora ai processi fondamentali per la gestione dei CdS, piuttosto che ai sottoprocessi e alle singole attività in cui questi si potrebbero articolare. Questa scelta è motivata dal fatto che la descrizione dei comportamenti attesi è rivolta, in particolare, a quei CdS che si confrontano per la prima volta con le problematiche della qualità. È parso pertanto opportuno concentrare l attenzione sui processi relativi alla gestione di un CdS, al fine di dare la necessaria evidenza a quegli aspetti di un sistema di gestione per la qualità che per primi devono essere considerati e affrontati, nella prospettiva, appunto, di attuazione di un efficace sistema di gestione per la qualità. Con ciò non si vuole certamente disconoscere l importanza, sempre ai fini di attuare un efficace sistema di gestione per la qualità, di gestire in qualità tutte le attività, anche le più minuziose. Ma questo è importante in un contesto già abituato ad operare secondo criteri di qualità, non in un contesto che si confronta per la prima volta con le problematiche della qualità, pena il rischio di far perdere di vista le azioni fondamentali per la qualità di un CdS. Ancora, il Modello UniBas assume che la gestione dei processi associati ai requisiti per la qualità sia sempre nella responsabilità dei CdS. In realtà, tali processi potrebbero essere gestiti non da chi opera all interno del CdS, ma, come tipicamente avviene per alcuni di essi, da altre strutture del nostro ateneo (a livello trasversale per i vari corsi di studio, ad esempio dal Dipartimento/Scuola al quale più corsi afferiscono, oppure comuni a tutti i corsi di studio di ateneo, gestiti da strutture di ateneo come ad esempio - per l orientamento, il job-placement e la mobilità internazionale) In questi casi, l AQ riguarderà non il CdS, ma la struttura responsabile. Nel futuro, ovviamente, il modello di assicurazione della qualità verrà esteso anche agli uffici cosiddetti di contesto, responsabili di alcune attività e/o servizi comuni alla didattica. L insieme dei Comportamenti attesi costituisce il Sistema di Gestione per la Qualità del CdS (Fig. 7). 15

16 Fig. 7 Relazione tra i Requisiti della Qualità ed il Sistema di Gestione della Qualità Per quanto riguarda la gestione di ogni singolo processo, il Modello UniBas adotta il metodo conosciuto come Plan-Do-Check-Act (PDCA), anch esso già adottato dalla norma ISO 9001:2008, che può essere brevemente descritto come segue: Documentazione Plan: stabilire gli obiettivi e i processi necessari per fornire risultati in accordo con gli obiettivi; Do: dare attuazione ai processi; Check: monitorare i processi e misurare i risultati a fronte degli obiettivi; Act: adottare azioni per migliorare in modo continuo le prestazioni dei processi. Scopo del processo di documentazione è quello di individuare la documentazione informativa necessaria ai fini dell AQ dei CdS, ovvero le informazioni e i dati che consentano alle PI la formulazione di un giudizio informato su obiettivi formativi, attività formative, ambiente di apprendimento, risultati e organizzazione dei CdS, relativi, pertanto, alle cinque aree in cui sono stati suddivisi i requisiti per la qualità. Tale documentazione deve poi essere messa a disposizione di tutti coloro che possono avere interesse nel CdS. Questo richiede che la documentazione informativa sia facilmente consultabile in rete e possieda una struttura semplice e una redazione concisa ed essenziale. Le finalità e il valore pubblico della documentazione informativa suggeriscono che essa sia predisposta secondo modalità di redazione (estensione, linguaggio, formato di lettura) omogenee a livello di Ateneo (e, in prospettiva, anche a livello nazionale) e impongono che sia allineata e integrata con la presentazione dell offerta formativa dei CdS predisposta dal MIUR. Ciò allo scopo di evitare inutili e gravose duplicazioni dei processi di raccolta e inserimento delle informazioni da parte degli Atenei, che porterebbero inevitabilmente alla moltiplicazione, alla frammentazione e alla potenziale incoerenza delle fonti. Il Modello UniBas specifica, per ogni requisito per la qualità, la documentazione informativa ritenuta necessaria al fine di dare evidenza documentale della qualità dei CdS. Le informazioni e i dati contenuti nella documentazione informativa costituiscono un riferimento necessario anche ai fini della autovalutazione nella compilazione della SUA-CdS (Fig. 8) e del Rapporto di 16

17 Riesame (e della valutazione esterna da parte dell ANVUR) dei CdS. Fig. 8 Relazione tra le Aree del Modello UniBas e le Sezioni della SUA-CdS Criteri di valutazione e Indicatori associati Il processo di valutazione richiede che siano individuati i criteri di valutazione del livello di soddisfacimento dei requisiti per la qualità cui sono associati. I criteri di valutazione sono anche il riferimento rispetto al quale individuare i punti di forza e le aree da migliorare dei CdS. I criteri di valutazione individuati dal Modello UniBas si suddividono in due tipologie: criteri di coerenza (ad esempio: coerenza del piano di studio e delle caratteristiche degli insegnamenti e delle altre attività formative con i risultati di apprendimento attesi; etc.); criteri di adeguatezza (ad esempio: adeguatezza del personale docente ai fini del conseguimento dei risultati di apprendimento attesi; etc.). Quando possibile, il Modello CRUI associa ai criteri di valutazione individuati uno o più indicatori, utili ai fini della valutazione del livello di soddisfacimento del criterio cui sono associati. Gli indicatori individuati sono osservabili o misurabili. Gli indicatori osservabili sono indicatori per i quali non è possibile individuare unità di misura (ad esempio: coerenza del piano degli studi con i requisiti di apprendimento stabiliti, adeguatezza dei requisiti di ammissione ai fini di una proficua partecipazione degli studenti alle attività formative previste, etc.) e la cui valutazione, al fine di determinare il livello di soddisfacimento del criterio di valutazione cui sono associati, si basa sulla preparazione, sulle capacità e sull esperienza dei valutatori. Gli indicatori misurabili sono, invece, indicatori per i quali è possibile individuare una unità di misura (ad esempio: numero di posti di lavoro dei laboratori, livello di soddisfazione degli studenti relativamente agli insegnamenti, etc.) e che, pertanto, possono essere misurati, permettendo in tal modo una valutazione oggettiva del livello di soddisfacimento del criterio di valutazione cui sono associati. Nel definire gli indicatori, negli anni passati, si sono soddisfatti i requisiti necessari stabiliti dai seguenti atti normativi: D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, DD.MM.16 marzo 2007, D.M. 26 luglio 2007, n.386, D.M. 31 ottobre 2007, n. 544, D.D. 10 giugno 2008, n.61, D.M. 22 settembre 2010, n. 17. D ora in poi occorrerà, invece, seguire le indicazioni contenute nel D.M. 30 gennaio 2013, n. 47 Autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica ) che, sostanzialmente, assume come schema di partenza il Documento del Consiglio Direttivo ANVUR del 9 gennaio 2013, cosiddetto AVA ( Autovalutazione, valutazione e accreditamento del Sistema Universitario Italiano ) 17

18 3. - Modello UniBas Il Modello UniBas è lo strumento per l AQ dei CdS. Come già esposto, per ciascuna delle aree da considerare per l AQ di un CdS, ovvero: A. Obiettivi della Formazione, B. Esperienza dello Studente, C. Risultati della Formazione, D. Organizzazione e Gestione della Qualità. il Modello UniBas individua i requisiti per la qualità da considerare come irrinunciabili. In tal senso, l adozione di questo modello, implica l attuazione di tutte le azioni (riferite nel modello come comportamenti attesi ) al fine di produrre sia la documentazione relativa che gli output che verranno, successivamente, impiegati nella compilazione della SUA-CdS, nel Rapporto di Riesame e nelle Relazioni Annuali della Commissione Paritetica Docenti-Studenti (C e del Nucleo di Valutazione (NdV). Per ogni requisito per la qualità identificato, il Modello UniBas presenta: I comportamenti attesi nei CdS (ma anche, per quanto di competenza, da parte della struttura di appartenenza: Dipartimenti o Scuole, ed Ateneo) ai fini della promozione della qualità del servizio di formazione offerto. Come già esposto, l insieme dei comportamenti attesi costituisce il Sistema di Gestione per la Qualità dei Corsi di Studio. La documentazione per l AQ dei CdS e le relative modalità con le quali deve essere resa disponibile attraverso la SUA-CdS o il Rapporto di Riesame, insieme ai documenti ufficiali in cui, di norma, deve essere riportata e all indicazione della documentazione che, ai sensi del D.D. 10 giugno 2008, n. 61 ( Requisiti di trasparenza ), deve essere resa disponibile. I criteri di valutazione ed indicatori associati (assenti in questa prima fase). 18

19 Appendice - Il lungo percorso sulla valutazione Sono elencati di seguito alcuni dei più importanti documenti che hanno costituito le basi per lo sviluppo del Modello UniBas: CampusOne Guida alla Valutazione dei Corsi di Studio Fondazione CRUI, 2003 Modello informativo per l accreditamento dei Corsi di Studio - Rapporto finale del gruppo di ricerca Valutazione della didattica e accreditamento, CNVSU febbraio 2004 Modello per l accreditamento dei Corsi di Studio ai fini del finanziamento pubblico Rapporto del Gruppo di Lavoro ad hoc, CNVSU maggio 2005 A Framework for Qualifications of the European Higher Education Area, February 2005 Applicare la norma UNI EN ISO 9001:2000 all'attività formativa universitaria" Gruppo di lavoro coordinato da Giacomo Elias, 2006 Metodologia e Modello CRUI per la valutazione e certificazione della qualità dei Corsi di Studio universitari, Cabina di regia della Fondazione CRUI 2007 L accreditamento dei corsi di studio universitari in Italia Angelo Siddi, CIMEA settembre 2008 L accreditamento dei corsi universitari: Italia - Francia - Germania - Inghilterra Spagna a cura di Carlo Finocchietti, CIMEA 2008 Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio universitari:il modello CRUI, Alfredo Squarzoni ed Emanuela Stefani, CRUI gennaio 2011 Guida alla compilazione del Rapporto di Autovalutazione associato al Modello CRUI per l'aq dei CdS universitari, Alfredo Squarzoni, Fondazione CRUI gennaio

20 Appendice - Descrizione sintetica del Modello UniBas per requisiti I requisiti per la Qualità definiti dal Modello UniBas sono stati raggruppati nelle seguenti quattro Aree: A. Obiettivi della Formazione, B. Esperienza dello Studente, C. Risultati della Formazione, D. Organizzazione e Gestione della Qualità. Le quattro Aree, suddivise in Requisiti per la Qualità (associati a processi principali e secondari) corrispondono alle quattro Sezioni della SUA-CdS, a loro volta suddivise in Quadri (Fig. 9). Area A Obiettivi della Formazione Fig. 9 Corrispondenza tra il modello UniBas e la SUA-CdS Il CdS, con il contributo delle organizzazioni rappresentative del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni, deve definire: gli obiettivi formativi specifici del Corso; gli sbocchi professionali e occupazionali e/o relativi alla prosecuzione degli studi previsti per i laureati; i risultati di apprendimento attesi negli studenti alla fine del processo formativo coerenti tra di loro e con gli obiettivi formativi specifici stabiliti. I Requisiti per la Qualità individuati per l Area A sono i seguenti: Requisito per la qualità - A1 Consultazione con le organizzazioni rappresentative del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni o Il CdS deve identificare, attraverso studi e consultazioni dirette, gli sbocchi professionali e occupazionali previsti per i laureati e i fabbisogni formativi, in termini di obiettivi (risultati) di apprendimento attesi, espressi dalle organizzazioni rappresentative del mondo della cultura, della produzione, dei servizi e delle professioni, con particolare riferimento a quelle del contesto socio-economico e produttivo di riferimento per il CdS. Requisito per la qualità - A2 Obiettivi formativi specifici del Corso e sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati o L elemento fa parte della progettazione del corso di studio ed intende identificare gli obiettivi formativi specifici per definire i risultati di apprendimento attesi, da una parte, e gli sbocchi professionali ed occupazionali, nonché gli sbocchi relativi alla prosecuzione degli studi. Requisito per la qualità A3 Adeguatezza dei Requisiti di ammissione o I requisiti di ammissione al CdS devono essere adeguati ai fini di una proficua 20

21 partecipazione degli studenti alle attività formative previste, in particolare nel primo anno di corso. Inoltre, i CdS a numero programmato per i quali tale numero e i criteri di ammissione non siano stabiliti direttamente dal Ministero, devono motivare l adozione del numero programmato e stabilire criteri di ammissione oggettivi. Requisito per la qualità - A4.a Obiettivi formativi specifici del Corso di Studio o Il CdS deve definire gli obiettivi formativi specifici con riferimento agli obiettivi formativi qualificanti della/e classe/i di appartenenza, ma evitando di parafrasarli ed evidenziando le sue specificità all interno della/e classe/i di appartenenza, e in coerenza con la missione della struttura di appartenenza e con gli sbocchi professionali e occupazionali e i fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro Requisito per la qualità - A4.b Risultati di apprendimento attesi (per Aree di apprendimento) o I risultati di apprendimento attesi, intesi come conoscenze, capacità e competenze alla fine del processo formativo, devono essere coerenti con gli obiettivi formativi specifici del CdS, con gli sbocchi per i quali preparare i laureati, con i fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e con i risultati di apprendimento di altri CdS della stessa tipologia. Requisito per la qualità - A4.c Risultati di apprendimento attesi (per Corso di Studio) o I risultati di apprendimento attesi, intesi come conoscenze, capacità e competenze alla fine del processo formativo, devono essere coerenti con gli obiettivi formativi specifici del CdS, con gli sbocchi per i quali preparare i laureati, con i fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e con i risultati di apprendimento di altri CdS della stessa tipologia. Requisito per la qualità - A5 Prova finale o Il CdS deve descrivere le caratteristiche del lavoro da sviluppare per la tesi di laurea, ossia il progetto finale che lo studente deve affrontare al fine di completare la sua formazione dimostrando di aver raggiunto il livello richiesto di autonomia. Area B Esperienza dello studente Il CdS deve progettare il processo formativo per assicurare agli studenti un percorso formativo le cui attività conducano, tramite contenuti, metodi e tempi adeguatamente progettati e pianificati, ai risultati di apprendimento attesi e garantire, tramite appropriate modalità di verifica, un corretto accertamento del loro apprendimento. I Requisiti per la Qualità individuati per l Area B sono i seguenti: Requisito per la qualità B1a. Descrizione del percorso formativo o Questo requisito risponde alla domanda di come il CdS sia realizzato, attraverso la descrizione del piano degli studi, con i titoli degli insegnamenti e loro collocazione temporale. Requisito per la qualità B1b Descrizione dei metodi di accertamento o Per ciascun insegnamento il CdS deve definire e rendere pubblici i metodi di accertamento che attestino oggettivamente il raggiungimento dei risultati di apprendimento attesi. Requisito per la qualità B2.a. Calendario del Corso di Studio (Pianificazione dello svolgimento del percorso formativo) o Per ciascun insegnamento il CdS deve definire e rendere pubblici i metodi di accertamento che attestino oggettivamente il raggiungimento dei risultati di apprendimento attesi. Requisito per la qualità B2.b. Calendario degli esami di profitto 21

22 o Il CdS deve programmare ed esporre il calendario degli esami di profitto. Requisito per la qualità B2.c. Calendario sessioni della prova finale o Il CdS deve programmare ed esporre il calendario delle sessioni della prova finale. Requisito per la qualità B3 Docenti titolari di insegnamento o Il CdS deve individuare e mettere a disposizione qualificato personale docente. Requisito per la qualità B4 Infrastrutture o Il CdS deve fornire informazioni dettagliate sulle infrastrutture a disposizione del Corso di Studio (aule, laboratori e aule informatiche, sale studio e biblioteche) Requisito per la qualità B5 Servizi di Contesto o I servizi di orientamento, assistenza e supporto devono essere tali da facilitare l apprendimento e la progressione nella carriera degli studenti. In particolare, gli accordi con Enti pubblici e/o privati per lo svolgimento di periodi di formazione all esterno e con Atenei di altri Paesi per la mobilità internazionale degli studenti devono essere adeguati, quantitativamente, al numero di studenti potenzialmente coinvolti o interessati, e qualitativamente, al conseguimento dei risultati di apprendimento attesi. Requisito per la qualità B6 Opinione degli studenti o Il CdS deve monitorare le opinioni degli studenti sul processo formativo, al fine di rilevarne l adeguatezza e l efficacia percepite. Requisito per la qualità B7 Opinione dei laureati o Il CdS deve monitorare le opinioni dei laureati che si sono inseriti nel mondo del lavoro sull efficacia del processo formativo nel suo complesso e sull adeguatezza della formazione ricevuta ai fini dell inserimento nel mondo del lavoro. La rilevazione delle opinioni dei laureati deve almeno prevedere le domande previste nel documento AVA. Area C Risultati della Formazione I quadri di questa Area descrivono il risultati degli studenti nei loro aspetti quantitativi (dati di ingresso e percorso e uscita) riferiti alla numerosità degli studenti, la loro provenienza, il loro percorso lungo gli anni del Corso e la durata complessiva degli studi fino al conseguimento del titolo. Descrive, quindi, l efficacia degli studi ai fini dell inserimento nel mondo del lavoro. I Requisiti per la Qualità individuati per l Area C sono i seguenti: Requisito per la qualità C1 Dati di ingresso, di percorso e di uscita o Il requisito C1 raccoglie la numerosità degli studenti, la loro provenienza, il loro percorso lungo gli anni del Corso e la durata complessiva degli studi fino al conseguimento del titolo. Requisito per la qualità C2 Efficacia esterna o Il CdS deve monitorare la collocazione dei laureati nel mondo del lavoro a 1, 3 e 5 anni dal conseguimento del titolo e la prosecuzione degli studi in altri CdS dei laureati, al fine di dare evidenza della spendibilità del titolo di studio rilasciato, della corrispondenza degli sbocchi professionali e occupazionali per i quali si sono preparati i laureati agli sbocchi nel mondo del lavoro e dell adeguatezza dei risultati di apprendimento stabiliti ai fabbisogni formativi del mondo del lavoro e alla prosecuzione degli studi 22

23 Requisito per la qualità C3 Opinioni enti e imprese con accordi di stage/tirocinio curriculare o extracurriculare o Il CdS deve monitorare le opinioni di enti e aziende che hanno ospitato gli studenti per stage/tirocinio sulla preparazione degli studenti, al fine di rilevarne i punti di forza e le aree di miglioramento. Area D Sistema di Gestione Il Corso di Studio deve adottare un Sistema di Gestione adeguato ed efficace, nell ambito del quale siano chiaramente definite le responsabilità per la gestione dei processi associati ai requisiti per la qualità, e che promuova la qualità e il miglioramento dell efficacia dei processi per la gestione del Corso e dei relativi risultati, e deve assicurare la sua continua adeguatezza ed efficacia. I Requisiti per la Qualità individuati per l Area D sono i seguenti: Requisito per la qualità D1.a Impegno a favore di una gestione per la Qualità dell Ateneo o L Ateneo deve assumere un impegno formale e documentato per una gestione per la qualità e deve impegnarsi fattivamente nello sviluppo della cultura della qualità tra il proprio personale. Requisito per la qualità D1.b Impegno a favore dello sviluppo della cultura della Qualità dell Ateneo o L Ateneo deve impegnarsi fattivamente nello sviluppo della cultura della qualità tra il proprio personale. Requisito per la qualità D2.a Impegno a favore di una gestione per la Qualità del CdS o Il Dipartimento/Scuola ed il CdS devono dichiarare e documentare il proprio impegno a guidare e tenere sotto controllo il CdS in materia di qualità. Requisito per la qualità D2.b Processi per la gestione del CdS, sequenza e interazioni o Il CdS e la struttura di appartenenza devono definire i principali processi per la qualità del CdS, la loro sequenza e le loro interazioni, adottare efficaci modalità per la loro gestione e assicurare un efficace coordinamento con i processi per la gestione della struttura di appartenenza. Requisito per la qualità D2.c Struttura organizzativa o Il CdS ed il Dipartimento/Scuola, per quanto di competenza, devono definire una Struttura organizzativa adeguata ad una efficace gestione dei processi per la gestione del CdS, individuandone le responsabilità. o Tale struttura deve essere sviluppata a livello del CdS, delle sue articolazioni interne, degli uffici preposti a diverse funzioni connesse alla conduzione del CdS, anche in relazione a quanto previsto dai singoli quadri della SUA-CdS. Requisito per la qualità D2.d Documentazione utilizzata per la gestione dei processi identificati e relative modalità di gestione o Il CdS ed il Dipartimento/scuola devono fornire ampia documentazione per tutti i processi. Requisiti per la qualità D3.a Cronologia e Responsabilità degli adempimenti o L Ateneo e il CdS, per quanto di competenza e con il supporto del PQA, devono programmare le attività e le relative scadenze di attuazione per l AiQ del CdS. 23

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