IL MEDICO DI FAMIGLIA E I SUOI PAZIENTI
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- Giuseppa Pisani
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1 IL MEDICO DI FAMIGLIA E I SUOI PAZIENTI BREVI STORIE DI PERSONE CHE RACCONTANO IL LORO MEDICO E DEL MEDICO CHE RACCONTA I SUOI PAZIENTI Master in Medicina Narrativa Project Work di Anna Villa
2 MEDICO DI FAMIGLIA: QUALE RUOLO? La mia esperienza personale Quando si parla del medico di famiglia con altri Le storie raccolte dalle persone in cura le loro aspettative Il punto di vista del medico di famiglia
3 La mia esperienza personale Ho cambiato vari medici di famiglia per insoddisfazione del servizio prestato. Col medico di famiglia ho un rapporto molto superficiale e di poca fiducia; mi rivolgo ai medici specialisti nel caso in cui abbia una necessità. Le poche volte in cui mi sono rivolta al mio medico curante è stato per prescrizioni di farmaci o per l invio verso specialisti.
4 Quando si parla del medico di famiglia con altri Il medico di famiglia è l unico punto di riferimento A volte si riduce a prescrizioni e certificazioni Il tempo in ambulatorio è limitato A volte è difficoltoso prendere un appuntamento Non vi è la possibilità di contattarlo nei giorni festivi e nei week end
5 Le storie raccolte dalle persone in cura e le loro aspettative Ho somministrato una breve intervista semistrutturata tra i pazienti del mio medico di famiglia per analizzare il loro punto di vista: 1 Oggi lei è qui per 2 Le risposte che cerca dal suo medico curante 3 La relazione con il suo medico curante 4 Quanto si sente rassicurato/a dal suo medico curante 5 Quando viene qui si sente... 6 I suoi punti di riferimento nelle cure che segue 7 Cosa le piacerebbe migliorare nel servizio di cure offerto dal suo medico curante Pensando al rapporto con il suo medico curante, si ritiene - Per nulla soddisfatto - Poco soddisfatto - Soddisfatto - Molto soddisfatto
6 ed il punto di vista del medico sui propri pazienti Ho chiesto poi anche al medico il suo punto di vista sui pazienti intervistati: I pazienti che vedo nel mio ambulatorio medico Quanti di loro conosco effettivamente Quando visito un paziente a quale aspetto presto maggior attenzione Mi impegno sempre a Nella relazione con i pazienti mi sento in difficoltà con loro quando Mi sento soddisfatta quando Quanto mi sento un punto di riferimento per loro Quanto mi sento soddisfatta dei servizi di cura che sono in grado di offrire I miei punti di forza Aspetti da migliorare
7 IL PAZIENTE UNA BAMBINA NATURALE ALLA RICERCA DI ACCOGLIENZA «Oggi sono qui per parlare dei miei problemi con la mia dottoressa. Non ho un problema specifico di salute, vengo qui per essere rassicurata sulla mia salute e anche sui problemi della mia vita. La relazione con il medico curante è ottima e di fiducia. Quando vengo mi sento accolta, rassicurata e rincuorata e sento che mi vuole bene. E un importante riferimento. Non vorrei cambiare niente, mi soddisfa pienamente.»
8 IL MEDICO UN ADULTO CHE RITROVA IN SE UN GENITORE AFFETTIVO «Questa ragazza per la sua storia fatica a fidarsi degli adulti ed anche se la conosco fin da bambina è solo negli ultimi anni che si è lasciata andare. Lei ha sempre paura di disturbare per cui mi impegno a darle spazio e tempo. Non ama il contatto fisico per cui se la devo visitare sto attenta a non toccarla o svestirla troppo. Sono in difficoltà quando arriva arrabbiata con altri (familiari, datore di lavoro) e mi risponde a monosillabi, o quando si fa prendere da paure eccessive, vorrebbe mille esami e si arrabbia se non glieli prescrivo.»
9 IL PAZIENTE TANTA ILLNESS IN UN ADOLESCENTE SPERANZOSO «Entro nella stanza e mi guardo intorno, la sala d aspetto è molto semplice, pareti bianche e spoglie. C è una radio, strano, non l avevo mai vista in nessun altra sala d aspetto prima d ora. Sono qui con una richiesta comune alla maggior parte degli adolescenti; una cura per l acne. Che esista? Spero proprio di si, non è facile conviverci, mi siedo speranzoso ma anche piuttosto fiducioso. S., la dottoressa, è una buona amica di mia madre, (continua)
10 IL PAZIENTE (segue) «infermiera da 26 anni: se a lei piace come medico, direi che non ho nulla da temere. La voce, della dottoressa che chiama il mio nome, mi distoglie dall ascolto della radio per sfuggire al chiacchiericcio insistente di qualche vecchietto in attesa con me. Entro nella stanza di S., che a differenza della sala d aspetto è calda ed accogliente, ricorda uno studio che si trovano nelle grandi case. Ci sono foto e disegni sulla scrivania e appesi alle pareti. S. mi fa sedere e mi chiede della mia famiglia, è accogliente e amichevole (continua)
11 IL PAZIENTE (segue) «e mi fa sentire a mio agio. Le parlo del mio problema e dopo avermi ascoltato attentamente mi consiglia una cura antibiotica assegnata precedentemente ad un altra paziente. Mi scrive nome e dosaggio su un foglietto e mi consegna la ricetta. Mi alzo e mi avvio all uscita ringraziandola e salutandola con un sorriso che viene corrisposto. Passando di nuovo per la fredda sala d attesa mi avvio molto soddisfatto di nuovo verso casa con una nuova speranza per sconfiggere l acne.»
12 IL MEDICO UN MEDICO SOTTOMESSO CHE VORREBBE UNA RELAZIONE DI CURA PIU ADULTA «Da parte mia conoscenza molto superficiale. Poche le occasioni di visite, solo incontri brevi e veloci per ritiro ricette o simili. Spero che se avesse necessità di un parere extrafamiliare mi prenda in considerazione, ma forse il legame con i suoi genitori e un amico in comune inficia il rapporto»
13 CONCLUSIONE: L INSEGNAMENTO DALLA RACCOLTA DI STORIE I pazienti sono tendenzialmente Bambini Naturali che chiedono rassicurazione e affetto, e lo trovano nel loro medico Il medico è un Genitore Affettivo che accoglie i pazienti, ma anche un Bambino Sottomesso che subisce delle relazioni di cura insoddisfatto di non essere un Adulto Professionale
14 CONCLUSIONE: LA MIA INTEPRETAZIONE L ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA NON SUPPORTA IL MEDICO NELL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE COSI CHE SPESSO IL RAPPORTO DI CURA VIENE INFICIATO DAL POCO TEMPO A DISPOSIZIONE, DAL GRANDE NUMERO DI PAZIENTI CHE SI RIVOLGONO ALLO STESSO MEDICO, DALLA PARCELLIZZAZIONE DELLE SPECIALIZZAZIONI MEDICHE, DAL DEMANDARE I PROBLEMI AGLI SPECIALISTI E DA UNA SOTTOVALUTAZIONE DEL MEDICO DI FAMIGLIA. TUTTO QUESTO GENERA UN SENSO DI INSODDISFAZIONE PER IL RUOLO CHE IL MEDICO SI TROVA A RICOPRIRE FRUSTRANDO IL SUO DESIDERIO DI ESSERE ALTRO
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