RAPPORTO A3 e TAVOLE A1 con alcune precisazioni per la loro costruzione su tessuto urbano e paesaggio storico-culturale.

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1 Università IUAV Facoltà di Architettura A.A PROGETTAZIONE URBANISTICA 1D RAPPORTO A3 e TAVOLE A1 con alcune precisazioni per la loro costruzione su tessuto urbano e paesaggio storico-culturale Chiara Barattucci (Punti trattati nella lezione del 03 /11/2011)

2 Riepilogando cambiamento del territorio urbano europeo occidentale legato soprattutto al rapido aumento delle urbanizzazioni disperse. cambiamento culturale legato allo «sviluppo sostenibile» che si rende manifesto specie dagli anni 80 / cambiamento della progettazione urbanistica, verso il risparmio di risorse: compattezza dell urbanizzazione attraverso differenti azioni di ristrutturazione dell esistente (riqualificazione, riuso, riciclo, restauro, ecc.) cambiamento anche degli strumenti urbanistici : non più verso la previsione certa, ma prendere in considerazione l Incertezza del futuro esplorando ipotesi diverse, specie attraverso la costruzione di Scenari importanza della Dimensione Strategica anche nella progettazione urbanistica La prima fase conoscitiva fino alla scelta dell Asse strategico è documentata nel Rapporto A3 e sintetizzata nelle Tav 1 e 2

3 Il Rapporto A3 Contiene il rapporto del lavoro effettuato ed è composto soprattutto da testi scritti, ma anche da disegni, immagini, illustrazioni. Il Rapporto A3 si apre con l Indice e si chiude con : bibliografia, sitografia, fonti delle illustrazioni, ecc. Per la prima consegna del 10 Novembre 2011 li Rapporto A3 deve contenere i risultati della prima fase conoscitiva : breve presentazione del Comune studiato nell ambito dell area centrale veneta e del territorio del Brenta tra Padova e Venezia, selezione dei materiali prodotti durante i sopralluoghi (fotografie, schizzi, sintesi delle interviste, ecc.), sintesi dei risultati ottenuti specificando i metodi utilizzati (esplorazione bibliografica e cartografica, interviste e osservazioni, dati Istat, studio documenti urbanistici, rassegna stampa, ecc.) Questa prima parte del Rapporto ha il ruolo di spiegare il percorso compiuto fino alla scelta dell Asse strategico...

4 Le Tavole A1 hanno il ruolo di comunicare visivamente (soprattutto per immagini, legende e testi molto sintetici ed efficaci) una sintesi del lavoro effettuato. PER LA CONSEGNA DEL 10 NOVEMBRE 2011 Le prime due tavole sono costruite ed elaborate dopo la prima fase conoscitiva e dopo la scelta dell Asse strategico mettendo in evidenza le informazioni pertinenti Contenuti generali Tav. 1 - Inquadramento territoriale del Comune nel territorio del Brenta tra Ve e Pd - Sistema insediativo - Sistema ambientale - Sistema della mobilità -Contenuti generali Tav. 2 - Asse strategico - Criticità e potenzialità - Schema struttura - Obiettivi - Azioni

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6 TESSUTO URBANO Espressione metaforica posta alla base degli studi sui rapporti, articolazioni e relazioni tra tipo edilizio e morfologia urbana (nelle sue dimensioni fisica e sociale ). Espressione metaforica che è cambiata nel tempo: da metafora organicista di tessuto cellulare utilizzata in Francia tra le due guerre (Marcel Poëte, Gaston Bardet, ecc.), passando dalla storia delle forme urbane di P. Lavedan fino a diventare metafora di tessuto tessile utilizzata dagli anni cinquanta in Italia (S. Muratori, ma soprattutto dagli anni sessanta A. Rossi e C. Aymonino), poi importata e reinterpretata dagli anni settanta e ottanta da alcuni architetetti-urbanisti francesi negli studi tipo-morfologici fondamentali per agire sulla dimensione fisica del projet urbain (P. Panerai, D. Mangin, ecc.) In Italia dagli anni sessanta lo studio dei tessuti urbani è stato esteso a vasta scala per riconoscere l importanza delle strutture invarianti, dei tracciati di differente tipo che strutturano le forme del territorio (V. Gregotti), e specie dagli anni ottanta lo studio dei principi insediativi e tipi insediativi attraverso nuove declinazioni dell analisi morfologica è stato condotto anche per i territori della dispersione urbana (B. Secchi, Boeri-Lanzani-Marini, ecc.) Mentre in Francia la lettura delle forme urbane a vasta scala territoriale è ancora solidamente ricondotta nella tradizione degli studi urbani dei geografi francesi. Tra questi M. Roncayolo, ricordando l insegnamento di M. Halbwachs, sottolinea che la morfologia urbana è anche sociale e ci ricorda che le strutture materiali sono, innanzi tutto, costruzione sociale e luoghi di pratiche Molto importante è dunque comprendere nel tessuto urbano anche la sua dimensione sociale e in particolare le differenze e le relazioni tra morfologia fisica e morfologia sociale (mai sovrapponibili in modo semplicistico)

7 Principi insediativi: Studio delle relazioni tra i diversi tracciati di distribuzione nelle varie parti della città e il modo in cui il costruito si rapporta con tali tracciati

8 Tipi insediativi Studio per parti di città del rapporto tra il costruito e l area ad esso pertinente, tra tipo edilizio ed il suo lotto, a seconda della collocazione sullo stesso e il suo conseguente rapporto con la strada.

9 Rapporto tra tipo edilizio, lotto di pertinenza e strada (bâti / parcellaire / voirie) P. Panerai 1977

10 Attenzione anche alla dimensione sociale del tessuto urbano! Fonte tabelle: L. Doria, Le dinamiche socio-territoriali del Veneto centrale, Iuav, 2006

11 Sistema ambientale

12 A. Magnaghi, PTCP Prato, 2003

13 P. Viganò, PTCP Lecce, 2001

14 PAESAGGIO STORICO-CULTURALE Lottare contro il consumo di suolo e tutelare in modo attivo il paesaggio è uno degli obiettivi fondamentali dell urbanistica europea sostenibile degli ultimi anni La Convenzione europea del paesaggio (Firenze, 2000) : tutto il territorio deve essere tutelato per le proprie caratteristiche peculiari e in tutte le forme di paesaggio compreso il paesaggio della dispersione urbana In particolare diventa centrale la tutela e la valorizzazione del paesaggio storico-culturale caratterizzato dalla presenza di elementi materiali, di fattori culturali e di valori tradizionali delle società che li abitano e che per il loro valore riconosciuto e condiviso meritano di essere trasmessi alle generazioni future Questo paesaggio storico-culturale è sempre più considerato come matrice dell identità territoriale, con il suo ruolo strutturante per l azione urbanistica e che materialmente comprende sia i paesaggi agrari con le loro permanenze storiche, i loro tracciati strutturanti - invarianti, le colture tradizionali locali, ma anche i beni storico-architettonici in esso presenti (casoni e cascine, mulini, manufatti legati al mondo agricolo, ville, nuclei rurali storici, ecc)... La nozione di locale, posta alla base di ricerche in situazioni specifiche, al di là di pericolosi localismi, è diventata centrale per superare la mancanza di comprensione contestualizzata, le superficiali analogie, il ricorso ad una lettura statica e artificiale della identità dei luoghi, per cogliere il senso dell omogeneizzazione e della globalizzazione tra permanenze, persistenze e innovazioni

15 A. Magnaghi, PTCP Prato, 2003

16 Elementi di permanenza e persistenza Permanenza : gli elementi che permangono, sono quelli che hanno mantenuto le stesse caratteristiche fisiche Persistenza : gli elementi che persistono, sono quelli che rimangono come segni riconoscibili sul territorio pur modificandosi B. Secchi, primi anni 90

17 Tavola 2 Asse strategico Tema centrale scelto : criticità e potenzialità Schema struttura (Lo schema-struttura dell Asse strategico è elaborato a partire da una sovrapposizione tematica dei tre sistemi selezionando i tracciati invarianti tra permanenze e persistenze e gli elementi rilevanti dell esistente che messi in rete costituiscono dunque l armatura fisica dell Asse strategico) Obiettivi e Azioni Ad ogni obiettivo corrispondono diverse azioni progettuali

18 Schema della struttura insediativa del territorio comunale (B. Secchi, Piano La Spezia, 1993)

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21 Bibliografia C. Aymonino, Lo studio dei fenomeni urbani, Officina, Roma, 1977 C. Barattucci, Changement des formes urbaines. Changement des discours et des démarches, Mémoire Dea Le projet architectural et urbain, Paris, 1997 (sous la dir. de P. Panerai) A. Clementi, Interpretazioni di paesaggio, Roma, Meltemi, 2002 G. Dematteis, F. Governa (a cura di), Territorialità, sviluppo locale, sostenibilità: il modello SLoT, Angeli, Milano, 2005 P. Di Biagi, P. Gabellini (a cura di), Urbanisti italiani, Laterza, Roma-Bari, 2002 L. Gambi, La costruzione dei piani paesistici, Urbanistica, n. 85, 1996 V. Gregotti, Il territorio dell architettura, Feltrinelli, Milano, 1966 A. Lanzani, I paesaggi italiani, Meltemi, Roma, 2003 H. Lefebvre, La production de l espace, Anthropos, Paris 2000 (Ed. orig. 1974) A. Magnaghi, Il progetto locale, Bollati-Boringhieri, 2000 A. Magnaghi, Esercizi di pianificazione identitaria, statutaria e partecipata: il Ptc della provincia di Prato, in: Urbanistica, n.125, 2004 P. Merlin (sous la dir.), Morphologie urbaine et parcellaire, PUV, Paris, 1988 FC. Nigrelli, Percorsi del progetto urbano in Francia e in Italia, Officina, Roma, 1999 P. Panerai, J. Castex, JC Depaule, Formes urbaines. De l ilot à la barre, Parenthèses, Marseille, 1997 (ed. orig ) T. Paquot, C. Younes (sous la dir.) Géométrie, mesure du monde, La Découverte, Paris, 2005 V. Romani, Il Paesaggio. Teoria e pianificazione, Angeli, Milano, 1994 M. Roncayolo, La ville et ses territoires, Folio, Paris, 1997 M. Roncayolo, Lectures de villes. Formes et temps, Parenthèses, Marseille, 2002 A. Rossi, L architettura della città, Marsilio, 1966 B. Secchi, Un progetto per l urbanistica, Einaudi, Torino, 1989 B. Secchi, Tre piani. La Spezia, Ascoli, Bergamo, Angeli, 1993 P. Viganò (a cura di), Territori della nuova modernità. Il PTCP di Lecce, Electa, Napoli, 2001

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