ha pronunciato la presente

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1 N /2011 REG.PROV.COLL. N /2011 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente SENTENZA ex art. 60 cod. proc. amm., nel giudizio, introdotto con il ricorso 77/11, integrato da motivi aggiunti, proposto da Giancarlo Nisato, rappresentato e difeso dall'avv. Nicoletta Monopoli, con domicilio eletto presso il suo studio in Venezia Mestre, corso del Popolo 70; contro il Comune di Venezia, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv. ti Ballarin, Gidoni, e Venezian, con domicilio eletto presso l avvocatura civica nella sede municipale di Venezia, S. Marco 4091; per l'annullamento: dell'ordinanza comunale 13 ottobre 2010, n. 2010/442990, recante pagamento della sanzione pecuniaria, pari a ,00 ai sensi dell'art. 37 del d.p.r. 6 giugno 2001, n. 380, per opere edilizie abusive. Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Venezia;

2 Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nella camera di consiglio del giorno 4 maggio 2011 il cons. avv. Gabbricci e uditi l avv. Monopoli per il ricorrente e l avv. Venezian per il Comune intimato; Sentite le stesse parti ai sensi dell'art. 60 cod. proc. amm.; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO e DIRITTO 1. Costituisce oggetto d impugnazione l'ordinanza del Comune di Venezia, Settore edilizia per la Terraferma, n. 2010/442990, notificata il 20 ottobre 2010, recante il pagamento della sanzione pecuniaria ex art. 37 d.p.r. 380/01 - per opere edilizie eseguite in assenza di permesso di costruire, ovvero di d.i.a. - sull area ubicata in via Orlanda n. 189/D, sez. Favaro fg. 21 mapp L Ente resistente, con tale ordinanza, ha richiesto a Giancarlo Nisato il pagamento della somma di ,00 per l'installazione di una recinzione, con basamento di cemento con sovrastante rete metallica, ed apertura di passo carraio e pedonale. 2. A prescindere dall articolato contenzioso presupposto, definito con sentenza 1626/09 della Sezione, appellata ma non sospesa, sull ulteriore istanza di sanatoria per l opera de qua l Amministrazione si è pronunciata, respingendola con il provvedimento di diniego 26 marzo 2010, notificato il 12 aprile 2010, il quale non è stato gravato Superata in tal modo ogni questione sull astratta debenza della sanzione, è da accertare se questa sia stata applicata nel rispetto dell art. 37, I comma, del d.p.r. 380/01, richiamato nell ordinanza gravata, norma per cui La realizzazione di interventi edilizi di cui all articolo 22, commi 1 e 2 [soggetti cioè a D.I.A.], in assenza della, o in difformità dalla, denuncia di inizio attività comporta la sanzione pecuniaria pari al doppio dell aumento del valore venale dell immobile conseguente

3 alla realizzazione degli interventi stessi e comunque in misura non inferiore a 516 euro Invero, il provvedimento impugnato, dopo aver richiamato la norma citata, rappresenta che, con disposizione 26 gennaio 2009 n. 2009/33680, sono stati introdotti i criteri sintetici per la valutazione dell incremento di valore e per la determinazione delle sanzioni pecuniarie in caso di sanatoria di interventi edilizi, rientranti nell'articolo 37, comma I, del d.p.r. 380/01 e che le tipologie di interventi sanabili con il ricorso alla modalità sintetica sono stati individuati nella tabella allegata alla nota prot. n del , dell'agenzia del Territorio- Ufficio provinciale di Venezia Prosegue quindi, su tale fondamento, osservando come la tipologia dell'intervento può essere ascritta al punto n. 4 della predetta tabella, e che l'aumento di valore venale è pari a ,00: sicché, considerato che tale valore costituisce, in base al predetto articolo di legge, la base per la irrogazione della prevista sanzione pecuniaria, la quale è pari al doppio del valore stesso, ordina al Nisato il pagamento di , Ora, nel ricorso introduttivo l interessato aveva rilevato come una siffatta motivazione non permettesse di comprendere come l importo fosse stato calcolato. Il Collegio, pur rilevando che la controversia verteva su diritti - e, dunque, sulla legittimità sostanziale della richiesta, seppure formalmente carente di motivazione - con ordinanza 151/11 ha ordinato all Ente resistente di depositare un analitico conteggio giustificativo dell importo richiesto, completo della documentazione istruttoria sopralluoghi, misurazioni e simili - che ne comprovi la veridicità Il Comune di Venezia non ha dedicato al Collegio una relazione, ma ha comunque prodotto una serie di documenti tra cui (allegato 6) una laconica scheda chirografa in cui, oltre al riferimento alla tipologia 4, si legge anzitutto carraio +

4 pedonale + recinzione. Alle due prime voci corrispondono le cifre 500 e 1000 euro, se ne deduce; la terza è seguita, anzitutto, da un gruppo di otto numeri ( ) per un totale di 41491, subito convertiti in metri lineari 414,91, cui viene sottratto un 5; il risultato di m. 409,91 viene moltiplicato per 100 (euro evidentemente) e così sommato nell importo di agli altri due predetti, di 500 ed 1000, cui viene aggiunta l ulteriore somma di 516 che reca la specificazione 5 mt. - pervenendo così, alla fine, al risultato di ,00, poi ulteriormente moltiplicato per due, e pari così, infine, alla somma richiesta nel provvedimento gravato Ora, esaminando gli ulteriori documenti depositati, il Collegio ha potuto appurare che gli otto numeri corrispondono alla lunghezza di ciascun lato del poligono irregolare che la recinzione disegna, quale indicato dallo stesso Nisato insieme ai due accessi, pedonale e carraio - nella domanda di permesso in sanatoria del dicembre 2009, respinta il 26 marzo 2010, sicché non v è ragione di dubitare dei presupposti di fatto per l irrogazione della sanzione qui impugnata Passando ora all utilizzo di criteri sintetici, è da tenere presente che le tipologie d interventi sanabili sono state individuate dall Amministrazione in una tabella - approvata dall Agenzia del Territorio con la nota 13 gennaio 2009, n la quale è ripartita su tre colonne: nella prima sono elencate le diverse tipologie d abuso; la seconda considera, tra tali abusi, quelli che non costituiscono effettivo incremento di valore per l unità immobiliare, e vi applica costantemente la sanzione di 516,00 (e qui non interessa); la terza, viceversa, individua le opere abusive che incrementano il valore e ne indica la misura Questa Sezione, per vero, si è già espressa sulla legittimità di questo modello procedimentale nella sentenza 3 settembre 2010, n. 4345, rilevando come, anzitutto, la legge non la vieti, limitandosi a prevedere l intervento dell Agenzia, che ha qui espresso il proprio parere sui valori proposti dall Amministrazione.

5 Inoltre, seguita la decisione, la determinazione 26 gennaio 2009 conserva tuttora la possibilità di una valutazione specifica dell incremento di valore, sia pure per i casi più complessi; ma, soprattutto, essa introduce soltanto una serie di criteri presuntivi, determinati su base statistica, e giustificato dal crescente numero di abusi e dall obbligo di una tempestiva definizione dei procedimenti, cui si contrappongono le notorie carenze degli Uffici. Tuttavia, conclude la motivazione, si tratta di presunzioni iuris tantum, per cui la valutazione ex ante fatta dall Amministrazione non preclude certamente all interessato di contestare la quantificazione; anzi, a ben vedere, la preventiva conoscibilità del valore permette all interessato di valutare la condotta da tenere e gli eventuali apporti da fornire nel corso del procedimento sanzionatorio Orbene, per la tipologia d abuso 04, descritta nella prima colonna come realizzazione recinzione con accessi pedonali/carrai (nel numero massimo di n. 2 accessi e recinzione avente lunghezza massima pari a ml. 50 ed altezza massima pari a mt. 1,80), la terza colonna prevede la sanzione di 516, fino a 5 m. /m. 100,00 per ogni metro lineare oltre i 5 m.: e se si raffrontano questi dati con il calcolo prima descritto, e fondante il provvedimento impugnato, se ne deve senz altro rilevare l erroneità, rappresentata dal ricorrente nel terzo motivo aggiunto, che deve comunque ritenersi tempestivo, discendendo la sua attualità dall ultima produzione documentale dell Amministrazione resistente Ora, tale tipologia d abuso riguarda, come si è appena visto, una recinzione avente lunghezza massima pari a ml. 50. Evidentemente, il criterio sintetico di un aumento a misura di 100,00 per metro lineare può applicarsi solo in quei limiti, oltre i quali la valutazione dovrà essere invece effettuata con una concreta, e giustificata, stima a corpo dell aumento del valore venale dell immobile, conseguente alla realizzazione degli interventi stessi.

6 Tale è il caso in esame, dove la lunghezza della recinzione è pari a quasi m. 415: sicché il provvedimento sanzionatorio va senz altro annullato, salva la rinnovazione del procedimento nei termini testé considerati. 5. Le spese seguono la soccombenza, non senza mancare di rilevare come sia stata l assenza di una conveniente giustificazione nell ordinanza impugnata ad imporre l istruttoria svolta, con il relativo incremento d attività difensiva. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Seconda), definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe, lo accoglie e, per l effetto, annulla il provvedimento in epigrafe impugnato. Condanna il Comune di Venezia alla rifusione delle spese di lite nei confronti del ricorrente, che liquida in 200,00 per spese anticipate ed in 3.500,00 per diritti ed onorari, oltre al contributo unificato, come per legge. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Venezia nella camera di consiglio addì 4 maggio 2011 con l'intervento dei signori magistrati: Angelo De Zotti, Presidente Angelo Gabbricci, Consigliere, Estensore Marina Perrelli, Referendario L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 19/05/2011 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)