LA VIOLENZA ASSISTITA

Transcript

1 LA VIOLENZA ASSISTITA Dott.sa Marilena Vottero Bernardina Serv. Psicologia dell Età Evolutiva Resp. Eq. Multidisciplinare MTA (maltrattamento trascuratezza abuso) ASL TO4 distr. di settimo torinese

2 INTERSOGGETTIVITA : bisogno / condizione umana La nostra mente, per sua natura, è costantemente in cerca di altre persone con cui entrare in risonanza e condividere esperienze. (Stern,2004,p.63)

3 I NEURONI SPECCHIO La principale funzione dei neuroni specchio non è l imitazione, ma la comprensione dello scopo dell azione, cioè dell intenzioni degli altri. Sperimentiamo nel nostro corpo l emozione che osserviamo.

4 La violenza si fonda sulla mancanza di curiosità ed interesse nei confronti dell altro, l agire diviene un urgenza rispetto alle proprie tensioni interne.

5 Le energie di una donna che subisce violenza sono prioritariamente focalizzate a sopravvivere, a nascondere la propria condizione. La donna, necessitante di protezione, può divenire trascurante nei confronti dei figli.

6 Per violenza assistita da minori in ambito familiare si intende il fare esperienza da parte del/ lla bambino/a di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte e minori. Si includono le violenze messe in atto da minori su altri minori e/o su altri membri della famiglia, e gli abbandoni e i maltrattamenti ai danni degli animali domestici. Il bambino può fare esperienza di tali atti direttamente (quando avvengono nel suo campo percettivo),indirettamente (quando il minore ne è a conoscenza), e/o percependone gli effetti. (Spettatori e Vittime:i minori e la violenza assistita in ambito domestico,analisi dell efficienza del sistema di protezione in Italia,save the children,commissione europea,daphne, Il Garante dell Infanzia e dell Adolescenza della Regione Lazio 2011)

7 Legge 119 del Per quanto riguarda la violenza assistita il codice si arricchisce di una nuova aggravante comune applicabile al maltrattamento in famiglia e a tutti i reati di violenza fisica commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte

8 * Il numero di bambini che hanno sperimentato violenza intra-familiare. * Numero approssimativo e ipotizzato per difetto dedotto dal numero di donne che ha denunciato e/o richiesto protezione e che sono madri di bambini.

9 Il bambino più è piccolo, più è permeabile, maggiore può essere il danno.

10 Assistere ad una violenza in un bambino procura: - Una condizione di stress, di costante imprevedibilità e precarietà - Un continuo stato di allerta - L aumento di angosce di separazione e/o morte - Inversione dei ruoli

11 Il bambino può identificarsi - con l aggressore percepito come forte e affidabile congelamento del flusso emozionale - con la vittima paralisi difensiva e accettazione acritica della condizione di sofferenza

12 I bambini che assistono a violenza domestica non sono così diversi da coloro che subiscono direttamente maltrattamenti e possono presentarne gli stessi segnali di disagio.

13 Atteggiamenti timorosi Inibizione Percezione minacciosa del mondo tristezza Svalutazione del sé Ritiro dalle relazioni sociali Comportamenti antisociali aggressivi Falsa percezione di sè Difficoltà di apprendimento

14 Nel bambino possono essere compromesse contemporaneamente l area fisica, cognitiva, emotiva e relazionale. responsabilità degli operatori di elaborare prassi di sensibilizzazione, di prevenzione e cura del fenomeno.

15 Le donne che attraversano i meandri della violenza familiare difficilmente sono consapevoli della sofferenza che permea la vita dei figli.

16 Molti e difficili i compiti dei servizi: creare uno spazio di ascolto favorire la possibilità di affidarsi e promuoversi verso l altro prendere nella mente l altro porsi nell attesa dell altro

17 L empatia è connessa a quella che Fonagy ha chiamato Funzione riflessiva, che è la capacità di cogliere gli stati mentali propri e altrui. (F. Peter, T. Mary) L empatia è una delle funzioni dell intelligenza emotiva. È un processo psico-biologico di cognizione emotiva degli altri.

18 2013 povertà di dati rilevati e resi noti sul fenomeno nel nostro Paese a livello centrale e locale aumentano le denunce di donne per violenza domestica, ma per contrasto diminuiscono marcatamente le risorse del sistema di welfare e delle politiche di prevenzione e protezione dalla violenza la risposta ai bisogni principali della madre e del bambino in uscita da una storia di violenza familiare è insufficiente, bisogni legati al reinserimento ed all inclusione sociale

19 I nuclei familiari così profondamente lacerati al loro interno necessitano di molti supporti, così pure come ciascun individuo all interno di esso. interventi psicoterapeutici individuali e/o di gruppo programmi socio educativi percorsi mirati a sostenere la genitorialità crescita culturale dei servizi

20 quanto più lo Stato investirà in prevenzione e cura tanto più risparmierà nel futuro

21 "Dovremo farci carico della umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore (Laura Boldrini) e della sofferenza dei bambini che non hanno voce.

22 "Dovremo farci carico della umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore (Laura Boldrini) e della sofferenza dei bambini che non hanno voce.

23 "Dovremo farci carico della umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore (Laura Boldrini) e della sofferenza dei bambini che non hanno voce.

24 ...FRAGILE maneggiare con cura GRAZIE! Marilena Vottero Bernardina