Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 20 del 13 marzo 2012

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1 118 Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 20 del 13 marzo 2012 all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2012 e ulteriori disposizioni in materia di patto di stabilità interno ; Vista la DGR n. 1270/2008; Visto il contratto d appalto in data , rep. n. 6409/5721 agli atti dell Ufficiale rogante della Regione del Veneto, registrato a Venezia il al n atti pubblici; Visto il verbale dell incontro tenutosi in data tra l Autorità di Gestione e i rappresentanti della Società Ecosfera SpA; delibera 1. di stabilire che le premesse fanno parte integrante della presente deliberazione; 2. di autorizzare la ripetizione, per una durata di 12 mesi, del servizio di Assistenza tecnica all Autorità di Gestione per il coordinamento dell attuazione delle azioni cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo nell ambito del Programma Operativo della Regione del Veneto, di cui all obiettivo Competitività regionale e occupazione" - codice CIG F; 3. di affidare, secondo quanto previsto dall art. 57, comma 5, lettera b) del D.lgs. n. 163/2006 e della D.G.R. n del 26/05/2008, alla Società Ecosfera SpA, con sede legale in Roma, Viale Castrense n. 8, CF e P. IVA n , il servizio di cui al precedente punto 1), per un importo di euro ,00, oltre a IVA 21% pari ad euro ,00, pari a complessivi euro ,00; 4. di dare atto che l efficacia di quanto disposto ai precedenti punti 1) e 2) è condizionata alla positiva verifica dei requisiti e alla presentazione, da parte dell impresa, della documentazione di legge; 5. di individuare, quale Responsabile unico del procedimento, il Segretario Regionale pro-tempore per la Cultura, Autorità di Gestione del POR FSE , autorizzando lo stesso alla sottoscrizione del relativo contratto secondo quanto precisato in premessa; 6. di individuare, quale Direttore dell esecuzione del contratto, il Dirigente Regionale dell U.P. Cabina di Regia FSE, demandando allo stesso l adozione dei singoli atti di attuazione, come meglio specificato in premessa; 7. di determinare in euro ,00 (comprensivo di IVA al 21%) l importo massimo delle obbligazioni di spesa relative al servizio di Assistenza tecnica all Autorità di Gestione per il coordinamento dell attuazione delle azioni cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo nell ambito del Programma Operativo della Regione del Veneto, di cui all obiettivo Competitività regionale e occupazione, alla cui assunzione provvederà con proprio atto il Dirigente Regionale della U.P. Cabina di Regia FSE disponendo la copertura finanziaria sui capitoli Obiettivo CRO FSE Asse assistenza tecnica - Quota statale (euro ,31) e Obiettivo CRO FSE Asse assistenza tecnica - Quota comunitaria (euro ,69) del bilancio dell esercizio provvisorio 2012 (L.R. n. 6/2012), subordinatamente a quanto previsto al precedente punto 4); 8. di determinare in euro 9.500,00 (comprensivo di IVA al 21%) l importo massimo delle obbligazioni di spesa relative alle pubblicazioni di legge dell avviso di aggiudicazione, alla cui assunzione provvederà con proprio atto il Dirigente Regionale della U.P. Cabina di Regia FSE disponendo la copertura finanziaria sui capitoli Obiettivo CRO FSE Asse assistenza tecnica - Quota statale (euro 4.873,66) e Obiettivo CRO FSE Asse assistenza tecnica - Quota comunitaria (euro 4.626,34) del bilancio dell esercizio provvisorio 2012 (L.R. n. 6/2012), subordinatamente a quanto previsto al precedente punto 4); 9. di dare atto che l'importo di Euro 375,00, quale contributo dovuto all'autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture, ai sensi dell'art. 1, comma 65 e 67 della L. n. 266/2005, sarà liquidato dal Dirigente della Direzione regionale competente; 10. di dare atto che le spese autorizzate con il presente provvedimento non rientrano nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. 1/2011, per le motivazioni esposte in premessa, da considerarsi parte integrante del presente provvedimento; 11. di dare atto che per il servizio di cui al punto 1): non è necessario redigere il DUVRI e determinare i costi della sicurezza; la spesa non fa riferimento a servizi per i quali siano presenti convenzioni Consip attive; la codifica SIOPE è ; il codice prioritario assegnato (ex Reg.to (CE) 1828/2006) è il n. 85 preparazione, attuazione, sorveglianza e ispezioni; 12. di incaricare il Dirigente regionale dell U.P. Cabina di Regia FSE dell esecuzione del presente atto. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 256 del 22 febbraio 2012 Progetto interregionale/transnazionale Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in applicazione dei nuovi Regolamenti comunitari in materia di forfetizzazione: confronto e scambio di buone pratiche e indicazioni per il negoziato della programmazione Adesione della Regione Veneto. (DPR n. 196 del 3/10/2008). [Formazione professionale e lavoro] Note per la trasparenza: La Regione Veneto intende aderire al progetto interregionale/transnazionale promosso dalla Regione Toscana per affrontare le modifiche ai regolamenti comunitari in materia di fondi strutturali relative alle opzioni di semplificazione, e per predisporre le relative proposte per il periodo di programmazione del Fondo Sociale Europeo L Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue. Il Consiglio dell Unione Europea ha adottato in data 11 luglio 2006 il Regolamento (CE) n. 1083/2006 che definisce, per il periodo di programmazione 2007/2013, il quadro d azione dei fondi strutturali e del fondo di coesione fissandone gli obiettivi, i principi e le norme in materia di partenariato, programmazione, valutazione e gestione. Con il Regolamento (CE) n. 1081/2006, in data 5 luglio 2006, relativo al Fondo Sociale Europeo, il Consiglio ha stabilito disposizioni concernenti il tipo di attività finanziabili nell ambito degli obiettivi previsti dal regolamento (CE) 1083/2006. Con deliberazione n. 422 del 27 febbraio 2007 la Giunta Regionale ha approvato il Programma Operativo Regionale (POR) Veneto Fondo Sociale Europeo (FSE) , che

2 Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 20 del 13 marzo è stato successivamente adottato con Decisione C(2007) 5633 del 16 novembre 2007 della Commissione Europea. La prima stesura del Regolamento 1081/2006 introduceva una importante semplificazione che consentiva agli Stati membri di dichiarare i costi indiretti (generali) su base forfetaria, fino al 20% dei costi diretti di un operazione. La semplificazione dell imputazione di somme forfetarie per i costi indiretti è stata accolta con favore da tutte le parti interessate, compresa la Corte dei conti europea. Per tale motivo, con successivo Regolamento (CE) 396/2009 la Commissione Europea ha esteso le opzioni di semplificazione, modificando l art. 11 del Regolamento 1081/2006 e introducendo la possibilità di applicazione dei costi fissi applicando tabelle standard per costi unitari e somme forfetarie. L Art.11(3)(b) del Regolamento (CE) 1081/2006 stabilisce che i costi oggetto di semplificazione, tra cui i costi standard, sono stabiliti in anticipo sulla base di un calcolo giusto, equo e verificabile. Per poter utilizzare l opzione delle unità di costo standard, quindi, è necessario definire anticipatamente i criteri di calcolo. Si tratta di una importantissima innovazione in termini di gestione delle attività finanziate a sovvenzione, in quanto viene quasi azzerata la gestione della documentazione di spesa, con la conseguenza di una grande riduzione degli oneri amministrativi e burocratici in capo al soggetto beneficiario e dei tempi di verifica da parte del soggetto erogante. L introduzione di questa modalità garantirà quindi minori costi e tempi più veloci per l erogazione delle risorse. Le Regioni e le Province autonome che gestiscono, attraverso i propri programmi operativi, le risorse del FSE stanno sperimentando modelli di semplificazione dei costi in applicazione della normativa sopra richiamata in materia di forfetizzazione, e hanno condiviso, durante il dibattito che si è aperto in questo periodo, l importanza di avviare un processo di scambio e confronto, sia a livello nazionale che con altre realtà europee, sull applicazione di tali modelli di semplificazione, anche in previsione della futura adozione dei Regolamenti comunitari validi per il ciclo di programmazione Per questo motivo la Regione Toscana si è fatta promotrice di un progetto interregionale, denominato Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in applicazione dei nuovi Regolamenti comunitari in materia di forfetizzazione: confronto e scambio di buone pratiche e indicazioni per il negoziato della programmazione , volto a favorire il confronto tra le parti interessate, con i seguenti obiettivi: maggiore diffusione del principio di semplificazione anche presso le Amministrazioni che non hanno ancora sperimentato modelli per il riconoscimento forfetario dei costi; miglioramento dei controlli FSE di primo livello, specialmente in merito alla riduzione dei tempi e alla semplificazione delle modalità di controllo; velocizzazione dei flussi finanziari e conseguente miglioramento dell utilizzo delle risorse FSE in termini di efficienza ed efficacia. Il progetto, a cui aderiscono ad oggi 14 Amministrazioni, si avvale del supporto organizzativo di Tecnostruttura e ha una durata prevista di due anni (da gennaio 2012 a dicembre 2013). Dato il notevole rilievo del progetto, si ritiene utile aderire allo stesso attraverso la sottoscrizione del protocollo di intesa predisposto dalla Regione Toscana. Si propone pertanto all approvazione lo schema di protocollo di adesione al progetto di cui all Allegato A, che forma parte integrante del presente provvedimento, a firma del Presidente o suo delegato. La presente deliberazione non comporta impegno di spesa. Si rinvia a successivo provvedimento l eventuale determinazione della spesa ed il relativo capitolo di spesa. Si propone inoltre di demandare all Autorità di Gestione pro-tempore del POR FSE 2007/2013 l individuazione dei referenti regionali per la partecipazione al progetto (un referente effettivo e un supplente). Il relatore conclude la propria relazione e propone all approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dell istruzione dell argomento in questione ai sensi dell art. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale; - Visto il Regolamento (CE) n. 1081/ e successive - Visto il Regolamento (CE) n. 1083/2006 e successive - Visto il Regolamento (CE) n. 1828/2006 e successive - Visto il DPR n. 196 del 3 ottobre 2008 di esecuzione del Regolamento (CE) n. 1083/2006. delibera 1. di approvare quanto riportato in premessa; 2. di aderire al progetto interregionale/transnazionale Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in applicazione dei nuovi Regolamenti comunitari in materia di forfetizzazione: confronto e scambio di buone pratiche e indicazioni per il negoziato della programmazione ; 3. di approvare di conseguenza lo schema di protocollo di adesione al progetto di cui all Allegato A, che forma parte integrante del presente provvedimento e che, per conto della Regione, sarà firmato dal Presidente o da un suo delegato; 4. di demandare all Autorità di Gestione pro-tempore del POR FSE 2007/2013 l individuazione dei referenti regionali per la partecipazione al progetto (un referente effettivo e un supplente); 5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 6. di incaricare la Direzione Regionale Formazione dell esecuzione del presente atto. (segue allegato)

3 120 Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 20 del 13 marzo 2012 Allegato A SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA PER L AT- TUAZIONE DEL PROGETTO INTERREGIONALE- TRANSNAZIONALE Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in applicazione dei nuovi Regolamenti comunitari in materia di forfetizzazione: confronto e scambio di buone pratiche e indicazioni per il negoziato della programmazione La Regione Toscana, le Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Veneto e le Province Autonome di Bolzano e di Trento, nell'intento di contribuire alla diffusione delle esperienze di semplificazione dei costi del Fondo Sociale Europeo, allo scopo di facilitare e promuovere lo scambio di buone pratiche tra Amministrazioni sul tema e lo sviluppo della cooperazione interregionale e transnazionale; Visto il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, relativo al Fondo Sociale Europeo e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1784/1999 e successive il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio del 11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di coesione, che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999 e successive il Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione del 8 dicembre 2006, che stabilisce modalità di applicazione del regolamento (CE) 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo al Fondo Europeo di sviluppo regionale e successive la Decisione della Commissione C(2007) 3329 del 13 luglio 2007 che approva il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo ; la Nota COCOF 09/0025/04-IT del 28/1/2010 che chiarisce l applicazione dell Articolo 11, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (CE) n. 1081/ rispetto ai Costi indiretti dichiarati su base forfetaria, ai Costi a tasso fisso calcolati applicando tabelle standard di costi unitari, agli Importi forfetari; il DPR n. 196 del 3 ottobre 2008 di esecuzione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di coesione, attualmente in fase di modifica; il Vademecum per l ammissibilità della spesa al FSE approvato in Commissione politica IX, presentato in Conferenza delle Regioni in data 7 luglio 2011 ed approvato insieme alla deliberazione di richiedere in Conferenza Stato-Regioni di sancire l accordo. Considerato che le Amministrazioni aderenti stanno sperimentando modelli di semplificazione dei costi in applicazione della normativa sopra richiamata in materia di forfetizzazione; condividono l importanza di avviare un processo di scambio e confronto, sia a livello nazionale che con altre realtà europee, sull applicazione di tali modelli di semplificazione, anche in previsione della futura adozione dei Regolamenti comunitari validi per il ciclo di programmazione Tenuto conto che il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo Sociale Europeo sostiene azioni transnazionali e interregionali, in particolare attraverso la condivisione di informazioni, esperienze, risultati, buone prassi e lo sviluppo di strategie complementari e di azioni coordinate e congiunte ; che nella programmazione , la cooperazione interregionale e transnazionale è parte integrante del Fondo Sociale Europeo, da realizzare mediante un approccio orizzontale o un asse prioritario dedicato; che le Amministrazioni aderenti al presente protocollo prevedono nei propri Programmi Operativi linee d intervento finalizzate a promuovere la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e transnazionale; che la Regione Toscana ha promosso la realizzazione di un iniziativa interregionale/transnazionale finalizzata al confronto in materia di ammissibilità della spesa con attenzione all implementazione delle opzioni di semplificazione per il riconoscimento dei costi ed allo scambio di buone pratiche e di esperienze; che le Amministrazioni aderenti al presente protocollo hanno manifestato la volontà di aderire all iniziativa promossa sul tema dalla Regione Toscana. Convengono quanto segue: Articolo 1 - Oggetto e finalità Le Amministrazioni aderenti al presente protocollo d intesa si impegnano a collaborare per la realizzazione del progetto interregionale-transnazionale Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in applicazione dei nuovi Regolamenti comunitari in materia di forfetizzazione: confronto e scambio di buone pratiche e indicazioni per il negoziato della programmazione , le cui motivazioni, finalità e azioni sono descritte nella scheda allegata, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente protocollo. Articolo 2 - Governance Le Amministrazioni condividono: A) di individuare la Regione Toscana quale amministrazione coordinatrice del progetto; B) di istituire un apposito Comitato di Pilotaggio responsabile delle attività di collaborazione avviate nell ambito della presente intesa. Tale Comitato è composto dai dirigenti o dai funzionari da questi delegati, competenti per materia e rappresentativi di ciascuna delle Amministrazioni aderenti, e al quale sono affidati i seguenti compiti: 1. approvare il programma di lavoro previsto nella proposta progettuale allegata alla presente intesa; 2. indirizzare, monitorare e valutare gli interventi che verranno attivati; 3. condividere strumenti, pratiche e conoscenze; 4. garantire il flusso informativo sistematico e costante sul tema, al fine di consolidare un processo stabile di concertazione e condivisione dei reciproci programmi di attività e mettere in comune le esperienze realizzate;

4 Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 20 del 13 marzo individuare e realizzare azioni di cooperazione, finalizzate allo scambio e allo sviluppo di prodotti e servizi di interesse comune. Il Comitato di Pilotaggio potrà avvalersi, laddove ritenuto necessario, del supporto di esperti individuati dalle Amministrazioni aderenti. C) di affidare all Associazione Tecnostruttura delle Regioni per il FSE, con sede in Roma, via Volturno 58, le attività di supporto all attuazione e al coordinamento del progetto, nonché al funzionamento del Comitato di Pilotaggio. Articolo 3- Aspetti finanziari Le attività connesse alla realizzazione del progetto saranno sostenute attraverso l utilizzo delle risorse Fondo Sociale Europeo della programmazione e altre eventuali risorse nazionali, regionali, europee che saranno individuate dalle singole amministrazioni, nell ambito delle proprie competenze, con successivi provvedimenti amministrativi, compatibilmente con le relative disponibilità finanziarie. Articolo 4 - Durata e validità, ingresso nuovi Soggetti Il presente protocollo d intesa decorre dalla data della sua sottoscrizione e ha validità per l intera durata della programmazione , e potrà, se necessario, essere revisionato su proposta del Comitato di Pilotaggio. Le Amministrazioni aderenti al presente Protocollo d intesa concordano di ampliare la partecipazione al progetto, favorendo la collaborazione e l adesione da parte di altre Amministrazioni italiane ed europee competenti sul tema, in particolare per la realizzazione di attività di scambio e visite di studio. Letto, approvato e sottoscritto. Scheda progetto Interregionale/ transnazionale Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in applicazione dei nuovi Regolamenti comunitari in materia di forfetizzazione: confronto e scambio di buone pratiche e indicazioni per il negoziato della programmazione Regione promotrice: Regione Toscana 1. Contesto Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il 6 maggio 2009 due regolamenti1 volti ad accrescere il campo e l efficacia d utilizzo del FESR e del FSE per meglio rispondere alla crisi finanziaria. Nello specifico, in materia di spese ammissibili al FSE, 1 REGOLAMENTO (CE) N. 396/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 6 maggio 2009 recante modifica al regolamento (CE) no 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo del FSE REGOLAMENTO (CE) N. 397/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 6 maggio 2009 recante modifica al regolamento (CE) no 1080/2006 sul Fondo europeo di sviluppo regionale che concerne l ammissibilità degli investimenti in efficacia energetica e in energie rinnovabili nel settore delle abitazioni il regolamento (CE) n. 396/2009 ha modificato l articolo 11, paragrafo 3 del regolamento FSE n. 1081/2006, estendendo la possibilità di ricorrere alla semplificazione dei costi. Oltre al riconoscimento dei costi indiretti di gestione degli interventi in maniera forfetaria, fino ad un massimo del 20% dei costi diretti dell operazione, oggi è possibile riconoscere i costi sostenuti attraverso l utilizzo di tabelle standard di unità di costo oppure erogare somme forfetarie fino ad un massimo di euro. Elemento comune alle tre opzioni di semplificazione è la possibilità di certificare alla CE la spesa effettivamente sostenuta, verificata attraverso un controllo non più contabile delle fatture, bensì centrato sulla qualità degli interventi, in termini di processo e di risultati. Fin dall inizio della programmazione le Regioni italiane si sono dimostrate interessate a sperimentare queste semplificazioni superando il principio del costo reale. A metà programmazione, l Italia è tra i paesi europei con più esperienza in materia di semplificazione; in effetti quasi la totalità delle Autorità di gestione dei POR FSE riconosce i costi indiretti in maniera forfetaria, utilizza tabelle standard di unità di costo e sta sperimentando le somme forfetarie. Tra l altro, i primi orientamenti della Commissione europea sul futuro dei fondi strutturali , nonché le proposte di regolamento emanate lo scorso 6 ottobre 2011, confermano l importanza di utilizzare forme di semplificazione nella gestione e nel controllo dei fondi strutturali anche nella prossima programmazione. 2. Finalità e fasi di realizzazione Questo progetto intende avviare un confronto tecnico tra le Regioni responsabili dei programmi operativi FSE in materia di ammissibilità della spesa con attenzione all'implementazione delle opzioni di semplificazione previste dal regolamento (CE) n. 396/06 favorendo lo scambio di buone pratiche e di esperienze tra Autorità di gestione del FSE Lo scambio di esperienze è altresì finalizzato ad evidenziare, da un lato, gli aspetti positivi ovvero i vantaggi nell attività di gestione, rendicontazione e controllo degli interventi finanziati con ricorso alle semplificazioni e, dall altro, gli elementi più critici che necessitano ancora di un confronto per l individuazione di soluzioni comuni, anche in prospettiva della programmazione Il progetto potrebbe prevedere le seguenti fasi di attuazione: I. Definizione di un programma di lavoro per la presentazione da parte di ciascuna Amministrazione aderente al progetto interregionale del/i modello/i seguito/i per la semplificazione dei costi. II. Avvio dello scambio delle buone pratiche. III. Analisi delle esperienze presentate con attenzione alle procedure di gestione, rendicontazione e controllo adottate nell ambito delle semplificazioni dei costi. IV. Confronto ed evidenziazione degli elementi comuni ai vari modelli regionali sia di successo che delle criticità incontrati dalle Regioni. V. Elaborazione e condivisione di considerazioni di carattere generale in previsione del prossimo negoziato sui fondi strutturali.

5 122 Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 20 del 13 marzo 2012 VI. Stesura di un rapporto finale contenente un resoconto delle attività svolte nel corso del progetto ed i principali risultati raggiunti, l'individuazione di alcuni casi di rilievo e loro valutazione finalizzata a far emergere il valore aggiunto derivante dall'implementazione delle opzioni di semplificazione e le criticità. VII. Disseminazione dei risultati presso le altre Autorità regionali, nazionali e comunitarie competenti, anche mediante l organizzazione di seminari di divulgazione. VIII. Convegno finale di chiusura. 3. Risultati attesi Il confronto delle esperienze in materia di semplificazione dei costi potrà permettere: maggiore diffusione del principio di semplificazione anche presso le Amministrazioni che non hanno ancora sperimentato modelli per il riconoscimento forfetario dei costi; miglioramento dei controlli FSE di primo livello, specialmente in merito alla riduzione dei tempi e alla semplificazione delle modalità di controllo; velocizzazione dei flussi finanziari e conseguente miglioramento dell utilizzo delle risorse FSE in termini di efficienza ed efficacia. Il progetto potrà portare, inoltre, alla condivisione di considerazioni di carattere generale in previsione del prossimo negoziato sui fondi strutturali, in merito alla programmazione, gestione, rendicontazione e controllo di interventi per i quali il riconoscimento delle spese avviene sulla base dei risultati. 4. Durata Gennaio dicembre Modalità di realizzazione Attività Partner coinvolti Fasi Presentazione delle finalità del progetto e definizione del programma di lavoro Individuazione degli aspetti di interesse comune ai vari partner Riunioni di partenariato per la presentazione delle esperienze Elaborazione e condivisione di considerazioni di carattere generale in previsione del prossimo negoziato sui fondi strutturali Produzione di un rapporto finale Disseminazione dei risultati presso le altre Autorità regionali, nazionali e comunitarie competenti, anche attraverso seminari di divulgazione Convegno ed i partner Ciascun partner si farà carico dell organizzazione di un incontro Tutti i partner 5 ed i partner Tutti i partner 7 Ciascun partner si farà carico delle spese di organizzazione di almeno una riunione tecnica di partenariato per la presentazione della propria esperienza, della mobilità dei 6 8 propri partecipanti e potrà avvalersi del supporto di esperti della tematica. 6. Finanziamento Considerata la finalità del progetto interregionale di scambio di esperienze e buone pratiche tra le Autorità di gestione dei PO FSE, le spese di ciascun partner sono potenzialmente finanziabili al 100% nell ambito dell asse interregionalità e transnazionalità. 7. Calendario previsionale di realizzazione Ottobre-Novembre 2011: organizzazione di una riunione di presentazione dettagliata del progetto ai partner che avranno espresso il loro interesse; definizione del progetto e dell accordo definitivo; approvazione formale del progetto e dell accordo per la sua realizzazione. Dicembre 2011: definizione di un programma di lavoro. Gennaio 2012: avvio del progetto. Entro dicembre 2013: termine del progetto (redazione del rapporto finale e momenti di diffusione); convegno finale. 8. Governance Verrà stilato di comune accordo un protocollo d intesa in cui le Amministrazioni si impegnano a collaborare per la realizzazione delle azioni previste dal progetto e che prevede apposite forme di governance. In particolare, la Regione Toscana, proponente del progetto, viene individuata come. Verrà costituito un Comitato di Pilotaggio responsabile delle attività di collaborazione composto dai dirigenti, o dai funzionari da questi delegati, competenti per materia e rappresentativi di ciascuna delle Amministrazioni aderenti, e al quale sono affidati i seguenti compiti: 1. approvare il programma di lavoro predisposto dalla Regione coordinatrice; 2. indirizzare, monitorare e valutare gli interventi che verranno attivati; 3. condividere strumenti, pratiche e conoscenze; 4. garantire il flusso informativo sistematico e costante sul tema, al fine di consolidare un processo stabile di concertazione e condivisione dei reciproci programmi di attività e mettere in comune le esperienze realizzate; 5. individuare e realizzare azioni di cooperazione, finalizzate allo scambio e allo sviluppo di prodotti e servizi di interesse comune. Il Comitato di Pilotaggio potrà avvalersi di specifico supporto tecnico, laddove ritenuto utile per il raggiungimento degli obiettivi progettuali. Le attività di supporto all attuazione e al coordinamento del progetto, nonchè al funzionamento del Comitato di Pilotaggio verranno affidate all Associazione Tecnostruttura delle Regioni per il FSE, con sede in Roma, via Volturno Ampliamento del partenariato Nell ottica di sviluppare la cooperazione sul tema, le Am-

6 Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 20 del 13 marzo ministrazioni aderenti concordano di ampliare la partecipazione al progetto, favorendo la collaborazione e l adesione da parte di altre Amministrazioni italiane ed europee competenti, in particolare per la realizzazione di attività di scambio e visite di studio. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 257 del 22 febbraio 2012 Deliberazione n del 26 ottobre Attività di supporto e accompagnamento alla Regione, alle Province e agli altri operatori del mercato del lavoro rispetto alle piattaforme informatiche e ai processi di servizio collegati alla gestione informatizzata dei servizi per il lavoro erogabili dai soggetti accreditati ex art. 25 della L.R. n. 3/2009. Autorizzazione ai sensi della Deliberazione n del 8 novembre [Formazione professionale e lavoro] Note per la trasparenza: Con la presente deliberazione si dà applicazione alle disposizioni relative alla razionalizzazione, al riordino e al contenimento della spesa per il personale degli enti strumentali della Regione del Veneto, emanate con deliberazione n del 8 novembre 2011, relativamente agli atti trasmessi da Veneto Lavoro per la preventiva autorizzazione da parte della Giunta regionale. L Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue. Con deliberazione n del 26 ottobre 2011 la Giunta regionale ha affidato all Ente strumentale Veneto Lavoro l attività di supporto e accompagnamento alla Regione, alle Province e agli altri operatori del mercato del lavoro rispetto alle piattaforme informatiche e ai processi di servizio collegati alla gestione informatizzata dei servizi per il lavoro erogabili dai soggetti accreditati ex art. 25 della L.R. n. 3/2009. Come già ampiamente descritto nella citata deliberazione tali azioni, rese necessarie dagli accordi nazionali di inizio 2011 in tema di ammortizzatori sociali, sono in assoluta continuità con quanto sinora realizzato in questo ambito dalla competente Direzione regionale in coordinamento con l Ente strumentale Veneto Lavoro. Con successiva deliberazione n del 8 novembre 2011 la Giunta regionale ha assoggettato a propria autorizzazione alcuni atti dei propri Enti strumentali, tra cui Veneto Lavoro, prevedendo in particolare che, per le assunzioni a tempo determinato e l assegnazione di incarichi di collaborazione, vi fosse un preventivo provvedimento di autorizzazione. Con nota del 18 gennaio 2012 prot /61.00 il Segretario regionale per la Cultura, nell ambito degli enti strumentali di propria competenza (Veneto Lavoro ed ESU di Padova, di Verona e di Venezia), ha dettato le istruzioni operative inerenti l iter procedimentale da seguire per le autorizzazioni di cui alla DGR n del 8 novembre 2011, prevedendo la predisposizione della proposta di provvedimento autorizzatorio da parte della Direzione regionale di riferimento, a seguito di una richiesta di autorizzazione presentata dall Ente strumentale. Con nota del 19 gennaio 2012 prot. 374/12, rettificata con successiva nota prot. n. 604/12 del 31 gennaio 2012, entrambe agli atti della Direzione Lavoro, il Direttore di Veneto Lavoro, in riferimento alle disposizioni previste dalla DGR n del 8 novembre 2011, al fine di dare attuazione a quanto previsto con DGR n del 26 ottobre 2011, e in conseguenza degli obblighi derivanti dalla Legge 68/99, ha comunicato l esigenza di procedere con un piano assunzioni che prevede l attivazione di n. 5 contratti di collaborazione coordinata e continuativa e di 2 contratti a tempo determinato, tutti con scadenza 31/12/2012. La spesa complessiva risulta finanziata, sempre con DGR 1755/2011, sul capitolo regionale Fondo regionale per il sostegno al reddito e all occupazione a carico del bilancio 2011 e riveste carattere di temporaneità; inoltre non incide sulle spese di funzionamento dell Ente, finanziate con il contributo ordinario annuale. Pertanto, in considerazione della necessità di garantire continuità alle attività di gestione delle misure anti-crisi, con particolare riferimento alle procedure connesse agli ammortizzatori sociali in deroga e al fine di consentire una rapida attivazione del progetto affidato all Ente strumentale Veneto Lavoro con Deliberazione n del 26 ottobre 2011, si propone di autorizzare ai sensi e per gli effetti della deliberazione n. 1841/2011 la richiesta di Veneto Lavoro finalizzata all attivazione di 5 contratti di collaborazione coordinata continuativa e di 2 contratti a tempo determinato (di cui uno ex legge 68/99), tutti con scadenza 31/12/2012, per un importo totale onnicomprensivo non superiore ad euro ,00 a carico del capitolo Fondo regionale per il sostegno al reddito e all occupazione del bilancio Tutto ciò premesso, il relatore conclude il proprio intervento sottoponendo all approvazione della Giunta il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dell istruzione dell argomento in questione ai sensi dell art. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale; - Vista la Legge Regionale n. 3 del 13 marzo 2009 Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro ; - Vista la DGR n del 26 ottobre 2011; - Vista la DGR n del 8 novembre 2011; - Vista la nota del Segretario regionale per la Cultura del 18 gennaio 2012 prot /61.00; - Considerate le motivazioni e le proposte esposte in premessa dal Relatore. delibera 1. di approvare, quale parte integrante e sostanziale del presente atto, quanto riportato in premessa; 2. di autorizzare, per le motivazioni in premessa esposte, la richiesta dell Ente strumentale Veneto Lavoro di attivare n. 5 contratti di collaborazione coordinata e continuativa e 2 contratti a tempo determinato (di cui uno ex legge 68/99), tutti con scadenza 31/12/2012, per un importo totale onnicomprensivo non superiore ad euro ,00 a carico del capitolo Fondo regionale per il sostegno al reddito e all occupazione del bilancio 2011; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

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