La Newsletter del Consorzio Camerale

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1 La Newsletter del Consorzio Camerale SOMMARIO Gli approfondimenti Le imprese tra crisi del credito e competizione internazionale L export: la leva della ripresa italiana Lo stato dell arte dell angel investing in Italia Horizon 2012 : il nuovo programma comunitario a sostegno di R&S Il baratto: una nuova forma di scambio in risposta alla crisi Le segnalazioni News in sintesi Il terzo Laboratorio del credito del Consorzio camerale La Newsletter del Consorzio Camerale Pubblicazione mensile Via Camperio 1, Milano Tel info@consorziocamerale.eu Presidente: Carlo Sangalli Direttore: Pier Andrea Chevallard Coordinatore: Roberto Calugi Ricerca di figure professionali Consultazioni pubbliche Pubblicazioni Economic outlook Responsabile progetto editoriale: Gianmarco Paglietti Responsabile operativa: Valentina Morelli Hanno collaborato: Gianmarco Paglietti Valentina Morelli Chiara Carzaniga Maria Gloria Cesarini Carlo Bettonica 0

2 Le imprese tra crisi del credito e competizione internazionale G. Paglietti La recente presentazione della Relazione annuale e dei Rapporti sulle economie regionali da parte di Banca d Italia e il concomitante svolgimento della 11 giornata dell economia delle Camere di commercio hanno permesso di evidenziare i principali trend del mercato del credito e le altrettanto significative peculiarità del nostro tessuto produttivo. Dall analisi dei dati emergono tre importanti gap competitivi con cui devono misurarsi le nostre aziende. Innanzitutto, il cosiddetto credit crunch. L erogazione di credito si è ridotta, nel 2012, di oltre il 2% su base annua e il dato del primo trimestre di quest anno non è certo migliore, dal momento che evidenzia una ulteriore caduta del 2,5%. Una contrazione che ha colpito indistintamente i principali comparti produttivi del nostro paese, salendo dal circa 3% delle costruzioni al 5% dei servizi al 7% del manifatturiero. La dinamica dell erogazione dei prestiti alle imprese a livello nazionale 8,9 9,5 4,4 3,2-1,7-2,4-5,5 2,5 2,2 0,5-0,1 3,2 2,5 1,9 0,4 0,2-0,4-2,2-2,5-2,7-3,0-4,6-4,8-7,4-7, I trim Manifatturiero Costruzioni Servizi Altro Imprese Elaborazioni dell Ufficio studi del Consorzio camerale su dati di Banca d Italia. 1

3 Se è vero che tale contrazione è da ascriversi, almeno in parte, anche a una componente negativa dal lato della domanda, causata dalla ridotta propensione a investire e dalle aspettative negative delle imprese e, in misura minore, dal ricorso a strumenti alternativi di finanziamento, è altrettanto vero che su di essa ha inciso soprattutto una significativa flessione dal lato dell offerta di credito, condizionata dalle difficoltà di raccolta e di patrimonializzazione delle banche e dal crescente tasso di sofferenze registrato sul mercato. Alla fine del 2012, il rapporto tra lo stock lordo di sofferenze e l ammontare dei crediti in essere aveva superato il 7% a livello di sistema e l 11% tra le imprese, concorrendo, insieme ai crediti scaduti, sconfinanti, incagliati o ristrutturati, a determinare uno stock di credito deteriorato superiore, rispettivamente, al 13% e al 19%. Una situazione critica che si è confermata nel primo trimestre del 2013, dove il tasso di nuove sofferenze ha sfiorato il 3% a livello di sistema e superato il 4% tra le imprese. Il secondo gap è legato al costo del credito. Fino al 2011 i tassi medi pagati dalle nostre imprese sui nuovi finanziamenti erano inferiori a quelli sopportati dalle imprese dell euro-zona. Dopo la crisi del debito sovrano e il declassamento del rating-paese dell Italia, a partire dal 2012 il differenziale dei tassi si è invertito, salendo prima allo 0,7% e raggiungendo, nel gennaio 2013 lo 0,9%. Di fatto, le nostre aziende devono pagare quasi un punto percentuale in più sui nuovi finanziamenti rispetto ai concorrenti degli altri paesi europei. La dinamica dei tassi di interesse in Italia e nella zona-euro 4,0 3,8 3,5 3,5 3,0 3,1 3,0 2,8 0,7 2,4 2,5 1,9 2,0 1,5 0,9 2,6 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 1,0 0,5 0,0-0,2-0,5 gen 2010 gen 2011 gen 2012 gen 2013 Italia Zona Euro differenziale -0,2-0,4-0,6 Elaborazioni dell Ufficio studi del Consorzio camerale su dati di Banca d Italia. Quello che è stato definito il gap dello spread ha, peraltro, anche una articolazione interna che penalizza le imprese minori rispetto a quelle più strutturate, imponendo alle prime un differenziale di tasso che è pari a circa il 2% e che sfiora in alcuni comparti il 3%. 2

4 Costi e problemi di accessibilità al credito si ripercuotono in maniera amplificata sulla struttura finanziaria delle imprese, a causa del forte legame con il sistema bancario. Mentre, infatti, il rapporto tra l indebitamento finanziario complessivo del tessuto imprenditoriale e il PIL è inferiore alla media degli altri paesi europei, la debolezza vera delle imprese è legata all elevato peso dell indebitamento verso le banche, che rappresenta oltre i due terzi del debito complessivo, contro una media del 50% nella zona euro. Un problema che si sovrappone a quello, storico, della sottocapitalizzazione delle imprese, che presentano una leva finanziaria che arriva al 48%, contro una media del 41% nella zona euro e che finora non ha trovato soluzioni a causa dello scarso sviluppo di strumenti alternativi di finanziamento. Paese % debiti % debiti fin./pil bancari Leverage Italia 83 66,5 48,0 Francia ,0 34,1 Germania 58 52,7 42,0 Spagna ,5 47,3 Regno Unito ,5 41,6 Zona euro 99 50,0 41,5 Le emissioni obbligazionarie, ad esempio, hanno interessato solo i grandi gruppi industriali mentre mini-bond e cambiali finanziarie per le PMI non hanno incontrato finora grande fortuna. Il mercato del capitale di rischio, allo stesso modo, per quanto in crescita tendenziale, è comunque ancora poco sviluppato, anche a causa di vincoli fiscali e ostacoli amministrativi che ne hanno rallentato la crescita. Problemi di accessibilità e costo del credito, pressione fiscale elevata, scarsa domanda proveniente dal mercato domestico e aspettative negative hanno contribuito a far ridurre dell 8% su base annua l ammontare degli investimenti fissi lordi delle imprese. Per avere una misura del ridimensionamento, basti pensare che gli investimenti, al netto degli ammortamenti e dell acquisto di edifici, hanno rappresentato nel 2012 lo 0,2% del PIL, contro il 5% del periodo precedente la crisi. Si è trattato talvolta di una precisa scelta strategica, finalizzata a garantire liquidità sufficiente per la gestione ordinaria delle attività e per la tutela delle risorse umane che, soprattutto nelle imprese di minori dimensioni, rappresentano il vero patrimonio tecnologico delle aziende, come è stato sottolineato recentemente anche da una indagine condotta dall Istituto Tagliacarne. Queste scelte di fatto obbligate, purtroppo, rischiano di contribuire ad amplificare un terzo gap, ovvero il ritardo tecnologico rispetto ai concorrenti esteri. La rinuncia a rinnovare gli impianti, a fare ricerca e sviluppo, a introdurre innovazione, pur giustificata, rischia di far accumulare ritardo competitivo alle nostre aziende, soprattutto su quei mercati esteri dove si gioca il futuro della nostra economia. 3

5 E, infatti, evidente che nel corso dell ultimo biennio le esportazioni sono state determinanti per ammortizzare gli effetti della caduta della domanda interna: basti pensare che, nel 2012, sono aumentate di quasi il 4% a fronte di una caduta di oltre il 5% delle importazioni. Non va però dimenticato che questo risultato è stato ottenuto esclusivamente grazie al commercio con paesi esterni all Unione europea, verso i quali le esportazioni sono cresciute in valore di circa il 10%, mentre si sono ridotte quelle verso il mercato unico, alle prese, come l Italia, con gli effetti della crisi e della caduta della domanda interna. Competere sui mercati emergenti e arginare la concorrenza degli operatori provenienti dall estero richiede solide basi patrimoniali, tecnologiche e commerciali. Diventa quindi fondamentale, in tale ottica, contribuire non solo a far crescere il numero di aziende esportatrici, stimato in circa includendo anche gli esportatori occasionali ma che scende a poco più di considerando solo gli esportatori più strutturati e assidui, ma soprattutto assisterle lungo un percorso di consolidamento competitivo e finanziario. Confidi International e Camera Hub sono i due strumenti che il Consorzio camerale mette a disposizione delle Camere di commercio per contribuire alla soluzione di questi problemi. Nelle pagine seguenti e sul sito istituzionale del Consorzio camerale sono disponibili ulteriori informazioni sui due programmi d azione. La presentazione completa del focus sul mercato del credito è disponibile al seguente indirizzo: 4

6 L export: la leva della ripresa italiana M.G. Cesarini L attuale congiuntura internazionale ha inciso notevolmente sul quadro macroeconomico italiano, specialmente in termini di consumi e investimenti (in calo rispettivamente del 4,3% e dell 8% nel 2012), determinando una drastica contrazione della domanda interna. Saldo commerciale positivo nel 2012 In tale contesto, l unico apporto positivo alla composizione del PIL sembra essere rappresentato dalla domanda estera. Secondo l ultimo Bollettino diffuso dal Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, il saldo commerciale dello scorso anno ha, per la prima volta dal 2003, chiuso in attivo, registrando un avanzo pari a 10,9 miliardi di euro - la migliore performance nell Unione Europea in termini di variazione della bilancia commerciale -. Tale risultato, frutto di una crescita dell export pari al 3,7% e, parallelamente, di un decremento dell import del 5,6%, riflette di certo la situazione di difficoltà in cui versano famiglie e imprese, ma dimostra anche la capacità delle nostre imprese di internazionalizzarsi e di trovare il favore dei mercati esteri. Le imprese esportatrici italiane I mercati di sbocco delle esportazioni Ad oggi sono circa 200 mila le imprese italiane che intrattengono rapporti più o meno continuativi con l estero, di cui 11 mila quelle le cui relazioni oltre i confini nazionali possono ritenersi consolidate. Particolarmente incisiva sul nostro saldo commerciale è la domanda estera proveniente dai Paesi Extra-UE, specialmente da Russia, Svizzera, Turchia, America del Nord e del Sud (trainate dall incremento della domanda di Stati Uniti e Brasile), Oceania, Asia Orientale e Medio oriente. Si registra un miglioramento della bilancia commerciale anche rispetto all Unione europea (da -5,1 miliardi euro del 2011 a +9 miliardi), tuttavia, imputabile al brusco calo delle importazioni, superiore in termini percentuali alla contrazione delle esportazioni. 5

7 Il maggiore apporto negativo alla bilancia commerciale è da ricondurre ai rapporti con l Area Meda, per via della forte dipendenza del nostro Paese dal punto di vista energetico (le importazioni di petrolio greggio e gas naturale nel 2012 sono aumentate del 61%). Il ruolo trainante del comparto merci La crescita delle esportazioni è da imputare prevalentemente al comparto merci che, grazie alla performance positiva dei prodotti Made in Itlay, è passato in soli dodici mesi da un passivo di 17 miliardi a un surplus di quasi 18 miliardi di euro. Tra le eccellenze la moda, la metallurgia, la meccanica strumentale grazie alle macchine industriali specializzate e di impiego generale - e gli autoveicoli, che complessivamente hanno apportato un miglioramento del saldo commerciale italiano pari a oltre 27 miliardi di euro. Da evidenziare, infine, anche un deciso miglioramento del settore dei servizi, che ha ridotto il deficit di saldo da 5,7 miliardi a 590 milioni in un solo anno. La ripartizione territoriale dell export italiano Analizzando il trend di esportazioni a livello territoriale, si rileva una certa eterogeneità tra le diverse regioni italiane. Le migliori performance in termini di variazioni percentuali sono imputabili al Mezzogiorno, con un tasso di crescita che sfiora l 8%, grazie soprattutto ai risultati a due cifre di Sicilia (+21,2%) e Sardegna (+21,5) nei comparti della raffinazione petrolifera e dell alimentare. A seguire l Italia Centrale con un incremento del 6,3%, che ha fatto registrare il record storico alla regione con un volume complessivamente esportato superiore ai 64 miliardi di euro. Pur con una crescita tendenziale ferma al 3,5%, l Italia nord-occidentale si posiziona al primo posto per l incremento dei volumi esportati, oltre 5,2 miliardi di euro di introiti aggiuntivi, di cui 3,9 miliardi riconducibili alla Lombardia e 1,1 miliardial Piemonte. Fermo all 1,1% il Nord-Est, a causa di una consistente decelerazione dell export sia in valore assoluto che relativo. Nonostante la crisi, dunque, le imprese italiane esportatrici hanno dimostrato di essere in grado di attuare i necessari processi di diversificazione e ampliamento dei mercati di destinazione, orientandosi verso i mercati più dinamici senza rinunciare, tuttavia, a consolidare la loro presenza sui mercati tradizionali. 6

8 Il gap tecnologico L accesso al credito Le sezioni speciali per l internazionalizzazione Tuttavia, per sostenere tale trend positivo e potenziare il ruolo dell export come volano per la ripresa e la crescita, sarebbe opportuno agire negli ambiti in cui le imprese italiane presentano ancora gap strutturali marcati. Innanzitutto nella propensione agli investimenti - necessari più che mai in contesti di mercato particolarmente complessi quali quelli internazionali -, che nel 2012 ha registrato una riduzione di circa 8 punti percentuali. Altro nodo cruciale è rappresentato dall accesso al credito. Secondo gli ultimi dati di Banca d Italia, i prestiti complessivamente erogati alle imprese nel 2012 sono diminuiti del 2,1%, percentuale che sfiora il 3% per le piccole e medie imprese. Tale atteggiamento prudenziale, anche nei confronti di progetti imprenditoriali di internazionalizzazione, rischia infatti di penalizzare soprattutto le imprese che, colpite dalla crisi della domanda interna, intendono trovare nuovi mercati di sbocco all estero. Da ultimo, resta imprescindibile il potenziamento di strumenti pubblici mirati a supporto di tali attività, come la recente costituzione di sezioni speciali per l internazionalizzazione del Fondo centrale di garanzia per le PMI, che vede ad oggi già operative 19 sezioni, di competenza di ciascuna delle Camere di commercio aderenti. Lo strumento dà alle imprese la possibilità di ottenere una copertura del Fondo, in controgaranzia o cogaranzia, senza garanzie aggiuntive, attraverso modalità semplificate di accesso e criteri di valutazione più flessibili. 7

9 Lo stato dell arte dell angel investing in Italia. Ufficio Studi In occasione della XIVª Convention IBAN, prevista per il 24 giugno 2013 presso la Camera di commercio di Milano, abbiamo tracciato un bilancio dell esperienza dell angel investing con Tomaso Marzotto Caotorta, Segretario Generale di IBAN. Qual è il panorama dell angel investing in Italia? Quali sono obiettivi e programmi dell Associazione IBAN per i prossimi mesi? Può fare un bilancio sulla dinamica del mercato in Italia nel 2012? La crisi ha influito e quanto - sull operatività dei business angels? Quali sono le prospettive per il 2013? Il panorama dell Angel Investing in Italia sta evolvendosi e crescendo, tuttavia la maggiore selettività delle start up e il fatto che si investa più in cordata che singolarmente evidenzia che la crisi si sente e che si fanno sempre di più investimenti solo se si tratta di progetti imprenditoriali veramente innovativi e a elevato potenziale di sviluppo. IBAN ha un fitto calendario nei prossimi mesi: abbiamo in programma non solo di presenziare a eventi e iniziative di divulgazione e di incentivazione del tema Innovazione e Start up, ma anche di formare nuove leve di Business Angels operativi perché serve fiducia nel mercato e oculatezza di valutazione nel settore imprenditoriale. Abbiamo anche in programma una serie di attività di informazione per fare meglio comprendere quanto sia importante il ruolo associativo anche per partecipare a progetti europei. IBAN - Italian Business Angel Network E un Associazione senza scopo di lucro, ufficialmente riconosciuta e con personalità giuridica, fondata il 15 marzo 1999 a seguito del Progetto della Direzione Generale della Commissione europea. L Associazione coordina e sviluppa l attività di Fare un bilancio della dinamica del mercato investimento nel capitale di italiano nel 2012 non è semplice, rischio di piccole imprese da soprattutto se si vuole evitare di parte di investitori informali fraintendere e sminuire i dati. Nella nostra ultima ricerca relativa al 2012, abbiamo rilevato oltre 360 operazioni per un totale di circa 34 milioni di euro investiti. Ci (termine anglosassone Business Angels ). All interno del contesto nazionale si pone come punto di riferimento per gli investitori sembra un dato positivo. La crisi, pur nella privati, per i network nazionali (BAN) e per i Club di Investitori, sua drammaticità, ha contribuito a fare mentre a livello europeo fa capo selezione, facendo cadere quelle aziende ad EBAN, Associazione europea che non avrebbero comunque avuto le dei circuiti dei business angels. caratteristiche e i presupposti per crescere. L angel investing aiuta anche in questo: a Per ulteriori informazioni: comprendere meglio le dinamiche economiche e imprenditoriali. L operatività dei Business Angels è in aumento: abbiamo dei club che hanno incrementato il numero di soci quest anno e le nostre 8

10 previsioni per il 2013 sono di un lento ma graduale sviluppo, che premierà le persone con buone idee e capacità manageriale che sapranno lavorare in rete e fare internazionalizzazione. Qual è il ruolo che l angel investing può svolgere per lo sviluppo delle imprese, in particolar modo in questa fase di crisi del credito bancario? Il mercato italiano del capitale di rischio per le start up e per le piccole e medie imprese, seppur in crescita nel medio periodo, risulta ancora poco sviluppato rispetto all estero e ai paesi anglosassoni in particolare. Quali sono i motivi di questo divario e quali misure, a livello governativo, potrebbero essere utili per incentivarne lo sviluppo? Quale potrebbe essere il ruolo del sistema camerale per una maggiore diffusione di questa fonte di finanziamento? In questa fase le banche dovrebbero cambiare, dimostrare che hanno compreso cosa le blocca nel rapporto con gli imprenditori. Non è possibile continuare a non dare credito a chi ha coraggio, a chi ha buone idee. I parametri di accesso al credito devono essere rivisti a favore delle piccole e medie imprese, serve meno burocrazia e servono meno tasse. Lo ripetono in molti, ma noi non solo lo ripetiamo, siamo fautori di un dialogo costante con il Governo e siamo al fianco di chi le imprese le crea perché è necessario un maggiore rispetto per chi fa impresa e crea lavoro. La nostra Associazione crede molto nello spirito imprenditoriale e le banche devono prestare maggiore attenzione agli investitori in nuove imprese e non solo pensare a salvarsi nel breve termine, ma investire nel presente e in chi crea lavoro per il futuro della società. Nel mercato italiano le piccole medie imprese sono spesso passate di padre in figlio: non siamo un Paese di start up ma un paese di brevetti. Ma chi fa i brevetti cerca fondi e spesso le start up italiane sono nate all estero perché in Italia il cuneo fiscale, la normativa sul lavoro e il sistema bancario spesso non hanno consentito a chi ha uno slancio imprenditoriale di crescere e di esprimere le proprie potenzialità. I motivi del divario sono sia strutturali che culturali. La Commissione europea nel nuovo Piano di azione per l imprenditoria vuole incentivare lo spirito imprenditoriale introducendo misure anche nelle scuole per preparare i giovani a fare impresa. La rete Europe Enterprise Network incentiva B2B ed eventi di brokerage gratuiti per le aziende e le start up che vogliano cooperare. A livello governativo, oltre alle misure che ho già citato prima, stiamo lavorando affinché si prosegua nel sostegno delle start up e degli investitori in start up innovative. A parte l Inghilterra, oggi l Italia è abbastanza avanzata nella normativa in questa materia. Il sistema camerale è stato chiamato dalla normativa a svolgere nuovi ulteriori compiti a favore delle nuove imprese. La Legge che ha istituito il Registro Speciale per le Start Up innovative offre alle Camere di commercio la possibilità di giocare un ruolo di primo piano, in termini di informazioni sulle società, di organizzatore di piattaforme di matching, di garante della serietà degli amministratori, ecc. Sarà fondamentale contribuire a formare del personale specializzato da mettere al fianco di chi innova, di chi fa impresa, di chi crea lavoro con serietà e impegno. 9

11 Horizon 2020 : il nuovo programma comunitario a sostegno di R&S Grazia Pagano Si chiama Horizon 2020 (Orizzonte 2020) il nuovo Programma Quadro per la ricerca e l innovazione per il , attualmentein fase di discussione a Bruxelles. Le risorse da stanziare Il Consiglio europeo ha infatti proposto un bilancio di circa 71 miliardi di euro, con un notevole ridimensionamento rispetto ai circa 80 miliardi proposti dalla Commissione europea e ai 100 miliardi proposti in sede di Parlamento europeo. L accordo dovrebbe essere raggiunto auspicabilmente entro l estate del 2013, con la pubblicazione dei primi bandi entro la fine del L obiettivo di Horizon 2020 è quello di rafforzare la posizione di leadership dell Europa in un settore quello della ricerca- nel quale molto terreno è stato perso negli ultimi anni, indirizzando le risorse verso tre distinte priorità: Scienza di eccellenza, Leadership industriale e Sfide della società. Leadership industriale : sostegno alle imprese, dalla ricerca e innovazione al mercato Obiettivo 1: consolidamento della leadership Obiettivo 2: accesso ai finanziamenti con capitale di rischio Leadership industriale, in particolare,con un budget proposto di 17,9 miliardi di euro, è la priorità destinata specificamente a guidare e sostenere le imprese europee nel percorso che dalla ricerca e dall innovazione giunge fino al mercato. A tal fine è stato proposto un budget di 17,9 miliardi di euro attraverso cui si intende rendere l'europa un luogo più attraente per gli investimenti delle imprese e per la realizzazione dei loro programmi. Tale priorità è strutturata sulla base ditre specifici obiettivi. In primis il consolidamento della leadership nelle tecnologie che stanno alla base dell innovazione in una serie di settori, tra cui l ICT e l aerospaziale. Con un budget di 5,89 miliardi di euro, Horizon 2020 porrà un forte accento sullo sviluppo delle capacità industriali europee nelle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) e industriali, relative a settori quali micro e nano elettronica, fotonica, nanotecnologie, materiali avanzati, biotecnologie, processi di produzione e lavorazione avanzati. In secondo luogo, verrà stanziato un importo complessivo di3,5 miliardi di euro per garantire l accesso alla finanza di rischio relativamente a progetti di ricerca e innovazione, di cui almeno un terzo dedicato specificatamente a PMI. Saranno due gli strumenti di finanziamento in partnership con la Banca Europea per gli Investimenti, altre istituzioni finanziarie internazionali e 10

12 intermediari nazionali: una debt facility, che fornirà prestiti, garanzie e altre forme di finanziamenti, a prescindere dalla tipologia e dalle dimensioni dei soggetti, e una equity facility che fornirà finanziamenti per la fase iniziale e di crescita degli investimenti, con particolare attenzione alle PMI ad alto potenziale. Questi strumenti saranno resi operativi in collaborazione con COSME, il programma per la Competitività delle Imprese e delle PMI, che apporterà ulteriori risorse a sostegno delle PMI (circa 1,4 miliardi di euro) attraverso il finanziamento del debito e del capitale. Obiettivo 3: sostegno all innovazione delle PMI Il terzo obiettivo della priorità è l innovazione nelle PMI. Sarà predisposto, a tal fine, un nuovo strumento sul modello dello statunitense SBIR (Small Business Innovation Research) che si rivolgerà a PMI molto innovative, con una forte ambizione a crescere e internazionalizzarsi (indipendentemente dal fatto che si tratti di imprese high-tech, orientate alla ricerca, imprese sociali o di servizi). Il nuovo strumento integrerà le misure specifiche per le PMI relative al Settimo Programma Quadro in un nuovo schema, secondo cui il finanziamento sarà erogato in tre diverse fasi- a coprire l intero ciclo dell innovazione - e successivamente allo studio di fattibilità necessario all accertamento del potenziale tecnologico e commerciale del progetto. La fase di commercializzazione sarà finanziata indirettamente, per mezzo di un accesso semplificato a strumenti di finanziamento del debito e del capitale e di altre misure, per esempio la protezione della proprietà intellettuale. Uno schema di mentoring verrà fornito a tutti i beneficiari del programma tramite la già esistente rete di supporto per le PMI Enterprise Europe Network(EEN). Altresì, un azione specifica basata sul programma congiunto Eurostars promuoverà l innovazione. Minimo comun denominatore delle iniziative del nuovo programma sarà una generalizzata semplificazione dell attuale normativa, attraverso un architettura più trasparente, un unico sistema di regole di partecipazione con meno controlli e revisioni (senza tuttavia compromettere la sana gestione finanziaria dei fondi UE), un più rapido avvio dei progetti, il tutto al fine di stimolare e agevolare una maggiore e più proficua partecipazione dei soggetti destinatari al programma. 11

13 Il baratto: una nuova forma di scambio in risposta alla crisi C. Carzaniga Tra le forme alternative di scambio che si stanno diffondendo nell economia mondiale particolare rilievo è assunto dal baratto, che si sta dimostrando un interessante strumento a supporto delle imprese e della loro competitività sui mercati, soprattutto nell attuale contesto economico. Parlando di baratto si pensa a uno strumento di vecchia data ma, in realtà, lo scambio di beni e servizi senza circolazione di denaro è molto diffuso, soprattutto all estero, e in tempi recenti sta prendendo piede anche in Italia. Il crescente sviluppo del baratto a livello mondiale Quali vantaggi? Secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d America, gli scambi in baratto costituiscono più del 30% di tutte le attività finanziarie del mondo. Inoltre, a livello internazionale, secondo l Associazione mondiale delle principali società di baratto B2B (IRTA International Reciprocal Trade Association), le imprese che nel mondo ricorrono a questa pratica sono , per un totale di valore di beni e servizi scambiati di 12 miliardi di dollari. L importanza del baratto si è intensificata con la crisi: la riduzione del potere di acquisto delle famiglie ha generato una caduta dei consumi; il calo della domanda al di sotto dell offerta si è tradotto in una spinta verso il basso dei prezzi. Anziché accumulare le merci in magazzino o svendere i propri prodotti e servizi si è presentata una nuova opportunità per le imprese: barattare ciò che si ha con ciò di cui si ha bisogno. Si tratta di una soluzione ottimale anche con riferimento ai problemi di liquidità e di contrazione del credito che si trovano ad affrontare molte imprese. A ciò si aggiunge il costo minore del baratto rispetto all utilizzo della liquidità. La criticità del baratto per cui un venditore può non aver bisogno di ciò che gli viene offerto dall acquirente è superata grazie allo sviluppo di reti e circuiti dove si svolgono le transazioni, ai quali le aziende possono aderire allargando anche la rete dei propri contatti e avendo la possibilità di dare visibilità ai propri prodotti. I clienti del network utilizzano i crediti di baratto per conteggiare il valore delle vendite e degli acquisti: più la rete è vasta e più aumentano le possibilità di scambio. I membri hanno la possibilità di acquistare da un membro e vendere a un altro ricevendo addebiti/accrediti sul proprio conto. Le transazioni possono essere eseguite anche in momenti differenti, ma il valore all interno della rete resta sempre pari a zero. Secondo alcuni osservatori del fenomeno, il baratto rappresenta un nuovo modello di relazioni e valori: è un modo per ridare valore (reale) a un patrimonio di beni, servizi, know-how altrimenti dormiente e a rischio 12

14 svalutazione; è un modo per emanciparsi, almeno in parte, dalle strette del mercato e per respirare; è anche un modo diverso per aprirsi al mercato e alle relazioni con altre imprese. Il baratto come fattore di sostegno all internazionalizzazione Questa forma di scambio che si sta sempre più diffondendo interessa i settori più svariati: dalle forniture commerciali ai servizi pubblicitari, dal cibo ai viaggio, dal personale agli articoli più vari. Il baratto può essere utilizzato dalle imprese anche per perseguire finalità strategiche: è il caso delle imprese che scambiano prodotti/servizi con spazi espositivi all estero per aumentare il proprio grado di internazionalizzazione. Un esperienza sul campo: Sardex.net. Ne parliamo con il responsabile della Comunicazione Carlo Mancosu. L idea di creare Sardex.net è nata nel 2007, anche se il circuito è stato effettivamente realizzato all inizio del Dopo lo scoppio della crisi finanziaria si è ritenuto necessario trovare il modo di introdurre un nuovo strumento capace di sostenere gli scambi e al contempo di fornire alle imprese un canale di finanziamento supplementare e aggiuntivo. Uno strumento che andasse a svolgere, almeno in parte, alcune delle funzioni che, per via della crisi, gli strumenti tradizionali avrebbero faticato a svolgere con efficacia. Abbiamo, quindi, concentrato la nostra attenzione su due concetti, credito e moneta, andando a esaminare le esperienze di sistemi di moneta complementare e approfondendo la teoria keynesiana che sosteneva la creazione di una moneta internazionale (Bancor), pensata come semplice unità di conto che misurasse gli avanzi e i disavanzi commerciali dei Paesi. Sardex.net segue esattamente lo stesso principio, sostituendo alle nazioni gli operatori economici di un dato territorio legati tra loro da rapporti di scambio reciproco. Al momento dell'adesione, a fronte di una disponibilità annuale di beni e servizi, a ogni iscritto viene attribuito un massimale di spesa, una linea di credito a tasso 0 denominata in Sardex (1 SRD = 1 EUR). L'ammontare del limite di spesa è calcolato sulla base di una accurata analisi volta a valutare, ancor prima dell'adesione, la solidità, l'affidabilità e le potenzialità di acquisto e vendita dell'impresa all'interno della rete. Utilizzando questo limite di spesa, le imprese, possono cominciare a fare acquisti ancora prima di aver venduto, ripagandoli poi, nel corso del tempo, semplicemente vendendo i propri beni e/o servizi ad altre imprese iscritte. Questo meccanismo fa sì che siano le stesse imprese a finanziarsi reciprocamente e senza interessi. Le aziende iscritte usufruiscono inoltre di una serie di servizi complementari e di una consulenza dedicata con riferimento alla gestione del conto e dei pagamenti o alle operazioni di compravendita. Attualmente partecipano al circuito circa 1200 imprese di ogni dimensione e settore che operano compravendite in moneta complementare per un valore di oltre 1,5 milioni di euro mensili. Ma ciò che colpisce di Sardex.net non sono tanto i numeri in termini assoluti bensì la progressione che ha visto crescere il circuito, anno dopo anno, a un ritmo esponenziale, con un incremento annuale di ben il 350%. 13

15 Chiaramente la prima difficoltà è la costruzione di una rete di imprese da zero. Nella fase iniziale i vantaggi per gli aderenti sono molto ridotti e lo sviluppo è lento. La diffusione del sistema, la spendibilità della moneta, la fiducia tra gli operatori e una gestione attenta, consapevole e proattiva dello strumento da parte delle aziende sono fondamentali per il successo dell esperienza. L obiettivo di Sardex.net è ora quello di espandersi sia in termini numericiche in termini di diffusione: oltre allo sviluppo in Sardegna, abbiamo avviato in altre regioni della penisola progetti di replicabilità del modello, in collaborazione con partner e imprenditori locali. Sul territorio abbiamo anche sviluppato una collaborazione con la Regione Sardegna con l obiettivo di utilizzare la piattaforma del circuito a supporto della PA per il raggiungimento di obiettivi in campo economico e sociale. Inoltre, il circuito, che oggi si rivolge solo alle imprese e ai loro dipendenti, presto si aprirà a tutta la popolazione attraverso un programma B2C. A questi si aggiungono gli obiettivi di carattere etico, sociale e culturale: crediamo, infatti, che questo progetto avrà presto dei risvolti e un impatto ancora più ampio di quello a cui assistiamo oggi. 14

16 News in sintesi Governo: in arrivo nuove misure agevolative alle imprese Sono attualmente in fase di definizione i provvedimenti contenuti nel pacchetto sviluppo volti a favorire l accesso al credito bancario da parte del sistema produttivo. Caposaldo dell intervento, il potenziamento del Fondo centrale di garanzia per le PMI, attraverso un ampliamento dei criteri di accesso, e una riedizione della Legge Sabatini con l intervento della Cassa Depositi e Prestiti, che rappresenterà il canale di funding per le banche che sosterranno le imprese negli investimenti di macchinari industriali. Il plafond di anticipi messo a disposizione dalla CDP ammonta a 5 miliardi di euro, a cui sarà affiancata la copertura del Fondo di garanzia. Riattivata la Misura B ( Incentivi ) del programma Disegni+ Era stata sospesa il 23 dicembre 2011 la misura B del programma Disegni+, quella dedicata agli "Incentivi per la valorizzazione economica dei modelli e disegni industriali, ma dal 10 giugno è nuovamente attiva. La riallocazione delle risorse destinate al programma è stata decisa dopo aver effettuato una ricognizione dei fondi disimpegnati fino a oggi a seguito di eventi quali decadimenti e rinunce, e di quelli ancora disponibili sulla misura A, prevedendo lo stanziamento di oltre 6 milioni di euro a disposizione delle micro e PMI italiane, per le future richieste di premi e di incentivi, senza alcuna ripartizione predeterminata fra l una e l altra misura. Per maggiori informazioni su come presentare la richiesta di agevolazione è possibile consultare il sito: Commissione europea: al via il negoziato con Stati Uniti E stato annunciato dalla Commissione europea l avvio di negoziati con gli Stati Uniti finalizzati alla realizzazione di un accordo di libero scambio, la cui prima tappa è prevista a luglio. Le prime stime mostrano gli effetti potenziali di una riduzione delle barriere tariffarie e non, che per l Italia potrebbe portare a una crescita dell export pari all 8%, con una punta del 18% per il settore della moda (che riscontra particolare successo sul mercato americano nonché una forte protezione) e del 10% per il settore della meccanica. Istat: la ripresa slitta a metà 2014 Si allontana l ipotesi di una ripresa economica a breve per l economia nazionale. I dati diffusi da Istat indicano per il mese di aprile un calo della produzione industriale dello 0,3% su base congiunturale, del 4,6% su base annua e del 10% circa rispetto al Contestualmente prosegue la contrazione delle componenti della domanda interna - consumi -3,5% e investimenti -7,5% in termini tendenziali. 15

17 Il terzo Laboratorio del credito del Consorzio camerale Dopo l incontro tenutosi a Firenze lo scorso novembre, si avvicina la data della terza edizione del Laboratorio del credito, in occasione del quale i Presidenti e i Segretari generali si riuniranno presso la Camera di commercio di Genova il prossimo 4 luglio, per discutere e confrontarsi sull andamento del sistema economico, sulle politiche camerali a supporto del tessuto imprenditoriale e sui progetti in fase di realizzazione da parte del Consorzio camerale. In particolare, in questa edizione parleremo di imprese ad alto potenziale di sviluppo e di come le Camere di commercio possano contribuire a sostenerne la crescita. A tal proposito, verrà presentato dal Consorzio camerale il nuovo progetto di sistema Camera Hub, ideato con l obiettivo di creare un ambiente ideale per lo sviluppo delle imprese ad alto potenziale e consolidare la loro capacità competitiva sul mercato. Nella stessa giornata si terrà anche la riunione del Comitato di monitoraggio del progetto Confidi International, un occasione per fare il punto sullo stato dell arte delle Sezioni speciali per l internazionalizzazione del Fondo centrale di garanzia, da poco operative. Con l occasione si ragionerà su eventuali proposte mirate ad aumentare l efficacia dello strumento e a promuoverne l utilizzo da parte di imprese e operatori. La mattinata vedrà, inoltre, lo svolgimento del seminario sul tema di marchi e disegni comunitari, realizzato in collaborazione con l UAMI (Ufficio di Armonizzazione per il Mercato Interno) e l UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi), attraverso il quale le imprese e gli operatori del settore avranno modo di approfondire con gli esperti in materia i principali aspetti legati alle modalità di tutela e valorizzazione, sia in ambito comunitario che nazionale. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Consorzio camerale alla pagina web: 16

18 Ricerca di figure professionali Il Consorzio Camerale per il credito e la finanza ricerca alcune figure professionale senior per lo sviluppo dei progetti di seguito indicati. Le candidature si considereranno validamente presentate se inviate (indicando il consenso al trattamento dei dati personali - Informativa Privacy) via mail all'indirizzo di posta elettronica certificata consorziocamerale@legalmail.it o tramite raccomandata A/R al seguente indirizzo: Consorzio Camerale per il credito e la finanza, Via Camperio 1/a, Milano. Per maggiori informazioni sui progetti e sulle figure ricercate visitare la pagina web: Codice 01/2013: formazione e accompagnamento per reti di impresa Esperti/ein materia di reti di impresa per la formazione e l accompagnamento di imprese La scadenza per la presentazione della candidature e del curriculum vitae è fissata per il giorno 30giugno 2013 alle ore 17:00, data e ora che faranno fede per quel che riguarda la ricezione della mail o della raccomandata A/R. Codice 04/2013: collaborazione per la realizzazione di una ricerca sul sistema delle garanzie Esperto/a in materia di sistemi di garanzia europei La scadenza per la presentazione della candidature e del curriculum vitae è fissata per il giorno 22 giugno 2013 alle ore 17:00, data e ora che faranno fede per quel che riguarda la ricezione della mail o della raccomandata A/R. 17

19 Consultazioni pubbliche Le nuove scadenze Scadenza: 6 settembre 2013 Trasparenza di operazioni e servizi bancari e finanziari Banca d Italia ha sottoposto a consultazione pubblica alcune modifiche relative alle disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari, e alle disposizioni in materia di correttezza dei rapporti tra intermediari e clienti, recependo, in tal modo, le innovazioni normative intervenute negli ultimi anni e fornendo chiarimenti sulla disciplina attuale. E possibile accedere al documento in consultazione alla pagina web: Scadenza: 15 settembre 2013 Società a responsabilità limitata e società per azioni con un unico socio La Commissione europea ha avviato una consultazione ai fini di valutare l impatto di un eventuale armonizzazione della normativa nazionale concernente le società a responsabilità limitata e per azioni a socio unico, in termini di una riduzione delle barriere amministrative e dei costi che devono ad oggi affrontare. Maggiori dettagli sono disponibili al seguente link: Le altre scadenze Scadenza: 25 giugno 2013 Finanziamenti a lungo termine La Commissione europea ha pubblicato una consultazione finalizzata ad avviare un dibattito in merito ai cambiamenti che stanno interessando i finanziamenti a lungo termine, con l obiettivo di intervenire con politiche che permettano di rimuovere eventuali barriere che ostacolano i finanziamenti. Ulteriori informazioni sono disponibili al sito: 18

20 Scadenza: 3 luglio 2013 Riforma strutturale del sistema bancario La Commissione europea ha aperto una consultazione in materia di riforma del sistema bancario, destinata a tutti gli stakeholder, con l obiettivo di favorire una maggiore stabilità ed efficienza del sistema e in un ottica di crescita economica e migliore allocazione delle risorse a livello comunitario. Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina web: Scadenza: 15 luglio 2013 Future relazioni UE-Myanmar in materia di investimenti La Commissione Europea ha avviato una consultazione, rivolta in particolar modo agli stakeholder interessati alle future relazioni tra UE e Myanmar in materia di investimenti, finalizzata alla creazione di un ambiente il più possibile favorevole e regolamentato per le imprese europee che intendono operare commercialmente e investire nel Paese. Maggiori dettagli sono disponibili al seguente link: Scadenza: 19 luglio 2013 Revisione del sistema europeo di vigilanza finanziaria La Commissione europea ha lanciato una consultazione sul Sistema europeo di vigilanza finanziaria (ESFS) per valutare la sua efficienza e quella delle sue agenzie, verificando anche eventuali suggerimenti per migliorare la struttura esistente. Per accedere alla consultazione visitare la pagina web: 19

21 Pubblicazioni Studi, paper, discorsi sul tema dell economia e della finanza. E possibile scaricare i documenti al seguente indirizzo: Banca d Italia: le economie regionali Sono stati resi pubblici da Banca d Italia i consueti rapporti annuali contenenti l analisi delle economie locali italiane, intese sia come macroaree che in riferimento alle singole regioni. Attraverso l esame di tutti i principali indicatori economici e finanziari, viene delineato l andamento delle singole economie, anche alla luce dell attuale congiuntura internazionale. I rapporti sono disponibili alla seguente pagina web: ABI: il rapporto mensile giugno 2013 E stato pubblicato il rapporto a cadenza mensile attraverso cui l Abi fornisce una panoramica aggiornata dell andamento dei mercati finanziari e creditizi. Nel mese di maggio 2013 l'ammontare dei prestiti erogati dalle banche italiane alla clientela, pari a circa a miliardi di euro, supera all'ammontare complessivo della raccolta da clientela. Si conferma la riduzione dei finanziamenti a imprese e famiglie registrata nel mese precedente (-3,1% in termini tendenziali). Ulteriori dettagli possono essere reperiti al seguente link: Banca d Italia: debito sovrano e tassi di interesse nell Area Euro L analisi effettuata da Banca d Italia si pone l obiettivo di analizzare l impatto delle tensioni sul debito sovrano di alcuni Paesi dell area Euro a partire dal 2010 rispetto all andamento dei tassi bancari attivi. I dati emersi dimostrano la portata di tali effetti in termini di aumento del costo dei prestiti alle imprese e alle famiglie, al punto che, sulla base di simulazioni econometriche, si calcola che uno spread ipoteticamente costante al valore medio registrato nell aprile 2010 avrebbe prodotto tassi di interesse sui prestiti alle imprese inferiori di 130 punti base. E possibile scaricare il paper alla pagina web: 20

22 Ministero dello sviluppo economico: le attività economiche delle Camere di Commercio 2012 Sono stati resi pubblici i dati forniti dalle Camere di commercio per l anno 2012 relativamente alle attività economiche, mettendo in evidenza il numero di imprese, l indice di occupazione, il valore aggiunto registrato e l ammontare del diritto annuale. Il documento è disponibile al seguente link: daticamerali2012.pdf Banca d Italia: l Italia e l innovazione Nell ambito degli Occasional Papers pubblicati da Banca d Italia si segnala il rapporto elaborato in tema di innovazione, attraverso un analisi dei principali indicatori utilizzati per misurare il grado di innovazione di un Paese. Il focus sull Italia mostra ampi divari dal punto di vista del quadro regolamentare, delle infrastrutture ICT e dei finanziamenti agli investimenti in innovazione; in particolar modo, le imprese italiane si distinguono per un livello basso degli input, soprattutto per ciò che concerne la presenza di laureati e la spesa in ricerca e sviluppo. Il documento è scaricabile alla pagina web: Agenzia delle Entrate: sgravi fiscali alle reti di imprese Con il provvedimento pubblicato in data 14 giugno, l Agenzia delle Entrate definisce i criteri e le modalità di applicazione del bonus fiscale concesso alle aziende che fanno parte di una rete d'impresa e reinvestono parte degli utili nel contratto di rete. L agevolazione prevista dal Dl n. 78/2010, convertito con legge 122/2010, consiste nella sospensione d imposta della quota di utili d esercizio destinata al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato all affare. Maggiori informazioni possono essere reperite al link: d5ffa413748f73/provvedimento.pdf?mod=ajperes&cacheid=165d 0f804ffd458c84d5ffa413748f73 ANCE: il rapporto congiunturale - maggio 2013 E stato pubblicato il rapporto congiunturale dell Associazione Nazionale Costruttori Edili, da cui si evince il quadro di profonda crisi vissuto dal settore, la più grave dal dopoguerra a oggi. Il primo trimestre dell anno in corso rappresenta il diciannovesimo trimestre consecutivo di calo della produzione delle costruzioni. L indice Istat della produzione nelle costruzioni evidenzia a marzo 2013 una diminuzione del 20,9% in termini tendenziali e un calo nei primi tre mesi dell anno in corso del 12,1% rispetto al primo trimestre del Il rapporto può essere scaricato alla pagina web: Id=

23 ECONOMIC OUTLOOK A cura di C. Bettonica Previsioni macro-economiche: Paesi del G7 e Emergenti Cambi (dati aggiornati al 9 giugno 2013) PIL in % 2012 (S) 2013 (S) 2014 (S) Paese Prezzo Variazione annua Stati Uniti 2,20% 2,20% 3,20% Euro $ USA 1,3193-0,01% Eurozona -0,60% -0,60% 1,00% Euro Sterlina 0,8502 4,72% Regno Unito 0,30% 0,50% 1,80% Euro Yen 129,01 12,74% Giappone 2,00% 1,40% 0,60% Euro Fr. Svizzero 1,2362 2,36% Asia (ex Jap.) 5,90% 6,70% 7,30% Euro Yuan Cina 8,0915-1,57% America Lat. 2,80% 3,30% 3,80% Euro $ Canada 1,3477 2,95% Inflaz. in % 2012 (S) 2013 (S) 2014 (S) Euro Rublo Russo 42,4297 5,08% Stati Uniti 2,10% 2,10% 2,60% Euro Real Brasile 2,8126 4,11% Eurozona 2,50% 1,60% 1,60% Euro - $ NZ 1,6847 5,80% Regno Unito 2,80% 3,00% 2,60% Euro - $ AUS 1, ,47% Giappone 0,00% 0,00% 2,00% Fonte: Bloomberg. Asia (ex Jap.) 3,80% 3,60% 4,20% America Lat. 7,80% 8,30% 8,40% (S) Stime Global Investment Committee. 22

24 Mercati azionari (dati aggiornati al 11 giugno 2013) Variazione Paese Valore 1 sett 1 sett( ) YTD YTD ( ) Massimo storico Data massimo storico % rispetto al massimo Minimo al 9 marzo 2009 % rispetto al minimo FTSE/Mib Milano ,04% 2,57% ,00 18-mag-07-66,69% ,00 35,01% Dax Francoforte ,13% 8,44% 8.105,69 16-lug-07-3,24% 3.666,41 125,58% Cac 40 Paris ,92% 6,36% 6.168,15 01-giu-07-44,06% 2.534,45 53,72% Eurostoxx ,64% 3,34% 4.557,57 16-lug-07-50,11% 1.809,98 50,50% FTSE London ,60% -2,02% 8,56% 3,82% 6.732,40 15-giu-07-7,48% 3.530,73 81,01% Swiss Mkt. Zurich ,04% -2,52% 14,11% 11,47% 9.531,46 01-giu-07-18,32% 4.311,61 80,72% S&P 500 US ,78% -0,71% 15,23% 15,24% 1.565,15 09-ott-07-1,54% 683,38 142,91% Nasdaq Comp US ,38% -1,09% 14,89% 14,90% 5.048,62 10-mar-00-31,28% 1.293,85 173,46% Nikkei ,51% -6,38% 23,88% 9,89% ,87 29-dic-89-66,91% 7.173,10 82,53% Hang Seng Index ,65% -5,06% -4,77% -4,97% ,22 30-ott-07-31,81% ,52 90,18% RTS Russia ,10% -2,24% -13,54% -17,72% 2.847,92 19-mag-08-46,93% 634, ,32% Shangai Cina ,90% -5,29% -2,57% -1,01% 6.092,57 16-ott-07-25,78% 2.118,75 69,75% Bovespa - Brasil ,53% -4,54% -15,31% -18,86% ,81 20-mag-08-29,79% ,09 40,49% MSCI Mondo 366-0,39% -1,82% 7,61% 7,62% Fonte: Bloomberg. Materie prime (dati aggiornati al 12 giugno 2013) Commodities Valore Variazione 1 settimana 1 sett.( ) YTD YTD ( ) Petrolio (WTI) (barile) 96,05 4,41% 2,88% 3,88% 1,79% Oro (oncia) 1.383,8-0,35% -1,82% -0,99% -2,99% Argento (oncia) 21,2-2,69% -4,12% 2,80% 0,73% Platino (oncia) 1.502,3 2,98% 1,47% 10,10% 7,89% Rame (libbra) 329,2-1,23% -2,68% -0,01% -2,03% Mais (bushel) 558,8-1,54% -2,99% -0,19% -2,20% Fonte: Bloomberg. 23

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