AIOM NEWS NEWSLETTER SETTIMANALE DELL ASSOCIAZIONE ITALIANA DI ONCOLOGIA MEDICA

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1 AIOM NEWS NEWSLETTER SETTIMANALE DELL ASSOCIAZIONE ITALIANA DI ONCOLOGIA MEDICA Editore Intermedia - Direttore Responsabile Mauro Boldrini Anno IV numero dicembre 2006 Ricerca 01. STUDIO ITALIANO FOTOGRAFA 2 GENI CHIAVE PER CANCRO AL SENO 02. PROTEINA IMP3: NUOVO MARKER DEL POTENZIALE METASTATICO DEL CARCINOMA RENALE 03. TROPPO BACON O POLLO AUMENTANO DI OLTRE 50% RISCHI CANCRO ALLA VESCICA 04. ETNIE E INSORGENZA DI NEOPLASIA MAMMARIA 05. SCOPERTO LEGAME CON INVECCHIAMENTO CELLULE 06. RU486 POTENZIALE SCUDO CONTRO CANCRO SENO News 07. SOLO UNA ITALIANA SU 4 CONOSCE CANCRO COLLO UTERO 08. TÈ RIDUCE I DANNI CUTANEI DELLA RADIOTERAPIA 09. TOSCANA IN CAMERUN CONTRO CANCRO ALL UTERO 10. NUOVA ARMA CONTRO LEUCEMIA PIÙ COMUNE NEI BAMBINI 11. MELANOMA, CON LAMPADE ABBRONZANTI +75% RISCHIO PER UNDER NASCE A PAVIA PRIMO CENTRO PER RADIOTERAPIA A CARBONIO 13. HORTOBAGYI, FARE LA MAMMA COMBATTE TUMORE AL SENO Dall Aiom Agenda: i prossimi appuntamenti Aiom 2006 Concorsi e bandi Ricerca 01. STUDIO ITALIANO FOTOGRAFA 2 GENI CHIAVE PER CANCRO AL SENO Uno studio tutto italiano, sostenuto dall AIRC, fotografa l interazione tra due geni coinvolti nello sviluppo e nella progressione del tumore al seno. E apre nuove prospettive terapeutiche per un particolare tipo di neoplasie. La ricerca, realizzata presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è stata pubblicata sui Proceedings of the National Academy of Sciences, ed è firmata da Francesca Bianchi e Manuela Campiglio della Fondazione IRCCS. Al centro del lavoro, l oncogene Her2, amplificato ed iperespresso nel 20% dei casi - e associato a una rapida proliferazione tumorale - insieme al gene Fhit, un oncosoppressore assente nel 70% dei carcinomi della mammella. Come dimostrato nello studio, la perdita della proteina Fhit non è sempre imputabile ad alterazioni del gene e, quindi, alla mancata sintesi della proteina relativa. Le analisi effettuate nella nostra ricerca ha spiegato Sylvie Ménard, di recente nominata Capo Dipartimento di Oncologia Sperimentale presso l Istituto Nazionale dei Tumori, mostrano come le vie di trasmissione di segnali proliferativi delle proteine codificate dai geni Her2 e Fhit interagiscono. In particolare, dimostrano che l attività di Her2 porta alla degradazione di Fhit per permettere la proliferazione cellulare. Questo implica ha sottolineato la Ménard - che l assenza di Fhit favorisce ulteriormente la crescita dei tumori Her2 iperesprimenti. Le osservazioni dello studio suggeriscono un possibile impiego degli inibitori specifici della degradazione delle proteine nei carcinomi mammari Her2-iperesprimenti, per impedire la degradazione dell oncosoppressore Fhit e, quindi, ridurre la crescita tumorale. Dunque dopo la chirurgia, oggi il trattamento di elezione del tumore alla mammella, la combinazione di farmaci bersagliospecifici diretti verso Her2 con inibitori della degradazione potrebbe ha concluso l esperta - migliorare l efficacia terapeutica. 02. PROTEINA IMP3: NUOVO MARKER DEL POTENZIALE METASTATICO DEL CARCINOMA RENALE È allo studio un nuovo biomarcatore per predire l insorgenza di metastasi, e di conseguenza la prognosi, nei pazienti affetti da carcinoma renale. Si tratta della proteina oncofetale IMP3, la cui espressione nei tessuti tumorali sembra essere in stretta correlazione con il potenziale metastatico. Ad affermarlo è un gruppo di ricercatori dell University of Massachusetts Medical Center, che ha recentemente pubblicato su Lancet Oncology i risultati di uno studio retrospettivo (per scaricare l abstract in inglese clicca qui). Gli autori hanno misurato l espressione della proteina IMP3 in 501 pazienti affetti da tumore renale primario o metastatico. Il biomarcatore è risultato presente non solo nei tumori metastatici, ma anche in tumori primari che, col tempo, hanno dato luogo allo sviluppo di metastasi. I pazienti con tumori primari localizzati che non esprimevano la proteina hanno mostrato una sopravvivenza libera da metastasi a 5 anni significativamente più elevata rispetto ai casi positivi a IMP3. L espressione della proteina nei tumori primari sembra essere infatti correlata ad un rischio circa sei volte maggiore di sviluppare metastasi. Il marcatore, che può essere identificato grazie ad un test semplice ed affidabile, potrebbe rappresentare un nuovo strumento, utile sia nella diagnosi iniziale che per indirizzare precocemente eventuali terapie sistemiche.

2 03. TROPPO BACON O POLLO AUMENTANO DI OLTRE 50% RISCHI CANCRO ALLA VESCICA Se si consuma bacon almeno cinque volte a settimana aumentano i rischi di tumore alla vescica del 59%. Pericoli analoghi anche dal pollo, se cotto senza pelle, per esempio come si fa con i petti di pollo. In questo caso le probabilità di ammalarsi arrivano al 52%. Tutta colpa di alcuni composti chimici chiamati nitrosamine e amine eterocicliche, avvertono gli scienziati dell Università di Harvard sul Journal of Clinical Nutrition. Prima di arrivare a una simile condanna, i ricercatori hanno studiato ben 136 mila persone seguite per oltre 22 anni. Di queste, ben 808 hanno sviluppato il cancro alla vescica. Le nitrosamine sono presenti nella carne, e soprattutto nel bacon, e sono cancerogene in grandi quantità. Le amine eterocicliche invece - spiegano - si sviluppano soprattutto quando si cuoce ad alte temperature. Un incoveniente che viene in buona parte contenuto se il pollo viene cotto con la pelle e non spellato. Al di là delle sostanze chimiche nemiche della vescica, proseguono gli scienziati Usa, chi più spesso mangia bacon e pollo adotta anche alcuni comportamenti a rischio tumore. Cioè fuma, ingerisce maggiori quantità di grassi e meno vitamine. E fa meno esercizio fisico. Per non gettare nel panico milioni di habitué di pollo e bacon gli scienziati però avvertono che si faranno altre ricerche prima di dire con assoluta certezza che questi due alimenti sono dannosi per la salute. Nel frattempo, però - concludono - meglio mangiare meno carne e più verdure e frutta per fare il pieno di vitamine. 04. ETNIE E INSORGENZA DI NEOPLASIA MAMMARIA Le differenze nei livelli di estrogeni naturali nella post-menopausa varia in funzione delle etnie. Poiché la concentrazione di estrogeni naturali è implicata nello sviluppo del tumore mammario, donne di razze diverse hanno una differente suscettibilità alla patologia. A questa conclusione sono giunti i ricercatori dell University of Southern California/Norris Comprehensive Cancer Center di Los Angeles (per scaricare l abstract in inglese clicca qui). Utilizzando i dati di uno studio multietnico di coorte, hanno individuato le etnie/razze con un rischio più elevato di contrarre un tumore al seno. Si tratta dei nativi delle isole Hawaii, che hanno un rischio di contrarre neoplasie mammarie superiore del 65% rispetto alla popolazione bianca. Le donne hawaiiane sono seguite, in questo triste primato, dalle giapponesi americane, poi da quelle di razza bianca, dalle africane americane e dalle donne latine. Nelle diverse etnie sono stati testati i profili e le concentrazioni degli ormoni estrogenici, evidenziando delle significative differenze tra razze. Questo studio rappresenta la più vasta analisi condotta sino ad oggi sui livelli ormonali in diverse popolazioni. 05. SCOPERTO LEGAME CON INVECCHIAMENTO CELLULE Contrariamente a quanto si è creduto finora, nelle primissime fasi dello sviluppo di un tumore vengono attivati geni che sono strettamente legati all invecchiamento cellulare. Collegare questi due eventi in aperta contraddizione tra loro, ma che sono entrambi alla base dell insorgenza dei tumori, è quanto sono riusciti a fare alcuni ricercatori della Fondazione Istituto FIRC di oncologia molecolare (IFOM) di Milano, in collaborazione con l Istituto Europeo di Oncologia, il Centro di riferimento oncologico di Aviano e l Istituto Pasteur di Parigi. I risultati dello studio, pubblicati su Nature, descrivono in particolare i singoli passaggi che portano dall attivazione di un singolo gene impazzito, chiamato oncogene, all esordio della malattia. Si sa da tempo che gli oncogeni sono i principali responsabili della rottura della doppia elica del DNA, un evento cruciale nell insorgenza dei tumori. Eppure, quando i ricercatori provano, in laboratorio, a inserire un oncogene in una cellula sana, questa cellula, nonostante abbia ricevuto un impulso alla replicazione incontrollata, attiva una sorta di freno molecolare: si accorge che qualcosa non va e si blocca per cercare di riparare i danni. Il risultato è che si comporta come una cellula che invecchia. Queste osservazioni hanno stimolato gli scienziati a cercare una risposta alla contraddizione secondo cui lo stesso oncogene, in una cellula malata, rompe il DNA e causa il tumore; ma, se inserito in una cellula sana, provoca il blocco della proliferazione cellulare. Con la nostra ricerca ha spiegato Raffaella Di Micco, che è fra gli autori dello studio - abbiamo voluto proprio trovare il collegamento, sino a quel momento mancante, tra queste due evidenze sperimentali. In pratica, i ricercatori hanno scoperto che l oncogene costringe la cellula sana a duplicarsi senza sosta, e con un ritmo velocissimo; questo, però, fa sì che il DNA non riesca a duplicarsi correttamente ad ogni divisione cellulare, portando all accumulo di errori nella doppia elica. L aumentare di questi errori stimola l attivazione di una sorta di sistema di difesa della cellula, chiamato DDR (DNA damage response): quest ultimo è in grado di bloccare del tutto la duplicazione delle cellule, in attesa che i danni vengano riparati. Ma soprattutto, impedendo che si sviluppi il tumore. L oncogene ha aggiunto Fabrizio d Adda di Fagnana, a capo del gruppo di ricerca - è come un guidatore impazzito che porti la sua vettura a 200 all ora per poche centinaia di metri, superando tutte le altre macchine, per poi schiantarsi contro il muro alla prima curva. I risultati sono stati completati con la dimostrazione che il danno al DNA, e la rottura causata dagli oncogeni, avvenga proprio nella fase di iper-duplicazione delle cellule. Si tratta di una osservazione importante ha proseguito d Adda di Fagnana - perché permette di evidenziare l importanza della duplicazione del DNA nella formazione dei tumori, legando questo meccanismo all instabilità del genoma e alla generazione di errori a carico del DNA stesso. Secondo i ricercatori la scoperta ha interessanti applicazioni dal punto di vista della diagnosi precoce: saper riconoscere la natura degli allarmi molecolari che si accendono nella varie fasi della progressione tumorale ci permetterà in futuro di utilizzarli come indicatori precoci della formazione di tumori, consentendo così di intervenire prima che sia troppo tardi. 06. RU486 POTENZIALE SCUDO CONTRO CANCRO SENO Il composto chimico alla base delle pillola abortiva (mifepristone) potrebbe rappresentare uno scudo contro il cancro al seno: sembra in grado di prevenire la crescita delle neoplasie causate dalla mutazione di un gene (Brca-1) responsabile della maggior parte delle neoplasie mammarie. La scoperta, effettuata da alcuni ricercatori della Irvine University californiana (Usa) studiando alcuni topi, viene illustrata su Science. Il progesterone, prodotto dalle ovaie, è un ormone

3 essenziale per il mantenimento della gravidanza. La Ru486 a base di mifepristone è stata creata per interrompere la gestazione entro il terzo trimestre, bloccando proprio questo ormone chiave : il composto ha una forte azione antiprogesterone. In dosi minori viene utilizzato come contraccettivo di emergenza, cioè la pillola del giorno dopo. Ma potrebbe inoltre prevenire il cancro al seno inibendo la presenza del progesterone anche nei tessuti mammari. Un meccanismo in grado di proteggere in particolare le donne geneticamente prediposte alla malattia, e anche al tumore dell ovaio. Abbiamo scoperto ha detto Eva Lee, docente di biologia e chimica cellulare a capo della ricerca - che il progesterone gioca un ruolo importante nello sviluppo della neoplasia incoraggiando la proliferazione delle cellule mammarie che trasportano il gene del cancro al seno. E il mifepristone potrebbe bloccare questa sovrastimolazione, offrendo una nuova possibilità per le donne che corrono il pericolo di fare i conti con la malattia per ragioni genetiche. Studiando un campione di topi portatori del gene mutato Brca-1, gli scienziati hanno osservato che gli animali ai quali veniva somministrato mifepristone non sviluppavano il cancro fino all età di un anno. Al contrario, in tutti i roditori lasciati senza trattamento la malattia era stata diagnosticata entro otto mesi dall esperimento. News 07. SOLO UNA ITALIANA SU 4 CONOSCE CANCRO COLLO UTERO Tumore del collo dell utero secondo killer in Italia e in Europa, dopo il cancro al seno, per le donne fra i 15 e i 44 anni. Ma a saperlo, e a riconoscerne la pericolosità, è solo il 25% delle italiane intervistate per un sondaggio dell Ipsos insieme ad altre 500 donne di 5 Paesi europei. Il quadro che ne emerge è dunque abbastanza allarmante: il grado di consapevolezza delle nostre connazionali sul tema del tumore alla cervice uterina è scarso visto che, secondo un altro sondaggio Tns Infratest su 200 donne italiane fra i 18 e i 26 anni, solamente una su cinque conosce il papillomavirus umano e solo una su dieci sa che causa la patologia. Questi alcuni numeri evidenziati da Maurizio Bologna, vicepresidente dell Associazione ginecologi consultoriali (A.Gi.Co), nel corso della presentazione della campagna di sensibilizzazione sul tema organizzata dal Moige e dalla stessa A.Gi.Co., rivolta a tutte le mamme e le figlie d Italia. Vorrei ricordare - ha detto Bologna - che nel nostro Paese ogni anno ci sono nuovi casi di tumore al collo dell utero, quasi dieci al giorno, e che l esito di di questi è la morte della paziente: si parla di quattro decessi al giorno. Inoltre, le diagnosi di infezioni precancerose sono l anno e di infezioni a basso grado di pericolosità La campagna Moige-A.Gi.Co. ha sottolineato - mira a sensibilizzare in primo luogo le mamme, visto che da un terzo sondaggio Eurisko su 880 donne emerge che quasi il 90% assicura di occuparsi della salute dei propri figli, e poi le giovanissime, visto che per vergogna o pigrizia in media in Italia si va dal ginecologo attorno o dopo i 18 anni, magari già dopo qualche anno dall inizio dell attività sessuale. 08. TÈ RIDUCE I DANNI CUTANEI DELLA RADIOTERAPIA Estratti di tè verde e nero guariscono danni cutanei dovuti a radioterapia somministrata a pazienti con tumore. È quanto dimostrato da Frank Pajonk, della University of California a Los Angeles insieme con l Università di Freiburg, in Germania. Secondo lo studio pubblicato su BMC Medicine, l effetto curativo degli estratti di tè si deve alle proprietà antiossidanti della bevanda ed è espletato tramite una marcata riduzione dei processi infiammatori. Le radiazioni somministrate nel corso della radioterapia cui pazienti oncologici spesso sono costretti per vincere il tumore possono altresì danneggiare la pelle. L effetto della tossicità della radioterapia sulla cute può perdurare a lungo, per questo si cercano dei rimedi terapeutici a questo danno collaterale della guerra al cancro. Gli esperti hanno prima dimostrato in vitro gli effetti antinfiammatori degli estratti del tè verde e nero, già spesso considerati benefici per la salute per il loro contenuto in antiossidanti e polifenoli. Gli scienziati hanno cioè dimostrato su cellule umane che gli estratti di tè riducono il rilascio di citochine pro-infiammatorie, ovvero le molecole che innescano i processi infiammatori, IL-1beta, IL-6, IL-8, TNFalfa e PGE2. Poi i ricercatori hanno trattato con gli estratti un gruppo di pazienti precedentemente esposto a radioterapia e che aveva riportato dei danni cutanei. È emerso che il trattamento, soprattutto con gli estratti del tè verde, è in grado di accelerare la guarigione dei danni cutanei riducendo di 10 giorni il tempo di durata della tossicità cutanea causata dalla radioterapia. Secondo gli esperti questi risultati vanno tenuti in considerazione nell ottica di ideare interventi che mirino a ridurre i disagi delle cure oncologiche. 09. TOSCANA IN CAMERUN CONTRO CANCRO ALL UTERO Migliorare le condizioni di salute delle donne del Camerun, riducendo la mortalità e l incidenza delle neoplasie di tipo ginecologico e creando anche un centro sanitario apposito, ma anche lavorare insieme per un progetto di riconciliazione in un Paese con diverse etnie e con religioni e tradizioni differenti spesso in conflitto fra loro. Sono gli obiettivi del progetto della Ong Amu (Azione per un mondo unito) e al quale collaborano Regione Toscana, Azienda ospedaliera di Careggi, Asl 4 di Prato, Università di Firenze e varie associazioni. Il progetto hanno spiegato gli assessori regionali alla salute Enrico Rossi e quello alla cooperazione internazionale Massimo Toschi - rientra nella strategia di cooperazione internazionale della Regione Toscana, che partecipa attraverso il know how di strutture sanitarie come quella di Careggi e della Asl di Prato e con l esperienza di alcuni dei più noti esperti di queste patologie, oltre a un contributo finanziario di circa 32 mila euro. Tra gli obiettivi, c è la creazione all interno dell ospedale di Fontem di un Centro oncologico di riferimento regionale e il via a un programma di prevenzione e trattamento per il tumore del collo dell utero. In Camerun, paese con circa 14 milioni di abitanti, il 40% della popolazione vive sotto la soglia della povertà, l Aids è molto diffuso e l aspettativa di vita è di 54 anni. Per le donne uno dei maggiori killer è proprio il tumore ginecologico, e in particolare quello del collo dell utero. Questa tipologia di tumore ha invece ormai una scarsa incidenza in Europa e in Italia, tanto da non comparire nemmeno più fra le patologie neoplastiche più frequenti, grazie ai diffusi screening che permettono una

4 efficace opera di prevenzione con esami semplici, poco costosi e non invasivi come il pap test. Questo progetto è importante hanno proseguito Rossi e Toschi - perché, oltre alla creazione della struttura oncologica, all allestimento di attrezzati laboratori per le analisi e per la diagnosi approfondita, prevede azioni di formazione del personale sanitario locale e di sensibilizzazione e informazione della popolazione, cui partecipano, tra l altro associazioni di volontariato come il Centro internazionale studenti Giorgio La Pira e l associazione culturale Medicina dialogo comunione, oltre alla stessa Amu. 10. NUOVA ARMA CONTRO LEUCEMIA PIÙ COMUNE NEI BAMBINI Via libera dall ente europeo per il controllo sui farmaci (EMEA) a una nuova molecola che promette di aumentare ulteriormente la sopravvivenza nel più diffuso tumore dei bambini, la leucemia linfatica acuta. Lo ha annunciato l ematologo Franco Mandelli, presidente del Gruppo italiano per le malattie ematologiche dell adulto (GIMEMA), che coordina le sperimentazioni cliniche su queste patologie in tutta Italia. La molecola, chiamata clofarabina, agisce direttamente sul Dna delle cellule tumorali ed è stata finora sperimentata su 500 persone, per la maggior parte bambini e in una minoranza di adulti. Nei bambini colpiti da una recidiva della leucemia linfatica acuta il farmaco ha aumentato la sopravvivenza di settimane, dando loro la possibilità di giungere al trapianto di midollo. All esame dell EMEA, ha detto Mandelli, c è attualmente la possibilità di utilizzare la molecola anche per la cura della leucemia mieloide acuta negli adulti e negli anziani. Spero - ha aggiunto - che si arrivi presto anche a una sperimentazione di questo farmaco nelle leucemie linfatiche degli adulti. La leucemia linfatica acuta è la forma di tumore più frequente nei bambini. Si calcola che in Italia ci siano 3-4 nuovi casi ogni ragazzi fra zero e 15 anni, vale a dire fra 350 e 400 nuovi casi l anno. La malattia può manifestarsi a qualsiasi età, ma è più frequente fra 3 e 6 anni e colpisce nello stesso modo entrambi i sessi. Grazie ai farmaci tradizionali la malattia può essere curata con successo nell 80% dei casi. Negli adulti, invece, la percentuale di guarigione è molto più bassa e oscilla fra il 30% e il 40%. 11. MELANOMA, CON LAMPADE ABBRONZANTI +75% RISCHIO PER UNDER 30 L abbronzatura artificiale può costare cara, soprattutto ai giovani. L esposizione agli ultravioletti di lampade e lettini, per chi ha tra i 10 e i 30 anni, aumenta del 75% il rischio di melanoma, la forma di tumore della pelle più aggressiva. Sono le conclusioni dei ricercatori francesi del Centro internazionale di ricerca sul cancro (CIRC/IARC), il cui parere era stato sollecitato, nell ottobre 2004, dal ministero della Sanità d oltralpe. Alcuni dati, dicono i ricercatori, indicano che il rischio di sviluppo del melanoma è accresciuto nel caso in cui si cominciano a frequentare i solarium sin dall adolescenza. Per fornire il suo parere, il CIRC ha riunito un gruppo internazionale di lavoro per valutare i dati scientifici disponibili sugli effetti dannosi dei raggi UV artificiali e per misurare l eventuale aumento del rischio tumore. Per gli scienziati, i lettini avrebbero effetti nocivi sulla risposta immunitaria della pelle e persino sugli occhi (melanoma oculare). I risultati della ricerca sono allarmanti, spiega una nota del CIRC, ed è quindi necessario intraprendere - ha detto il direttore del CIRC Peter Boyle - azioni concrete per limitare l accesso ai solarium ai minori e ai giovani adulti. 12. NASCE A PAVIA PRIMO CENTRO PER RADIOTERAPIA A CARBONIO Anche l Italia avrà, entro il prossimo ottobre, un centro per il trattamento dei tumori basato sull adroterapia, una forma particolare di radioterapia che utilizza, al posto dei normali raggi X, particelle subatomiche chiamate adroni. La struttura, attualmente in realizzazione a Pavia accanto all ospedale San Matteo, ad opera della Fondazione Centro Nazionale Adroterapia Oncologica (CNAO), istituita dal ministero della Salute, prevede di trattare circa 3 mila pazienti l anno, abbassando i costi delle cure e riducendo il numero di recidive della malattia. Il centro, costato circa 90 milioni di euro, è stato presentato a Milano, a margine del simposio sulle radioterapia basata sugli ioni di carbonio (un particolare tipo di adroni). E proprio gli ioni di carbonio sono le particelle su cui si concentrerà maggiormente il CNAO (80% dell attività totale), mentre verrà riservata la restante parte dell attività di ricerca anche alle cure con fasci di protoni, anch essi della categoria degli adroni. Nella radioterapia per la cura dei tumori basata sui raggi X, le radiazioni vengono indirizzate dai medici sulla massa tumorale per uccidere le cellule maligne; in questo modo, però, vengono coinvolti anche i tessuti sani circostanti al cancro, creando un danno non necessario al paziente. Gli ioni carbonio, invece, sono capaci di raggiungere in profondità il tumore diffondendo solo pochissime radiazioni; possono inoltre liberare la loro energia tutta in una volta, e solo all interno della massa del tumore. In questo modo i tessuti circostanti non sono coinvolti dalla terapia e il paziente non subisce effetti collaterali dovuti al perdurare nel tempo delle radiazioni. Il centro CNAO è dotato di tre sale di trattamento, mentre è in costruzione anche una sala sperimentale dedicata alla ricerca clinica e radio-biologica. I centri di adroterapia a ioni di carbonio attualmente funzionanti al mondo sono due, entrambi in Giappone. In Europa, oltre a quello di Pavia, l altro centro in costruzione è a Heidelberg in Germania. Il trattamento con gli ioni carbonio ha commentato Hirohiko Tsujii, il giapponese ideatore di questa tecnologia - è molto più efficace dei raggi X, perché può liberare un energia 24 volte maggiore. Inoltre è possibile ridurre il numero di sedute di trattamento per il paziente: in un caso molto grave di tumore al polmone, ad esempio, è stato possibile concludere il trattamento in una sola seduta, quando con la radioterapia convenzionale ne sono necessarie 30. Ancora, bastano in media sedute per trattare un tumore alla prostata, invece delle 40 richieste con la radioterapia. Una riduzione delle sedute che significa non solo riduzione della sofferenza, sia fisica sia psicologica, per il paziente. Ma anche una riduzione dei costi per la cura: si prevede infatti che il costo, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, sia di circa euro a seduta, e in media mila euro per un trattamento completo (con una media di 13 sedute). Un costo molto basso, secondo gli esperti, se confrontato a quello dell intervento chirurgico, a cui si aggiungono quelli per decorso post-operatorio e medicinali. Ogni anno sono circa 120 mila gli italiani trattati con la radioterapia; secondo le stime, il 12-15% di questi sono candidati alla terapia con ioni carbonio. Tra i tumori su cui la terapia con adroni è particolarmente indicata, ha aggiunto Enrico Solcia, direttore scientifico del CNAO, ci sono i sarcomi dell osso e dei tessuti molli, i melanomi dell occhio, alcuni tumori del fegato, le

5 neoplasie dell età pediatrica e alcuni tipi di tumore del polmone e del pancreas. Ma, soprattutto, quei tumori che per qualche ragione sono resistenti alla radioterapia convenzionale. 13. HORTOBAGYI, FARE LA MAMMA COMBATTE TUMORE AL SENO Per combattere il cancro al seno la terapia più efficace è una costante prevenzione, una dieta mediterranea, fare attività fisica e sopratutto rispettare i tempi della natura: questo vuol dire non dimenticarsi di fare la mamma ritardando troppo le gravidanze e allattando i figli. Mai come in questo caso la natura ha, infatti, dato alla donna gli strumenti di difesa più adatti e forti contro la degenerazione delle ghiandole mammarie. A parlare è Gabriel Hortobagyi, presidente dell ASCO, a Palermo per il convegno sul cancro mammario, organizzato per il decennale della VI edizione delle Giornate internazionali Progetto Amazzone. Siamo in grado oggi ha continuato Hortobagyi - di ridurre anche del 50% i tumori di grandi dimensioni, rimuoverli chirurgicamente aumentando così la possibilità di guarigione completa. La cosiddetta chemioterapia neoadiuvante (somministrata prima dell intervento) consente oggi una chirurgia mammaria conservativa e non più demolitiva e la valutazione della sensibilità tumorale in tempo ai trattamenti chemioterapici. L ultima frontiera degli studi sulla chemioterapia neoadiuvante mira all identificazione di fattori predittivi dell assenza di cellule tumorali invasive ha concluso Hortobagyi - e della prognosi a lungo termine. L obiettivo finale è sviluppare terapie personalizzate in pazienti con tumore primitivo della mammella. Negli ultimi 15 anni si è ridotto del 25% il ricorso alla mastectomia totale a favore della chirurgia ricostruttiva. Dall Aiom 01. DESTINAZIONE DEL 5 PER MILLE DELL IRPEF La finanziaria 2006 (L. 266 del 23/12/2005, all art. 1 comma 337) ha stabilito che per l anno 2006 i contribuenti possono destinare, in base a loro scelta, lo 0,5% (5 per mille) della loro imposta sul reddito prodotto nel 2005, a sostegno di enti non profit, o che perseguono finalità socialmente rilevanti, indicati in appositi elenchi predisposti dalla Agenzia delle Entrate in collaborazione con i Ministeri competenti (consultabili nel sito web dell Agenzia delle Entrate). La Fondazione AIOM, dotata dei requisiti richiesti, è stata inserita in tale elenco. E quindi per questo motivo che sono a chiedere il Tuo aiuto a voler contribuire a finanziare la nostra attività, apponendo la Tua firma ed indicando il codice fiscale della fondazione ( ) alternativamente, secondo le modalità di dichiarazione fiscale a Te proprie: -nell apposito spazio del modello Unico persone fisiche 2006 (vedi allegato 1, già compilato con i dati della fondazione); -nell apposito spazio del modello 730/1 bis redditi 2005 (vedi allegato 2, già compilato con i dati della fondazione); -nell apposito spazio della scheda per la scelta del 5 per mille dell IRPEF allegata al modello CUD (per i soggetti non tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi) (vedi allegato 3, già compilato con i dati della fondazione). Tengo a sottolinearti come tale opportunità si aggiunga, senza nulla togliere, a quella già esistente di destinare lo 0,8% (8 per mille) delle proprie imposte ai gruppi religiosi già previsti dalla norma. Il Presidente Roberto Labianca 02. INDAGINE SUL DOLORE NEUROPATICO IN ONCOLOGIA Il dolore neuropatico è una entità sintomatologica che affligge gran parte dei pazienti neoplastici. Si calcola che in circa il 75% dei casi vi sia un inadeguato controllo farmacologico. Con l obiettivo di individuare le modalità più appropriate di intervento diagnostico e terapeutico, il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Bio-Oncologia (CINBO) ha promosso un indagine volta a documentare tipologia, qualità ed effetti delle diverse strategie terapeutiche adottate nelle varie realtà oncologiche italiane in tema di dolore neuropatico. L indagine verrà condotta mediante somministrazione di un semplice questionario che sarà diffuso a tutti i soci AIOM. Il questionario potrà essere anche compilato on-line al seguente indirizzo: WORKSHOP E MATERIALE DIDATTICO SUL SITO AIOM Sono disponibili sul sito AIOM ( i testi relativi al Workshop AIOM di Castelgandolfo, "Il ruolo dell'oncologia in Italia", una relazione sull'incontro con i Gruppi Cooperativi Italiani e le diapositive relative al Workshop "Stato dell'arte, pratica clinica e outcomes research". 04. ASSICURAZIONE RESPONSABILITÀ CIVILE PROFESSIONALE L Assicurazione Responsabilità Civile Professionale è diventata un problema per i medici specialisti. L AIOM nell ambito dell attività di servizio a favore degli Associati ha inteso contribuire alla soluzione di tale problema con l instaurazione di un rapporto di collaborazione con MIDA Broker di Milano, specializzato in questo settore assicurativo. E stata sottoscritta una Convenzione, che sarà gestita direttamente dal Broker e che offre ai nostri Associati condizioni particolarmente vantaggiose. Ti viene fornita pertanto l opportunità di verificare la convenienza a stipulare una nuova copertura assicurativa oppure a sostituire quella in corso con altra Compagnia. MIDA Broker ha attivato, nell ambito della convenzione, un servizio di supporto agli Associati denominato SPORTELLO ASSISTENZA ONCOLOGI (a cui potrai rivolgerti telefonando allo ) per fornire ogni tipo di informazione e chiarimenti in materia assicurativa.

6 Ti invito pertanto a visitare il sito oppure accedendovi direttamente dal sito AIOM clickando il link Convenzioni, ove potrai prendere visione ed eventualmente sottoscrivere polizze assicurative relative alle Responsabilità Civili Professionali alle vantaggiose condizioni riservate agli Associati AIOM, semplicemente compilando un apposito questionario. Carmelo Iacono, Segretario Nazionale AIOM GLI APPUNTAMENTI AIOM 2006/2007 NUOVE PROSPETTIVE NEL TRATTAMENTO DEI TUMORI DEL PANCREAS, FEGATO, DELLE VIE BILIARI E DEI TUMORI NEUROENDOCRINI Padova, 6 dicembre 2006 (Aula Morgagni, Policlinico Universitario, Via Giustiniani 2) Segreteria Organizzativa: OMNIA Meeting & Congressi srl Tel Fax info@omniameeting.com CORSO DI TERAPIE PALLIATIVE E DI SUPPORTO IN ONCOLOGIA Monteriggioni (Siena), 7-8 dicembre 2006 (Borgo San Luigi) Segreteria Organizzativa: Hevento srl Tel Fax info@hevento.com Info: THE SECOND INTERNATIONAL CANCER VACCINE MEEETING Monteriggioni (Siena), 8-10 dicembre 2006 (Borgo San Luigi) Segreteria Organizzativa: Hevento srl Tel Fax info@hevento.com Info: UMANIZZAZIONE IN ONCOLOGIA: I GESTI E LE PAROLE Milano, 15 dicembre 2006 (Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 6) Segreteria Organizzativa. AIOM Servizi Tel Fax graziella.saponaro@aiomservizi.it LINFOMI MALIGNI Nuovi farmaci e tecnologie innovative. Più guarigioni, meno tossicità? Caserta, 18 dicembre 2006 (Teatro di Corte Palazzo Reale) Napoli, 19 dicembre 2006 (Grand Hotel Vesuvio) Segreteria Organizzativa: Collage Congressi Tel Fax info@collagecongressi.it 1 CONGRESSO URO-ONCOLOGICO MODENESE Progressi nella terapia del Carcinoma Renale: dalla biologia alle innovazioni tecnologiche Modena, gennaio 2007 (Centro Servizi Policlinico di Modena) Presidenti del Congresso: Prof. Giampaolo Bianchi Prof. Pierfranco Conte Segreteria Organizzativa: Evcm Tel Fax evcongressi@emiliaviaggi.it OSTEONECROSI MASCELLARE E MANDIBOLARE (ONJ) NEI PAZIENTI TRATTATI CON BIFOSFONATI: PRESENTE E FUTURO Alessandria, 20 gennaio 2007 (Associazione Cultura e Sviluppo, Viale Teresa Michel 2) Segreteria Organizzativa: M&B Tel info@mb-meeting.com SECONDO CORSO NAZIONALE PER IL TEAM ONCOLOGICO DI APPROFONDIMENTO SUGLI STRUMENTI ORGANIZZATIVO-GESTIONALI Roma Hotel Villa Torlonia I modulo 26/27/28 aprile 2007 II modulo 24/25/26 maggio 2007 Segreteria Organizzativa: Gamma Congressi Tel info@gammacongressi.it

7 ALTRI APPUNTAMENTI SONO DISPONIBILI SUL SITO DELL AIOM CONCORSI E BANDI CORSO DI PERFEZIONAMENTO E MASTER IN SENOLOGIA Università degli Studi di Verona Termine presentazione domande: 1/12/2006 Pubblicazione graduatoria: 15/12/2006 Inizio corso: 17/01/2007 Centro Operativo: per informazioni inerenti all organizzazione e al programma DH Ambulatorio di Oncologia Medica, Ospedale Civile Maggiore Tel Fax centro.oncologico.regionale@azosp.vr.it Per scaricare il pieghevole del Master clicca qui Per ulteriori informazioni: GESTIONE DELLE SPERIMENTAZIONI: dalla progettazione al coordinamento di uno studio clinico Master Universitario biennale di I livello Direttore: Prof. PierFranco Conte - Co-direttore: Prof. Dino Amadori Il Master si svolgerà presso il Dipartimento Integrato di Oncologia ed Ematologia dell Università di Modena e Reggio Emilia e presso l IRST di Meldola-Forlì, nel periodo febbraio 2007 ottobre 2008 Scadenza del Bando di ammissione: 15 dicembre 2006; eventuale prova di ammissione: 20 dicembre 2006 Bando di ammissione ed informazioni amministrative sul sito dell Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ( alla voce Master. Supplemento ad AIOM Notizie Direttore Responsabile Mauro Boldrini - Consulenza scientifica: Laura Milesi (U.O. Oncologia Medica, Ospedali Riuniti di Bergamo), Alain Gelibter (Divisione Oncologia Medica A Istituto Regina Elena di Roma) Editore Intermedia - Reg. Trib. di BS n. 35/2001 del 2/7/2001 Intermedia: Via Costantino Morin 44 Roma Tel Via Malta 12/b Brescia Tel Per contattare la redazione e commentare le notizie clicca qui: redazione Per consultare i numeri arretrati della newsletter clicca qui: archivio Questa pubblicazione è resa possibile da un educational grant di Roche innovazione per la salute Per non ricevere più Aiom News clicca qui

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