L emergenza virosi nelle coltivazioni intensive

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1 Centro di ricerca per la Patologia Vegetale - Roma L emergenza virosi nelle coltivazioni intensive Marina Barba CREA-PAV A. Ciufalo, B. Giuliano, F. Miracolo Rete Agronomica Anicav Il filo rosso del pomodoro Foggia 2 dicembre

2 2 Centro di ricerca per la Patologia Vegetale - Roma Il 2015 è stato contraddistinto da condizioni climatiche particolari quali: scarse precipitazioni, temperature calde e perduranti con picchi attorno ai 40 C Inficiato il normale sviluppo delle coltivazione Accelerata la fase di maturazione a discapito della qualità Difficoltà nel ritiro della materia prima in quanto si è concentrata la fase di raccolta

3 3 Stazione meteorologica di Foggia Amendola Caldo torrido con temperature che sfiorano i 40 e superano di oltre 6 C le medie storiche, accompagnate da totale assenza di precipitazioni Minima 2015 Massima 2015 Minima 2014 Massima 2014

4 4 Centro di ricerca per la Patologia Vegetale - Roma Ampliata la rete di monitoraggio. Installazione di nuove trappole elettroniche in aggiunta a quelle tradizionali a feromone Favorito lo sviluppo di lepidotteri Catture costanti e crescenti di Tuta absoluta e di Heliothis armigera

5 5 Centro di ricerca per la Patologia Vegetale - Roma Il caldo ha favorito anche il volo di insetti vettori di virus Afidi Tripidi Myzus persicae Frankliniella occidentalis Thrips palmi

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7 7 Ma ciò che principalmente ha preoccupato gli operatori del settore è stato il notevole incremento dei danni causati da malattie virali nelle coltivazioni in pieno campo Quali sono le cause?

8 Elevata concentrazione delle aree di produzione dove i cicli colturali sono ininterrotti 8

9 9 Distretto Nord l Emilia Romagna è la principale area di produzione, con una quota del 47% delle superfici totali nazionali. La produzione è localizzata prevalentemente nelle province di Piacenza, Ferrara e Parma. Sardegna Sicilia Calabria Basilicata PA KR CT Distretto Sud Campania Puglia Abruzzo Molise Lazio Toscana Umbria CE SA 10,3% FG BR 51,3% CH VT GR Superfici (ha) Foggia si conferma la provincia con la maggiore superficie dedicata a questa coltura

10 10 Monocoltura su vaste estensioni Accumulo sbilanciato di patogeni specifici per quella coltura rompendo gli equilibri ecopatologici dell ambiente Difficoltà di una corretta gestione fitosanitaria degli appezzamenti Forte richiamo per gli insetti vettori Impossibilità di una precoce individuazione ed eliminazione di piante serbatoio di inoculo

11 11 I virus più frequentemente riscontrati in campo sono noti da lungo tempo. In particolare: Virus del mosaico del cetriolo CMV Virus Y della patata PVY Virus dell avvizzimento maculato del pomodoro TSWV CMV e PVY sono trasmessi per afidi, attualmente non stanno causando danni economici gravi alla produzione Non esistono resistenze naturali Le varietà e gli ibridi coltivati comunque sono produttivi

12 12 Il TSWV anche quest anno ha causato ingenti danni Le condizioni climatiche hanno favorito infestazioni precoci dei tripidi vettori Attacchi virali su frutticini in fase di crescita, conseguente blocco della loro crescita e/o sviluppo alterato Ciò ha causato perdita di produzione e un incremento della quota parte per il concentrato

13 Avvizzimento maculato del pomodoro- TSWV Specie agrarie peperone Comparso in Italia nel 1989 ed ora presente su tutto il territorio nazionale Colpisce oltre 1000 specie botaniche Trasmesso per tripidi: Thrips tabaci, T.palmi, Frankliniella occidentalis, ecc. Pomodoro patata melanzana lattuga cicoria tabacco Carciofo Basilico Specie ornamentali Specie spontanee 13

14 14 Avvizzimento dell apice vegetativo e clorosi apicale Punteggiatura clorotica e necrotica sulle foglie Bronzatura fogliare Distorsione e malformazione Necrosi lungo il picciolo, il fusto e le infiorescenze Cascola, arresto di crescita Precoce ingiallimento ed imbrunimento Sintomi sulla pianta

15 Sintomi sulla bacca Maculature tonde, ad anello o anelli concentrici: alterazione cromatica necrotica Riduzione pezzatura Cascola Fessurazioni Malformazione 15

16 Area Foggia sud: Ortanova, Stornara, Cerignola, Ordona, Ascoli Satriano, Troia 16

17 17 Perché questo intensificarsi dei danni da TSWV? Appena comparso in Italia il TSWV interessava essenzialmente le produzioni in serra Dopo che il vettore F. occidentalis si è ambientato alle condizioni di pieno campo la presenza di TSWV ha causato sempre più problemi economici. Disponibilità di un gene per la resistenza (Sw5) Produzione di ibridi altamente tolleranti al TSWV

18 18 Tutte le ditte produttrici di seme hanno utilizzato lo stesso gene (Sw5) per produrre ibridi tolleranti Uniformità genetica degli ibridi commerciali Ciò ha favorito una mutazione del genoma del virus inducendo la formazione di nuovi ceppi in grado di superare tale tolleranza. Come conseguenza di ciò nel 2005 è stato segnalato un nuovo ceppo (ceppo 1) di TSWV in grado di rompere la resistenza e causare ingenti danni alle produzioni di pomodoro da industria in pieno campo

19 19 Elevata uniformità nelle varietà utilizzate Pomodoro lungo Docet*, Ercole, Komolix, Taylor Pomodoro tondo Vulcan*, Impact, Enterprais, Clause 269, Defender, Perfect peel

20 20 Perché questo intensificarsi dei danni da TSWV? Altamente tollerante significa che il virus si replica all interno della pianta senza manifestare alterazioni morfologiche nella crescita e nella produzione. Ciò è particolarmente pericoloso perché l agricoltore non è consapevole del fatto che in campo le piante diventano serbatoio di inoculo per il vettore favorendo la diffusione della malattia in natura. Il virus continua il suo ciclo vitale ed evolve adattandosi alle nuove condizioni dell ospite.

21 21 Ritornando in campo ripetutamente con le varietà tolleranti sono state selezionate forme virali capaci di rompere la resistenza. Col tempo i nuovi ceppi prendono il sopravvento nella popolazione classica di TSWV Ceppo 0 Ceppo 1

22 22 Alcuni suggerimenti E opportuno reintrodurre ciclicamente nel territorio alcune vecchie varietà e/o ibridi suscettibili alle virosi al fine di garantire una variabilità genetica più ampia dell ospite e quindi mantenere la popolazione virale mutata al di sotto delle soglie critiche. E necessario individuare resistenze multigeniche sia nei confronti del virus che del vettore. Il rischio è di bruciare alcuni territori rendendoli inutilizzabili

23 23 Alcuni suggerimenti Individuare nuovi areali di coltivazione in cui iniziare ad agire con tecniche colturali integrate sul vettore utilizzando non solo prodotti di sintesi (resistenze e distruzione di entomofauna utile) ma strategie che prevedano l uso di antagonisti naturali. Importanza di una nuova politica agricola che offra un maggiore incoraggiamento per sistemi colturali più diversificati.

24 24 Grazie per l attenzione