I PIANI REGIONALI DI PREVENZIONE Dott.ssa Maria Paola Ferro
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1 I PIANI REGIONALI DI PREVENZIONE Dott.ssa Maria Paola Ferro
2 Ambiti di intervento Prevenzione cardiovascolare - Fattori di rischio cardiovascolari - Sovrappeso e obesità - Recidive eventi cerebro e cardiovascolari - Complicanze Diabete Prevenzione incidenti - Stradali - Domestici - Infortuni sul lavoro Screening dei tumori (Mammella, Utero, Colon-Retto) Vaccinazioni 2
3 PIANO REGIONALE PER LA PREVENZIONE ATTIVA DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE
4 Soggetti interessati Popolazione: Adulti anni Strategia individuale: MMG e specialisti Strategia di popolazione: U.O. di Educazione alla Salute Dipartimenti di Prevenzione 4
5 Modalità Strategia individuale Rilevazione del rischio cardiovascolare individuale (applicazione della carta del rischio) tramite i MMG Counseling per la modifica dei fattori di rischio individuali e gestione del rischio già esistente (percorsi diagnostico- terapeutici) Strategia di popolazione Comunicazione del Piano Interventi di educazione alla salute sulla popolazione generale 5
6 Fasi Cronoprogramma e piano esecutivo Individuazione Referenti aziendali e riunione del Comitato di Coordinamento Quantificazione dei MMG e dei Distretti partecipanti Elaborazione dei Piani operativi di Azienda Formazione dei MMG formatori Formazione dei MMG partecipanti Comunicazione alla popolazione generale e interventi per la modifica dei fattori di rischio Applicazione della Carta del Rischio (cuore.exe( cuore.exe) ) e gestione del rischio Monitoraggio del Piano 6
7 PIANO REGIONALE PER LA PREVENZIONE ATTIVA DELLE RECIDIVE DI EVENTI CEREBRO E CARDIOVASCOLARI
8 La sua attuazione è stata prevista in un area pilota corrispondente alla provincia di Caltanissetta che aveva già partecipato ad un progetto per la realizzazione del Registro degli eventi cardiovascolari in collaborazione con l ISS 8
9 Soggetti interessati Popolazione: Adulti anni ricoverati per un evento cerebro o cardiovascolare maggiore Strategia individuale: Medici dei reparti di medicina, cardiologia e neurologia Servizi e strutture che operano per la riduzione dei fattori di rischio modificabili 9
10 Modalità Rilevazione dei fattori di rischio cardiovascolare del paziente al momento del ricovero mediante apposita scheda Organizzazione di un ambulatorio polispecialistico dedicato e presa in carico dopo la dimissione con controlli periodici a un mese e ogni 4 mesi (terapia, riabilitazione, modifica del fattori di rischio) Individuazione dei fattori di rischio di recidiva e confronto con dati storici (analisi Schede Dimissione Ospedaliera pregresse) per la valutazione dell intervento 10
11 Fasi Cronoprogramma e piano esecutivo Individuazione Referenti aziendali e riunione del Comitato di Coordinamento Analisi dei dati storici (SDO) Predisposizione scheda di rilevazione Elaborazione dei Piani operativi di Azienda Formazione del personale partecipante Reclutamento e presa in carico dei pazienti Monitoraggio del Piano Valutazione del rischio di recidive e dell efficacia dell intervento ento 11
12 PIANO REGIONALE PER LA PREVENZIONE ATTIVA DEL SOVRAPPESO E DELL OBESITA
13 Progetto Guadagnare Salute Guadagnare salute" è un intervento multicomponenti multicomponenti, con attività di comunicazione e azioni per ridurre l iniziazione al fumo, per aumentare il consumo di frutta e verdura, per ridurre l abuso di alcol, ridurre il consumo di bevande e alimenti troppo calorici, facilitare lo svolgimento dell attività fisica. 13
14 Soggetti interessati Popolazione: Bambini (0-14 anni) Strategia individuale: PLS e specialisti Strategia di popolazione: U.O. di Educazione alla Salute Dipartimenti di Prevenzione SIAN 14
15 Modalità Strategia individuale Rilevazione del BMI individuale tramite i PLS Counseling per la modifica dei fattori di rischio individuali e gestione del rischio già esistente Strategia di popolazione Comunicazione del Piano Interventi di educazione alla salute sulla popolazione generale 15
16 INTERVENTI EDUCAZIONE ALLA SALUTE Educazione nutrizionale per la popolazione in età scolare e corretti stili alimentari e di attività fisica Promozione di scelte alimentari nutrizionalmente corrette, con speciale riguardo ai distributori automatici Collaborazione con i responsabili e gli operatori di imprese alimentari per il miglioramento della offerta e qualità nutrizionale delle produzioni alimentari Uniformazione in ambito regionale gli interventi per la ristorazione collettiva scolastica Pianificazione a livello regionale e locale interventi di promozione di un adeguata attività motoria Promozione e sostegno dell allattamento esclusivo al seno almeno fino al sesto mese di vita. 16
17 Fasi Cronoprogramma e piano esecutivo Individuazione Referenti aziendali e riunione del Comitato di Coordinamento Quantificazione dei PLS e dei Distretti partecipanti Elaborazione dei Piani operativi di Azienda Formazione dei PLS formatori Formazione dei PLS partecipanti Comunicazione alla popolazione generale e interventi di educazione alla salute Calcolo del BMI e gestione del rischio Monitoraggio del Piano 17
18 PIANO REGIONALE PER LA PREVENZIONE ATTIVA DEGLI INCIDENTI STRADALI
19 Modalità Interventi di educazione alla salute Popolazione interessata: dall età scolare all età adulta Raccolta dati e sorveglianza degli eventi 19
20 Sorveglianza Flussi utilizzabili: SDO ReNCaM 118 Accessi di PS ACI-ISTAT ISTAT Riabilitazione per lesioni midollari gravi Indagini ad hoc 20
21 Interventi Destinatari: Studenti di elementari, medie, superiori Genitori bambini in età prescolare Patentandi/Istruttori Patentati (rinnovo patente) Lavoratori su strada Gestori discoteche 21
22 Fasi Piano esecutivo e cronoprogramma Individuazione Referenti aziendali e riunione del Comitato di Coordinamento Censimento fonti informative e verifica flussi utilizzabili Identificazione di eventuali aree pilota Elaborazione dei Piani operativi di Azienda Formazione degli Operatori Integrazione basi dati e report descrittivo Comunicazione alla popolazione generale Coinvolgimento dei portatori d interesse Avvio interventi Monitoraggio del Piano 22
23 PIANO REGIONALE PER LA PREVENZIONE ATTIVA DEGLI INCIDENTI DOMESTICI
24 Modalità Raccolta dati e sorveglianza degli eventi Interventi di educazione alla salute e di controllo sicurezza dell ambiente domestico Popolazione interessata: principalmente anziani, bambini, donne adulte 24
25 Flussi utilizzabili: SDO ReNCaM 118 Accessi di PS SINIACA Indagini ad hoc Sorveglianza 25
26 Interventi Formazione operatori sociosanitari Rilevazione sicurezza delle abitazioni Interventi informativi/educativi per gruppi a rischio Promozione attività fisica negli anziani 26
27 Fasi Piano esecutivo e cronoprogramma Individuazione Referenti aziendali e riunione del Comitato di Coordinamento Censimento fonti informative e verifica flussi utilizzabili Identificazione di eventuali aree pilota Elaborazione dei Piani operativi di Azienda Integrazione basi dati e report descrittivo Formazione operatori Comunicazione alla popolazione generale Coinvolgimento dei portatori d interesse Avvio interventi Monitoraggio del Piano 27
28 PIANO REGIONALE PER LA PREVENZIONE ATTIVA DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO
29 Modalità Raccolta dati e sorveglianza degli eventi Interventi specifici sulle imprese Popolazione interessata: lavoratori (in particolare precari, minori, immigrati) 29
30 Flussi utilizzabili: SDO ReNCaM 118 Accessi di PS INAIL-ISPESL ISPESL Sorveglianza 30
31 Fasi Piano esecutivo e cronoprogramma Individuazione Referenti aziendali e riunione del Comitato di Coordinamento Censimento fonti informative e verifica flussi utilizzabili Identificazione di eventuali aree pilota Elaborazione dei Piani operativi di Azienda Formazione degli Operatori Integrazione basi dati e report descrittivo Coinvolgimento dei portatori d interesse Avvio interventi Monitoraggio del Piano 31
32 Interventi Interventi mirati di informazione e assistenza alle imprese Controllo dell ambiente lavorativo Collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (L.6.626/94) Supporto alla formazione dei lavoratori in azienda 32
33 Siti (Piano regionale) (Piano nazionale)
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