RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI STOCCAGGIO TEMPORANEO E RIUTILIZZO ACQUE DI SCOLO CAMPO DA GIUOCO

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1 RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI STOCCAGGIO TEMPORANEO E RIUTILIZZO ACQUE DI SCOLO CAMPO DA GIUOCO RISTRUTTURAZIONE, ADEGUAMENTO FUNZIONALE E MESSA A NORMA DELL IMPIANTO SPORTIVO CAMPO COMUNALE DI VIA MARCHE, LEVERANO 1 TAV 1. D COMMITTENTE: COMUNE DI LEVERANO RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO: ARCH. VALERIO COSTANTINO PROGETTISTI: ARCH. ALESSANDRO LOMONACO ING. CARLO DE LORENZIS ARCH. LUCIANO F. LEZZI

2 Sommario 1. CONSIDERAZIONI GENERALI DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL SITO E DELL IMPIANTO DI SCARICO AL SUOLO IMPIANTO DI TRATTAMENTO ACQUE DI SCOLO...7 2

3 RELAZIONE TECNICA IMPIANTO DI STOCCAGGIO TEMPORANEO E RIUTILIZZO ACQUE DI SCOLO DEL CAMPO DA GIUOCO 1. CONSIDERAZIONI GENERALI Il presente progetto riguarda i lavori di ristrutturazione, adeguamento funzionale e messa a norma dell impianto sportivo Campo Comunale di via Marche, Leverano. 2. DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEL SITO E DELL IMPIANTO DI SCARICO AL SUOLO DELLE ACQUE DI SCOLO DEL CAMPO DA GIUOCO Campo di giuoco calcio L area interessata alla raccolta delle acque di scolo è costituita dal terreno di giuoco aventi una superficie complessiva pari a circa 7000,00 mq con rivestimento superficiale in erba sintetica e canalizzazione sotto campo di drenaggio in pozzetti e canaline di scolo superficiale al contorno dello stesso. La canalizzazione sotto manto di deflusso delle acque meteoriche insistenti sulla superficie del campo di giuoco è stata realizzata in progetto con opportuna pendenza ( mediamente 0.5 % ) atta a garantire il deflusso delle stesse in apposite griglie di raccolta e convogliamento verso il recettore finale. 3 Curve di possibilità pluviometrica La progettazione dei manufatti destinati alla raccolta delle acque di dilavamento sul campo da giuoco, richiede la conoscenza della curva che rappresenta le altezze massime possibili di pioggia in funzione delle rispettive durate nella zona in esame. Per il calcolo della curva di possibilità pluviometrica sono stati utilizzati i dati relativi alla stazione termopluviometrica di Galatina del servizio idrografico, assumendo le piogge di notevole intensità e breve durata rispettivamente ¼, ½, 1, 3, 6,12 e 24 ore rilevate nel periodo I suddetti dati sono stati elaborati statisticamente ricercando la distribuzione di probabilità che meglio approssima la curva di frequenza cumulata dei campioni dei massimi annuali delle precipitazioni di differente durata. La distribuzione del massimo valore tra N valori di una variabile casuale, segue la cosiddetta prima legge asintotica del massimo valore ( o di Gumbel ):

4 in cui h= precipitazione, T = tempo di ritorno, u ed ( ) parametri che si possono valutare con le relazioni: u= h-0,450 = 1,283/s Ove h = media delle h; s= scarto quadratico medio delle h. In Tabella 1 sono riportati i valori dei parametri necessari alla definizione della distribuzione di Gumbel per le diverse durate di pioggia e in Figura 1 diagrammata tale distribuzione. 4 Figura 1

5 Per le verifiche è richiesta la conoscenza della curva che rappresenta, per il sito in esame, le massime altezze possibili di pioggia in funzione delle rispettive durate per un assegnato tempo di ritorno. Tale curva, come di possibilità pluviometrica, può essere espressa mediante l equazione monomia: dove: h: altezza di pioggia; t: durata; a ed n parametri incogniti dipendenti dalle caratteristiche pluviometriche locali. Per un tempo di ritorno di 5 anni si hanno le seguenti precipitazioni di notevole intensità e breve durata: ¼ ora: ½ ora: 1 ora: 3 ore: 6 ore: 12 ore: 24 ore: 20,2 mm 41,5mm 50,1 mm 70,7 mm 76,6 mm 83,5 mm 100,8 mm 5 Per la determinazione dei parametri a e n, l equazione esponenziale è stata scritta in forma logaritmica: Ponendo lnh= y, lna = c e ln t = x si ottiene la retta di equazione C, interseca sull asse dell ordinate ed n, coefficiente angolare della retta, sono stati determinati col metodo dei minimi quadrati utilizzando le relazioni:

6 Poiché l equazione esponenziale approssima in misura soddisfacente l andamento sperimentale purchè l intervallo di durata sia sufficientemente limitato, nel calcolo di n e c sono state considerate le piogge con durate di ¼, ½, 1, 3, 6 ore ; pertanto N = 5. Nel caso della curva di possibilità pluviometrica con tempo di ritorno di 5 anni, a ed n assumono valore, rispettivamente di 42,864 e 0,3045; pertanto l equazione della relativa curva di possibilità pluviometrica assume la forma : la cui rappresentazione grafica è riportata in figura 2 6 Figura 2 Calcolo della portata Come già detto, il citato Piano Direttore stabilisce che bisogna fare riferimento ai volumi d'acqua relativi alla portata di piena calcolata con un tempo di ritorno non inferiore a 5 anni. La portata d'acqua da drenare può essere calcolata mediante la relazione

7 dove: Q portata in m 3 /sec; h intensità di pioggia in m/ora; A superficie del bacino scolante in m 2 ; coefficiente di deflusso medio, prudenzialmente assunto pari a 1. l'espressione analitica della relativa curva di possibilità pluviometrica è: h = x t per cui con t = 1 ora, si ottiene un'altezza di pioggia all'incirca pari a 0,043 m. Tenuto conto che la superficie scolante del campo da giuoco totale è estesa per circa 7000 m 2, la portata di afflusso riveniente è stimata in Calcolo della trincea drenante Per determinare la lunghezza della trincea drenante è stata utilizzata la seguente relazione: 7 Dove : Q portata = 0,0836 mc/sec H altezza della trincea = mt 0,5 b larghezza della trincea = mt 0,3 K coefficiente di permeabilità = 0,00035 m/sec Dai calcoli risulta una superficie pari a 4,97 mq., ne deriva che sarebbe sufficiente realizzare una trincea drenante larga mt 0,3 e lunga mt 16,56 3. IMPIANTO DI STOCCAGGIO DELLE ACQUE DI SCOLO Per quanto attiene alla realizzazione dell impianto di raccolta acque di scolo, lo stesso è stato realizzato nel rispetto delle normative di riferimento ai sensi del D.Lgs.n 152/06 e successivo Regolamento Regionale n 26/13 Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di scolo o di prima pioggia.

8 L art. 2 e 3 del Regolamento Regionale n 26/13 richiede il riutilizzo combinato delle acque meteoriche per l irrigazione delle sole aree verdi e l eventuale alimentazione per la componente in eccesso di cassette W.C., e simili. Per l utilizzazione ad uso irriguo si rende necessario pertanto individuare nuovi recapiti in un'area dove è in pratica assente un'idonea idrografia superficiale e in tale situazione gli unici recapiti, conformi alla normativa, sono rappresentati dal suolo e dagli strati superficiali del sottosuolo. La soluzione progettuale, per l uso irriguo, ritenuta praticabile nel caso in esame, è quella della dispersione sul terreno mediante il sistema della subirrigazione ovvero mediante trincea disperdente. Il progetto prevede che le acque permeate sulla superficie del campo di giuoco saranno attraverso condotti interrati convogliate prima in caditoie ubicate al contorno dello stesso campo di giuoco e poi a mezzo pozzetti spia verso il recettore finale costituito dalla vasca di raccolta primaria. La stessa vasca principale è stata opportunamente dimensionata previo trattamento di dissabbiatura, interrata, a perfetta tenuta stagna e in grado di garantire l tenuta al rilascio di sostanze di cui alla tab. 3A e 5 del D.Lgs 152/06. L acqua contenuta nella vasca di raccolta sarà sottoposta ad un trattamento depurativo appropriato in loco, tale garantire per il futuro collegamento alla fogna bianca nel rispetto dei limiti previsti in tab. 3A e 5 D.Lgs 152/06 per quanto invece attiene allo scarico con immissioni al suolo il rispetto dei limiti previsti in tab. 4. Il primo componente di impianto di trattamento delle acque meteoriche, come rappresentato nel disegno di progetto allegato, ha la specifica funzione di: 1. separare le acque di scolo sotto campo o di prima pioggia dalle successive acque precipitate ( seconda pioggia ) sul campo da giuoco; 2. smaltire dopo il trattamento di depurazione. Il ciclo di trattamento si svolge attraverso fasi di decantazione, accumulo, rilancio prima pioggia e filtrazione a coalescenza. Le acque di scolo o di prima pioggia saranno escluse dalle successive di seconda pioggia tramite chiusura della valvola posta sulla tubazione d ingresso acque comandata da un galleggiante tarato a un adeguato livello. Lo stato di calma così determinato all interno della vasca consente di ottenere, per gravità, la separazione degli inquinanti di peso specifico differente da quello dell acqua. E una delle operazioni più diffusamente utilizzate nel trattamento delle acque reflue per ottenere un effluente chiarificato. 8

9 Una volta colmata la vasca di decantazione delle acque di scolo o di prima pioggia e disposto il galleggiante in posizione di chiusura l acqua provenienti dal campo da giuoco di seconda pioggia sarà indirizzata in un altra vasca di calma per l eventuale riutilizzo ai fini irrigui della superficie del campo da giuoco e varie. L impianto di recupero delle acque piovane di seconda pioggia abbinato allo stoccaggio delle prime acque piovane come da rappresentazione grafica allegata al progetto è costituito da una vasca di accumulo con sistema di filtraggio quale filtro a vortice da interro ed il riutilizzo a mezzo di gruppo di pompaggio con pompa centrifuga multistadio autoadescante oppure con elettropompa sommergibile e relativi accessori per il corretto funzionamento. Le vasche avranno caratteristiche costruttive idonee e saranno realizzate in calcestruzzo Rck> 35 MPa con pianta rettangolare e misure rappresentate negli elaborati di progetto, con pareti aventi spessore pari a circa 13 cm, armata nei lati perimetrali come sul fondo con doppia rete elettrosaldata Ø 10mm a maglia 20 x 20 cm, dimensionato in relazione alle superfici di massimo del campo da giuoco. La vasca interrata in ogni modo è stata già predisposta per ogni futuro allaccio verso la rete dinamica delle acque bianche cittadine. Per ogni altro particolare si rimanda ai disegni di progetto. Leverano, lì 16/11/ I progettisti Arch. Alessandro Lomonaco Ing. Carlo De Lorenzis Arch. Luciano F. Lezzi

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