COMUNE DI CASARANO PROVINCIA DI LECCE REGIONE PUGLIA. Piano Regionale Triennale di Edilizia Scolastica

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1 PROVINCIA DI LECCE REGIONE PUGLIA Piano Regionale Triennale di Edilizia Scolastica INTERVENTI STRAORDINARI DI RISTRUTTURAZIONE, MIGLIORAMENTO, MESSA IN SICUREZZA ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO PROGETTO ESECUTIVO OPERE IMPIANTISTICHE: ADEGUAMENTO DELL'IMPIANTO ELETTRICO TAV B.2 SCALA - REDATTO: APRILE 2015 ARCH. ANDREA CARROZZO ING. EMANUELE SURANO GEOM. ALESSANDRO ASTORE

2 Sommario 1. OGGETTO REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI CARATTERISTICHE DELL'IMPIANTO ESISTENTE CRITICITÀ DELL'IMPIANTO ESISTENTE QUADRO ELETTRICO GENERALE VERIFICA Icc ED ENERGIE PASSANTI CARATTERISTICHE IMPIANTO CAVI ELETTRICI DIMENSIONAMENTO DELL'IMPIANTO SUDDIVISIONE DEI CIRCUITI CANALI, TUBI PROTETTIVI E CASSETTE DI DERIVAZIONE PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE AUTOMATICA D INCENDIO E DELL IMPIANTO DI EVACUAZIONE SONORA... 7 Pag. 1 / 14

3 RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA 1. OGGETTO Il presente elaborato progettuale ha per oggetto la descrizione in via generale degli interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, ed efficientamento dell impianto elettrico degli ambienti a servizio dell edificio di proprietà comunale, sede dell Istituto Scolastico Comprensivo Polo 1, ubicato in via Ruffano. Gli interventi in questione si rendono necessari ed urgenti in ragione sia delle criticità rilevate sull'impianto esistente, che della necessità di integrare la dotazione impiantistica con un sistema di rilevazione ed allarme in caso di incendio. 2. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI L'impianto elettrico ed i componenti sono stati progettati con caratteristiche rispondenti alle norme di legge e di regolamenti vigenti alla data della redazione del progetto. In particolare sono conformi a: - Norme CEI 3-23 Segni grafici per schemi - Norme CEI 11-8 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra - Norme CEI Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo - Norme CEI Apparecchi di illuminazione. Prescrizioni generali e prove - Norme CEI Apparecchi di illuminazione. Prescrizioni particolari. Apparecchi di emergenza - Norme CEI 64-2 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione - Norme CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V - Norme CEI 64-9 Impianti elettrici utilizzatori a destinazione residenziale e similare - Norme CEI Edilizia residenziale. Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici - Norme CEI 81-1 Protezione di strutture contro i fulmini - D.P.R. 547/55 - DL 626/94 Prevenzione infortuni sul lavoro - Legge 186/68 Regola d arte - Legge 46/90 Norme per la sicurezza degli impianti 3. CARATTERISTICHE DELL'IMPIANTO ESISTENTE 3.1. Fornitura dell'energia L alimentazione del complesso avviene mediante fornitura in B.T. da parte dell ENEL con contatore posizionato in un vano dedicato, ubicato al confine sud-ovest del lotto. L impianto in oggetto è di seconda categoria (secondo classificazione CEI 64-8) e, pertanto, è attuata la protezione contro i contatti indiretti prevista per il sistema TT e cioè tramite collegamento delle masse all'impianto di terra generale. Pag. 2 / 14

4 3.2. Distribuzione elettrica Posizionato immediatamente a valle del punto di consegna, è ubicato il quadro generale QG già esistente, che è costituito da una serie di centralini da incasso all'interno dei quali sono ubicati gli interruttori di protezione delle linee elettriche in uscita. Per una più approfondita visualizzazione dei sottoquadri e delle utenze, si rimanda alla tavola di progetto allegata Tav. D.1, nella quale è indicato sia lo schema a blocchi che gli schemi unifilari di tutti i quadri elettrici (sia quelli esistenti che quelli come previsti nel presente progetto). L'alimentazione dei sottoquadri è realizzata mediante condutture interrate nel piazzale esterno di pertinenza dei plessi scolastici, posate entro cavidotti; all'interno degli ambienti, invece, le canalizzazioni sono realizzate mediante condutture sottotraccia o sotto pavimento, oppure a vista posate entro canaline in PVC installate lungo le pareti. 4. CRITICITÀ DELL'IMPIANTO ESISTENTE Come premesso nella Relazione Generale, l impianto elettrico attualmente presenta una serie di criticità, di seguito descritte: - Il quadro elettrico generale QG non risulta adeguato alla normativa, in quanto non idoneo alla dissipazione del calore delle apparecchiature in esso contenute; inoltre, alcuni interruttori in esso presenti non presentano il corretto potere di interruzione previsto dalla norma CEI Alcune lampade previste per l'illuminazione di sicurezza, nonchè i relativi circuiti di alimentazione delle stesse, risultano non funzionanti. - Le condutture elettriche attualmente posate entro le canaline a vista (costituenti la distribuzione dorsale principale negli atri dei Plessi 2 e 3), non risultano conformi, per tipologia e per grado di protezione, a quanto prescritto dalla norma CEI 64-8 par Il circuito relativo allo sgancio in emergenza dell'impianto elettrico risultano attualmente non impiegabili, in quanto i relativi pulsanti di intervento non sono stati ripristinati a seguito di recenti interventi. - Il sistema di illuminazione di sicurezza di alcuni ambienti, sia nelle lampade attuali, che nei relativi circuiti di alimentazione, risulta non attivo. - Non è presente, come richiesto dalle attuali disposizioni di Prevenzioni Incendi inerenti le attività scolastiche, un idoneo impianto di rivelazione ed allarme, in grado di segnalare il pericolo agli occupanti il complesso scolastico. Stante quanto sopra, di seguito si fornirà una descrizione degli interventi previsti nel presente progetto. 5. QUADRO ELETTRICO GENERALE L'intervento prevede l'integrale sostituzione di tutti i componenti attualmente costituenti il quadro generale, mediante realizzazione di nuovo quadro di comando, contenente tutti gli interruttori di protezione delle linee e delle utenze in uscita; rispetto alla situazione attuale, verrà mantenuto il medesimo criterio di suddivisione dei circuiti, ma con interruttori nuovi e delle caratteristiche di protezione idonee. La nuova carpenteria prevista sarà in grado di smaltire le dissipazioni termiche prevedibili in funzione del carico da alimentare. L'interruttore magnetotermico generale di quadro, e gli interruttori di protezione dei circuiti di alimentazione dei quadri generali del Plesso 2 e Plesso 3, saranno accessoriati dei contatti ausiliari da asservire al circuito di sgancio di emergenza a lancio di corrente, attivabile mediante pressione dei pulsanti di sgancio; tali pulsanti, Pag. 3 / 14

5 ubicati in prossimità degli accessi a ciascun Plesso scolastico (vedi tavole panimetriche allegate), saranno ripristinati con nuovi pulsanti di emergenza, in sostituzione di quelli attualmente presenti e danneggiati. 6. VERIFICA Icc ED ENERGIE PASSANTI Presumendo una corrente di corto circuito pari a 10 ka alla consegna, in ottemperanza alla norma CEI 0-21, sono state calcolate le correnti di corto circuito nei vari punti dell impianto per consentire una appropriata scelta delle apparecchiature di protezione e la verifica di quelle esistenti, relativamente al potere di interruzione, che deve risultare adeguato alle correnti stesse. E stato verificato che, sia in caso di corto circuito trifase che di corto circuito fase neutro e fase protezione, le energie passanti in gioco sono tali da non compromettere i cavi elettrici che risultano sempre protetti dai rispettivi interruttori. 7. CARATTERISTICHE IMPIANTO L'impianto elettrico nella sua generalità rientra nelle caratteristiche di impianto a maggior rischio in caso di incendio secondo le Norme CEI 64-8/7 e, pertanto, il grado di protezione delle apparecchiature deve risultare non inferiore a IP4X. 8. CAVI ELETTRICI Sono stati previsti i seguenti tipi di cavi: - tipo FG7(O)R-RG7(O)R-0,6/1 kv, costituito da conduttori in rame ricotto stagnato a corda flessibile o rigida unipolari o multipolari, isolati in gomma etilenpropilenica di qualità G7, con guaina in PVC di qualità Rz, non propaganti l incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi a Norme CEI II; - tipo N07V-K, costituito da conduttori in rame ricotto a corda flessibile, isolati in PVC di qualità R2, non propaganti l incendio a Norme CEI II; - tipo N07G9-K AFUMEX, costituito da conduttori in rame ricotto a corda flessibile, isolati in PVC di qualità R2 e protetti da una guaina in PVC di qualità Rz, non propaganti l incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi a Norme CEI II; tali cavi saranno installati, in sostituzione di quelli esistenti, per il rifacimento delle condutture elettriche attualmente installate all'interno delle canaline in PVC a vista nell'atrio dei Plessi 2 e 3, in conformità a quanto previsto al par della Norma CEI 64-8; - tipo FTG10OM1, costituito da conduttori in rame rosso ricotto a corda flessibile multipolare, isolante in mescola LSZH di qualità G10, guaina in mescola LSZH di qualità M1, non propagante l'incendio, senza alogeni, resistente al fuoco a Norme CEI IMQ. I conduttori saranno contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazioni CEI-UNEL. In particolare i conduttori di neutro e protezione saranno contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, saranno contraddistinti preferibilmente con colori nero, grigio e marrone. Nel dimensionamento dei conduttori si è ipotizzata una temperatura ambiente di 30 C; per quanto riguarda le condizioni di posa, le portate e i coefficienti di correzione per cavi raggruppati sono state utilizzate le Pag. 4 / 14

6 tabelle e le indicazioni secondo le Norme IEC Nel calcolo della sezione dei cavi si è imposta una caduta di tensione complessiva non superiore al 4% della tensione nominale. 9. DIMENSIONAMENTO DELL'IMPIANTO L'impianto elettrico è stato calcolato in base ai dati della potenza delle utenze di prevista installazione. Nel calcolo degli interruttori di gruppo e degli interruttori generali dei vari quadri si sono utilizzati degli opportuni coefficienti di contemporaneità desunti dalla letteratura tecnica in materia e dalla esperienza derivante dalla realizzazione di impianti similari. Facendo uso di tali coefficienti, sul quadro Q0 è risultata una potenza utile di calcolo di circa 78 kw a fronte di una potenza complessiva di 85.7 kw. 10.SUDDIVISIONE DEI CIRCUITI Gli utilizzatori sono stati alimentati attraverso circuiti protetti e singolarmente sezionabili facenti capo direttamente al quadro elettrico di zona (vedi tavola degli schemi elettrici unifilari in allegato). Rispetto alla situazione esistente, si evidenziano di seguito le modifiche e/o integrazioni apportate: - Realizzazione di nuovo quadro elettrico a servizio della Centrale Termica, per via dell'aggiunta di nuovi circolatori a servizio della rete del riscaldamento, e dell'installazione di termostati ambiente nei vari plessi. Verrà inoltre dismesso il sistema di alimentazione dei proiettori esterni, ubicati al piano copertura dei plessi 2 e 3; - Realizzazione di nuovo quadro elettrico a servizio delle Utenze del Vano Antincendio; - Integrazione di nuovi interruttori elettrici da ubicare nei quadri: Generale e Piano Primo Plesso 3, Piano Primo Plesso 2, al fine di realizzare l'alimentazione di: o Proiettori del piano copertura, dai rispettivi quadri di piano primo del plesso su cui sono installati; o Quadro Ausiliari Vano Antincendio, Centralina Controllo Stato Elettropompa Antincendio, Centralina Rivelazione Incendi, Centrale Allarme Sonoro, tutte realizzate dal Quadro Generale Piano Terra Plesso 3. Per ciascun gruppo di utenza sono stati previsti interruttori magnetotermici differenziali ad alta sensibilità, in maniera da realizzare una eccellente selettività orizzontale in caso di guasto verso massa delle apparecchiature elettriche. I conduttori sono protetti singolarmente contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi, in ottemperanza alle prescrizioni delle Norme CEI In particolare i conduttori sono stati dimensionati in modo che la loro portata Iz sia superiore o uguale alla corrente di impiego Ib. Gli interruttori automatici magnetotermici installati a loro protezione hanno una corrente nominale In compresa fra la corrente di impego Ib e la portata Iz ed una corrente di funzionamento If minore o uguale a 1,45 volte la portata Iz. Inoltre, gli interruttori automatici magnetotermici sono tali da interrompere le correnti di cortocircuito che possono verificarsi nelle varie sezioni dell'impianto in modo tale da garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose, secondo la relazione I 2 t<=k 2 S 2. Pag. 5 / 14

7 11.CANALI, TUBI PROTETTIVI E CASSETTE DI DERIVAZIONE Per la realizzazione delle nuove condutture sul piazzale esterno, saranno impiegati cavidotti elettrici idonei all'impiego ed adatti all'interramento, delle dimensioni idonee a contenere i circuiti previsti. Nei tratti sugli edifici, sono previsti tubi protettivi rigidi della serie pesante fissati a parete mediante collari e/o fissatubi a scatto. Il diametro interno dei tubi è stato dimensionato per essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti, con un minimo di 20 mm. Sono state previste opportune cassette di derivazione per consentire le giunzioni dei conduttori mediante morsetti. Dette cassette saranno di dimensioni idonee a contenere i conduttori e i morsetti di derivazione che su di essa si attestano e saranno forniti di coperchi apribili solo con attrezzo. Circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi sono protetti da tubi diversi e fanno capo a cassette separate. 12.PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI La protezione contro i contatti diretti è assicurata mediante isolamento delle parti attive e/o racchiudendo le stesse entro involucri che assicurano almeno il grado di protezione IP2X o IP4X, ovvero IP55 se ubicate all'esterno. Inoltre, l'impiego di interruttori differenziali con corrente differenziale nominale di intervento non superiore a 30 ma, costituisce una protezione addizionale. 13.IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA In tutti gli ambienti in cui è prevista la presenza di persone, saranno forniti di impianti di illuminazione in grado di fornire un livello di illuminamento minimo anche in caso di mancanza di alimentazione dalla rete ordinaria. La soluzione prospettata prevede l'installazione di apparecchi autonomi, in funzonamento in Sola Emergenza, sia per l'illuminazione degli ambienti che per la segnalazione delle vie di esodo. Le prestazioni illuminotecniche previste sono dettagliate nella relativa tavola di progetto allegata Tav. D.2, riportante i calcoli illuminotecnici di alcuni degli ambienti tipo; si rimanda al suddetto elaborato per i dettagli tecnici. Pag. 6 / 14

8 14.RELAZIONE TECNICA DELL IMPIANTO DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE AUTOMATICA D INCENDIO E DELL IMPIANTO DI EVACUAZIONE SONORA Generatore Il sistema fisso automatico di rivelazione d incendio ha la funzione di rivelare automaticamente un principio d incendio e segnalarlo nel minore tempo possibile. Il sistema fisso di rivelazione manuale permette invece una segnalazione nel caso l incendio sia rivelato dall uomo. In entrambi i casi, il segnale di allarme incendio è trasmesso e visualizzato in corrispondenza di una centrale di controllo e segnalazione ed eventualmente ritrasmesso ad una centrale di ricezione allarmi e intervento. Lo scopo dei sistemi è di: - favorire un tempestivo esodo delle persone, degli animali nonché lo sgombero di beni; - attivare i piani di intervento; - attivare i sistemi di protezione contro l incendio e eventuali altre misure di sicurezza. Nella stesura della presente relazione sono stati tenuti presente i termini e le definizioni di cui alla UNI EN 54-1 e i termini e le definizioni della norma UNI 9795, edizione ottobre Precisamente: - altezza di un locale: Distanza tra il pavimento e il punto più alto dell intradosso del soffitto o della copertura, quando questa costituisce il soffitto. - area: Una o più zone protette dal sistema. - area specifica sorvegliata: Superficie a pavimento sorvegliata da un rivelatore automatico d incendio determinata utilizzando il raggio di copertura. - compartimento: Parte di edificio delimitata da elementi costruttivi di resistenza al fuoco predeterminata e organizzata per rispondere alle esigenze della prevenzione incendi. - punto: Componente connesso al circuito di rivelazione, in grado di trasmettere o ricevere informazioni relative alla rivelazione d incendio (comprende i dispositivi A e D della figura 1). - raggio di copertura: Distanza massima in aria libera senza ostacoli che può esserci fra un qualsiasi punto del locale, soffitto e/o sovrastruttura sorvegliato e il rivelatore più vicino. - sorveglianza di ambiente: Sorveglianza estesa a un intero locale o ambiente. - responsabile del sistema: Datore di lavoro o persona da lui preposta (delegata) secondo la legislazione vigente - zona: Suddivisione geografica dei locali o degli ambienti sorvegliati, in cui sono installati uno o più punti e per la quale è prevista una propria segnalazione di zona comune ai diversi punti Componenti I componenti dei sistemi fissi automatici di rivelazione d incendio sono specificati nella UNI EN 54-1 e comprendono (vedere figura 1): - rivelatori automatici d incendio (A); - punti di segnalazione manuale (D); - centrale di controllo e segnalazione (B); - apparecchiatura di alimentazione (L); - dispositivi di allarme incendio (C). Pag. 7 / 14

9 Legenda 1 Funzione di rivelazione e attivazione 2 Funzione di comando per segnalazioni ed attivazioni 3 Funzioni associate locali 4 Funzioni associate remote A Rivelatore(i) d'incendio B Funzione di controllo e segnalazione C Funzione di allarme incendio D Funzione di segnalazione manuale E Funzione di trasmissione dell'allarme incendio F Funzione di ricezione dell'allarme incendio G Funzione di comando del sistema o attrezzatura di protezione contro l incendio H Sistema automatico o attrezzatura di protezione contro l incendio J Funzione di trasmissione dei segnali di guasto K Funzione di ricezione dei segnali di guasto L Funzione di alimentazione M Funzione di controllo e segnalazione degli allarmi vocali N Funzione di ingresso e uscita ausiliaria O Funzione di gestione ausiliaria Scambio di informazioni tra funzioni figura 1 Sistema di rivelazione e allarme incendio: funzioni e apparecchiature associate Pag. 8 / 14

10 14.3. Progettazione e installazione del sistema fisso automatico Suddivisione dell area in zone L area sorvegliata è stata suddivisa in zone, secondo quanto di seguito specificato, in modo che, quando un segnalatore interviene, sia possibile individuarne facilmente la zona di appartenenza. Le zone sono state delimitate in modo che sia possibile localizzare rapidamente e senza incertezze il focolaio d incendio. Ciascuna zona comprende non più di un piano del fabbricato, con l eccezione dei vani di ascensori. La superficie a pavimento di ciascuna zona non supera i m 2. Ogni zona è costituita al massimo da 10 locali contigui, con superficie complessiva inferiore a 600 m 2, e con accessi che danno sul medesimo atrio. Poiché ciascuna linea di rivelazione serve una sola zona e non più di 32 punti, esse sono state previste del tipo aperto e dotate di opportuni dispositivi di isolamento, conformi alla UNI EN 54-17, in grado di assicurare che un corto circuito o una interruzione della linea medesima, non impedisca la segnalazione di allarme incendio per più di una zona. In una zona sono compresi rivelatori sensibili a fenomeni differenti in quanto i rispettivi segnali sono univocamente identificabili dalla centrale di controllo e segnalazione. I punti di segnalazione manuale sono stati collegati ai circuiti dei rivelatori automatici in quanto i rispettivi segnali sono univocamente identificabili dalla centrale di controllo e segnalazione Rivelatori puntiformi di fumo I rivelatori previsti sono del tipo ottico, analogici indirizzati, completi di base e conformi alla norma UNI EN I rivelatori reagiscono alla presenza di prodotti causati dalla combustione (fumi visibili) utilizzando la tecnica di dispersione della luce (effetto Tyndall). Ciascun rivelatore è dotato di isolatore di corto circuito. Il numero di rivelatori puntiformi di fumo è stato determinato in modo da non superare un raggio di copertura di 6,5 m dell area sorvegliata da ciascun rivelatore, trattandosi di locali con soffitto piano di altezza compresa fra i 6 e gli 8 metri (prospetto 3 della norma UNI 9795/2010). I rivelatori sono installati e fissati direttamente sotto il soffitto o controsoffitto dei locali sorvegliati e ad una distanza dalle pareti non inferiore a 0,5 m. Nei locali dotati di impianto di condizionamento, la posizione dei rivelatori è stata scelta in modo da evitare che in prossimità degli stessi ci sia una velocità dell aria maggiore di 1 m/s, evitando l installazione in corrispondenza delle bocchette di immissione dell aria Punti di segnalazione manuale I sistemi fissi automatici di rivelazione d incendio sono stati completati con un sistema di segnalazione manuale costituito da punti di segnalazione manuale conformi alla UNI EN L impianto è tale per cui i guasti e/o l esclusione dei rivelatori automatici non mette fuori servizio la segnalazione manuale, e viceversa. I sistemi fissi di segnalazione manuale d incendio sono stati suddivisi in zone, seguendo i criteri precedentemente esposti. Pag. 9 / 14

11 In ciascuna zona sono stati installati, in posizione chiaramente visibile e facilmente accessibile, a un altezza compresa fra 1 m e 1,6 m dal pavimento, un numero di pulsanti di segnalazione manuale tale che almeno uno di essi possa essere raggiunto da ogni parte della zona stessa con un percorso non maggiore di 30 m, idoneo per attività con rischio di incendio medio, quale può considerarsi la scuola. Alcuni dei punti di segnalazione manuale previsti sono stati installati lungo le vie di esodo ed in prossimità di tutte le uscite di sicurezza. In ogni zona sono stati installati, comunque, almeno due punti di segnalazione allarme manuale. I suddetti punti di segnalazione manuale sono protetti contro l azionamento accidentale, i danni meccanici e la corrosione. In caso di azionamento, deve essere possibile individuare sul posto il punto di segnalazione manuale azionato. Ciascun punto, inoltre, è indicato con apposito cartello (vedere UNI EN ISO 7010) Centrale di controllo e segnalazione Ubicazione e accessibilità L ubicazione della centrale di controllo e segnalazione del sistema è stata scelta in modo da garantire la massima sicurezza di funzionamento del sistema stesso. La centrale è ubicata in luogo permanentemente e facilmente accessibile, protetto, per quanto possibile, dal pericolo di incendio diretto, da danneggiamenti meccanici e manomissioni, esente da atmosfera corrosiva, tale inoltre da consentire il continuo controllo in loco della centrale stessa da parte del personale di sorveglianza Caratteristiche La centrale di controllo e segnalazione sarà conforme alla UNI EN Ad essa fanno capo tutti i dispositivi previsti dalla UNI EN La scelta della centrale deve essere eseguita in modo che questa risulti compatibile con tutti i dispositivi installati e in grado di espletare le eventuali funzioni supplementari a essa richieste (per esempio: comando di trasmissione di allarmi a distanza, ecc.). Nella centrale sono chiaramente identificati i segnali provenienti dai punti manuali di allarme rispetto a quelli automatici. La centrale deve essere installata in modo tale che tutte le apparecchiature di cui è composta siano facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione, comprese le sostituzioni. Dette operazioni potranno essere eseguite in loco Dispositivi di allarme acustici e luminosi Sono considerati dispositivi di allarme: - i dispositivi di allarme di incendio e di guasto, acustici e luminosi, della centrale di controllo e segnalazione percepibile nelle immediate vicinanze della centrale stessa (B della figura 1) conformi alla UNI EN 54-2; - dispositivi di allarme di incendio acustici e luminosi distribuiti, all interno dell area sorvegliata (C della figura 1). Pag. 10 / 14

12 - dispositivi di allarme ausiliari posti in stazioni di ricevimento (E-F e J-K della figura 1). Le segnalazioni acustiche dei dispositivi di allarme di incendio sono chiaramente riconoscibili come tali e non confuse con altre. Inoltre: - il livello acustico percepibile deve essere maggiore di 5 db(a) al di sopra del rumore ambientale; - la percezione acustica da parte degli occupanti dei locali deve essere compresa fra 65 db(a) e 120 db(a); Le segnalazioni visive dei dispositivi di allarme incendio sono chiaramente riconoscibili come tali e non confuse con altre. All interno della scuola sono stati utilizzati componenti di sistemi vocali di allarme ed evacuazione per dare la segnalazione di pericolo in caso di rivelazione di un incendio. Tali componenti sono stati utilizzati al posto dei dispositivi di tipo sonoro facendo in modo che il sistema di allarme sonoro non interferisca con l intellegibilità del messaggio vocale. È stato utilizzato uno specifico sistema vocale per scopi di emergenza interconnesso e asservito al sistema di allarme incendio al fine di trasmettere informazioni vocali per la protezione della vita in una o più aree specificate a fronte di un'emergenza incendio e al fine di dare luogo a una rapida e ordinata evacuazione degli occupanti, includendo dispositivi con altoparlanti per trasmettere annunci sonori e dare la segnalazione di pericolo in caso di rivelazione di un incendio. Tali sistemi vocali devono sono conformi alle UNI EN 54-4, UNI EN e UNI EN Per la progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio del sistema di allarme vocale per scopi d emergenza antincendio si è fatto riferimento alla UNI ISO Il sistema di segnalazione di allarme, comunque, è stato concepito in modo da evitare rischi indebiti di panico Alimentazioni Il sistema di rivelazione è dotato di un apparecchiatura di alimentazione costituita da due sorgenti di alimentazione in conformità alla UNI EN L alimentazione primaria è derivata da una rete di distribuzione pubblica; l alimentazione di riserva, invece, è costituita da una batteria di accumulatori elettrici. Nel caso in cui l alimentazione primaria vada fuori servizio, l alimentazione di riserva è in grado di sostituirla automaticamente in un tempo non maggiore di 15 s. Al ripristino dell alimentazione primaria, questa deve sostituirsi nell alimentazione del sistema a quella di riserva. L alimentazione primaria del sistema costituita dalla rete principale è stata effettuata tramite una linea esclusivamente riservata a tale scopo, dotata di propri organi di sezionamento, di manovra e di protezione. L alimentazione di riserva è in grado di assicurare il corretto funzionamento dell intero sistema ininterrottamente, nel caso di interruzione dell alimentazione primaria o di anomalie assimilabili. Tale autonomia è uguale ad un tempo pari alla somma dei tempi necessari per la segnalazione, l intervento ed il ripristino del sistema, e in ogni caso non meno di 24 h. Inoltre: - gli allarmi sono trasmessi ad una o più stazioni ricevitrici; e - in grado di far intervenire il sistema di assistenza e manutenzione, ed attivare il personale interno preposto. Pag. 11 / 14

13 L alimentazione di riserva, allo scadere delle 24 h, è in grado di assicurare in ogni caso il funzionamento di tutto il sistema per almeno 30 min, a partire dalla segnalazione del primo allarme. L alimentazione di riserva, costituita da più batterie di accumulatori, è tale che le batterie sono installate vicino alla centrale di controllo e segnalazione ed in locale adeguatamente ventilato Elementi di connessione Le connessioni del sistema rivelazione incendio sono state progettate e realizzate con cavi resistenti al fuoco in grado di garantire il funzionamento del circuito in condizioni di incendio, a bassa emissione di fumo e zero alogeni (LSOH) e non propaganti l incendio. Per il collegamento di apparati aventi tensioni di esercizio uguali o inferiori a 100 V c.a. (per esempio sensori, pulsanti manuali, interfacce, sistemi di evacuazione vocale, avvisatori ottico-acustici, ecc.) è stato previsto l impiego di cavi resistenti al fuoco sottoposti a prova in conformità alla CEI EN (requisito minimo PH 30) aventi tensione nominale di 100 V (Uo/U = 100/100V); i cavi devono essere a conduttori flessibili, con sezione minima 0,5 mm2 e costruiti secondo la CEI Essi sono idonei alla posa in coesistenza con cavi energia utilizzati per sistemi a tensione nominale verso terra fino a 400V. Nel caso di sistemi di evacuazione vocale, con linee a 70V c.a. o 100V c.a. (valore efficace RMS), al fine di distinguere agevolmente le linee del sistema di rilevazione fumi dalle linee del sistema di evacuazione vocale, è stato previsto l impiego di cavi a bassa capacità resistenti al fuoco e non propaganti l incendio, con rivestimento esterno di colore viola. Per il collegamento di apparati aventi tensioni di esercizio superiori a 100 V c.a. è stato previsto l impiego di cavi elettrici resistenti al fuoco sottoposti a prova in conformità alla CEI EN Le caratteristiche costruttive (colore isolamenti e tipo di materiali) devono essere conformi alla CEI Uo/U=0,6/1 kv. I cavi sono a conduttori flessibili e con sezione minima 1,5 mm2. Posa dei cavi I cavi, se posati insieme ad altri conduttori non facenti parte del sistema di rivelazione fumi, saranno resi riconoscibili, soprattutto in corrispondenza dei punti ispezionabili. Nel caso di coesistenza di cavi per sistemi incendio e cavi elettrici (sistemi di Cat. I aventi tensione di esercizio fino a 400 V) verrà imposto l uso di una stampigliatura Uo=400 V sul cavo per sistemi incendio sia visibile. Le linee di interconnessioni, corrono all interno di ambienti sorvegliati da sistemi di rivelazione di incendio. Esse comunque saranno installate e protette in modo da ridurre al minimo il loro danneggiamento in caso di incendio. Nel tratti in cui attraversano ambienti umidi, bagnati o attraversano zone esterne, la guaina del cavo oltre al requisito LSOH sarà idonea alla posa in esterno e alla posa in ambienti umidi o bagnati CARATTERISTICHE SPECIFICHE DELL IMPIANTO DI EVACUAZIONE SONORA L impianto è costituito da una centrale audio in armadio da pavimento per sistema elettroacustico applicato ai servizi di emergenza e diffusione sonora basato certificato a norma EN Il sistema è in grado di gestire fino a 6 zone di emergenza vocale totali e dispone di una unità contenente 2 Pag. 12 / 14

14 amplificatori da 250W, uno al servizio del canale voce/emergenza, l altro al servizio del canale musica/riserva automatica. Ciascuna zona di emergenza dispone di doppia uscita di linea controllata per il collegamento dei diffusori sonori a doppia linea ridondante; l integrità delle linee diffusori sonori viene verificata tramite la comparazione dell impedenza di carico mediante tono pilota a 20kHz e in caso di corto circuito rilevato su una linea, viene scollegata l uscita per la linea in guasto e mantenuto il collegamento per l altra linea, segnalando la condizione di fault. L unità centrale permette di registrare 2 differenti messaggi di emergenza e di diffonderli simultaneamente su diverse zone. In caso di guasto di un amplificatore operativo, verrà commutato automaticamente l amplificatore di riserva interno, normalmente utilizzato per il canale musica, in modo da garantire il funzionamento di un canale di emergenza. Il microfono palmare diagnosticato installato a bordo rack, permette l invio di comunicati di emergenza con la massima priorità. L interfacciamento con il sistema di rivelazione incendi avverrà tramite 8 contatti IN/OUT. L armadio è corredato infine di sistema di alimentazione ausiliaria a 24Vcc, con unità di ricarica certificata a norma EN54-4 e batterie tampone al piombo sigillate. L impianto è completato da una serie di diffusori da parete 6 W, in metallo, bianco, con trasformatore 100V, potenza regolabile 6 / 3 / 1,5 W, con potenza nominale Pnom/1m pari a 98dB, sensibilità 91dB, risposta in frequenza Hz, apertura@2khz 130, e da proiettori di suono bi-direzionale 12 W (6+6 W), con trasformatore 100V, potenza regolabile 12 / 6 / 3 W, con potenza nominale Pnom/1m 96dB, sensibilità 89dB, risposta in frequenza Hz, apertura@2khz 140, certificati EN Il collegamento delle varie apparecchiature avviene mediante cavo non schermato resistente al fuoco con conduttori flessibili classe 5 isolati in protezione minerale vetro mica e XLPE a bassa capacità di colore nero e rosso e guaina in Duraflam LSZH di colorazione viola. Il valore capacitivo della coppia è compreso tra i 35nF e i 56nF al fine di non generare problemi riguardo alla supervisione della linea (rif. UNI 9795:2013 riguardante il rispetto dei parametri trasmissivi). Il rivestimento esterno del cavo sarà in materiale Duraflam LSZH a bassa emissione di gas tossici e nocivi idoneo alla posa in interni ed in esterni ed idonei alla posa in coesistenza con cavi energia utilizzati per sistemi a tensione nominale verso terra fino a 400V (U0 = 400 V) Il cavo sarà rispondente alla seguente normativa: - CEI (Bassa emissione di gas tossici e nocivi) - CEI 20-22/III CEI EN (Prova di propagazione della fiamma verticale di fili o cavi montati verticalmente a fascio) - CEI EN PH30 (Metodo di prova per la resistenza al fuoco di piccoli cavi non protetti per l uso in circuiti di emergenza) - CEI V1 Cavi elettrici resistenti al fuoco, non propaganti la fiamma, senza alogeni, con tensione nominale 100/100V per applicazioni in sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d incendio (EVAC) Verifica ed esercizio del sistema La verifica, da effettuare secondo la UNI 11224, comprenderanno: - l accertamento della rispondenza del sistema al progetto esecutivo; - il controllo che i componenti siano conformi alla parte pertinente della serie UNI EN 54; Pag. 13 / 14

15 - il controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità alla norma UNI 9795 edizione 2013; - l esecuzione di prove di funzionamento, di allarme incendio, di avaria e di segnalazione di fuori servizio. A verifica avvenuta secondo la UNI verrà rilasciata un apposita dichiarazione. Il mantenimento delle condizioni di efficienza dei sistemi sarà di competenza del responsabile del sistema che deve provvedere: - alla continua sorveglianza dei sistemi; - alla loro manutenzione, richiedendo, dove necessario, le opportune istruzioni al fornitore. A cura del responsabile del sistema verrà tenuto un apposito registro, firmato dai responsabili, costantemente aggiornato, su cui devono essere annotati: - i lavori svolti sui sistemi o nell area sorvegliata (per esempio: ristrutturazione, variazioni di attività, modifiche strutturali, ecc.), qualora essi possano influire sull efficienza dei sistemi stessi; - le prove eseguite; - i guasti, le relative cause e gli eventuali provvedimenti attuati per evitarne il ripetersi; - gli interventi in caso di incendio precisando: cause, modalità ed estensione del sinistro, numero di rivelatori entrati in funzione, punti di segnalazione manuale utilizzati e ogni altra informazione utile per valutare l efficienza dei sistemi. Il registro sarà tenuto a disposizione dell autorità competente. Casarano, aprile 2015 I Tecnici Pag. 14 / 14

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