APPROCCIO RADIALE PER PROCEDURE CORONARICHE INVASIVE: UN ANALISI A TUTTO CAMPO DI VANTAGGI E LIMITI
|
|
- Rachele Costa
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 APPROCCIO RADIALE PER PROCEDURE CORONARICHE INVASIVE: UN ANALISI A TUTTO CAMPO DI VANTAGGI E LIMITI Giovanni Amoroso, Mascia Sarti, Anna Sonia Petronio Sezione Interna di Cardiologia Invasiva - Dipartimento Cardiotoracico - Università di Pisa Premessa Gli interventi di rivascolarizzazione coronarica percutanea vengono tradizionalmente effettuati utilizzando l arteria femorale come via di accesso arterioso. Le complicanze vascolari a livello del sito di puntura (emorragie, ematomi superficiali o retroperitoneali, pseudoaneurismi, fistole arterovenose) si manifestano con un incidenza non trascurabile che, in condizioni normali, si aggira tra il 3 ed il 5%. Tali complicanze spesso richiedono emotrasfusione o riparazione chirurgica e pertanto contribuiscono in maniera significativa alla morbidità del paziente, al prolungamento dell ospedalizzazione ed all aumento dei costi legati alle procedure di cardiologia interventistica. Le complicanze sono considerevolmente più frequenti qualora venga utilizzata una terapia anticoagulante, antipiastrinica o trombolitica aggressiva, tipicamente in caso di sindromi coronariche acute e/o in pazienti per altro motivo scoagulati (p. es. portatori di protesi valvolari cardiache), in pazienti obesi, anziani, più spesso di sesso femminile (1). La miniaturizzazione dei dispositivi di rivascolarizzazione (cateteri guida, palloncini ecc.), nonché l utilizzo di devices emostatici specifici, ha ridotto l incidenza di complicanze vascolari in sede di accesso femorale (2). Tuttavia l utilizzo dell arteria radiale come via di accesso rappresenta forse il modo più semplice e fisiologico per ridurre le complicanze vascolari. Applicato per la prima volta da Campeau nel 1989 per procedure diagnostiche (3), e successivamente da Kiemeneij per procedure di rivascolarizzazione percutanea (4), l approccio radiale sta sempre più affermandosi nel campo della cardiologia interventistica. Nel 2001 in Francia, dove esiste una solida tradizione di approccio radiale, il 28% delle procedure interventistiche (più di una ogni quattro) è stato eseguito con tale approccio (5). In Italia non esistono ancora statistiche accurate che quantifichino la sua effettiva penetrazione nella pratica clinica. Il crescente interesse riguardo all approccio radiale in Italia come all estero è comunque testimoniato dalle sempre più frequenti pubblicazioni scientifiche su questo argomento. Oltre alla riduzione delle complicanze vascolari, argomento di più specifico interesse medico-scentifico, giocano a vantaggio dell approccio radiale una precoce mobilizzazione del paziente ed un accorciamento dei tempi di ricovero, una riduzione dei carichi di lavoro del personale infermieristico, un aumentato comfort ed una maggiore compliance da parte del paziente. Scopo di questa breve rassegna è di presentare vantaggi e limiti dell approccio radiale per l esecuzione di procedure coronariche invasive (diagnostiche ed interventistiche). La speranza è quella di togliere all approccio radiale quell aura di mero esercizio stilistico da parte di operatori in vena di virtuosismi, e di renderlo bensì appetibile, oltre che agli Operatori, anche al Personale Medico di Reparto, al Personale infermieristico tutto, ed ai Manager delle strutture Ospedaliere. Vantaggi e limiti per l operatore medico Paragonata alla tecnica con approccio femorale, la tecnica con approccio radiale presenta le seguenti principali difficoltà: incannulamento di un arteria di piccolo calibro; frequenti alterazioni anatomiche del decorso (tortuosità o varianti anatomiche dell arteria radiale o del tronco brachiocefalico) (Fig. 1); 5
2 IL GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA INVASIVA N una naturale propensità allo spasmo dell asse arterioso brachioradiale; maggiore complessità tecnica nella cateterizzazione selettiva degli ostii coronarici. Come risultato, la tecnica con approccio radiale necessita di una curva di apprendimento più lunga: nei primi 50 casi di ogni operatore la possibilità di insuccesso può raggiungere il 10%, attestandosi intorno al 3-4% nei successivi 500 casi. Dopo 1000 casi eseguiti la possibilità di insuccesso decresce fino a meno dell 1% (6). Una volta acquisite le necessarie competenze, quindi, l approccio radiale garantisce risultati del tutto sovrapponibili alla tecnica con approccio femorale. Kiemeneij et al. hanno confrontato, in uno studio randomizzato (ACCESS), i risultati ottenuti in caso di approccio radiale, brachiale e femorale (7). Tale studio ha evidenziato che, a parità di risultato procedurale immediato (circa 91% nei tre gruppi), la percentuale di complicanze, in sede di accesso vascolare, è significativamente più bassa nel caso di procedura eseguita per via transradiale (0%), rispetto alla via transfemorale (2%) o brachiale (2,3%). Mann et al., in un altro studio randomizzato, hanno sostanzialmente confermato tali dati (0% vs 4%, rispettivamente in caso di approccio radiale o femorale) (8) (Tab. I). Grazie al miglioramento dei materiali a disposizione Figura 1. Varianti anatomiche di origine dell arteria radiale. 1) Arteria radiale che origina indipendentemente dall arteria ascellare. 2) Arteria radiale che origina dall arteria ascellare ma con un contributo anche dall arteria brachiale. 3) Una piccola arteria (remnant) che origina dall arteria ascellare e si continua nell arteria radiale, la cui principale origine è tuttavia dall arteria brachiale. 4) Arteria radiale che origina normalmente dall arteria brachiale. (cateteri guida dedicati, stent di calibro ridotto), l approccio radiale può essere attualmente utilizzato, non solo in pazienti stabili e lesioni semplici da trattare, ma anche in pazienti con angina instabile e infarto miocardico acuto, patologia coronarica multivasale, lesioni coronariche complesse tipo B2/C (Fig. 2). Più studi hanno prospettato la possibilità di eseguire procedure urgenti mediante approccio radiale (9-12). Recente- TABELLA I Complicanze e giorni di ricovero negli studi che hanno confrontato l approccio radiale all approccio femorale Autore Anno Patol. Procedura Complicanze Ricovero (gg) R F R F Ziakas (9) 2003 IMA PCI 0% 1,5% 4,5 5 (1%) (12%) Saito (10) 2003 IMA PCI 0% 2,6% - - Valsecchi (11) 2003 IMA PCI 0% 1,2% 5,9 6,4 Louvard (12) 2002 IMA PCI 0% 7% (2%)* - - Louvard (13) 2001 CAD Coro 0% 2,8% - - Morice (14) 2000 CAD PCI 0% 0,5%* 4,9 5 Choussat (15) 2000 CAD PCI# 0% 7,4% - - Mann (8) 1996 SCA Stent 0% 4% 3 4,5 Kiemeneij (7) 1997 CAD PCI 0% 2% 1,8 1,8 ematomi; #con ReoPro; *con Perclose; IMA: infarto miocardico acuto; SCA: sindrome coronarica acuta; CAD: patologia coronarica non altrimenti specificata; PCI: intervento percutaneo non altrimenti specificato. 6
3 APPROCCIO RADIALE PER PROCEDURE CORONARICHE INVASIVE... A B C Figura 2. Caso clinico. G.S. anni 65, sesso femminile. Infarto miocardico acuto a sede inferiore. Approccio radiale destro. Catetere guida: Radial 6F, lume interno 0,070 (Boston Scientific, Maple Grove MN). Coronaria destra occlusa al terzo distale (*). Si noti l origine anomala della coronaria sinistra dall ostio coronarico destro (A). Angioplastica con palloncino (Maverick2 3.5/25, Boston Scientific) in seguito a posizionamento di filoguida (*) (Balance Middleweight, Boston Scientific) sia nella discendente posteriore, sia nella coronaria destra distale (B). Risultato finale (C). mente anche Valsecchi et al. (11) hanno valutato la sicurezza, la fattibilità e l efficacia dell angioplastica coronarica primaria per via radiale in pazienti con infarto miocardico acuto. Il tempo di incannulamento ed il tempo totale della procedura sono risultati non aumentare significativamente; la percentuale di successo della procedura è risultata elevatissima (96,9% vs 95%, rispettivamente in caso di approccio radiale e femorale). Da notare che, in caso di accesso radiale, non si sono verificate complicanze vascolari, mentre si sono presentate in una piccola ma significativa percentuale di pazienti (1,2%) in caso di approccio femorale. In effetti, allo scopo di ridurre drasticamente le complicanze emorragiche, proprio nei pazienti con sindrome coronarica acuta/infarto miocardico acuto, l approccio radiale può trovare la sua indicazione ideale, vista la pletora di farmaci antipiastrinici e/o trombolitici somministrati secondo le moderne linee-guida in tale gruppo di pazienti. Si tenga conto che in pazienti sottoposti a trattamento con inibitori piastrinici delle GP IIb/IIIa l incidenza di complicanze vascolari in sede femorale si aggira intorno al 7% (15). Lotan et al. (16) hanno per primi dimostrato un elevato successo angiografico (97%) anche in corso di angioplastica percutanea per via radiale su lesioni complesse (tipo B2/C AHA/ACC). In una nostra casistica in corso di pubblicazione (17), una strategia sistematica di stenting diretto mediante approccio radiale si è dimostrata fattibile, sicura ed efficace anche in pazienti non selezionati. Nonostante una incidenza di lesioni tipo B2/C AHA/ACC del 53% e di casi urgenti (sindrome coronarica acuta/infarto miocardico acuto) del 39%, la nostra percentuale di successo procedurale è stata del 100%, e solo nel 4% di casi si è dovuto ricorrere a cross-over verso accesso femorale. In nessun paziente si sono verificate complicanze importanti in sede di accesso vascolare, a fronte di un uso piuttosto liberale di inibitori piastrinici delle GP IIb/IIIa (28%). L approccio radiale è di particolare appeal nel caso di procedure interventistiche ad hoc (eseguite in immediata successione alla coronarografia), eseguite nel 92% della popolazione da noi pubblicata. L approccio radiale non pregiudica infine l utilizzo di devices particolari (sistemi di protezione distale, IVUS) o l esecuzione di particolari strategie di rivascolarizzazione (kissing-balloon, fili guida multipli), dal momento che la gran parte dei materiali da interventistica sono attualmente 6F-compatibili (18). Ogni paziente con una buona pulsatilità arteriosa radiale ed un adeguato flusso collaterale dall arteria ulnare attraverso l arco palmare è dunque potenzialmente un buon candidato per l approccio radiale. Controindicazioni assolute risultano tuttora: l assenza di polso arterioso radiale; la presenza di shunt artero-venoso per dialisi. La dimostrazione di un test di Allen ischemico, come spia di un inadeguato flusso collaterale ulnare è da molti considerata una controindicazione assoluta. A nostro 7
4 IL GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA INVASIVA N avviso, e in accordo con altri Autori (19), pur in presenza di un test di Allen apparentemente ischemico, la procedura può essere comunque eseguita in relativa sicurezza, qualora non esistano altre possibilità di accesso arterioso. Infatti: test di Allen inizialmente ischemici possono normalizzarsi tardivamente; l ultrasonografia doppler ha dimostrato la presenza di flusso nell arteria ulnare anche in pazienti in cui esso non era evidente al test di Allen; l evenienza di occlusione radiale è estremamente rara (<1%), in particolare con l utilizzo di cateteri di ridotto calibro (4 o 5F), e dà quasi sempre modo ad un circolo collaterale di svilupparsi progressivamente, pertanto non ha conseguenze cliniche (20). Per i motivi appena riportati non riteniamo infine da considerarsi una controindicazione l eventuale necessità di utilizzare l arteria radiale sia come condotto arterioso per graft coronarici, sia come via di accesso per una ulteriore procedura percutanea. In effetti è stato dimostrato da Wakeyama et al. (21) che, nonostante un certo grado di ispessimento dell intima dell arteria radiale, se non interviene trombosi, dopo circa tre settimane dal cateterismo l arteria radiale può essere usata in assoluta sicurezza come graft arterioso. Per quanto riguarda invece il suo utilizzo ripetuto e ravvicinato come via di accesso per cateterismo esistono evidenze che la ripetizione del cateterismo per via radiale è assolutamente fattibile (22) (Tab. II). Controindicazioni relative o, piuttosto casi in cui il successo della procedura è limitato, soprattutto per operatori con minore esperienza, rimangono: un arteria radiale molto piccola alla palpazione, particolarmente in donne anziane di costituzione minuta, con un polso piccolo; una patologia conosciuta delle arterie prossimali (ectasia della radice aortica, patologia dell arteria succlavia ecc.); necessità di cateteri guida 8Fr o più grandi; cateterismo dell arteria mammaria controlaterale, dell arteria gastroepiploica o renale. Vantaggi e limiti per il Personale Infermieristico (di Sala e di Reparto) La scelta dell approccio arterioso per procedure coronariche invasive (diagnostiche od interventistiche) si riper- cuote sul flusso ed i carichi di lavoro di tutto il personale implicato. In Sala di Emodinamica il carico di lavoro del personale non medico è determinato dal numero e dalla complessità delle prestazioni richieste. Inoltre il tempo necessario ed il numero di unità richieste per l adeguata esecuzione di ogni procedura ha un impatto non indifferente sul carico di lavoro. Dati presentati recentemente dal personale del Toronto General Hospital (23) suggeriscono che l adozione dell approccio radiale può portare in fase iniziale ad un aumento del carico di lavoro infermieristico. Ciò sarebbe legato alla necessità dell apprendimento di una nuova metodica, alla gestione di protocolli di lavoro differenti per pazienti eseguiti con approccio radiale e femorale, alla possibilità di insuccesso di approccio radiale e quindi alla necessità di gestire (e scannulare) più approcci arteriosi nello stesso paziente. Dalla nostra personale esperienza (24) è emerso che una strategia di approccio radiale, qualora venga eseguito sistematicamente, riduce significativamente (circa del 44%) il carico di lavoro del personale infermieristico di Sala. Tale effetto positivo sembra dovuto soprattutto ad una significativa riduzione dei tempi immediatamente postprocedurali (scannulamento, rimozione del paziente dalla Sala, avviamento al Reparto o all Ospedale di provenienza), nonché del numero di unità coinvolte nell espletamento di tali operazioni (in genere una sola in caso di approccio radiale). Ciò a fronte di una sostanzia- TABELLA II Complicanze rare o aneddotiche in seguito ad approccio radiale Ematoma al sito di puntura Ematoma dell avambraccio (da perforazione di branca secondaria) Fistola arterovenosa Pseudoaneurisma Causalgia (da trauma del nervo durante puntura arteriosa) Spasmo refrattario durante e dopo la procedura (doloroso) Eversione dell arteria radiale durante scannulamento Ischemia dell arto (da occlusione radiale senza collaterali) Emorragia tardiva Sindrome compartimentale (ematoma con compressione nervosa) Infezione 8
5 APPROCCIO RADIALE PER PROCEDURE CORONARICHE INVASIVE... le eguaglianza dei tempi di procedura (39 vs 36 minuti, rispettivamente per approccio femorale o radiale), e nonostante una necessità non trascurabile (19%) di cross-over verso approccio femorale. Il carico di lavoro del personale infermieristico in Sala non è risultato nella nostra esperienza significativamente influenzato dal grado di urgenza o dalla complessità della procedura stessa. Per quanto riguarda il carico di lavoro infermieristico in Reparto di Degenza, esso risulta significativamente ridotto (circa del 40%) in caso di approccio radiale. A tal fine giocano soprattutto: una maggiore indipendenza del paziente nell espletamento delle funzioni personali (alimentazione, igiene), una minor incidenza di complicanze vascolari, e quindi una minore necessità di assistenza infermieristica ed una minore permanenza in ospedale, la possibilità di gestire pazienti anche sottoposti ad angioplastiche complesse in un regime ospedaliero a più bassa necessità di cure infermieristiche (Corsia vs UTIC). I maggiori vantaggi in termini di riduzione del carico di lavoro in Reparto di Degenza si sono ottenuti nei pazienti sottoposti ad angioplastiche urgenti e nel carico di lavoro Alberghiero (Fig. 3). Min x UI % { -50% { Assist. Assist. Albergh. Albergh. femorale radiale femorale radiale Figura 3. Carico di lavoro infermieristico in Reparto di Degenza. Confronto tra approccio radiale e femorale. In grigio chiaro è rappresentato il carico di lavoro infermieristico assistenziale (medicazioni, prelievi, monitoraggio parametri), in blu il carico di lavoro alberghiero (vitto, igiene, altro). Sia il carico di lavoro assistenziale, sia il carico di lavoro alberghiero risultano significativamente ridotti in caso di approccio radiale. Vantaggi e limiti per il Manager Ospedaliero L abolizione delle complicanze vascolari, e quindi di successivi trattamenti economicamente costosi (emotrasfusione, chirurgia vascolare), la riduzione del carico di lavoro infermieristico, la riduzione dei tempi di degenza, o addirittura l esecuzione delle procedure in regime ambulatoriale, sono tutti vantaggi che preludono ad un ritorno economico nel caso di adozione di una strategia sistematica di approccio radiale. E stato universalmente riscontrato che i pazienti trattati per via radiale tendono generalmente a rimanere ricoverati meno a lungo. In uno studio di Galli et al. (25) il tempo di ricovero variava da 1,9 a 2,9 giorni in caso di approccio radiale rispetto a femorale, con un guadagno netto nel primo caso di ,00 Euro ogni 100 pazienti trattati. In uno studio di Cooper et al. (26), la riduzione del tempo di ricovero da 10,4 a 3,6 ore induceva una riduzione dei costi ospedalieri totali da 2299 a 2010 USD. Kiemeneij et al. (27) hanno infine dimostrato la fattibilità e la sicurezza nell esecuzione di procedure di stenting coronarico per via radiale in regime ambulatoriale (ammissione/procedura/dimissione nel corso della stessa giornata), cosa che offre potenzialità di risparmio legate ai minori costi effettivi (circa 218 USD per singolo paziente in uno studio di Lee et al. (28) ), ma anche ad una strutturazione più leggera dei Reparti dotati di Emodinamica (meno posti/letto di degenza, più posti/letto in day hospital). Attualmente esiste un consenso generale a sottoporre sempre più spesso, e sempre più precocemente, i pazienti coronaropatici a metodiche invasive diagnostiche e terapeutiche (29). Tuttavia, per questo motivo, le spese prodotte dai Reparti di Cardiologia dotati di Emodinamica sono drasticamente aumentate: circa la metà dell intero bilancio della Regione Toscana nell anno 2002 per la spesa sanitaria è stato ad esempio assorbito dalla branca Cardiologia/Cardiochirurgia (Dati confidenziali). A ben vedere, una strategia come l approccio radiale, che permette di trattare più pazienti (risparmio di tempo), a costi più ridotti (risparmio di risorse economiche), da parte di un numero contenuto di operatori medici e non (risparmio di risorse umane), in Centri ad Alto volume (minore influenza della learning curve), appare una delle poche strade percorribili, per rendere nella pratica fattibile quello che sulla carta le nostre linee-guida suggeriscono. Non bisogna, infine, sottovalutare il fatto che una procedura eseguita per via radiale provoca un minore im- 9
6 IL GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA INVASIVA N patto psicologico sul paziente, con vantaggi gestionaliorganizzativi che trascendono di gran lunga la sola soddisfazione del paziente. Lo studio precedentemente citato di Cooper et al. (26) ha dimostrato che sia nelle prime 24 ore, sia nella settimana a seguire tutti gli indici di qualità di vita (dolore fisico, limitazioni nei movimenti e nelle attività quotidiane) favorivano una procedura eseguita con approccio radiale rispetto a quello femorale. Per il paziente, oltre ad un effettivo maggior confort (allettamento non richiesto, indipendenza nell espletamento delle funzioni fisiologiche, minor incidenza di complicanze, minore soggiorno in ospedale), anche fattori più strettamente emotivi (esecuzione della procedura da una parte anatomica meno intima, minore sensazione di dipendenza e quindi di malattia) entrano in gioco. In uno scenario moderno, in cui la scelta del paziente sul come, dove e se fruire di un trattamento medico-chirurgico, assume sempre più importanza, riteniamo che l approccio per via radiale risulti più accattivante dell approccio femorale. Al di là di un mero discorso concorrenziale, riteniamo che l approccio radiale possa garantire in definitiva una maggior propensione del paziente ad eseguire la procedura coronarica (diagnostica od interventistica) consigliata dal proprio medico di fiducia, ma ad eseguirla preferenzialmente presso quelle Strutture che siano in grado di praticarla con tale approccio. Conclusioni Sempre più evidenze dimostrano che i vantaggi legati all esecuzione di procedure coronariche invasive con approccio radiale ne superano i limiti. Tali vantaggi non sono limitati alla sola sfera medica (riduzione delle complicanze), ma si estendono anche ai campi della gestione del personale (riduzione del carico di lavoro) e delle risorse economiche (diminuzione delle spese per singola procedura, incremento delle procedure totali). In aggiunta, l accesso radiale apre prospettive nuove, non altrimenti percorribili mediante l accesso femorale (esecuzione di procedure ambulatoriali), e permette di raggiungere tanti pazienti, per vari motivi (clinici e/o emotivi) precedentemente non trattati. A nostro avviso, l approccio radiale non deve essere considerato una semplice alternativa all approccio femorale (nel qual caso gran parte dei suoi vantaggi non risulterebbero evidenti), bensì un innovazione da introdurre definitivamente nella pratica quotidiana della cardiologia invasiva. 10
7 APPROCCIO RADIALE PER PROCEDURE CORONARICHE INVASIVE... Bibliografia 1. Waksman R, King SB, Douglas JS, et al. Predictors of groin complications after balloon and new-device coronary intervention. Am J Cardiol 1995;26: Mann T, Cowper PA, Peterson ED, et al. Transradial coronary stenting: comparison with femoral access closed with an arterial suture device. Catheter Cardiovasc Interv 2000;49: Campeau L. Percutaneous radial artery approach for coronary angiography. Cathet Cardiovasc Diagn 1989;16: Kiemeneij F, Laarman GJ, de Melker E. Transradial artery coronary angioplasty. Am Heart J 1995;129: Lefevre T, Louvard Y. Description and management of difficult anatomy encountered during transradial intervention. In: Hamon M, Mc Fadden E, Eds. Transradial approach for cardiovascular interventions. ESM Editions Carpiquet France, Louvard Y, Pezzano M, Sheers L, et al. Coronary angiography by a radial approach: feasibility and learning curve. One operator s experience. Arch Mal Coeur 1998;91: Kiemeneij F, Laarman GJ, Odekerken D, et al. A randomized comparison of percutaneous transluminal coronary angioplasty by the radial, brachial and femoral approaches: the access study. J Am Coll Cardiol 1997;29: Mann JT 3 rd, Cubeddu MG, Schneider JE, Arrowood M. Right Radial Access for PTCA: A Prospective Study Demonstrates Reduced Complications and Hospital Charges. J Invasive Cardiol 1996;8:40D- 44D. 9. Ziakas A, Klinke P, Mildenberger R, et al. Comparison of the radial and the femoral approaches in percutaneous coronary intervention for acute myocardial infarction. Am J Cardiol 2003;91: Saito S, Tanaka S, Hiroe Y, et al. Comparative study on transradial approach vs transfemoral approach in primary stent implantation for patients with acute myocardial infarction: results of the test for myocardial infarction by prospective unicenter randomization for access sites (TEM- PURA) trial. Catheter Cardiovasc Interv 2003;59: Valsecchi O, Musumeci G, Vassileva A, et al. Safety, feasibility and efficacy of transradial primary angioplasty in patients with acute myocardial infarction. Ital Heart J 2003;4: Louvard Y, Ludwig J, Lefevre T, et al. Transradial approach for coronary angioplasty in the setting of acute myocardial infarction: a dual-center registry. Catheter Cardiovasc Interv 2002;55: Louvard Y, Lefevre T, Allain A, et al. Coronary angiography through the radial or the femoral approach: The CARAFE study. Catheter Cardiovasc Interv 2001;52: Morice MC, Dumas P, Lefevre T, et al. Systematic use of transradial approach or suture of the femoral artery after angioplasty: attempt at achieving zero access site complications. Catheter Cardiovasc Interv 2000;51: Choussat R, Black A, Bossi I, et al. Vascular complications and clinical outcome after coronary angioplasty with platelet IIb/IIIa receptor blockade. Comparison of transradial vs transfemoral arterial access. Eur Heart J 2000;21: Lotan C, Hasin Y, Salmoirago E, et al. The Radial Artery: An Applicable Approach to Complex Coronary Angioplasty. J Invasive Cardiol 1997;9: Amoroso G, Limbruno U, Petronio AS, et al. Safety, feasibility and six-month outcomes of a systematic strategy of direct coronary stenting by a transradial approach in patients with single-vessel disease. Ital Heart J 2004;5(1): Limbruno U, Rossini R, De Carlo M, et al. Percutaneous ulnar artery approach for primary coronary angioplasty: safety and feasibility. Catheter Cardiovasc Interv 2004 Jan;61: Abu-Omar Y, Mussa S, Anastasiadis K, et al. Duplex ultrasonography predicts safety of radial artery harvest in the presence of an abnormal Allen test. Ann Thorac Surg 2004 Jan;77(1): Dahm JB, Vogelgesang D, Hummel A, et al. A randomised trial of 5 vs 6 french transradial percutaneous coronary interventions. Cathet Cardiovasc Interv 2002;57: Wakeyama T, Ogawa H, Iida H, et al. Intima-media thickening of the radial artery after transradial intervention. An intravascular ultrasound study. J Am Coll Cardiol 2003;41: Yoo BS, Lee SH, Ko JY, et al. Procedural outcomes of repeated transradial coronary procedure. Catheter Cardiovasc Interv 2003;58: Ridley B. Is radial approach PCI the way to go? A nursing perspective. EuroPCR Sarti M. La preparazione del paziente da sottoporre a diagnostica invasiva: analisi del carico di lavoro infermieristico. In: Atti Florence Heart Firenze 4-7 Febbraio Galli M, Di Tano G, Mameli S, et al. Ad hoc transradial coronary angioplasty strategy: experience and results in a single centre. Int J Cardiol 2003;92: Cooper CJ, El-Shiekh RA, Cohen DJ, et al. Effect of transradial access on quality of life and cost of cardiac catheterization: A randomized comparison. Am Heart J 1999;138: Kiemeneij F, Laarman GJ, Slagboom T, et al. Outpatient coronary stent implantation. J Am Coll Cardiol 1997;29: Lee JC, Bengtson JR, Lipscomb J, et al. Feasibility and cost-saving potential of outpatient cardiac catheterization. J Am Coll Cardiol 1990;15: Registro Osservazionale Angina Instabile Investigators. Treatment modalities of non-st-elevation acute coronary syndromes in the real world. Results of the prospective R.OS.A.I.-2 registry. Ital Heart J 2003;4: Indirizzo per la corrispondenza: Dott. Giovanni Amoroso Dipartimento Cardiotoracico - Ospedale di Cisanello - Via Paradisa Pisa Tel-Fax: gioamor@hotmail.com 11
Premessa: la Cardiologia interventistica ha rivoluzionato
pubblicazioni Vantaggi assistenziali dell Approccio radiale vs femorale per le procedure percutanee coronariche invasive di Luca Guidi, Infermiere, Az Osp L. Sacco Premessa: la Cardiologia interventistica
Dettaglinon fa più paura: O. Valsecchi dipartimento cardiovascolare, ospedali riuniti di Bergamo.
19-2012_19-2012 08/02/12 10.09 Pagina 185 La coronarografia non fa più paura: ridotte Le complicanze maggiori, permangono quelle Legate alla puntura arteriosa? O. Valsecchi dipartimento cardiovascolare,
DettagliL approccio radiale nella Cardiologia Interventistica: Aspetti assistenziali tra benefici e complicanze
Struttura Complessa di Cardiologia Universitaria Città della Scienza e della Salute, Torino Direttore: Prof. Fiorenzo Gaita L approccio radiale nella Cardiologia Interventistica: Aspetti assistenziali
DettagliGESTIONE ACCESSI VASCOLARI DALL'EMODINAMICA ALLA DEGENZA
GESTIONE ACCESSI VASCOLARI DALL'EMODINAMICA ALLA DEGENZA CPSE ANELLA RIZZO Struttura Complessa di Cardiologia 2 Ospedaliera A.O.U. San Giovanni Battista, Molinette di Torino TIPOLOGIA DI PAZIENTI CHE AFFERISCONO
DettagliTerapia chirurgica. Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento
Terapia chirurgica Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento Nel caso di stenosi carotidea sintomatica, la endoarteriectomia comporta un modesto beneficio per gradi di stenosi
DettagliCateterismo cardiaco e coronarografia
Cateterismo cardiaco e coronarografia Nel suo significato più ampio indica l inserzione di un catetere all interno delle cavità cardiache (destra e sinistra). Viene eseguito per: analizzare campioni di
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliLe malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa
Red Alert for Women s Heart Compendio DONNE E RICERCA CARDIOVASCOLARE Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa
DettagliL ESEMPIO DELLA VALVOLA CARDIACA TRANSCATETERE
L ESEMPIO DELLA VALVOLA CARDIACA TRANSCATETERE VALVOLA CARDIACA TRANSCATETERE L ASSESSMENT Caratteristiche del dispositivo medico: le protesi valvolari aortiche trascatetere in commercio presentano alcune
DettagliIl problema delle calcificazioni. Este 29.11.2013
Il problema delle calcificazioni Este 29.11.2013 il tratto extracranico delle arterie carotidi si presta in maniera ottimale allo studio mediante eco-color-doppler I miglioramenti tecnologici apportati
DettagliL aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo.
Cos è un aneurisma L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo. Il tratto di arteria che dal cuore attraversa il torace è chiamata aorta toracica e mentre quella
DettagliLa rete cardiologica per la SCA:
La rete cardiologica per la SCA: quali vantaggi per le persone con diabete dall organizzazione e dalle innovazioni tecnologiche? Antonio Manari U.O. Cardiologia i Interventistica ti ti Azienda Ospedaliera
DettagliIL DOLORE TORACICO Presentazioni di Dolore Taracico Acuto al Pronto Soccorso http://www.cardionet.it/scientifico/approfondimento/dolore_toracico/
IL DOLORE TORACICO Presentazioni di Dolore Taracico Acuto al Pronto Soccorso http://www.cardionet.it/scientifico/approfondimento/dolore_toracico/ A cura del Dott. Sergio Fasullo DTA CON ALTERAZIONI ECG
DettagliANALISI CRITICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA RELATIVA ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI QUILIANO E VADO LIGURE
6.1 Salute umana Dall analisi della documentazione di progetto sottoposta ad autorizzazione emerge come la tematica della Salute Umana sia stata affrontata in modo inadeguato, ovvero con estrema superficialità
Dettaglisembra una Anche qui sembra questione di sesso: Aspirina e donne
sembra una Anche qui sembra questione di sesso: Aspirina e donne The Women s Health Study Razionale per l uso di bassi dosaggi di aspirina nella prevenzione primaria Nella prevenzione secondaria delle
DettagliIgiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile
24 Statistica & Società/Anno 3, N. 2/ Demografia, Istruzione, Welfare Igiene e infezioni ospedaliere: un nesso quantificabile Gianmaria Martini Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi di Bergamo
DettagliBocca e Cuore ooklets
Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari
DettagliLa Gestione Perioperatoria del Paziente Cardiopatico in Chirurgia non Cardiaca
La Gestione Perioperatoria del Paziente Cardiopatico in Chirurgia non Cardiaca Obiettivi dell incontro Epidemiologia OBIETTIVO DELL INCONTRO Parlare dei nuovi orientamenti nel trattamento dell operando
DettagliCARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P.
CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I Responsabile Dott.ssa P. Viola Edvard Munch - The Silk Child -!907 Tate Gallery London 1
DettagliLa spasticità: nuove possibilità di trattamento
La spasticità: nuove possibilità di trattamento La spasticità: Cos è? Si definisce spasticità un alterazione dei movimenti data da un aumento del tono muscolare involontario, con contratture muscolari
DettagliLA PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI NEL PAZIENTE SOTTOPOSTO AD INDAGINE DIAGNOSTICO/INTERVENTISTICA IN EMODINAMICA
LA PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI NEL PAZIENTE SOTTOPOSTO AD INDAGINE DIAGNOSTICO/INTERVENTISTICA IN EMODINAMICA Bassi Fulvia Franceesconi Stefania UTIC CARDIOLOGIA Presidio Ospedaliero
Dettagli- Apparato Cardiovascolare: cateteri venosi centrali / accessi vascolari a medio e a lungo termine, terapia anticoagulante;
Allegato B Progetto formativo di educazione ai pazienti portatori di malattie croniche, rare o con percorsi di particolare complessità e ai rispettivi assistenti relativo alle eseguite a domicilio Il razionale
DettagliLA RICERCA INFERMIERISTICA
Prof. ssa Eufemia Renzi LA RICERCA INFERMIERISTICA DIAPOSITIVA N. 2 IL SIGNIFICATO DI RICERCA INFERMIERISTICA La ricerca infermieristica opera su due grandi aree interdipendenti: quella teorica nursing
DettagliLA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE
LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni
DettagliGli interventi delle professioni sanitarie
Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure
DettagliL infermiere al Controllo di Gestione
L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di
DettagliAPPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA. MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi
APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi SOGGETTO CON CMD NOTA IN COMPENSO PREGRESSO DOLORE TORACICO Quale esame stato richiesto con appropriatezza? SOGGETTO CON
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
DettagliANGIOPLASTICA CORONARICA CONSENSO INFORMATO CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA PER EMODINAMICA E
Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare e Area Critica Cardiologia Interventistica Dott. Antonio Manari - Direttore CONSENSO INFORMATO PER EMODINAMICA E CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA ANGIOPLASTICA CORONARICA
DettagliL ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA NELLA DIAGNOSTICA DELLA PATOLOGIA VASCOLARE PERIFERICA: TSA, aorta addominale, arterie renali, asse iliaco, arti inferiori
L ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA NELLA DIAGNOSTICA DELLA PATOLOGIA VASCOLARE PERIFERICA: TSA, aorta addominale, arterie renali, asse iliaco, arti inferiori iori Dott.ssa Carla Auguadro Corso di Introduzione
DettagliErnia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica:
Ernia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica: la Nucleoplastica. Presso l U.O. di Radiologia Interventistica di Casa Sollievo della Sofferenza è stata avviata la Nucleoplastica
DettagliCRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO
CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO Cammi Emilio Reggio Emilia, 25 settembre 2015 Fibrosi cistica Malattia genetica rara Patologia multiorgano che
DettagliAPPLICAZIONI DELLA CHIRURGIA MININVASIVA
APPLICAZIONI DELLA CHIRURGIA MININVASIVA La cardiochirurgia mini-invasiva può essere impiegata nel trattamento delle patologie dell adulto sia congenite che acquisite. Attualmente nel Dipartimento Cardiotoracovascolare
DettagliPraenaTest. Esame non invasivo delle trisomie nel feto. Qualità dall Europa ORA NUOVO. Brochure informativa per gestanti
ORA NUOVO PraenaTest express Esito in 1 settimana PraenaTest Qualità dall Europa Esame non invasivo delle trisomie nel feto Brochure informativa per gestanti Care gestanti, Tutti i futuri genitori si chiedono
DettagliIl Contributo Delle Associazioni Dei Genitori. Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP.
Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP Erica Andreotti ASEOP ONLUS ASSOCIAZIONE SOSTEGNO EMATOLOGIA ONCOLOGIA PEDIATRICA ASEOP
DettagliLa gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA
La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della
DettagliCENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO -
CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO - PERCORSO ASSISTENZIALE PER PAZIENTI TERMINALI Indice 2 1. Premessa 3 2. Attività dell Hospice San Marco 3 3. Obiettivi 4 4. Criteri di Ammissione
DettagliArterie degli arti superiori ed inferiori
Quando non serve il doppler o il color doppler Arterie degli arti superiori ed inferiori Walter Dorigo Cattedra e Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare Università degli Studi di Firenze www.chirvasc-unifi.it
DettagliTariffari e politiche di rimborsi regionali
L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche
Dettagli3.1 Tasso di ospedalizzazione (T.O.) per 1.000 residenti
3. Ospedalizzazione Tutti gli iicatori del presente capitolo si riferiscono ai ricoveri effettuati dai residenti in regione, iipeentemente da dove siano avvenuti (all interno o all esterno della regione).
DettagliL ASSISTENZA DIABETOLOGICA NELLA A.S.N.7
L ASSISTENZA DIABETOLOGICA NELLA A.S.N.7 G.Pipicelli, L.Mustara, G.Angotzi, T.Colosimo,R.Guarnieri,A.Parottino,I.Pinto U.O Complessa di Diabetologia e Dietologia Territoriale A.S.n.7 Catanzaro Direttore
DettagliPrincipi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli
Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Principi generali Carlo Federico Gauss Matematico tedesco 1777-1855 G. Bartolozzi - Firenze Vercelli 9-10 dicembre 2005 Oggi il nostro lavoro
DettagliTe T cnologie c hirurgiche chirurgiche e Infermiere
Tecnologie chirurgiche e Infermiere Chirurgia Robotica... infermiere!!!!! Robotica e Specialistica Zeus, prodotto o da Computer Motion, è un robot che faciliterà il lavoro dei chirurghi, poiché, traducendo
DettagliRASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014
RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014 02/12/2014 - TUMORE DEL SENO E DELLA TIROIDE, CONVEGNO GIOVEDÌ IN CHIESA Campobasso. Giovedì 4 dicembre alle 18 e 30 nella chiesa di S.Antonio Abate, a Campobasso,
DettagliCONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)
CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma
Dettaglidella Valvola Mitrale
Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM
DettagliNOTIZIE DAI REPARTI DI SONDALO E MORBEGNO
NOTIZIE DAI REPARTI DI SONDALO E MORBEGNO Dati statistici relativi all attività del 2010 Anche quest anno dobbiamo segnalare un aumento del numero totale dei ricoveri nei nostri due Hospice. Per il primo
DettagliIL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini
IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it
DettagliEmbolizzazione dei fibromi uterini Informazioni per il Paziente
Embolizzazione dei fibromi uterini Informazioni per il Paziente Radiologia Interventistica: l alternativa alla chirurgia www.cirse.org www.uterinefibroids.eu Cardiovascular and Interventional Radiological
DettagliGUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE
GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico
DettagliDr.ssa Isabella Sensini
Scuola di Specializzazione in Mala/e dell Apparato Cardiovascolare Dire8ore Prof. Massimo Volpe Facoltà di Medicina e Psicologia, Università di Roma Sapienza Anno Accademico 2013-2014 Dr.ssa Isabella Sensini
DettagliNozioni generali. Principali forme di trattamento
tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali
DettagliQuestionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015
IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra
Dettaglischeda 04.03 Chirurgia Chirurgia dell arto superiore
scheda 04.03 Chirurgia Cos è Il servizio di di MediClinic tratta in regime di day surgery tutte le patologie del polso, del gomito e della spalla che non richiedono degenza notturna post-intervento. Gli
DettagliComparabilità fra le somministrazioni successive effetto di trascinamento ( carry-over ) effetto di periodo
Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 2 Gli studi crossover Periodo 1 Periodo 2 R A N D O M A B A B Valutazione Tempo 1 0 1 1 2 0 2 1 Gli studi crossover Metodo epidemiologici per la clinica
DettagliCasa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice
Casa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice Responsabile Medico: Medici di Reparto: Caposala: Dott. Alberto SINISCALCHI Dott. Andrea LIGUORI Dott. Gian Paolo SPINELLI Sig.ra
DettagliDELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.
Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto
DettagliEsperienze nella gestione ambulatoriale dello scompenso cardiaco.
Heart Failure History Esperienze nella gestione ambulatoriale dello scompenso cardiaco. Mauro Feola Riabilitazione Cardiologica-Unita Scompenso Cardiaco Ospedale di Fossano e Mondovi (CN) Gheorgiade Comparazione
DettagliEpidemiologia della salute orale nell anziano ed interventi di salute pubblica
G GERONTOL 2006;LIV:110-114 Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ARTICOLO DI AGGIORNAMENTO REVIEW Epidemiologia della salute orale nell anziano ed interventi di salute pubblica Oral health epidemiology
DettagliDISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013
DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013 1.1 UNO SGUARDO D INSIEME 1.1.1 Il contesto di riferimento L UOSD Rete Assistenziale comprende
Dettagli3) COSA PENSANO I GIOVANI DEL LAVORO CHE LI ATTENDE..Questionario (Report Collettivo)
4f Cassiano da Imola anno 2003/2004 3) COSA PENSANO I GIOVANI DEL LAVORO CHE LI ATTENDE..Questionario (Report Collettivo) Dati emersi tramite questionario effettuato su un totale di 80 persone, con maggioranza
DettagliUNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI
UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI TRASPORTO SANITARIO Trasporto primario: trasferimento di un paziente dal luogo
DettagliGUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI
GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI FASIE è una associazione senza scopo di lucro che persegue lo scopo di garantire ai propri assistiti trattamenti sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre,
DettagliProgetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche
Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente
DettagliQuestionario conoscitivo ALSO
Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.
DettagliQUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA. Nome del bambino: Sesso: F M
QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA Ministero della Salute - Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie (CCM) Progetti applicativi al programma CCM 2009 Presa in carico precoce nel primo anno di
DettagliAnatomia dei vasi utilizzati per il posizionamento dei C.V.C. e FAV
Anatomia dei vasi utilizzati per il posizionamento dei C.V.C. e FAV Corso per I.P. ASL To4 Ivrea Dott. Marco Francisco ANATOMIA E SEMEIOTICA ECOGRAFICA DEI VASI VENOSI CENTRALI Vene Giugulari Interne e
DettagliDipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014
Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa
DettagliKrankenversicherung. Polizza sanitaria
Krankenversicherung Polizza sanitaria für per Mitglieder soci La Meine mia banca Bank La salute, il bene più prezioso Un assistenza ottimale Non c è nulla di più importante della salute. Se è vero che
DettagliPROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO
PROGRAMMA DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE nella REGIONE VENETO Il programma di prevenzione cardiovascolare è stato attivato nella Regione Veneto nel corso del 2008, dopo una fase di preparazione durata
DettagliQuesto studio utilizza impianti Sweden & Martina....ed è per questo che vogliamo rispondere a tutte le vostre curiosità sugli impianti dentali.
L implantologia Questo studio utilizza impianti Sweden & Martina...ed è per questo che vogliamo rispondere a tutte le vostre curiosità sugli impianti dentali. Che cos è un impianto? È un alternativa
DettagliCONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA IX LEGISLATURA
CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA IX LEGISLATURA PROPOSTA DI LEGGE Disposizioni in materia di utilizzo di farmaci cannabinoidi nell ambito del servizio sanitario regionale Iniziativa del Consigliere
Dettaglidocumento di specifiche tecniche pubblicate sul sito Internet del Ministero all indirizzo www.nsis.salute.gov.it. ;
documento di specifiche tecniche pubblicate sul sito Internet del Ministero all indirizzo www.nsis.salute.gov.it. ; g) al paragrafo 3.1. Alimentazione del Sistema informativo, la tabella 2: alimentazione
DettagliSCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AZIENDA SANITARIA LOCALE N 5 ORISTANO 2) Codice di accreditamento: NZ01025 3) Albo
DettagliADOTTATO DALLA DIVISIONE DI CARDIOLOGIA DELL UNIVERSITA MAGNA GRAECIA
IL COLESTEROLO BENVENUTI NEL PROGRAMMA DI RIDUZIONE DEL COLESTEROLO The Low Down Cholesterol DELL American Heart Association ADOTTATO DALLA DIVISIONE DI CARDIOLOGIA DELL UNIVERSITA MAGNA GRAECIA www.unicz.it/cardio
DettagliLA CONTINUITA ASSISTENZIALE
e-oncology II edizione: L informatizzazione in Oncologia Trento, 22 ottobre 2010 LA CONTINUITA ASSISTENZIALE Prof. Oscar Alabiso Oncologia AOU Novara Continuità Assistenziale : organizzazione centrata
DettagliEsercitazione di gruppo
12 Maggio 2008 FMEA FMECA: dalla teoria alla pratica Esercitazione di gruppo PROCESSO: accettazione della gravida fisiologica a termine (38-40 settimana). ATTIVITA INIZIO: arrivo della donna in Pronto
DettagliTRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI
TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI L attuale organizzazione del Sistema 1-1-8 della Regione Toscana ha evidenziato, fra l altro, una rilevante criticità in merito alla problematica riguardante i Trasporti
DettagliTERAPIE MEDICHE SPECIFICHE IN EMERGENZA
Conferenza Nazionale di Consenso LA GESTIONE MULTIDISCIPLINARE DELLA LESIONE MIDOLLARE IN FASE ACUTA Documenti preliminari TERAPIE MEDICHE SPECIFICHE IN EMERGENZA Stefano Arghetti, Lucia Scirpa 1 PREMESSA
DettagliIl project management in microbiologia
Il project management in microbiologia Ettore Turra Area Sistemi di Gestione APSS Trento ettore.turra@apss.tn.it Argomenti Processi, progetti e project management Project management in microbiologia Caso
DettagliOrientamento in uscita - Università
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche
DettagliANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS
ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS Dott. Maurizio Ricci U. O. Medicina Riabilitativa Azienda Ospedaliero- Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
DettagliIndicatori di qualità dell assistenza ospedaliera per la popolazione anziana residente nel Lazio
LAZIOSANITÀ AGENZIA DI SANITÀ PUBBLICA Indicatori di qualità dell assistenza ospedaliera per la popolazione anziana residente nel Lazio Anno 2005 Regione Lazio Indicatori di qualità dell assistenza ospedaliera
DettagliModulo: Scarsità e scelta
In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito
DettagliStefano Burlizzi. Unità Operativa di Ginecologia Ospedale A. Perrino Brindisi
Riv. It. Ost. Gin. - 2007 - Vol. 14 - Organizzazione di una Breast Unit: L esempio della Campania S. Burlizzi pag. 660 Organizzazione di una breast unit: l esempio della Campania Stefano Burlizzi Unità
DettagliValutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.
Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Premessa L'indice glicemico (IG) di un alimento, definito come l'area sotto la curva (AUC) della
DettagliSTUDI SU MATERIALE GENETICO
Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale Busonera I.O.V. ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO I.R.C.C.S. STUDI SU MATERIALE GENETICO Comitato Etico Istituto Oncologico
DettagliLa continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica
La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi
Dettaglimeditel Centro Medico Polispecialistico
meditel Centro Medico Polispecialistico ILProgetto Un vantaggio per LaDonna che accede a percorsi a lei dedicati, nella sicurezza di una struttura qualificata e supportata a livello ospedaliero. IlTerritorio
DettagliLA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È
LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È La fibrillazione atriale è l aritmia più comune nella popolazione. Durante la il ritmo del cuore non è più controllato dalla normale centralina (il nodo del seno), ma da
DettagliPercorso del paziente sottoposto ad indagine diagnostico/interventistica
Percorso del paziente sottoposto ad indagine diagnostico/interventistica 118 Territorio 118 PS Spoke UO cardiologia Spoke PS Hub Reparti di degenza Azienda AUSL UO cardiologia Hub Oggetto Scopo Campo di
DettagliDalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario
Dalla indagine demografica alla definizione del bisogno socio-sanitario L analisi del contesto demografico è l introduzione ideale alla sezione della salute. Il bisogno del cittadino residente sul territorio
DettagliNOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE
NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile
DettagliIMPIANTO TRANSCATETERE ( FEMORALE E TRANSAPICALE) DELLA VALVOLA AORTICA : GESTIONE ASSISTENZIALE PRE, INTRA E POST. Lantero Patrizia Giovannini Elda
IMPIANTO TRANSCATETERE ( FEMORALE E TRANSAPICALE) DELLA VALVOLA AORTICA : GESTIONE ASSISTENZIALE PRE, INTRA E POST PROCEDURA Lantero Patrizia Giovannini Elda IMPIANTO TRANSCATETERE (FEMORALE E TRANSAPICALE)
DettagliSELEZIONE DEI PAZIENTI. MATERIALI Stent autoespandibili Filtri di protezione cerebrale distale TECNICHE
SELEZIONE DEI PAZIENTI MATERIALI Stent autoespandibili Filtri di protezione cerebrale distale TECNICHE SELEZIONE DEL PAZIENTE COMPLICANZE 0-1% SELEZIONE DEL PAZIENTE Valutazione polispecialistica: Collaborazione
DettagliLegga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda:
La scoperta del gene responsabile della fibrosi cistica ha permesso la messa a punto di un test genetico per identificare il portatore sano del gene della malattia. Si è aperto quindi un importante dibattito
DettagliAudizione sulla riforma sociosanitaria lombarda. Consiglio Regionale della Lombardia Milano, 30 Marzo 2015
Audizione sulla riforma sociosanitaria lombarda Consiglio Regionale della Lombardia Milano, 30 Marzo 2015 Chi è l ALSI L A.L.S.I. Associazione Lombarda Stomizzati e Incontinenti, è un Associazione regionale
DettagliIl progetto della sanità di iniziativa in Toscana
Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana Giornata di lavoro Il percorso dell assistito con patologia cronica ad alta prevalenza Milano, 13 novembre 2013 francesco.profili@ars.toscana.it paolo.francesconi@ars.toscana.it
DettagliAutorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna
Autorizzazione all esercizio di attività sanitarie in Emilia Romagna Normativa di riferimento Art. 43 della legge n. 833 del 23.12.78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale; D. Lgs 502/92 e successive
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
Dettagli