COME FARE IMPRESA IN ROMANIA
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- Guglielmo Casati
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1 COME FARE IMPRESA IN ROMANIA OPPORTUNITA D INVESTIMENTO La Romania presenta diversi vantaggi per coloro che sono interessati ad investirvi. La situazione macroeconomica è in netto miglioramento, il prodotto interno lordo è cresciuto nel corso del 2003 del 4,9%. I settori di maggior interesse sono l industria (+4,6%), i servizi (+5,2%) e le costruzioni (+7%). Le previsioni dell UE indicano che la crescita si attesterà all incirca sul 5% annuo nel periodo La domanda interna privata rappresenterà il principale motore della crescita. L inflazione dovrebbe continuare a scendere, grazie all apprezzamento tendenziale in termini reali del tasso di cambio, al rafforzamento dell offerta, sospinta da forti investimenti, ed a politiche di bilancio e monetarie complessivamente prudenti. Sul fronte del mercato del lavoro, nonostante notevoli miglioramenti della produttività, la forte crescita economica comporterà un aumento dell occupazione ed un calo della disoccupazione. Il tasso medio di disoccupazione è stato nel 2003 del 7,6%, con livelli molto bassi a Bucarest (2,7%), a Satu Mare (3,2%) e nella regione di Bihor (2,6%). Livelli molto più elevati invece si riscontrano nelle regioni di Huneodara (13,1%), Vasului (12,5%) e Ialomita (11,6%). I principali vantaggi competitivi per chi investe in Romania sono: il basso costo del lavoro l ottima dotazione di capitale umano caratterizzato da un elevato livello di istruzione la buona disponibilità di materie prime (il paese è ricco di risorse naturali quali petrolio, metano, oro, argento, carbone, giacimenti metalliferi, legname, ecc.) costo dell energia e dei trasporti interni relativamente bassi Sono in costante sviluppo i settori alimentare, metallurgico, chimico, industria meccanica leggera, lavorazione del legno, tessile e calzaturiero. 1
2 Le principali norme che regolano il regime degli investimenti esteri sono: Ordonanta de Urgenta n 92/97 (regola il regime degli investimenti in Romania di persone fisiche e giuridiche estere) e la legge 241/98 sugli incentivi agli investimenti diretti la legge 332/01 sulla promozione degli investimenti diretti con impatto significativo sull economia la legge 390/02 che regola il funzionamento e l organizzazione dell agenzia romena investimenti esteri I principi fondamentali sui quali si basa la legislazione sugli investimenti diretti in Romania sono i seguenti: può investire in Romania una persona fisica o giuridica estera, residente o non residente, indipendentemente dove abbia la residenza o sede libera scelta delle forme giuridiche attraverso le quali effettuare l investimento e dei tipi di apporto di capitale, che può essere in valuta o in natura libero accesso a tutti i settori dell economia, salvo restrizioni legali per le quali è necessario ottenere, a seconda del tipo di attività scelta, autorizzazioni speciali eguale trattamento sia per gli investitori esteri che per quelli nazionali, senza alcuna distinzione dovuta alla nazionalità, sede di attività, domicilio, ecc. libero trasferimento all estero senza alcuna restrizione degli utili di impresa, una volta effettuato il pagamento delle imposte dovute in Romania divieto per gli investimenti operati in Romania di nazionalizzazione, esproprio o sottoposizione a misure con effetto equivalente, ad esclusione dei casi in cui vengano totalmente rispettate le seguenti condizioni: necessarie poiché di pubblica utilità; non discriminatorie; effettuate nel rispetto delle leggi in materia; effettuate contro pagamento di un risarcimento adeguato ed effettivo garanzia dei diritti e delle facilitazioni previste per incoraggiare gli investimenti esteri I cittadini appartenenti agli Stati membri UE sono esentati dal visto di lunga durata necessario per effettuare attività commerciali in Romania. La permanenza oltre 183 giorni annui in Romania comporta, tuttavia, anche per i cittadini esentati dal visto tecnico specialistico, l obbligo di residenza nel paese e la conseguente sottoposizione al regime fiscale in detta qualità. 2
3 I tipi di investimento previsti in Romania possono essere di due tipi: Investimenti Diretti, suddivisi a loro volta in: partecipazione alla costituzione e sviluppo di una società commerciale nelle forme previste dalla vigente legislazione ovvero divenire titolare di azioni e/o quote di persone giuridiche romene costituzione o insediamento in Romania di una succursale, filiale, sede secondaria di società commerciale estera Investimenti di portafoglio, effettuati con l acquisto di valori mobiliari ZONE FRANCHE E ZONE DEPRESSE Le zone franche sono regolate principalmente dalla legge 84/92 e nominate per decisione del governo sentito le amministrazioni locali ed i ministeri interessati. Prevedono una serie di vantaggi ed incentivi all investimento, quali l esenzione dal pagamento di dazi doganali e la possibilità di effettuare le transazioni in valuta. Esse sono ubicate a: Costanza Sud Basarabi Galati Giurgiu Braila Curtici Sulina Esistono in Romania 35 zone depresse, esse sono regolate dall ordinanza governativa di urgenza n 24/98 e dall ordinanza governativa di urgenza n. 75/00. Le zone depresse si estendono su limitate porzioni del territorio che sono caratterizzate da un elevato tasso di disoccupazione e da problematiche connesse con l accesso al territorio medesimo. La durata prevista per le zone depresse varia dai tre ai dieci anni. Con l ordine n 1/00 l agenzia nazionale per lo sviluppo regionale ha stabilito settori particolari di investimento soggetti a fruire dei vantaggi previsti per le zone depresse. 3
4 I settori previsti sono: agricoltura attività forestiere pesca attività estrattive e processi industriali energia elettrica gas ed acque costruzioni commercio all ingrosso e al dettaglio attività di trasporto e stoccaggio transazioni immobiliari salute assicurazioni Le agevolazioni di cui gode l investitore in queste zone sono: il differimento del versamento TVA (IVA) per determinate operazioni, sino al massimo periodo di 12 mesi l esenzione al pagamento dei dazi doganali per le merci importate necessarie all investimento l esenzione dalle tasse dovute per la modificazione di destinazione d uso di terreni agricoli acquistati e necessari all investimento PARCHI INDUSTRIALI E PARCHI TECNOLOGICI La legge n 490/2 prevede nuovi incentivi per determinati tipi di investimento. I parchi industriali sono zone territorialmente assai ristrette all interno delle quali la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico vengono incentivate attraverso l utilizzo di capitale umano qualificato e di mezzi presenti nella regione. Il territorio adatto a costituire un parco industriale deve presentare le seguenti caratteristiche: assicurare l accesso da vie di scorrimento europee avere una superficie di almeno 10 ettari (ad esclusione dei parchi di ricerca scientifica o information tecnology) essere posseduto o utilizzato per almeno trent anni dalla società richiedente la licenza di parco industriale non essere vincolato con ipoteca non essere oggetto di liti pendenti 4
5 Gli incentivi accordati ai parchi industriali sono i seguenti: esenzione dal pagamento delle tasse pertinenti al cambio di destinazione d uso dei terreni da agricoli in industriali deducibilità del 20% del valore dell investimento effettuato nel parco industriale relativamente alle opere di costruzione per il trasporto di gas, elettricità ed acqua vantaggi inerenti al riporto delle passività vantaggi inerenti al differimento dei versamenti IVA L ordinanza del governo n 14/02 sulla formulazione dei parchi scientifici e tecnologici prevede forme di incentivazione spesso garantite dalle amministrazioni locali, per determinati tipi di investimento. Il parco scientifico e tecnologico si costituisce sotto la formula del consorzio tra università riconosciute o istituti di ricerca e società, amministrazioni locali, associazioni professionali, persone fisiche, investitori romeni ed esteri. Il territorio sul quale sorge il parco scientifico e tecnologico deve ottemperare due condizioni: non essere soggetto ad ipoteca non essere soggetto a liti pendenti Gli incentivi di cui usufruiscono queste aree riguardano una riduzione di imposta, donazioni, concessioni e fondi struttali allo sviluppo. 5
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