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1 Liceo Carlo Sigonio" via Del Lancillotto Modena Tel (Fax): info@sigonio.it Pagina web: Ai sensi dell accordo Stato Regioni del 21/12/2011 previsto all art.37 comma 2 del T.U. 81/08

2 Il D. Lgs. 81/08 + il D. Lgs. 106/09, che sostituiscono la 626, danno origine al: Il Testo Unico è diviso in capitoli che vengono chiamati titoli 2

3 TITOLO I Principi comuni TITOLO VII Attrezzature VDT TITOLO II Luoghi di lavoro Titolo VIII Agenti Fisici TITOLO III Attrezzature di lavoro Titolo IX Sostanze pericolose TITOLO V Segnaletica Titolo X Esposizione ad Agenti biologici TITOLO VI Movimentazione carichi MMC Titolo XI Protezione atmosfere esplosive Oltre a: TITOLO IV (cantieri temporanei), TITOLO XII (disposizioni penali), TITOLO XIII (disposizioni transitorie) 3

4 TITOLO I Principi comuni Art. 1. Finalità 1. Le disposizioni contenute nel presente decreto legislativo costituiscono attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testo normativo. Il presente decreto legislativo persegue le finalità di cui al presente comma nel rispetto delle normative comunitarie e delle convenzioni internazionali in materia, nonché in conformità all'articolo 117 della Costituzione e agli statuti delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, e alle relative norme di attuazione, garantendo l'uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati. 4

5 a) Principali soggetti coinvolti e loro compiti 5

6 Dirigente (Art. 2, comma 1, lett. b) persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa; 6

7 Nella scuola il Dirigente è così individuato: 7

8 8

9 PREPOSTO (Art. 2, comma 1, lett. e) Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. Nella scuola i preposti sono così individuati *: * limitatamente ai periodi in cui l allievo utilizzi laboratori o attrezzature di lavoro in genere 9

10 10

11 LAVORATORE (Art. 2, comma 1, lett. a) Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione. Nella scuola i lavoratori sono così individuati: Amministrativo Docente * Collaboratore scolastico * limitatamente ai periodi in cui l allievo non utilizzi laboratori o attrezzature di lavoro in genere 11

12 (Art. 4, comma 1, lett. c) sono equiparati ai lavoratori gli allievi degli istituti di istruzione ed universitari nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi compresi gli apparecchi forniti di VDT. limitatamente ai periodi in cui l allievo utilizzi strumentazioni o ai laboratori in questione 12

13 Servizio di Prevenzione e Potezione (art. 2 comma 1.l) «servizio di prevenzione e protezione dai rischi»: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori Principali compiti del servizio di prevenzione e protezione (art. 33) a) Individuazione dei fattori di rischio, valutazione dei rischi, individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro; b) elaborazione, per quanto di competenza, delle misure preventive e protettive; c) elaborazione delle procedure di sicurezza per le attività aziendali; d) proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori; 13

14 Composizione del servizio di prevenzione e protezione (art. 33) Datore di lavoro Art. 2 comma 1.b) «datore di lavoro» Dirigente(*) al quale spettano i poteri di gestione nei soli casi in cui quest ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall organo di vertice delle singole amministrazioni e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa (*) nella scuola il preside 14

15 R. L S. Responsabile del S.P.P Medico competente Addetto al S.PP. Art. 2 comma 1.f) «responsabile del servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Art. 2 comma 1.h) «medico competente» medico in possesso di titoli e requisiti professionali e formativi di cui all'articolo 38, che collabora, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto; Art. 2 comma 1.i) «rappresentante dei lavoratori per la sicurezza» persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro; Art. 2 comma 1.g) «addetto al servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32, facente parte del servizio di cui alla lettera l); 15

16 b) Definizione e individuazione dei fattori di rischio 16

17 Art. 2 comma 1.r) «pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; Art. 2 comma 1.s) «rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione; 17

18 Principali fattori di rischio TITOLO III Attrezzature di lavoro TITOLO VII Attrezzature VDT Titolo VIII Agenti Fisici Titolo X Esposizione ad Agenti biologici Titolo IX Sostanze pericolose Titolo XI Protezione atmosfere esplosive 18

19 c) Valutazione dei rischi Art. 2 comma 1.q) «valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza; 19

20 classe dei rischi 20

21 probabilità x danno = rischio 21

22 Test di apprendimento Comma 5 accordo - stato regioni Classe di Rischio =?? 22

23 Esempio di valutazione del rischio per uno studente 23

24 TITOLO I Principi comuni SEZIONE VI: Gestione delle emergenze Misure organizzative, procedurali e tecniche di prevenzione e protezione 24

25 Il coordinatore generale dell emergenza è il Preside dell Istituto. Il coordinatore generale dell emergenza deve essere presente presso la struttura pertanto, in caso di assenza del preside, le funzioni di CE dovranno essere assunte da un sostituto. Il sostituto è individuato nell ordine da: 1. A-SPP xxxxx 2. Xxxx 3. Xxxx 4. Xxxx II Coordinatore nel caso rilevi direttamente o gli venga comunicata una situazione di emergenza, ovvero nel caso in cui si attivi un allarme deve: assumere il controllo delle operazioni per la risoluzione dell emergenza; verificare che le azioni a carico degli addetti presenti vengano eseguite; disporre l attivazione delle procedure di evacuazione parziale o totale della sede; chiedere, se lo ritiene opportuno, in relazione all entità e all evoluzione dell emergenza, l intervento degli enti esterni (VV. F., polizia, pronto soccorso, ecc.) dando disposizioni a garanzia della accessibilità all area da parte dei mezzi di soccorso; mettersi, all arrivo del responsabile degli enti esterni, a sua disposizione informandolo sull evoluzione dell emergenza e su quanto già attuato. 25

26 Art. 2 comma 1.g) «addetto al servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32, facente parte del servizio di cui alla lettera l) L addetto all emergenza è un dipendente che ha ricevuto una nomina formale dal Datore di Lavoro. L AE deve : frequentare i corsi di formazione previsti dal D.M. 03/1998; Togliere, se incaricato, la tensione elettrica agendo sull interruttore generale nonché chiudere la valvola di intercettazione del gas; aprire le porte di ingresso dell'edificio (se è addetto alla portineria) lasciandole aperte fino al termine dell'emergenza ed impedendo l'ingresso agli estranei; Favorire il deflusso ordinato dal piano (eventualmente aprendo le porte chiuse verificando che siano vuote); Aiutare i docenti ad evacuare eventuali disabili presenti; Vieta l'uso degli ascensori e dei percorsi non di sicurezza; Al termine dell evacuazione del piano, si dirige verso l'area di raccolta esterna. 26

27 Docente: Insegnante che frequenta sistematicamente l Istituto per attività attinenti la mansione. Deve essere a conoscenza delle procedure contenute nel PE. In presenza del Coordinatore per l Emergenza o degli Addetti all Emergenza il docente non deve assumere iniziative personali, ma attenersi alle procedure previste Studente: qualsiasi studente (non disabile) che frequenta sistematicamente l Istituto. Deve essere a conoscenza delle principali procedure contenute nel PE (essenzialmente le procedure di evacuazione) Non deve assumere iniziative personali e/o assumere atteggiamenti tali che possano generare confusione o panico nei presenti. 27

28 EMERGENZE Principali tipologie e relativi comportamenti 28

29 terremoto non attendere l avviso a voce e/o sonoro per attivare l emergenza. Alle prime scosse ci si può rifugiare sotto i banchi e la cattedra. In caso di evento sismico di modesta intensità, dopo avere atteso le scosse di assestamento, portarsi al di fuori dell edificio utilizzando le vie di esodo. Fuori dall edificio raggiungere i luoghi sicuri e restare in attesa dei soccorsi. Nel caso di scosse prolungate che non permettano l esodo sedersi vicino alle pareti perimetrali o negli angoli, piegare le gambe e coprire il capo con le braccia (dopo avere infilato la testa tra le ginocchia). Raggiungere l esterno solo se le vie sono libere 29

30 incendio In caso d incendio e al segnale d allarme allontanarsi Celermente dall aula. Assicurandosi di lasciare aperta la porta In presenza di fumo in quantità tale da rendere difficile la respirazione camminare chini, proteggere naso e bocca con fazzoletti possibilmente umidi e raggiungere i luoghi sicuri. Se non è possibile uscire dall aula, chiudere la porta inserendo stracci o indumenti nelle fessure. E proibito utilizzare ascensori, montascale e percorrere le vie d esodo in senso contrario alla segnaletica. E proibito rientrare nei locali senza autorizzazione 30

31 TITOLO V Segnaletica Segnaletica di sicurezza 31

32 idrante estintore telefono emergenza Cassetta pronto soccorso 32

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36 36

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38 38 Piano di emergenza e di evacuazione

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42 Grazie per l attenzione Provincia di Modena Servizio Prevenzione e Protezione Il rischio stress lavoro correlato Seminario per i Direttori d Area della Provincia di Modena Dicembre 2010 relatore per. ind. Giuliano Bisi - Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione 42

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