SALUTE E WELLNESS: UNA FILIERA STRATEGICA PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO
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1 SALUTE E WELLNESS: UNA FILIERA STRATEGICA PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO Posizionamento e potenzialità di Bologna - FASE 1 - Maggio 2006
2 INDICE PREMESSA... 3 INTRODUZIONE... 6 LE DIVERSE COMPONENTI DELLA FILIERA... 8 LA DOMANDA DI SERVIZI SANITARI... 9 L OFFERTA DI SERVIZI SANITARI LA SPESA SANITARIA IN ITALIA IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE IL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE STRUTTURE OSPEDALIERE PUBBLICHE E PRIVATE A BOLOGNA I CENTRI PER LA RIABILITAZIONE ED IL REINSERIMENTO A BOLOGNA I CENTRI TERMALI I PRINCIPALI COMPARTI PRODUTTIVI LA DINAMICA DI IMPRESE, UNITÀ LOCALI E ADDETTI I PRINCIPALI COMPARTI PRODUTTIVI L INTERNAZIONALIZZAZIONE COMMERCIALE I PRINCIPALI COMPARTI PRODUTTIVI PECULIARITÀ E IMPRESE IL COMPARTO BIOMEDICALE ELETTROMEDICALE E DISPOSABLES PROTESI E ORTESI DENTALE FARMACEUTICO BIOTECNOLOGIE L INFORMATICA APPLICATA ALLA MEDICINA I MACCHINARI PER IL FITNESS E IL WELLNESS R&S NEL SETTORE SALUTE E WELLNESS FORMAZIONE ASSOCIAZIONI DI SETTORE CONSORZI FIERE DI SETTORE FONDAZIONI E ALTRE ASSOCIAZIONI ESEMPI DI CLUSTERS E DI CENTRI DI ECCELLENZA PRIME INDICAZIONI SUI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELLA FILIERA A BOLOGNA I PROSSIMI PASSI
3 Premessa Bologna è da sempre ai vertici delle classifiche sulla qualità della vita. Una posizione di prestigio raggiunta grazie alla competitività del suo sistema produttivo, all efficienza della Pubblica Amministrazione, alla buona dotazione infrastrutturale, al ruolo fondamentale dell Università e del sistema formativo, ma anche, senza dubbio, ad un sistema sanitario e della salute all avanguardia, che offre prestazioni e servizi di eccellenza alla persona. Pensare alla qualità della vita futura di Bologna significa anche perseguire una strategia di sviluppo della filiera Salute e Wellness, che valorizzi le diverse componenti già presenti sul territorio, ricerchi nuove sinergie tra gli attori coinvolti e crei i presupposti per una loro crescita, anche in termini economici. E a partire da tali presupposti che PromoBologna, l agenzia di marketing territoriale dell area vasta bolognese, ha inserito Salute e Wellness tra le filiere sulle quali lavorare. In linea con la propria mission, l obiettivo dell agenzia è di formulare una proposta di sviluppo e valorizzazione della filiera e di fornire il supporto tecnico alle policy locali, oltre a specifiche proposte di azioni di promozione. Dal punto di vista metodologico, l approccio integrato è emerso come la soluzione più valida per mettere a sistema componenti di varia natura che spesso afferiscono a mercati distinti e si riferiscono ad ambiti di policy diversi (la sanità, l istruzione, la pianificazione territoriale, l economia,...), ma che concorrono tutte a determinare il livello di efficienza e competitività della filiera nel suo complesso. Nel caso della Salute e Wellness, tale processo è quantomeno ambizioso, e non privo di rischi e necessarie approssimazioni, perché a tale aggregato possono riferirsi numerosi settori e livelli di analisi; una ricostruzione molto ampia e difficile, dunque, che ha imposto l onere di definire i confini entro cui impostare le attività. Tenuto conto del ruolo e delle finalità di PromoBologna, si è deciso di porre come perno della filiera le strutture sanitarie, selezionando poi quelle componenti presenti sul territorio che sono in grado, direttamente o indirettamente, di incidere sul livello di competitività di Bologna rispetto ad altre aree competitors e possono pertanto rientrare in un progetto di valorizzazione economica della filiera. Numerose strutture sanitarie bolognesi rientrano infatti tra i centri di eccellenza identificati dal Sistema Sanitario Regionale e attraggono, grazie ai livelli di specializzazione e di qualità raggiunti, una quota significativa di pazienti non solo da altre province dell Emilia-Romagna, ma da tutto il resti d Italia e anche, in alcuni casi, dall estero. Tali pazienti trovano oggi sul territorio una rete di strutture e servizi di accoglienza non sempre in linea con i propri fabbisogni e che occorre dunque migliorare in un ottica di eccellenza non soltanto rispetto alle prestazioni sanitarie, ma da diffondere lungo tutta la filiera. In provincia di Bologna esiste poi una concentrazione non trascurabile di imprese che producono e commercializzano dispositivi medicali, alcune delle quali leader a livello internazionale, e un sistema della ricerca, di cui l Università di Bologna è un soggetto fondamentale, che da sempre vede nelle discipline connesse alla Salute e Scienze della Vita una delle sue punte di eccellenza. Anche tali anelli della filiera non possono che rientrare in un progetto di valorizzazione e sviluppo che faccia perno sulle strutture sanitarie, con le quali tali soggetti sono intrinsecamente connessi. La figura seguente illustra le componenti che sono state incluse nella mappatura della filiera Salute e Wellness a Bologna. Tale scelta ha comportato l esclusione, quantomeno in questa prima fase, di quelle strutture e di quei servizi alla persona afferenti alla sfera sociale e socio-assistenziale che, pur giocando un ruolo determinante anche in ambito sanitario, meno si prestano ad essere valorizzati dal punto di vista economico e non rientrano dunque nell ambito di competenza di PromoBologna. Parimenti, sono state escluse le realtà che afferiscono al Wellness inteso come alimentazione, bellezza e cura estetica del corpo, in quanto non direttamente attinenti con la configurazione prescelta della filiera. 3
4 Le componenti della filiera Salute e Wellness selezionate RICETTIVITA Strutture alberghiere per pazienti (e familiari) extra-provinciali SERVIZI Servizi di trasporto (anche per pazienti disabili), altri servizi di accoglienza,... STRUTTURE SANITARIE IMPRESE Dispositivi biomedicali, farmaci, ausili, materiale ospedaliero, ICT Pubbliche e Private Diagnosi, cura, riabilitazione RICERCA E FORMAZIONE A partire da tali presupposti, PromoBologna ha realizzato in questi mesi una prima mappatura delle principali realtà presenti sul territorio che rientrano nella filiera così delineata, a partire dalla documentazione già esistente e in particolare dagli studi e dai progetti promossi dalla Regione Emilia Romagna in questi ultimi anni sul settore Scienze della Vita. Tale ricostruzione, che volutamente è sintetica e non vuole assumere la pretesa di rapporto di studio, presenta come si è detto delle lacune, derivate sia dalla complessità della filiera sia dalla necessità di tenere conto di una serie di conoscenze, legate in primo luogo al sistema sanitario, non strettamente connesse alle competenze dell Agenzia, ma che PromoBologna potrà progressivamente acquisire in una logica di learning by doing e di successivi approfondimenti mirati. PromoBologna sta realizzando in questi mesi una serie di incontri con i diversi attori della filiera per avere un riscontro sulla correttezza e completezza della mappatura, per instaurare un proficuo rapporto di scambio di informazioni, per raccogliere tutti gli elementi utili a definire e completare il quadro di riferimento sul quale impostare le successive fasi di lavoro, che ci auspichiamo possano essere utili sia ai policy makers locali per specifiche azioni di loro competenza, sia alla mission di PromoBologna. Vale forse la pena di ricordare che, anche in questo caso, PromoBologna ha adottato in pieno quanto espresso in tutti i manuali di marketing territoriale, ossia che per elaborare strategie e azioni di promozione del territorio e di attrazione sono necessarie alcune condizioni di base: 4
5 diagnosi accurata e monitoraggio della situazione a livello territoriale; capacità di approccio integrato, che combini domanda e offerta, visione congiunturale e strutturale, che metta a sistema politiche settoriali specifiche (economiche, infrastrutturali, sanitarie, formative); visione internazionale e marketing mirato. Per tali ragioni, il documento qui presentato va dunque inteso come punto di partenza e non di arrivo, aperto alle osservazioni, alle modifiche e ai suggerimenti che l agenzia stessa solleciterà nel corso degli incontri e che potranno pervenire dai vari soggetti interessati. PromoBologna ringrazia quanti hanno già dato il loro contributo fattivo al lavoro fin qui svolto e tutti coloro che vorranno collaborare alle fasi successive del progetto. 5
6 Introduzione Salute e Wellness sono termini che, nelle politiche di sviluppo territoriale, sono solitamente associate all universo complesso della sanità, e in particolare alla spesa sanitaria, oppure alla qualità della vita, inteso come obiettivo verso cui tendere sia come individui sia come collettività. Si arriva ad includere la presenza di strutture sanitarie di eccellenza tra gli indicatori sulla qualità della vita di un territorio, ma si trascura spesso il ruolo che l intera filiera Salute e Wellness può giocare nello sviluppo economico di un territorio. Più raramente, infatti, si tenta un approccio integrato che, a partire dal bisogno espresso da un paziente, metta a sistema e valorizzi, anche i termini economici, le molteplici componenti e i diversi attori che a vario titolo, direttamente o indirettamente, si attivano sul territorio per erogare un servizio articolato che dalla diagnosi si estenda alla cura, alla riabilitazione e all eventuale reinserimento del paziente stesso. Per PromoBologna si è trattato di una scelta metodologica obbligata, già intuita nello studio di fattibilità dell agenzia e confermata a seguito delle conoscenze acquisite e dalle esperienze internazionali realizzate durante le fasi di start-up. In particolare è da notare che: > le dinamiche demografiche di Bologna e dell Emilia Romagna evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione, e dunque una domanda crescente di prestazioni sanitarie di qualità, sostenuto anche dall elevato reddito medio disponibile. Tale bacino non va considerato come onere per la società e per la finanza pubblica, ma va al contrario valorizzato come risorsa per mantenersi sulla frontiera dell innovazione, in termini sia di prodotti sia di servizi per la salute; si tratta di creare un circuito virtuoso fra obiettivi di welfare e capacità di sviluppo economico; > la qualità della vita è un vantaggio competitivo che caratterizza tutte le aree avanzate, anche quelle di medie dimensioni quale è Bologna. La presenza di strutture sanitarie di eccellenza, che attraggono una percentuale rilevante di pazienti anche extra-regionali, può costituire un fattore distintivo rispetto ad altri territori competitors e rappresenta comunque un elemento qualificante per i potenziali investitori, anche internazionali; > il settore delle life sciences è destinato a movimentare nei prossimi anni un consistente flusso di investimenti diretti esteri nei paesi avanzati. Promuovere Bologna come possibile localizzazione significa anche costruire un ambiente favorevole affinché il potenziale investitore possa cogliere tutte le opportunità che il territorio offre; > diverse fonti internazionali identificano i principali cluster nel settore delle life sciences presenti a livello europeo, considerandoli tra le destinazioni privilegiate di tali investimenti. Dalle prime analisi realizzate, queste aree si caratterizzano per una concentrazione di imprese, centri di ricerca e strutture sanitarie che ha generato un mix virtuoso di sviluppo del territorio e non soltanto di questa vocazione specifica; > le prime verifiche realizzate sul contesto internazionale segnalano come il sistema sanità-welfare non sia immune da una competizione fra aree, in cui spiccano sempre più strategie di specializzazione di alto livello, anche finalizzate a politiche di attrazione, sia rivolte ai soggetti economici (imprese produttrici e di servizio) sia rivolte ai pazienti alla ricerca delle migliori eccellenze; > la Facoltà di Medicina dell Università di Bologna vanta una lunga tradizione, sia per la didattica sia per la ricerca, grazie anche alla costante collaborazione con i presidi ospedalieri presenti sul territorio. In campo biomedicale inoltre, le attività di Ricerca&Sviluppo tendono ad impiegare gli avanzamenti compiuti non soltanto nella ricerca medica, ma anche in molti settori hi-tech (quali la meccanica, 6
7 l elettronica, l informatica, le telecomunicazioni,...) rispetto ai quali Bologna presenza competenze di rilievo anche internazionale non sufficientemente valorizzate; > tra le sette aree di ricerca sulle quali la Regione Emilia-Romagna ha costituito la Rete Regionale della Ricerca Industriale e del Trasferimento Tecnologico figura anche Scienze della vita e salute. L Università di Bologna, in particolare, detiene il coordinamento di importanti laboratori a rete che raccordano e valorizzano le diverse competenze e strutture di ricerca già attivi in questo campo in Emilia Romagna; > nel campo dell ortopedia, Bologna è riconosciuta come centro di eccellenza a livello nazionale, ma anche internazionale. Nel comparto della protesica, in particolare, esiste una serie di elementi tipici del cluster, che suggeriscono l opportunità di definire una strategia di sviluppo e valorizzazione. Sulla base di tali presupposti, PromoBologna ha iniziato un percorso di lavoro che, a partire da una mappatura delle diverse componenti della filiera presenti nell area dell intera provincia, proceda alla valutazione del posizionamento competitivo attuale di Bologna e alla successiva identificazione delle opportunità e dei presupposti per definire, insieme alle Istituzioni e agli altri soggetti del territorio interessati, un progetto di sviluppo e valorizzazione della filiera. E evidente fin da ora che potranno emergere diversi ambiti e livelli di intervento, ognuno dei quali con referenti istituzionali, interlocutori pubblici e privati, problematiche differenti. L intento di questo lavoro, anche nelle fasi di implementazione, è di ricostruire il complesso mosaico della filiera e proporre un progetto di sviluppo in grado di tradurre l obiettivo ultimo di valorizzazione della filiera in finalità e azioni specifiche, di breve e medio periodo, relative a uno o più ambiti di policy, concordando con le Istituzioni le modalità operative da adottare e i soggetti da coinvolgere. 7
8 Le diverse componenti della filiera Siamo in presenza di un aggregato settoriale giudicato dagli studiosi e dalla opinione pubblica in continuo sviluppo: - la domanda è in continua crescita; - il settore delle life sciences, e in particolare le biotecnologie, stanno movimentando un flusso consistente di investimenti nei mercati finanziari internazionali, complice anche la contrazione nelle ICT e il minor grado di rischio assegnato a questo settore; - nei paesi avanzati, la sanità rappresenta una quota consistente del PIL e vede un forte intervento pubblico a sostegno della ricerca. Come evidenziato nella premessa, al momento la mappatura comprende le seguenti componenti della filiera: 1. le strutture sanitarie pubbliche e private 2. i centri per la riabilitazione e il reinserimento 3. i centri termali 4. le imprese che realizzano prodotti e servizi per le strutture sanitarie e che afferiscono ai seguenti settori principali: a. biomedicale, a sua volta articolato in comparti specifici, b. farmaceutico, c. biotecnologie, d. l informatica legata alla medicina, e. il settore dei macchinari per il fitness e il wellness 5. i centri di ricerca 6. il sistema della formazione. 8
9 La domanda di servizi sanitari La domanda di servizi sanitari dipende principalmente da: I. la struttura e la dinamica demografica; II. l incidenza delle malattie; III. altre determinanti socioeconomiche, quali ad esempio, gli stili di vita e il rapporto con l ambiente. Tenuto conto delle finalità del lavoro, si trascurano al momento il secondo e il terzo fattore e ci si concentra di seguito sull evoluzione della popolazione in Provincia di Bologna. Evoluzione del ciclo demografico a Bologna Nella provincia di Bologna risiedono abitanti di cui nel capoluogo. Le tendenze del ciclo demografico evidenziate di recente dagli Uffici Statistici di Comune e Provincia di Bologna fanno presumere un aumento della domanda di prodotti e servizi collegati alla filiera Salute e Wellness. Si assiste infatti a: un progressivo aumento delle nascite, un ulteriore allungamento della durata della vita (78 anni per gli uomini, 83 anni per le donne), movimenti migratori molto intensi con una forte componente straniera. In particolare, anche grazie all elevato tenore e qualità della vita, la popolazione della Provincia di Bologna risulta essere particolarmente anziana: quasi il 23% dei residenti ha più di 64 anni (rispetto a circa il 18% a livello nazionale e al 22% a livello regionale). Per quanto concerne la popolazione disabile, altra componente rilevante per la domanda della filiera, l ultimo dato disponibile all anno 2000 (ISTAT, Disabilità in Cifre) evidenzia un universo di circa soggetti affetti da totale disabilità, di cui circa (pari al 4,26% della popolazione) in Emilia Romagna. Stime non ufficiali relative alla provincia di Bologna riportano una consistenza della popolazione disabile pari a circa soggetti (pari a poco meno del 5% della popolazione), di cui circa residenti nel Comune capoluogo. 9
10 L offerta di servizi sanitari Il Centro Studi Assobiomedica ha di recente delineato le principali tendenze in atto nella sanità in Italia: I. consumerismo: evoluzione della domanda di prestazioni sanitarie generata da pazienti meglio informati, con un reddito pro-capite elevato e con crescenti aspettative legate alla qualità della vita; II. III. IV. limitatezza delle risorse pubbliche: rispetto agli altri paesi sviluppati, l Italia ha un minor rapporto tra spesa sanitaria (sia pubblica che privata) e PIL; aumento della spesa sanitaria privata: nonostante il Sistema Sanitario Nazionale istituito nel 1978 fosse improntato su principi di universalità, uniformità e globalità della copertura sanitaria pubblica, rispetto agli altri paesi l Italia presenta un livello di spesa privata per servizi sanitari consistente. Secondo Assobiomedica, tale eccezione è da ricondursi ai seguenti fattori: a) deficit di offerta pubblica (dovuto soprattutto a ragioni finanziarie piuttosto che tecnico-strutturali); b) compartecipazione alla spesa pubblica (ticket sui farmaci e franchigie su diagnostica e specialistica; c) prestazioni escluse dai LEA Livelli Essenziali di Assistenza (prime tra tutte le spese odontoiatriche); d) scelta individuale (motivata da ragioni soggettive e dall effetto offerta degli operatori privati); collaborazione tra pubblico e privato: rispetto agli altri paesi europei, ad esempio il Regno Unito, l Italia è in ritardo nella sperimentazione di forme di collaborazione tra investitori pubblici e privati nella sanità; V. decentramento: rischi di una maggiore sperequazione tra i Sistemi Sanitari Regionali, generata da un assetto federalista della sanità. A tutt oggi, solo 6 regioni sarebbero finanziariamente autonome; VI. invecchiamento della popolazione: è diffusa una errata visione della popolazione anziana, solitamente ricondotta a malattia, dipendenza dall assistenza sanitaria e crescente onere per la società. Porsi come unico obiettivo il contenimento della spesa priva il sistema di cogliere le opportunità di sviluppo e innovazione che questo segmento di domanda può rappresentare per l intero sistema. Ciascuno di questi elementi meriterebbe un approfondimento per meglio coglierne sia le dinamiche evolutive, sia le implicazioni presenti e future sul nostro territorio. Tenuto conto di quanto già evidenziato in precedenza, e in particolare del lavoro in itinere che PromoBologna sta portando avanti, ci si è limitati al momento ad evidenziare in sintesi i seguenti aspetti: > la spesa sanitaria italiana e il confronto con altre economie avanzate; > la struttura del Sistema Sanitario Nazionale; > alcune peculiarità del Sistema Sanitario Regionale; > le strutture sanitarie pubbliche e private presenti a Bologna. 10
11 La spesa sanitaria in Italia In base ai dati OCSE, nel 2003 la spesa sanitaria totale in Italia (pubblica e privata) rappresenta l 8,4% del PIL ed è di poco inferiore, in termini assoluti ai 90 miliardi di. In particolare, la sola componente pubblica rappresenta il 75,1% della spesa sanitaria totale. Come evidenzia la tabella seguente, l incidenza della spesa sanitaria sul PIL italiano è inferiore sia alla media dei sette paesi più industrializzati sia alla media OCSE. L Italia evidenzia inoltre una quota della spesa pubblica sul totale della spesa sanitaria superiore rispetto ai due valori medi di riferimento. spesa sanitaria totale in % del PIL 2003 spesa sanitaria pubblica come % della spesa sanitaria totale 2003 ITALIA 8,4 75,1 CANADA 9,9 69,9 FRANCE 10,1 76,3 GERMANY 11,1 78,2 JAPAN 7,9 81,5 U.K. 7,7 83,4 U.S.A ,4 MEDIA PAESI G7 10,0 72,7 MEDIA PAESI OCSE 8,62 69,7 Fonte: OECD, Health Data,
12 Il Servizio Sanitario Nazionale Anche in questo caso, questa prima mappatura si limita a sintetizzare, nello schema che segue, la struttura del Servizio Sanitario Nazionale. Nel corso degli incontri che PromoBologna ha già iniziato a svolgere verranno acquisite tutte le informazioni, anche relative al contesto normativo, che risulteranno indispensabili per comprendere il funzionamento della domanda e dell offerta sia di servizi sanitari, sia di prodotti e dispositivi medicali forniti dal sistema produttivo. In particolare, si tratterà di identificare l eventuale esistenza di anelli deboli della catena, che possono in qualche misura ostacolare uno sviluppo virtuoso dell intero sistema. SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MINISTERO DELLA SALUTE CONSIGLIO SUPERIORE DELLA SANITA (CSS) CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA STATO E REGIONI ORGANI ED ENTI TERRITORIALI Regioni e Provincie autonome: Programmano e organizzano sul territorio tutti i servizi e le attività destinate alla tutela della salute. Assicurano l erogazione delle prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza Coordinano l azione della AUSL e delle Aziende ospedaliere e ne verificano l operato Aziende Sanitarie Locali: Programmano e organizzano l assistenza sanitaria sul proprio territorio Aziende Ospedaliere: Ospedali di rilievo nazionale o regionale costituiti in azienda ORGANI ED ENTI DI LIVELLO NAZIONALE Istituto Superiore di Sanità (ISS) Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul lavoro (ISPESL) Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali (ASSR) Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS) 12
13 Il Servizio Sanitario Regionale Come evidenziato nello studio Il settore delle life sciences in Emilia Romagna realizzato da SMP per conto della Regione nel 2005, il Servizio Sanitario Regionale dell Emilia Romagna è uno dei poli sanitari pubblici più importanti in Italia. In particolare si segnalano: - l efficiente soglia di popolazione servita da ciascuna Azienda Sanitaria Locale (ASL); - l elevato numero di posti letto, accompagnato da un alto tasso di utilizzo (pari ad oltre il 90%); - l equilibrato mix di strutture, comprendente 5 Aziende Ospedaliere pure (a Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma), 1 IRCCS Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Istituti Ortopedici Rizzoli), una diffusa compresenza di presidi ospedalieri e di privato accreditato; - una copertura territoriale significativa con strutture ospedaliere dotate di servizi ad alta specializzazione, ed un efficiente soglia di popolazione per ciascuna AUSL. Secondo i dati ufficiali della Regione, la spesa sanitaria complessiva dell Emilia Romagna ammontava nel 2004 a mln, corrispondente ad una quota sul PIL pari a circa il 5,7%. Tale valore, inferiore alla media nazionale, è attribuibile sia ad un valore assoluto del PIL sensibilmente superiore alla media nazionale, sia alla maggiore efficienza del Sistema Sanitario Regionale, come peraltro le fonti consultate ad oggi confermano. OFFERTA SANITARIA IN EMILIA ROMAGNA ANNO 2004 Posti letto (pubblici e privati accreditati) di cui utilizzati nel corso dell'anno ,13% AUSL 11 di cui Aziende Ospedaliero-Universitarie 4 di cui Aziende Ospedaliere 1 IRCSS 1 Totale ricoveri di cui ricoveri da altre regioni ,8% Assistiti in assistenza domiciliare Fonte: Regione Emilia Romagna, Il servizio sanitario regionale dell Emilia Romagna 13
14 Posti letto negli ospedali pubblici in Emilia-Romagna EMILIA ROMAGNA Provincia Piacenza 975 Provincia di Modena Provincia Ravenna Provincia Parma Provincia Forlì-Cesena Provincia Reggio Emilia Provincia Ferrara Provincia Rimini 893 Provincia Bologna Bologna Imola 474 Montecatone-Imola 150 Bentivoglio 167 S. Giovanni in Persiceto 117 Budrio 109 Porretta Terme 94 Vergato 87 Bazzano 78 Loiano 34 Castel San Pietro Terme 34 Clinica Neurologica 27 Fonte: Elaborazione Promobologna su dati della Regione Emilia Romagna e siti web delle strutture sanitarie. La rete ospedaliera regionale di cui sono parte gli ospedali pubblici e gli ospedali privati accreditati tra il 1997 e il 1999 è stata oggetto di un processo di riorganizzazione volto a migliorare la qualità dell assistenza e ad assicurare continuità delle cure. In particolare, a livello provinciale sono stati identificati le strutture e i servizi ospedalieri necessari all autosufficienza del territorio, lasciando alla competenza regionale la programmazione delle alte specialità ospedaliere, per le quali è stato adottato un modello di hub and spoke. Tale scelta parte dal presupposto che la diagnosi e cura di malattie molto complesse che richiedono competenze e tecnologie rare e costose non possono essere assicurate su base diffusa per garantirne efficacia ed efficienza, ma debbano al contrario essere concentrate in Centri regionali di alta specializzazione (i cosiddetti hub), a cui vengono i pazienti dagli altri ospedali del territorio regionale (i cosiddetti spoke), con i quali sono strettamente integrati dal punto di vista operativo e funzionale. Presso le strutture sanitarie presenti a Bologna sono stati localizzati gli hub relativi a diversi ambiti ad alta specialità: sistema di raccolta e delle trasfusioni di sangue, il cui Centro di coordinamento e compensazione è localizzato presso l AUSL della Città di Bologna (Ospedale Maggiore); 14
15 prelievo e trapianto di organi, che vede nell Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Sant Orsola-Malpighi il Centro regionale di riferimento, la sede per i trapianti di cuore, fegato, multiviscerale, rene e polmone e la sede per la banca dei segmenti vascolari, valvole cardiache e sangue cordonale; negli Istituti Ortopedici Rizzoli la sede della banca dei segmenti ossei; nell Ospedale Maggiore la sede della banca delle cornee; malattie cardiache-cardiochirurgia, che vede tra gli hub l Ospedale Maggiore, Villa Torri e il Policlino S. Orsola-Malpighi; neuroscienze, per le quali è stata inclusa tra gli hub l ASL Città di Bologna; terapia grandi traumi, che vede nell Ospedale Maggiore di Bologna uno degli hub di riferimento; la riabilitazione, per la quale l Ospedale Maggiore è stato identificato quale futura sede regionale per l Unità Spinale Unipolare. Nell ambito di tale specialità va inoltre evidenziata a Bologna la presenza del Montecatone Rehabilitation Institute; l assistenza perinatale pediatrica, per la quale è stato localizzato al Policlinico S. Orsola-Malpighi uno degli hub per la terapia intensiva neonatale e del primo anno di vita. Queste informazioni sono ben note in ambito sanitario, ma spesso mancano di una sufficiente valorizzazione anche in un ottica di sviluppo economico e territoriale. Il confronto con altre realtà internazionali, riportate in una sezione dedicata del documento, evidenziano infatti come sia proprio intorno a tali centri che si concentrano centri di ricerca, imprese, strutture e servizi dedicati per coloro che usufruiscono di tali presidi. Strutture ospedaliere pubbliche e private a Bologna Si riportano di seguito gli elenchi delle strutture ospedaliere pubbliche e private presenti a Bologna. Si tratta di una prima mappatura realizzata a partire dalla documentazione disponibile, che dovrà essere necessariamente approfondita nelle fasi successive del lavoro, tenuto conto del ruolo di perno affidato a questa componente della filiera. Strutture ospedaliere pubbliche A Bologna i posti letto nelle strutture ospedaliere pubbliche sono 4.541, di cui facenti parte del Servizio Sanitario Regionale (Ausl Bologna, Ausl Imola), 150 presso Montecatone Rehabilitation Institute s.p.a. e 47 presso la Clinica Universitaria Neurologica. OSPEDALE "BELLARIA" (AUSL BOLOGNA) COMUNE BOLOGNA SPECIALIZZAZIONE Funzioni di diagnosi e cura Centro di coordinamento e compensazione a livello regionale per la raccolta e trasfusioni di sangue; 15
16 COMUNE SPECIALIZZAZIONE In programma la realizzazione del Polo delle neuroscienze; OSPEDALE "MAGGIORE" (AUSL BOLOGNA) AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA, POLICLINICO "SANT'ORSOLA-MALPIGHI" CLINICA UNIVERSITARIA NEUROLOGICA ISTITUTI ORTOPEDICI RIZZOLI (I.R.C.C.S.) BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura Possiede una banca dei tessuti (cornee); Malattie cardiache e cardiochirurgia; Terapia dei grandi traumi; Futura sede regionale nella riabilitazione delle gravi cerebrolesioni (Unità Spinale Unipolare); Funzioni di diagnosi e cura Centro regionale di riferimento per i trapianti di fegato, cuore, multiviscerale, rene e polmone; 4 banche dei tessuti: donatore, segmenti vascolari, valvole cardiache, sangue cordonale; Malattie cardiache e cardiochirurgia; Terapia intensiva neonatale e del primo anno di vita; Cura delle anemie ereditarie; Neurologia Neuropsichiatria infantile Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia ortopedico-traumatologica; Banca dei segmenti ossei; Centro per la terapia delle grandi ustioni; MONTECATONE REHABILITATION INSTITUTE s.p.a. IMOLA Funzioni di diagnosi e cura Riabilitazione delle gravi cerebrolesioni; Una delle prime società miste sorte in campo sanitario. Il capitale sociale per la sua maggioranza è in mano pubblica, Azienda U.S.L. e Comune di Imola (64%), mentre la restante parte (34%) è detenuta da soggetti privati OSPEDALE "DOSSETTI" (AUSL BOLOGNA) BAZZANO Funzioni di diagnosi e cura OSPEDALE DI BENTIVOGLIO (AUSL BOLOGNA) BENTIVOGLIO Funzioni di diagnosi e cura OSPEDALE DI BUDRIO (AUSL BOLOGNA) BUDRIO Funzioni di diagnosi e cura 16
17 COMUNE SPECIALIZZAZIONE OSPEDALE "SIMIANI" (AUSL BOLOGNA) LOIANO Funzioni di diagnosi e cura OSPEDALE "SAN SALVATORE" (AUSL BOLOGNA) S. GIOVANNI IN PERSICETO Funzioni di diagnosi e cura OSPEDALE "COSTA" (AUSL BOLOGNA) PORRETTA TERME Funzioni di diagnosi e cura OSPEDALE DI VERGATO (AUSL BOLOGNA) VERGATO Funzioni di diagnosi e cura OSPEDALE "S.MARIA DELLA SCALETTA" (AUSL IMOLA) OSPEDALE CIVILE DI CASTEL SAN PIETRO TERME (AUSL IMOLA) IMOLA CASTEL SAN PIETRO TERME Funzioni di diagnosi e cura; Servizi clinici di genetica medica Funzioni di diagnosi e cura; Riabilitazione cardiologia Fonte: elaborazione Promobologna su dati della Regione Emilia Romagna e siti web delle strutture sanitarie. Strutture ospedaliere private A Bologna i posti letto nelle strutture ospedaliere private sono 1.452, di cui accreditati presso il Servizio Sanitario Nazionale. COMUNE SPECIALIZZAZIONE POSTI LETTO ACCREDITATA AL S.S.N. ASSOCIAZIONE VILLA ERBOSA S.P.A. BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia generale; Riabilitazione 279 X A.I.O.P. VILLA REGINA S.P.A. BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia generale 45 no A.I.O.P. VILLALBA HOSPITAL OSPEDALE PRIVATO BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia generale 71 no A.I.O.P. 17
18 COMUNE SPECIALIZZAZIONE POSTI LETTO ACCREDITATA AL S.S.N. ASSOCIAZIONE VILLA TORRI S.P.A. BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia generale; Riabilitazione; Malattie cardiache; Cardio-chirurgia 90 X A.I.O.P. VILA BELLOMBRA S.P.A. BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Riabilitazione 66 X A.I.O.P. VILLA BARUZZIANA S.P.A. BOLOGNA Neuropsichiatria 90 X A.I.O.P. NIGRISOLI S.P.A. BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia generale; Riabilitazione; Lungodegenza 119 X A.I.O.P. AI COLLI S.R.L. BOLOGNA Neuropsichiatria 50 X A.I.O.P. VILLA MARIA S.R.L. BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Polispecializzazione chirurgica 25 no A.I.O.P. VILLA LAURA S.P.A. BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia generale; Lungodegenza 144 (142 accr.) X A.I.O.P. VILLA CHIARA S.P.A. CASALECCHIO DI RENO Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia generale; Lungodegenza; Neuropsichiatria 145 X A.I.O.P. PROF. NOBILI S.P.A. CASTIGLIONE DEI PEPOLI Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia generale; Lungodegenza 86 X A.I.O.P. OSPEDALE PRIVATO SANTA VIOLA BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Chirurgia generale; Lungodegenza 62 X A.I.O.P. CASA DI CURA MADRE FORTUNATA TONIOLO BOLOGNA Funzioni di diagnosi e cura; Diagnostica; Lungodegenza; Riabilitazione; Fisiokinesiterapia 180 no A.R.I.S. Fonte: elaborazione PromoBologna su dati A.I.O.P. e siti web delle strutture sanitarie private 18
19 I Centri per la Riabilitazione ed il Reinserimento a Bologna La riabilitazione ed il reinserimento vengono svolte all interno degli ospedali o presso centri specializzati pubblici o privati. A Bologna sono presenti alcuni centri di eccellenza, di rilevanza nazionale ed in alcuni casi mondiale, operanti in questo settore: - il Centro Protesi INAIL di Vigorso (Budrio). La riabilitazione è una delle tre attività principali svolte dal Centro (le altre due sono la produzione di presidi e la ricerca). L ampia offerta di servizi riabilitativi e di reinserimento ha reso l Inail di Vigoroso un punto di riferimento mondiale in questo settore. In particolare, presso il centro, è presente uno staff di fisiatri e fisioterapisti che utilizza le più recenti e sofisticate metodiche di riabilitazione del motuleso. Un altro servizio offerto è l addestramento all uso delle protesi, ortesi ed ausili, con valutazione finale del grado di raggiungimento degli obiettivi del progetto. Inoltre, vengono forniti e personalizzati ausili per la mobilità (carrozzine, verticalizzatori, ecc.) ed ausili per la cura e l igiene della persona disabile. Presso il centro è possibile conseguire patenti speciali A e B. L obiettivo di questo ampio ventaglio di servizi è il completo reinserimento del disabile nel suo specifico contesto di vita. - l Unità Riabilitativa operante all interno degli Istituti Ortopedici Rizzoli specializzata nella riabilitazione motoria post-intervento chirurgico. - l Unità Operativa di Recupero e Rieducazione Funzionale presente all interno dell Ospedale Maggiore di Bologna specializzata nella riabilitazione motoria ed in quella urologica. Svolge inoltre attività di reinserimento del paziente. L Ospedale Maggiore è stato identificato come futura sede regionale della Unità Spinale Unipolare. - il Montecatone Rehabilitatation Institute (Imola) è una struttura con funzione pubblica a gestione privata specializzata nella riabilitazione di pazienti con esiti di gravi lesioni spinali e cerebrali, che da oltre 25 anni accoglie persone affette da para e tetraplegia o con esiti di coma. L attività è stata iniziata da medici provenienti dallo IOR. Dal 1997 il centro di riabilitazione è gestito da una società mista pubblico-privata (Montecatone Rehabilitation Institute S.p.A.) autorizzata dalla Regione Emilia Romagna in base ad una sperimentazione gestionale. Montecatone dispone di 142 posti letto per il ricovero ordinario, 8 posti letto di Terapia Intensiva, Day Hospital. - l Isokinetic è un centro di riabilitazione privato situato a Casteldebole. È stato fondato da un medico che si è specializzato agli IOR e che dopo alcune esperienze negli Stati Uniti ha deciso di realizzare un centro di riabilitazione per lo sport sul modello dei grandi centri americani. Isokinetic si è sviluppata negli anni, affiancando all'attività clinica un intensa attività culturale che, attraverso l'organizzazione di numerosi convegni scientifici, l'ha portata ad essere considerata un riferimento per tutti coloro che in Italia si occupano di valutazione, traumatologia e riabilitazione sportiva. Il centro ospita pazienti che devono essere ricoverati dopo un intervento chirurgico o più in generale, dopo incidenti che coinvolgono muscoli, ossa e articolazioni. Lo staff clinico è composto da ortopedici, fisiatri, terapisti, massaggiatori, allenatori che sono in stretto contatto con i chirurghi dello IOR per elaborare il miglior programma riabilitativo post-operazione possibile. Altri centri Isokinetic sono sorti successivamente anche a Milano, Torino, Verona e Cortina d Ampezzo (VI). - la Casa dei Risvegli di Luca De Nigris (Bologna) è un centro ospedaliero pubblico di riabilitazione per persone in stato vegetativo o post vegetativo in fase post-acuta con ancora un potenziale di cambiamento. Il modello di assistenza di questa struttura valorizza il 19
20 ruolo centrale della famiglia e di conseguenza la possibilità di una convivenza continuativa dei familiari con un ruolo attivo e consapevole. La collaborazione fra l'azienda USL di Bologna e l'associazione "Gli amici di Luca" consente la presenza di diverse figure professionali, non solo sanitarie, e di volontari organizzati. Ciò comporta una flessibilità della riabilitazione che non potrebbe esistere in una struttura ospedaliera tradizionale. - Le Terme di Porretta sono sia un centro termale, sia un centro per la riabilitazione motoria, neurologica e respiratoria. Realizzano progetti di ricerca in collaborazione con strutture ortopediche (ad esempio gli Istituti Ortopedici Rizzoli) ed universitarie e con istituzioni pubbliche (Ministero della Sanità, Regione Emilia Romagna, AUSL Bologna Sud, INAIL). I Centri termali In questa prima mappatura della filiera sono stati inclusi anche i centri termali presenti in provincia di Bologna, tenuto conto che tra i servizi offerti rientrano la cura di alcune patologie specifiche e la relativa riabilitazione. Come evidenziato nella premessa, sono stati invece esclusi, al momento, i centri benessere in senso stretto, che offrono prestazioni legate esclusivamente all estetica e al benessere fisico, e i servizi alla persona e per la riabilitazione privati. Terme di Porretta s.p.a. Il centro, aperto tutto l anno, offre i seguenti servizi: bagni, fanghi, rieducazione neuromotoria, cura della pelle, pressoterapia, trattamenti ginecologici, oltre a servizi di dietologia e ad un centro benessere. Terme di Castel San Pietro Il centro è specializzato nella cura delle malattie di articolazioni, ossa, muscoli, dell apparato respiratorio, cardiovascolari e periferiche. Offre inoltre trattamenti e programmi estetici. Villaggio della salute più Complesso situato nei pressi di Monterenzio, che propone servizi di ricettività e di ristorazione di alta qualità, attività agrituristiche, servizi e trattamenti termali, cure dermo-estetiche. 20
21 I principali comparti produttivi La dinamica di imprese, unità locali e addetti Tra le componenti fondamentali della filiera sono compresi necessariamente i diversi comparti del sistema produttivo, che realizzano e commercializzano prodotti e dispositivi per il sistema sanitario. Nelle pagine che seguono sono illustrate le dinamiche evolutive di imprese, unità locali e addetti nel decennio , ricostruite a partire dalle due rilevazioni censuarie dell ISTAT, mentre si rimanda alle parti successive la disamina dei flussi commerciali di import-export e le peculiarità dei singoli comparti. E opportuno evidenziare fin da ora che la classificazione ISTAT Ateco91 delle attività economiche presenta limiti in parte già noti: da un lato non consente di distinguere alcuni comparti molto specifici che rientrano nella filiera Salute e Wellness (quali ad esempio gli ausili informatici o le attrezzature per il fitness e il wellness); dall altro include tra i comparti dell industria manifatturiera anche le imprese che in Italia, e in particolare a Bologna, si limitano alla commercializzazione di prodotti che vengono realizzati altrove, in alcuni casi all estero. Le categorie selezionate e incluse nelle tabelle successive sono comunque in linea rispetto a quelle utilizzate dai recenti studi realizzati sulla filiera in ambito regionale. Essendo l obiettivo prioritario del lavoro la raccolta di tutte le informazioni utili a ricostruire un quadro di riferimento della filiera, e non tanto il rigore scientifico delle fonti statistiche utilizzate, si precisa infine che non sempre è stato mantenuto lo stesso dettaglio delle categorie di attività economica dell ISTAT. Nelle tabelle che seguono, ad esempio, è stato inclusa anche l industria farmaceutica, che nelle parti successive del documento è stata trascurata dal momento che Bologna non esprime una vocazione specifica. Parimenti, è stato incluso il comparto degli articoli sportivi, non essendo possibile isolare il solo segmento delle attrezzature per il fitness e il wellness, che pur appartenendo alla filiera, assume una rilevanza minore con riferimento al nostro territorio. La ricostruzione di questo primo quadro di riferimento statistico è apparso comunque utile per evidenziare i mutamenti intervenuti in alcuni comparti e, in particolare, il posizionamento del sistema produttivo di Bologna rispetto al panorama regionale e nazionale. Nell analisi sono stati incluse anche due categorie connesse al commercio, all ingrosso e al dettaglio, di articoli medicali e ortopedici. NUMERO IMPRESE - MANIFATTURIERO Provincia Regione Italia Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Fabbric. di prodotti farmaceutici di base ,7% ,0% Fabbric.di medicinali e preparati farmaceutici ,0% ,2% ,5% Fabbric. di apparecchi elettromedicali e parti ,6% ,5% ,4% Fabbric. di apparecchi medicali per diagnosi, materiale medico-chirurgico ,9% ,2% ,1% Fabbric. di protesi dentarie ,3% ,7% ,4% 21
22 NUMERO IMPRESE - MANIFATTURIERO Provincia Regione Italia Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Fabbric. di protesi ortopediche, altre protesi ed ausili ,7% ,6% ,3% Fabbric. di veicoli per invalidi ,7% ,3% ,4% Fabbric. di articoli sportivi ,4% ,4% ,7% TOTALE ,9% ,4% ,4% NUMERO UNITA' LOCALI - MANIFATTURIERO Provincia Regione Italia Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Fabbric. di prodotti farmaceutici di base ,0% ,5% ,4% Fabbric. di medicinali e preparati farmaceutici ,7% ,7% ,6% Fabbric.di apparecchi elettromedicali e loro parti ,8% ,8% ,5% Fabbric.. di apparecchi medicali per diagnosi, mater. medico-chirurgico ,4% ,9% ,4% Fabbric.di protesi dentarie ,0% ,6% ,6% Fabbric.di protesi ortopediche, altre protesi ed ausili ,2% ,6% ,5% Fabbric.di veicoli per invalidi ,0% ,0% ,9% Fabbric.di articoli sportivi ,6% ,2% ,2% TOTALE ,9% ,1% ,1% 22
23 NUMERO ADDETTI alle U L - MANIFATTURIERO Provincia Regione Italia Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Fabbric.di prodotti farmaceutici di base ,5% ,8% ,1% Fabbric.di medicinali e preparati farmaceutici ,0% ,7% ,8% Fabbric.di apparecchi elettromedicali e loro parti ,9% ,2% ,7% Fabbric.. di apparecchi medicali per diagnosi, mater. medicochirurgico ,8% ,2% ,5% Fabbric.di protesi dentarie ,7% ,1% ,6% Fabbric.di protesi ortopediche, altre protesi ed ausili ,4% ,8% ,3% Fabbric.di veicoli per invalidi ,7% ,1% ,2% Fabbric.di articoli sportivi ,4% ,0% ,3% TOTALE ,3% ,0% ,5% INCIDENZA DELLE IMPRESE su Emilia Romagna su Italia PROVINCIALI - MANIFATTURIERO Fabbric. di prodotti farmaceutici di base 0,0% 18,2% 0,00% 1,54% Fabbric. di medicinali e preparati farmaceutici 45,5% 46,2% 3,50% 2,45% Fabbric. di apparecchi elettromedicali e loro parti Fabbricaz. di apparecchi medicali per diagnosi, mater. medico-chirurgico 49,1% 48,6% 10,33% 8,37% 22,6% 24,8% 3,06% 5,17% Fabbric. di protesi dentarie 26,7% 25,0% 2,47% 2,01% Fabbric. di protesi ortopediche, altre protesi ed ausili 43,5% 45,5% 4,78% 5,56% Fabbric. di veicoli per invalidi 50,0% 100,0% 13,64% 7,14% Fabbric. di articoli sportivi 47,3% 30,8% 5,88% 4,10% TOTALE 28,8% 27,6% 2,85% 2,46% INCIDENZA DELLE U.L. PROVINCIALI - su Emilia Romagna su Italia MANIFATTURIERO Fabbric. di prodotti farmaceutici di base 25,0% 23,5% 0,95% 1,95% Fabbric. di medicinali e preparati farmaceutici 44,2% 37,5% 3,54% 2,55% Fabbric. di apparecchi elettromedicali e loro parti Fabbricaz. di apparecchi medicali per diagnosi, mater. medico-chirurgico 50,4% 48,7% 10,48% 7,89% 22,3% 23,1% 2,95% 4,87% Fabbric. di protesi dentarie 26,4% 25,1% 2,43% 2,01% Fabbric. di protesi ortopediche, altre protesi ed ausili 42,0% 40,2% 4,61% 4,99% Fabbric. di veicoli per invalidi 50,0% 50,0% 15,38% 5,26% Fabbric. di articoli sportivi 45,8% 29,2% 5,87% 4,07% TOTALE 28,8% 27,6% 2,86% 2,48% 23
24 INCIDENZA DEGLI ADDETTI PROVINCIALI su Emilia Romagna su Italia - MANIFATTURIERO Fabbric. di prodotti farmaceutici di base 6,8% 15,9% 0,09% 0,48% Fabbric. di medicinali e preparati farmaceutici 44,5% 25,6% 1,76% 1,10% Fabbric. di apparecchi elettromedicali e loro parti Fabbric.. di apparecchi medicali per diagnosi, mater. medico-chirurgico 35,3% 23,3% 7,89% 5,49% 30,8% 25,7% 8,37% 10,70% Fabbric. di protesi dentarie 33,9% 31,1% 3,69% 3,10% Fabbric. di protesi ortopediche, altre protesi ed ausili 69,9% 57,7% 12,29% 9,91% Fabbric. di veicoli per invalidi 66,0% 82,6% 14,03% 5,92% Fabbric. di articoli sportivi 37,3% 16,2% 4,37% 3,15% TOTALE 36,7% 28,1% 4,03% 3,48% - Complessivamente Bologna registra un andamento negativo nel decennio in termini di imprese, di UL e di addetti. Tale andamento è sensibilmente più accentuato, in termini aggregati, rispetto a quanto avviene a livello sia regionale (dove peraltro gli addetti crescono del 4%), sia nazionale; - Si riduce il peso di Bologna sull Emilia Romagna e l Italia rispetto ai tre indicatori. Soprattutto con riferimento agli addetti, la quota di Bologna sulla regione si riduce dal 36,7% del 1991 al 28,1% del 2001; - I singoli comparti evidenziano dinamiche in parte diverse: elettromedicale: a Bologna è presente circa l 8% delle imprese e delle unità locali italiane. In termini di addetti la quota è leggermente inferiore (5,5%). Questo dato va correlato con la presenza a Bologna di centri di diagnosi, cura e riabilitazione importanti (Istituti Ortopedici Rizzoli, Montecatone Rehabilitation Hospital, Centro Protesi Inail, ); biomedicale in senso stretto: a Bologna è occupato il 10% degli addetti nazionali. Tale quota scende a circa il 5% nel caso delle imprese e delle UL. Il polo regionale di riferimento per questo comparto è Mirandola. Bologna rafforza il proprio peso relativo sulla regione e sull Italia in termini di insediamenti produttivi (imprese e UL), ma non in termini di addetti; protesi ortopediche: i dati evidenziano una vocazione di Bologna in questo comparto. Sono infatti presenti il 5,56% delle imprese nazionali e il 45,5% di quelle regionali. A Bologna sono inoltre occupati circa il 58% degli addetti regionali e il 10% di quelli nazionali; 24
25 protesi dentarie: è il comparto che a Bologna evidenzia una numerosità più alta in termini di imprese, UL e addetti, nonostante i tre indicatori evidenzino un calo sensibile tra il 1991 e il Il peso di Bologna sull Italia è comunque contenuto e si aggira intorno al 2-3%; farmaceutico: Bologna non evidenzia una particolare vocazione in questo comparto, sebbene veda la presenza di alcune imprese leader che rientrano dunque a pieno titolo nel nostro aggregato; veicoli per invalidi: a Bologna è ormai presente un unica impresa; articoli sportivi: anche in questo comparto Bologna non evidenzia una particolare vocazione. Peraltro i dati evidenziano un trend negativo, in controtendenza rispetto all andamento regionale e, in parte, nazionale. Buono il posizionamento dell Emilia Romagna nel panorama nazionale: nel 2001, il 13% delle imprese italiane e quasi il 20% degli addetti sono localizzate in regione. Commercio NUMERO IMPRESE - COMMERCIO Provincia Regione Italia Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Commercio all'ingrosso di articoli medicali ed ortopedici ,3% ,0% ,1% Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici ,0% ,5% ,0% TOTALE ,5% ,8% ,9% NUMERO UNITA' LOCALI - COMMERCIO Provincia Regione Italia Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Commercio all'ingrosso di articoli medicali ed ortopedici ,0% ,0% ,6% Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici ,0% ,1% ,3% TOTALE ,6% ,0% ,4% NUMERO ADDETTI alle U L - COMMERCIO Provincia Regione Italia Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Var. ass. Var. % Commercio all'ingrosso di articoli medicali ed ortopedici ,0% ,3% ,4% Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici ,7% ,3% ,5% TOTALE ,0% ,2% ,5% 25
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