Sezione Mista Scuola dell infanzia Cassiani. Progetto. Degli esseri viventi: fattori legati al percorso alimentare
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- Paolo Nicoletti
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1 Sezione Mista Scuola dell infanzia Cassiani Progetto Degli esseri viventi: fattori legati al percorso alimentare Come presa in carico di responsabilità, di tutoraggio Percorso1 dalla spiga al pane Percorso 2 il giardino della scuola Percorso1 Unita di apprendimento Dalla spiga di grano al pane Laboratorio manipolativo, ludico, comunicativo Un giorno un chiccolino giocava a nascondino:nessuno lo cerco ed ei si addormento.dormi sotto la neve un sonno lungo e greve:infine si sveglio e pianta divento.la pianta era sottile flessibile e gentile;la spiga mise fuori di un esile colore.il sole la baciava e il vento la cullava.al mulino fu portata e presto macinata E farina bianca e diventata. 1
2 Obiettivi formativi: conoscere il grano, le sue proprieta e le sue trasformazioni riordinare logicamente gli eventi di una situazione. esplorare,osservare e scoprire i materiali con i cinque sensi. acquisire termini appropriati. utilizzare alcuni materiali in modo costruttivo. esercitare la motricita fine della mano sviluppare la capacita di confrontarsi e collaborare nel grande gruppo. Percorso: Il percorso ha preso il via da una conversazione a grande gruppo fatta con i bambini, per scoprire le loro conoscenze e informazioni sul grano. In sezione c è un bambino affetto da morbo celiaco: di conseguenza le competenze dei bambini al riguardo sono alte. Abbiamo inserito nel progetto un escursione al mulino a Torre Maina, proposto dal Comune di Maranello nell ambito del progetto alimentare (per i soli bambini di 4 anni), per scoprire come avviene la macinatura e quindi il processo di trasformazione da spiga a farina. Questa visita permette ai bambini di vivere in modo diretto la lavorazione del grano con i vari procedimenti di macinazione ad acqua, 2
3 di separazione del fior di farina dal cruschello e dalla crusca, ma soprattutto di sperimentare direttamente la preparazione del pane. Infatti durante questa uscita i bambini hanno avuto l opportunità di lavorare individualmente la farina per realizzare con le loro mani un panino che poi hanno portato a casa. Successivamente a scuola abbiamo ricostruito l esperienza per renderne partecipi anche i bambini di tre anni, con un momento di conversazione e costruito un vero e proprio testo regolativo con la sequenza logica delle fasi della macinatura. 3
4 L idea era quella di ripetere l esperienza in sezione, ma la chiusura della cucina della scuola ci ha impedito di completare il percorso. E stata organizzata allora un esperienza molto interessante: preparare le tigelle. i bambini in gruppo hanno individuato gli ingredienti necessari e attraverso scambi di opinioni, per far circolare le idee (come propone lo psicologo GiacomoStella), i ricordi dei dati osservati, si e passati alla progettazione della ricetta. Terminata questa fase scientifica la farina e stata versata nei piatti e ogni bimbo ne ha ricevuto uno per avere la possibilita di toccare con calma la farina, di lisciarla con le dita o con un cucchiaio, di tracciarvi linee con la forchetta, di intingervi il dito e stampare le proprie impronte digitali sul tavolo e di dipingersi il volto per rendere questa esperienza sensoriale veramente consolidata Per il bambino celiaco e stato predisposto un impasto individuale per permettergli di vivere in modo completo L esperienza (che per problemi di sicurezza non ha potuto vivere al mulino). Il resto del gruppo a turno ha partecipato all impasto dando il proprio contributo E molto piacevole e stimolante per loro immergere le mani in quell impasto soffice di farina-acqua-lievito e manipolarlo liberamente. 4
5 Il composto ottenuto e stato messo al caldo a lievitare. A lievitazione ultimata ogni bambino ha manipolato la sua parte di impasto per dare la forma di una pallina, che ha poi steso col mattarello. Mentre i bambini impastavano abbiamo chiesto di verbalizzare le caratteristiche dell impasto di comunicarci le loro sensazioni. Le tigelle sono poi state poste su vassoi e coperte da canovacci per permettere la lievitazione.intanto è stato acceso il tigelliere per portarlo alla giusta temperatura. Le insegnanti hanno poi provveduto alla cottura e farcitura delle tigelle,che sono state servite ai bimbi (grazie alla collaborazione della mensa, che ha variato il menu del giorno) come secondo piatto. Conversazione: le tigelle Insegnante: quali ingredienti abbiamo usato per fare le tigelle? Davide: abbiamo preso la ciotola,nella ciotola abbiamo messo il lievito. Lia: lievito sbriciolato. Michele: due bicchieri di acqua calda Angela: ed abbiamo mescolato bene Lia: e l acqua e diventata marroncina Matteo P.: poi abbiamo messo un po di sale Nessim: l olio Angela: e una bustina di zucchero per far gonfiare l impasto Thomas: e farlo più morbido Angela: Un sacchetto di farina Erica: la farinal abbiamo messa poco alla volta Gabriele: e un bambino doveva mescolare Alessia: la tata ha impastato con le mani ed ha fatto una palla Angela: l ha unta con l olio Davide: perché cosi non si appiccica Nessim: ha preso la pasta l ha messa nella terrina Michele: ha fatto una croce sulla pasta Valentina: e dopo ha messo la copertina Thomas: perché si doveva un po scaldare Danilo: io ho fatto le tigelle con la mia farina ed il mio lievito che aveva portato la mamma poi l ho messo nella mia terrina. 5
6 Insegnante: cosa è successo alla pasta? Davide: prima la pasta nella terrina era piccola Alessia: Siamo andati fuori e quando siamo tornati era grande. Michele: grande come una teglia Angela: poi abbiamo acceso la tigelliera Andrea: l impasto era grande poi abbiamo fatto tante palline Sara: abbiamo schiacciato le palline con il mattarello Erika: e sono diventate tigelle Matteo P.: poi le abbiamo messe nella tigelliera Nessim: quelle che non erano cotte erano bianche Thomas: e quando erano cotte le mangiavamo Erica: ed erano di colore marrone Angela: come il colore del pane Daniele: nelle tigelle c era la mortadella Alessandro: e nella mia c era il prosciutto Matteo C.: anche nella mia c era il prosciutto ed era rotonda Zakaria.: e io il formaggio. Alessandra: ed erano buone e le abbiamo mangiate. 6
7 TUTTE LE TIGELLE MINUTO PER MINUTO Prima prepariamo gli ingredienti: farina, acqua, lievito, sale, olio e zucchero poi cominciamo ad impastare bene; dopo la pasta va lasciata lievitare Una volta lievitato l impasto va diviso in palline. Appiattite col mattarello diventano tigelle crude. Anche Danilo impasta, senza toccare la farina di grano Prima di cuocere le tigelle devono lievitare ancora un po intanto scaldiamo il tigelliere Mmmm che profumo! 7
8 sono anche buone peccato per quel dentino che dondola, che rende difficile morsicarle.. Farcite con prosciutto, mortadella e formaggio sono proprio squisite!!! Le facciamo anche domani? 8
9 OBIETTIVI INDIVIDUARE E OSSERVARE I DIVERSI MODI DI VIVERE INDIVIDUARE LE REGOLE DEL MODO DI VIVERE STIMOLARE IL RACCONTO DI CIO CHE SI VEDE CONFRONTARE LE PROPRIE IDEE CERCARE UGUAGLINAZE E DIFFERENZE AVVIARE IL DISCORSO FORMA- FUNZIONE CONFRONTARE IL MIO MODO DI VIVERE CON QUELLO DEGLI ALTRI ESSERI VIVENTI PERCORSO Il percorso semina si lega strettamente a quello dalla spiga al pane, in quanto in occasione della visita al mulino ci è stato regalato un sacchetto di semi di grano che abbiamo provveduto a seminare in una vaschetta di terra. Abbiamo analizzato una zolla di terra per vedere come i fili d erba potevano vivere, scoprendo le radici. Questa esperienza, insieme a quella dell osservazione e registrazione della crescita della patata americana, dell iris nano, dei rami di ippocastano e ciliegio, hanno portato i bambini a comprendere che le piante hanno un ciclo di vita e bisogni. Per crescere una pianta ha bisogno: Della terra Dell acqua Della luce Del calore 9
10 Dopo circa una settimana dalla semina o dalla messa a dimora, osserviamo e rileviamo con i bambini l evoluzione della germinazione (sviluppo del seme in pianta)e della germogliazione (inizio dello sviluppo della pianta) e verbalizziamo rispetto allo sviluppo, alle variazioni ambientali, alle problematiche. Proponiamo ai bambini di registrare e documentare il ciclo evolutivo della germinazione e germogliazione della PATATA AMERICANA, per effettuare una valutazione rispetto al tempo di sviluppo e all incidenza positiva e negativa delle variabili. 10
11 Prendiamo in considerazione ora la crescita dei bambini, partendo dalla loro altezza. Per aiutarli a formulare delle ipotesi, a mettere in comune le idee organizziamo l ambiente e arricchiamo la dotazione di strumenti per la misurazione. Anche una pila di scatole di cartone può stuzzicare l ingegno Infatti I bambini suggeriscono di utilizzare le scatole impilate per registrare la loro altezza. Uno alla volta si posizionano davanti alla torre e gli altri leggono la sua altezza. Come sempre però, le cose non sono semplici infatti quasi nessuna altezza corrisponde ad un numero intero di scatole Ancora una volta, attraverso la discussione e il confronto, si trova una soluzione. 11
12 Emergono dai discorsi dei bambini frasi quali: misuro sei scatole e mezzo, sei scatole e un pezzettino, quasi sei scatole, un po meno di sei scatole, cinque scatole e un pezzo Risulta evidente che già a tre e quattro anni il bambino percepisce che l intero contiene tanti altri numeri. Attraverso la rappresentazione grafica dell esperienza i bambini concettualizzano l operazione di misurazione 12
13 Spesso in corso d anno sono state sfruttate situazioni per approcciarsi al mondo dei numeri e giocare con essi per abituarsi a ragionare sulle cose in modo logico. Un altra attività che ha utilizzato i numeri per far capire la sequenza delle rappresentazioni nel tempo è la documentazione dell osservazione della germogliazione del bulbo di iris nano. 13
14 Percorso2 Unita di apprendimento Il giardino della scuola. OBIETTIVI PROMUOVERE LA SFIDA COGNITIVA OTTIMALE ATTRAVERSO ESPERIENZE SCIENTIFICHE CONSOLIDARE LE CAPACITA DI METTERE IN COMUNE LE IDEE FORMULARE PREVISIONI, IPOTESI. RICERCARE STRATEGIE DI RISOLUZIONE SAPER ARGOMENTARE L ESPERIENZA FATTA FARSI CARICO, RESPONSABILIZZARSI NEI CONFRONTI DELL AMBIENTE SCUOLA E INTANTO CHE SVILUPPAVAMO IL PERCORSO, I BAMBINI HANNO COMPIUTO NUMEROSE OPERAZIONI ED HANNO CONSOLIDATO CONCETTI RELATIVI A Proprietà delle cose alto, corto, lungo, pesante, leggero, grosso Quantità delle cose tante, poche, di più di meno uguale tanto quanto Uguaglianza e differenza.. della forma.. della misura..del peso Tempo.. Tanto o poco tempo per.. Tempo che passa.. Ore.. Minuti fare mentre Crescita.. giorni che passano cambiamento delle cose trasformazione. IL PERCORSO Durante l inverno è stato fatto un intervento migliorativo alla fossa biologica che si trova nello spazio erboso davanti al terrazzino della nostra sezione. I lavori si sono protratti per molto tempo e lo spazio interessato è stato danneggiato da scavi per la sistemazione di tubi nuovi. Una volta conclusi i lavori la zona adiacente alla nostra sezione si presentava così 14
15 Ad ogni pioggia la terra diventava fango ed inoltre affioravano dal terreno sassi e pietre. Abbiamo considerato insieme ai bambini questa situazione di disagio e abbiamo deciso di intervenire. VANGHIAMO IL TERRENO SCONNESSO CHE LE PIOGGIE HANNO RESO DURO CHE FATICA!!! 15
16 L ATTREZZO IMPIEGATO E LA VANGA NON E PROPRIO DELLA NOSTRA MISURA UN PO TROPPO GRANDE, MA GRANDISSIMO E ANCHE L IMPEGNO CHE CI METTIAMO! DOBBIAMO CERCARE DI ROMPERE LE ZOLLE PIU GRANDI QUI UTILIZZIAMO UNA PALETTINA DI METALLO SICURAMENTE PIU PROPORZIONATA A NOI ORA CERCHIAMO DI TOGLIERE TUTTI I SASSI, COSI L ERBA E LE PIANTE CRESCERANNO MEGLIO. QUELLI GROSSI SONO DAVVERO PESANTI IN DUE E MEGLIO! 16
17 QUANDO IL TERRENO E PIU MORBIDO, COL RASTRELLO CERCHIAMO DI PAREGGIARLO PER TOGLIERE BUCHI E MONTAGNOLE MENTRE ALCUNI LAVORANO C E SEMPRE CHI CONTROLLA E SUGGERISCE ALTRI ATTREZZI USATI: IL RASTRELLO, PER PAREGGIARE LA TERRA E RICOPRIRE I SEMI IL MARTELLO PER FISSARE BENE AL TERRENO IL RECINTO DELL AIUOLA. ADESSO MONTIAMO UN PICCOLO RECINTO PER DELIMITARE L AIUOLA DESTINATA AI GIRASOLI CHE ABBIAMO SEMINATO: ORMAI SONO DIVENTATE PIANTINE E HANNO BISOGNO DI PIU TERRA E PIU SPAZIO PER CRESCERE BENE. 17
18 INFINE NON CI RESTA CHE SEMINARE L ERBA: OGNI BAMBINO GETTA LA SUA MANCIATA DI SEMI DOPO TANTA FATICA DOBBIAMO RECINTARE LA ZONA IN CUI ABBIAMO SEMINATO PERCHE NESSUNO POSSA PESTARE I SEMI CHE STANNO GERMOGLIANDO 18
19 I BAMBINI RACCONTANO Insegnante: cosa siamo andati a fare in giardino? Italia: abbiamo scavato Andrea: nella terra Zakaria: per mettere i fiori Angela: quella terra li in giardino. Era brutto il giardino perché c era la terra Mirco: perché c era la terra senza erba Angela: perché i signori hanno scavato Micky: perché i fiori ci sono però sono brutti sporchi Alessandro: non c erano i fiori c era solo l erba Danilo: no, Alle ha sbagliato, non c era l erba Micky: c era solo sabbia e c erano i sassi Wisal: si, tanti sassi abbiamo tirato via i sassi e messi tutti in un angolo sopra altri sassi Gabriele: li abbiamo tolti perché perché non fanno crescere i fiori Angela: non li fanno crescere perché, i sassi sono pesanti Micky: sono duri Danilo: io ho tolto un sasso con Michele perché era grosso e pesante Italia: voi l avete portato in due perché era molto peso Insegnante: quali attrezzi abbiamo usato? Angela: avevamo il rastrello Andrea: le palette Alessandro: poi ho tolto un sasso Alessandra: io e l Alessia abbiamo raccolto i sassi che li abbaimo visti uno grande e uno piccolo abbiamo usato una paletta e un altro attrezzo che si chiamava rastrello Poggioli: la pala mi sembra Italia: io ho usato non mi ricordo come si chiama Zakaria:io ho usato la zappetta per rompere la terra Angela: la terra era brutta vicino al muretto Italia: noi abbiamo fatto la terra bella Sara: l abbiamo appiattita Mirco: prima si camminava male perché c erano i buchi 19
20 Italia: e i sassi Thomas avevo la vanga poi avevo fatto cosi con il piede e l avevo piantata e l avevo buttata nel tereno prima la terra era grande e c erano i sassi grandi Mirco: abbiamo costruito un aiuola Micky: con i legni intorno Mirco: li abbiamo piantati con il martello Daniele: poi dentro c erano i legni e poi abbiamo piantato una piantina Angela: di girasole Nessim: le piante di girasole le abbiame fatte noi abbiamo messi nella terra i semi Alessia: poi sono crescuiti Italia: avevamo cresciuto anche le foglioline Sara: abbaiamo messo l acqua con l innaffiatoio e poi la piantina e cresciuta Erika: dopo che abbiamo zappato ho preso i semi dell erba e io li ho lanciati. I semi erano piccoli e gialli Alessandro: dopo spunta Matteo C.: l erba! Perché ce l abbiamo messa Valentina: cosi il giardino è bello Nessim: adesso ci dobbiamo mettere sempre l acqua cosi l erba cresce Gabriele: poi ci abbiamo messo un filo rosso e bianco Poggioli: perché non si può andare Mirco: perché sennò l erba non cresce Micky: e il giardino ritorna brutto. 20
21 ED ECCO DOPO CIRCA UN MESE COME SI PRESENTA LO STESSO ANGOLO DELLA NOSTRA SCUOLA SIAMO FIERI DI QUELLO CHE ABBIAMO FATTO, MA L IMPEGNO CONTINUA OGNI MATTINA INFATTI DOBBIAMO RICORDARCI DI INNAFFIARE, PER PERMETTERE ALL ERBA DI NON SECCARE. ABBIAMO IMPARATO A FARLO SENZA BAGNARCI E SOPRATTUTTO, SENZA SPRECARE ACQUA CHE E UN BENE PREZIOSO. 21
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