Se non si riesce a supportare, allora è meglio fare? La valutazione da strumento a policy

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1 Se non si riesce a supportare, allora è meglio fare? La valutazione da strumento a policy Daniela Oliva, Flavia Pesce XVIII Congresso nazionale Associazione Italiana di Valutazione - AIV aprile 2015

2 Obiettivo Offrire elementi di riflessione e discussione sul rapporto tra valutazione e politiche pubbliche alla luce delle esperienze maturate dalle autrici nella valutazione di programmi e progetti nell ambito della programmazione comunitaria

3 Tesi (1) Fino ad oggi, la valutazione ha molto faticato ad imporsi, sia per le modalità con cui è stata praticata in Italia, sia perché si è molto concentrata nel cercare di sviluppare e perfezionare metodi e strumenti (pur in un contesto attuativo che non ne consentiva la piena applicazione) e molto meno sui possibili ruoli e funzioni che poteva sviluppare (anche in questo caso, scontando il difficile contesto di applicazione). Inondata da critiche pesanti, la valutazione cerca una via d uscita, all inizio di una nuova programmazione europea e in un contesto sociale di forte crisi economica e sociale.

4 Tesi (2) Ma se la valutazione entra nell arena politica per intercettare gli esiti indesiderati e contribuire al ripristino di condizioni di equità perde il suo ruolo sostanziale e la sua funzione fondamentale di strumento indipendente (terzo occhio) a supporto delle politiche, per diventare essa stessa attore della politica e, come tale, oggetto e soggetto ai meccanismi di interazione (e negoziazione) della policy.

5 Tesi (3) La categoria dell equità, così come nel passato si è tentato di fare per quella della qualità, può essere posta all attenzione e la valutazione può correttamente farsi carico di proporre al decisore questa domanda di valutazione qualora se ne ravvisino le esigenze, mettendo in campo le metodologie e gli strumenti più appropriati e utili a fornire le risposte che dovranno supportare la scelta (dei decisori, non del valutatore).

6 La valutazione come supporto al processo decisionale: è ancora valido? Gli obiettivi della valutazione: Accountability / Learning / Policy and Program Design. Comunque, in tutti e tre i casi, supporto al programmatore e al processo decisionale. I ruoli della valutazione: valutazione indipendente, partecipata, esterna, ecc., ma sempre valutazione finalizzata a supportare il processo decisionale. la valutazione come strumento al servizio di (obbligatoria, inserita in fasi definite del processo di ideazione e attuazione della policy), per aiutare il programmatore a esplicitare le sue (non quelle del valutatore) domande di valutazione, i suoi risultati attesi, il suo smile level.

7 Quello su cui ci si è molto (troppo) concentrati Riflessione interna al sistema di valutazione su metodi e strumenti: Qualitativo vs quantitativo Controfattuale si o no?

8 Quello che non si è approfondito (o si poteva approfondire di più) Cosa significa supportare il processo decisionale nell ambito di una politica pubblica: Esplicitare un punto di vista terzo? Orientare (indurre) il Committente a modificare le proprie scelte? Partecipare a pieno titolo alla programmazione/ realizzazione della policy? Essere strumento al servizio di oppure pretendere di essere attore a pieno titolo della policy? Come rendere riconosciuta e legittimata la valutazione?

9 Quello che molto spesso è accaduto Ruolo marginale della valutazione rispetto ai processi decisionali Critiche rispetto alla significatività (e qualità dei risultati) Messa in discussione della terzietà (coincidenza tra committenza e soggetto da supportare)

10 Come si sta cercando di rimediare Forte virata su metodi quantitativi, controfattuali, costi benefici, ecc. (ovvero su metodi percepiti come scientifici perché complicati, di effetto. Metodi anche poco trasparenti perché di difficile presidio Introduzione di categorie valutative diverse da quelle convenzionali dell efficacia e dell efficienza che, in realtà, rimandano a decisioni di policy (ad es. la categoria della qualità)

11 La categoria dell equità (1) La categoria della equità è fortemente disomogenea non solo rispetto alle categorie dell efficacia (rapporto tra obiettivi e risultati), efficienza (rapporto tra costi e risultati), ma anche alla categoria della qualità. Se quest ultima, infatti, implica una significativa dose di soggettività percettiva determinata dall esperienza (la soglia di percezione della qualità è tanto più alta, quanto più alta è stata l esperienza della qualità vissuta), la categoria della equità non è percettiva, ma profondamente ideologica e rimanda a valori e visioni individuali che sono la base delle scelte politiche.

12 La categoria dell equità (2) Ma introdurre questa nuova categoria, consente alla valutazione di mantenere le caratteristiche di cui sopra? Le consente di essere uno strumento a supporto del processo decisionale? Sì se la domanda di valutazione circa l equità della policy viene dal decisore politico. No se viene dal valutatore. Quale rapporto tra equità ed efficacia? L equità può essere un risultato atteso della policy o l esito finale di una serie di risultati (intermedi) realizzati attraverso la policy. Non può essere un risultato atteso della valutazione

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