Relazione attività Punto Ascolto Anno Scolastico 2013/2014. Sezione Interventi Educativi
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- Costanzo Marconi
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1 Relazione attività Punto Ascolto Anno Scolastico 2013/2014 Sezione Interventi Educativi Il Punto di Ascolto, che fa capo all Ufficio Interventi Educativi dell Ufficio Scolastico Territoriale di Padova, sorto d intesa con l Osservatorio Regionale Permanente per la Prevenzione del disagio e la promozione della cittadinanza attiva, funziona ormai da cinque anni ed è coordinato dal Dott. Andrea Bergamo. Malgrado quest anno non sia stato pubblicizzato, il Punto Ascolto ha affrontato numerosi casi di genitori che hanno conosciuto il servizio tramite il passaparola di conoscenti e/o su segnalazione del Dirigente Scolastico. In questa cornice si è delineato il lavoro svolto presso il Punto Ascolto, cercando pertanto sia di accogliere ed affrontare situazioni spesso in fase acuta, sia di promuovere la ricostruzione di una rapporto scuola-famiglia logorato, ma fondamentale per ottenere i risultati sperati. In riferimento all attività svolta, gli utenti che hanno afferito al servizio sono stati numerosi, principalmente genitori di alunni frequentanti i diversi ordini di scuola (primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado) ma anche diversi docenti che hanno chiesto aiuto relativamente alla gestione del gruppo classe e alle situazioni iniziali di bullismo e/o di disagio psicopedagogico sempre presenti nelle aule scolastiche. Diverse e varie sono state le segnalazioni: alcuni genitori hanno anche evidenziato la necessità di istruire i ragazzi ad accettare e rispettare gli alunni provenienti da altre culture. Gli esperti, il coordinatore dottor Andrea Bergamo, il prof. Walter Gusella, la prof.ssa Patrizia Zorzi e la dott.ssa Milena Cammarata, oltre a svolgere attività di consulenza su appuntamento, hanno effettuato diversi interventi presso alcune scuole, su richiesta dei Dirigenti Scolastici, per la formazione e consulenza dei gruppi di lavoro e degli operatori che svolgono attività di ascolto all interno dell istituzione stessa. Nel considerare l attività di consulenza per il Punto Ascolto, durante l Anno Scolastico 2013/2014, gli interventi sono stati per lo più individuali ma non sono mancati interventi collettivi nelle classi e nelle scuole, come si evince dai grafici sotto riportati, che illustrano la frequenza al Punto di Ascolto. 1
2 Interventi individuali Complessivamente, gli interventi individuali, in forma di singoli utenti sono stati 22 e si sono posti come contributo importante per prevenire e trattare il disagio dei ragazzi e come un supporto motivazionale al progetto di riuscita scolastica ed esistenziale dello studente adolescente e non. I colloqui sono stati effettuati con genitori, altre volte con studenti e altre ancora con entrambi. In qualsiasi caso, sono sempre stati tutelati dalla massima riservatezza. Le modalità con cui si sono svolti, generalmente, sono state le seguenti: - uno o due contatti telefonici con un genitore, per la richiesta di un appuntamento al Punto Ascolto - uno o più incontri con il genitore durante il quale sono state analizzate la situazione del figlio nella classe di appartenenza e le sue difficili relazioni con i compagni o con qualche docente - uno o più incontri, massimo tre, con lo studente - contatti telefonici con il Dirigente della Scuola per informare della venuta del genitore e, eventualmente, dello studente, al Punto Ascolto per sollecitare un incontro con la famiglia - un ultimo colloquio telefonico con la famiglia, per la restituzione e/o eventuale verifica. 2
3 Interventi alle classi e alle scuole Complessivamente, gli interventi all interno delle scuole, Secondarie di Primo e Secondo grado, sono stati 16 e hanno avuto, come fondamento, problematiche relative a relazioni non positive tra coetanei all interno della classe. L obiettivo specifico, quindi, è stato quello di migliorare il clima comunicativo/relazionale all interno del gruppo classe mentre quello più generale, è stato il promuovere il benessere nella scuola. Gli interventi nelle classi si sono svolti con modalità proprie diverse a seconda delle difficoltà e dei contesti segnalati. Vi sono state situazioni in cui è stato lo stesso Dirigente a contattare il Punto Ascolto e altre in cui il contatto è partito dai Docenti. In tutte, comunque, vi è stato un primo incontro con il Consiglio di Classe a volte allargato ai genitori e, successivamente, si è dato vita all intervento all interno delle classi per conoscere le dinamiche che si strutturano nel gruppo, al fine di rilevare eventuali difficoltà da parte degli studenti. 3
4 Gli strumenti maggiormente utilizzati sono stati 3: 1. il circle time; 2. il role playing o simulata; 3. le conversazioni collettive. In ogni situazione, lo scopo principale era quello di migliorare la comunicazione e offrire efficaci strumenti per creare un clima di serenità e di reciproco rispetto, che assumono grande importanza per la prevenzione di eventuali conflitti. Formazione e supporto Nel corso dell anno scolastico 2013/2014, l equipe del Punto Ascolto, ha fornito formazione specifica ai docenti, organizzando un corso di formazione per tutti coloro, che, a diverso titolo, operano nelle scuole come referenti dell ascolto e del ben essere studentesco. 4
5 Complessivamente, sono stati organizzati 11 incontri, per un totale di 33 ore, che hanno avuto una notevole partecipazione, data l importanza degli argomenti proposti. Si vedano in proposito le note dell UST del e del che vanno sotto il titolo La scuola padovana ascolta. Gli incontri sono sempre stati articolati in modo che tutti potessero partecipare e scambiarsi opinioni e pareri per un arricchimento continuo, generalmente divisi in due parti. Una prima parte verteva sulla relazione a cura dell esperto mentre durante la seconda veniva approfondita una situazione concreta con la metodica classica studio e discussione di caso oppure veniva suggerita una discussione specifica su traccia dello stesso relatore. Tra gli argomenti più gettonati possiamo registrare: le dinamiche che sostengono il gruppo classe; le nuove dipendenze: videogiochi, internet, social network; problemi dell affido. Come l anno scorso, un analogo corso, di 4 incontri per un totale di 12 ore, è stato organizzato nella zona del Montagnanese, dove è attivo un Punto di Ascolto, per 6 scuole in rete, collegato con il Punto di Ascolto provinciale. Nello specifico il corso intendeva portare la formazione anche in zone periferiche mantenendo un filo comune tra utenze e sportelli di ascolto indipendentemente dalla zona di ubicazione. Prospettive e tendenze A conclusione di questa relazione, è il caso di evidenziare: 1. Le problematiche che hanno spinto genitori e docenti a rivolgersi al Punto Ascolto hanno riguardato, in particolare, disagi e difficoltà relazionali all interno della classe. 2. Gli strumenti forniti ai docenti e i consigli dati ai genitori hanno, in tutti i casi, avviato un graduale processo di cambiamento migliorativo nell ottica della promozione del benessere a scuola. 3. Il Punto Ascolto si sta caratterizzando, sempre più, come un opportunità per studenti, famiglie e docenti, poiché offre loro uno spazio di discussione e di riflessione sul complesso pianeta giovanile. 4. Tra le prerogative del Punto Ascolto trova spazio anche la possibilità di dar vita e successivamente coordinare i singoli punti di ascolto che sempre più spesso nascono dall autonomia delle realtà locali. 5. L Ufficio Interventi Educativi, se ne avrà l opportunità, continuerà ad incrementare questa azione che ritiene strategica per il buon funzionamento della Scuola e per garantire ad ognuno il successo formativo. Padova, 6 agosto
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