ENERGIA RAPPORTI. Periodico di informazione sulle pubblicazioni del settore energetico Ottobre 2010

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1 ENERGIA RAPPORTI OECD Nuclear Energy Agency Nuclear development Radioactive waste in perspective ottobre pag.3 L'obiettivo del rapporto dal titolo Nuclear Developement radioctive waste in perspective realizzato dalla NEA (Nuclear Energy Agency) dell OCSE è quello di analizzare le prospettive relative alla gestione dei rifiuti radioattivi partendo da due presupposti che nel contempo costituiscono le due tematiche su cui si articola l intero studio; le differenze esistenti tra rifiuti radioattivi e rifiuti pericolosi anche in termini di gestione politica e strategica, e la diversa natura dei rifiuti prodotti da due diverse tecnologie a basse emissioni di CO 2 per la produzione di energia elettrica (impianti a carbone dotati di CCS e impianti nucleari). OECD Nuclear Energy Agency Nuclear Energy Data 2010 ottobre pag.5 Tra il 2008 e il 2009 la produzione di energia elettrica in ambito Ocse da fonte nucleare ha subito una contrazione inferiore al 2% contro una riduzione della produzione totale stimabile in un 4%. Come risultato la percentuale di energia elettrica prodotta da fonte nucleare è passata dal 21,6% del 2008 al 22% del A sostenerlo è l Agenzia per l energia nucleare (Nea) dell Ocse nel nuovo rapporto Nuclear Energy data 2010 meglio conosciuto come Brown book e considerata la più esaustiva fonte di informazioni sui programmi nucleari e sulle statistiche sul ciclo del combustibile nell area OCSE. Confindustria Proposte di Confindustria per il piano straordinario di efficienza energetica 2010 ottobre pag.8 L impatto economico dell efficienza energetica per l Italia è positivo ed è quantificabile in circa 14 miliardi di euro, un dato ottenuto sommando i benefici derivanti dal risparmio in bolletta (25,6 mld di euro), dal risparmio in costi delle emissioni (5,19 mld di euro) e sottraendo il costo degli incentivi (16,66 mld di euro). Questo è uno dei risultati che emerge dal nuovo rapporto elaborato da Confindustria dal titolo Proposte per il piano straordinario di efficienza energetica ISPRA Gli indicatori del clima in Italia nel 2009 ottobre pag.10 L Italia nel corso del 2009 ha registrato un anomalia termica di +1,19 C rispetto al trentennio di riferimento ; un valore ben superiore se paragonato alla temperatura media globale che è risultata superiore di Periodico di informazione sulle pubblicazioni del settore energetico Ottobre 2010 Redazione: Fondazione Edison Foro Buonaparte, Milano tel Fax e mail: info@fondazioneedison.it Registrazione Tribunale di Milano n 306 del 24 giugno 2009

2 (segue) NELLA NEWSLETTER + 0,76 C. Ma a complicare ulteriormente il quadro è il fatto che tale valore positivo, maggiore rispetto al resto del mondo, viene confermato per il quarto anno consecutivo. Queste sono le informazioni che emergono dai dati elaborati da ISPRA nel rapporto Gli indicatori del clima in Italia nel Gestore Servizi Energetici Impianti a fonti rinnovabili anno 2009 ottobre pag.12 Nel corso del 2009 si è assistito ad un incremento nell utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Rispetto al 2008, la potenza installata è cresciuta dell 11%, raggiungendo i MW, mentre la produzione complessiva è stata pari a GWh, (+19%). L aumento della produzione è da ricollegarsi principalmente all attività degli impianti idroelettrici, che nel corso del 2009 hanno fatto registrare una produzione di GWh, (+18% rispetto al 2008), e alla crescita degli impianti eolici e delle biomasse. Questi i principali dati che emergono dal nuovo rapporto statistico realizzato dal GSE Impianti a fonti rinnovabili anno LIBRI Falcione Matteo, Farinelli Ugo, Zorzoli G.B. Elettricità dal sole Maggioli Editore Anno: pag.15 La crescita del fotovoltaico e cioè dell energia elettrica prodotta da radiazioni solari non accenna a ridursi. Nel 2009 si stima che nel mondo la capacità installata di impianti fotovoltaici sia cresciuta di 7,2 GW cioè del 48% rispetto all anno precedente con tutti i Paesi compresi quelli in via di sviluppo come Cina ed India in fase di forte espansione. In Italia la potenza fotovoltaica ha superato a fine 2009 i MWp grazie ad oltre 700 MWp installati lo scorso anno. Si tratta di un fenomeno incredibile tenuto conto della crisi economica e dei più bassi prezzi dell energia elettrica rispetto a qualche anno fa, che non favoriscono la realizzazione di nuovi impianti di generazione elettrica. 2 APPROFONDIMENTI ENERGIA

3 RAPPORTI OECD Nuclear Energy Agency Nuclear development Radioactive waste in perspective Ottobre 2010 Ogni anno a livello mondiale la nostra società produce una quantità di rifiuti compresa tra gli e i milioni di tonnellate Mt (escluso il terreno di copertura derivante dalla fase di estrazione mineraria che di solito non viene conteggiato come rifiuto). Di queste circa 400 Mt sono costituite da rifiuti pericolosi e circa 0,4 Mt da rifiuti radioattivi derivanti principalmente da centrali nucleari e strutture di supporto relative al ciclo del combustibile. L'obiettivo del rapporto dal titolo Nuclear Developement radioctive waste in perspective realizzato dalla NEA (Nuclear Energy Agency) dell OCSE è quello di analizzare le prospettive relative alla gestione dei rifiuti radioattivi partendo da due presupposti che nel contempo costituiscono le due tematiche su cui si articola l intero studio; le differenze esistenti tra rifiuti radioattivi e rifiuti pericolosi anche in termini di gestione politica e strategica, e la diversa natura dei rifiuti prodotti da due diverse tecnologie a basse emissioni di CO 2 per la produzione di energia elettrica (impianti a carbone dotati di CCS e impianti nucleari). In particolare, secondo gli autori, la comparazione diretta tra rifiuti pericolosi e rifiuti radioattivi richiede una particolare attenzione in quanto le diverse caratteristiche di rischio legate alle due tipologie di rifiuto richiedono l applicazione di processi diversi di smaltimento al fine di garantire la sicurezza dei cittadini; infatti entrambe le tipologie di rifiuti, se non trattate in modo adeguato, sono in grado di provocare danni ambientali e alla salute umana. Relativamente al primo tema, nel rapporto viene messo in evidenza come il tasso mondiale di produzione di rifiuti pericolosi risulti di ben tre volte superiore a quello delle scorie radioattive. Negli Stati Uniti, ad esempio, la quantità di rifiuti tossici prodotta risulta 100 volte superiore a quelle delle scorie stesse. Quest ultime provengono principalmente dai processi di generazione elettrica, mentre quelli pericolosi vengono prodotti dalle industrie e dalle famiglie. Inoltre le caratteristiche dei rifiuti, e dunque le strategie per la loro gestione, sono fondamentalmente diverse; i rifiuti pericolosi possono essere infiammabili, corrosivi, tossici, etc, mentre le scorie radioattive sono caratterizzate dalla sola radioattività. I rifiuti radioattivi presentano delle caratteristiche costanti e quindi risulta più semplice in termini di studio definirne il futuro comportamento all interno dei depositi. Inoltre la loro pericolosità è soggetta ad una progressiva riduzione nel corso del tempo (decadimento). Gli autori dello studio sottolineano inoltre come il costo unitario di gestione dei rifiuti pericolosi sia minore di quello per le scorie radioattive; la gestione dei rifiuti pericolosi è condotta su base commerciale con immediato pagamento del servizio reso mentre nel caso dei rifiuti nucleari i fondi necessari per il trattamento sono derivati come quota delle entrate derivanti dalla produzione energetica. Anche i tempi di implementazione delle strutture di smaltimento risultano ad appannaggio dei rifiuti tossici, causa la diversa percezione pubblica relativa alla creazione di discariche o depositi geologici. La seconda tematica affrontata nello studio, come già accennato, analizza la diversa natura dei rifiuti prodotti da due diverse tecnologie a basse emissioni di CO 2 per la produzione di energia elettrica (impianti a carbone dotati di CCS e impianti nucleari). Nel 2007, circa il 40% dell'energia elettrica mondiale proveniva da carbone mentre il 14% da nucleare. Secondo le stime contenute nello studio la produzione globale di carbone produce circa Mt/a (1.700kt/TWh) di rifiuti (di cui MT/a di CO2, 1.600kt/TWh) oltre a circa Mt/a (3.000kt/TWh) di rifiuti minerari. 3 APPROFONDIMENTI ENERGIA

4 RAPPORTI La generazione nucleare, tenendo conto dei rifiuti prodotti dagli impianti che saranno eventualmente smantellati, produce meno di 0,5 Mt/a di rifiuti (meno di 0.2kt/TWh) a cui si sommano i 45 Mt/a (meno di 8kt/ TWh) derivanti dalla fase estrattiva dell uranio. A differenza del nucleare, la maggior parte dei prodotti di scarto derivati dalla produzione di carbone sono smaltiti direttamente in discarica. Nel caso del nucleare la maggior parte dei rifiuti è costituita da elementi dotati di un livello molto basso di radioattività (VLLW); solo il 2% dei rifiuti è costituito da elementi ad alta radioattività (VLLW) o da combustibile esausto e richiede pertanto un adeguato trattamento. Entrambi, carbone con CCS e nucleare, si basano su depositi geologici profondi come soluzione di gestione dei rifiuti. Nel caso di quelli derivati da carbone (CO 2 ), la conservazione avviene attraverso fluidi supercritici il cui contenimento si basa su barriere naturali mente nel caso dei rifiuti di origine nucleare il processo di trattamento prevede una fase di solidificazione ed incapsulamento delle medesime con contenimento assicurato da barriere naturali e opere di ingegnerizzazione. Come indicato nello studio, esiste a livello mondiale, un minor numero di strutture per lo smaltimento di scorie radioattive, soprattutto a basso o intermedio livello di radioattività, mentre vi sono numerose discariche per i rifiuti pericolosi. Uno dei motivi di questa differenza, secondo gli autori, è imputabile ai minori volumi di cui necessitano le scorie radioattive per il proprio smaltimento, mentre un ulteriore motivo sarebbe riconducibile alle forze trainanti utilizzate per definire le strategie di gestione delle scorie stesse e che si sono dimostrate meno efficaci nel superare gli ostacoli insiti nella loro implementazione. Infatti, la grande quantità di rifiuti pericolosi prodotta dalla società richiede delle decisioni tempestive se non si vuole giungere ad un blocco delle attività della società stessa, a differenza di quanto succede per le scorie radioattive che occupano volumi molto minori. I diversi atteggiamenti dell opinione pubblica verso la gestione dei rifiuti pericolosi e delle scorie radioattive, secondo gli autori, sono da ricollegarsi alle diverse percezioni che si hanno sulla loro rischiosità e le influenze operate sullo stile di vita dei cittadini. Infatti, molti cittadini si trovano ad operare in strutture che generano rifiuti pericolosi ed hanno perciò una maggiore inclinazione ad accettare i rischi ad essi associati, pur di mantenere il tenore di vita che una società industriale garantisce. Al contrario, l energia nucleare rappresenta una tecnologia complessa e difficile da comprendere e non viene vista come essenziale per il mantenimento del proprio benessere. A tale proposito, si può notare come, attraverso i sondaggi dell Eurobarometro, il problema dello smaltimento delle scorie radioattive sia considerato da molti cittadini europei come uno dei motivi fondamentali per opporsi alla costruzione di nuovi impianti nucleari. 4 APPROFONDIMENTI ENERGIA

5 OECD Nuclear Energy Agency Nuclear Energy Data 2010 Ottobre 2010 Tra il 2008 e il 2009 la produzione di energia elettrica in ambito OCSE da fonte nucleare ha subito una contrazione inferiore al 2% contro una riduzione della produzione totale stimabile in un 4%. Come risultato la percentuale di energia elettrica prodotta da fonte nucleare è passata dal 21,6% del 2008 al 22% del A sostenerlo è l Agenzia per l energia nucleare (Nea) dell OCSE nel nuovo rapporto Nuclear Energy data 2010 meglio conosciuto come Brown book e considerato la più esaustiva fonte di informazioni sui programmi nucleari e sulle statistiche sul ciclo del combustibile nell area OCSE. Nell edizione 2010 sono contenute anche le note ufficiali governative esplicative dei programmi e delle capacità in campo nucleare relativi ai Paesi Membri OCSE, le quali riflettono le proiezioni della generazione elettrica ed elettronucleare al Secondo il rapporto, gli aumenti più significativi nella generazione elettrica nucleare si sono registrati in Repubblica Ceca e Ungheria, con buone performance anche in Belgio, Giappone e Regno Unito. La percentuale di capacità di generazione da nucleare sul totale della capacità di generazione elettrica in ambito OCSE si è mantenuta stabile con un valore prossimo al 12,9% mentre la capacità di generazione totale riferita agli impianti nucleari ha subito una lieve contrazione passando dai 309,5 GW del 2008 ai 309,3 GW del 2009; tale valore ha risentito della riduzione di capacità registrata in Francia e Giappone. Sempre nei Paesi dell area OCSE, al 31 dicembre 2009 risultavano in funzione 340 reattori e altri 14 erano in fase di costruzione. Ulteriori 24 unità erano state ordinate e nella fase preliminare di costruzione, specialmente nelle regioni dell America e del Pacifico, a dimostrazione di un rinnovato interesse all utilizzo dell energia nucleare. La futura entrata in funzione delle unità in costruzione o commissionate dovrebbe comportare una capacità aggiuntiva di circa 45,8 GWe che andrebbe a compensare la minor perdita di 9,9 Gwe relativa alla chiusura programmata di 14 centrali entro il Le statistiche di produzione dell uranio contenute nel rapporto, dimostrano l esistenza di una fornitura affidabile ed abbondante. La produzione globale di uranio ha raggiunto le tonnellate nel 2008, con un aumento del 6% rispetto al dato 2007; nel 2009 la produzione dovrebbe raggiungere le tonnellate, grazie al contributo del Kazakistan. Al contrario, la produzione di uranio nell area OCSE è diminuita del 5% tra il 2007 e il 2008; tuttavia la produzione interna costituisce ancora il 40% del fabbisogno la cui rimanente parte viene soddisfatta totalmente dalle importazioni e da fonti secondarie di uranio. Il rapporto procede con l analisi delle politiche di sviluppo dell energia nucleare che alcuni Paesi membri dell OCSE hanno approvato nel corso del Ad esempio, in Belgio la durata operativa dei tre più vecchi impianti è stata prolungata di dieci anni; il governo svedese si è invece impegnato ad abolire il divieto di costruzione di impianti nucleari; anche il governo tedesco sta considerando di apportare dei cambiamenti alle strategie di phase out dei propri impianti; l Italia sta valutando una legislazione per reintrodurre l energia nucleare nel Paese; la Polonia ha sviluppato un programma per la costruzione di almeno due reattori che dovrebbero entrare in funzione nel 2020; la Corea del Sud infine ha firmato un contratto per la costruzione di quattro impianti nucleari negli Emirati Arabi Uniti. 5 APPROFONDIMENTI ENERGIA

6 6 APPROFONDIMENTI ENERGIA

7 7 APPROFONDIMENTI ENERGIA

8 Confindustria Proposte di Confindustria per il piano straordinario di efficienza energetica 2010 Ottobre 2010 L impatto economico dell efficienza energetica per l Italia è positivo ed è quantificabile in circa 14 miliardi di euro, un dato ottenuto sommando i benefici derivanti dal risparmio in bolletta (25,6 mld di euro), dal risparmio in costi delle emissioni (5,19 mld di euro) e sottraendo il costo degli incentivi (16,66 mld di euro). Questo è uno dei risultati che emerge dal nuovo rapporto elaborato da Confindustria dal titolo Proposte per il piano straordinario di efficienza energetica Gli autori dello studio sono giunti a tale risultato calcolando per 11 settori gli scenari evolutivi della domanda di beni e servizi ad alta efficienza, l impatto sul bilancio dello stato e i benefici derivanti dal risparmio di energia primaria e dalla riduzione di emissioni di CO2. Tra le proposte avanzate da Confindustria, al fine di realizzare una politica di sviluppo di efficienza energetica, si annoverano la creazione di un piano normativo e regolatorio stabile, l introduzione di adeguati finanziamenti strutturali all attività di ricerca e sviluppo e di meccanismi di incentivazione, l avvio di campagne di informazione con l obiettivo di sensibilizzare gli utenti finali sul tema del risparmio energetico e orientare gli acquisti verso un ottica di eco sostenibilità. Il piano strutturale per la crescita dell economia del Paese fondato sull efficienza energetica, predisposto per il periodo , porterà a nuovi investimenti per circa130 miliardi di euro, ad una crescita della produzione industriale equivalente a 238,4 miliardi di euro e alla creazione di 1,6 milioni di nuovi posti di lavoro. E inoltre stimato un risparmio di 86Mtep di energia proveniente da fonti fossili e una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 207,6 milioni di tonnellate. Confindustria ha inoltre istituito un gruppo di lavoro per individuare i settori più promettenti in termini di risultati di risparmio, nei quali appare più opportuno attivare gli incentivi. Tra questi vi sono i trasporti su gomma, l illuminazione pubblica e privata, la riqualificazione energetica dell edilizia e gli elettrodomestici. Nelle parole di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, si deduce come l efficienza energetica rappresenti un opportunità di crescita e un elemento competitivo molto importante per il Paese, ma tuttavia non sufficiente ed esaustiva per assicurare i risultati ipotizzati; è infatti necessaria l elaborazione di un piano complessivo di politica energetica che comprenda anche il nucleare e le fonti rinnovabili, una scelta che si rivela indispensabile se si vogliono abbassare i costi dell energia in Italia. 8 APPROFONDIMENTI ENERGIA

9 9 APPROFONDIMENTI ENERGIA

10 ISPRA Gli indicatori del clima in Italia nel 2009 Ottobre 2010 L Italia nel corso del 2009 ha registrato un anomalia termica di +1,19 C rispetto al trentennio di riferimento ; un valore ben superiore se paragonato alla temperatura media globale che è risultata superiore di + 0,76 C. Ma a complicare ulteriormente il quadro è il fatto che tale valore positivo, maggiore rispetto al resto del mondo, viene confermato per il quarto anno consecutivo. Queste sono le informazioni che emergono dai dati elaborati da ISPRA nel rapporto Gli indicatori del clima in Italia nel Lo studio si pone l obiettivo di illustrare l andamento dei principali indicatori climatici ottenuti dal sistema nazionale per la raccolta, elaborazione e diffusione dei dati climatologici di interesse ambientale, derivanti da circa 770 stazioni distribuite sull intero territorio nazionale. Sulla base di quanto già verificatosi nel 2008, nel corso del 2009, il valore anomalo più elevato di temperatura media, pari a + 1,44 C, è stato registrato nelle regioni settentrionali; tale valore è stato invece di +1,31 C al Centro e di +0,92 C al Sud. Maggio e agosto sono risultati essere i mesi più caldi rispetto alla norma. Gli autori del rapporto evidenziano inoltre come i giorni con gelo, caratterizzati dunque da una temperatura minore o uguale a zero, siano stati in numero inferiore, se confrontati con i valori disponibili per il trentennio di riferimento. Il numero di notti tropicali, caratterizzate da una temperatura minima maggiore di 20 C e il numero di giorni estivi, con una temperatura massima maggiore di 25 C, sono invece risultati superiori ai valori normali. In particolare, per quanto riguarda il numero di notti tropicali, il valore riscontrato costituisce il quarto valore più alto verificatosi dal Le precipitazioni sono risultate superiori alla media nelle regioni del Nord Italia con eccezione per le soli regioni Emilia Romagna e Piemonte. Al Centro la variazione nelle precipitazioni è stata quasi ovunque negativa, mentre al Sud e nelle Isole essa è stata positiva con valori in eccedenza rispetto alla media. Per il 2009 si conferma dunque la tendenza ad un aumento delle precipitazioni al Sud, in cui negli ultimi otto anni, ad esclusione del solo 2008, il valore medio della precipitazione cumulata annuale ha raggiunto valori al di sopra delle norma, ponendo tale area al sesto posto dal In conclusione, il rapporto indica quanto siano importanti le analisi di lunghe serie di dati e l aggiornamento annuale degli indicatori, al fine di monitorare e riconoscere eventuali segnali di cambiamento climatico. 10 APPROFONDIMENTI ENERGIA

11 11 APPROFONDIMENTI ENERGIA

12 Gestore Servizi Energetici Impianti a fonti rinnovabili anno 2009 Ottobre 2010 Nel corso del 2009 si è assistito ad un incremento nell utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Rispetto al 2008, la potenza installata è cresciuta dell 11%, raggiungendo i MW, mentre la produzione complessiva è stata pari a GWh, (+19%). L aumento della produzione è da ricollegarsi principalmente all attività degli impianti idroelettrici, che nel corso del 2009 hanno fatto registrare una produzione di GWh, (+18% rispetto al 2008), e alla crescita degli impianti eolici e delle biomasse. Questi i principali dati che emergono dal nuovo rapporto statistico realizzato dal GSE Impianti a fonti rinnovabili anno La pubblicazione si articola in tre sezioni. Nella prima si descrive il parco di produzione elettrica nazionale alimentato con le fonti rinnovabili: numerosità, potenza installata e produzione per l'italia e le singole Regioni. La seconda sezione riporta i dati statistici di sintesi per le diverse tecnologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili: il solare fotovoltaico, l'eolico, l'idroelettrico, impianti a biomasse e il geotermoelettrico. Nell'ultima sezione, si riportano gli impianti incentivati o che fruiscono dei servizi erogati dal Gestore dei Servizi Energetici. Secondo lo studio, il numero di impianti operanti sul territorio nazionale ha raggiunto il valore di , ed è praticamente raddoppiato rispetto al 2008, grazie soprattutto alla quantità di impianti fotovoltaici installati nell ultimo anno. La quota di energia rinnovabile nazionale, opportunamente normalizzata secondo le indicazioni della direttiva 2009/28/CE, valutata rispetto al consumo lordo di energia elettrica, ha raggiunto nel 2009 il valore del 19% anche grazie alla forte riduzione dei consumi elettrici registrata nello stesso anno. Come ogni anno, il rapporto fornisce un quadro sintetico sulla numerosità, sulla potenza e sulla produzione elettrica degli impianti da fonti rinnovabili a livello nazionale e regionale. Nel rapporto è stato inserito anche il nuovo parametro "quota rinnovabile regionale" che rappresenta, per ogni Regione, la quota dei propri consumi elettrici soddisfatti, nell'anno 2009, con la produzione elettrica da fonte rinnovabile realizzata nella stessa Regione. Questo importante parametro fornisce una prima indicazione utile all'individuazione del futuro "burden sharing" regionale, per il raggiungimento della "quota rinnovabile nazionale" nel settore elettrico. Si evidenzia che tale quota nazionale, secondo quanto previsto nel Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili trasmesso dall'italia a Bruxelles lo scorso luglio, dovrebbe raggiungere nel 2020 un valore pari a circa il 26% del consumo lordo di energia elettrica. In un'apposita sezione, infine, sono sinteticamente riportati e quantificati i servizi e le diverse tipologie di incentivi riconosciuti dal GSE alla produzione di energia elettrica rinnovabile nell'anno APPROFONDIMENTI ENERGIA

13 13 APPROFONDIMENTI ENERGIA

14 14 APPROFONDIMENTI ENERGIA

15 LIBRI Falcione Matteo, Farinelli Ugo, Zorzoli G.B. Elettricità dal sole Maggioli Editore Anno: 2010 La crescita del fotovoltaico e cioè dell energia elettrica prodotta da radiazioni solari non accenna a ridursi. Nel 2009 si stima che nel mondo la capacità installata di impianti fotovoltaici sia cresciuta di 7,2 GW cioè del 48% rispetto all anno precedente con tutti i Paesi compresi quelli in via di sviluppo come Cina ed India in fase di forte espansione. In Italia la potenza fotovoltaica ha superato a fine 2009 i MWp grazie ad oltre 700 MWp installati lo scorso anno. Si tratta di un fenomeno incredibile tenuto conto della crisi economica e dei più bassi prezzi dell energia elettrica rispetto a qualche anno fa, che non favoriscono la realizzazione di nuovi impianti di generazione elettrica. Ma grazie al nuovo conto energia e soprattutto ad una tecnologia in fase di rapido miglioramento e cambiamento il mercato fotovoltaico in Italia sta diventando estremamente importante. Pertanto di fronte ad un fenomeno così vasto ed importante, che sicuramente non è destinato ad esaurirsi in pochi anni, l AIEE ha ritenuto utile predisporre un altro volume della sua collana di quaderni sulla Elettricità del sole. Si tratta di un libro scritto da tre diversi autori, ciascuno specialista in un settore particolare del sistema elettrico: Ugo Farinelli, Segretario generale dell AIEE, fisico e tecnologo di fama internazionale che ha curato proprio gli aspetti relativi alla tecnologia del fotovoltaico e del solare termodinamico; G. Battista Zorzoli, Presidente di ISES Italia e cioè della più importante Associazione che si occupa di solare nel nostro Paese, docente presso diverse Università e consulente di varie Aziende che ha curato gli aspetti di mercato; infine Matteo Falcione, avvocato e partner dello Studio LP Piper di Milano, esperto di diritto dell energia che ha curato gli aspetti giuridici del settore fotovoltaico. Il volume che raccoglie quindi quanto di più attuale si riferisce sul settore del solare elettrico vuole essere da un lato un manuale per coloro che si vogliono occupare per lavoro o per studio di fotovoltaico e dall altro lato vuole fornire a operatori, dirigenti di azienda, professionisti ed ambientalisti un quadro il più aggiornato possibile su un settore di grande interesse e di grande attualità nel mondo della green economy e delle energie rinnovabili. Il libro quindi è, al tempo stesso, un utile dispensa che raccoglie tutte le informazioni sia tecnologiche, sia economiche e sia giuridiche sul solare ed un manuale scientifico per capire come funziona e quale impatto ha e potrà avere la tecnologia fotovoltaica in Italia e nel mondo. Da un lato quindi troviamo spiegazioni tecniche e scientifiche anche di notevole portata e spessore e dall altro lato concetti di carattere economico e di natura giuridica utili soprattutto per coloro che devono operare e si accingono a realizzare impianti fotovoltaici in Italia. 15 APPROFONDIMENTI ENERGIA

16 APPROFONDIMENTI ENERGIA Coordinamento scientifico: Marco Fortis Direttore Responsabile: Beatrice Biagetti Redazione: Stefano Corradini Realizzazione grafica: Stefano Corradini Registrazione Tribunale di Milano n 306 del 24 giugno 2009 Direzione, Redazione, Amministrazione: Foro Buonaparte, Milano Tel Fax info@fondazioneedison.it 16 APPROFONDIMENTI ENERGIA

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