AMIANTO: un percorso per la gestione corretta del rischio. Modena 2 ottobre 2015

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1 AMIANTO: un percorso per la gestione corretta del rischio Modena 2 ottobre 2015

2 Amianto: un percorso per la corretta gestione del rischio Presentazione strumenti per la valutazione del rischio Sala Auditorium Centro Servizi Strada Martiniana, 21 Baggiovara di Modena Venerdì 2 ottobre 2015 Silvano Toscano Servizio Igiene Pubblica - AUSL Modena

3 Contenuti dell intervento Cenni su normativa e obblighi connessi Percorso di individuazione, ispezione, campionamento, valutazione del rischio Scheda per l accertamento della presenza di MCA negli edifici Linee Guida regionali per la valutazione delle coperture in cemento amianto Appendice fotografica e avvertenze operative 3

4 La normativa di riferimento Dal 1965 al 2011 emessi oltre 120 provvedimenti relativi all amianto o ad esso correlati (esclusa la normativa regionale), per la maggior parte concentrati dopo il 1986/87. ma, in sintesi Legge 257/92 Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto D.M. Sanità 06/09/1994 Normative e metodologie tecniche di applicazione della legge 257/92 relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto Linee Guida 2010 Regione E-R per la valutazione delle coperture in cemento amianto 4

5 Soggetti obbligati: Obblighi connessi alla presenza di amianto a carico proprietari / responsabili dell attività D.M. 06/09/94 - valutazione, nomina responsabile, controllo, manutenzione Il proprietario dell'immobile e/o il responsabile dell'attività che vi si svolge L. 257/92 - comunicazione ad AUSL presenza amianto friabile e verifica annuale Solo il proprietario dell immobile Campo di applicazione D.M 06/09/94 Strutture edilizie ad uso civile, commerciale o industriale aperte al pubblico o comunque di utilizzazione collettiva in cui sono in opera manufatti e/o materiali contenenti amianto dai quali può derivare una esposizione a fibre aerodisperse. Nota: il discriminante non è la proprietà ma l utilizzo pratico della struttura 5

6 Riepilogo degli adempimenti Individuare i MCA e raccogliere le informazioni disponibili Valutarne lo stato di conservazione Individuare un responsabile Attuare programma di controllo e manutenzione in base alla VdR Solo per materiale friabile: comunicarne la presenza all Az USL e predisporre ispezione annuale D.M. 06/09/1994 (scheda conoscitiva all. 5) Linee Guida regionali per le coperture 6

7 Principi nella valutazione del rischio MCA La fase di localizzazione ed ispezione è fondamentale per la valutazione del rischio e l adozione dei provvedimenti conseguenti. La valutazione del rischio deve considerare congiuntamente i seguenti fattori Quantità di fibre rilasciate (stato di conservazione e fattori di disturbo dei MCA) Esposizione (tempo di contatto, numerosità e caratteristiche degli esposti) NON una mera raccolta dati MA vaglio ragionato di tutte le caratteristiche e varabili che possono avere effetti sui MCA nonché valutazione approfondita dell esposizione e dei soggetti coinvolti 7

8 Come valutare il rischio di esposizione ad amianto La potenziale esposizione può essere valutata attraverso: Esame delle condizioni del manufatto e della possibilità di rilascio fibre Misura della concentrazione delle fibre (campionamento*) * Il campionamento può, all occorrenza, essere adottato in ambienti indoor come misura integrativa e mai sostitutiva dell ispezione e della raccolta dati, in quanto misura puntuale e non rappresentativa delle reali condizioni nel tempo. Si usa per la restituibilità degli ambienti bonificati. 8

9 Individuazione ed esame dei materiali Principali elementi da rilevare: Informazioni generali sull edificio e/o l installazione Classificazione, tipologia, condizioni e quantità dei MCA Fattori naturali o umani, anche esogeni, che possono determinarne un futuro danneggiamento o degrado e la diffusione di fibre. Accessibilità e possibilità di interventi, intenzionali o fortuiti Modalità della possibile esposizione alle fibre: tempi e modi, tipologia e numerosità dei soggetti interessati non ultimo, quantomeno per le modalità di comunicazione Visibilità e ricadute mediatiche della situazione in esame 9

10 Classificazione dello stato di conservazione Gli elementi raccolti devono essere riportati su una scheda di sopralluogo In base agli accertamenti effettuati il proprietario deve poi stabilire se i MCA sono: integri non suscettibili di danneggiamento integri suscettibili di danneggiamento danneggiati I successivi provvedimenti terranno conto anche della localizzazione dei manufatti e delle possibili persone esposte. 10

11 Valutazione dei MCA e azioni conseguent 11

12 Dopo la VdR: adempimenti e note Dopo la VdR i materiali in opera devono essere sottoposti a sorveglianza e manutenzione ad opera di personale formato. Per area estesa oltre la quale procedere alla bonifica si intendono danneggiamenti che interessano complessivamente una superficie superiore al 10% del totale. Attenzione la bonifica tramite incapsulamento o confinamento non elimina la necessità di controlli periodici e manutenzione La valutazione del rischio è un processo personalizzato che non si esaurisce con la compilazione di modulistica o schede e che non contempla soluzioni preordinate e stabili nel tempo 12

13 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Scheda per l accertamento della presenza di materiali contenenti amianto negli edifici Il D.M. 06/09/94 è documento cogente. La scheda per l accertamento della presenza MCA può tuttavia essere personalizzato secondo la realtà contingente che ci si trova ad analizzare (punto 2 DM 6/9/94) La scheda è stata concepita per l ispezione di edifici (ambienti indoor) e per la rilevazione di tutti i tipi di MCA (friabile, compatto, floccato, coibente ecc) Il documento è formato da sette schede divise in due sezioni. Dati generali: edificio visitato e materiali rinvenuti / esaminati Dati particolari: Dettagli del singolo locale e descrizione dei MCA 13

14 Dati generali: Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Scheda per l accertamento della presenza di materiali contenenti amianto negli edifici Sez. A: dati sull edificio visitato (anagrafica e struttura) Sez. B: riepilogo dei materiali sospetti rinvenuti ed elenco dei locali interessati dalla presenza di MCA Dati Particolari Sez. A - caratteristiche del singolo locale da compilare per ogni ambiente esaminato con sospetta o accertata presenza di amianto Sez. B, C, D, E caratteristiche e condizioni delle singole tipologie di materiali contenenti amianto rinvenuti (compilare solo le schede appropriate per ogni locale) La documentazione così formata avrà l aspetto di una raccolta modulare di schede, che tratteranno solo gli ambienti, i materiali e le condizioni effettivamente presenti nell edificio, secondo lo schema seguente: 14

15 Esempio di compilazione delle schede di presenza MCA Edificio o struttura: caratteristiche, uso, occupanti ecc. Locale 1 - es. magazzino caratteristiche, attività, accesso B. MCA applicati a spruzzo E. Lastre di copertura Materiali individuati e locali interessati pannelli, coperture, lastre, nel magazzino, laboratorio, spogliatoio Locale 2 - es. laboratorio caratteristiche, attività, accesso C. Rivestim. isolanti tubi D. Pannelli e altro Locale 3 - es. spogliatoio caratteristiche, attività, accesso E. Lastre di copertura Dati generali Sez. A edificio Sez. B - materiali Dati particolari Sez. A Dati particolari Sez. B, C, D, E 15

16 Scheda per l accertamento presenza MCA negli edifici vai al PDF 16

17 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Linee guida per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto e per la valutazione del rischio Strumento messo a punto dalla R. E-R per semplificare ed uniformare il giudizio sullo stato di conservazione delle coperture, sulla valutazione del rischio per la salute e per fornire indicazioni sulle azioni conseguenti da adottare. 17

18 Linee guida regionali per la valutazione delle coperture in cemento-amianto Si compongono di due schede valutative e di una tabella riepilogativa: Scheda n 1: descrive la localizzazione ed il contesto in cui si trova il manufatto ed evidenzia la vicinanza a finestre e balconi o luoghi con presenza di persone (fattori di esposizione) Scheda n 2: serve per valutare lo stato di conservazione della copertura attribuendo un punteggio ai vari parametri che lo descrivono. Tabella n 1: sulla base del punteggio realizzato (scheda 2) e delle condizioni di esposizione (scheda1), elenca le azioni conseguenti da adottare ed i tempi di realizzazione, nonché le operazioni di manutenzione e bonifica più opportune. 18

19 Linee guida regionali per la valutazione delle coperture in cemento-amianto Punti di forza: Strumento chiaro e di facile applicazione Possibile la comparazione dei risultati Rende accessibile la valutazione a personale con preparazione non specialistica e, per casi non particolarmente complessi, a proprietari / gestori delle strutture Criticità Possibili valutazioni soggettive per le voci materiale in grondaia e dimensioni stalattiti Non prevede espressamente l ipotesi di assenza di grondaie Migliorabile la valutazione dei possibili fattori di disturbo e l accessibilità / esposizione delle persone 19

20 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Linee guida per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto e per la valutazione del rischio Scheda n 1 Descrizione della copertura e del contesto Scheda n 2 Rilevamento dello stato di conservazione della copertura Tabella 1 Azioni conseguenti al giudizio espresso sullo stato di conservazione della copertura e al contesto in cui è ubicata vai al PDF 20

21 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Sopralluogo di esame e valutazione coperture secondo L.G regionali Per il sopralluogo e le prove relative (scheda 2 L.G) sono necessari semplici accorgimenti tecnici e materiali adatti. In particolare: Munirsi di adatti mezzi di sollevamento per l osservazione ravvicinata Nota: le lastre per definizione non sono portanti. Non raschiare o danneggiare in alcun modo la copertura. Se lo stato di conservazione non è uniforme, effettuare la valutazione in più punti, soggetti a diverse condizioni di esposizione agli agenti atmosferici o ad altri fattori di disturbo. Possibilmente lavorare a umido e, soprattutto per coperture in buono stato, rivestire con incapsulante la zona fratturata per la prova compattezza Utilizzare i DPI, in particolare per materiali molto danneggiati e sbriciolati. 21

22 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Prova di compattezza lastre in cemento amianto (Scheda 2, punto 1 delle Linee Guida regionali) Staccare un angolo o bordo rappresentativo*, afferrandolo per alcuni cm con una pinza e applicare una decisa forza di flessione. Se il materiale è compatto ed in buono stato, il frammento si staccherà di colpo emettendo un suono secco, e i lembi non risulteranno piegati o deformati. Coperture usurate cederanno più gradualmente, eventualmente piegandosi un poco prima della rottura, e il suono sarà più sordo. In casi di estremo degrado la lastra si piegherà e sfalderà facilmente. * Gli angoli delle lastre sono di norma i punti più esposti al degrado e all usura (gocciolamenti, urti, deposito di materiali, ampia superficie libera in rapporto alla massa, ecc) Di conseguenza la scelta della posizione ove effettuare la prova di compattezza dovrà essere oculata, ripetendola se necessario in più zone. In alcuni casi è consigliabile effettuare la prova sul bordo lineare della lastra 22

23 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Affioramento di fibre (Scheda 2, punto 2 delle Linee Guida regionali) Fibre di amianto rispetto ad un capello umano (50 80 µm). Nelle coperture sono visibili solitamente fasci di fibre Sfaldamento tipico delle lastre in cemento amianto, che lascia affiorare le fibre, prima inglobate nella matrice cementizia 23

24 Affioramento di fibre (Scheda 2, punto 2 delle Linee Guida regionali) Affioramento di fibre in corrispondenza di sfaldamenti superficiali. I fasci di fibre visibili sulla superficie hanno generalmente un aspetto opaco e necessitano di osservazione accurata (lente e buona illuminazione). In corrispondenza delle fratture le fibre sono più facilmente identificabili. 24 Immagini: ARPA RE

25 Sfaldamenti, crepe, rotture (Scheda 2, punto 3 delle Linee Guida regionali) Rottura della lastra e crepa nella superficie. La parte a vista della frattura e il movimento e sfregamento relativo dei due lembi della crepa favoriscono la liberazione di fibre. Danneggiamenti che interessano complessivamente più del 10% della superficie richiedono la bonifica del manufatto. Immagini: ARPA RE 25

26 Materiale friabile o polverulento in grondaia (Scheda 2, punto 4 delle Linee Guida regionali) Materiali polverulenti nelle grondaie. Le grondaie sono punti privilegiati per la diffusione delle fibre depositate. In assenza di canali di gronda al punto 4 della scheda dovrà essere attribuito un punteggio almeno di 1. 26

27 Materiale friabile o polverulento in grondaia (Scheda 2, punto 4 delle Linee Guida regionali) Evidente materiale friabile e residui depositati 27

28 Presenza di stalattiti (Scheda 2, punto 5 delle Linee Guida regionali) Stalattiti e accumulo di materiale dilavato dagli agenti atmosferici. Le stalattiti sono formate da fasci di fibre di amianto, pulviscolo e polveri, residui vegetali e particelle di conglomerato cementizio disgregato. 28

29 Presenza di stalattiti (Scheda 2, punto 5 delle Linee Guida regionali) Stalattiti formatesi nei punti di gocciolamento Parametro pratico per le dimensioni delle stalattiti (indicativo e non vincolante) Piccolissime e piccole Consistenti da qualche mm a poco più di 1 cm oltre 1 1,5 cm e fino ad oltre 5 / 6 cm Nota: valutare anche la quantità e diffusione delle stalattiti, eventuali rimozioni o pulizie effettuate, la presenza di polveri e residui in gronda, ecc 29

30 Azioni conseguenti allo stato di conservazione della copertura e al contesto in cui è ubicata Somma Giudizio Azioni conseguenti 5 10 Discreto Scadente Pessimo Valutare lo stato della copertura, almeno ogni 3 anni, e adottare una specifica procedura operativa per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ed in generale per qualsiasi operazione di accesso, al fine di evitare il disturbo delle lastre. Valutare lo stato della copertura annualmente e comunque prevedere un intervento di bonifica da effettuarsi entro 3 anni. Nel caso di contiguità del manufatto a luoghi con presenza di persone e/ o in vicinanza con scuole o luoghi di cura prevedere la bonifica entro un anno. Prevedere un intervento di bonifica entro 18 mesi, privilegiando la rimozione come soluzione d eccellenza. Nel caso di contiguità del manufatto a luoghi con presenza di persone e/ o in vicinanza con scuole o luoghi di cura prevedere la rimozione entro 6 mesi, fatti salvi tempi più brevi secondo giudizio dell Organo di controllo. In questi casi si propone di fare ricorso all ordinanza emessa dall Autorità Sanitaria Locale 30

31 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Campionamento Definire con cura i punti da campionare e identificarli con precisione, attraverso la planimetria, fotografie, schizzi ecc Per evitare ulteriore dispersione di fibre, in particolare in indoor, è consigliabile prelevare i campioni in punti già danneggiati, se presenti. Bagnare preliminarmente la zona, e dopo il campionamento restaurare il punto danneggiato con prodotto incapsulante adatto. Utilizzare i DPI. 31

32 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Campionamento Per materiali omogenei (lastre, pavimenti, coibentazioni uniformi) sono di norma sufficienti uno o due campioni rappresentavi di circa 5 cm 2 (o circa 10 g). Per materiali eterogenei (es. rivestimenti a spruzzo) è consigliabile prelevare da due a tre campioni ogni 100 m 2 circa. Prestare attenzione ai punti che appaiono di diversa colorazione o consistenza rispetto al complesso della superficie e alle zone presumibilmente interessate nel tempo da riparazioni, che potranno essere oggetto di ulteriori prelievi (uno per ogni tipologia differente) Riporre i campioni in contenitori adatti, opportunamente numerati e identificati, avendo cura di utilizzare un doppio involucro e materiali a tenuta (es. contenitore plastico con tappo ermetico entro sacchetto in polietilene) 32

33 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Appendice: incapsulamento delle lastre Incapsulamento usurato. La durata della bonifica per incapsulamento è molto variabile e dipende da numerosi fattori (condizioni del substrato, tipo di prodotto e spessore del film, esposizione agli agenti atmosferici e altri fattori di usura ecc) In ogni caso l incapsulamento non esula dall attuazione del programma di controllo e manutenzione 33

34 Strumenti per il percorso di valutazione del rischio Appendice: il metodo a strappo Approfondimento: Metodo a strappo UNI N.B. norma oggi ritirata in quanto non sufficientemente affidabile, non ha più alcun valore legale o tecnico Lo stato di degrado si valutava pesando la quantità di materiale (fibre e matrice) che rimaneva adeso ad un nastro adesivo standardizzato, da applicare alla superficie in esame. 34

35 Materiali e attrezzature Mezzi di sollevamento adeguati Dispositivi di protezione individuale 35

36 Materiali e attrezzature Strumenti per l osservazione e il campionamento Acqua e prodotto incapsulante 36

37 Materiali e attrezzature Doppio contenitore e materiale per l identificazione dei campioni 37

38

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