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2 Premessa Il progetto di Cassa di espansione in località Querciola è supportato da uno studio finalizzato alla ottimizzazione del suo inserimento nell ambiente, in modo da rendere l area destinata alla regimazione idraulica delle piene del Fosso Quadrelli meno impattante nei confronti degli aspetti estetico-paesaggistici, della fauna e degli ecosistemi in genere, anzi si coglie l occasione per una riqualificazione dell ambiente circostante all area di progetto, con la creazione di un area umida in continuo con i già presenti specchi d acqua di Zela e della Laghina. Quanto descritto in questa relazione è congruente con gli elaborati di progetto ingegneristico e idraulico predisposti dalla staff di progettazione del Genio Civile. Fig. 1. Area di Progetto. 1. La naturalizzazione della cassa L inserimento ambientale della cassa consiste nella realizzazione su parte di essa di uno stagno progettato secondo criteri volti a favorire la colonizzazione di elementi floristico-vegetazionali e faunistici tipici delle aree palustri. E inoltre prevista la realizzazione di un piccolo bosco igofilo nel settore orientale della cassa e di un nucleo di piate arboree poste su una delle isole previste all interno dello stagno, con lo scopo di creare un sito idoneo all insediamento di una colonia di Ardeidi nidificanti (garzaia). Sono infine previste sul lato E della cassa alcune opere volte alla 1

3 fruizione del pubblico, consistenti nella realizzazione di un percorso di visita opportunamente schermato e di due osservatori della fauna in legno. Si tratta in un certo senso del ripristino di antiche condizioni, dato che in passato ampi settori della piana alluvionale che si estende fra Pistoia e Firenze presentavano tali caratteristiche, delle quali spesso oggi resta testimonianza solo nella toponomastica. Lo scopo è quello di accrescere la diversità biologica del territorio interessato, intesa a livello di specie, di habitat e di paesaggio. Tale scelta trae motivazione dagli orientamenti espressi nella vigente pianificazione territoriale del Comune di Quarrata e della Provincia di Pistoia, nonché dalle indicazioni espresse dall Autorità di Bacino del Fiume Arno ai fini della valorizzazione naturalistica di questa tipologia di opere idrauliche (si veda al riguardo il volume Ricostruire reti ecologiche nelle pianure Strategie e tecniche per progettare nuove zone umide nelle casse di espansione ). Il progetto risulta funzionale alle finalità dell ANPIL La Querciola di Quarrata, che potrà beneficiare sia di una implementazione delle strutture fruitive, sia di un arricchimento del mosaico di habitat di rilevante pregio naturalistico. In considerazione della presenza di dati aggiornati circa lo stato attuale della vegetazione e dell avifauna dell area di progetto, e quindi della concreta possibilità di stimare sulla base di tali indicatori l efficacia degli interventi effettuati, si prevede una attività di monitoraggio post opera, volto a valutare l incidenza del progetto sull assetto floristico-vegetazionale e sull avifauna nidificante e svernante nell area interessata e di un intorno significativo ad essa Lo stagno Come da planimetria (fig. 2), sezioni ambientali (fig. 3 e 4) e sezioni tecniche (tav Sezioni trasversali dell area del bacino di accumulo), lo stagno è strutturato, secondo fasce concentriche digradanti, costituite da: una cintura di acque basse, di uno spessore medio di circa 10 metri, su gran parte della quale si renderà necessaria la piantumazione del Canneto; una fascia di acque libere di bassa profondità; una fascia di acque relativamente profonde (pari a circa un terzo della superficie delle acque libere); tre isole, di cui una boscata. Le pendenze sono molto lievi soprattutto in prossimità delle rive, sia per favorire l insediamento di piante ed animali, sia per conferire stabilità alle sponde ed alla struttura nel suo insieme (che al contrario risulterebbe meno funzionale e più antiestetica. Non dovranno essere percepibili effetti scalino ). Il perimetro dello stagno presenta un andamento sinuoso, volto ad incrementare l estensione delle fasce ecotonali. Nella fascia più prossima alle sponde risulterà necessario effettuare la piantumazione di canneto a Cannuccia di palude (Phragmites australis) e/o Tifa (Typha latifolia). Queste specie possono essere introdotte anche mediante il riporto di terra di scotico contenente rizomi della pianta, avendo cura in questo caso di sbassare la superficie interessata dello spessore del riporto previsto (5-10 cm) e di prelevare il materiale in fase di riposo vegetativo (settembre - marzo) in aree idonee non contaminate. In alternativa potranno essere messi a dimora i rizomi prelevati singolarmente ed opportunamente interrati, o nel caso della Tifa anche piante in contenitore ottenute da seme. In ogni caso è da prevedere l utilizzazione di specie e provenienze autoctone. Per non essere di ostacolo alla visuale il canneto dovrà essere omesso attorno alle isole non boscate e sul lato dove sono collocati gli osservatori, fatte salve le immediate adiacenze di questi ultimi (dove assumerà una funzione di schermatura). 2

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6 1.2. Le superfici boscate Sull isola più ampia e sul lato orientale della cassa è prevista la realizzazione di nuclei di bosco mesoigrofilo e di strutture lineari (siepi arborate, con funzione di collegamento e schermatura), per una superficie complessiva di circa un ettaro. A tale scopo sono da utilizzare le seguenti specie arboree ed arbustive autoctone (le percentuali sono indicative): Farnia (Quercus robur) 25% Olmo campestre (Ulmus minor) 20% Pioppo bianco (Populus alba) 20% Acero campestre (Acer campestre) 10% Ontano nero (Alnus glutinosa) 5% Salice bianco (Salix alba) 5% Salice cinereo (Salix cinerea) 3% Biancospino (Crataegus monogyna) 3% Prugnolo (Prunus spinosa) 3% Sanguinello (Cornus sanguinea) 3% Rosa selvatica (Rosa canina) 3% 5

7 Se disponibile, sarà utilizzato materiale genetico di provenienza locale, anche mediante il recupero e la eventuale moltiplicazione di piante presenti nell area di progetto. Nella fase di preparazione del cantiere occorrerà pertanto provvedere all espianto di arbusti e alberi di modeste dimensioni e predisporre un area attrezzata alla conservazione in condizioni idonee di tale materiale. Gli alberi di dimensioni maggiori (diametro > cm), laddove le esigenze operative e di sicurezza lo consentano, saranno lasciati in posto; diversamente saranno abbattuti e sistemati a terra (in modo da costituire uno stock di necromassa legnosa). Come materiale di propagazione saranno utilizzati semenzali di età massima di due anni, allevati in fitocella o vaso (con certificazione fitosanitaria conforme alla normativa vigente). Relativamente alle specie quercine è prevista inoltre la possibilità di impiego di seme raccolto in aree circostanti l area oggetto di intervento. La disposizione delle piante segue un sesto d impianto a settonce, per una densità media di circa 1500 piante/ha. Sulla singola postarella potranno essere impiantati da uno a tre semenzali, accoppiando preferenzialmente una specie arborea con una o più specie arbustive. Fig. 5. Sesto di impianto. Le attività di preparazione del terreno e messa a dimora delle piante sono le seguenti: lavorazione con aratro ripuntatore, che consente di operare evitando un dannoso rimescolamento degli orizzonti del suolo; amminutamento del terreno pre-impianto mediante erpicatura; squadro del terreno e tracciamento delle settonce; posa a dimora delle piantine forestali nelle postarelle, in numero variabile da 1 a 3 e con assortimento di specie; posa di pacciamatura di origine vegetale (0,5 mq per pianta). Il periodo più adatto alla messa a dimora delle piante risulta essere quello autunnale (settembrenovembre). Lo schema d'impianto a settonce, offre una maggiore immagine di naturalità dell'impianto ed al contempo permette una facile esecuzione delle operazioni colturali successive alla posa a dimora. 6

8 Dopo la messa a dimora tutte le piante devono essere adeguatamente irrigate per ridurre le stress da trapianto. Il progetto prevede cure colturali post-trapianto (comprese eventuali irrigazioni di emergenza negli anni successivi) ed il risarcimento delle fallanze che prevedibilmente potranno manifestarsi nei 24 mesi successivi al completamento degli interventi Le strutture destinate alle attività di fruizione del pubblico Le strutture destinate a favorire la fruizione del pubblico si collocano sul lato est della cassa, in modo da collegarsi e divenire parte del percorso visita dell ANPIL. Esse consistono in un sentiero opportunamente schermato in terra battuta e in due osservatori della fauna, dedicati in particolare al birdwatching. Gli osservatori, disposti in modo da beneficiare della migliore illuminazione nelle ore antimeridiane, sono realizzati interamente in legno ed in parte rivestiti da guaina impermeabile protettiva e da cannicciato per migliorarne l inserimento paesaggistico. Essi risultano idonei alla fruizione da parte di persone diversamente abili. Per le caratteristiche strutturali degli osservatori si vedano le fig. 6 e 7. Al fine di rendere non visibili agli animali i visitatori, l interno dell osservatorio deve risultare buio, ovvero illuminato dalla sola luce che entra dalle feritoie per l osservazione. E da preferirsi pertanto l utilizzazione per il rivestimento esterno delle strutture di doghe di perlinato, di almeno 20 mm di spessore, opportunamente trattate con protettivo; oppure una diversa soluzione in grado di assicurare lo stesso effetto. Gli altri elementi strutturali consistono in: - pali di castagno posti a sostegno della struttura di 150 mm, trattati alla base; - assi di 50 mm, opportunamente trattate con protettivo, per la pavimentazione; - assi di 40 mm per l ancoraggio e la messa in squadra del rivestimento; - assi di 25 mm per le coperture; - quadrelli di 100 mm per il sostegno della copertura; - guaina ardesiata per l impermeabilizzazione della copertura. L ancoraggio degli elementi costruttivi è effettuato a mezzo di viti di opportune misure. Per conferire una migliore estetica è da prevedere il rivestimento delle strutture con cannicciato a canna grossa (Arundo donax). Foto 1. Osservatorio faunistico. 7

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11 Per raggiungere gli osservatori è da prevedere un rilevato arginale in terra battuta, schermato su entrambi i lati da cannicciato a canna grossa di due metri di altezza, sostenuto da pali di castagno e telo ombreggiante all interno. Lungo il sentiero è prevista la realizzazione di tre punti sosta tematici con cartellonistica didattico illustrativa, relativa agli habitat ed alle specie caratteristiche. Il pannello illustrativo è di formato 100x140 cm di base, stampato su plotter elettrostatico e con inchiostri 3M, supporto adesivo in PVC 3M protetto da pellicola anti UV (garantita per 4-5 anni all esterno); oltre a bacheca di lamiera zincata verniciata verde RAL 6012, lastra in plexiglas trasparente (foto 1). Grafica illustrazioni e testi (in lingua italiana, inglese e tedesca) saranno concordati con il Comune di Quarrata (ente Gestore dell ANPIL la Querciola. Foto 2. Tipologia della cartellonistica didattico illustrativa. Completano gli arredi due panchine in legno di 200 cm di lunghezza, 64 cm di larghezza e 72 cm di altezza. Di tipologia costruttiva simile a quelle già esistenti all interno dell ANPIL. Sono previste infine la fornitura e l installazione di un nido artificiale per gheppi e 16 nidi artificiali per piccoli passeriformi. Il nido per gheppi è del tipo a cassetta semi aperta, come indicato in figura 8, montato su un antenna di castagno di 8 metri di altezza (il nido è affisso 1,5 metri al di sotto della sommità dell antenna). 10

12 Fig.8. Nido artificiale per gheppi: struttura e dimensioni. I nidi artificiali sono di dimensioni standard per piccoli passeriformi, del tipo a cassetta chiusa (6 pezzi), a cassetta aperta (5 pezzi) e a tronchetto (5 pezzi). 11

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