Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione. ENplus. Schema per la certificazione di qualità del pellet di legno.

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1 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione ENplus Schema per la certificazione di qualità del pellet di legno Manuale ENplus Manuale di riferimento Versione Italiana Parte 2: Procedura di Certificazione Versione Agosto

2 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione Editore European Pellet Council (EPC) c/o AEBIOM Associazione Europea Biomasse Place du Champ de Mars Brussels, Belgio enplus@pelletcouncil.eu Sito web: Concessionario di Licenza Nazionale: AIEL Associazione Italiana Energie Agroforestali Viale dell Università 14, Legnaro (PD) Tel: Fax: paniz.aiel@cia.it Sito web: 2

3 PREFAZIONE Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione Il presente documento è parte integrante del Manuale ENplus v3.0, il quale definisce i criteri previsti dallo schema di certificazione della qualità ENplus per il pellet di legno. Le parti che compongono il Manuale sono: Parte 1: Indicazioni generali Parte 2: Procedura di Certificazione Parte 3: Requisiti di Qualità del Pellet Parte 4: Requisiti di Sostenibilità Parte 5: Organizzazione dello schema Parte 6: Prospetto delle tariffe La versione aggiornata delle parti del Manuale è reperibile sia sul sito internazionale di ENplus [ sia sul sito di AIEL, in qualità di Concessionario di Licenza Nazionale [ Le informazioni di carattere generale circa lo schema, le definizioni dei termini ricorrenti e i riferimenti normativi sono contenuti nella Parte 1 Indicazioni generali. Il presente documento, Parte 2 del Manuale ENplus, versione 3.0, è dedicato alle seguenti tematiche: Disposizioni per la certificazione dei Produttori Disposizioni per la certificazione dei Distributori Disposizioni per la certificazione dei Fornitori di Servizi La pubblicazione della versione italiana del Manuale è a cura di AIEL in qualità di Concessionario di Licenza Nazionale. Le Aziende Certificate devono attenersi alle norme descritte nel Manuale, stabilite da AIEL in qualità di Gestore di Competenza. In caso di contestazione di quanto esposto nella versione nazionale del Manuale, saranno applicate le regole riportate nel Manuale di Riferimento in lingua inglese (ad eccezione di quanto riferito alla legislazione nazionale). I termini che compaiono in corsivo nel testo sono definiti nella sezione Terminologia della Parte 1 del presente Manuale. 3

4 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione INDICE PREFAZIONE... 3 RIFERIMENTI NORMATIVI ENTRATA IN VIGORE NORME GENERALI VALIDITÀ DEL CERTIFICATO E DELLA LICENZA SOCIETÀ AFFILIATE SOTTOLICENZA MARCHI IDENTIFICATIVI Codice ID ENplus Marchio di Certificazione Marchio di Qualità Marchio di qualità per la fornitura di servizi & Codice identificativo REQUISITI PER IL PELLET IN SACCHI REQUISITI PER I BIG BAGS CAMPIONI DI RIFERIMENTO MODALITÀ DI RICORSO CERTIFICAZIONE DEI PRODUTTORI DI PELLET AMBITO E LIMITI DELLA CERTIFICAZIONE PER I PRODUTTORI PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE PER I PRODUTTORI DI PELLET CONTROLLI ESTERNI DEI PRODUTTORI DI PELLET REQUISITI PER I PRODUTTORI DI PELLET Gestione della Qualità Materie prime Infrastrutture e dotazioni tecniche Processi operativi principali Controllo interno della qualità Gestione dei reclami Documenti di consegna per il pellet sfuso - Consegna a carico totale Sostenibilità Obblighi di notifica CERTIFICAZIONE DEI DISTRIBUTORI DI PELLET AMBITO E LIMITI DELLA CERTIFICAZIONE PER I DISTRIBUTORI PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE PER I DISTRIBUTORI DI PELLET CONTROLLI ESTERNI DEI DISTRIBUTORI DI PELLET REQUISITI PER I DISTRIBUTORI DI PELLET

5 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione Gestione della Qualità Materie prime Infrastrutture e dotazioni tecniche Processi operativi principali Controllo interno della qualità Gestione dei reclami Documenti di consegna per il pellet sfuso - Consegna a carico totale Documenti di consegna per il pellet sfuso Consegna a carico parziale Obblighi di notifica CERTIFICAZIONE DEI FORNITORI DI SERVIZI AMBITO E LIMITI DELLA CERTIFICAZIONE PER I FORNITORI DI SERVIZI PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE PER I FORNITORI DI SERVIZI CONTROLLI ESTERNI DEI FORNITORI DI SERVIZI REQUISITI PER I FORNITORI DI SERVIZI CERTIFICATI Gestione della qualità Infrastrutture e dotazioni tecniche Processi operativi principali Controllo interno della qualità Documenti di consegna per il pellet sfuso - Consegna a carico totale Documenti di consegna per il pellet sfuso Consegna a carico parziale Obblighi di notifica DOCUMENTI DI RIFERIMENTO ALLEGATO MARCHI IDENTIFICATIVI: COMBINAZIONI CROMATICHE E CODICI Combinazioni cromatiche Codici dei colori

6 RIFERIMENTI NORMATIVI Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione D. Lgs. 152/06 e successive modifiche. Norme in materia ambientale FprEN ISO Solid biofuels - Determination of bulk density (ISO/FDIS 17828:2015) FprEN ISO Solid Biofuels - Methods for the determination of the density of pellets and briquettes FprEN ISO Solid biofuels - Determination of mechanical durability of pellets and briquettes - Part 1: Pellets FprEN ISO Solid biofuels - Determination of ash content Form 4 ISO NWIP. Solid Biofuels - Determination of Calorific value" pren ISO Solid biofuels - Determination of moisture content - Oven dry method - Part 3: Moisture in general analysis sample pren ISO Solid biofuels - Determination of fines content in quantities of pellets (ISO/DIS 18846:2015) UNI CEN/TS :2006. Biocombustibili solidi - Metodo per la determinazione della fusibilità delle ceneri - Parte 1: Metodo delle temperature caratteristiche UNI EN 14778:2011. Biocombustibili solidi - Campionamento UNI EN :2011. Biocombustibili solidi - Specifiche e classificazione del combustibile - Parte 2: Pellet di legno per uso non industriale. UNI EN :2011. Biocombustibili solidi - Assicurazione di qualità del combustibile - Parte 1: Requisiti generali UNI EN :2012. Biocombustibili solidi - Assicurazione di qualità del combustibile - Parte 2: Pellet di legno per uso non industriale UNI EN ISO 16948:2015. Biocombustibili solidi - Determinazione del contenuto totale di carbonio, idrogeno e azoto UNI EN ISO 16968:2015. Biocombustibili solidi - Determinazione dei microelementi UNI EN ISO 16994:2015. Biocombustibili solidi - Determinazione del contenuto di zolfo e cloro UNI EN ISO :2014. Biocombustibili solidi - Specifiche e classificazione del combustibile - Parte 1: Requisiti generali UNI EN ISO :2014. Biocombustibili solidi - Specifiche e classificazione del combustibile - Parte 2: Definizione delle classi di pellet di legno UNI EN ISO :2014. Codici per la rappresentazione dei nomi dei Paesi e delle loro suddivisioni - Parte 1: Codici dei Paesi UNI EN ISO 9001:2008. Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti

7 1 ENTRATA IN VIGORE Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione I requisiti descritti nella Parte 2 del Manuale ENplus, versione 3.0, entreranno in vigore in concomitanza con la sua pubblicazione, in data 1 Agosto Alla data di entrata in vigore del presente Manuale ENplus le aziende già certificate potranno continuare a produrre e commercializzare pellet secondo quanto previsto dalla versione 2.0 del Manuale ENplus fino al 31 Dicembre È previsto un periodo di transizione più lungo per l'adeguamento della grafica dei sacchi e per l'utilizzo del vecchio Marchio di Certificazione sui documenti di consegna, sul materiale promozionale, ecc. (ad eccezione dei mezzi di trasporto per il pellet). Tale periodo avrà termine il 31 Luglio Le aziende che invece si certificheranno dopo il 31 Luglio 2015 dovranno soddisfare i requisiti stabiliti dal presente documento, Parte 2 del Manuale ENplus, versione 3.0. A partire dal 1 Gennaio 2016, gli Organismi di Ispezione e gli Organismi di Certificazione verificheranno unicamente che le aziende soddisfino in toto i requisiti e le regole stabiliti dal presente documento, Parte 2 del Manuale ENplus, versione 3.0.

8 2 NORME GENERALI Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione 2.1 Validità del Certificato e della Licenza La licenza per l'utilizzo del Marchio di Certificazione ENplus è valida fintanto che l'azienda Certificata è in possesso di un certificato valido (rilasciato da un Organismo di Certificazione) e fino a quando AIEL, in qualità di Concessionario della Licenza Nazionale o l'azienda Certificata non recedano dal contratto di licenza. AIEL, in qualità di Concessionario della Licenza Nazionale ha il potere di risolvere o di sospendere il contratto di licenza per un determinato periodo. Questo si verifica nel caso in cui i termini d'uso vengano violati o qualora l'organismo di Certificazione riscontri che una determinata Azienda Certificata non soddisfa più i requisiti e decida pertanto di sospendere o revocare il certificato. Se un Produttore Certificato possiede più stabilimenti di produzione, la licenza può essere sospesa o revocata soltanto nello stabilimento in cui si sono riscontrate le irregolarità e per il tempo necessario alla loro correzione. Il pellet proveniente dagli altri stabilimenti del Produttore Certificato potrà continuare ad essere venduto come prodotto certificato. Ogni certificato è valido per un periodo di certificazione della durata di tre anni. Il periodo di certificazione ha inizio con il rilascio del certificato. Le Aziende Certificate riceveranno un nuovo certificato all'inizio di ogni nuovo periodo di certificazione o nel caso di rinnovo. In caso di risoluzione definitiva di un contratto di licenza, il codice ID ENplus dell'azienda Certificata coinvolta sarà bandito e non potrà mai più essere assegnato a un'altra Azienda Certificata. Tuttavia, l'azienda Certificata potrà comunque inoltrare una nuova domanda di certificazione e, se ritenuta idonea, riceverà un nuovo codice ID ENplus. Le Aziende Certificate che perdono la certificazione per via di un uso scorretto del Marchio ENplus o perché colpevoli di frode, potranno essere bandite per un periodo massimo di due anni. 2.2 Società affiliate Nel caso in cui vi siano delle Società Affiliate, la licenza ENplus potrà includere più di una persona giuridica. Le Società Affiliate risultano completamente o in parte di proprietà di una delle Aziende Certificate. L'Azienda Certificata dovrà garantire che la Società Affiliata sia conforme alle norme del presente Manuale, fermo restando l'obbligo del controllo da parte dell'organismo di Certificazione. Alcuni casi esplicativi di Società Affiliate sono: Produttori con impianti di produzione multipli, ciascuno organizzato come società a sé stante, completamente o in parte di proprietà della medesima persona giuridica del produttore e cioè dell'azienda Certificata. Produttori che dispongono di una società commerciale autonoma per il proprio pellet, costituita come società a sé stante, che sia completamente o in parte di proprietà della medesima persona giuridica del produttore e cioè dell'azienda Certificata.

9 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione Distributori con società commerciali regionali, strutturate come società separate, completamente o in parte di proprietà della medesima persona giuridica del produttore e cioè dell'azienda Certificata. Fornitori di servizi che siano completamente o in parte di proprietà della medesima persona giuridica dell'azienda Certificata. Le Aziende Certificate dovranno compilare una lista delle proprie Società Affiliate e presentarla in allegato alla domanda di certificazione. Dovranno altresì comunicare tempestivamente qualsiasi cambiamento o annessione che riguardi l'organizzazione aziendale. 2.3 Sottolicenza La concessione di una sottolicenza consente di attuare un trading su carta del pellet senza bisogno che il rivenditore che ha attuato il "trading su carta" si certifichi. Un rivenditore che attua un "trading su carta" non può avere alcun tipo di contatto fisico con il pellet, né stipulare alcun contratto con un fornitore di servizi che maneggi il prodotto in sua vece. Un rivenditore che attua un "trading su carta" può essere, ad esempio, un broker operante nel commercio business-to-business (B2B) o un rivenditore che effettua vendita al dettaglio in esclusiva per conto di un'azienda Certificato. Al rivenditore in possesso di sottolicenza è consentito vendere pellet certificato se viene stipulato un Contratto di Sottolicenza. AIEL, in qualità di Gestore Nazionale dovrà essere informato circa l'accordo entro due settimane dalla data di stipula del contratto. Il modello del contratto di sottolicenza è reperibile sia sul sito web internazionale di ENplus [ che sul sito web nazionale [ Il principio di base è che qualsiasi operazione che prevede il maneggiamento fisico del pellet venga condotta da un'azienda Certificata. È pertanto obbligatorio che il distributore che effettua il "trading su carta" e in possesso di una sottolicenza, non possieda alcuna dotazione tecnica propria (es. siti di stoccaggio o mezzi di trasporto), né vada ad ingaggiare un fornitore di servizi esterno per l'esecuzione di tali attività. 2.4 Marchi identificativi Codice ID ENplus AIEL, in qualità di Gestore Nazionale fornisce un codice ID ENplus univoco a ciascuna Azienda Certificata. Ogni ID ENplus si compone di cinque caratteri e, oltre ad indicare il paese di provenienza, va a specificare se l'azienda Certificata è un produttore o un distributore. Produttori I primi due caratteri indicano il paese in cui si trova lo stabilimento di produzione. I codici nazionali vengono assegnati in base alla convenzione della ISO alpha-2. Le tre cifre che seguono il codice nazionale (da 001 a 299) rappresentano il numero identificativo del Produttore Certificato nel proprio paese. Un Produttore Certificato con siti di produzione dislocati in più nazioni deve disporre almeno di un ID ENplus per ciascun paese.

10 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione Nell'eventualità che un Produttore Certificato richieda un ID ENplus comune a più stabilimenti in un determinato paese, un apposito numero per l'identificazione del singolo impianto di produzione viene aggiunto in coda all'id ENplus. Il numero dell'impianto verrà riportato solo sul certificato (es. BE010-2 ), fermo restando l'obbligo di assicurare la tracciabilità della provenienza dei diversi siti. Distributori I primi due caratteri indicano il paese in cui si trova la sede dell'impianto dell'azienda Certificata. I codici nazionali vengono assegnati in base alla convenzione della ISO alpha-2. Le tre cifre che seguono il codice nazionale (da 301 a 899) rappresentano il numero identificativo del Distributore Certificato nel proprio paese. Se un Produttore Certificato possiede anche la certificazione come Distributore Certificato, può usare il proprio ID ENplus da distributore per la vendita del pellet proveniente dai suoi impianti di produzione. Il requisito minimo obbligatorio prevede la stampa o l'apposizione dell'id ENplus sui documenti di consegna di pellet, a prescindere dal fatto che l'azienda Certificata abbia maneggiato il pellet direttamente o meno. Per quanto riguarda il pellet in sacchi, il Marchio di Qualità dovrà essere riportato sulla confezione (cfr. sez. ) Marchio di Certificazione Ogni Produttore Certificato ed ogni Distributore Certificato è contraddistinto da un Marchio di Certificazione unico, il quale si compone del Logo ENplus e dell'id ENplus. Ai Produttori, Distributori e Fornitori di Servizi, siano essi certificati o meno, è proibito l'uso del logo qualora non sia riportato anche l'id ENplus. In Figura 1 si riporta l'esempio dell'id ENplus di un produttore belga, nel quale l'id compare come elemento del Marchio di Certificazione.

11 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione Figura 1: Il Marchio di Certificazione ENplus di un ipotetico Produttore Certificato belga. Una volta che il certificato viene rilasciato e si stipula un contratto di licenza con il AIEL in qualità di Concessionario di Licenza Nazionale, l'azienda può utilizzare il Marchio di Certificazione per l'etichettatura dei propri prodotti e per scopi pubblicitari, a patto che essa compaia nell'elenco delle Aziende Certificate consultabile sul sito web internazionale [ e nazionale di ENplus [ Il Marchio di Certificazione dev'essere utilizzato in modo tale da garantire che esso sia associato esclusivamente a pellet ENplus. Le Aziende Certificate che producono e/o distribuiscono sia prodotti certificati che prodotti non certificati devono tassativamente evitare di trasmettere il messaggio fuorviante che tutto il proprio pellet prodotto e/o distribuito sia certificato. Informazioni aggiuntive circa i colori consentiti e le combinazioni cromatiche ammesse sono riportate in allegato (cfr. ). Il Marchio di Certificazione dovrà avere un'altezza minima pari a 20 mm. L'Azienda Certificata ha l'obbligo di mantenere inalterate le proporzioni grafiche del Marchio di Certificazione rispetto all'originale, così come fornito da AIEL in qualità di Gestore Nazionale Marchio di Qualità Ciascuna classe di qualità ENplus è contraddistinta da uno specifico logo che dev'essere utilizzato esclusivamente in abbinamento al Marchio di Certificazione. La combinazione del logo e del Marchio di Certificazione viene definita Marchio di Qualità. Il Marchio di Qualità deve comparire sull'etichetta del pellet in sacchi. In aggiunta, il Marchio di Qualità può essere utilizzato per pubblicizzare prodotti della classe qualitativa corrispondente. La

12 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione Tabella 1 riporta alcuni esempi del Marchio di Qualità, in relazione alle diverse classi di qualità del pellet (es. Marchio di Qualità con ID ENplus di un ipotetico Produttore belga). I colori e le combinazioni cromatiche consentite vengono descritti in Allegato (cfr. ). Il Marchio di Qualità dovrà avere un'altezza minima pari a 20 mm. L'Azienda Certificata ha l'obbligo di mantenere inalterate le proporzioni grafiche del Marchio di Qualità rispetto all'originale, così come fornito da AIEL in qualità di Gestore Nazionale.

13 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione Tabella 1: Esempi del Marchio di Qualità per le diverse classi A1, ENplus A2, ENplus B. Marchio di Qualità per la classe di qualità ENplus A1 Marchio di Qualità per la classe di qualità ENplus A2 Marchio di Qualità per la classe di qualità ENplus B Marchio di qualità per la fornitura di servizi & Codice identificativo Il Marchio di qualità per la fornitura di servizi viene assegnato ai Fornitori di Servizi Certificati (cfr. sez. ). Tale marchio include il Codice Identificativo del fornitore di servizi, associato a ciascun Fornitore di Servizi Certificato. I primi due caratteri indicano il paese di appartenenza del fornitore di servizi. I codici nazionali sono conformi allo standard ISO alpha-2. Le tre cifre ( ) che seguono il codice nazionale identificano l'azienda Certificata nel proprio paese. Per poter distinguere agevolmente il Codice Identificativo del fornitore di servizi dall'id ENplus di un Produttore o di un Distributore Certificato, in coda alla stringa sono riportate le lettere SP, in riferimento alla dicitura inglese service provider. In Figura 2 si riporta l'esempio del Marchio di qualità per la fornitura di servizi di un ipotetico fornitore di servizi belga.

14 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione Figura 2: Marchio di qualità ENplus per la fornitura di servizi che riporta il Codice Identificativo di un ipotetico Fornitore di Servizi Certificato belga. I colori e le combinazioni cromatiche consentite sono descritti in Allegato (cfr. ). Il Marchio di qualità per la fornitura di servizi, o quantomeno il Codice Identificativo del Fornitore di Servizi, dovranno essere apposti su tutta la documentazione (es. contratti, fatture) relativa ai servizi erogati all'interno dello schema ENplus. Il Marchio di qualità per la fornitura di servizi dovrà avere un'altezza minima pari a 20 mm. L'Azienda Certificata ha l'obbligo di mantenere inalterate le proporzioni grafiche del Marchio di Qualità rispetto all'originale, così come fornito da AIEL in qualità di Gestore Nazionale. 2.5 Requisiti per il pellet in sacchi Il pellet confezionato è l'unità di riferimento per la vendita al dettaglio. I sacchi possono contenere fino a 30 kg di pellet appartenente ad una delle due classi ENplus A1 o ENplus A2. Non è consentito l'insacchettamento di pellet di classe ENplus B. Sul sacco deve essere ben visibile il nome e l'indirizzo dell'azienda il cui ID ENplus compare sulla confezione. Si presti attenzione a non confondersi con il Codice Identificativo del Fornitore di Servizi. I contatti dell'azienda visibili sul sacco devono corrispondere a quelli del titolare del Marchio di Certificazione, come riportati sia sul sito web internazionale di ENplus [ sia sul sito web nazionale [ Un'azienda non certificata potrà dichiarare sul proprio materiale promozionale (es. sito web, volantini, ecc.) che essa vende pellet in sacchi con certificazione ENplus. In tale caso, l'utilizzo del logo ENplus sarà però possibile soltanto utilizzando un'immagine dei sacchi messi in vendita, in cui si veda che essi sono contrassegnati dal rispettivo Marchio di Certificazione. In nessun caso l'azienda non certificata potrà asserire che il Marchio di Certificazione sia di sua proprietà, così da non incorrere in pubblicità ingannevole. La grafica dei sacchi di pellet ENplus dev'essere verificata dall'organismo di Certificazione e inviata ad da AIEL in qualità di Gestore Nazionale prima dell'immissione sul mercato. Le seguenti informazioni devono obbligatoriamente essere riportate in etichetta nella lingua del paese in cui il pellet verrà venduto:

15 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione La dicitura Pellet di legno (anche la classe di qualità pertinente dovrà essere riportata qualora sia utilizzato il vecchio Marchio di Certificazione, come descritto nella Versione 2.0 del Manuale). Il nome e l'indirizzo dell'azienda Certificata titolare dell'id ENplus che compare sul sacco. Il Marchio di Qualità (cfr. sez. ) dell'azienda in questione. Il diametro (6 mm o 8 mm). Nota: Conservare in un luogo asciutto. Nota: Utilizzare unicamente in sistemi di combustione idonei e certificati, seguendo le istruzioni del costruttore e quanto previsto dalla normativa nazionale. Peso netto (in kg). L'inserimento di altre caratteristiche del biocombustibile sul sacco è a discrezione dell'azienda, ma dev'essere conforme alle seguenti disposizioni: I valori limite devono essere riportati conformemente a quanto descritto nella Parte 3 del presente Manuale, Tabella 1 (includendo il segno o e l'unità di misura). Può essere stabilito un valore più restrittivo per ciascuno dei requisiti tecnici a patto che questi non risultino migliorativi rispetto a quanto riportato nel test report del campione analizzato dal Laboratorio di Prova accreditato o nella dichiarazione di prodotto fornita. Ulteriori informazioni che vengano riportate sul sacco non dovranno risultare false o ingannevoli. La provenienza del pellet indicata deve essere esclusivamente associata all'id ENplus del produttore certificato. 2.6 Requisiti per i Big Bags Due distinte categorie di Big Bags (fino ad un peso massimo di 1,5 tonnellate) sono considerati nello schema ENplus: Big Bags sigillati e Big Bags non sigillati. Big Bags sigillati Nel caso in cui un Big Bag sia sigillato con un marchio che riporta l'id ENplus di una determinata Azienda Certificata in corrispondenza del livello limite di riempimento, il Big Bag può essere distribuito come se si trattasse di pellet in sacchi. Qualora un Big Bag sigillato sia venduto a un distributore non certificato o a un utente finale, sulla confezione dovranno essere riportate le medesime informazioni richieste per il pellet in sacchi (cfr. sez. ). I veicoli di trasporto per la consegna all'utente finale potranno essere caricati direttamente con Big Bags sigillati, senza bisogno di un'ulteriore setacciatura, solo nel caso in cui nessun distributore non certificato sia entrato nella catena di distribuzione e abbia manipolato il pellet. Big Bags non sigillati Il pellet contenuto nei Big Bags non sigillati è considerato come pellet sfuso. I relativi requisiti devono pertanto essere implementati.

16 Manuale ENplus, Parte 2 Procedura di certificazione 2.7 Campioni di riferimento L'analisi di un campione di riferimento offre una base solida per valutare eventuali reclami avanzati dai clienti (sia nel caso di transazione B2B sia nel caso che si tratti di utenti finali) circa la qualità del prodotto. Le Aziende Certificate devono prelevare un campione di riferimento di almeno 1,5 kg al giorno con un minimo di 500 g per campione per ciascun lotto produttivo o consegna nel caso di autobotte. I campioni di riferimento devono essere conservati in condizioni idonee per almeno nove mesi ed essere sigillati, possibilmente utilizzando buste di plastica autosigillanti, e identificati apponendo sull'involucro la data, la classe di qualità e il lotto produttivo. Nel caso di autobotte deve essere inoltre apposta la targa del veicolo. 2.8 Modalità di ricorso Le aziende che fanno richiesta di certificazione e le Aziende Certificate possono contestare le seguenti decisioni tramite la compilazione di un ricorso scritto, il quale dev'essere presentato al Gestore Internazionale: Rifiuto della Certificazione. Richiesta di nuove visite ispettive. Richiesta di visite ispettive straordinarie. Richiesta di ispezioni più frequenti nell'ambito dei controlli interni. Sospensione o revoca del certificato e/o della licenza. Esclusione di un additivo. Il ricorso è consentito unicamente quando l'azienda è in grado di provare che tale decisione viola di fatto i propri diritti. Un verdetto scritto in merito al ricorso sarà presentato dal Consiglio dei Rappresentanti ENplus entro due settimane. Qualsiasi persona coinvolta in maniera diretta nella questione che è oggetto di disputa, non potrà prendere parte al processo decisionale.

17 3 CERTIFICAZIONE DEI PRODUTTORI DI PELLET 3.1 Ambito e limiti della certificazione per i produttori Il fatto che un produttore sia presente negli elenchi ufficiali del sito internazionale di ENplus [ e del sito nazionale [ comprova che l'azienda sia in possesso di un valido certificato e che abbia di fatto stipulato un contratto di licenza con il Concessionario (in Italia AIEL). Un Produttore Certificato, oltre a produrre pellet di una delle classi di qualità ENplus, dispone di una certificazione che garantisce la conformità dei processi di approvvigionamento e lavorazione delle materie prime, produzione del combustibile e sua tracciabilità, stoccaggio, insacchettamento e trasporto del pellet. La verifica è condotta da un Ispettore autorizzato o gruppo di ispezione nominato da un Organismo di Ispezione o di Certificazione accreditato. La certificazione di un produttore di pellet non include: La distribuzione di pellet prodotto da altre aziende. Le consegne di pellet sfuso agli utenti finali. I produttori che vogliano offrire pellet certificato anche in questi due contesti hanno bisogno di un ulteriore certificato come distributori. Il Produttore Certificato è tenuto ad indicare nella domanda l'eventuale accordo con un fornitore di servizi. Il Produttore Certificato sarà responsabile della prestazione offerta dal fornitore di servizi. Le norme per i fornitori di servizi sono descritte nella sezione. Le vendite del pellet effettuate direttamente presso lo stabilimento di produzione sono coperte dalla certificazione come produttore e non necessitano dell'ottenimento della certificazione come distributore. La tipologia di certificazione richiesta ad un produttore, in base alle attività svolte, è riportata nello schema di Figura 1. 17

18 Pellet sfuso Produzione senza consegna Produzuione e consegna a un distributore Produzione e consegna a carico totale al cliente finale (>20 t) Richiesta certificazione come Produttore Richiesta certificazione come Produttore Richiesta certificazione come Produttore PRODUTTORE Produzione e consegna a carico parziale al cliente finale Richiesta certificazione come Produttore e Distributore Pellet in sacchi Richiesta certificazione come Produttore Figura 1: Il diagramma illustra la differente tipologia di certificazione richiesta in base alle attività svolte dal produttore. 3.2 Procedura di certificazione per i produttori di pellet I produttori di pellet devono inoltrare la richiesta di certificazione ENplus ad ENAMA in qualità di Organismo di Certificazione AIEL in qualità di Gestore Nazionale, qualora lo stabilimento di produzione 1 si trovi in Italia. 1. Il richiedente deve accedere al sito nazionale di ENplus [ e visionare il Manuale, unitamente al Modulo di richiesta certificazione per i produttori di pellet. 2. Il richiedente deve quindi stipulare un contratto con ENAMA in qualità di Organismo di Certificazione Nazionale 2 così da garantire l'ispezione annuale del processo di produzione del pellet 3. Il vincolo contrattuale deve corrispondere alla durata del periodo di certificazione. 1 Per ragioni storiche alcuni siti di produzione operano utilizzando un ID ENplus straniero, ovvero dell'azienda madre. In tal caso, i costi della licenza ENplus devono essere corrisposti al Concessionario di Licenza Nazionale del paese in cui si trova lo stabilimento produttivo o, qualora non esista un Concessionario di Licenza Nazionale nel paese in cui è sita l'azienda, all'epc. 2 Per ragioni storiche in Austria coesistono due Organismi Nazionali di Certificazione. 3 Per ragioni storiche la certificazione ENplus in Germania è organizzata come certificazione di gruppo. Il Concessionario di Licenza Nazionale coordina l'intero processo di certificazione. 18

19 Il richiedente può anche selezionare un Laboratorio di Prova accreditato per quanto riguarda l'analisi dei campioni di pellet o, in alternativa, richiedere di includere i servizi di laboratorio all'interno del contratto stipulato con l'organismo di Certificazione. 3. Il produttore di pellet deve inviare ad ENAMA in qualità di Organismo di Certificazione ed AIEL in qualità di Gestore Nazionale la domanda, corredata da una lista delle Società Affiliate, dei magazzini e degli stabilimenti di insacchettamento. Una copia dev'essere inviata in formato elettronico via e due copie cartacee, firmate e autenticate, spedite via posta, utilizzando i riferimenti indicati nel modulo di domanda. 4. Un Ispettore autorizzato o un gruppo di ispezione conduce una prima visita ispettiva (includendo tutti i siti di stoccaggio gestiti dall'azienda e/o da un fornitore di servizi convenzionato) ed entro due mesi invierà una copia del Rapporto Ispettivo all'organismo di Certificazione e all'azienda richiedente. L'Organismo di Certificazione valuterà quindi il Rapporto Ispettivo e invierà all'azienda richiedente il modulo per la gestione delle non conformità. Il richiedente invierà le azioni correttive che saranno valutate dell'organismo di Certificazione. Se risulteranno conformi, l'organismo di Certificazione rilascia il Rapporto di Conformità che sarà inviato sia al richiedente sia ad AIEL in qualità di Gestore Nazionale. Ciò dovrà avvenire entro un mese dalla data di ricezione del Rapporto Ispettivo. Qualora in richiedente necessiti di più tempo per rispondere alle non conformità, tale scadenza potrà essere posticipata. 5. AIEL, in qualità di Gestore Nazionale a questo punto invia una fattura con i costi di licenza, basandosi sulla quantità di pellet prodotta nell'anno in corso. I costi sono calcolati stimando la frazione rimanente dell'anno in corso rispetto alla stima della produzione annuale. Una volta che il richiedente ha pagato i costi di licenza, AIEL in qualità di Gestore Nazionale invia il Marchio di Certificazione al nuovo Produttore Certificato. L'Organismo di Certificazione provvede all'invio del certificato all'azienda. Il Produttore Certificato e AIEL in qualità di Gestore Nazionale stipulano un contratto. Il nome dell'azienda Certificata, l'indirizzo, il codice ID ENplus, i marchi commerciali, le grafiche dei sacchi e le classi di qualità prodotte sono infine pubblicati sul sito internazionale di ENplus [ e sul sito nazionale [ Il richiedente è libero di ritirare la propria domanda in qualsiasi momento fermo restando il pagamento degli eventuali costi sostenuti. 3.3 Controlli esterni dei Produttori di pellet I Produttori Certificati di pellet sono tenuti a sottoscrivere un contratto con un Organismo di Certificazione che conduca una visita ispettiva annuale in loco. Le visite 19

20 ispettive periodiche devono essere condotte annualmente in un lasso di tempo di ± 3 mesi dalla corrispondente data di emissione del certificato. L'unica eccezione è rappresentata dall'ultima visita ispettiva del periodo di certificazione che deve tassativamente avere luogo prima che il certificato scada, ma non prima di sei mesi dalla data di scadenza, così da garantire che il rinnovo del certificato venga concluso prima della data di scadenza. L'Organismo di Certificazione propone una data idonea per la visita ispettiva. L'Azienda Certificata deve garantire all'ispettore l'accesso a tutti i siti rilevanti, a tutta la documentazione pertinente e al personale. Durante la visita ispettiva, l'azienda dovrà garantire all'ispettore di: Prelevare dei campioni rappresentativi del pellet. I campioni vengono sigillati e fatti recapitare al Laboratorio di Prova. Ciascun campione viene poi analizzato per valutare i parametri riportati nella Tabella 1 della Parte 3 del presente Manuale. Poter esaminare le dotazioni tecniche e le infrastrutture dello stabilimento/stabilimenti. Controllare il sistema di gestione della qualità, come insieme delle procedure operative, gestione della documentazione, politica per il mantenimento della qualità, mantenimento della tracciabilità e qualificazione del personale. Valutare i metodi di campionamento e analisi per i controlli interni. Controllare l'origine delle materie prime e degli additivi. Controllare la stima delle emissioni come Carbon Footprint Controllare la modalità di gestione dei reclami. Controllare i dati di produzione e vendita. Verificare che soltanto il design dei sacchi approvati sia utilizzato presso la linea di insacchettamento. Prelevare un sacco di pellet dalla linea di insacchettamento. Il campione verrà analizzato per determinare il contenuto di umidità, la durabilità meccanica, massa volumica e il quantitativo di polveri. Le linee di produzione e/o di insacchettamento che sono rese operative dopo la visita ispettiva iniziale, devono essere ispezionate da un Ispettore autorizzato o da un gruppo di ispezione prima della messa in vendita del prodotto. A seguito di un reclamo pervenuto ad ENAMA in qualità di Organismo di Certificazione e/o ad AIEL, ritenuto significativo dal Gestore Nazionale, potranno essere condotte delle visite ispettive straordinarie. Qualora sia riscontrata una non-conformità grave, 20

21 all'azienda Certificata potrà essere sospeso il certificato e la licenza di uso del marchio. L'Azienda Certificata, ad ogni modo, può presentare ricorso contro l'esito della verifica (cfr. sez. ). I costi di tali verifiche sono a carico dell'azienda certificata. L'ispettore o il gruppo di ispezione dovrà valutare e classificare tutte le non-conformità riscontrate rispetto ai requisiti richiesti dalle norme e previsti dal presente Manuale e dai suoi futuri aggiornamenti. La classificazione delle non-conformità si basa su una scala di rischio per la qualità del prodotto: Non-conformità di tipo A: riguardano le difformità dalla prescrizioni dalle norme inerenti la funzionalità dell'impianto, del sistema dl controllo qualità interno che influenza direttamente la qualità del prodotto. Il richiedente/azienda Certificata deve identificare la causa delle non-conformità di tipo A e correggerle. La certificazione non è concessa se non prima dell'adozione di azioni correttive che devono essere prese entro un termine prestabilito. L'ispettore valuterà se sia necessaria una nuova visita ispettiva o se la verifica della correzione della non-conformità possa essere valutata differentemente (es. tramite prove fotografiche/video). Il Rapporto Ispettivo viene inoltrato ad ENAMA in qualità di Organismo di Certificazione Nazionale quando l'azienda riesce a fornire una prova soddisfacente dell'avvenuta correzione delle non-conformità. Non-conformità di tipo B: rappresentano non conformità che possono inficiare la qualità del prodotto finale. Se le non-conformità di tipo B non vengono corrette, possono trasformarsi in non-conformità di tipo A. Le non-conformità di tipo B sono riportate nel Rapporto Ispettivo che viene inoltrato ad ENAMA in qualità di Organismo di Certificazione Nazionale. Il richiedente/azienda Certificata deve indicare le modalità e le tempistiche per risolvere le non-conformità di tipo B. Le non-conformità di tipo B devono necessariamente essere risolte prima che il Rapporto di Conformità sia rilasciato. Non-conformità di tipo C: si tratta di incongruenze minori che non rappresentano un rischio di inadeguatezza del prodotto ai requisiti. Le non-conformità di tipo C sono trattate come osservazioni e riportate nel rapporto ispettivo. Se il richiedente/azienda Certificata non dovesse dimostrarsi capace di correggere le non-conformità di tipo A e/o di tipo B, non sarà possibile dare seguito alla certificazione. Il Rapporto Ispettivo, il report di laboratorio e la stima delle emissioni di Carbon footprint devono essere inviati, entro due mesi dalla visita ispettiva, sia al cliente che all'organismo di Certificazione. 21

22 L'Organismo di Certificazione dovrà inviare il Rapporto di Conformità ad AIEL in qualità di Gestore Nazionale e al richiedente entro un mese dalla data di invio del rapporto ispettivo. Il termine può essere posticipato, qualora il richiedente/azienda Certificata necessiti di più tempo per consegnare le informazioni mancanti. Il Rapporto di Conformità contiene le informazioni necessarie al monitoraggio dello schema di certificazione: dati di produzione del pellet sfuso e in sacchi. dimensioni dello stoccaggio. dati su materie prime e additivi. dati sui reclami dei clienti. report di laboratorio e stima delle emissioni di Carbon footprint. 3.4 Requisiti per i Produttori di pellet I requisiti che seguono sono richiesti sia ai Produttori Certificati che alle aziende che richiedono per la prima volta la certificazione ENplus. I requisiti per il pellet in sacchi e per i Big Bags sono definiti nelle relative sezioni (2.5 e 2.6 ) Gestione della Qualità Il sistema di gestione della qualità prevede la realizzazione di un manuale ad uso interno che riporti le procedure operative per il monitoraggio dei parametri di qualità, la gestione della tracciabilità, la formazione continua del personale (interna ed esterna) e le procedure per la gestione dei reclami. Responsabile della qualità. Ogni Azienda Certificata dovrà identificare un Responsabile della qualità. Il Responsabile della qualità adotta idonee misure per soddisfare i requisiti previsti per il controllo della qualità e per la gestione della documentazione interna e costituisce il referente ai fini della certificazione. Il Responsabile della qualità è inoltre tenuto a partecipare ad un corso di formazione esterna almeno una volta per ciascun periodo di certificazione. Il corso dev'essere riconosciuto da ENAMA in qualità di Organismo di Certificazione AIEL in qualità di Gestore Nazionale di ENplus. Il Responsabile della qualità deve garantire un'ordinata documentazione e supervisione dei processi operativi che influenzano la qualità del pellet, mantenendo un registro della produzione in cui siano riportate le problematiche rilevate durante il processo produttivo al fine di provvedere ad un controllo interno al fine di definire idonee misure correttive. Il Responsabile della qualità rappresenta anche il referente per i colleghi, in caso di anomalie del processo di produzione Il responsabile della qualità può delegare compiti di monitoraggio e di gestione della documentazione ad altri dipendenti. Le aziende più 22

23 grandi, che possiedono Società Affiliate, necessitano di almeno un delegato del Responsabile della qualità per sito. Al Responsabile della qualità di un'azienda Certificata viene richiesto di organizzare una volta all'anno un corso sulla qualità per tutto il personale. Tale evento di formazione dovrà essere opportunamente documentato (data, partecipanti, contenuti) Materie prime I requisiti circa l'origine delle materie prime legnose si basano sulla ISO e sono descritti in dettaglio nella Parte 3 del Manuale, nella Tabella 2. I requisiti circa la quantità e la tipologia di additivi consentite sono descritti nella Parte 3 del Manuale, nella sezione Infrastrutture e dotazioni tecniche L'Azienda Certificata dev'essere equipaggiata opportunamente con dotazioni tecniche e infrastrutture idonee alla produzione, stoccaggio, movimentazione e insacchettamento del pellet. Le infrastrutture devono possedere le seguenti caratteristiche. Le aree di scarico, movimentazione e stoccaggio delle materie prime devono essere protette da possibili fonti di contaminazione. I magazzini adibiti allo stoccaggio del pellet devono proteggere il prodotto dall'umidità e da eventuali fonti di contaminazione. I magazzini adibiti allo stoccaggio delle diverse qualità di pellet devono essere fisicamente separati così come se contengono altre tipologie di materiale. Le aree per il carico del pellet devono essere protette dagli agenti atmosferici quali pioggia e neve, anche in condizioni di forte ventosità. L'impianto dovrà essere dotato di un macchinario per la separazione delle polveri tale da garantire la riduzione della percentuale di polveri a valori inferiori allo 0,5% nel caso di confezionamento e all'1% nel caso di prodotto sfuso. Se è presente una tramoggia, questa dovrà essere sottoposta a pulizia e manutenzione periodica Processi operativi principali I seguenti processi (Tabella 2) devono essere monitorati e la loro realizzazione dev'essere opportunamente documentata. Tabella 2: Processi principali della produzione del pellet e documentazione richiesta. Area Processi Documentazione richiesta* 23

24 Materie prime in ingresso Produzione (incluso stoccaggio e insacchettamento) Merci in uscita Controllo interno della qualità Ricezione della merce (Ispezione visiva, controllo dei documenti di consegna) Stoccaggio materia prima. Trattamento materia prima (raffinazione ed essicazione), raffreddamento, vagliatura, confezionamento e stoccaggio. Taratura, controllo o validazione del sistema di pesa della linea di insacchettamento. Stoccaggio del prodotto. Prelievo dei campioni di riferimento. Consegna a pieno carico agli utenti finali: controllo dei veicoli adibiti anche al trasporto del pellet certificato per escludere eventuali contaminazioni. Controllo della temperatura ( 40 C), con libertà di scelta della metodica. Controlli interni e dei parametri di qualità. Documenti di consegna delle materie prime contenenti: qualità, origine e provenienza (cfr. Parte 3 del Manuale, Tabella 2), tipologia di legno (latifoglie o conifera). Documenti di consegna e schede tecniche degli additivi. Procedure operative per la manutenzione e piano pulizia Registro analisi interne con riportati i parametri del processo di produzione e dosaggio degli additivi. Registro produzione con indicazione della tracciabilità del prodotto e dei blocchi produzione, deviazioni e anomalie. Registro manutenzioni con indicazione degli interventi effettuati (es. sostituzione della pressa). Documentazione che attesti l'avvenuta taratura del sistema di pesa della linea di insacchettamento. Registro materiale in uscita. Registro pulizia dei mezzi di trasporto. Dichiarazione di conformità del prodotto. Procedure analitiche e di campionamento. Registro delle analisi interne. * Eventuale altra documentazione potrà essere richiesta a discrezione dell'organismo di Certificazione Controllo interno della qualità Ciascun Produttore Certificato deve implementare un piano di controllo interno dei parametri di qualità del pellet descritti in Tabella 3. Le metodiche analitiche possono 24

25 scostarsi dalle norme di riferimento riportate nella ISO I metodi di laboratorio applicati saranno valutati nel corso della visita ispettiva annuale. La frequenza di campionamento e di analisi per ciascun impianto di produzione dev'essere di almeno un prelievo per turno e/o per lotto. La frequenza minima sulle 24 ore dev'essere pari a N, con N calcolato come: N 10 ton days gg 10 Esempio N=10/220* /10 = 3 volte in 24h N = numero di campioni in 24h gg: giorni lavorativi / anno ton: quantitativo di pellet prodotto all'anno per impianto di produzione (in tonnellate). Tabella 3: Requisiti minimi per il controllo interno dei parametri Parametro Punto di prelievo Frequenza Densità apparente Contenuto di umidità Durabilità meccanica Lunghezza e diametro Contenuto di polveri Post vagliatura, pre stoccaggio N, almeno una volta / turno L'Organismo di Certificazione può richiedere una maggior frequenza di campionamento e delle analisi aggiuntive (es. il contenuto di ceneri, nel caso in cui delle materie prime ad alto contenuto di ceneri vengano mescolate con materie prime a basso contenuto di ceneri). Per i requisiti relativi ai campioni di riferimento, si veda l'apposita sezione Gestione dei reclami Ciascuna Azienda Certificata è tenuta ad implementare un sistema per la gestione dei reclami. Il Responsabile della qualità può delegare la gestione dei reclami a un altro dipendente. Il Responsabile Ufficio Reclami deve seguire l'accettazione, il trattamento, la documentazione e il monitoraggio dei reclami presentati dai clienti. Deve anche essere documentare le azioni correttive intraprese. I reclami sono gestiti dall'azienda Certificata. Nel caso in cui un Produttore Certificato stipuli un contratto con un fornitore di servizi, il Produttore Certificato è responsabile della gestione dei reclami inerenti alle attività svolte dal fornitore di servizi. L'accettazione dei reclami che riguardano la quantità di polvere presente nei depositi di stoccaggio del pellet presso i clienti finali in seguito alla consegna di pellet sfuso dovrà considerare le "Linee Guida per la corretta progettazione, installazione e gestione dei 25

26 depositi di stoccaggio del pellet connessi ai generatori di calore ai fini della certificazione ENplus" che sono uno strumento necessario alla valutazione degli eventuali reclami avanzati dai clienti. L'analisi di un campione relativa all'accettazione di un reclamo dev'essere effettuata da un Laboratorio di Prova accreditato. I campioni sono prelevati dalle parti coinvolte o da una persona qualificata che effettuerà il campionamento in conformità a quanto descritto nello standard EN Se il reclamo riguarda del pellet in sacco, l'analisi sarà condotta su una confezione sigillata del medesimo lotto Documenti di consegna per il pellet sfuso - Consegna a carico totale Ogni consegna di pellet sfuso dev'essere documentata mediante un rapporto di consegna che contenga le seguenti informazioni. Dichiarazione di prodotto che contiene: - Marchio di Certificazione e ID ENplus. - Classe di qualità ENplus. - Parametri di qualità del prodotto (caratteristiche chimico-fisiche del pellet) - Quantitativo del pellet consegnato (in kg o tonnellate). - Data di carico. Targa del mezzo di trasporto. Dettagli del carico precedente, se diverso da pellet certificato. Il cliente (o un suo delegato) deve firmare i documenti di consegna per accettazione. Il rapporto relativo alla consegna può essere integrato dalla rispettiva nota di consegna Sostenibilità Si veda la Parte 4 del Manuale ENplus, versione 3.0, per quanto concerne i requisiti di sostenibilità Obblighi di notifica I Produttori Certificati sono tenuti a notificare i seguenti cambiamenti, se operati, sia ad ENAMA in qualità di Organismo di Certificazione sia ad AIEL in qualità di Gestore Nazionale. Modifiche apportate alla linea di produzione o di insacchettamento. Modifiche apportate al sistema di gestione qualità interno. Sottoscrizione di un contratto con un Fornitore di servizi. 26

27 Sostituzione del Responsabile della Qualità. Dislocazione dei magazzini. Dati sulla produzione annuale. Introduzione (o modifica) di un nuovo design dei sacchi. In questo caso è richiesto tuttavia anche il parere dell'organismo di Certificazione Nazionale. Modifiche di sede legale e/o operativa e di ragione sociale. Modifiche a livello della capacità del processo produttivo. Cambiamento di proprietà o dello stato legale dell'azienda. Acquisizione/chiusura di eventuali Società Affiliate. ENAMA in qualità di Organismo di Certificazione e AIEL in qualità di Gestore Nazionale potrà richiede informazioni aggiuntive, qualora: debba pubblicare del materiale dedicato allo schema di certificazione ENplus. si riscontrino problemi legati alla qualità, imputabili all'azienda Certificata o anche al settore del pellet in generale. 27

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