XX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia Il neonato late preterm: più considerato se meglio conosciuto

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1 XX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia Il neonato late preterm: più considerato se meglio conosciuto A.C.O. San Filippo Neri Dipartimento Tutela della Salute della Donna e del Bambino Responsabile Prof. re P. Saccucci Responsabile infermieristico Dr.ssa R. Balistreri UOC Neonatologia e TIN Direttore f.f.: Dr.ssa L. Pieragostini C.P.S.E. Assunta Fabi Riorganizzazione del team infermieristico nella gestione dei parti plurimi, late preterm: dalla Procreazione Medicalmente Assistita all Unità di Terapia Intensiva Neonatale Gruppo di lavoro: C.P.S.I. Martina Cecconi C.P.S.E. Assunta Fabi Dr.ssa Laura Ligi Direttore f.f. Dr.ssa Luisa Pieragostini Roma 9 Ottobre 11 Ottobre 2014

2 Introduzione Negli ultimi venti anni in Italia il numero di parti plurimi ha avuto un incremento di circa il 25% a causa dell aumento delle gravidanze da procreazione medicalmente assistita (PMA). L aumento dei parti plurimi ha implicazioni mediche importanti: più della metà dei gemelli nascono prematuri, prima della 37 settimana.

3 Incidenza Parti Anno 2012 Parti Anno 2013 parto plurimo parto singolo parto plurimo parto singolo 8% 12% 92% 88% Parti Gennaio-Giugno 2014 parto plurimo parto singolo 15% 85%

4 Analisi criticità L incremento del numero di parti plurimi ha comportato la necessità di riorganizzare il team infermieristico e revisionare l ultimo protocollo (anno 2012). Personale infermieristico e medico in numero inadeguato; Miglioramento della comunicazione tra le aree del Dipartimento Materno Infantile. PMA Area Travaglio Parto Sala Operatoria Area di degenza Area intensiva e sub-intensiva Neonatale

5 Obiettivo Garantire un percorso assistenziale efficace e di qualità per la gestione dei parti plurimi. Obiettivi specifici: a) Realizzare presupposti culturali e organizzativi al fine di una efficace gestione; b) Stesura e implementazione di un protocollo per la pianificazione e gestione delle risorse strutturali, materiali e umane, in linea con le ultime direttive (Accordo Stato Regioni 16/12/2010); c) Monitoraggio e valutazione dell efficacia del protocollo.

6 a)realizzare presupposti culturali e organizzativi al fine di una efficace gestione dei parti plurimi Presupposti culturali Corsi di formazione e prove pratiche di simulazione per tutto il personale sanitario del : Personale sanitario deve essere aggiornato e formato 100% di partecipazione ai corsi 100% di integrazione tra i professionisti Presupposti organizzativi Ottimizzazione dei processi lavorativi; Ottimizzazione dei costi. Promuovere una sistematica attività di audit quale strumento di autovalutazione dei professionisti sanitari e di miglioramento della pratica clinica.

7 b)stesura e implementazione di un protocollo per la pianificazione gestione delle risorse strutturali, materiali e umane Protocollo documento scritto, sequenza di comportamenti da adottare in relazione ad un determinato iter diagnostico, terapeutico assistenziale da attivare nei confronti di una situazione clinica tipica. Descrive comportamenti pertinenti, attuabili, misurabili Riguarda il controllo della qualità e appropriatezza

8 UOC Ostetricia e Ginecologia 2 stanze per travaglio 1 Sala Parto 1 Sala operatoria Risorse strutturali: PMA: centro di procreazione medicalmente assistita Metodiche che permettono di aiutare gli individui a procreare: chirurgiche, ormonali, farmacologiche o di altro tipo. Legge n. 40 / 2004 Area Travaglio Parto Sala Operatoria UOC di Neonatologia Area intensiva e subintensiva Neonatale Area di degenza 20 posti letto di degenza: 14 posti letto di ostetricia 6 posti letto di ginecologia 6 posti letto di day surgery 2 posti T.I.N. + 1 di emergenza 4 posti Sub-tin + 1 posto di isolamento 6 posti di patologia 12 posti di nido Le aree di assistenza ostetrica e neonatale sono funzionalmente e strutturalmente collegate tra loro in modo agevole.

9 Risorse strutturali: PMA Area Travaglio Parto Sala Operatoria Area di degenza Area intensiva e subintensiva Neonatale La buona comunicazione è fondamentale per garantire il miglior percorso assistenziale materno/neonatale.

10 Programmazione dell evento nascita PMA

11 Programmazione dell evento nascita Area di degenza PMA Area Travaglio Parto Sala Operatoria Comunicazione del numero delle gravide in attesa di gemelli dalla 30 settimana di età gestazionale Area intensiva e sub-intensiva Neonatale Programmazione dell evento nascita in tempo utile per l organizzazione delle risorse materiali e umane.

12 Programmazione dell evento nascita Dal momento del ricovero della gravida nella Area di degenza Allerta Area Travaglio Parto Sala Operatoria Area intensiva e sub-intensiva Neonatale Informazioni sullo stato di salute della donna, età gestazionale, numero di gemelli, giorno e ora del parto cesareo programmato. La buona comunicazione migliora l integrazione di tutte le figure professionali sanitarie nelle diverse aree, al fine di garantire un percorso assistenziale ottimale.

13 Programmazione dell evento nascita Organizzazione risorse materiali e umane al fine di garantire la migliore qualità assistenziale materno/neonatale.

14 Risorse materiali: Area Travaglio Parto Sala Operatoria Preparazione materiale occorrente per la rianimazione neonatale e materna. funzionante Materiale Prontamente reperibile I materiali dovranno essere costantemente revisionati e riforniti.

15 Risorse materiali: Area Travaglio Parto Sala Operatoria Isola neonatale: Area dedicata, ben identificata, facilmente accessibile e opportunamente attrezzata per la rianimazione neonatale. È costituta da: un piano rigido, una fonte radiante e una fonte di ossigeno.

16 Risorse materiali: Area Travaglio Parto Sala Operatoria Trasporto in Area intensiva e sub-intensiva Neonatale

17 Risorse materiali: Area intensiva e sub-intensiva Neonatale Preparazione e accensione incubatrici; Controllo e verifica del materiale necessario; Preparazione dispositivi inerenti monitoraggio dei parametri vitali, rianimazione, ventilazione meccanica, inserzione catetere ombelicale, in numero adeguato. Preparazione farmaci d emergenza, secondo protocollo.

18 Risorse umane: Competenza infermieristica: Non dare spazio all improvvisazione Conoscenza, abilità comportamento Il personale medico, infermieristico e ostetrico è responsabile della tutela della salute della donna e dei nascituri. Le competenze ostetriche e infermieristiche divengono complementari, offrendo un potenziamento qualitativo assistenziale. Il personale ausiliario specializzato svolge tutte le operazioni di supporto necessarie per il funzionamento dell Area Travaglio Parto e dell Area Intensiva Neonatale, provvedendo al controllo e al rifornimento del materiale occorrente.

19 Risorse umane: Il personale ostetrico provvede: All accensione delle lampade radianti delle isole neonatali, alla preparazione del materiale occorrente e alla sollecita reperibilità di eventuale materiale necessario aggiuntivo; All identificazione dei neonati con braccialetti numerati progressivamente in base all ordine di nascita, corrispondente all identificazione della mamma. Inoltre se necessario Il personale dell area parto e l anestesista collaborano nella gestione delle emergenze neonatali. Area Travaglio Parto Sala Operatoria

20 Risorse umane: Area intensiva e sub-intensiva Neonatale Il personale infermieristico e medico della TIN: Supervisiona e controlla il materiale preparato in sala parto e in reparto, affinché tutto sia reperibile nell immediato e funzionante; È responsabile della rianimazione neonatale; Garantisce il trasferimento dei neonati prematuri in Terapia Intensiva Neonatale.

21 Risorse umane: Area intensiva e sub-intensiva Neonatale Allerta del personale sanitario (team medico, infermieristico e personale di supporto) che si è reso disponibile alla chiamata in pronta disponibilità, per supportare l equipe presente in terapia intensiva: Rapporto infermiere - neonato è di 1:1 Rapporto neonatologo neonato è di 1:1 Infermiere presa in carico neonato Medico Neonatologo

22 Area intensiva e sub-intensiva Neonatale La presenza di più coppie di gemelli ha portato all elaborazione di una seconda identificazione, esterna alle incubatrici con cartellini di diverse figure. Aderenza alla regola delle sei G per la gestione del rischio clinico: Giusto paziente Giusto farmaco Giusto orario Giusta via di somministrazione Giusta dose Giusta registrazione

23 c) Monitoraggio e valutazione dell efficacia del protocollo Continuo monitoraggio del percorso assistenziale attraverso indicatori misurabili; Programmare briefing ed incontri multidisciplinari mensili: confronto e sinergia tra le varie figure sanitarie professionali. Al fine di: Standardizzare e uniformare la pratica assistenziale nel team infermieristico; Minimizzare l evento avverso ed improvviso Migliore qualità assistenziale

24 Conclusioni È necessario saper fare la cosa giusta nel momento giusto nel modo giusto con gli strumenti giusti. Tempestività e correttezza nelle procedure fanno la differenza per il futuro dei neonati e della famiglia che si sta creando. Un lavoro cooperativo e interdisciplinare garantisce una migliore assistenza ai nostri piccoli pazienti. Tutti nella stessa direzione per raggiungere lo stesso obiettivo

25 Grazie per l attenzione

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