Il TEV in urgenza: aspetti medico-legali DOTT. ANTONIO APOLITO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il TEV in urgenza: aspetti medico-legali DOTT. ANTONIO APOLITO"

Transcript

1 Il TEV in urgenza: aspetti medico-legali DOTT. ANTONIO APOLITO PAESTUM, 10 DICEMBRE 2010

2

3 Il paziente muore per EP ancora prima di effettuare l intervento atteso per più di due settimane dall esordio dei sintomi biliari M. di a. 76 in PS con dolore addominale acuto,vomito e febbre. Marphy ++, severa leucocitosi, calcoli nel lume (eco) Il chirurgo conferma la colecistite acuta calcolosi e propone la stabilizzazione in Medicina d Urgenza e di decidere poi quando operare, nonostante il parere contrario dell internista più propenso al ricovero in Chirurgia Dopo tre giorni, il quadro clinico migliora: non febbre, non dolore Durante la degenza (6 giorni): terapia antibiotica, colangio RMN Il Chirurgo ribadisce la non urgenza dell intervento, la dimissione e l inserimento in lista d attesa (15 gg). Il paziente, da buon convalescente, riduce al minimo gli sforzi (dal letto al divano e viceversa); il MMG conferma antibiotico-terapia per altri 8 gg. Dopo una settimana il paziente viene convocato per l intervento, ma dopo alcune ore è colto da dolore toracico intenso, dispnea, emottisi; angio TC torace urgente che evidenzia massiva EP; muore in terapia intensiva dopo alcune ore

4 pareri contrastanti espressi da medici diversi (urgentisti, chirurghi e MMG) condizionano la prognosi di un paziente di 76 anni affetto da colecistite acuta litiasica Chi potrebbe avere un eventuale responsabilità? il chirurgo che non ha voluto ricoverare il paziente nel proprio reparto? L internista, che sostiene che il paziente non era di sua competenza e che in fondo camminava autonomamente dal terzo giorno di degenza? Il MMG che con un paziente anziano, con un quadro di malattia infettiva ancora in atto e prolungata ipomobilità non ha pensato ad una profilassi? Una profilassi farmacologica avrebbe trovato indicazione in un caso simile?

5 (tromboembolismo venoso ) è un termine cumulativo che comprende TVP ( trombosi venosa profonda ) ed EP ( embolia polmonare )

6 Dalla TVP all EP: una relazione stretta Circa il 50% dei pazienti con TVP prossimale degli arti inferiori presenta un EP asintomatica Una TVP (soprattutto se asintomatica) è presente in circa l 80% dei pazienti con EP Migrazione Embolizzazion e Trombosi

7 e potenzialmente fatale Embolia polmonare: causa del 10% delle morti in ospedale Cause di decesso ospedaliero EP Le Trombosi Venose Profonde possono condurre a EP 2/3 non vengono diagnosticate! Cimminiello C., Haematologica 2004

8 Messaggi chiave La dimensione del rischio Quello che (non) facciamo I vantaggi della profilassi Gli aspetti medico -legali

9 Incidenza annuale di TEV (USA) Morte Ipertensione polmonare EP Sindrome post-trombotica TVP sintomatica 2 milioni TVP asintomatica Hirsh J, Hoak J. Circulation. 1996;93: Pengo V, et al. N Engl J Med. 2004;350: Brandjes, DP et al. Lancet. 1997;349: Kahn SR, et al. J Gen Intern Med. 2000;26:425-9

10 Mortalità per TEV in Europa (Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, UK) studio VITAE Extra-ospedalieri Intra-ospedalieri Decessi per TEV Il 12% del numero totale dei decessi/anno nei 6 Paesi studiati è rappresentato da decessi a causa del TEV (n= ), di cui il 70% in ospedale Nel 59% dei casi il TEV non era stato diagnosticato Cohen AT et al. Thromb Haemost 2007;98:

11 TEV: una patologia multifattoriale FATTORI DI RISCHIO Transitori Genetici Acquisiti Misti TEV

12 stratificazione del rischio Il rischio individuale di TEV varia in misura rilevante ed è il risultato dell interazione tra due di fattori: personali predisponenti al rischio legati alla specifica condizione clinica a rischio L effetto combinato di questi fattori è di POTENZIAMENTO RECIPROCO Geerts WH et al. Chest 2004; 2004;126; Della Marchina M et al. Quaderni ASRI 88, USL Rimini 2007

13 Incidenza Frequenza del TEV in rapporto all età Incidenza per Maschi 500 Femmine >80 Età Anderson FA et al. Arch Intern Med 1991;151:

14 Anziani alto rischio di trombosi/emorragia Fattori predisponenti a Trombosi Emorragia Ipertensione Metabolismo di farmaci Storia di ictus Epato/Nefropatia Ipercoagulabilità* Diabete, obesità Dislipidemia Fragilità vasale Psicopatologie, demenza Traumi, cadute *Iperfibrinogenemia, fattore VII, VIII, fpa, PAI-1, attivazione piastrinica JTH; 2: , 2004

15 Fattori di rischio per TEV Alto Intermedio 75 anni anni Pregresso TEV Pregressa tromboflebite Familiarità per TEV Trombofilia Gravidanza Puerperio Abortività Chirurgia maggiore* Chirurgia ortopedica* Traumi* Neoplasie M. autoimmunitarie Scompenso cardiaco (III-IV NYHA) Ictus Paralisi Immobilizzazione* Ricovero in terapia intensiva Fumo (>15 sigarette/die) Estroprogestinici Basso anni Sesso maschile Gruppo non 0 Arteriopatia Obesità Mal infett. intest. cron. Insuff. resp. cronica Diabete Iperomocisteinemia TIA (in terapia) S. mieloproliferative SCC (I-II NYHA) BPCO Antipsicotici Broncopatia acuta Recente ricovero (>10 gg) Sepsi * entro 3 mesi

16 Il ruolo dell allettamento Odds Ratio p Limitata ma esistente 1,73 (1,08-2,75) 0,02 Immobilizzazione in poltrona >30 gg 2,43 (1,37-4,30) 0,002 Immobilizzazione a letto <15 gg 5,64 (2,04-15,56) 0,008 Mobilità Modif. da Weill-Engere S. et al Am Geriatr Soc 2004

17 Iper-coagulabilità prolungata 2,0 Indice di coagulazione TEG 1,8 1,6 1,4 1,2 dopo frattura d anca 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 0 TEG = tromboelastografia Giornate post-operatorie settimane Wilson D et al. Injury 2001;32:

18 Recidive dopo TVP e/o EP Circa il 30% dei pazienti con TEV recidiva nei dieci anni successivi Il rischio di recidiva varia nel tempo e l incidenza è maggiore nei primi 6 mesi e successivamente si riduce, ma non scompare mai 6 Hazard Ratio Giorni dall evento Schulman S et al. NEJM 1997;336: Kearon C et al. NEJM 1999;340(12): Agnelli G et al. Ann Intern Med 2003;139:19-25 Agnelli G et al. NEJM 2001;345: Pinede L et al. Circulation 2001;103:

19 morte improvvisa?? in giovane donna Donna di a. 20,con BMI 29, coniugata, Da qualche giorno, astenia, faringodinia, lieve dispnea dopo sforzo MMG : faringite ac, terapia antinfiam, poi cortisone e antibiotici In PS ( su consiglio MMG ) : visitata dal medico di guardia (cardiologo), visita ORL con diagnosi di faringite ; dimessa dal PS con diagnosi di faringite con note d ansia situazionali ( il marito aveva riferito che la moglie lamentava ansia, astenia dopo l interruzione di gravidanza per aborto spontaneo circa un mese fa) il giorno successivo richiama il MMG sollecitata dalla suocera, per il persistere di un lieve malessere; per telefono le viene consigliato di effettuare degli esami di laboratorio appena possibile. In serata, mentre passeggiava, è colta da improvviso malore ; soccorsa dal 118, in ambulanza è intubata e rianimata; giunge in PS cadavere per sospetta EP ; diagnosi confermata all esame autoptico

20 Domande? Esistono fattori di rischio La profilassi era indicata? Esiste una colpa medica e di chi?

21 Il rischio del TEV in medicina ERRATA PERCEZIONE DEL PROBLEMA DA PARTE DEI SANITARI SOVRASTIMA DELLE COMPLICANZE EMORRAGICHE SOTTOSTIMA DELLA GRAVITA E FREQUENZA DELLE COMPLICANZE TROMBOEMBOLICHE

22 rischio di TVP in pazienti ospedalizzati senza profilassi Medicina Interna Chirurgia Generale Ictus ischemico acuto Chirurgia Ortopedica Incidenza 0% 17% 25% 50% Geerts et al. Chest 2001;119:132S-175S

23 EP fatale riscontrata all autopsia in pazienti chirurgici e internistici Confronto periodi EP fatale (%) Pazienti chirurgici1,2 71% ,1% 0,6% Riduzione EP fatale 2000 EP fatale (%) Pazienti internistici1, % 4,0% 3,3% Cohen Riduzione EP fatale AT et al. Haemostasis 1996;26: Cohen AT et al. Abstract presented at: ISTH 2005

24 Rischio di TVP in pazienti Ospedalizzati Categoria Prevalenza TVP (%) Pazienti Medici Chirurgia Generale Chirurgia Ginecologica maggiore Chirurgia Urologica maggiore Neurochirurgia Ictus Artroprotesi anca-ginocchio Chirurgia della frattura d anca Trauma maggiore Trauma midollare Pazienti ricoverati in ICU Geerts - Chest 2004;126;338S-400S

25 TEV in ospedale (N=384) Differenze fra U.O. U.O. TEV Totali (%) 44 Medicina Chir. Generale 16 Oncologia 10 Ortopedia 9 Chir. Toracica TEV totali8 EP TVP Altro Numero di episodi di TEV Goldhaber SZ et al. Chest 2000;118:1680-4

26 Le patologie internistiche come fattore di rishio di TEV Pazienti Placebo Scompenso cardiaco 14,6 Insufficienzarespiratoria 13,1 15,5 Patologia infettiva Infezione + insuff. respiratoria 16,5 20,7 Patologia reumatica Incidenza di TEV (%) Alikhan R et al. Blood Coagul Fibrinolysis 2003;14:

27 Nel paziente non chirurgico la profilassi è sottoutilizzata registro IMPROVE n= centri in 8 Paesi Dei pazienti internistici ospedalizzati a rischio di TEV, solo il 37% è stato sottoposto a profilassi farmacologica La profilassi è stata sottoutilizzata anche nei pazienti internistici ad alto rischio solo il 52% dei pazienti definiti dai criteri MEDENOX è stato sottoposto a tromboprofilassi Anderson FA Jr et al. Blood 2003;102:11:abstract #1146 Tapson VF et al. Blood 2004;104:11;abstract #1762

28 Quanti pazienti ricevono la profilassi? Proporzione di pazienti internistici che ha ricevuto vs quelli che avrebbero dovuto ricevere profilassi secondo le raccomandazioni,in 8 ospedali svizzeri Chopard P et al. J Intern Med 2005; 257:

29 Tromboprofilassi dei pazienti internistici: benefici netti rispetto a placebo Studio MEDENOX1 p<0,001 PREVENT2 p=0,0015 ARTEMIS3 p=0,029 RRR N NT 63% Placebo 10 Enoxaparina 40 mg 45% Placebo 45 Dalteparina 47% Placebo 20 Fondaparinux Profilassi Pazienti con TEV, % 14,9* (n=288) 5,5 (n=291) 5,0 (n=1.473) 2,8 (n=1.518) 10,5 (n=323) 5,6 (n=321) *TEV al giorno 14; TEV al giorno 21; TEV al giorno 15 NNT = numero di pazienti da trattare per evitare un evento RRR = riduzione relativa del rischio 1. Samama MM et al. NEJM. 1999;341: Leizorovicz A et al. Circulation. 2004;110: Cohen AT et al. J Thromb Haemost. 2003;1 Suppl 1:P2046

30 Efficacia della profilassi (subanalisi studio medenox) Placebo Scompenso cardiaco Enoxaparina UI 14,6 4 Insufficienza respiratoria 13,1 3,3 Infezioni 15,5 6,3 Infezioni + insuff. respiratoria 16,5 4,6 Neoplasie 19,5 9, Incidenza di TEV(%) Alikhan R et al. Blood Coagul Fibrinolysis 2003;14:

31 Causes of increased bleeding risk in medical patients Known bleeding disorder Impaired renal function (CrCl <30 ml/h) Uncontrolled hypertension Large ischemic cerebral infarction Active GI bleeding (peptic/bowel) Use of antiplatelet drugs or NSAIDs CrCl, creatinine clearance; GI, gastrointestinal

32 Linee Guida ICS per i pazienti con malattia acuta Tutti i pazienti con malattia acuta dovrebbero essere valutati per il rischio di TEV e per loro dovrebbe essere presa in considerazione la tromboprofilassi Int Angiol 2006;25:101-61

33 Raccomandazioni SISET sulla profilassi nel paziente internistico: almeno 7 giorni

34 La riduzione di TEV osservata a 38 giorni è mantenuta dopo 90 giorni studio EXCLAIM p=0, giorni enoxaparina RR=-44% Placebo Enoxaparina p=0,0319 NNT: 46 NNH: 224 RR=-34% p=0,0044 RR=-73% NNT = numero di pazienti da trattare per evitare un evento NNH = numero di pazienti da trattare per avere un evento Hull RD et al. J Thromb Thrombolysis 2006;22:31-38

35 Raccomandazioni ACCP per la profilassi del TEV del paziente internistico: quale durata? Pazienti internistici con malattia in fase acuta in ospedale con: scompenso cardiaco congestizio malattia respiratoria severa allettato con uno o più fattori di rischio nei pazienti medici La durata ottimale della profilassi neoplasia in fase attiva rimane non chiarita. precedente episodio di TEV sepsi malattia neurologica acuta malattie infiammatorie intestinali 8 EBPM oppure ENF oppure fondaparinux (1A) Profilassi meccanica se anticoagulazione controindicata (1A) Geerts WH et al. Chest 2008

36 a casa o in ospedale? Fattori favorenti la decisione di trattare a casa: TVP distale TVP prossimale in paziente in grado di comprendere e di collaborare Fattori favorenti la decisione di ricoverare : neoplasia, difetto della coagulazione, malattia cardiaca, TVP recidivante, segni e sintomi di embolia polmonare phlegmasia, trombo flottante, intenso dolore, minaccia di gangrena, tendenza emorragica

37 Requisiti per il trattamento domiciliare Adeguate infrastrutture Vicinanza di una struttura ospedaliera Istruzione del paziente Possibilità di impostazione di una corretta terapia Attivazione di un percorso Ospedale-Territorio condiviso con i MMG

38 IMPORTANZA DEL QUANDO, DOVE,COME TRATTARE B I O L O G I C H E CONSEGUENZE ECONOMICHE L E G A L I

39 Le complicanze tromboemboliche Aspetti Medico - legali

40 EVITARE LE DIMISSIONI AFFRETTATE DIMISSIONE PROTETTA e CORRETTA CLINICO OSPEDALIERO aumenta il comfort del paziente, favorisce la trasparenza,stimola, il dialogo/confronto, accende la comunicazione MEDICO DI M. G.

41 CONSENSO ATTO MEDICO Adeguamento al PRINCIPIODI AUTONOMIA DEL PAZIENTE CONSENSO CONSENSO

42 PAZIENTE CAPACE TERAPIA DI ELEZIONE A BASSO RISCHIO TERAPIA DI ELEZIONE AD ALTO RISCHIO TERAPIA D URGENZA CONSENSO CONSENSO NO CONSENSO STATO DI NECESSITà

43 Come evitare la responsabilità colposa Perizia, Prudenza, Diligenza Accurata valutazione clinica!! Conoscenza ed osservanza delle linee guida Corretto utilizzo dei farmaci (scheda tecnica!)

44 Cause del contenzioso Morte inattesa, di soggetti spesso giovani, in apparenti condizioni di buona salute o in fase di miglioramento clinico Familiari Compagnie d assicurazione Magistratura

45

46 1.LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA IL TEV È STATO RICONOSCIUTO COME UN RILEVANTE PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA DALLE AUTORITÀ SANITARIE Nel dicembre 2004, è stata creata la coalition to prevent DVT, gruppo per la prevenzione della TVP. Nel maggio 2006, lo US Surgeon General ha organizzato un workshop sulla patologia e nel 2008 ha pubblicato una call to action per il TEV. The Surgeon General s call to action to prevent deep vein thrombosis and pulmonary embolism, U.S. Department of Health and Human Service

47 2. QUELLO CHE (NON) FACCIAMO OGGI Applicare le Linee Guida Prima delle Linee Guida Sviluppo e applicazione Dopo le Linee Guida 1,2 1,1 Odds Ratio 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0, Anni L incidenza di TEV è diminuita notevolmente utilizzando le Linee Guida (OR 0,68) Scaglione L et al. Haematologica 2005;90(5):

48 3. I VANTAGGI DELLA PROFILASSI 8 edizione delle Linee Guida dell ACCP sulla pratica clinica evidence-based Per ogni ospedale, raccomandiamo che venga sviluppata una strategia formale e attiva che si indirizzi alla prevenzione del TEV (grado 1 ) Geerts WH et al. Chest 2008;133:

49 4.Considerare la profilassi Qual è il paziente a rischio? Qualunque soggetto di età superiore a 40 anni con 3 o più giorni di allettamento e con una delle seguenti Francis C NEJM 2007;356: Insufficienza cardiaca congestizia Insufficienza respiratoria grave Cancro attivo Precedente TEV Sepsi Patologia neurologica acuta IBD Ictus ischemico Infarto miocardico

50 4 aspetti medico-legali Quelli che s'innamora di pratica senza scienza, son come il nocchiere ch'entra in porto senza timone o senza bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica deve essere edificata sopra la bona teoria. Leonardo da Vinci

51 questa non è la nostra prospettiva

52 Camminare insieme Medici e manager: destinati a non andare d accordo? (foto di copertina del numero tematico del BMJ, Mar 2003)

53 Tutto è possibile!

54

Trombosi venosa profonda: fisiopatologia, epidemiologia Alberto Cogo

Trombosi venosa profonda: fisiopatologia, epidemiologia Alberto Cogo Modulo 1 Trombosi venosa profonda: fisiopatologia, epidemiologia Alberto Cogo Trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP): due aspetti dello stesso problema TVP ± EP = tromboembolismo venoso

Dettagli

TromboEmbolismo Venoso

TromboEmbolismo Venoso TromboEmbolismo Venoso Fattori di Rischio Emilio Santoro UOC Medicina Casentino TEV: FATTORI DI RISCHIO Il rischio individuale di tromboembolia venosa varia in misura rilevante ed è il risultato dell

Dettagli

RISK MANAGEMENT DEL PAZIENTE A RISCHIO TROMBOEMBOLICO

RISK MANAGEMENT DEL PAZIENTE A RISCHIO TROMBOEMBOLICO PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO E UTILIZZO DELLA RELATIVA SCHEDA DI VALUTAZIONE: INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO RISK MANAGEMENT DEL PAZIENTE A RISCHIO TROMBOEMBOLICO ACIREALE 7 DICEMBRE 2013 GENERALITA

Dettagli

PROFILASSI ANTITROMBOTICA IN CHIRURGIA GENERALE

PROFILASSI ANTITROMBOTICA IN CHIRURGIA GENERALE CHIRURGIA GENERALE MAGGIORE (tutti gli interventi di durata > 30 minuti o di chirurgia addominale) TIPO DI PATOLOGIA TIPO DI CHIRURGIA MIRE (tutti gli interventi di durata < 30 minuti, esclusa la chirurgia

Dettagli

UOC RISK MANAGEMENT DIRETTORE DOTT. VITTORIO AMEDEO CICOGNA

UOC RISK MANAGEMENT DIRETTORE DOTT. VITTORIO AMEDEO CICOGNA UOC RISK MANAGEMENT DIRETTORE DOTT. VITTORIO AMEDEO CICOGNA LINEE DI INDIRIZZO PER LA PROFILASSI DELLA TROMBOSI VENOSA PROFONDA (TVP) AZIENDA USL ROMA 6 - ERRATA CORRIGE 06/03/2018 A seguito di una verifica

Dettagli

La percezione del rischio di tromboembolismo venoso nei Reparti di Medicina Interna e d Urgenza della Regione Lazio

La percezione del rischio di tromboembolismo venoso nei Reparti di Medicina Interna e d Urgenza della Regione Lazio - Associazione per la terapia delle malattie Metaboliche E Cardiovascolari AMEC Ospedale FBF Isola Tiberina 1 dicembre 2010 La percezione del rischio di tromboembolismo venoso nei Reparti di Medicina Interna

Dettagli

La profilassi anti-trombotica in Medicina Interna: si o no?

La profilassi anti-trombotica in Medicina Interna: si o no? La profilassi anti-trombotica in Medicina Interna: si o no? Luigi Ria U.O.C. di Medicina Interna Centro Trombosi ed Emostasi P.O. S.Cuore di Gesù Gallipoli ASL LECCE European Journal of Internal Medicine

Dettagli

Dr. Igino FUSCO MOFFA

Dr. Igino FUSCO MOFFA Dr. Igino FUSCO MOFFA Epidemiologia Il tromboembolismo venoso TEV è rappresentata per 2/3 dalla trombosi venosa profonda (TVP) e per 1/3 dall embolia polmonare (EP). La TVP rappresenta una delle principali

Dettagli

FOLLOW UP DELL EMBOLIA POLMONARE DOPO LA DIMISSIONE

FOLLOW UP DELL EMBOLIA POLMONARE DOPO LA DIMISSIONE Focus sull EMBOLIA POLMONARE SEMINARIO INTERDIPARTIMENTALE FOLLOW UP DELL EMBOLIA POLMONARE DOPO LA DIMISSIONE dott. UOC Medicina Ospedali Riuniti della Val di Chiana senese Abate Auditorium Nottola 30

Dettagli

PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO NEI PAZIENTI INTERNISTICI

PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO NEI PAZIENTI INTERNISTICI Pag 1 di 10 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 3 2. PERSONALE INTERESSATO... 3 3. PAROLE CHIAVE... 3 4. PROCEDURA OPERATIVA... 3 4.1 PREMESSA... 3 4.2 PROFILASSI MECCANICA... 4 4.2.1 Controindicazioni

Dettagli

I protocolli di prevenzione e trattamento delle TVP. Walter Ageno Dipartimento di Medicina Clinica Università degli Studi dell Insubria Varese

I protocolli di prevenzione e trattamento delle TVP. Walter Ageno Dipartimento di Medicina Clinica Università degli Studi dell Insubria Varese I protocolli di prevenzione e trattamento delle TVP Walter Ageno Dipartimento di Medicina Clinica Università degli Studi dell Insubria Varese Rischio di TVP in assenza di profilassi in diversi gruppi di

Dettagli

PP.DS.07 AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO. PP.DS.07 Rev. 2 : 22/11/2011 Pag. 1/9. USL 3 PISTOIA Zona di Pistoia P.O.

PP.DS.07 AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO. PP.DS.07 Rev. 2 : 22/11/2011 Pag. 1/9. USL 3 PISTOIA Zona di Pistoia P.O. Pag. 1/9 REV DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 2 22/11/2011 Referente Gruppo di Lavoro sulla Coagulazione Referente Sistema Qualità Direttore Pag. 2/9 INDICE 1. Oggetto... 3 2. Scopo...

Dettagli

TRADUZIONE DIAGRAMMI DI FLUSSO DI : QUICK REFERENCE GUIDE

TRADUZIONE DIAGRAMMI DI FLUSSO DI : QUICK REFERENCE GUIDE TRADUZIONE DIAGRAMMI DI FLUSSO DI : QUICK REFERENCE GUIDE ISSUE DATE : JANUARY 2010 VEUS THROMBOEMBOLISM: REDUCING THE RISK Reducing the risk of venous thromboembolism (deep vein thrombosis and pulmonary

Dettagli

PA.GRC.06 E LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO

PA.GRC.06 E LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO Pag.: 1 di 5 PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA Indice delle revisioni Codice Documento

Dettagli

La TVP nell'anziano ospedalizzato: fattori di rischio e complicanze

La TVP nell'anziano ospedalizzato: fattori di rischio e complicanze Simposio: I NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI La TVP nell'anziano ospedalizzato: fattori di rischio e complicanze Dr. Francesco Cacciatore Cardiologia Riabilitativa Laboratorio della valutazione della Complessità

Dettagli

Indicazione Esclusiva TVS ( AIFA Gazzetta Ufficiale )

Indicazione Esclusiva TVS ( AIFA Gazzetta Ufficiale ) Indicazione Esclusiva TVS ( AIFA Gazzetta Ufficiale ) ARIXTRA (Fondaparinux) nuove indicazioni Determina terapeutiche AIFA nella n. 711/2013( trombosi venosa Gazzetta superficiale Ufficiale dal n. 5195

Dettagli

L'ipertensione polmonare è causata dall'attivazione incontrollata del complemento

L'ipertensione polmonare è causata dall'attivazione incontrollata del complemento L'ipertensione polmonare è causata dall'attivazione incontrollata del complemento Le analisi tramite risonanza magnetica nucleare (RMN) dei polmoni di 6/10 pazienti affetti da EPN senza evidenza di ET

Dettagli

UN CASO DI TROMBOSI VENOSA RECIDIVANTE: SOLO INERZIA TERAPEUTICA? Montevarchi 8 Aprile 2017

UN CASO DI TROMBOSI VENOSA RECIDIVANTE: SOLO INERZIA TERAPEUTICA? Montevarchi 8 Aprile 2017 UN CASO DI TROMBOSI VENOSA RECIDIVANTE: SOLO INERZIA TERAPEUTICA? Montevarchi 8 Aprile 2017 Dott.ssa Maria Silvia Montini Dott.ssa Simona Brancati Dott. Rinaldo La Vecchia Medicina interna I ASL area vasta

Dettagli

Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina 10 novembre 2018

Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina 10 novembre 2018 Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina 10 novembre 2018 Presentazione studio sulla Percezione del rischio dei Tromboembolismo Venoso. Studio osservazionale nei Reparti di Medicina Interna e nei Dipartimenti

Dettagli

DOAC: indicazioni nel TEV

DOAC: indicazioni nel TEV Trattamento del tromboembolismo venoso: quali prospettive aprono i nuovi anticoagulanti orali (DOAC)? DOAC: indicazioni nel TEV Maria Ilaria Tassoni 3 maggio 2016 Dimensioni del problema TEV 0.75-2.69

Dettagli

CRITERI DI ESCLUSIONE (devono essere assenti)

CRITERI DI ESCLUSIONE (devono essere assenti) Data Inserimento DATI DEL PAZIENTE Codice.START Data di nascita: Sesso M F Peso (Kg) Hb(g) PLT Trans.ALT Altezza (cm) GR Creatinina(mg/dl) Trans. AST Gruppo Sanguigno Tempo in range terapeutico % o Labile

Dettagli

Partorire negli ospedali italiani Anno 2015

Partorire negli ospedali italiani Anno 2015 Partorire negli ospedali italiani Anno 2015 Le principali informazioni di cui tenere conto NUMERO DI PARTI Le maternità con un basso numero di parti possono non garantire la sicurezza della donna e del

Dettagli

IL TROMBOEMBOLISMO VENOSO (TEV) TEV DVT

IL TROMBOEMBOLISMO VENOSO (TEV) TEV DVT IL TROMBOEMBOLISMO VENOSO (TEV) TEV DVT PE Il tromboembolismo Venoso (TEV) Patologia caratterizzata dalla formazione di trombi all interno del corrente circolatorio venoso EP Con il termine TromboEbolismo

Dettagli

Training in Trombosi Società Italiana per lo Studio dell Emostasi e della Trombosi. Introduzione. Cremona settembre 2016

Training in Trombosi Società Italiana per lo Studio dell Emostasi e della Trombosi. Introduzione.  Cremona settembre 2016 Training in Trombosi Società Italiana per lo Studio dell Emostasi e della Trombosi Cremona 19-23 settembre 2016 Introduzione Anna Falanga Ospedale Papa Giovanni XXIII Bergamo www.siset.org Chi Siamo S

Dettagli

TEV: terapia. Dott. Luca Paris. Ospedale S.Paolo, Savona. Ematologia, sez.utim E.O.

TEV: terapia. Dott. Luca Paris. Ospedale S.Paolo, Savona. Ematologia, sez.utim E.O. TEV: terapia Dott. Luca Paris Ospedale S.Paolo, Savona Divisione Medicina Interna 1 ed Ematologia, sez.utim E.O. Il sottoscritto Dott. Luca Paris dichiara che negli ultimi due anni ha avuto i seguenti

Dettagli

Fattori di rischio comuni a uomini e donne

Fattori di rischio comuni a uomini e donne Uomini e donne: affari di cuore Varese, 3 Dicembre 2014 Fattori di rischio comuni a uomini e donne Andrea M. Maresca Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università degli Studi dell Insubria

Dettagli

XXIX Congresso Nazionale FCSA Bologna ottobre 2018 STUDIO GIASONE

XXIX Congresso Nazionale FCSA Bologna ottobre 2018 STUDIO GIASONE XXIX Congresso Nazionale FCSA Bologna 22-23 ottobre 2018 STUDIO GIASONE Prof. Gualtiero Palareti Malattie Cardiovascolari, Università di Bologna Fondazione «Arianna Anticoagulazione», Bologna 2016 In patients

Dettagli

Valutazione clinica del rischio tromboembolico

Valutazione clinica del rischio tromboembolico Valutazione clinica del rischio tromboembolico Caterina Trischitta Direttore UOC di Medicina Interna P.O. Gravina di Caltagirone ASP Catania Il tromboembolismo venoso (TEV) Definizione La malattia tromboembolica

Dettagli

Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche

Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche Responsabile del corso Dr. : Tesei Fiorenzo

Dettagli

Heit JA et al. J Thromb Trombolys 2016; 41: 3-14

Heit JA et al. J Thromb Trombolys 2016; 41: 3-14 Heit JA et al. J Thromb Trombolys 2016; 41: 3-14 Cohen AT et al. Thromb Haemost 2007;98:756-764 Dentali F et al. Thromb Haemost 2016;115:399-405 n /1000.000 abitanti Trend temporale Femmine Maschi Dentali

Dettagli

Terapia acuta e di lunga durata della tromboembolia venosa

Terapia acuta e di lunga durata della tromboembolia venosa Terapia acuta e di lunga durata della tromboembolia venosa Gualtiero Palareti U.O. di Angiologia e Malattie della Coagulazione Marino Golinelli Policlinico S. Orsola-Malpighi Bologna Farmaci anticoagulanti

Dettagli

Alessandra Borchiellini SSCVD Malattie emorragiche e trombotiche dell adulto Ospedale Molinette Torino

Alessandra Borchiellini SSCVD Malattie emorragiche e trombotiche dell adulto Ospedale Molinette Torino Il sangue che coagula troppo: il problema delle trombosi familiari Alessandra Borchiellini SSCVD Malattie emorragiche e trombotiche dell adulto Ospedale Molinette Torino TROMBOFILIA: tendenza ereditaria

Dettagli

EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 MESI NEI SOPRAVVISSUTI AD INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO. PROTOCOLLO OPERATIVO

EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 MESI NEI SOPRAVVISSUTI AD INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO. PROTOCOLLO OPERATIVO EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 MESI NEI SOPRAVVISSUTI AD INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO. PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per ASL di residenza: proporzione di pazienti sopravvissuti

Dettagli

Diabete Mellito Tipo 2 e Rischio CV: Uptodate della Gestione Clinica Albano laziale 9 giugn0 2018

Diabete Mellito Tipo 2 e Rischio CV: Uptodate della Gestione Clinica Albano laziale 9 giugn0 2018 Diabete Mellito Tipo 2 e Rischio CV: Uptodate della Gestione Clinica Albano laziale 9 giugn0 2018 Il sottoscritto Rinaldo Guglielmi ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo

Dettagli

Eventi tromboembolici nel paziente neoplastico

Eventi tromboembolici nel paziente neoplastico Eventi tromboembolici nel paziente neoplastico Negrar 21 Settembre 2015 Ospedale Sacro Cuore- Don Calabria Profilassi degli eventi tromboembolici in oncologia:quando e quali pazienti Dott. Vincenzo Picece

Dettagli

La profilassi antitrombotica nel trattamento del paziente varicoso

La profilassi antitrombotica nel trattamento del paziente varicoso Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli U.D.S. di Chirurgia Vascolare Responsabile: F Prestipino La profilassi antitrombotica nel trattamento del paziente varicoso A Pinto, Auditorium Angelicum 19 maggio

Dettagli

Procedura. Modalità della valutazione del rischio di tromboembolismo venoso

Procedura. Modalità della valutazione del rischio di tromboembolismo venoso Direzione Generale originale copia controllata copia non controllata N. distribuzione interna a cura del RQ bozza La presente procedura definisce lo strumento di valutazione per la prevenzione del Tromboembolismo

Dettagli

La sorveglianza dei pazienti in Terapia Anticoagulante Orale. Indicazioni alla Terapia Anticoagulante Orale. Dott Daniela Poli 17 giugno 2008

La sorveglianza dei pazienti in Terapia Anticoagulante Orale. Indicazioni alla Terapia Anticoagulante Orale. Dott Daniela Poli 17 giugno 2008 La sorveglianza dei pazienti in Terapia Anticoagulante Orale Indicazioni alla Terapia Anticoagulante Orale Dott Daniela Poli 17 giugno 2008 Indicazione Protesi valvolari cardiache Intervallo terapeutico

Dettagli

Eparine a basso peso molecolare (Ebpm)

Eparine a basso peso molecolare (Ebpm) OSSERVATORIO PER IL BUON USO DEL FARMACO 3 Indicazioni per l uso appropriato delle Eparine a basso peso molecolare (Ebpm) Le EBPM e il Fondaparinux sono stati approvati inizialmente per la prevenzione

Dettagli

PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative

PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative PRP 2010-2012 Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative Cagliari maggio 2011 Premessa Obiettivo: Prevenzione e riduzione

Dettagli

Terapia del tromboembolismo venoso: il ruolo di dabigatran

Terapia del tromboembolismo venoso: il ruolo di dabigatran APPROFONDIMENTI, 17 luglio 2015 Terapia del tromboembolismo venoso: il ruolo di dabigatran A cura di Raffaella Benedetti e Davide Imberti SOMMARIO Il trattamento del tromboembolismo venoso (TEV) sino a

Dettagli

NAO e Prevenzione TEV Sergio Timpone

NAO e Prevenzione TEV Sergio Timpone NAO e Prevenzione TEV Sergio Timpone Dipartimento Emergenza Accettazione U.O.C. Pronto Soccorso Breve Osservazione Ambulatorio Prevenzione Malattie Vascolari La trombosi rappresenta una delle principali

Dettagli

CHIRURGIA VASCOLARE PATOLOGIA VENOSA. A. O. U. O.O.R.R. S. Giovanni di Dio e Ruggi D Aragona Salerno U. O. C. CHIRURGIA VASCOLARE ED ENDOVASCOLARE

CHIRURGIA VASCOLARE PATOLOGIA VENOSA. A. O. U. O.O.R.R. S. Giovanni di Dio e Ruggi D Aragona Salerno U. O. C. CHIRURGIA VASCOLARE ED ENDOVASCOLARE CHIRURGIA VASCOLARE PATOLOGIA VENOSA A. O. U. O.O.R.R. S. Giovanni di Dio e Ruggi D Aragona Salerno DIPARTIMENTO CARDIO TORACO VASCOLARE DIPARTIMENTO AREA CRITICA U. O. C. CHIRURGIA VASCOLARE ED ENDOVASCOLARE

Dettagli

L embolia polmonare: diagnosi e trattamento

L embolia polmonare: diagnosi e trattamento Eventi tromboembolici nel paziente neoplastico L embolia polmonare: diagnosi e trattamento Valbusa F. U.O. Medicina Generale Ospedale Sacro Cuore - Don Calabria Negrar www.escardio.org/guidelines Fattori

Dettagli

COD FISC. E PARTITA IVA : Sede legale: Via Nizza SALERNO. Prot Nocera li 20 ottobre 2015

COD FISC. E PARTITA IVA : Sede legale: Via Nizza SALERNO. Prot Nocera li 20 ottobre 2015 COD FISC. E PARTITA IVA : 04701800650 Sede legale: Via Nizza 146 84124 SALERNO Telef. 089/693647 Fax 089/251629 FUNZIONE COORDINAMENTO ASSISTENZA FARMACEUTICA Piazza dei Martiri,4 84087 Vallo della Lucania

Dettagli

Embolia polmonare: recenti acquisizioni in tema di diagnosi e terapia con NAO

Embolia polmonare: recenti acquisizioni in tema di diagnosi e terapia con NAO Embolia polmonare: recenti acquisizioni in tema di diagnosi e terapia con NAO Firenze, 22-23 settembre 2016 Antonio Palla U.O. Pneumologia Universitaria Università degli Studi di Pisa Azienda Ospedaliero-

Dettagli

I Cari estinti. Storia triste sulle morti inutili in ambiente ospedaliero. Verona Maggio 2014

I Cari estinti. Storia triste sulle morti inutili in ambiente ospedaliero. Verona Maggio 2014 I Cari estinti Storia triste sulle morti inutili in ambiente ospedaliero Verona 16-17 Maggio 2014 ALL AGE 85-89 DEATHS (2001) http://www.worldmapper.org/ Le persone > 65 anni sono circa il 23,9% della

Dettagli

La Patologia Venosa: Non Solo Varici. Venerdi 23 ottobre 2015 Abano Terme (PD)

La Patologia Venosa: Non Solo Varici. Venerdi 23 ottobre 2015 Abano Terme (PD) La Patologia Venosa: Non Solo Varici Venerdi 23 ottobre 2015 Abano Terme (PD) NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI: QUANDO E COME PRESCRIVERLI Dr. Alberto Cogo Unità Medicina Vascolare e Piede Diabetico Casa di

Dettagli

Embolia polmonare Ostruzione di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di

Embolia polmonare Ostruzione di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di Embolia polmonare Ostruzione di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di coaguli ematici di natura embolica trombosi locale o cardiaca emboli non trombotici (settici, neoplastici)

Dettagli

Soggetto attuatore R.T.I. A.T.E.SI.

Soggetto attuatore R.T.I. A.T.E.SI. Ministero dello Sviluppo Economico Ministro per la Coesione Territoriale Ministero della Salute UNIONE EUROPEA Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - PROGETTO POAT SALUTE - Soggetto attuatore R.T.I. A.T.E.SI.

Dettagli

Impatto sugli accessi al pronto soccorso e sulle ospedalizzazioni.

Impatto sugli accessi al pronto soccorso e sulle ospedalizzazioni. Impatto sugli accessi al pronto soccorso e sulle ospedalizzazioni paolo.francesconi@ars.toscana.it L Ospedalizzazione in regime ordinario in reparti per acuti Le conferme Diabete: tra gli assistiti di

Dettagli

Il Tromboembolismo Venoso in Medicina Generale. Poppi, Dr. Stefano Gambineri. Dr. Stefano Gambineri

Il Tromboembolismo Venoso in Medicina Generale. Poppi, Dr. Stefano Gambineri. Dr. Stefano Gambineri Il Tromboembolismo Venoso in Medicina Generale Poppi, 26 05 2018 Dr. Stefano Gambineri Dr. Stefano Gambineri 2017 2016 ACCP Dr. Stefano Gambineri CASO CLINICO F.M. anni 78, femmina Dr. Stefano Gambineri

Dettagli

Lucca 28 novembre 2014

Lucca 28 novembre 2014 Fondazione Poliambulanza Brescia Indicazioni, efficacia e sicurezza dei NAO nell embolia polmonare Claudio Cuccia Lucca 28 novembre 2014 I paradossi dell embolia embolia polmonare (e non solo ) Esploriamo

Dettagli

La Malattia Tromboembolica Venosa

La Malattia Tromboembolica Venosa La Malattia Tromboembolica Venosa Dr. Angelo Ghirarduzzi Responsabile SSD Angiologia Dpt di Medicina Interna e Specialita Mediche ASMN Reggio Emilia 09.12.09 Il Tromboembolismo Venoso LE TROMBOFILIE EREDO-

Dettagli

I ricoveri urgenti dei malati oncologici

I ricoveri urgenti dei malati oncologici I ricoveri urgenti dei malati oncologici Gianmauro Numico AO S.S. Antonio e Biagio e C. Arrigo, Alessandria Collegio Italiano Primari Oncologi Ospedalieri (CIPOMO) Network Italiano Cure di Supporto in

Dettagli

FONDAPARINUX ( )

FONDAPARINUX ( ) FONDAPARINUX (30-05-2007) Specialità: Arixtra (Glaxosmithkline) Forma farmaceutica: 10 siringhe 2,5 mg/0,5 ml - Prezzo: euro 67.45 10 siringhe 5 mg / 0,4 ml - Prezzo: euro 138.04 10 siringhe 7,5 mg / 0,6

Dettagli

La prevenzione della trombosi venosa profonda. Andreas Kunze

La prevenzione della trombosi venosa profonda. Andreas Kunze La prevenzione della trombosi venosa profonda Andreas Kunze 25.000 persone in Inghilterra muoiono ogni anno per embolia polmonare, superando quelle morte per causa di incidente stradale, AIDS e tumore

Dettagli

FERRARA, 7 FEBBRAIO 2017 REV 1

FERRARA, 7 FEBBRAIO 2017 REV 1 FERRARA, 7 FEBBRAIO 2017 REV 1 1 2 3 Area clinica Nome dell indicatore N % GREZZA % ADJ % ITALIA RR ADJ P-VALUE Area Cardiovascolare / Sistema Cardiocircolatorio 1 Infarto Miocardico Acuto: mortalità a

Dettagli

Trombofilia, trombosi venose superficiali e trombosi venose profonde

Trombofilia, trombosi venose superficiali e trombosi venose profonde Fiumicino, 19 dicembre 2015 Parte seconda Trombofilia, trombosi venose superficiali e trombosi venose profonde www.cos.it/mediter Anatomia del sistema venoso degli arti inferiori Trombosi venosa superficiale

Dettagli

I piani terapeutici regionali e l appropriatezza d uso dei NAO

I piani terapeutici regionali e l appropriatezza d uso dei NAO I piani terapeutici regionali e l appropriatezza d uso dei NAO Giulio Formoso Anna Maria Marata ISS, 14 luglio 2016 Servizio Assistenza Territoriale Area Farmaco e Dispositivi Medici 1. Il contesto: studi

Dettagli

PROTOCOLLO DI DEL DOLORE TORACICO. Pronto Soccorso Ospedale di Bolzano FRANCO DE GIORGI GIUSEPPE SACCO GIUSEPPE ROSCIA PAOLO SGOBINO

PROTOCOLLO DI DEL DOLORE TORACICO. Pronto Soccorso Ospedale di Bolzano FRANCO DE GIORGI GIUSEPPE SACCO GIUSEPPE ROSCIA PAOLO SGOBINO PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO E GESTIONE DEL DOLORE TORACICO ACUTO NON TRAUMATICO FRANCO DE GIORGI GIUSEPPE SACCO GIUSEPPE ROSCIA PAOLO SGOBINO Pronto Soccorso Ospedale di Bolzano Il dolore toracico è uno

Dettagli

Trombofilia in gravidanza: percorsi diagnostici e terapeutici. Dr. A.Lojacono. Cattedra di Ginecologia e Ostetricia Università degli Studi di Brescia

Trombofilia in gravidanza: percorsi diagnostici e terapeutici. Dr. A.Lojacono. Cattedra di Ginecologia e Ostetricia Università degli Studi di Brescia Trombofilia in gravidanza: percorsi diagnostici e terapeutici Dr. A.Lojacono Cattedra di Ginecologia e Ostetricia Università degli Studi di Brescia TROMBOFILIE CONGENITE IN GRAVIDANZA: SAPPIAMO DAVVERO

Dettagli

Diverticolite acuta: il ruolo del Pronto Soccorso

Diverticolite acuta: il ruolo del Pronto Soccorso Diverticolite acuta: il ruolo del Pronto Soccorso Dr. Giuseppe Calabrò Direttore SC Pronto Soccorso e Medicina d Urgenza Ospedale San Giovanni Battista Foligno Foligno 22 settembre 2018 Cenni di Epidemiologia

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO TROMBOEMBOEMBOLICO

CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO TROMBOEMBOEMBOLICO CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO TROMBOEMBOEMBOLICO BASSO RISCHIO - Chirurgia generale e ginecologica maggiore in paziente di età < 40 anni senza altri fattori di rischio. - Chirurgia generale e ginecologica

Dettagli

Azienda: AOSPU FERRARA

Azienda: AOSPU FERRARA UTENTE Area Indicatore Accesso e Domanda Tasso std di ospedalizzazione (ordinario e diurno) x 1.000 residenti - GRIGLIA Tempi di attesa ex ante primi accessi: n. visite prospettate in sede di prenotazione

Dettagli

Scheda di valutazione del rischio Chirurgia Generale Nome e Cognome:... Età:. Diagnosi:... Letto:...

Scheda di valutazione del rischio Chirurgia Generale Nome e Cognome:... Età:. Diagnosi:... Letto:... Scheda di valutazione del rischio Chirurgia Generale Rischio Tipo di chirurgia FdR del paziente (Tab 1) Chirurgia addominale non maggiore Esempi: colecisti non infiammata, appendicite, parete addominale,

Dettagli

Presentazione delle schede di valutazione rischio TEV aziendali

Presentazione delle schede di valutazione rischio TEV aziendali Presentazione delle schede di valutazione rischio TEV aziendali Dr. Alessandro Aiello ANGIOLOGIA A.S.P. Catania Corso di formazione ECM Prevenzione del tromboembolismo venoso e utilizzo della relativa

Dettagli

Ospedale Evangelico Internazionale - Genova

Ospedale Evangelico Internazionale - Genova Ospedale Evangelico Internazionale - Genova VISITA PREOPERATORIA ANESTESIOLOGICA Roberta Colombi D.M. S.S. Terapia Intensiva QUANDO DEVE ESSERE EFFETTUATA LA VISITA PREOPERATORIA? Circa 30 giorni prima

Dettagli

Indicatori predisposti ai sensi del c.522 della legge di stabilità Pubblicazione prevista entro il 30/6/2018.

Indicatori predisposti ai sensi del c.522 della legge di stabilità Pubblicazione prevista entro il 30/6/2018. UTENTE Area Indicatore Accesso e Domanda Tasso std di ospedalizzazione (ordinario e diurno) x 1.000 residenti - GRIGLIA Tempi di attesa ex ante primi accessi: n. visite prospettate in sede di prenotazione

Dettagli

Il trattamento della trombosi venosa profonda

Il trattamento della trombosi venosa profonda Il trattamento della trombosi venosa profonda Fiumicino, 19 dicembre 2015 www.cos.it/mediter Trombosi Venosa Profonda (DVT) [NOACs Anticoagulant therapy for venous thromboembolism] Glossario DVT (Deep

Dettagli

La cefalea. Padova 14 febbraio 2014. Paola Mattiazzo

La cefalea. Padova 14 febbraio 2014. Paola Mattiazzo La cefalea Padova 14 febbraio 2014 Paola Mattiazzo LA CEFALEA NELL AMBULATORIO DEL PEDIATRA DI BASE ANAMNESI APPROFONDITA E MIRATA ANAMNESI FAMILIARE FAMILIARITA PER CEFALEA FAMILIARITA PER ALTRE PATOLOGIE

Dettagli

Comorbosità CIRS (Cumulative illness Rating Scale) IDS (Index of Disease Severity) CCI (Charlson Comorbidity index)

Comorbosità CIRS (Cumulative illness Rating Scale) IDS (Index of Disease Severity) CCI (Charlson Comorbidity index) Comorbosità CIRS (Cumulative illness Rating Scale) IDS (Index of Disease Severity) CCI (Charlson Comorbidity index) Epidemiologia della multimorbosità nell anziano Riguarda 1/4 della popolazione generale

Dettagli

Costruzione di un indicatore prognostico di ospedalizzazioni ripetute nella Regione Lazio

Costruzione di un indicatore prognostico di ospedalizzazioni ripetute nella Regione Lazio Costruzione di un indicatore prognostico di ospedalizzazioni ripetute nella Regione Lazio A. Lallo, P. Schifano, A. Bargagli, N. Agabiti, P. Michelozzi Dipartimento Epidemiologia del SSR Regione Lazio

Dettagli

Prima e dopo l ospedale conoscere i bisogni sanitari e sociali per assicurare la continuità di cura.

Prima e dopo l ospedale conoscere i bisogni sanitari e sociali per assicurare la continuità di cura. Prima e dopo l ospedale conoscere i bisogni sanitari e sociali per assicurare la continuità di cura andrea.vannucci@ars.toscana.it l uso dell ospedale è in decrescita 165 160 159,67 Tasso grezzo per 1.000

Dettagli

Eventi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari (MACCE) entro 12 mesi da un ricovero per infarto acuto del miocardio.

Eventi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari (MACCE) entro 12 mesi da un ricovero per infarto acuto del miocardio. Eventi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari (MACCE) entro 12 mesi da un ricovero per infarto acuto del miocardio. - Definizione Per struttura di ricovero o area di residenza: proporzione di eventi

Dettagli

R. PEPE UOSD ANGIOLOGIA OSP. S. EUGENIO ASL ROMA2

R. PEPE UOSD ANGIOLOGIA OSP. S. EUGENIO ASL ROMA2 R. PEPE UOSD ANGIOLOGIA OSP. S. EUGENIO ASL ROMA2 VANTAGGI DI EBPM RISPETTO A EPARINA STANDARD Ridotto legame di EBPM a proteine e cellule (Hirsh, Chest,1998) Risposta anticoagulante più prevedibile

Dettagli

Latrombosi venosa profonda

Latrombosi venosa profonda LUGLIO.qxd ok1 25-08-2004 15:03 Pagina 79 a cura di Pompeo Pindozzi Centomila persone colpite, dodicimila decessi. Questi i numeri di una delle malattie cardiovascolari più diffuse La trombosi è la terza

Dettagli

La prevenzione delle trombosi

La prevenzione delle trombosi Prevenzione Patologie Cardiovascolari La prevenzione delle trombosi Francesca Spirito Fiano Romano 18 Novembre 2017 Trombosi Problema importante, complesso e diffusissimo nella popolazione Causa più frequente

Dettagli

Paziente MMG Cardiologia Infermiere Dietista Distretto

Paziente MMG Cardiologia Infermiere Dietista Distretto INIZIO a) Richiesta visita per sintomatologia o b) Controlli clinici a seguito di altra patologia INIZIO Individua tipologia dei pazienti Realizza elenco di pazienti con scompenso cardiaco Classificazione

Dettagli

EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 ME SI DE I SOPR AVVISUTI DOPO UN RICOVERO PER ICTUS ISCHEMICO PROTOCOLLO OPERATIVO

EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 ME SI DE I SOPR AVVISUTI DOPO UN RICOVERO PER ICTUS ISCHEMICO PROTOCOLLO OPERATIVO EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 ME SI DE I SOPR AVVISUTI DOPO UN RICOVERO PER ICTUS ISCHEMICO PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per area di residenza: proporzione di eventi

Dettagli

Pro filassi del tromboembolismo venoso in medicina interna: il ruolo dei nuovi anticoagulanti orali

Pro filassi del tromboembolismo venoso in medicina interna: il ruolo dei nuovi anticoagulanti orali Pro filassi del tromboembolismo venoso in medicina interna: il ruolo dei nuovi anticoagulanti orali L'arrivo dei NAO rappresenta una occasione unica per rivedere sistematicamente la strati ficazione del

Dettagli

26/05/18. Gestione E Prognosi A Breve Termine Della Sincope Presso Il PS Di Udine

26/05/18. Gestione E Prognosi A Breve Termine Della Sincope Presso Il PS Di Udine 26/05/18 Gestione E Prognosi A Breve Termine Della Sincope Presso Il PS Di Udine Background Background Incidenza: 6.2/1000 persone/anno Tipologie: Neuromediata (riflessa) Da ipotensione ortostatica Cardiaca

Dettagli

Sospensione Terapia dopo VTE: variabilità nel comportamento terapeutico

Sospensione Terapia dopo VTE: variabilità nel comportamento terapeutico Cosa viene fatto nella pratica clinica italiana: dati recenti del Registro Post-VTE Emilia Antonucci Bologna 8 Febbraio 2019 Sospensione Terapia dopo VTE: variabilità nel comportamento terapeutico Difformi

Dettagli

Pazienti in carico alla Centrale Operativa Territoriale ed al Nucleo di Cure Palliative: finalità, ed esperienze di gestione delle liste

Pazienti in carico alla Centrale Operativa Territoriale ed al Nucleo di Cure Palliative: finalità, ed esperienze di gestione delle liste Pazienti in carico alla Centrale Operativa Territoriale ed al Nucleo di Cure Palliative: finalità, ed esperienze di gestione delle liste Montecchio Precalcino, 7 Novembre 2014 Malati cronici-complessi

Dettagli

Gestione clinica integrata dello scompenso cardiaco dalla fase acuta alla dimissione

Gestione clinica integrata dello scompenso cardiaco dalla fase acuta alla dimissione Gestione clinica integrata dello scompenso cardiaco dalla fase acuta alla dimissione Dr.ssa Valentina Valeriano Ospedale Sandro Pertini Pronto Soccorso e Medicina d Urgenza Direttore Dr. F.R. Pugliese

Dettagli

TAGLIO CESAREO TROMBOFILIE DOSAGGIO PROFILATTICO DOSAGGIO TERAPEUTICO TEV E GRAVIDANZA GRAVIDANZA CON PREGRESSA TEV GRAVIDANZA SENZA PREGRESSA TEV

TAGLIO CESAREO TROMBOFILIE DOSAGGIO PROFILATTICO DOSAGGIO TERAPEUTICO TEV E GRAVIDANZA GRAVIDANZA CON PREGRESSA TEV GRAVIDANZA SENZA PREGRESSA TEV TAGLIO CESAREO TEV E GRAVIDANZA GRAVIDANZA SENZA PREGRESSA TEV GRAVIDANZA CON PREGRESSA TEV DOSAGGIO PROFILATTICO DOSAGGIO TERAPEUTICO TROMBOFILIE TAGLIO CESAREO Raccomandazioni TAGLIO CESAREO EFFETTUATO

Dettagli

Dr. Giuseppe Azzaro Pronto Soccorso Medicina d Urgenza Policlinico Casilino - Roma

Dr. Giuseppe Azzaro Pronto Soccorso Medicina d Urgenza Policlinico Casilino - Roma Dr. Giuseppe Azzaro Pronto Soccorso Medicina d Urgenza Policlinico Casilino - Roma Caso clinico Anamnesi: Uomo di 71 anni, imprenditore, si rivolge al PS per trauma distorsivo caviglia sinistra. Iperteso

Dettagli

INDICATORI ED ELEMENTI DI ANALISI DEGLI ASPETTI CLINICI NELLE UU.OO. DI LECCO E MERATE

INDICATORI ED ELEMENTI DI ANALISI DEGLI ASPETTI CLINICI NELLE UU.OO. DI LECCO E MERATE Attivitàdi tipo sub acuto, criteri di accreditamento e appropriatezza: percorso in atto e prospettive INDICATORI ED ELEMENTI DI ANALISI DEGLI ASPETTI CLINICI NELLE UU.OO. DI LECCO E MERATE Massimo Vanoli

Dettagli

MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DEL POLMONE PROTOCOLLO OPERATIVO

MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DEL POLMONE PROTOCOLLO OPERATIVO MORTALITÀ A TRENTA GIORNI DALL INTERVENTO PER TUMORE MALIGNO DEL POLMONE PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per struttura di ricovero o area di residenza: proporzione di morti a trenta giorni dall intervento

Dettagli

LA MALATTIA TROMBOEMBOLICA

LA MALATTIA TROMBOEMBOLICA LA MALATTIA TROMBOEMBOLICA Profilassi del rischio in chirurgia ortopedica A cura di Dr. D. Armaroli, Dr. F. Filippini * * Divisione di Ortopedia Traumatologia Ospedale Gavardo - Brescia EP fatale (1/5

Dettagli

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara U.O. Complessa di Medicina Interna Ospedaliera

Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara U.O. Complessa di Medicina Interna Ospedaliera Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara U.O. Complessa di Medicina Interna Ospedaliera FIBRILLAZIONE ATRIALE E TROMBOSI VENOSA PROFONDA: ASPETTI FISIOPATOLOGICI, CLINICI E TERAPEUTICI Sabato 29 Settembre

Dettagli

Le complicanze tromboemboliche nella fibrillazione atriale trattata con cardioversione elettrica Dott.

Le complicanze tromboemboliche nella fibrillazione atriale trattata con cardioversione elettrica Dott. 25-05-2018 Le complicanze tromboemboliche nella fibrillazione atriale trattata con cardioversione elettrica Dott.ssa Ernesta Dores La maggior parte degli ictus cerebrali che insorgono in pazienti con fibrillazione

Dettagli

Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE, DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA

Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE, DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA R E G I O N E P U G L I A Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE, DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA Servizio Programmazione Assistenza Territoriale

Dettagli

12-Peggioramento/comparsa insuff. mitralica 13-Altra causa, 14-Causa non nota

12-Peggioramento/comparsa insuff. mitralica 13-Altra causa, 14-Causa non nota INSTABILIZZAZIONE DEL COMPENSO Avanzamento classe NYHA Congestione periferica e ritenzione Danno d organo Edema polmonare acuto Shock cariogeno Cause presumibili 1-Mancata aderenza prescrizioni 2-Processi

Dettagli

La gestione delle trombosi venose diagnosticate incidentalmente

La gestione delle trombosi venose diagnosticate incidentalmente APPROFONDIMENTI, 2 novembre 2015 La gestione delle trombosi venose diagnosticate incidentalmente A cura di Walter Ageno L incidenza di trombosi venose diagnosticate in modo incidentale dopo esecuzione

Dettagli

Relazione piano performance aziendale Azienda: BOLOGNA

Relazione piano performance aziendale Azienda: BOLOGNA Relazione piano performance aziendale Azienda: BOLOGNA UTENTE Accesso e Domanda Tasso std di ospedalizzazione (ordinario e diurno) x 1.000 residenti - Tempi di attesa ex ante primi accessi: n. visite prospettate

Dettagli