Convegno. Remote working Nuove tecnologie ed organizzazione del lavoro: sfide, opportunità e limiti

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1 Centro Nazionale Studi di Diritto di lavoro Domenico Napoletano Convegno Remote working Nuove tecnologie ed organizzazione del lavoro: sfide, opportunità e limiti Milano, 3 dicembre 2008 Pietro Varaldo Direttore addetto al Comitato di Presidenza Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici

2 CONFINDUSTRIA SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI rappresenta in Confindustria le imprese di Applicazioni Satellitari, Comunicazione e Marketing, Consulenza, Contenuti Digitali, e-media, Formazione, Ingegneria, Internet, Qualità, Radiofonia e Televisione, Ricerche e Sondaggi, Servizi Tecnologici e professionali, Tecnologie Informatiche, Telecomunicazioni. All interno del Sistema confederale, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici è una delle principali Federazioni nazionali di settore. La sua mission è promuovere politiche articolate per favorire la crescita dei Servizi Innovativi e Tecnologici in coerenza con le necessità di sviluppo del Sistema Paese. A Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici fanno capo attraverso 44 Associazioni di Categoria e 62 Sezioni Territoriali istituite presso le Unioni Provinciali di Confindustria circa imprese con addetti, che realizzano un fatturato complessivo di oltre 130 miliardi di euro. IL SETTORE DEI SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI che in Italia esprime il 13% del PIL (dati ISTAT) annovera a livello nazionale circa di imprese, che occupano 2,5 milioni di addetti tra dipendenti e collaboratori, generando un fatturato complessivo pari a 324 miliardi di Euro. 2

3 Premessa Reti di comunicazione e applicazioni informatiche stanno rivoluzionando l organizzazione dell economia e delle imprese, proiettando la loro attività a livello globale. Ad esempio, i distretti industriali spesso si trasformano da territoriali a virtuali, e sono nate nuove filiere che legano le attività a livello internazionale. L economia globale richiede grande flessibilità. La diffusione delle nuove tecnologie, delle reti di comunicazione elettronica e dei servizi connessi ha consentito anche innovazioni profonde nel tradizionale equilibrio che regolava il rapporto fra impresa e prestatore d opera. L organizzazione del lavoro, in particolare nel mondo dei servizi, è diventata più flessibile: non solo per quanto concerne le modalità della prestazione in sé, ma anche per quello che riguarda il luogo in cui essa stessa avviene. L economia della conoscenza non ha bisogno dell azienda fisica tradizionale. Il remote working è ormai una realtà: basta guardarsi intorno negli aeroporti, sui treni, nei bar, perfino nei giardini pubblici. 3

4 Secondo una ricerca condotta nel 2007, negli Stati Uniti un dipendente su quattro, quando lavora, si trova fuori dall'ufficio. Il mobile business è diventata una consuetudine consolidata soprattutto fra consulenti, manager ed esperti aziendali, grazie ai notebook, ai blackberry, ai palmari, alle connessioni wireless e wifi, alla banda larga mobile (che ha superato nel 2008 le 7 milioni di connessioni solo in Italia). È il valore della mobilità: la possibilità di essere connessi con il lavoro da qualunque posto (everywhere) e in qualunque momento (anytime) si afferma e sorpassa il concetto di telelavoro in senso stretto. Eppure se parliamo di telelavoro e di dipendenti in senso stretto i dati non sono entusiasmanti. Le cifre Secondo una indagine di opinione condotta in ambito europeo da Avaya nel 2008, il 91% dei dipendenti Italiani lavorerebbe in mobilità (contro la media del 78% a livello europeo), ma solo il 4

5 16% (dato in linea con la media europea) delle imprese offre, oggi, questa modalità organizzativa alla propria forza lavoro, nonostante sia dimostrato come il cosiddetto "lavoro in mobilità" possa aumentare i ricavi aziendali del 25%. Questo dato risulta essere alquanto significativo se viene considerata la percentuale dei lavoratori italiani (38%), la più alta in Europa, che si dice pronto ad abbracciare il telelavoro, a parità delle altre condizioni contrattuali. Nel nostro Paese, e in Europa, il telelavoro rappresenta una risorsa potenziale, ma ancora non attuata in modo collettivo. Incidono considerazioni di carattere culturale (la necessità di vedere all opera il lavoratore) e strutturale: l Italia è caratterizzata da piccole imprese, per il 95% sotto i 10 dipendenti, nelle quali la presenza fisica sul luogo di lavoro è fondamentale. E necessario ripensare la logica organizzativa e il rapporto azienda-lavoratore. L evoluzione del telelavoro verso il mobile working, grazie alle tecnologie ICT, risponde però all esigenza di superare anche il vincolo fisico della piccola impresa, per entrare in un approccio di azienda estesa, parte di una filiera, o di un distretto a rete. 5

6 Non solo. La possibilità di lavorare da remoto risponde anche ad esigenze di tipo ambientale (risparmio energetico e minor inquinamento dovuto a meno trasporti), di tipo organizzativo e sociale (famiglia, donne), di maggiore produttività dovuta a una migliore qualità della vita (minor stress da luogo di lavoro), di abbassamento dei costi di gestione delle imprese in site. Un caso pratico: il lavoro a distanza nel settore delle TLC Passando ad una applicazione concreta del telelavoro in una realtà aziendale, è interessante approfondire l iter negoziale che ha interessato un azienda del settore delle TLC. Il lavoro a distanza entra nella regolamentazione del settore delle TLC già nel 1998, con sperimentazioni di telelavoro in alcuni ambiti organizzativi, su base volontaria e con la riserva da parte dell azienda di interrompere tale forma di rapporto in caso di circostanze che ne impediscano la prosecuzione. E un intesa alla quale viene riconosciuta la qualità di best practice a livello nazionale ed internazionale. 6

7 Dopo un biennio dalla firma di questa prima intesa, nel 2000 azienda e organizzazioni sindacali formalizzano l esito positivo della sperimentazione in corso al servizio riguardante la fornitura di informazioni. Questa sperimentazione precede di qualche anno gli accordi intervenuti a livello europeo. Infatti, il quadro normativo va nel frattempo definendosi prima a livello europeo e successivamente a livello nazionale con: prime linee guida definite nel 2001 da UNI EUROPE e ETNO; successivamente con l accordo UNICE CES di luglio 2002 che detta regole organiche e viene recepito anche in Italia (con l accordo interconfederale del 2004). A livello di settore, già il primo CCNL delle TLC (28 giugno 2000) prevede una disciplina del telelavoro, ma con il rinnovo del 3 febbraio 2005 tale disciplina viene completata e rafforzata, dando rilievo alle opportunità sociali e organizzative. A quasi 10 anni dalla prima sperimentazione di lavoro a distanza l esperienza è ancora in corso e i lavoratori coinvolti ammontano a circa

8 Si registra, anzi, un ulteriore evoluzione della normativa nelle relazioni sindacali, nell ultima tappa che avviene nel Vengono siglate, infatti, nuove intese per cui il lavoro a distanza viene applicato ad attività più sofisticate nell organizzazione aziendale rispetto al servizio di semplice informazione che aveva fatto da test. Vengono infatti previste sperimentazioni di lavoro working out per il personale che svolge attività di progettazione della rete e nella ricerca. Al momento la situazione relativa alla nuova sperimentazione è tuttora in corso e gli elementi di verifica a disposizione non consentono ancora valutazioni precise e circostanziate. * * * A tratto generale si può sottolineare che le valutazioni aziendali su queste forme di remote working sono generalmente positive, ed anche se le percentuali dei lavoratori dipendenti coinvolti non raggiungono misure particolarmente elevate le aspettative quantitative su questa tipologia di lavoratori di qualche decennio fa sono rimaste abbastanza disattese c è un aspetto che attiene 8

9 al riconoscimento, da parte aziendale, della professionalità del lavoratore che opera in autonomia. Occorre pensare ad un modello di nuovo rapporto di lavoro contrassegnato da più responsabilità e più adattamento alla situazione aziendale e personale. E in questa ottica telelavoro e organizzazione del lavoro vanno avanti insieme. Nei servizi, e in particolare in quelli innovativi, c è una crescente esigenza di adattare forme contrattuali del ccnl allo specifico rapporto con i collaboratori (ed esempio: orari flessibili, gestione autonoma dell orario e presenza sul luogo di lavoro) in funzione della valorizzazione del risultato e della sua qualità. Il mobile business è ormai una realtà interessante con un futuro che ha superato ogni barriera fisica. ll lavoro è ovunque ci sia un collegamento con la Rete. 9

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