Rapporto Immobiliare 2011 Immobili a destinazione Terziaria, Commerciale e Produttiva
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1 Rapporto Immobiliare 2011 Immobili a destinazione Terziaria, Commerciale e Produttiva con la collaborazione di
2 a cura dell ufficio Statistiche e studi sul mercato immobiliare Direzione Centrale Osservatorio Mercato Immobiliare e Servizi Estimativi dc_omise@agenziaterritorio.it Caterina Andreussi Area Osservatorio Mercato Immobiliare (responsabile) Maurizio Festa Statistiche e studi sul mercato immobiliare (responsabile) Isidora Barbaccia Gennaro Chirola Erika Ghiraldo Alessandra Storniolo Gregorio Venditti (collaboratori) Le informazioni rese nel presente rapporto sono di proprietà esclusiva dell Agenzia del Territorio. Non è consentito vendere, affittare, trasferire, cedere i dati contenuti o assumere alcune altre obbligazioni verso terzi. Le informazioni possono essere utilizzate, anche ai fini della loro elaborazione, purché, nel caso di pubblicazione, venga citata la relativa fonte.
3 Indice Presentazione... 2 Introduzione... 3 Quadro di sintesi nazionale del mercato non residenziale... 4 Il mercato degli uffici Lo stock immobiliare I volumi di compravendita Le quotazioni L andamento nelle principali città Il mercato dei negozi Lo stock immobiliare I volumi di compravendita Le quotazioni L andamento nelle principali città Il mercato dei capannoni Lo stock immobiliare I volumi di compravendita Le quotazioni L andamento nelle principali città Analisi e confronto degli indici territoriali Stima del valore di scambio delle unità immobiliari non residenziali Fonti e criteri metodologici Indice delle tabelle Indice delle figure
4 Presentazione E questo il terzo Rapporto Immobiliare dedicato al mercato delle unità immobiliari di tipo produttivo, terziario e commerciale realizzato congiuntamente dall Agenzia del Territorio e dall Associazione nazionale delle società di leasing (ASSILEA). Questa collaborazione è stata tenacemente voluta e portata avanti dall ing. Fabrizio Marafini, direttore generale di ASSILEA prematuramente scomparso. Per quel che significa in termini di testimonianza dell affetto e della stima che ci ha legato, è a lui che dedichiamo questo ultimo lavoro. La proficua collaborazione tra un ente pubblico, quale è l Agenzia del Territorio, e un associazione di rappresentanza delle società di leasing mostra l efficacia del rapporto pubblico-privato anche sui temi della conoscenza e dell informazione economica. Si rammenta che tale collaborazione, avviata nel 2007, è incentrata nel supporto all indagine del mercato immobiliare non residenziale. E stato costruito un sistema informativo che consente agli associati ASSILEA di acquisire dati puntuali di mercato desunti dalle transazioni leasing, costituendo le schede che alimentano il data base OMI su cui si fondano le quotazioni immobiliari. Il leasing di immobili finiti, infatti, rappresenta circa un quarto del valore del mercato delle compravendite di immobili non residenziali attualmente stimabile. Ciò implica una potenziale conoscibilità dei dati di mercato particolarmente elevata, rispetto ad altri operatori. Dopo una fase di sperimentazione, le schede acquisite nel sistema informativo dagli associati ASSILEA alimentano gli archivi OMI, apportando un significativo contributo all indagine del mercato non residenziale e al processo di determinazione delle quotazioni immobiliari. Da tale ambito di collaborazione tra Agenzia del Territorio e ASSILEA è nata l idea di sviluppare un analisi congiunta sul mercato commerciale, terziario e produttivo i cui principali risultati sono presentati in questo rapporto. Il rapporto fornisce i dati di consuntivo relativi al 2010 del mercato italiano degli immobili non residenziali, attraverso l analisi territoriale dello stock, dei volumi di compravendita, e delle quotazioni delle tipologie immobiliari negozi, uffici, e capannoni che rappresentano con maggior significatività il mercato immobiliare commerciale, terziario e produttivo. Il volume si articola in cinque capitoli. Il primo capitolo è dedicato ad una panoramica del mercato nazionale degli immobili non residenziali. I successivi tre capitoli sono dedicati, rispettivamente, ai principali risultati dell analisi dei mercati immobiliari delle tipologie Uffici, Negozi e Capannoni, in termini di volumi di compravendite realizzate nel 2010, di intensità di mercato e livello delle quotazioni immobiliari medie per regione, area territoriale e nelle maggiori città italiane. Nel quinto capitolo è proposta una stima di massima del valore del volume degli scambi di uffici, negozi e capannoni. Gianni Guerrieri (Agenzia del Territorio) e Gianluca De Candia (ASSILEA) Roma 26 maggio
5 Introduzione La collaborazione iniziata a partire dal 2007 tra Agenzia del Territorio ed ASSILEA, ha consentito di consolidare una base dati di informazioni economiche sul settore non residenziale garantendo, in tal modo, un ulteriore e significativo contributo alla conoscenza e trasparenza del mercato. Il sistema informativo di ASSILEA acquisisce, infatti, dati rigorosi di mercato desunti dalle transazioni leasing e alimenta, con cadenza semestrale, gli archivi delle schede OMI alla base del processo di determinazione delle quotazioni immobiliari. Dal 2007 le schede immobiliari acquisite nel sistema informativo dagli associati ASSILEA sono state circa Tali schede hanno costituito una base informativa importante nel processo per la determinazione delle quotazioni OMI riferite alle tipologie edilizie non residenziali. Nel settore non residenziale, infatti, la fonte ASSILEA ha costituito nel 2010 circa il 16% del valore dei volumi di scambio rilevati nell indagine del mercato con le schede OMI. In particolare, sempre nel 2010, dalla fonte ASSILEA sono pervenuti circa il 4% (10% in termini di valore) delle schede rilevate per la tipologia edilizia negozi, circa il 9% (12% in termini di valore) per la tipologia uffici e quasi il 35% delle schede per le unità a destinazione produttiva (32% in termini di valore). Nel 2010, grazie alle sinergie attivate, delle schede immobiliari di unità non residenziali complessivamente acquisite negli archivi OMI, sono state elaborate in 975 campioni statistici 1 in 430 zone OMI di 162 comuni. Tabella 1: Schede rilevate, elaborate e campioni elaborati Area N. schede rilevate N. schede elaborate N. campioni elaborati Nord Est Nord Ovest Centro Sud Isole Totale L indagine del mercato immobiliare non residenziale nel 2010, in particolare per le tipologie Uffici, Negozi e Capannoni, effettuata con le schede OMI, ha riguardato circa unità immobiliari per un valore complessivo di compravendita pari a circa 2,8 miliardi di euro. Tale valore rappresenta circa il 16% del valore di scambio stimato nel 2010 per gli immobili non residenziali. 1 Le schede rilevate costituiscono, nell ambito di una zona omogenea per una stessa tipologia edilizia, un campione statistico che viene elaborato al fine di stimare i valori medi della popolazione dalla quale il campione è stato estratto. La stima si basa sul principio della distribuzione di probabilità di Student, che consente di determinare un intervallo di confidenza del valore medio, cioè l intervallo entro il quale cadrà, con un ragionevole grado di fiducia, la media della popolazione totale. Un campione elaborabile è costituito da almeno 5 schede immobiliari rilevate. Questa rappresenta la numerosità minima adottata che consente una stima accettabile dell intervallo di confidenza. Al di sotto di tale numerosità campionaria le schede non vengono elaborate, in quanto si rischia di ottenere intervalli di stima della media troppo ampi e poco significativi, ma costituiscono comunque un riferimento ai fini della determinazione delle quotazioni OMI. 3
6 Quadro di sintesi nazionale del mercato non residenziale Diversamente dal settore residenziale che registra un, seppur lieve, incremento delle compravendite rispetto al 2009, il settore non residenziale che comprende il mercato del terziario, commerciale e produttivo mostra, nel 2010, ancora segnali di flessione. A fronte dell aumento del +0,5% del residenziale, il terziario, il commerciale e il produttivo perdono rispettivamente il -5,8%, -4,0% e -3,5% delle transazioni rispetto al In Tabella 2 si riportano sinteticamente i dati di stock e NTN per ciascun comparto. Il mercato del terziario, commerciale e produttivo rappresentano circa il 7% dello stock immobiliare complessivo e il 4,7% dell universo delle transazioni (Figura 1). Le tipologie immobiliari oggetto di particolare approfondimento in quest analisi sono quelle tradizionalmente collegate ai settori terziario (uffici), commerciale (negozi e laboratori) e produttivo (capannoni ed industrie). Per tali tipologie si propone un analisi dettagliata dello stock immobiliare, degli andamenti dei volumi di compravendita e delle quotazioni di mercato. La disponibilità di dati trimestrali sulle compravendite ha permesso un analisi delle variazioni tendenziali del settore non residenziale riportata nel grafico di Figura 2. Risulta evidente come le compravendite riferite al complesso del non residenziale (terziario, commerciale e produttivo) mostrino dal IV trimestre 2006 una contrazione del mercato seppure con tassi di entità piuttosto variabile (pur se nel III trimestre 2007 si registra un tasso di variazione tendenziale positivo ed estremamente elevato). I dati nazionali e per area territoriale del 2010, relativi allo stock, al NTN ed all IMI (indicatore di dinamicità del mercato immobiliare), per le tipologie suddette sono riportati nella Tabella 3, Tabella 4 e Tabella 5. Sono altresì riportati, per completare il quadro delle tipologie edilizie non residenziali, i dati riferiti alle unità immobiliari destinate a Istituti di credito, Edifici commerciali ed Alberghi. In termini di stock immobiliare, i Negozi rappresentano la tipologia edilizia con il numero di unità più elevato tra le tipologie non residenziali. Infatti, come evidenziato nel grafico di Figura 4, le unità nella tipologia Negozi rappresentano il 62,1% dello stock non residenziale, seguono i Capannoni, con circa il 16% e gli Uffici, con il 15% circa. Considerando le compravendite, si nota che sono ancora i Negozi a detenere la quota maggiore di NTN, ma con un valore inferiore alla quota di stock, 50% circa. Risultano, di contro, più elevate, rispetto allo stock, le quote degli Uffici e dei Capannoni, 24% e 19% circa. Tale differenza di quote in termini di volume di compravendite e di stock si riflette, ovviamente, sul valore dell IMI, indice della dinamicità del mercato, rapporto tra NTN e relativo stock immobiliare. L IMI risulta, quindi, più elevato per Uffici e Capannoni (2,41% e 1,81% rispettivamente) e piuttosto modesto per la tipologia Negozi (1,26%). Nella Tabella 6 sono riportati i valori, nazionali e per area territoriale, delle variazioni percentuali dei volumi delle compravendite, espressi in termini di NTN, registrate nel 2010 rispetto all anno precedente. Si evidenzia un analogo comportamento per i tre settori e il complesso del non residenziale ad indicazione della significativa prevalenza dei mercati del terziario, commerciale e produttivo. 4
7 Tabella 2: Stock, NTN 2, IMI 2010 e variazioni per settore Destinazione Stock 2010 Quota % Stock NTN 2010 Var. % NTN 2010/2009 Quota % NTN IMI 2010 Residenziale ,3% ,4% 45,4% 1,9% Pertinenze ,90% ,7% 35,7% 2,2% Terziario ,0% ,8% 1,1% 2,4% Commerciale ,5% ,0% 2,7% 1,3% Produttivo ,1% ,5% 0,9% 1,8% Altro ,2% ,4% 14,2% 6,0% Totale ,0% ,1% 100,0% 2,2% Figura 1: Distribuzione dello stock e del NTN per settore Stock 2010 Pertinenze 34,9% Terziario 1,0% Commerciale 4,5% Produttivo 1,1% Altro 5,2% NTN 2010 Terziario 1,1% Commerciale 2,7% Produttivo 0,9% Altro 14,2% Residenziale 53,3% Pertinenze 35,7% Residenziale 45,4% Figura 2: Variazione trimestrale % tendenziale annua settori terziario, commerciale e produttivo 34,2% Non residenziale Residenziale 10,2% 12,9% 4,9% 3,0% 4,7% 4,3% 4,5% 2,4% 9,8% 4,0% 5,1% 0,1% 1,0% -0,5% -1,2% 1,8% 1,6% -4,8% -3,4% -3,1% -7,3% -2,7% -5,3% -11,0% -0,7% -6,6% -11,6% -12,1% -11,1% -4,1% -12,6% -6,9% -8,2% -9,8% -12,3% -9,3% -9,8% -14,1% -13,8% -14,9%-14,9%-17,4% -17,8% -17,8% -17,7% -33,6% -24,0% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Dati NTN e stock non comprensivi dei valori relativi ai comuni delle province autonome di Trento (n. 223 comuni) e Bolzano (n. 116 comuni), del Friuli Venezia Giulia (n. 45 comuni), del Veneto (n. 3 comuni) e della Lombardia (n. 2 comuni) dove vige il sistema dei libri fondiari (o sistema tavolare) per la pubblicità immobiliare. 5
8 Figura 3: Numero indice NTN per settori residenziale, terziario, commerciale e produttivo con base 2004 = ,4 106,7 103,7 101,6 108,3 105,0 103,9 96,9 97,7 103,0 100, ,0 89, ,6 80,9 84,7 81,1 76,8 80,6 70 Residenziale Terziario 73,6 73,9 72,3 Commerciale Produttivo 67,4 64, Tabella 3: Stock anno 2010 delle unità immobiliari delle tipologie non residenziali Stock Uffici Negozi Capannoni Istituti di credito Edifici commerciali Alberghi Totale Nord est Nord Ovest Centro Sud Isole ITALIA Tabella 4: NTN anno 2010 delle unità immobiliari delle tipologie non residenziali NTN Uffici Negozi Capannoni Istituti di credito Edifici commerciali Alberghi Totale Nord est Nord Ovest Centro Sud Isole ITALIA Tabella 5: IMI anno 2010 delle unità immobiliari delle tipologie non residenziali IMI Uffici Negozi Capannoni Istituti di credito Edifici commerciali Alberghi Totale Nord est 2,66% 1,30% 1,88% 1,88% 1,95% 0,96% 1,71% Nord Ovest 2,42% 1,52% 2,33% 1,84% 2,31% 2,08% 1,88% Centro 2,39% 1,29% 1,55% 1,29% 2,00% 1,02% 1,52% Sud 2,37% 1,04% 1,32% 1,12% 1,38% 1,09% 1,23% Isole 1,77% 1,04% 0,88% 2,27% 1,76% 0,82% 1,14% ITALIA 2,41% 1,26% 1,81% 1,74% 1,94% 1,21% 1,56% 6
9 Figura 4: Distribuzione dello stock e del NTN delle tipologie non residenziali Stock 2010 Capannoni 16,1% Istituti di credito 0,5% Edifici commerciali 4,7% Alberghi 1,3% Uffici 15,2% NTN 2010 Capannoni 18,8% Istituti di credito 0,6% Edifici commerciali 5,9% Alberghi 1,0% Uffici 23,6% Negozi 62,1% Negozi 50,2% Tabella 6: Variazione % del NTN 2010/2009 tipologie non residenziali Var. % NTN 2010/2009 Uffici Negozi Capannoni Totale (uff., neg. e cap.) Totale non res. Nord est -1,7% -5,2% -6,1% -4,4% -4,9% Nord Ovest -8,2% -5,2% -1,2% -5,0% -4,0% Centro -4,6% -3,2% -3,8% -3,7% -4,5% Sud -8,4% 1,8% -2,1% -1,1% -1,7% Isole -10,3% -6,9% -12,7% -8,2% -8,3% ITALIA -5,9% -3,5% -3,5% -4,1% -4,4% Nel segmento non residenziale, quindi, le unità immobiliari delle tipologie Uffici, Negozi e Capannoni rappresentano, complessivamente, oltre il 90% sia in termini di stock nazionale (93,5%) sia in termini di volumi di compravendita (92,6%). Si ritiene pertanto che l analisi della composizione e della dinamica del mercato immobiliare delle suddette categorie possa fornire una descrizione rappresentativa del segmento non residenziale. Pertanto, nel presente rapporto, l analisi si concentrerà pertanto sulle tipologie edilizie non residenziali maggiormente rappresentative: Uffici, Negozi e Capannoni. Risulta nel 2010, rispetto al 2009, un generale calo dei volumi di compravendita per tutte le tipologie e in quasi tutte le aree territoriali (l unico segno positivo si registra al Sud per i negozi +1,8%), e si delinea una diminuzione più accentuata per i Capannoni, con -12,7% e per gli uffici, con -10,3%, nelle Isole. In Figura 5 è riportato il grafico degli andamenti nazionali e dei soli capoluoghi del mercato delle tipologie non residenziali, in termini di volumi di compravendita, a partire dal L andamento del numero indice NTN nazionale, con base 100 all anno 2004, evidenzia come la flessione dei volumi di compravendita sia cominciata nel 2006 per le tipologie Uffici e Negozi, nel 2007 per i Capannoni. Tutte le tipologie, poi, hanno subito una decisa diminuzione dei volumi scambiati nel 2008, con gli uffici che subiscono la maggiore contrazione. Nel 2010 si assiste ad un rallentamento del tasso di flessione. L intensità della dinamica del mercato, misurata con l indice IMI, per le tre tipologie non residenziali, dal 2004 al 2010 è presentata nel grafico di Figura 6. 7
10 Relativamente ai valori di mercato è stata calcolata, per ognuna delle tipologie immobiliari non residenziali, una quotazione media 3 aggregata nei diversi ambiti territoriali (regione, area geografica e nazionale) elaborando le quotazioni OMI pubblicate nel I e II semestre del 2010 e pesandole sullo stock immobiliare di ciascun comune. I dati nazionali e per area territoriale sono riportati nella Tabella 7. Figura 5: Indice NTN per il settore non residenziale nazionale e solo capoluoghi ,3 107,3 103,5 100,3 100,3 108,6 96,2 103,7 104,8 96,3 101,1 95, ,6 83,6 85,3 75 Totale Uffici 79,2 76,5 76,8 70,8 73,8 72,2 65 Negozi Capannoni 66,5 67,9 64, , ,3 102,8 99,4 101,2 98,4 97,8 95,5 91,5 92,1 91, ,1 77, Totale capoluoghi Uffici Negozi Capannoni 75,5 75,1 74,1 67,7 65, ,2 65,0 63,0 62,5 62,5 60,3 3 La variazione annua della quotazione media aggregata riflette la variazione della ricchezza perché la media è ponderata sullo stock degli immobili e non sulle compravendite. Inoltre la variazione annua è da assumere con cautela in quanto, per i comparti non residenziali, è ancora in via sperimentale. Sono in corso di sperimentazione altre metodologie per determinare un indice delle quotazioni degli immobili non residenziali (per esempio sulla base delle osservazioni raccolte e non sulle quotazioni pubblicate, ne deriverebbe quindi un indice relativo al campione rilevato e non al complesso dello stock esistente). 8
11 Figura 6: Andamento dell'imi dal 2004 per il settore non residenziale 4,50% 4,00% 4,20% 4,34% 4,03% 3,70% Totale Negozi Uffici Capannoni 3,50% 3,00% 2,50% 2,00% 1,50% 3,00% 2,56% 2,12% 2,60% 2,10% 3,14% 2,47% 1,99% 3,03% 2,30% 1,85% 2,80% 3,01% 2,45% 1,96% 1,58% 2,63% 1,93% 1,63% 1,32% 2,41% 1,81% 1,54% 1,26% 1,00% ,50% 4,34% 4,56% 4,16% 4,00% 3,78% 3,50% 3,33% 3,23% 3,00% 2,50% 2,00% 1,50% 1,00% 3,03% 2,54% 3,12% 2,59% Totale capoluoghi Negozi 2,90% 2,44% 2,90% Uffici 2,64% 2,19% Capannoni 2,81% 1,85% 2,88% 2,29% 2,14% 2,59% 1,91% 1,84% 1,54% 2,35% 1,75% 1,71% 1,53% Tabella 7: Quotazione media 2010 nazionale per area geografica per le tipologie non residenziali Area Quotazione media Uffici 2010 ( /mq) Var % 2010/2009 Quotazione media Negozi 2010 ( /mq) Var % 2010/2009 Quotazione media Capannoni 2010 ( /mq) Var % 2010/2009 Nord Est ,2% ,3% 531 0,3% Nord Ovest ,8% ,5% 564-0,6% Centro ,0% ,4% 648-0,2% Sud ,4% ,8% 458 1,4% Isole ,8% ,3% 444 3,0% ITALIA ,2% ,4% 547 0,1% 9
12 Il mercato degli uffici Lo stock immobiliare Le unità immobiliari della tipologia uffici, censite negli archivi catastali nella categoria catastale A/10 (Uffici e studi privati), nel 2010 sono circa 617 mila sul territorio nazionale. È necessario, peraltro, specificare che la categoria catastale A/10 non include l effettivo stock immobiliare nazionale realmente destinato a tale uso in quanto non solo è frequente l utilizzo ad ufficio dell unità immobiliare residenziale senza che comporti conseguente variazione di categoria catastale, ma per alcuni comuni minori 4 non è stata definita la categoria A/10 (e relativa rendita catastale) e le unità ad uso ufficio vengono censite nella categoria A2 (abitazioni civili) e, quindi, non individuabili dalla banca dati del catasto. Va considerato, inoltre, che nella categoria catastale A/10 non rientrano la maggior parte dei edifici strutturati per ufficio 5 che vengono censiti, invece, nelle categorie non ordinarie del gruppo D. Lo stock realmente utilizzato per uffici risulterebbe, pertanto, sicuramente superiore a quello censito in Catasto nella sola categoria A/10. Non è possibile tuttavia individuare il peso di questa sottostima e quindi non si può che rimanere ancorati alla classificazione catastale che indica nella categoria A 10 gli Uffici. La ripartizione dello stock di uffici (A/10) per le diverse aree territoriali (Figura 7) evidenzia come sia prevalente nelle aree del Nord (il 55% complessivamente) e scarso al Sud e nelle Isole (15,2% e 7,9% rispettivamente). Tra le regioni (Tabella 8) con la maggior presenza relativa di uffici sul territorio emerge la Lombardia (oltre 138 mila unità pari al 22% circa dello stock nazionale) seguita a lunga distanza da Veneto e Emilia Romagna che rappresentano ciascuna l 11% circa dello stock, e ancora da Lazio (9,2%) e Toscana(7,9%). Tra le regioni del Sud, la Campania, la Sicilia e la Puglia, con circa 30 mila unità, risultano quelle con la maggior quota sullo stock nazionale (5% circa). La ripartizione dello stock degli uffici tra capoluoghi e comuni non capoluogo, per le diverse macro aree territoriali mostra una distribuzione piuttosto equa (Tabella 9). Tuttavia, emerge una presenza leggermente maggiore di unità censite come uffici nei comuni minori 51,2% rispetto ai capoluoghi (48,8%). Tale distribuzione si ritrova anche nelle diverse aree territoriali del paese ad eccezione del centro dove il 57,6% degli uffici è collocato nei capoluoghi. La Figura 8 riporta la mappa della distribuzione comunale dello stock degli uffici nel 2010, dalla quale emerge una maggiore presenza di unità nell area del Centro. 4 Si tratta di un totale di comuni di cui il 47% nel Nord-Ovest, il 7% nel Nord-est, il 5% nel Centro, il 30% nel Sud e l 11% nelle Isole. 5 Tali edifici possono essere censiti nelle categorie non ordinarie D7 o D8 a seconda che l attività prevalente ivi prevista sia collegata all industria o al commercio rispettivamente. 10
13 Figura 7: Distribuzione stock 2010 per area geografica - Uffici Sud 15,2% Isole 7,9% Nord est 23,9% Centro 22,0% Nord Ovest 31,0% Tabella 8: Stock 2010 per regione e per area geografica - Uffici Area Regione Stock Quota % Nord Est Emilia-Romagna ,0% Friuli Venezia Giulia ,6% Veneto ,3% Nord Est ,9% Nord Ovest Liguria ,2% Lombardia ,4% Piemonte ,1% Valle d'aosta ,3% Nord Ovest ,0% Centro Lazio ,2% Marche ,9% Toscana ,9% Umbria ,9% Centro ,0% Sud Abruzzo ,1% Basilicata ,6% Calabria ,9% Campania ,5% Molise ,3% Puglia ,9% Sud ,2% Isole Sardegna ,9% Sicilia ,0% Isole ,9% Italia % 11
14 Tabella 9: Stock 2010 per area geografica, per capoluoghi e non capoluoghi - Uffici Area Comuni Stock Quota % Nord Est Nord Ovest Centro Sud Isole Capoluoghi ,6% Non capoluoghi ,4% Capoluoghi ,9% Non capoluoghi ,1% Capoluoghi ,6% Non capoluoghi ,4% Capoluoghi ,3% Non capoluoghi ,7% Capoluoghi ,9% Non capoluoghi ,1% Italia Capoluoghi ,8% Non capoluoghi ,2% 12
15 Figura 8: Mappa distribuzione stock 2010 nei comuni italiani - Uffici 13
16 I volumi di compravendita Nel 2010 il volume di compravendite di unità immobiliari a destinazione ufficio è stato pari a NTN, in flessione del -5,9% rispetto al 2009 ( NTN). Osservando l andamento e la distribuzione per macro aree geografiche si nota un calo delle compravendite piuttosto diffuso (Tabella 10 e Figura 9). L area delle Isole è quella che perde la quota maggiore di mercato, -10,3%, seguono l area del Nord-Ovest (dove si realizza il 31% circa del mercato nazionale) con un calo del -8,2% e del Sud che perde l 8,4%. Più contenute le flessioni del Centro, -4,6% e del Nord Est, -1,7%. L indagine regionale mostra alcuni segni positivi; in controtendenza spicca, seppure con un numero di NTN molto contenuto, la crescita della Valle d Aosta, +18,2%. Tra le regioni con le quote maggiori di NTN, il mercato degli uffici è in crescita in Veneto, +1,2%, in Piemonte, +1,2% e in Campania, +3,8%; è in decisa perdita in Lombardia, -11,5%. L intensità del mercato degli uffici misurata dall IMI di questo segmento è pari nel 2010 al 2,41% in calo di 0,22 punti percentuali rispetto al Incrementi si registrano solo per la Liguria, +0,06 punti percentuali e per la Valle d Aosta +0,34 punti percentuali. Tra le regioni, il valore dell IMI più elevato si riscontra in Friuli Venezia Giulia, in Veneto e nelle Marche. La più bassa dinamica del mercato degli uffici si registra in Sicilia, con un volume scambiato pari a solo l 1,44% dello stock. I volumi di compravendite degli uffici sono maggiormente concentrati nei comuni non capoluogo (Tabella 11), nei quali si trova, a livello nazionale, il 52,5% delle unità immobiliari compravendute nel 2010, confermando la distribuzione del mercato verificatasi nel Una quota maggiore di compravendite nei comuni non capoluogo si verifica in tutte le aree, ad eccezione del Centro dove il mercato degli uffici nei capoluoghi raggiunge il 56%. Le compravendite, nel 2010, sono diminuite maggiormente nei comuni capoluogo, -7,7% mediamente, diminuendo lievemente la variazione negativa registrata nel 2009 (era -8,6% nel 2009 rispetto al 2008). Risulta meno sensibile la diminuzione dei volumi di scambio nei comuni minori, -4,3%, con un attenuazione rispetto alla variazione rilevata nel 2009 (era -11,2% nel 2009 rispetto al 2008). Tra le aree l unico segno positivo si riscontra nei comuni non capoluogo del Nord Est che con NTN di uffici guadagnano il 6,1% rispetto al In Tabella 11 sono presentati i grafici dell andamento del numero indice del NTN dal 2004, per aree geografiche a livello nazionale e per i comuni capoluogo. Osservando l andamento degli indici del NTN, risulta evidente, per tutte le macro aree, la flessione del volume di compravendite dal Le uniche eccezioni nel periodo sono rappresentate dalla crescita nelle Isole e nel Nord Ovest nel 2007 e nel Sud nel Dal 2004 il mercato nazionale si contrae complessivamente del 27,8% con una punta del -33,7% nel Nord Ovest. La situazione appare analoga seppure con intensità diverse nei capoluoghi anche se la contrazione complessiva risulta superiore in tutti gli ambiti territoriali. L andamento dell indicatore dell intensità del mercato, IMI (Figura 11), segue le compravendite, evidenziando una flessione generale dal 2006 con poche eccezioni. A livello nazionale l IMI ha perso quasi 2 punti percentuali passando da 4,20% al 2,41%. La distribuzione per comune del NTN 2010, rappresentata nella Figura 12, evidenzia la maggior diffusione di compravendite tra i comuni del Nord, mentre nel Sud sono molto più limitate le aree geografiche con presenza di compravendite di uffici. Dalla stessa mappa emerge che in circa comuni (70% del totale dei comuni italiani) non sono state realizzate compravendite di unità censite come uffici. 14
17 Figura 9: Distribuzione NTN 2010 per area geografica - Uffici Centro 21,8% Sud 14,9% Nord Ovest 31,1% Isole 5,8% Nord est 26,4% Tabella 10: NTN, IMI e variazione annua per area geografica e per regioni - Uffici Area Regione NTN 2010 Var. % NTN 2010/2009 Quota % NTN Italia IMI 2010 Diff IMI Nord Est Emilia-Romagna ,9% 11,4% 2,51% -0,10 Friuli Venezia Giulia ,5% 1,9% 2,94% -0,45 Veneto ,2% 13,0% 2,77% -0,01 Nord Est ,7% 26,4% 2,66% -0,08 Nord Ovest Liguria 301 4,6% 2,0% 2,21% 0,06 Lombardia ,5% 23,1% 2,48% -0,37 Piemonte 850 1,2% 5,7% 2,26% -0,06 Valle d'aosta 46 18,2% 0,3% 2,55% 0,34 Nord Ovest ,2% 31,1% 2,42% -0,27 Centro Lazio ,7% 8,6% 2,25% -0,28 Marche 479-3,1% 3,2% 2,63% -0,13 Toscana ,7% 8,1% 2,47% -0,04 Umbria 278-9,3% 1,9% 2,32% -0,31 Centro ,6% 21,8% 2,39% -0,18 Sud Abruzzo ,8% 2,1% 2,40% -0,93 Basilicata 88-17,8% 0,6% 2,45% -0,87 Calabria ,2% 1,7% 2,15% -0,82 Campania 793 3,8% 5,3% 2,35% -0,04 Molise 28-46,8% 0,2% 1,72% -1,76 Puglia 754-2,0% 5,1% 2,51% -0,20 Sud ,4% 14,9% 2,37% -0,38 Isole Sardegna ,4% 2,8% 2,34% -0,34 Sicilia ,2% 3,0% 1,44% -0,23 Isole ,3% 5,8% 1,77% -0,27 Italia ,9% 100% 2,41% -0,22 15
18 Tabella 11: NTN, IMI e variazione annua per area geografica e per capoluoghi e non capoluoghi - Uffici Area Comuni NTN 2010 Var % NTN 2010/2009 Quota % NTN IMI 2010 Diff IMI Nord Est Nord Ovest Centro Sud Isole Capoluoghi ,4% 42,9% 2,56% -0,32 Non capoluoghi ,1% 57,1% 2,74% 0,12 Capoluoghi ,3% 45,2% 2,24% -0,21 Non capoluoghi ,9% 54,8% 2,60% -0,34 Capoluoghi ,0% 57,8% 2,40% -0,09 Non capoluoghi ,0% 42,2% 2,38% -0,30 Capoluoghi ,9% 46,0% 2,58% -0,46 Non capoluoghi ,2% 54,0% 2,22% -0,30 Capoluoghi ,3% 46,3% 1,64% -0,26 Non capoluoghi 465-8,5% 53,7% 1,89% -0,28 Italia Capoluoghi ,7% 47,5% 2,35% -0,24 Non capoluoghi ,3% 52,5% 2,48% -0,21 16
19 Figura 10: Numero indice NTN nazionale e solo capoluoghi per area geografica - Uffici ,9 113,4 112,5 112,5 109,0 110,1 105,8 103,7 106,5 107,3 102, ,1 103,6 103,0 101,2 98,6 96,7 101,1 92,1 94,6 89,0 83,7 85,6 85,3 82,1 84,4 82,9 Italia Nord est 75,0 76,8 73,6 74,3 Nord Ovest Centro 75,5 72,2 72,2 71,5 Sud Isole 66, ,5 118,1 109,7 109,0 110, ,0 104,5 102,2 103,5 101,2 98,4 98,7 103,6 99,7 95,7 95,5 89,2 88,7 87,9 78,3 75,3 73,0 74,1 71,8 Italia Capoluoghi Nord est 70,0 67,5 74,3 65,4 67,7 Nord Ovest Centro 66,7 63,3 62,5 63,0 61,3 Sud Isole 61,1 56,
20 Figura 11: Andamento IMI nazionale e solo capoluoghi per area geografica - Uffici 5,50% Italia Nord est Nord Ovest Centro 4,51% 4,43% 4,45% 4,50% 4,33% 4,31% Sud Isole 4,38% 4,20% 4,34% 4,03% 4,23% 4,21% 4,25% 3,99% 3,86% 4,15% 3,72% 3,90% 3,70% 3,50% 3,63% 3,71% 3,48% 3,16% 3,01% 3,23% 3,27% 3,09% 3,17% 3,01% 2,74% 2,69% 2,75% 2,83% 2,50% 2,63% 2,57% 2,50% 2,66% 2,42% 2,41% 2,39% 2,37% 2,04% 1,77% 1,50% ,50% 5,30% 5,24% 4,94% 5,08% 4,46% 4,51% 4,56% 4,50% 4,34% 4,44% 4,17% 4,29% 4,09% 4,29% 4,16% 4,08% 4,21% 3,79% 3,78% 3,83% 3,50% 3,62% 3,72% 3,04% 3,04% 3,01% 3,08% 3,10% 3,11% 2,88% 2,77% 2,89% 2,58% 2,78% 2,59% 2,56% 2,50% Italia Capoluoghi Nord est 2,44% 2,40% 2,46% 2,49% 2,35% Nord Ovest Centro 2,24% Sud Isole 1,91% 1,64% 1,50%
21 Figura 12: Mappa distribuzione NTN 2010 nei comuni italiani - Uffici Le quotazioni Sulla base delle quotazioni OMI medie comunali rilevate nel I e II semestre del 2010, per la tipologia edilizia uffici è stata calcolata una quotazione media, pesata con il relativo stock comunale, per regione e per area territoriale. I dati elaborati sono riferiti a comuni per i quali nel 2010 sono state pubblicate quotazioni OMI per la tipologia edilizia Uffici. 19
22 La quotazione media annuale di riferimento 6, per unità di superficie, per la tipologia uffici a livello nazionale risulta nel 2010 pari a /mq in leggera flessione, -0,2% rispetto al 2010 (Tabella 12). Tra le aree geografiche del paese, al Centro le quotazioni sono stabili, al Nord-Ovest e al Sud sono in lieve flessione, -0,8% e -0,4% rispettivamente, mentre crescono nelle Isole mediamente del +0,8% e al Nord Est, +0,2%. Dall esame delle quotazioni medie elaborate emerge che la regione con la quotazione media più elevata è il Lazio, con /mq (-0,5% rispetto la quotazione 2010). Distanti dalla quotazione media del Lazio, ma con valore superiore a /mq risultano le regioni Liguria, con /mq (+0,3% rispetto il 2009), la Toscana, con /mq (+0,8% rispetto al 2009), la Valle d Aosta, /mq (+2,0%), la Campania, con /mq (- 1,5% rispetto al 2009), quindi, l Emilia-Romagna e Lombardia intorno ai /mq. Tutte le altre regioni presentano una quotazione media, per gli Uffici, inferiore a /mq; una quotazione media regionale inferiore a /mq si registra in Molise, Calabria, Basilicata e Friuli Venezia Giulia. Sulla base della quotazione media di riferimento nazionale per la tipologia uffici (1.563 /mq) è stato calcolato l indice territoriale, per area e per regione, i cui valori sono riportati nella stessa Tabella 12. L indice evidenzia come il livello delle quotazioni medie per la tipologia uffici assume valori differenziati nelle diverse regioni rispetto la quotazione media nazionale. Dal grafico successivo (Figura 13), che presenta i valori dell indice territoriale, per area e per regione, rispetto al dato medio nazionale, emerge l elevata dispersione dei valori medi, anche all interno di una stessa area territoriale. In particolare le regioni del Sud presentano valori decisamente inferiori al dato nazionale (valori indice minimi inferiori a 60 per Basilicata e Calabria) con eccezione della Campania che presenta un valore dell indice pari a 113,2. Al Centro, al valore massimo nazionale dell indice del Lazio, vicino a 167, si contrappone il valore dell Umbria inferiore a 80. Al Nord la Liguria, la Valle d Aosta, la Lombardia e l Emilia Romagna presentano valori dell indice superiori a 100, mentre in Veneto e Piemonte l indice assume nel 2010 valore inferiore al 90 e infine particolarmente basso risulta l indice del Friuli-Venezia Giulia pari a 62,5. Nel diagramma a barre di Figura 14 è riportato il valore dell indice territoriale delle quotazioni, rispetto al valore medio nazionale, per ciascuna regione. Rispetto all indice del precedente anno il grafico mostra una graduatoria sostanzialmente stabile, seppure con valori diversi. La quotazione media di riferimento nazionale per la tipologia uffici nei soli capoluoghi di provincia è nel 2010 pari a /mq, sostanzialmente stabile +0,2% rispetto alla quotazione del Le quotazioni medie regionali, l indice territoriale, per area e per regione, sono riportate nella Tabella 13. E evidente una situazione di dualità, in alcune regioni le quotazioni dei rispettivi capoluoghi risultano in aumento mentre in altre in flessione. In particolare un incremento si registra per i capoluoghi delle aree del Nord est, +1,4% delle Isole, +0,4% e del Sud, +0,3% mentre si assiste ad una riduzione nel Nord Ovest, -0,4% e nel Centro, -0,2%. Nel dettaglio delle regioni, le quotazioni hanno subito una risalita abbastanza sostenuta in Abruzzo, +3,0%, in Valle d Aosta, +2,6%, in Emilia Romagna, +1,7%, intorno al +1,0% il Friuli 6 La variazione annua della quotazione media aggregata riflette la variazione della ricchezza perché la media è ponderata sullo stock degli immobili e non sulle compravendite. Inoltre la variazione annua è da assumere con cautela in quanto, per i comparti non residenziali, è ancora in via sperimentale. 20
23 Venezia Giulia e il Veneto. In Liguria e Puglia, le quotazioni aumentano di poco, con variazioni sotto l 1%. La mappa di Figura 15 riporta i valori delle quotazioni medie 2010 per ciascuna regione delle unità censite nella categoria uffici. Sono bene evidenti le quattro regioni con la quotazione media più elevata: Lazio, Liguria, Toscana e Valle d Aosta. La Figura 16 riporta la mappa della distribuzione comunale dei differenziali di quotazione rispetto alla quotazione media nazionale degli uffici nel 2010, dalla quale emerge che circa i due terzi dei comuni hanno una quotazione inferiore al livello medio nazionale e solo per 55 comuni (lo 0,7% del totale dei comuni) si registra un valore medio superiore a 3 volte il valore medio nazionale. Tabella 12: Quotazione media 2010, variazione annua e indice territoriale per area geografica e per regione - Uffici Area Regione Quotazione media Uffici 2010 ( /mq) Var. % quotazione 2010/2009 Indice territoriale Nord Est Emilia-Romagna ,6% 108,6 Friuli Venezia Giulia 977 0,6% 62,5 Veneto ,4% 87,1 Nord Est ,2% 93,4 Nord Ovest Liguria ,3% 141,7 Lombardia ,1% 106,3 Piemonte ,7% 80,1 Valle d'aosta ,0% 120,7 Nord Ovest ,8% 103,0 Centro Lazio ,5% 166,7 Marche ,1% 93,8 Toscana ,8% 118,5 Umbria ,5% 77,5 Centro ,0% 128,8 Sud Abruzzo ,8% 76,0 Basilicata 918 0,0% 58,7 Calabria 907 0,5% 58,0 Campania ,5% 113,2 Molise 979-0,4% 62,6 Puglia ,2% 76,6 Sud ,4% 85,9 Isole Sardegna ,7% 79,3 Sicilia ,2% 75,3 Isole ,8% 76,6 Media nazionale ,2% 100,0 21
24 Figura 13: Indice territoriale quotazioni 2010 per area e per regione Uffici (Media nazionale=100) 166,7 141,7 128,8 108,6 106,3 120,7 103,0 118,5 113,2 87,1 93,4 80,1 93,8 77,5 76,0 76,6 85,9 79,3 75,3 76,6 62,5 58,7 58,0 62,6 Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Veneto Liguria Lombardia Piemonte Valle d'aosta Lazio Marche Toscana Umbria Abruzzo Basilicata Calabria Campania Molise Puglia Sardegna Sicilia Nord Est Nord Est Nord Ovest Nord Ovest Centro Centro Sud Sud Isole Isole Figura 14: Indice territoriale quotazioni 2010 Uffici - scala valori regionale 166,7 141,7 106,3 108,6 113,2 120,7 118,5 87,1 93,8 76,6 75,3 76,0 77,5 80,1 79,3 58,0 58,7 62,5 62,6 Calabria Basilicata Friuli Venezia Giulia Molise Puglia Sicilia Abruzzo Umbria Piemonte Sardegna Veneto Marche Lombardia Emilia-Romagna Campania Valle d'aosta Toscana Liguria Lazio 22
25 Tabella 13: Quotazione media 2010, variazione annua e indice territoriale per area geografica, per regione e per i soli capoluoghi - Uffici Area Regione Quotazione media Uffici Capoluoghi 2010 ( /mq) Var % quotazione 2010/2009 Indice territoriale Capoluoghi Nord Est Emilia-Romagna ,7% 99,4 Friuli Venezia Giulia ,0% 64,9 Veneto ,0% 99,2 Nord Est ,4% 97,6 Nord Ovest Liguria ,2% 94,7 Lombardia ,6% 102,8 Piemonte ,2% 72,1 Valle d'aosta ,6% 99,7 Nord Ovest ,4% 95,5 Centro Lazio ,5% 156,2 Marche ,5% 79,1 Toscana ,7% 97,2 Umbria ,7% 65,1 Centro ,2% 126,1 Sud Abruzzo ,0% 66,8 Basilicata ,2% 73,7 Calabria ,3% 57,0 Campania ,3% 122,8 Molise ,5% 63,1 Puglia ,9% 71,2 Sud ,3% 88,4 Isole Sardegna ,4% 70,9 Sicilia ,0% 65,8 Isole ,4% 67,1 Media nazionale ,2% 100,0 23
26 Figura 15: Mappa delle quotazioni medie regionali Uffici 24
27 Figura 16: Mappa dei differenziali delle quotazioni medie comunali 2010 (valore medio nazionale=1) - Uffici 25
28 L andamento nelle principali città Con riferimento alle 12 città con popolazione superiore ai 250 mila abitanti, i dati del 2010 di NTN, IMI, quotazione media, variazione % rispetto il 2009 e indice territoriale (sulla base della quotazione media nazionale dei capoluoghi /mq) per la tipologia uffici sono riportati nella Tabella 14. I dati della tabella evidenziano che nel 2010 le città con maggior dinamica nel mercato degli Uffici, in termini di IMI (quota percentuale di stock compravenduto) risultano Bari (3,60%) e Torino (2,88%); di contro a Palermo è stato compravenduto solo una quota dello stock pari a 1,27%. Le quotazioni calano nel 2010, rispetto al 2009, quasi ovunque con l eccezione di Verona (+3,4%), Bologna (+1,0%) e lievi a Catania (+0,4%) Genova (+0,2%) e Milano (+0,6%). Tabella 14: NTN, IMI, quotazione media 2010, variazione annua e indice territoriale città con più di 250 mila ab. - Uffici Comuni NTN 2010 Var. % NTN 2010/2009 IMI 2010 Diff IMI Quotazione media Uffici 2010 ( /mq) Var. % quotazione 2010/2009 Indice territoriale BARI 177-4,1% 3,60% -0, ,3% 88,6 BOLOGNA ,7% 2,18% -0, ,0% 129,6 CATANIA 49-5,7% 1,97% -0, ,4% 85,0 FIRENZE ,9% 1,53% -0, ,4% 132,7 GENOVA 162-7,7% 2,08% -0, ,2% 96,6 MILANO ,3% 2,00% -0, ,6% 128,4 NAPOLI 223 4,2% 2,17% 0, ,4% 129,1 PALERMO ,9% 1,27% -0, ,1% 72,2 ROMA 790-5,2% 2,13% -0, ,6% 167,7 TORINO ,7% 2,88% 0, ,3% 88,2 VENEZIA ,8% 1,86% -0, ,2% 176,5 VERONA ,7% 2,15% -1, ,4% 80,7 Figura 17: Indice territoriale e IMI città con più di 250 mila ab. - Uffici Indice territoriale IMI ,60% 2,18% 1,97% 1,53% 2,08% 2,00% 2,17% 1,27% 2,13% 2,88% 1,86% 2,15% 176,5 167,7 129,6 132,7 128,4 129,1 96,6 88,6 85,0 72,2 88,2 80,7 BARI BOLOGNA CATANIA FIRENZE GENOVA MILANO NAPOLI PALERMO ROMA TORINO VENEZIA VERONA 26
29 Il mercato dei negozi Lo stock immobiliare Lo stock delle unità immobiliari censite in catasto nelle categorie C/1 e C/3, che comprende gli immobili a destinazione Negozi e Laboratori, consiste di circa 2,5 milioni di unità sul territorio nazionale. Diversamente da quanto rilevato per gli uffici, la ripartizione territoriale di queste tipologie immobiliari risulta molto più uniforme sul territorio nazionale, Figura 18, con quote pari al 25% circa per il Sud ed il Nord-Ovest, del 22% circa per il Centro, del 16% per il Nord-Est e del 10% circa per le Isole. Tra le regioni con la maggior presenza relativa di negozi sul territorio emergono la Lombardia nel Nord (15% dello stock nazionale), il Lazio nel Centro e la Campania nel Sud (entrambe con circa il 10% dello stock commerciale nazionale). Dall analisi della distribuzione dello stock per capoluoghi e comuni non capoluogo presentata nella Tabella 16 si nota che lo stock immobiliare dei negozi si concentra per circa un terzo nelle città capoluogo e per i restanti due terzi circa nei comuni minori della provincia. Solo nei comuni capoluoghi del Centro la concentrazione di stock commerciale è pari al 58,5%. Al Sud, invece, si registra la quota più bassa di stock nei capoluoghi, pari a solo il 22,8% del totale. Le altre aree territoriali presentano un dato di concentrazione dello stock commerciale analogo alla distribuzione nazionale. Infine, la Figura 19 riporta la mappa della distribuzione comunale dello stock dei negozi nel 2010 dalla quale risalta che circa la metà dei comuni ha un numero di unità censite come negozi e laboratori inferiore a 100. Figura 18: Distribuzione stock 2010 per area geografica - Negozi Isole 10,6% Sud 25,8% Nord est 16,5% Centro 22,1% Nord Ovest 25,1% 27
30 Tabella 15: Stock 2010 per regione e per area geografica - Negozi Area Regione Stock Quota % Nord Est Emilia-Romagna ,2% Friuli Venezia Giulia ,1% Veneto ,2% Nord Est ,5% Nord Ovest Liguria ,1% Lombardia ,9% Piemonte ,9% Valle d'aosta ,3% Nord Ovest ,1% Centro Lazio ,7% Marche ,2% Toscana ,5% Umbria ,7% Centro ,1% Sud Abruzzo ,6% Basilicata ,1% Calabria ,6% Campania ,5% Molise ,6% Puglia ,4% Sud ,8% Isole Sardegna ,8% Sicilia ,8% Isole ,6% Italia % Tabella 16: Stock 2010 per area geografica, per capoluoghi e non capoluoghi -Negozi Area Comuni Stock Quota % Nord Est Nord Ovest Centro Sud Isole Capoluoghi ,8% Non capoluoghi ,2% Capoluoghi ,9% Non capoluoghi ,1% Capoluoghi ,5% Non capoluoghi ,5% Capoluoghi ,8% Non capoluoghi ,2% Capoluoghi ,7% Non capoluoghi ,3% ITALIA Capoluoghi ,9% Non capoluoghi ,1% 28
31 Figura 19: Mappa distribuzione stock 2010 nei comuni italiani - Negozi 29
32 I volumi di compravendita Nel 2010 è stato compravenduto l 1,26% dello stock a destinazione negozi e laboratori censite nelle categorie catastali C/1 e C/3. Il volume di compravendite risulta pari a unità in calo del -3,5% rispetto al 2009 (erano nel 2009). La flessione risulta generalizzata in tutte le aree del paese con una punta negativa nelle Isole, -6,9%, al Nord Est e al Nord Ovest la contrazione è pari al -5,2% mentre il Sud perde il -3,2% del NTN di questo segmento (Tabella 17). L unica eccezione è rappresentata dal Sud che mostra un incremento del +1,8%. Tra le regioni, accanto ai cali diffusi si trovano i rialzi di molte regioni del Sud, Campania, +3,8%, Puglia e Calabria, +2% circa ciascuna, Basilicata, +1,8% e di alcune regioni del Nord Ovest, la Liguria, +1,9% e la Valle d Aosta +46,3% (sebbene la variazione si riferisca ad numero di NTN molto contenuto, 73). La maggiore intensità di mercato si riscontra nel Nord Ovest, 1,52%, area che rappresenta il 30,3% del NTN dell anno 2010 (Figura 20). Il valore più elevato dell IMI si riscontra in Lombardia, dove è stato compravenduto l 1,70% dello stock di unità C1 e C3, nonostante proprio in questa regioni di registri il decremento più sostenuto, -0,14 punti percentuali rispetto al Sostenuti dalla buona performance dei capoluoghi del Sud che guadagnano il 6,1% delle compravendite di negozi e laboratori rispetto al 2009, complessivamente i capoluoghi mostrano un calo più contenuto, -0,4%, rispetto a quello dei comuni minori, -5,2%. La flessione maggiore si riscontra tra i non capoluoghi dell area del Nord Ovest, -7,8% mentre per i capoluoghi del Nord Ovest si registra il minore ridimensionamento, -0,6%. Oltre i già citati capoluoghi del Sud, riprendono quote di mercato anche capoluoghi del Centro, +0,3% e i comuni non capoluogo del Sud, +0,1%. L andamento degli indici del NTN per l Italia e le singole aree geografiche, per i comuni capoluogo e i non capoluoghi riportato in Figura 21 risulta molto simile in tutte le aree geografiche. Dal 2006 si assiste ad una forte flessione accentuatasi nel biennio e in rallentamento nel Complessivamente dal 2004 questo segmento di mercato si è contratto del 36% circa, con la perdita maggiore nell area del Nord Est che ha perso più del 42% delle transazioni. Situazione analoga per i comuni capoluoghi che vedono ridurre il volume delle compravendite complessivamente del 37%. Analogamente all andamento delle compravendite, la dinamica del mercato del settore, misurata con l IMI, cala notevolmente negli ultimi anni, passando da un valore medio del 2,12% nel 2004 al 1,26% nel Particolarmente grave la perdita nel 2008 e nel 2009 nei comuni del Nord-Ovest, dove l indice cala in due anni di 0,8 punti percentuali (da 2,4% a 1,6%), rimanendo, comunque, l area con la maggior quota annua di stock scambiata. Il Sud e le Isole presentano valori di IMI pari a 1,04% ciascuna sempre molto inferiori a quelli registrati al Nord, ad indicare la maggiore staticità del settore in queste macro aree. Nel 2010, risulta, tuttavia, evidente dai grafici il rallentamento del tasso di contrazione della vivacità del mercato. La Figura 23 riporta la mappa della distribuzione comunale del NTN delle unità censite come C1 e C3 nel 2010, dalla quale emerge che il 44% circa dei comuni (3.542 comuni) non presenta alcune unità compravenduta e per il 27% dei comuni risultano meno di 3 transazioni di unità negozi o laboratori. 30
33 Figura 20: Distribuzione NTN 2010 per area geografica - Negozi Isole 8,8% Sud 21,4% Nord est 17,0% Centro 22,5% Nord Ovest 30,3% Tabella 17: NTN, IMI e variazione annua per area geografica e per regioni - Negozi Area Regione NTN 2010 Var. % NTN 2010/2009 Quota % NTN Italia IMI 2010 Diff IMI Nord Est Emilia-Romagna ,7% 7,6% 1,34% -0,01 Friuli Venezia Giulia 360-9,2% 1,1% 1,26% -0,12 Veneto ,4% 8,3% 1,28% -0,12 Nord Est ,2% 17,0% 1,30% -0,07 Nord Ovest Liguria 924 1,9% 2,9% 1,20% 0,02 Lombardia ,4% 20,0% 1,70% -0,14 Piemonte ,4% 7,1% 1,30% -0,03 Valle d'aosta 73 46,3% 0,2% 1,13% 0,36 Nord Ovest ,2% 30,3% 1,52% -0,08 Centro Lazio ,1% 9,6% 1,25% -0,05 Marche ,6% 2,8% 1,10% -0,13 Toscana ,3% 8,4% 1,41% -0,03 Umbria 562-0,2% 1,8% 1,29% -0,01 Centro ,2% 22,5% 1,29% -0,05 Sud Abruzzo 667-5,5% 2,1% 1,01% -0,07 Basilicata 286 1,8% 0,9% 1,00% -0,01 Calabria 821 2,1% 2,6% 0,91% 0,00 Campania ,8% 8,4% 1,01% 0,02 Molise 140-5,6% 0,4% 0,97% -0,07 Puglia ,3% 7,0% 1,19% 0,01 Sud ,8% 21,4% 1,04% 0,00 Isole Sardegna 746-0,8% 2,4% 1,06% -0,02 Sicilia ,0% 6,4% 1,03% -0,12 Isole ,9% 8,8% 1,04% -0,10 Italia ,5% 100% 1,26% -0,06 31
34 Tabella 18: NTN, IMI e variazione annua per area geografica e per capoluoghi e non capoluoghi - Negozi Area Comuni NTN 2010 Var. % NTN 2010/2009 Quota % NTN IMI 2010 Diff IMI Nord Est Nord Ovest Centro Sud Isole Capoluoghi ,8% 33,7% 1,52% -0,05 Non capoluoghi ,9% 66,3% 1,21% -0,08 Capoluoghi ,6% 38,4% 1,89% -0,01 Non capoluoghi ,8% 61,6% 1,36% -0,12 Capoluoghi ,3% 46,2% 1,44% 0,00 Non capoluoghi ,1% 53,8% 1,18% -0,09 Capoluoghi ,1% 29,9% 1,37% 0,06 Non capoluoghi ,1% 70,1% 0,95% -0,02 Capoluoghi ,2% 37,5% 1,23% -0,11 Non capoluoghi ,7% 62,5% 0,95% -0,09 ITALIA Capoluoghi ,4% 37,4% 1,53% -0,01 Non capoluoghi ,2% 62,6% 1,14% -0,08 32
35 Figura 21: Numero indice NTN nazionale e solo capoluoghi per area geografica - Negozi ,0 104,7 100,9 101,8 98,398,2 100,3 97,9 97,7 99,1 96,8 95,2 96,2 96,6 91,6 90,5 88, ,4 84,2 80,5 80,8 79,2 77,3 75,8 75, Italia Nord Ovest Sud Nord est Centro Isole 73,6 73,6 66,5 70,6 64,2 64,5 65,0 62,4 61,7 60,7 57, ,6 105,7 103,9 102,8 101,1 100,8 100,8 100,1 97,8 95, ,9 94,3 92,5 90,9 89,1 89,4 82,9 84, ,0 75,8 75,5 78,2 69,7 71,0 71,8 66,9 Italia Capoluoghi Nord est 68,6 63,2 64,7 63,4 63,2 Nord Ovest Centro 63,0 61,9 61,5 59,2 Sud Isole 56,
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