Decisione N del 08 aprile 2014

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) GAMBARO (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) SPENNACCHIO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) TINA Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LUCCHINI GUASTALLA EMANUELE Nella seduta del 27/02/2014 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Il ricorrente contesta la condotta dell intermediario in seguito allo smarrimento di un assegno versato per l incasso; contesta, in particolare, il riaddebito della somma e la mancanza di informazioni. Domanda il risarcimento dei danni nella misura dell importo dell assegno, 3.421,67, oltre interessi pretesi dall intermediario su tale importo da tale data e sino all effettivo riaccredito. Più precisamente, in data 20/02/2012 il ricorrente girava per l incasso e versava presso l intermediario resistente l assegno n xxx.xxx-xx, a lui intestato, dell importo di 3.421,67 tratto presso un diverso intermediario. In data 14/03/2012 l allora Direttrice della filiale informava telefonicamente il ricorrente dello smarrimento dell assegno e lo invitava a recarsi presso l intermediario per la sottoscrizione di una non meglio specificata modulistica. Recatosi presso la filiale, al ricorrente veniva richiesto di firmare la lettera di contromanleva al fine di autorizzare la procedura di incasso bonario senza la materiale presentazione del titolo. Il ricorrente rifiutava, però, di prestare il proprio consenso in relazione alla clausola che prevedeva l accettazione del correntista all addebito dell importo dell assegno smarrito qualora il traente avesse rifiutato il pagamento, poiché consapevole del fatto che il traente Pag. 2/6

2 avrebbe certamente rifiutato il pagamento senza la presentazione del titolo. In conseguenza di ciò procedeva ad interlineare la clausola in questione e ad apporre a fianco la sua firma. Tale condizione veniva accettata dalla Direttrice, la quale conveniva che l unico responsabile dell accaduto fosse l intermediario. Per oltre un anno il ricorrente non aveva più notizie relative ai fatti esposti, fino al 21/03/2013, quando riceveva la telefonata del nuovo Direttore che gli comunicava che l intermediario aveva deciso di riaddebitargli la somma prevista dall assegno. A seguito delle sue lamentele il Direttore si impegnava ad inviargli tutta la relativa documentazione, ma questo non avveniva. In data 28/03/2013 una dipendente dell intermediario gli comunicava telefonicamente la decisione di procedere al riaddebito della somma, ma nemmeno in tale occasione il ricorrente otteneva la documentazione richiesta. Il ricorrente presentava anche diverse richieste per ottenere esauriente spiegazione scritta in merito all occorso. In una prima risposta, datata 28/03/2013, l intermediario si limitava a ribadire l addebito e ad inviare copia dell assegno, mentre con una seconda, datata 03/05/2013, ammetteva la evidente responsabilità della Banca nello smarrimento del titolo consegnato per l incasso, ma nonostante ciò persisteva nel rifiuto al rimborso. Il ricorrente ha contestato la violazione delle obbligazioni gravanti sull intermediario in quanto suo mandatario per l incasso dell assegno. Ha lamentato, inoltre, il mancato rispetto della condizione da lui apposta alla lettera di contromanleva la quale prevedeva che l importo non gli fosse addebitato in caso di rifiuto del traente al pagamento. La negligenza dell intermediario avrebbe comportato la prescrizione dei diritti del ricorrente nei confronti del traente. L intermediario ha impiegato il termine di 13 mesi per l incasso di un assegno su piazza. L intermediario si è reso inadempiente anche al contratto stipulato col ricorrente, il quale prevede che gli assegni bancari tratti su altri intermediari e negoziati da questo non siano più stornabili trascorsi 9 giorni dal versamento. Tale termine può essere prorogato esclusivamente in presenza di cause di forza maggiore o a seguito di altre circostanze non imputabili all intermediario. L intermediario avrebbe dovuto, invece, comunicare senza ritardo la propria presunta impossibilità ad incassare l assegno e fornire al ricorrente tutta la relativa documentazione. Nel corso del lungo periodo di un anno il ricorrente ha affermato di aver avuto altri rapporti col soggetto traente l assegno e di aver dovuto anche effettuare in suo favore dei pagamenti, cosa che avrebbe evitato, procedendo a compensazione, se l intermediario lo avesse tempestivamente reso edotto della necessità del riaddebito. Il ricorrente ha richiamato, inoltre, la violazione dell art. 75 della L. 1736/33 ai sensi del quale il regresso del portatore contro i giranti, il traente e gli altri obbligati si prescrive in 6 mesi dallo spirare del termine di presentazione. Il ricorrente ha contestato, infine, il tentativo dell intermediario di ascrivere il mancato pagamento del titolo esclusivamente all insolvenza del debitore, posto che l intermediario nulla ha fatto per ottenere realmente il pagamento da questo, il quale è un noto professionista titolare di diversi immobili. Il danno patrimoniale richiesto dal ricorrente è pari all importo dell assegno, ossia 3.421,67, oltre agli interessi pretesi dall intermediario sull esposizione del suo conto corrente dal 28/03/2013, data dell addebito, sino al rimborso di quanto illecitamente addebitato. Il ricorrente ha chiesto: - in via principale nel merito: accertare e dichiarare la responsabilità dell intermediario per i motivi esposti; Pag. 3/6

3 - per l effetto condannare il medesimo intermediario al risarcimento dei danni subiti dal ricorrente, nella misura dell importo di 3.421,67 illecitamente addebitato il 20/03/2013 e degli interessi pretesi dall intermediario su tale importo da tale data sino all effettivo riaccredito; - con vittoria di spese e competenze della presente procedura. - in via istruttoria: ordinare all intermediario l esibizione di tutta la documentazione relativa alla negoziazione dell assegno, compresa la lettera di contromanleva dal ricorrente sottoscritta il 14/03/2013, nonché tutta la corrispondenza intercorsa con il ricorrente medesimo, l intermediario trattario e col traente del titolo non pagato. Nelle proprie controdeduzioni, presentate tramite Conciliatore Bancario in data 24/09/2013, l intermediario ha anzitutto riconosciuto lo smarrimento dell assegno versato dal ricorrente sul proprio conto in data 20/02/2012. Nel prosieguo ha rilevato quanto segue. In seguito allo smarrimento tale assegno veniva riaddebitato al cliente in data 28/03/2013. L intermediario intendeva evidenziare come l assegno in questione fosse stato negoziato secondo la clausola salvo buon fine, come avviene nella generalità dei casi e come previsto dalle condizioni generali regolanti i rapporti di conto corrente. Quanto al ritardo nel riaddebito l intermediario ha sottolineato che il ricorrente era stato comunque informato dello smarrimento del titolo e che il medesimo intermediario si era attivato in tutti i modi per ottenere l accettazione del pagamento da parte del traente, il quale si era però fin da subito rifiutato. L intermediario ha chiesto di respingere il ricorso. DIRITTO La questione centrale che questo Collegio deve affrontare per la soluzione del caso in esame riguarda la correttezza dell operato dell intermediario in merito alla condotta tenuta in occasione della procedura di incasso di un assegno e degli eventuali profili risarcitori che da tale vicenda possano derivarne. Prima di esaminare nel merito la controversia sembra, tuttavia, opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Nella vicenda all origine della presente vertenza è pacifico che l assegno in questione veniva smarrito dall intermediario durante la procedura per l incasso, come riconosciuto dall intermediario medesimo. Del pari è pacifico che l importo veniva successivamente stornato dal conto corrente del cliente. In particolare, il ricorrente versava l assegno in data 20 febbraio 2012 e l importo veniva riaddebitato in data 28 marzo Il ricorrente dichiara di essere stato avvisato telefonicamente dello smarrimento in data 14 marzo 2012 e di essersi recato nello stesso giorno presso la filiale per la firma della lettera di contromanleva di cui in narrativa. Tale lettera, datata 22 marzo 2012, è stata prodotta dall intermediario. Il ricorrente ha prodotto copia del contratto stipulato con l intermediario nel marzo 2011 per la parte in cui si prevedono i termini di non stornabilità degli assegni versati. Le condizioni contrattuali prevedono espressamente quanto segue: Pag. 4/6

4 L intermediario ha prodotto la lettera di contromanleva e la comunicazione di rifiuto del traente al pagamento. Ora come già in diverse altre occasioni si è avuto modo di sottolineare è noto che la banca alla quale viene consegnato un titolo di credito per l incasso assume la veste di mandatario per l incasso e, come tale, deve eseguire il mandato con la diligenza propria della categoria di appartenenza. Per ciò che attiene a questo aspetto, rilievo particolare merita il grado di diligenza cui è tenuto l intermediario nell esecuzione delle disposizioni che gli siano state impartite dal cliente. In proposito, il fatto che la diligenza che gli istituti di credito devono osservare nella prestazione dei loro servizi sia quella del bonus argentarius costituisce ius receptum, essendo stato costantemente ribadito dalla Suprema Corte soprattutto in riferimento all'adempimento degli obblighi assunti nei confronti dei clienti (cfr., Cass., 12 giugno 2007, n , secondo la quale «ai sensi dell art c.c., comma 2, la banca [ ], svolgendo attività professionale, deve adempiere tutte le obbligazioni assunte nei confronti dei propri clienti con la diligenza particolarmente qualificata dell accorto banchiere, non solo con riguardo all attività di esecuzione di contratti bancari in senso stretto, ma anche in relazione ad ogni tipo di atto o di operazione oggettivamente esplicati»). Ciò premesso, risulta sostanzialmente pacifico che l intermediario resistente abbia perduto il titolo che gli era stato consegnato per l incasso. Pag. 5/6

5 E, dunque inevitabile la conclusione circa una piena responsabilità dell intermediario per effetto dello smarrimento del titolo che gli era stato consegnato per l incasso, posto che non solo può ravvisarsi una violazione del dovere di diligenza sopra illustrato, ma soprattutto non è in alcun modo stata fornita la prova che l inadempimento in cui l intermediario è incorso sia derivato da un impossibilità della prestazione per causa a lui non imputabile. Così chiarita la questione per quanto attiene al profilo dell an debeatur deve ora affrontarsi il diverso profilo del quantum debeatur. A differenza di quanto questo Collegio ha affermato in casi analoghi, in occasione dei quali il risarcimento è stato quantificato prendendo in considerazione la perdita della semplice chance che lo smarrimento del titolo aveva procurato al correntista, nel caso che ne occupa va riconosciuto l intero importo portato dal titolo smarrito, posto che le condizioni contrattuali vigenti tra le parti prevedono precisi termini entro i quali l intermediario conserva la possibilità di stornare l importo accreditato salvo buon fine relativo ad un assegno presso di lui negoziato e che, nel caso di specie, questo termine non è stato assolutamente osservato. Quanto alla richiesta di rimborso delle spese legali, osserva questo Collegio come queste non siano state in alcun modo descritte e/o quantificate, elemento che impone di considerare la relativa domanda non degna di accoglimento. PER QUESTI MOTIVI Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso e dispone che l intermediario riaccrediti al ricorrente la somma di 3.421,67, con la valuta originaria. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00, quale contributo alle spese della procedura, e al ricorrente la somma di 20,00, quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6