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1 DNV Business Assurance La misurazione dell impronta idrica: il punto di vista di un ente di certificazione Carmine Massimo Lamanna

2 Sostenibilità. Sustainable Development: Development is sustainable where it "meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs. (World Commission on Environment and Development's) Corporate Social Responsibility: "A concept whereby companies integrate social and environmental concerns in their business operations and in their interaction with their stakeholders on a voluntary basis. (European Commission) 2

3 Perchè strutturare un sistema di gestione del proprio impatto idrico. Rispetto Normativo Pressione dell opinione pubblica Performance Finanziaria Alle organizzazione viene richiesto di essere conformi a requisiti legali, locali ed internazionali. Gli enti governativi, quali stakeholder rilevanti, hanno il ruolo fondamentale di controllo di quanto attuato dall azienda privata e di supporto allo sviluppo. Rischi normativi definiti a seguito di politiche di utilizzo e spreco della risorsa idrica, di inquinamento, tasse o licenze richieste ed erogate sulla base di nuove esigenze di governo dell impatto ambientale, sono solo alcuni esempi di un futuro prossimo. L ambiente nella sua personalizzazione è considerato uno stakeholder rilevante, ma la natura è anche il luogo in cui viviamo, dalla quale traiamo le risorse necessarie per esistere e dove desideriamo crescere. In un mondo sempre più sensibile a tematiche di salvaguardia della natura e dove le informazioni possono essere condivise tra diverse popolazioni, in diversi luoghi a qualunque ora, le aziende private dovranno rispondere in modo sempre più stringente ad una domanda valoriale globale. La gestione degli impatti ambientali in termini finanziari ha un significato ben preciso: riduzione delle inefficienze, controllo dei KPIs, miglioramento dela reputazione. In una parola: conseguenze di business in termni di riduzione costi ed aumento del valore. 3

4 L acqua virtuale Fonte: Hoekstra & Chapagain,

5 L acqua virtuale Fonte: Hoekstra & Chapagain,

6 A journey towards sustainability Maturity Compliance Management Corporate Sustainability Management Product Sustainability Management Product Sustainability Performance Design, produce and supply better products Understand and manage the sustainability of products The basics Adopt a structured and systematic approach Organisation focus Journey towards more sustainable companies and products Product focus 6

7 Le tappe dell evoluzione 1963: Early studies known as Resource and Environmental Profile Analyses (REPA). 1969: First comparative multi- criteria environmental study for Coca Cola - became basis for the current method for life cycle studies. 1991: The Society of Environmental Toxicology and Chemistry (SETAC) develops the Impact Assessment method for LCA. 1992: First European scheme on Ecolabels, established by the European Commission; 1996: International Organization for Standardization (ISO) launches first standards on Life Cycle Assessment. 2001: European Commission releases Green Paper on Integrated Product Policy (IPP) building on Life Cycle Thinking. 2002: United Nations Environment Programme (UNEP) / SETAC Life Cycle Initiative launched. 2005: European Platform on Life Cycle Assessment established at the European Commission; 2007: Start of development of International Reference Life Cycle Data System (ILCD) Handbook. 2008: European Commission launches Sustainable Consumption and Production and Sustainable Industrial Policy Action Plan. First public specification for carbon footprinting published (British PAS2050). 2009: ISO initiates development of first international standard for product carbon footprinting; the World Business Council for Sutainable Development (WBCSD) and the World Resources Institute (WRI) start drafting a Green House Gas (GHG) Protocol 2010: Launch of the ILCD Handbook by the European Commission. 2012: the European Commission launches the PEF methodology

8 Le Norme UNI EN ISO Gestione ambientale - Valutazione del ciclo di vita - Principi e quadro di riferimento UNI EN ISO Gestione ambientale - Valutazione del ciclo di vita - Requisiti e linee guida ISO/TS Greenhouse gases - Carbon footprint of products - Requirements and guidelines for quantification and Communication ISO/DIS Gas ad effetto serra - Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell'organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione UNI ISO Gas ad effetto serra - Parte 2: Specifiche e guida, al livello di progetto, per la quantificazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra o dell'aumento della loro rimozione ISO 14025:2010 Etichette e dichiarazioni ambientali - Dichiarazioni ambientali di Tipo III - Principi e procedure GHG Protocol Corporate Accounting and Reporting Standards PAS 2050 Specification for the assessment of the life cycle greenhouse gas emissions of goods and services ISO/DIS Environmental management Water footprint Principles, requirements and guidelines 8

9 Il punto di partenza: una definizione condivisa L impronta ambientale di un prodotto è una misura, fondata su una valutazione multi-criteri, delle prestazioni ambientali di un bene o di un servizio lungo tutto il suo ciclo di vita ed è calcolata principalmente al fine di ridurre gli impatti ambientali di tale bene o servizio, considerando tutte le attività della catena di fornitura (supply chain): dall estrazione delle materie prime, attraverso la produzione e l uso, fino alla gestione del fine-vita. Product Environmental Footprint (PEF) Guide Commissione Europea, JRC

10 L ultima tappa costituisce anche la prospettiva più interessante per i prossimi anni: la PEF Product Environmental Footprint La metodologia PEF è stata sviluppata dal Joint Research Centre dell Unione Europea sulla base di metodi esistenti e ampiamente testati ed utilizzati con l obiettivo di definire una metodologia comune a livello europeo per il calcolo degli impatti ambientali di un prodotto. Questa metodologia è stata sviluppata sulla base dell International Reference Life Cycle Data System (ILCD) Handbook, così come su altri standard metodologici e documenti guida quali: (ISO , PAS 2050, BP X30, WRI/WBCSD GHG protocol, etc.

11 Brazzale: Water Footprint di prodotto 11

12 Macro-processi coinvolti e perimetro La filiera produttiva si articola in diversi siti produttivi europei - Allevamento bovino (paese della comunità europea) - Autoproduzione degli alimenti animali (paese della comunità europea) - 1 a lavorazione casearia (paese della comunità europea) - 2 a lavorazione casearia (Italia) Processo agricolo di autoproduzione degli alimenti animali Processo relativo alle vacche in lattazione Processo di lavorazione del latte ( Casificio Straniero) Processo di lavorazione del formaggio (Caseificio Italiano) 12

13 Raccolta dei dati per i processi agricoli Per raccogliere i dati è stato identificato un panel di aziende agricole che potesse rappresentare in maniera significativa tutto il campione (che risulta composto da 68 aziende). Il calcolo della Water Footprint per questo macro processo comprende: - Water Footprint Green dei prodotti agricoli, - Water Footprint Grey dovuta all uso di fertilizzanti per le coltivazioni agricole, - Water Footprint Blue, acqua direttamente utilizzata nei processi agricoli. 13

14 Water Footprint Green ( WF green ) Per il calcolo della Wf green è stato utilizzato il software di calcolo, consigliato dal Water Footprint Assessment Manual. Per l utilizzo di questo sw è stato necessario reperire dei dati climatici della regione interessata che sono stati rinvenuti con l utilizzo dal data base CLIMAWAT 2.0 mentre i dati di piovosità sono stati reperiti da dati primari raccolti dalle aziende agricole. insilati di mais Per i dati climatici si è utilizzato anche il data base RETscreen 4 come base di riscontro e validazione dei dati. foraggi Per i dati di natura agronomica si è ricorsi alle informazioni relative alle colture erbacee di Agronomia.org. 14

15 Elaborazione dei dati: Water Footprint Grey Per considerare il contributo Grey si è fatto riferimento ai dati contenuti nel Manuale di Filiera Sistema di Rintracciabilità; da esso si ricava che la concentrazione massima di Nitrati per ettaro di terreno deve essere compresa fra i 20 ed i 30 Kg; conservativamente, si è posto il limite di 30 Kg/ha. 15

16 Elaborazione dei dati: Water Footprint Blue Dati raccolti presso le stalle considerando la razione media giornaliera di alimenti per animali, la composizione media, il numero degli animali: - 24 Kg di prodotti derivati dal mais, - 18 kg provenienti da erbe foraggere ed - 1 kg di altri componenti. 16

17 Ulteriori dati Fabbisogno idrico degli animali in lattazione; il dato di consumo giornaliero pro capo è stato ricavato dalla pubblicazione I fabbisogni idrici di Bovini e Suini (Aut. C.R.P.A.). Contributi dovuti alle lavorazioni supplementari nei due caseifici di destinazione. Determinazione dell allocazione per unità di massa dei diversi prodotti ottenuti da un litro di latte: - Il 53,16 % della massa prodotta da un Kg di latte è formaggio. - Il 12,11 % della massa prodotta da un Kg di latte è Burro - Il 34,71 % della massa prodotta da un Kg di latte è Siero 17

18 Progetto Sustainable Wine Il progetto, avviato dal Ministero dell Ambiente con un pool di Università e Centri di Ricerca ed un selezionato numero di aziende pilota, ha visto lo sviluppo di una serie di indicatori di sostenibilità specifici per il settore vitivinicolo: 1. Carbon Footprint di Prodotto & GHG Inventory 2. Water Footprint 3. Impatto Ambientale della Gestione del Vigneto 4. Indicatore Socio-Economico e di Qualità del Paesaggio Nell ambito dell iniziativa, DNV sta conducendo la: Valutazione tecnica delle metodologie e degli indicatori di sostenibilità, Elaborazione dei disciplinari tecnici e di verifica, Convalida degli indicatori presso le aziende vitivinicole pilota. 18

19 Progetto Magis: sostenibilità della produzione del vino Magis è un innovativo progetto per la sostenibilità della produzione del vino in Italia, e uno dei più avanzati al mondo. Le conoscenze della comunità scientifica e le esperienze del mondo produttivo sono state messe a disposizione di tutte le aziende aderenti attraverso un protocollo specifico per ogni area geografica, basato sulle migliori tecniche di agricoltura di precisione. Il progetto Magis offre alle aziende che aderiscono al progetto un protocollo, specifico per ogni vitigno e ogni area geografica, che costituisce una vera e propria guida per la gestione sostenibile. DNV Business Assurance è stata coinvolta come partner tecnico per: lo sviluppo di un protocollo di certificazione contenente i requisiti e linee guida di Buone Pratiche Agricole (gestione del vigneto, gestione della chioma, fertilizzazioni, etc.) previsti nel protocollo Magis; La conduzione delle attività di verifica presso le aziende vitivinicole aderenti all iniziativa. 19

20 Sostenibilità in tutto ciò che facciamo Assessment Assessment Certificazione e Valutazione Formazione Sustainable Certificatio Business n & Verification Performance Training

21 L obiettivo, i valori e la vision DNV Obiettivo La salvaguardia della vita della proprietà e dell ambiente. Valori Trust & confidence Qualità e integrità Teamwork e Innovazione. Clienti. Persone. Vision Impatto globale per un futuro sicuro e sostenibile.

22 Chi siamo DNV Business Assurance è ente di certificazione leader a livello mondiale. Con un offerta completa di servizi di certificazione, assessment e formazione, affianca i propri clienti nel raggiungere la qualità dei prodotti, l efficienza dei processi e dell organizzazione nell ottica di uno sviluppo di business sostenibile. È parte del Gruppo DNV, fondazione autonoma, costituita nel 1864 che oggi conta più di esperti e 300 uffici in tutto il mondo.

23 I tre componenti della Water Footprint Computo globale della water footprint è dato dalla somma di tre componenti: - Acqua blu: si riferisce al prelievo di acque superficiali e sotterranee destinate ad un utilizzo per scopi agricoli, domestici e industriali. È la quantità di acqua dolce che non torna a valle del processo produttivo nel medesimo punto in cui è stata prelevata o vi torna, ma in tempi diversi; - Acqua verde: è il volume di acqua piovana che non contribuisce al ruscellamento superficiale e si riferisce principalmente all acqua evapo-traspirata per un utilizzo agricolo; - Acqua grigia: rappresenta il volume di acqua inquinata, quantificata come il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti al punto che la qualità delle acque torni sopra gli standard di qualità. 23

24 Scenario 24

25 25

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