Colle...ghiamoci. Rivista letteraria on-line della Scuola Secondaria di primo grado Mastai, Istituto Colle La Salle Numero di ottobre-novembre 2014

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Colle...ghiamoci. Rivista letteraria on-line della Scuola Secondaria di primo grado Mastai, Istituto Colle La Salle Numero di ottobre-novembre 2014"

Transcript

1 Colle...ghiamoci Rivista letteraria on-line della Scuola Secondaria di primo grado Mastai, Istituto Colle La Salle Numero di ottobre-novembre 2014

2 1 Sommario Pag. 1 Pag. 2 Pag. 3 Pag. 4 Pag. 7 Pag. 10 Pag. 13 Pag. 15 Pag. 19 Pag. 22 Pag. 23 Pag. 25 Pag. 26 Pag. 28 Pag. 30 Pag. 31 Pag. 34 Pag. 43 Pag. 44 Pag 46 Pag. 48 Pag. 49 Pag. 51 Pag. 53 Sommario Editoriale Prima Parte: Fiabe in Libertà Lo scambio Le Quattro Principesse in cerca La Ladra di Parole Un Cavaliere a Scuola Katherine e la Maledizione di Kindom il Visconte Dimezzato di Italo Calvino Parte Seconda: Halloween che Passione La Scuola Maledetta La mia ora era arrivata Peccati di Curiosità Incubo di Note Un Iferno a Scuola La Misteriosa Scomparsa di Giampaolo Panza Io sono Te e Tu sei Me Parte Terza: Io Scrivo, tu leggi, egli legge, Noi Scriviamo, voi leggete, essi leggono L uccello di Metallo Il Cielo Un Viaggio da non Dimenticare Il Mare Vita Particolare Giornata Mista

3 2 Editoriale La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo. Gianni Rodari Care lettrici e cari lettori, C era una volta, in un antico castello quante volte queste parole hanno arricchito da bambini le nostre serate e ci hanno condotto in mondi lontani e antichi popolati da creature fantastiche. Le origini della fiaba risalgono alla notte dei tempi e sono radicate nell espressione culturale popolare di ogni civiltà e in ogni parte del mondo. Dapprima tramandate oralmente, le fiabe si sono trasformate in un vero e prorio genere letterario colto che annovera tra i suoi autori più illustri Dickens, i fratelli Grimm, Collodi, Calvino, Rodari, Saint Exupery e tanti altri. Molti sono stati gli studiosi di antropologia che hanno approfondito gli aspetti relativi alla struttura della fiaba e alla sua funzione socio-culturale. Il più illustre è stato l etnologo sovietico Vladimir Propp che attraverso i suoi studi stabilì che ogni racconto avesse dei tratti caratteristici ripetitivi e riconoscibili che chiamò funzioni. Stabilì inoltre che esistono trentuno funzioni e che la loro successione all interno della fiaba è sempre la stessa. I Ragazzi della classe prima si sono cimentati in questo genere letterario con grande fantasia: pubblichiamo volentieri i loro lavori più significativi. La seconda sezione di questo numero è dedicata al racconto Fantasy e al giallo. Gli autori sono i ragazzi delle terze classi. Conclude il presente numero un antologia di brani tratti dal laboratorio di scrittura dedicato alla poesia e all osservazione, oltre ad un racconto sulla solidarietà che ci è sembrato così valido da meritare la pubblicazione. Un apprezzamento e un ringraziamento va ai docenti che con passione, fatica ed abnegazione si prestano alla realizzazione di questo progetto. Un esortazione all impegno nella lettura e nella scrittura va invece ai ragazzi: solo così potranno avere la soddisfazione di leggere il proprio scritto su un periodico come questo. A noi quel giorno sarà riservata la soddisfazione e la consapevolezza che i nostri alunni hanno raggiunto il livello sperato. e vissero tutti felici e scrittori Salvatore Rotunno

4 3 Fiabe in libertà

5 4 Lo scambio C era una volta, in un regno lontano, una coppia di reali che dopo molti tentativi riuscirono ad avere un figlio. Purtroppo però il Re voleva assolutamente un erede maschio mentre loro avevano avuto una bambina. Allora decisero di portare la neonata in un convento di suore affinché la accudissero e presero, come figlio, il bambino del loro servo, facendolo crescere come un futuro re. Alla bimba fu dato il nome di Gioia e venne vestita con un abito simile a quello delle suore che la chiamavano "la Suorina". La ragazzina cresceva serena nel convento e trascorreva molto del suo tempo nel giardino dove aveva fatto amicizia con gli animali che vi risiedevano, in particolare con una tartaruga. La tartaruga, di nome Tartara, non era un normale animale: essa parlava con Gioia e le dava ottimi consigli. In realtà nel carapace di Tartara risiedeva la maga Tartara che era ridotta a vivere così per non essere riconosciuta da tutti. Una mattina, chiacchierando con la tartaruga, Gioia venne a conoscenza della sua vera identità: Tartara le raccontò l accaduto e le disse che il figlio del servo, di nome Tito, aveva ucciso i suoi genitori per farsi incoronare Re. La ragazzina ne rimase sconvolta e confidò alla tartaruga di voler riprendere il posto che le spettava di diritto. Nonostante la piccola maga cercasse di dissuaderla ripetendo : Gioia, lascia stare, qui sei felice Tito è un essere malvagio e pericoloso tanto che tutta la popolazione lo chiama Tito "il Cagnoso"; potrebbe farti del male, non ha esitato ad uccidere coloro che lo hanno allevato con cura ed amore, pensaci bene!, Gioia era irremovibile e rispondeva: Amica mia, nelle mie vene scorre il sangue reale: io ho il dovere di rendere felice il mio popolo, sono grata alle suore del convento che mi hanno accolta con tanto amore ma devo salvare la popolazione, devo creare un regno felice. Tartara era felice di ascoltare queste parole: Gioia era cresciuta responsabile e tenace. Decise così di aiutarla e le propose di superare una prova affinché potesse ricevere un regalo che le sarebbe stato di aiuto per riprendersi il regno. Cara piccola -disse la maga, io posso aiutarti ma dovrai fidarti di me: se riuscirai a trascorrere una notte da sola nel bosco maledetto, io ti donerò un oggetto che ti tornerà utile al bisogno! Gioia si fidava ciecamente della sua amica, e decise così di trascorrere la notte nel bosco maledetto. La stessa sera, dopo la cena, uscì di soppiatto dalla sua stanza e si recò in quel bosco. Era buio e faceva freddo, la ragazza aveva paura e più volte fu tentata di tornarsene al convento; sapeva tuttavia che avrebbe dovuto superare la notte se voleva riuscire nel suo progetto. I rumori del bosco, di notte, sono terrificanti: il vento ulula tra gli alberi, il buio non ti permette di sapere cosa succede intorno a te, hai paura, hai freddo ma. finalmente un raggio di tiepido sole annuncia l arrivo del nuovo giorno la notte era finita e Gioia poteva tornare orgogliosa dalla sua amata Tartara.

6 5 La tartaruga fu molto felice di rivedere la bambina, che era riuscita nel suo intento. Gioia le disse: Bene Tartara, sono riuscita a superare la notte, ho avuto paura e ho pensato anche di rinunciare ma nel mio cuore sapevo che potevo riuscirci e volevo tornare da te vincitrice. Tu non sai quanto mi rendono felice le tue parole, piccola: io so che tu sei un essere speciale, buona, forte ed onesta ed io sono fiera di te. Adesso ti donerò una borsa magica.. Detto questo, recitò una formula magica: MAGA MAGHETTA, GIORNATA PERFETTA, GIORNO SERENO, TEMPO NON C E CHE PIOVA LA BORSA, CHE IO DARO A TE. MAGA MAGHETTA GIORNATA PERFETTA Comparve nel giardino una borsetta verde come il prato, la ragazza la prese ma si rese conto che non conteneva nulla. Tartara, cosa devo farmene di una borsa vuota? Non capisco! Gioia, fidati di me, porta con te la borsa e quando avrai bisogno di un aiuto, aprila e ci troverai ciò che ti occorre. Fidati di me! Ma certo, maghetta mia, io mi fido ciecamente di te, prenderò la borsa e mi avvierò al castello..mi accompagnerai? Purtroppo la tartaruga non poteva accompagnarla: doveva farcela da sola, lei sarebbe restata nel giardino ad aspettare il suo ritorno. Finalmente la ragazzina giunse al castello. Il portone era aperto perché Tito il Cagnoso stava dando una festa in onore della sua incoronazione. La Suorina entrò temeraria, si diresse sul trono e gridò a tutti: Sono io la regina! Tito è un impostore, ha ucciso i miei genitori per diventare Re, ma sono io che ho il diritto di regnare e rendervi felici. Tutti i presenti erano molto stupiti ed increduli: poteva essere vero? Oppure la Suorina era solo un po pazza? Qualcuno la derise, Tito cercava di allontanarla e la bambina era furiosa, dal momento che nessuno le credeva. Nel momento in cui la stavano buttando fuori dal castello le venne in mente la borsa. Aspettate disse, ho qualcosa che potrà dimostrare che non sto mentendo. Detto questo, aprì la sua borsetta verde e ci trovò una pergamena. Il documento conteneva la dichiarazione dei reali sulla sorte della figliola: era una carta col sigillo reale secondo la quale le suore del convento si impegnavano a far crescere Gioia felice e serena in quanto lei era la loro figlia naturale. A questo punto tutto il popolo insorse contro Tito il Cagnoso: come aveva potuto ingannare tutti? Che uomo malvagio era. venne cacciato dal castello e dalla città e la Suorina finalmente fu riconosciuta come principessa. Mentre tutti festeggiavano, Gioia aveva un unico pensiero: dove era Tartara? Aveva bisogno della sua amica per poter governare bene. Ed ecco che apparve una fata bizzarra, tutta colorata con un buffo cappello, le si avvicinò e le disse: Eccomi piccola mia, sono la maga

7 6 Tartara, sono qui per te. Non ti avrei mai abbandonata. Noi due resteremo sempre insieme ed io ti aiuterò. La ragazza era felicissima: finalmente aveva ottenuto tutto ciò che voleva ed aveva con sè la sua cara amica. Tartara - le chiese, avrei un favore da chiederti. Certo, mia cara, chiedi pure. Mi piacerebbe che tu qualche volta potessi trasformarti di nuovo in una tartaruga, era bellissimo parlare con te nel prato. Ma certamente!" rispose Tartara sorridendo Ero un po strettina in quel guscio ma lo farò volentieri per te. Da quel giorno, il regno fu amministrato in modo felice, tutti gioivano e ringraziavano la ragazza e la sua maga di essere buone ma non riuscivano a spiegarsi come mai, in alcuni giorni di sole, si vedesse una placida tartaruga che se ne andava a passeggio nel giardino del castello. Fusco Elena Manosperta Dalila Panella Luca Sequenzia Marco Classe prima A

8 7 Le quattro Principesse in cerca C erano una volta quattro principesse di nome Camomilla, Rosa, Viola e Margherita. Quando erano ancora molto piccole, il Re e la Regina scomparvero e le loro quattro figlie dovettero andare all orfanotrofio. Da grandi decisero di scoprire cosa fosse successo ai loro amati genitori. Un giorno incontrarono una passante che raccontò loro una storia riguardante proprio il rapimento di un Re e di una Regina. Le ragazze, sorprese, subito dissero di essere le loro figlie. Le domande si susseguirono, si sovrapposero, tutte chiedevano informazioni sulla sorte dei loro genitori ma nulla! Le fanciulle continuarono a chiedere a chiunque incontrassero ma nessuno riusciva a dare loro una risposta. Un bel giorno, tornando all orfanotrofio, notarono una grotta buia.

9 8 Incuriosite, ma anche un po impaurite, entrarono. Da dietro un masso spuntò come per magia una donna anziana, dall aspetto alquanto spaventoso sembrava proprio una strega! Dopo qualche minuto, guardandola con attenzione, capirono che si trattava proprio della viandante incontrata per caso e si insospettirono. Il giorno dopo tornarono alla grotta ma non trovarono nessuno. Le sorelle entrarono e notarono dei tavoli con alcune ampolle ricolme di sostanze colorate. erano delle vere pozioni magiche! Mentre le altre esaminavano quelle strane sostanze, Camomilla, la più pigra, si sedette su una roccia e inavvertitamente aprì un passaggio segreto. Impaurite, tentarono di fuggire, ma improvvisamente apparve la vecchia strega che disse loro con fare minaccioso: Cosa fate qui?? andate via se non volete cacciarvi nei guai!! Le quattro fanciulle fuggirono via veloci come il vento. Ansimanti si fermarono in mezzo al bosco e Viola, la più saggia, disse alle altre che la responsabile della scomparsa dei genitori poteva essere proprio la vecchia strega.

10 9 Continuarono a camminare ed incontrarono una giovane a cui chiesero notizie della donna anziana che si aggirava nel bosco. Lei, stupita della domanda, rispose che era meglio starne alla larga, non avvicinandosi alla grotta in cui viveva. Le quattro principesse, dal carattere tenace e temerario, non si fecero impaurire e, tornate sui loro passi,entrarono di nuovo nella grotta. Aperto il passaggio segreto, percorsero il cunicolo fino a giungere in un ambiente più ampio. Lì, imprigionati in una gabbia, c erano i loro genitori. Dovevano assolutamente liberarli ma la gabbia non era chiusa con lucchetti o sbarre ma con la MAGIA. L incantesimo però si ruppe al canto della melodia che la Regina cantava loro prima di coricarsi Viola, Margherita, Rosa e Camomilla dormite liete. Liberati i genitori, cercarono di fuggire ma incontrarono la strega. Dopo un breve scontro la strega fu sconfitta dalla forza della famiglia ormai di nuovo unita, pronunciando insieme le parole: Tu, o malvagia, fai uscire la cattiveria da te stessa!!!. Eleonora De Carolis Serena Toti Elisa Giuliani Giorgia Demofonte Classe prima A

11 10 La ladra di parole C era una volta un regno lontano, governato da un sovrano buono e saggio, che aveva quattro figlie tenaci e coraggiose. Gli abitanti di questo regno vivevano felici e in armonia: stavano insieme, dicevano la verità e si raccontavano storie. Certo, a volte discutevano, litigavano ma poi si chiarivano e facevano pace. Il segreto di tanta armonia risiedeva nella capacità di esprimere le proprie opinioni e i propri sentimenti con parole chiare che venivano comprese da tutti. Ma un giorno la quiete fu rotta dal malvagio comportamento della strega Karimbà che, infastidita da tutta quella armonia, decise di rubare gli strumenti della comunicazione: le parole. Cominciò da quelle meno conosciute affinché nessuno se ne accorgesse per poi rubare parole indispensabili come rispetto, amore, diritto, ascolto, uguaglianza, legge, religione, idee, sorriso, democrazia, protesta, paura, scusa, permesso, accoglienza, istruzione Le parole rubate aumentavano sempre di più e per gli abitanti la capacità di esprimersi diminuiva rendendoli tristi, indifferenti e litigiosi. A gran voce, i sudditi chiesero l intervento di Ecolina, la fata delle parole e della Natura. Ma la fata viveva in un bosco pieno di misteri, particolarmente difficile da raggiungere. Tutti avevano paura di affrontare le difficoltà e gli ostacoli del bosco. Solo le quattro principesse non si persero d animo e si fecero avanti per salvare il regno. Il sole non era ancora sorto ma già il cielo si tingeva del colore rosa delle prime luci del mattino, quando le quattro fanciulle si inoltrarono nel fitto bosco con i loro cavalli bianchi. Le quattro principesse non sapevano come arrivare al bosco dei misteri; allora Cleo, la più intelligente, si ricordò di un antica leggenda e decise di raccontarla alle sorelle: Tanto tempo fa una ragazza, mentre passeggiava per questo sentiero, si accorse di una grande buca e decise di entrarci. La buca era l ingresso di un percorso sotterraneo fatto di grotte e cunicoli. Mentre vagava per questo percorso sotterraneo vide cose che noi non riusciamo neanche a immaginare, e, spaventata, decise di tornare indietro per uscire all aria aperta. Fu bloccata dalla fata Ecolina, che le offrì la possibilità di portare una cosa con sé una volta uscita dalla buca. La ragazza rispose che voleva un oggetto per poterla incontrare quando ne avesse avuto bisogno. Allora la fata le diede un ciondolo a foglia, che la ragazza nascondeva ogni volta all interno di un albero. Ma la ragazza giorni dopo morì e l'oggetto andò perduto. Ora si dice che per incontrare la fata Ecolina serva tale ciondolo.

12 11 Le ragazze iniziarono a cercare, cercare e cercare ma senza alcun risultato. Rinunciarono tutte tranne Zoe, amante della natura e dell avventura, che si impegnò tantissimo e lo trovò nell albero più giovane. Stanche per l intensa giornata, le quattro sorelle decisero di riposare. Il giorno seguente, appena svegliate, le ragazze presero il ciondolo a foglia ed immediatamente si trovarono davanti la fata Ecolina. Subito raccontarono cosa stava accadendo nel loro regno. La fata disse loro: E' stata la strega Karimbà, e per far tornare le parole basta ripetere all incontrario l incantesimo, ma vi dico subito che sarà molto difficile, quindi vi consiglio di fare attenzione. Kim, la curiosona, chiese: Perché ci dici di fare attenzione?. Pam, la più giovane, interruppe la sorella dicendo: Non verrai con noi? La fata rispose: Non è che non voglia: io non posso, perché senza di me nel bosco non fiorirebbero più le piante. Ma ti affido questo bracciale, Pam, che vi aiuterà quando più ne avrete bisogno, e vi indicherà la strada Le ragazze si incamminarono, seguendo sempre le indicazioni del bracciale. Arrivate, notarono che il posto, vicino al loro regno, dove si era stabilita la strega Karimbà, era orrendo: la terra era arida,

13 12 l aria era verde e tutte le piante erano morte. Zoe, Cleo e Kim, le sorelle maggiori, svennero istantaneamente e Pam, spaventata, disse: Perchè solo io non sono svenuta? Sono la più piccola e indifesa tra di noi, non so cosa devo fare. Piangendo si rese conto che la fata Ecolina aveva affidato a lei il bracciale, e pensò che fosse suo il compito di completare la missione. Pam si diresse verso la strega, nascondendosi dietro un cespuglio, e aspettò che la strega pronunciasse l incantesimo. Dopo qualche minuto sentì la strega iniziare a pronunciare l incantesimo: ANTICHE MODERNE, IMPORTANTI BANALI, NASCONDETEVI DA QUESTI MORTALI. LASCIATELI SOLI COSÌ SENZA VOCE, PERCHÉ SOLO VOI PORTATE LA LUCE. Il bracciale magico, con i poteri della fata, cominciò a ripetere l incantesimo al contrario e Pam, anche se terrorizzata, capì di doverlo ripetere. E così pronunciò: LUCE LA PORTATE SOLO VOI PERCHÉ, VOCE SENZA COSÌ SOLI LASCIATELI. MORTALI QUESTI DA NASCONDETEVI, BANALI IMPORTANTI, MODERNE ANTICHE. Il contro-incantesimo funzionò, le tre sorelle si risvegliarono e abbracciarono Pam, e nel cielo apparvero a migliaia, come farfalle che volano, i forzieri magici custodi delle parole: I LIBRI. Gli abitanti finalmente ebbero di nuovo tutte le parole e con esse la capacità di esprimere se stessi: le proprie emozioni, ansie, paure, sentimenti, amore, scoperte, idee, opinioni, divergenze e tanto tantissimo altro e così vissero felici e contenti.

14 13 Personaggi: La strega Karimbà La fata Ecolina Zoe, Pam Cleo e Kim Caterina Borfecchia Sara Longo Federica Percario Classe prima A Un cavaliere a scuola Era una giornata come le altre, o almeno cosi io credevo. Come tutti i giorni andai a scuola. Una volta entrato in classe, poco dopo, entrò anche il prof. Giorgi che diceva di aver preparato un vino non alcolico che teneva in una bottiglia. Il vino non era per niente invitante per il suo colore verdastro. Ma il prof. riteneva che fosse buono e voleva anche farcelo assaggiare. Il primo volontario fù Matteo. Il prof. gli riempì il bicchiere con l intruglio, che secondo me era un vino invecchiato, anche di molto, ma forse troppo: infatti dopo il primo sorso il povero Matteo, con grande stupore di tutta la classe, si trasformò in un cavaliere medioevale. Si guardava intorno come per dire:<ma dove sono capitato?>in preda alla confusione uscì dalla classe correndo. Io rincorrendolo lo trovai in sala di informatica mentre cercava di acchiappare la scritta del salvaschermo che passava sullo schermo di un computer. Allora gli dissi di fermarsi e che non l avrebbe mai presa perché non era vera ma virtuale. Ma compresi che gli avrei dovuto spiegare che cosa significasse virtuale perché stava facendo una faccia delle più strane che io avessi mai visto. Allora gli dissi che si trattava di un immagine finta creata da un "energia magica" perché non credevo che un cavaliere avrebbe capito cosa fosse l elettricità. Ma mentre parlavo lui guardava stranamente la tastiera: riuscii a fermarlo prima che scagliasse la sua spada contro lo sfortunato oggetto. Cosi lo portai a mensa per fargli capire cosa fosse un frigorifero e cominciai a spiegare: <Questo si chiama frigorifero, serve per conservare le cose che mangiamo. Usa il freddo che è prodotto dall "energia magica" per conservare le cose>. Che usasse il freddo avrei anche potuto non dirglielo perché mentre continuavo la spiegazione lui infilò la testa nel frigo e tirandola fuori

15 14 disse: <Brrr!!>. Poi salimmo per le scale ma lui, avendo visto che era buio, tornò indietro dicendo che voleva prendere una candela. Gli dissi che non avevo ancora acceso la luce; allora lui mi chiese: <Come fai ad accendere la luce senza fuoco?> Gli spiegai che con l "energia magica" si poteva fare la luce. Poi ci dirigemmo in portineria; ho preso il telefono, e lui mi chiese:<che cos è? E un sasso luminoso?> disse guardando il display. Provai a spiegargli:<questo si chiama telefono e serve per parlare con altre persone anche se sono lontane. Funziona così: devi pigiare questi tasti dopo di che il telefono della persona con cui vuoi parlare emette un suono. Per iniziare a parlare si deve spingere questo pulsante verde, invece se si vuole smettere di parlare si spinge questo pulsante rosso>. Allora lui mi chiese di provarlo e io glielo diedi dato pensando che avesse capito come funzionasse; invece cominciò a pigiare i tasti all impazzata con una forza inaudita e poi gli scivolò dalle mani cadendo ma, per fortuna, senza rompersi. Allora pensai:<forse è meglio lascar stare il telefono>, così lo portai in sala d attesa e indicando il videoproiettore dissi:<lo vedi quello?> E lui per tutta risposta osservò:<si, ma per quale motivo appendete una scatola così strana sul soffitto?> Io gli spiegai:<no, non è una scatola, ma si chiama videoproiettore, è un altro oggetto che funziona con l "energia magica" e serve per far apparire delle immagini su quella parete con la luce>. E stato divertente far conoscere la tecnologia di oggi a un cavaliere medioevale ma credo che sia il caso di dire al prof. di lasciar stare le bevande perché non sono proprio il suo forte.

16 15 Matteo è diventato un cavaliere, perché quell intruglio non doveva bere; con quel vino invecchiato è tornato al passato. Il prof. le bevande deve lasciar stare, è meglio se torna ad insegnare! Guido Percavalieri alias Giacomo Pignotta Classe prima A Katherine e la Maledizione di Kindom Katherine Elisabeth De Santis era una giovane principessa del regno di Kindom, ma di certo questo ruolo non le si addiceva affatto. Prima di tutto odiava indossare quei vestiti ampi e quelle scarpe dai tacchi vertiginosi, non perché non le piacessero ma perché non la rispecchiavano. Aveva tutto ciò che qualunque sedicenne avrebbe desiderato, ma a lei non importava più di tanto. Tutto quello che chiedeva era di vedere felice e spensierato il suo popolo, i Kindomiani, che ormai, a causa di una maledizione, non sorrideva da tempo

17 16 Katherine si guardò un altro po allo specchio, non ancora soddisfatta del suo aspetto per la festa in suo onore. Di certo l idea di stare in mezzo a tutte quelle persone false e un po snob non la entusiasmava più di tanto, ma era costretta a farlo. Contemplò ancora un po il suo riflesso. Era una ragazza bellissima: magra, con grandi occhi azzurri, il naso all insù e con lunghi capelli biondi come il grano e boccolosi. Passarono altri dieci minuti. - Elisabeth! - Si sentì chiamare la ragazza. - Eccomi, sono qui rispose lei calma. - Che ci fa ancora così?! Sono già arrivati gli ospiti! Disse la sua cameriera. Katherine uscì dalla stanza e andò un secondo in terrazza. Si guardò intorno: non riusciva a capacitarsi di quanto Kindom fosse cambiata. Non aveva più quei colori allegri da quando quella strega fece quell incantesimo. Se lo ricordava come fosse stato il giorno prima - Ecco, adesso una maledizione incombe su di noi: Kindom non sarà più un paese felice e colorato come una volta, ma sarà sempre grigio e triste! L unico rimedio, per i Kinfdomiani, è quello di farmi sconfiggere dalla principessa, ma sappiamo tutti che non succederà mai! Kat sarebbe tanto voluta partire per sconfiggere una volta per tutte la strega, però sua madre, la regina, diceva che era troppo piccola. Il tempo sembrava non passare più per la principessa, costretta a partecipare a quella festa. Al temine del banchetto, andò a parlare con sua madre. - Madre, la prego, mi faccia partire per sconfiggere la strega! esclamò lei speranzosa. - Tesoro, mi dispiace, ma potresti anche non farcela e non voglio rischiare. - - La prego, non vede com è ridotto il regno?! - - Si, me ne rendo conto, ma - - Niente scuse, madre, ho sedici anni, so cavarmela da sola ormai! disse Katherine interrompendo la regina. - Va bene, se sei tanto convinta ti lascio partire, ma fai attenzione! - - Grazie madre. Detto questo, Kat si convinse che avrebbe fatto qualunque cosa per salvare il suo regno, qualunque Andò a dormire prestissimo, l indomani sarebbe stato un giorno difficile da affrontare.

18 17 Si svegliò piena di energie. Fece colazione, si vestì e si preparò per il lungo viaggio. Andò nella stalla e prese Pegaso, il suo fedele cavallo alato. Prima di incamminarsi verso il bosco incantato, andò a salutare sua madre. - Mi raccomando, sta attenta disse la regina prima di darle una boccetta. - Che cos è? - È una pozione magica, adesso non ti posso dire a cosa serve, ma lo scoprirai da sola - La fanciulla guardò un ultima volta Kindom, prima di cominciare a galoppare in sella al cavallo, mentre la madre vedeva la sua figura piano piano scomparire tra gli alberi. A mezzanotte, Kat decise di accamparsi con Pegaso nel bel mezzo del bosco. La principessa rimase letteralmente a bocca aperta davanti a quello spettacolo della natura. La primavera aveva colorato gli alberi di un verde intenso con delle macchioline color rosa chiaro. Poco distante scorreva un fiumiciattolo. L acqua era cristallina e c erano dei graziosi pesci rossi che sguazzavano nel fiume. Prese due pietre e cominciò a sfregarle, così da creare il fuoco per riscaldarsi. Il resto della serata passò velocemente finché non si addormentò. Il giorno seguente riprese il viaggio. Ad un certo punto sentì qualcosa muoversi fra i cespugli, perciò si fermò. Man mano che si avvicinava il rumore, Kat si faceva sempre più forte. All improvviso sbucò dalle foglie un simpatico folletto; Katherine sobbalzò dallo spavento. - Ciao, sono Tim e sono incaricato di parlarti della strega- esclamò allegramente lui. Passò un oretta e Tim non aveva smesso nemmeno un secondo di parlare. Verso il tardo pomeriggio arrivarono a destinazione. Quel castello faceva venire i brividi solo a guardarlo; infatti era tutto nero con delle bandiere rosse. Il cielo era grigio e ogni tanto rimbombava qualche tuono, il che era molto strano considerando che nemmeno pioveva. Arrivati all entrata, chiusero i ponti levatoi. - E ora come facciamo? chiese Kat scendendo dal cavallo e legandolo a un tronco. - Lascia fare a me! rispose Tim convinto. Prese una strana polverina e la mise su tutto il ponte. All improvviso le catene cedettero e il ponte si abbassò, così lo attraversarono. Entrarono nel castello, stranamente, con estrema facilità. All interno era bellissimo: le pareti erano rosse ed era pieno di mobili d oro e d argento. Continuarono ad avanzare nel corridoio. Kat si fermò ad osservare un quadro, che ritraeva la

19 18 strega da giovane. Era davvero una bella ragazza pensò la principessa. Rimase altri dieci minuti a contemplare quel dipinto, ma ad un certo punto si sentì afferrare da due braccia possenti e perse i sensi. Si risvegliò in una camera abbastanza ampia, dalle pareti grigie; all interno c erano anche degli strani macchinari e delle ampolle enormi. Si guardò un po intorno ancora sconvolta per l accaduto. Notò una figura che si avvicinava piano piano. Era la strega! Katherine si rese conto di essere legata, cercò subito di liberarsi, ma non ci riuscì. Passarono le ore e lei era ancora intrappolata lì. Vide Tim in lontananza, così gli chiese aiuto; lui riuscì a liberarla mordicchiando la corda. Kat cominciò a cercare la strega e dopo un po la trovò. - Non mi sconfiggerai mai! - Esclamo lei. Tirò fuori da un cassetto una bacchetta magica e cominciò a fare incantesimi. Lei cercò di schivarli, però non poteva continuare così. Doveva trovare un modo per sconfiggerla, ma quale? Si ricordò della pozione che la regina madre le aveva dato, la prese e la bevve tutta in un sorso. La strega riuscì a colpirla, però non successe nulla. Così la principessa capì il compito della pozione. - Dannazione! Tua madre ti ha dato la pozione per renderti immune ai miei incantesimi! esclamò lei preoccupata. - Già, ora ti sconfiggerò! Detto questo, prese la spada e gliela conficcò in gola, mozzandole la testa. Sangue freddo scorreva dal corpo della strega, mentre piano piano il suo corpo si dissolveva nell aria fresca sotto forma di tante farfalle. Dopo dieci minuti non era rimasto più niente.

20 19 Katherine tornò a casa vittoriosa con Pegaso e Tim. Kindom era tornato il regno felice, spensierato e colorato di una volta, così tutti si congratularono con lei e ripresero a sorridere. Qualche anno dopo venne incoronata regina e governò felice sui Kindomiani. Così, come in ogni fiaba che si rispetti, vissero tutti felici e contenti. Aurora Roio Classe econda B Il Visconte dimezzato di Italo Calvino Pensieri in libertà di Lavinia Scimìa Era il giorno che precedeva la data di scadenza per la consegna della recensione sul libro assegnatoci e io purtroppo non l avevo ancora fatta. Potete immaginare quanto fossi disperata, ma visto che purtroppo tutto si deve affrontare quel giorno andai a scuola ansiosa di conoscere il voto dell ultimo compito di grammatica, con mio grande stupore scoprii di avere preso quattro e mezzo! Un brivido mi percorse tutta la schiena, fino al cervello e per lo spavento, dovuto a quel pessimo voto, svenni. Quando alla fine mi risvegliai mi trovai seduta sulla poltrona della segreteria in fondo alle scale con un enorme bozzo proprio in mezzo alla mia testa. Mi sentivo libera e anche più leggera, mi avvicinai a Rossella e le chiesi un foglio di carta e una penna, poi ritornai a sedermi con l intenzione di cominciare a scrivere la relazione sul libro, ed ecco cosa scrissi:

21 20 Relazione su un libro a piacere: Il libro che ho letto Il visconte dimezzato di Italo Calvino non mi è piaciuto per niente. Innanzitutto l immaginazione dell autore mi è sembrata davvero troppo sconfinata, tutto ciò che è stato scritto non ha niente di reale. Non sono rimasta per niente colpita dalla bontà del visconte che curavae aiutava le persone malate o del dottor Trelawneyche aveva interrotto la ricerca dei fuochi fatui per andare ad aiutare la gente che necessitava di un medico, troppo buonismo! Decisamente meglio la cattiveria del Gramo che ho trovato invece un personaggio molto positivo. Inoltre, non mi è piaciuta nemmeno l impostazione narrativa del testo, ho avuto l impressione che tutti i tempi verbali fossero sbagliati e A quel punto una donna con un cappello e un cappotto nero entrò in segreteria e con lei il vento che proveniva dall esterno, così un altro brivido mi percorse la schiena. Rilessi quello che avevo scritto, ma dato che lo trovai inadatto da consegnare alla professoressa, ricominciai da capo, ed ecco cosa scrissi: Relazione su un libro a piacere: Il libro che ho scelto, tra quelli assegnati dalla professoressa Carucci, si intitola Il visconte dimezzato di Italo Calvino. Questo libro mi è piaciuto molto, soprattuttoper l ironia e la

22 21 fantasia dimostrati dall autore. Ho trovato molto divertente la parte in cui il visconte buono passa e cura tutti e dopo di lui arriva il Gramo che distrugge tutto ciò che l altro aveva fatto.era una descrizione particolarmente comica, come quando in un film due personaggi girano intorno a un albero senza incontrarsi mai. Anche se ho trovato un po esagerata la cattiveria del Gramo che uccideva o appiccava fuochi alle case delle persone come se fosse un gioco, il libro nel complesso mi è piaciuto per la sua originalità e mi ha appassionato dall inizio alla fine e A quel punto sentii un rumore di passi affrettati scendere per le scale e apparve di fronte ai miei occhi la figura dolce e minuta della professoressa Carucci. Lei si avvicinò a me e mi disse: Scusa Lavinia, volevo dirti che ho fatto un po di confusione con le verifiche, in verità al compito di grammatica hai preso otto e mezzo e quello che ti ho consegnato erroneamente non era il tuo compito ma quello di un tuo compagno. A quel punto un ondata di sollievo mi percorse la colonna vertebrale e mi alzai dalla poltrona, mi sentivo leggera come una piuma e camminando a un palmo da terra per la felicità seguii la professoressa che si dirigeva in classe. La Lavinia (Scimìa) dimezzata classe terza A

23 22 Halloween che passione!

24 23 La Scuola maledetta Il 2014 era iniziato da un mese. Intorno al Colle si aggirava un alone un po più malvagio rispetto agli anni passati. Nell ultima settimana di gennaio erano accaduti strani ma che dico stranissimi fatti che avevano scioccato l intera scuola Driiiin! L intera classe si mise ad implorare a causa dell inizio della lezione di grammatica: -Nooo Nooo! Scappate, ci saranno morti e sepolti Nooo!!- All entrata della Professoressa C. gli animi bollenti si placarono e - Buongiorno professoressa!- Pian piano l insegnante si diresse sul suo trono; tutti noi ci rifugiammo nelle trincee e prendemmo il sacro libro di grammatica, però dalle retrovie emerse un verso primordiale <Diuuuuuuuuu!!> Il verso proveniva dall alunno Flavio Binanti. Ovviamente il colpevole rinnegava l evidenza ma su di lui incombette il peso della nota disciplinare seguita dall . Un secondo dopo una penna esplose e macchiò gli indumenti del povero Pelliccioni. La macchia però era molto strana, infatti sulla maglietta dell alunno si formò una scritta: I can see you La classe era atterrita e scossa dall accaduto ma la lezione proseguì comunque. Trascorsero lentamente le quattro ore e finalmente giunse la ricreazione. Gli alunni si chinarono per prendere i viveri dallo zaino ma erano tutti spariti, volatizzati, scomparsi! -Mistero oppure un ingenuo scherzo!?- esclamò il povero e affamato Nanni. Gli alunni decisero di passar sopra a tutto ciò e scesero giù in cortile. Finita la ricreazione la III A era affamata e stanca. Ritornati in classe gli alunni trovarono scritto sulla lavagna: Have you hungry!?- Eravamo tutti un po frastornati ma riuscimmo a terminare le due ore prima della fine della scuola. Suonò la campanella e ci dirigemmo verso la porta che però non si apriva. -Ma non mi dire!!- esclamò Nanni con tono ironico. Eravamo rimasti chiusi dentro la classe e non vi erano vie di uscita. Decidemmo allora di indagare

25 24 su questi fatti. Formammo un gruppo di sei persone chiamato I giovani detective ; eravamo io, ovvero Brusca il tuono, Binanti Mad6, Alessandro Ale 2020, Nanni il Ciccio ed Alice beh! Alice. Indagammo sulla scena del crimine (la lavagna) e trovammo solo un gessetto, il cancellino e un cappello blu nell angolino sinistro dietro la cattedra. Prendemmo l oggetto e lo esaminammo riflettemmo e capimmo che quel cappuccio apparteneva a Fratel Vincenzo. Ad un tratto nel corridoio vedemmo un piccolo omino pelato ; tutti noi esclamammo <E Fratel Vincenzo>; subito dopo saltò la luce e si sentì un urlo. Si riaccesero le luci -Il Capoccia, il Capoccia è sparito!-. D Agostino aveva fatto la stessa fine delle merendine. Passarono due, tre, quattro giorni e intanto l intera scuola era rimasta chiusa nelle proprie classi; a volte si verificavano atti di cannibalismo. Infatti Nanni, il più affamato, mangiò Filippo e Pelliccioni. Fatto sta che il giorno successivo morì di mal di stomaco. Negli ultimi giorni risuonava continuamente una serie di lamenti che provenivano dal sotterraneo, però ad un certo punto sentimmo un urlo e vedemmo il povero Fratel Vincenzo steso a terra con una gamba rotta. Allora fu in quel momento che comprendemmo che il povero omicciolo non era colpevole. -E allora chi è??- esclamò Alice -Ho capito chi è! No, non è vero -. Poco dopo il corpo del povero Frère venne portato via da un uomo; non si riusciva a comprendere bene chi fosse ma una cosa era certa: chi aveva rapito Marco e il povero Frère. Ad un tratto si aprirono di colpo tutte le porte delle classi; il portone principale della scuola però era ancora chiuso e quindi vietava l uscita. All interno del gruppo d investigazione si erano verificati radicali cambiamenti a causa della morte di Nanni. Infatti la brigata si sciolse e restammo solo io ed Ale Ci dirigemmo verso la scena del fattaccio ed esaminammo le tracce; vi era un pezzo di carta su cui era scritto NOT Il pezzo di carta era strappato e pertanto impediva la decifrazione della parola. Poi vedemmo delle impronte di scarpe che attraversavano l intero corridoio ed andavano a finire nella stanza del Preside. Nella stanza però non vi era nessuno; allora io ed Ale entrammo con cautela per vedere fino a dove arrivassero le impronte. Seguimmo con lo sguardo i segni del cammino che si interruppero davanti ad una botola; -Sono i sotterraneiesclamò Ale. Entrambi avevamo paura ma alla fine entrammo (ovviamente io entrai per primo ). Più scendevamo e più i lamenti si facevano forti. Arrivati nei sotterranei vedemmo intorno a noi i vari apparecchi tecnologici e una scrivania con un computer; dietro il monitor scorgemmo il preside

26 25 Rotunno! Passava le intere giornate ad inviare di note disciplinari agli alunni. Ultimamente si era concentrato su D Agostino per punirlo dei continui versi. Durante la settimana lo sciagurato aveva accumulato sei note. Ad un tratto Driiiin! -No, il suono della campanella Nooo!-. Su, ragazzi, consegnatemi i vostri temi d italiano-.-nooo! Prof., non ho finito il tema!!!-. Lorenzo Bruschini classe terza A La mia ora era arrivata Da alcuni giorni nella scuola di Colle La Salle accadono fatti strani. I pennarelli spariscono dagli astucci delle ragazze; le penne esplodono all improvviso durante i compiti in classe mentre le merende degli studenti si volatilizzano prima che inizi la ricreazione. Note di demerito appaiono sul registro come per magia. I professori e i genitori sono molto preoccupati e spaventati. Al contrario gli studenti, che dovrebbero essere terrorizzati, non hanno né timore né sospetto;piuttosto dimostrano di divertirsi molto in una simile situazione. I ragazzi sono certi che la magia e le favole ascoltate fin da bambini sono divenute finalmente realtà e pertanto non vogliono perdere neppure un minuto di divertimento prima che questa storia volga al termine. Questa storia non mi quadrava. Mangiai un biscotto ed esaminai la lista degli indagati per la seconda volta. Nessuno di questi suscitava in me un minimo sospetto. La mattina seguente mi recai a scuola e chiesi alla bidella se fosse possibile conversare con il Direttore; lei annuì. Nel frattempo udivo delle voci provenire dalla porta dell ufficio: c era qualcuno a colloquio con il Preside. Bussai ed entrai. Nella stanza semibuia accanto all anziano Direttore c era il Prof. Rotunno, il Preside della scuola secondaria di primo grado. L atmosfera era seria e tesa. Qual è il suo parere riguardo ai fatti accaduti? mi chiese il Preside. Ho iniziato l indagine. Sono stupita e preoccupata. Non ho mai lavorato ad un caso così complesso. È molto probabile che si tratti di

27 26 fenomeni soprannaturali dato che tali fatti in natura non possono verificarsi. Per qualche secondo regnò uno silenzio oscuro che mi fece rabbrividire; furono attimi durante i quali ero in grado di percepire ogni pensiero e stato d animo. Ebbi il coraggio di rompere quel silenzio riprendendo a parlare con voce solenne: Signor Direttore, vorrei essere testimone oculare del fenomeno. Vorrei trattenermi in una delle classi durante l orario di lezione. Salutai ed uscii dalla stanza tirando un profondo respiro. Ero stanca e quell atmosfera m inquietava. Entrai in una delle classi. I ragazzi erano allegri come sempre, quasi fossero estranei a ciò che stava accadendo. La Professoressa Carucci si avvicinò subito a me. Lessi nei suoi occhi grande timore e preoccupazione; si trattava del medesimo stato d animo che tormentava tutti gli adulti della scuola. Le delineai un breve riassunto delle indagini che stavo svolgendo quando si spense improvvisamente la luce. La Professoressa iniziò a tremare mentre i ragazzi emettevano gridolini di agitazione. Cercai di rassicurarla. Mi affacciai fuori dall aula; il corridoio era immerso nella più completa oscurità. Qualcuno mi puntò la luce accecante di una torcia sul viso; era il Preside che faceva capolino attraverso la porta dell aula. Lui ci porse una torcia e raccomandò alla Professoressa di badare ai ragazzi mentre i tecnici tentavano di far tornare la corrente. Gli alunni sembravano cavalli impazziti. Non riuscivo a comprendere il significato di quelle grida; erano dovute alla gioia o allo spavento? Tutto era molto confuso. Presi il controllo della situazione dato che l insegnante non ne era in grado a causa dello spavento. Imposi ai ragazzi di smettere con le loro grida che creavano maggiore tensione e trambusto. In quel momento avvertimmo il rumore cadenzato di lugubri e lenti passi provenienti dal corridoio che si avvicinavano sempre di più. Poi il rumore cessò improvvisamente; feci per voltarmi per scoprire di chi si trattasse ma una mano gelida e fredda mi toccò la spalla. A quel punto il gran frastuono che dominava la classe svanì di colpo. Non riuscivo più a respirare. Sentivo il sangue raggelarsi nelle vene ed il mio cuore smise di battere. Il tempo si era fermato. Avvertii un silenzio inanimato come quello che regnava sulla terra prima della comparsa dell uomo. La mia ora era arrivata. Carlotta Budini classe terza A Peccati di curiosità Io riesco a scorgere la paura negli occhi dei miei compagni. Loro vivono nel terrore dalla prima all ultima ora e non a causa di verifiche ed interrogazioni; hanno comportamenti strani e soprattutto ultimamente, visto che gli episodi si fanno via via più frequenti. I professori, però, sembrano più preoccupati che impauriti; è come se sapessero qualcosa E tremendo vedere la mia

28 27 classe così mansueta a causa della paura; siamo sempre stati euforici mentre quest anno Non abbiamo più il coraggio di uscire per andare in bagno! Cosa si nascondeva dietro tutto ciò? Saremmo riusciti ad arrivare al nostro Esame di Stato sereni? Avremmo dovuto temere che la nostra tesina si smaterializzasse? Bisognava porre fine a questa situazione Erano le 8.10 ed ecco lo squillare della prima campanella che segnava l inizio delle lezioni. La Professoressa Carucci ci scortò in classe; le tremavano le gambe ed aveva gli occhi fissi in un punto preciso del pavimento; si poteva facilmente dedurre che non era un bel pensiero ciò che la tormentava. Sperando si trattasse di un incubo, chiesi con voce titubante di andare in bagno. Il corridoio era deserto; si potevano percepire a malapena le voci flebili degli altri insegnanti. Sorpassai velocemente il bagno dei maschi, ormai vuoto da quando un ragazzo della prima media non fece più ritorno da lì. Il bagno delle ragazze era situato a fianco della biblioteca. Quel luogo mi metteva i brividi. Le porte cigolavano in continuazione mentre la luce andava sempre più affievolendosi. Si poteva avvertire chiaramente un rumore di gocce che cadevano dal rubinetto dei lavandini; inspiegabilmente, però, non vi erano tracce d acqua nei lavabi. Decisi di tornarmene in classe il prima possibile e, non appena mi sedetti al mio banco, ci fu un black-out. Il corridoio divenne nero, la porta e le finestre si aprirono contemporaneamente lasciando entrare aria gelida. Dopo qualche minuto la luce tornò e mi accorsi che l insegnante era scomparsa insieme a cinque miei compagni. Un brivido percorse la schiena di ciascuno di noi e non a causa del freddo che proveniva dalla finestra. Al suono della campanella la porta dell aula si chiuse di colpo e si

29 28 avvertirono i soliti misteriosi mugugni risalire da un punto non decifrabile dell edificio; sembravano grida di bambini torturati. In genere le urla cessavano al riaprirsi della porta dell aula ma quel giorno esse continuarono a riecheggiare attraverso il corridoio. Afferrai il braccio di Lavinia e corsi verso la biblioteca; più ci avvicinavamo più i lamenti diventavano forti. Sulla porta trovai impronte di mani mentre sul pavimento notai deformi macchie di sangue. Lavinia mi strinse a sé pregandomi di andarcene immediatamente da quel luogo. Io non risposi ed entrai trascinandola con me. Ci saranno stati cento libri disposti in ordine alfabetico entro due scaffali. Le grida provenivano da uno di questi; cominciammo a cercare tra dizionari e libri di narrativa. Finalmente trovammo il volume dal quale uscivano i terrificanti lamenti; era un testo dalla copertina rovinata e piena di polvera che nascondeva un titolo in latino; mi voltai verso Lavinia ma lei era scomparsa. Atterrita aprii il libro ed iniziai a leggere. Il testo narrava la storia di una bambina della mia età ambientata negli anni 70. La ragazza aveva trovato il libro che io tenevo in mano ed all interno del quale era contenuta una maledizione che incombeva da molto tempo sulla scuola per un motivo sconosciuto. La poverina aveva tentato di bruciare il testo ma quest ultimo le aveva strappato la vita trascinandola al suo interno. Arrivata a quel punto della storia, il libro si chiuse di colpo trascinando dentro anche me a causa della mia eccessiva curiosità Alice Valente classe terza A Incubo di note Ricordo ancora quando tutto è iniziato. Era un lunedì cupo e triste; salivo le scale con il mio amico Gianmarco quando sentimmo degli strani rumori provenire dalla nostra aula. Una volta arrivati, notai che si trattava semplicemente dei nostri compagni i quali passavano il tempo saltando da un banco all altro o giocando a calcio in classe. Tutto sembrava tranquillo, troppo tranquillo Un secondo dopo entrò la Professoressa C. e un tuono risuonò nel cielo. Sulla classe piombò il silenzio e l insegnante guardò fisso negli occhi il povero Flavio che cadde sul banco tramortito. La stessa tirò fuori dal cassetto l orribile Registro e la sua complice Penna ed annunciò con voce inquietante: Oggi è il giorno del sorteggio alla nota!. Era un gioco che aveva messo in pratica da qualche settimana che consisteva nel sorteggio di un fortunato alunno che avrebbe ottenuto una nota sul registro. Si trattava di una tortura orrenda per i ragazzi. Quel giorno sarebbe toccato a Marco ma il ragazzo stranamente era assente da diverse settimane. La domande mi sorse spontanea: Cosa stava accadendo? Qual era la fonte di quegli strani versi provenienti dal seminterrato?. Mentre la Professoressa Carucci ordinava crudelmente agli alunni di pulire il pavimento, entrò il Professor R. Il Preside aveva una giacca nera in pelle, una benda sull occhio destro e, nonostante ciò, mostrava uno sguardo sinistro. I miei compagni ed io facemmo il consueto

30 29 inchino scolastico. Il Professore ci informò: Da oggi in poi non avrete più la ricreazione! e uscì velocemente dall aula per diffondere la terrificante notizia nelle altre classi. Al termine delle lezioni io e Gianmarco stavamo attraversando il corridoio quando, arrivati davanti alla porticina dell ascensore, una mano tenebrosa afferrò il mio compagno; io provai a trattenerlo ma non feci in tempo. Atterrito tornai a casa ma neppure le ultime terrificanti vicende mi spinsero a svolgere i miei compiti. Il giorno successivo entrai in classe e trovai Manuel, Lorenzo e Alessandro seduti in un angolo della classe con un espressione terrorizzata. Immediatamente corsi verso di loro e chiesi cosa stesse accadendo. Loro risposero: Nella scuola non c è più nessuno! Siamo rimasti soltanto noi quattro e l intero corpo Docente! a quelle parole sbiancai e svenni. Ci vollero quasi venti minuti per farmi rinvenire. Tornai al mondo reale ed esclamai: Dobbiamo attraversare la scuola per arrivare nei seminterrati dove sono sicuro che troveremo spiegazioni tutta questa assurdità; tuttavia bisogna stare attenti a Marco! La leggenda narra che un giorno un ragazzo di nome Marco era stata posto a guardia del seminterrato poiché aveva un potere mistico. I suoi agghiaccianti versi potevano essere percepiti da una distanza di più di tre chilometri. Io mi armai di una squadra che affilai personalmente; i miei compagni con la mano destra agitavano in aria le gambe del banco, che loro utilizzavano come spada, mentre tenevano nella sinistra le tavole di quello come scudo. Eravamo pronti per l avventura! Ormai era calata la notte e nell oscurità la scuola sembrava ancor più terrificante. Mentre ci dirigevamo verso il pericolo spuntò sul nostro cammino il Professor F. con una cartina muta dell Asia in mano minacciando: Venite qui che vi interrogo!. A quel punto io ed i miei amici ci affrettammo verso il seminterrato. Finalmente arrivammo a destinazione e già potevamo avvertire i versi di Marco; ci inoltrammo sempre più nelle profondità dell edificio quando ci ritrovammo davanti il Capoccio, chiamato così dagli alunni della scuola. Marco fece un grande balzo mentre faceva versi tenebrosi come Diuuuuuuu,

31 30 Woile e Mmmmmmmm. Era troppo tardi per tentare la fuga poiché davanti a noi si era schierata un orda di crudeli professori. Non avevamo paura perché eravamo armati. La battaglia durò più di un ora ma alla fine vincemmo noi. Al di là di tutto sentivo che qualcosa era rimasto in sospeso. Dov era finito Lorenzo? Purtroppo giaceva a terra con una nota infilata nel petto. Io corsi subito da lui che mi confidò le sue ultime parole: Non dire a mia madre... che ho preso la nota!. Daniel Maroni classe terza A Un inferno di scuola Sei davvero sicura di conoscere la tua scuola? Anche le sue viscere?. -Ma che diavolo di domanda è?- penso. Il Professore mi sta rivolgendo degli strani quesiti In realtà deve svolgere un sondaggio sul grado di conoscenza della scuola da parte degli alunni. Credo che dovrebbe saperlo, insomma, è il Preside! Giulia esclama. Sì, sì la conosco! Insomma, la frequento da undici anni! rispondo io. Bene, puoi andare.. Mi alzo e me ne vado. Arrivo sotto il porticato e noto una nera scia di fumo che decido di seguire. Arrivo in palestra e scorgo due torce antiche accese che sprigionano delle potenti fiamme rosso sangue. Attraverso la sala e mi fermo davanti al canestro. Dopo qualche secondo sento un coro che intona una melodia cupa e oscura; ad un tratto questa s interrompe e vedo avvicinarsi un cagnolino nero. La bestiolina inizia a mordermi come se volesse dirmi Seguimi!. E allo stesso tempo fastidioso e incantevole così lo seguo lasciando che mi mostri il suo mondo. Lo seguo fuori dalla palestra dove ci sono due uomini ad aspettarci. Il cane s intrufola tra le loro gambe mentre quella musica cupa riprende. Inizio ad avere paura; è una strana reazione poiché io non ho mai paura. Li guardo con occhi pieni di spavento e poi chiedo loro: chi siete? Cosa volete? Loro non rispondono ma dopo qualche attimo il cane inizia a ringhiare. Si avvicina a me e mi mostra i suoi occhi rosso sangue. Non so cosa fare; appoggio la mia mano sulla sua testa e lui inizia a diventare sempre più grande fino a raggiungere i quattro metri d altezza. Grido disperata guardando il suo collo dal quale spuntano altre due teste. -Oh, mamma è Cerbero!- Ha gli occhi rosso sangue, una lurida barba, degli artigli taglienti come denti di squalo ed un possente latrato! Continuo a gridare immobilizzata dal terrore. Il mio cuore batte all impazzata e sembra che stia per esplodere quando l essere inizia a minacciarmi: Avrei potuto divorarti ma me ne sono guardato; il morso è letale e non fa soffrire invece Lui vuole che tu soffra!. -Mio Dio, parla! Cosa mi sta succedendo? I mostri non esistono!- continuo a ripetere dentro di me ma è tutto inutile. Lo vedo, è davanti a me. Che fare? Inizio a correre inseguita da Cerbero che nel frattempo lascia tracce di sangue dietro di lui. -E orribile!- continuo a ripetermi. Finalmente raggiungo il cortile della scuola, mi giro e non c è più nessuno. Era solo un sogno. Faccio un respiro di sollievo. Vedo i Professori seduti sul muretto. Manca il Professor R. Mi chiedo dove sia finito e il dubbio mi tormenta. Arrivo in classe e scoppio in lacrime; i miei

32 31 compagni iniziano a gridare che succede! La Professoressa C. si trasforma in un serpente lungo dagli occhi bianchi ed il corpo rosso sangue. L intera classe inizia ad emettere versi misti a grida. Corro verso la porta ma è chiusa dall esterno. Le luci esplodono e dai lampadari emergono mille fiammelle. La mia testa è impazzita. Sto per arrendermi quando crolla il pavimento e io mi ritrovo in teatro con il Professor Rotunno: Ora hai compreso il senso della mia domanda?. Aveva ragione! In teatro ci sono alberi di cartone che iniziano improvvisamente ad animarsi e a trasudare sangue. Mi dirigo dietro le quinte dove i Professori si mangiano a vicenda. Nel frattempo il Professor F. ripete ossessivamente la capitale dello Sri Lanka dondolandosi su una sedia. Sento dei passi sulla mia testa è Lucifero che incombe minacciosamente sul teatro. Fa strage dei presenti e si dirige verso la mia classe. Mi chiudo nel bagno e avverto i latrato di Cerbero: a quel punto torno nella mia classe ma non trovo più nessuno quelle bestie infernali non hanno risparmiato nessuno Mi affaccio dalla finestra e vedo Cerbero che è tornato ad essere di nuovo un cucciolo nero. -Meno male, stavo davvero sognando!- penso. Ad un tratto qualcosa mi morde la gamba; dolorante mi volto per capire chi sia è tento di difendermi ma Lei mi salta addosso Giulia Pietrobono classe terza A La misteriosa scomparsa di Giampaolo Panza Era lì, disteso, con in mano un orologio e un foglio su cui era scritto L? ; a pochi centimetri da lui c erano un abaco e una mela smozzicata, uno scarabeo gli camminava sulla fronte

33 32 D improvviso un lampo tuonò rompendo il silenzio e le pareti della piramide iniziarono a tremare. E morto - esclamò il dottore Giampaolo Panza ha terminato i suoi giorni da enigmista! Giampaolo Panza era un noto enigmista che da sempre coltivava il sogno di riuscire a risolvere L enigma del Faraone ; per questo motivo si era rinchiuso in una piramide della quale solo lui conosceva i tranelli. Per me si tratta di omicidio disse il suo fidato amico detective Lucio non avrebbe avuto motivo di togliersi la vita! Torniamo alla mongolfiera, si sta facendo buio Subito i due iniziarono le indagini e analizzarono bene gli indizi: una mela, un orologio, un abaco ed un foglio sul quale era scritto: L?. La mela inizialmente non sembrava un indizio valido ma in seguito capirono che il nostro Giampaolo aveva voluto lasciare un enigma da risolvere sulla sua morte al detective e al dottore; come se avesse già saputo che sarebbe morto Nella mela infatti era contenuto un aiuto per un rebus; Lucio si accorse che, accostata la parola mela e la parola scarabeo, formavano una parola che in antico egiziano voleva dire turbante. Certo! esclamò il dottore Alì! Il venditore di turbanti giù in paese! Lui ci svelerà come è morto Giampaolo! Non persero tempo e, presi la mongolfiera e gli indizi rimasti, tornarono ad Ababua ad interrogare Alì. - Salve signoli! Vuole un tulbante paga metà, vuole due tulbanti ne paga uno, ne vuole tle plezzo completo! Pelché ne vuole tle? O mezzo? Se a me paga io felice! Desidelano, i signoli? Alì parlava molto strano Cosa vuole complale?! - Noi non vogliamo niente da te! disse Lucio con aria minacciosa tranne una cosa! Gli mostrò lo scarabeo che aveva trovato sul corpo di Giampaolo. Sì! Io conosce lui! blaterò il venditore lui essele spunk! Scalabeo del venditole di com è che voi chiamate loba piatta con pomidoli? - Pizza? tentò il dottore. - Sì! Pizza! Lui vende pizza molto gustosa! svelò Alì.

34 33 - E dove si trova questo pizzaiolo? domandò il dottore. - Beh, lui ola mi sembla difficile che tu tlova lui, sta in Italia! affermò Alì. - Accidenti! disse Lucio è scappato! Il giorno seguente partirono per l Italia. - Dove potrebbe andare un pizzaiolo in Italia? pensò Lucio. - Ma certo! esclamò il dottore a Napoli! Ho sentito dire che lì fanno una pizza buonissima! Mentre sorvolavano la campagna intravidero Caserta. Siamo vicini! disse Lucio pochi chilometri e siamo arrivati a Napoli. Appena scesi a terra videro lo stato di degrado in cui la città si trovava: c era immondizia ovunque! Tuttavia l odore della pizza sovrastava la puzza di rifiuti. Alla prima pizzeria chiesero di un cuoco proveniente dall Egitto, che per strana coincidenza lavorava proprio lì. - Sai come è morto Giampaolo Panza? lo interrogò Lucio. - Chi? L enigmista? Perché, è morto? mentì il pizzaiolo. - Sì, e noi pensiamo che sia colpa tua! disse il dottore. - Non potete accusarmi senza prove! affermò con decisione lui. - Invece noi le prove le abbiamo! esclamò Lucio Prova numero 1: pochi giorni dopo l omicidio sei scappato in Italia! - Sono qui per lavoro! ribatté il pizzaiolo. - Aspetta, fammi finire. continuò Lucio Prova n. 2: abbiamo trovato il tuo scarabeo sul cadavere. - Accidenti! sussurrò l imputato. - Prova n. 3: perché se non sei stato tu balbetti e sudi?! disse il dottore. - Basta! Sono colpevole! E vero, sono stato io! confessò Ero invidioso perché anche io da tempo lavoravo per risolvere l enigma del Faraone. Sognavo di diventare un bravo enigmista come

35 34 lui. Così iniziai ad andare da lui ogni pomeriggio come apprendista. Solamente io e lui sapevamo come entrare nella Piramide. Un giorno mi svelò di aver quasi risolto l enigma. Era solo una lettera rimasta da tradurre: la L. Non riuscivamo a capire cosa stesse a significare e lui era quasi impazzito. Cominciò a scrivere L? dovunque! Passarono mesi e lui finalmente comprese il significato di quella lettera; io ero invidioso, non meritavo anch io un po di fama? Quella sera a cena mi feci spiegare il suo ragionamento e, mentre mangiava la frutta, lo uccisi. Non so come abbiate fatto a capire che sono stato io. Forse per gli indizi. - Quindi tu sapevi degli indizi? domandò il dottore. - Certo! rispose lui grazie alla sua intelligenza aveva compreso che stavo per compiere l omicidio premeditato e, mentre preparavo le valigie per scappare in Italia, compresi degli indizi, ma era troppo tardi e lasciai tutto così pensando che non sareste mai risaliti a me. Mi sbagliavo evidentemente! Gli misero le manette e lo portarono in distretto dal tenente Whisky il quale, sentite le spiegazioni del caso, scoppiò in una fragorosa risata. Emma Treggia classe seconda A Io sono te, tu sei me. Era strano. Tutti i ragazzi della sua età andavano fuori a giocare, ridevano, si divertivano Lui no. È speciale. dicevano. Sembrava estraneo a tutto ciò che lo circondava. Forse è triste? tutti si domandavano. Lo devo portare dallo psicologo? diceva preoccupata la mamma a suo marito.

36 35 Ma no, nessuno di loro aveva ragione. Lui non era né triste né speciale né, tantomeno, aveva bisogno di andare dallo psicologo! Al contrario lui era un genio; il problema era che nessuno lo sapeva. Lui era diverso; non era come tutti gli altri esibizionisti che lo circondavano: lui preferiva tenersi la sua genialità tutta per sé. Lui non era, o meglio, non voleva essere Norberto il genio ; lui voleva essere semplicemente Norberto. Durante la ricreazione stava in disparte a fissare le foglie; era affascinato dalla loro struttura, la loro anatomia. Adorava leggere, scrivere, guardare film e, soprattutto, fare esperimenti. Come adorava fare esperimenti! La sua mamma era solita impazzire quando trovava l antenna televisiva staccata o delle pentole della cucina misteriosamente scomparse o perfino una rana dissezionata in salotto! Per questo veniva sempre messo in castigo, ma era felice; era felice perché nel suo piccolo aveva dato un contributo alla Scienza e questo lo faceva sentire adulto. Mentre gli altri si sentivano grandi dicendo parolacce, fumando e non facendo i compiti, lui preferiva sentirsi grande così. Sognava di diventare un giorno uno scienziato come quelli che erano nominati nel suo libro preferito I GRANDI MITI DELLA SCIENZA, segreti e formule per diventare come loro.. Un giorno sfogliando il suo libro si accorse di un esperimento particolare, indicato in fondo alla pagina. Si intitolava: Come clonare una persona. Cedric Foggy.. Cedric Foggy, ma chi era? Norberto non ne aveva mai sentito parlare. Fece una ricerca Cedric Foggy, scienziato pazzo arrestato per danno grave alla persona. A seguito di un esperimento per la clonazione eseguito sul Sig. Robert Glee, il Sig. Foggy ha trasformato il suddetto in un uomo-formica. Le dichiarazioni dello scienziato: Non sarebbe successo se non fosse entrata quella formica nella capsula. I miei calcoli erano esatti. È praticamente impossibile che qualcosa vada storto. La risposta della vittima: Te la farò pagare! Per ulteriori informazioni cliccare qui. Arrivederci.. Norberto era sbalordito ma anche un po impaurito; dopo averci pensato un po si convinse che valeva la pena correre il rischio per la Scienza. Per l esperimento avrete bisogno di: due capsule alte 200 cm e larghe 50 cm, un cavo elettrico di spessore 1,00 cm, un invertitore molecolare e una capsula di Uranio. Rappresentava un problema per Norberto: come avrebbe fatto a trovare tutta questa roba? Ci pensò un po su e poi gli venne un lampo di genio. Avrebbe usato come capsule due bagni chimici presi in spiaggia e avrebbe staccato il cavo elettrico da una vecchia lampada. Per quanto riguarda l uranio scoprì che lo sterco di mucca si sarebbe rivelato una grande fonte di energia pari all uranio. L unico problema rimaneva l invertitore molecolare. Era ancora lì a scervellarsi su come avrebbe fatto a trovare quest ultimo ingrediente, quando entrò sua madre: Norberto! Che fai ancora in piedi a quest ora? Al computer per di più! Fila a dormire! Un po triste di essere stato interrotto ma contento di andare a letto, il nostro piccolo genio diede il bacio della buonanotte alla mamma e si coricò. Il mattino seguente Norberto, mentre andava a scuola, si imbatté in un uomo alto, magro e abbastanza anziano con uno scatolone in mano; vide che barcollava camminando come se si stesse trascinando dietro le gambe e lui, che era molto gentile, domandò: Ha bisogno di aiuto?. Il vecchio rispose bruscamente: No, non ho bisogno di te, io non ho bisogno di nessuno! Cof, Cof. Mentre se ne andava gli cadde dalla tasca un foglietto su cui era scritto per il Sig. Cedric Foggy ;

37 36 subito Norberto si ricordò del suo esperimento e corse verso di lui: Lei è il Sig. Foggy? Io la ammiro per ciò che ha fatto, sa? E cosa c è nella scatola? Il curioso Norberto si sporse e Proprio lì in mezzo trovò ciò che gli serviva: un invertitore molecolare! Il vecchietto gli strappò di mano la scatola in modo repentino: No, questa non è roba per ragazzini! E poi, sentiamo, cosa te ne faresti? Il nostro, che aveva già la risposta pronta, lo supplicò: La prego, è per un esperimento vorrei clonare una persona. Sentite queste parole, il Sig. Foggy si illuminò in viso; poi sorrise ed esclamò Ah, che ricordi, il buon vecchio esperimento sulla clonazione ma è molto pericoloso, sai? Io una volta, facendo finta che fosse accaduto un incidente, trasformai un antipaticone in una formica!. Norberto domandò Era forse il Sig. Glee?. Il Sig. Foggy tornò ad essere improvvisamente serio e disse stupito Sì, ma tu come mai ne sei a conoscenza? Per quanto ne so non eri ancora nato!. Norberto continuò Ho letto su un libro di voi e del vostro esperimento e, cercando in internet, ho trovato quello che fino ad oggi credevo un incidente. Il Sig. Foggy lo illuminò Devi sapere che io a scuola non ero fra gli alunni migliori; ero stato bocciato tre volte ed ero visto come un asociale solo perché a ricreazione non mi divertiva giocare con gli altri miei compagni. Preferivo starmene in disparte a pensare e pensavo, pensavo sempre al mio esperimento; si trattava di quello che avrebbe rivoluzionato la storia della Scienza, la clonazione. In seguito feci la conoscenza di un ragazzo simile a me: fissava le foglie! Si chiamava Albert Einstein, era di origini tedesche e mi parlò di queste sue ricerche sulla costituzione della materia, sulla teoria dei quanti elaborata da Planck, sulle applicazioni del calcolo delle probabilità alle leggi fisiche All inizio la credevo una pazzia; tuttavia lui da adulto riuscì nel suo intento. Ora era il mio turno; anch io volevo realizzare qualcosa di grande e, ispirato da Albert, decisi di clonare una persona.l unico problema consisteva nel trovarla, quella persona. Chi mai avrebbe voluto fare da cavia per il mio pazzo esperimento? C era un tizio chiamato Robert Glee che era molto vanitoso e desiderava essere la prima persona clonata solo per la fama, non per la Scienza. Non lo sopportavo così decisi di inserirlo nella capsula insieme ad una formica. È molto pericoloso clonare qualcuno e per questo non voglio che tu, ancora così piccolo, ti imbatta in un esperimento tale. Norberto disse Sa, io mi rispecchio molto nel suo racconto; anche io sono come era lei da ragazzo e le prometto che, se mi darà quell invertitore molecolare, farò in modo che il suo nome venga rivalutato e riuscirò a rivoluzionare la Scienza. Il Sig. Foggy era titubante Non lo so e se ti accadesse qualcosa di brutto? La responsabilità sarebbe mia! È troppo rischioso, mi dispiace. Mentre Foggy se ne andava, Norberto lo fermò E se lei venisse a casa mia fingendosi un professore di matematica per darmi ripetizioni? Insomma, io ho cinque a matematica. Invece di studiare lavoreremo insieme all esperimento! Sarà una vera e propria mission impossible!. Figliolo, credo che tu guardi troppi film. Tuttavia dopo molte suppliche il signor Foggy acconsentì. Il giorno seguente qualcuno bussò alla porta della casa di Norberto; era lui che, fintosi insegnante di matematica, iniziò a lavorare all esperimento con il suo piccolo amico. Dopo mesi di duro lavoro erano quasi giunti al termine, mala mamma di Norberto si accorse che i voti di suo figlio non miglioravano neanche un po. Allora decise di andare a fare quattro chiacchiere con l insegnante. Appena entrata nella camera da letto, vide la macchina;

38 37 fortunatamente non comprese cosa stesse succedendo ma esclamò Signor Foggy, io non la pago per fare un bel niente mentre mio figlio costruisce strani aggeggi! Se ne vada subito da questa casa e non torni mai più! Domani cercherò un altro insegnante! E tu Norberto mi hai proprio deluso! Fila al letto senza cena! Mentre io troverò un modo per sbarazzarmi di tutte queste tue creazioni, se così si possono chiamare. Detto ciò la mamma se ne andò sbattendo la porta preceduta dal sig. Foggy che sconsolato se ne andò per sempre Norberto era lì, in lacrime sul suo letto, non riusciva a prendere sonno pensando a tutto il suo duro lavoro andato in fumo! La mattina seguente, mentre andava a scuola, ancora amareggiato per la reazione di sua mamma, passò davanti ad un camion della nettezza urbana e indovinate cosa c era lì in mezzo all immondizia? La sua macchina per clonare le persone! Senza ulteriore indugio si tuffò in quel mare di rifiuti; era quasi riuscito ad afferrare il suo macchinario quando trrr trrr trrr il camion iniziò a tremare ed il povero ragazzo vide le pareti avvicinarsi a lui in modo pericoloso: sarebbe presto diventato una frittella! Poi ebbe un lampo di genio; si ricordò di gomme speciali che gli aveva regalato il Signor Foggy prima di andarsene Tienile al sicuro, sono una mia invenzione, ti saranno utili. Allora, tirato fuori dalla tasca il pacchetto di gomme, il ragazzo ne lesse l etichetta Gomme attacca tutto, da usare in caso di immondizia. Norberto sorrise e dentro di sé si domandava come avesse fatto quel pazzo scienziato a sapere che un momento, e le pareti? Beh, loro si stringevano sempre di più come a voler dare un abbraccio letale al nostro Norberto. Dopo pochi ragionamenti attaccò due gomme pre-masticate sulle suole delle scarpe e sulle mani ed iniziò a scalare le lisce e puzzolenti pareti letali.caspita! L etichetta non mentiva: Norberto riuscì infatti a rimanere ben fissato alle pareti senza il rischio di scivolare. Finalmente arrivato in superficie uscì da quella trappola maleodorante lasciandosi alle spalle buste e bustoni di rifiuti schiacciati dalle pareti. Subito cercò di ripercorrere i passi che aveva fatto nel giorno nel quale fece la conoscenza di quello strano scienziato, ma stavolta non lo trovò. Di certo lui non era il tipo da farsi scoraggiare e con il suo marchingegno si diresse in un luogo dove sua madre non sarebbe mai andata. Si trattava di un luogo dove nascondere il suo esperimento : la cantina. Da quel dì in poi, quando la madre usciva di casa, Norberto ogni giorno alla stessa ora andava in cantina per risistemare la malridotta macchina finita tra i rifiuti. Primo tentativo Era il 31 maggio del 2014 quando il nostro scienziato compì l ardua scelta di provare la macchina Entrò un po tremolante nel bagno chimico e puff, ecco che qualcosa si materializzò in quello adiacente; Norberto corse a vedere emozionato, ma il suo entusiasmo si affievolì in un battibaleno nel vedere un suo clone senza braccia e senza piedi. Secondo tentativo e Terzo tentativo Era il 4 giugno e Norberto ci riprovò. Entrato nella capsula attivò la macchina, ma anche stavolta l esperimento non era riuscito; di là, infatti, c era un Norberto privo di testa! Norberto era

39 38 arrabbiato e rientrò nella capsula, ma da quell altra ne uscì un Norberto sbiadito il nostro scienziato scoppiò in lacrime e si ripromise di non provarci mai più. Tentativo decisivo Erano passati quattro giorni dall ultimo tentativo e Norberto camminava sconsolato, quando Norberto!. Lui si voltò e chi vide davanti ai suoi occhi? Ma sì, era proprio il Signor Foggy! Ragazzo! Vieni qua! Norberto gli corse incontro. Senti, come va la tua macchina? Funziona? domandò il Signor Foggy. Il bambino con un filo di voce disse Purtroppo va male! Ho già provato tre volte ma con scarsi risultati. Subito il signor Foggy Non ti preoccupare, ci penso io! Forza, portami alla macchina!. Dopo aver camminato per un paio di isolati giunsero a casa di Norberto e di soppiatto sgattaiolarono in cantina Appena vista la macchina, lo scienziato comprese subito il problema. L invertitore molecolare aveva un bullone allentato! Riavvitato il bullone, giunse il momento del TENTATIVO DECISIVO. Norberto entrò nella capsula, il signor Foggy attivò il meccanismo e PUFF, di là c era il suo clone! Il ragazzo strinse fiero il suo gemello. Ce l aveva fatta, aveva trovato un amico.

40 39 I due crescevano insieme in salute e allegria ma un brutto giorno anche in casa di Norberto la povertà arrivò. La madre aveva perso il lavoro, il signor Foggy era morto e il cibo non bastava a nutrire tutti e due. Norberto decise allora di guardare in faccia la realtà: chiamò il suo clone, nonché migliore amico, e tentò di spiegargli che era arrivato il momento di ritornare ad essere una persona sola. Il Norberto 2 sembrava aver capito e i due erano pronti a ricompiere l esperimento alla rovescia, ma ecco che il clone chiuse di scatto la capsula di Norberto e scoppiò in una risata. No, perché lo fai! Pensavo avessi capito: è meglio che tu resti dentro di me, per sempre. disse il povero Norberto (quello vero). Per sempre, che termine spaventoso! Voi umani quasi ne abusate! Io invece so cos è un per sempre ed è il tempo che ormai mi ero rassegnato a trascorrere nella tua piccola e scomoda testolina Poi mi hai ingenuamente tirato fuori ed eccomi qua, pronto a conquistare il mondo e a vendicarmi di tutti gli umani uccidendoli e liberando la loro parte oscura, il clone con tutti i loro difetti e vizi a cominciare da te!. Detto questo il malvagio clone fece per ucciderlo quando lui riuscì a fermarlo per tempo Cosa intendi dire? Di quali difetti parli?. Il clone spiegò Ti sei accorto che da quando sono qui tu sei molto più buono con tutti? Con la tua mamma, con i tuoi compagni, con i professori beh è tutto merito mio: io sono tutta la tua ira, la tua avarizia, la tua gola sono tutti i tuoi i vizi e difetti mentre tu hai ancora i tuoi inutili pregi. Sono lo specchio di te, ma devi ammettere che io sono molto meglio! disse scoppiando in una risata ancora più demenziale della precedente. Nel frattempo Norberto si era liberato ed era sul punto di pugnalare alle spalle il malvagio clone quando Fossi in te non lo farei disse il clone. Se mi uccidi morirai anche tu insieme a me perché, come ti ho già spiegato più volte, io sono te e tu sei me: siamo la stessa persona! e Norberto Dunque, se io non posso ucciderti tu nemmeno puoi uccidere me!. Ahahah vedi, i difetti possono uccidere i pregi mentre i pregi hanno buonsenso, amore e giù di lì devi capire che non siamo in una fiaba, qui il male vince sempre. SEMPRE! Ahahahah! rispose il malvagio. No, non ci credo! Anche i pregi possono prevalere a volte in una persona, caro Norberto 2! affermò con convinzione lui. Cosa rarissima, forse in un santo, ma nemmeno tu davvero credi di essere un santo?! Eh, ragazzino? Ahahah!. Il clone si avvicinò a Norberto in modo minaccioso e lo fulminò con lo sguardo Oh, e chiamami Otrebron!. Io non sarei così sicuro di poter prevalere sui pregi, caro Otrebron!, il Sig. Foggy fece irruzione nel laboratorio, Per la verità, voi siete come Voldemort ed Harry Potter; se muore uno muore anche l altro, sia se tu uccidi Norberto, sia se lui ucciderà te!. Ma allora lei è vivo! esclamò raggiante Norberto. Proprio così, vivo e vegeto. Ma ti spiegherò più tardi, ora andiamo a casa rispose il professore. Non così in fretta! Tu hai fatto riferimento ad un film, Erri Potterr il diabolico clone storpiò talmente il nome che il povero Norberto, Potterhead sfegatato, era sul punto di insultarlo dandogli del babbano Allora permetta anche a me di citare un film: La maschera di ferro, conosce?. E il professore: Sì, quello con Di Caprio, giusto?. Esattamente continuò Otrebron sa, mi ha ispirato perché non fare come Luigi XVI? Guardie! Procedete!. Dal nulla spuntarono una ventina di soldati al servizio del malvagio clone che presero Norberto e gli misero una maschera di ferro; dopodiché lo rinchiusero in una cella buia assieme al povero Sig.

41 40 Foggy.Per Otrebron era arrivato il momento di sostituirsi a Norberto e mettere in atto il suo malvagio piano a cominciare dalla mamma La mamma di Norberto era allo specchio a provarsi i suoi abiti nuovi quando il suo riflesso improvvisamente smise di seguire i suoi movimenti lei pensò subito ad un allucinazione causata dalle pillole per il mal di testa.poi il suo riflesso iniziò a parlarle Ciao pregi! E lei: Pregi? Ma chi sei? Perché parli?. Avvicina la mano allo specchioooo. le sussurrò il riflesso. Non appena la mamma ebbe appoggiato il dito sullo specchio, una mano fredda e pallida le afferrò il braccio e la intrappolò dentro mentre il suo clone pieno di difetti si sostituì a lei sostituendola nel mondo reale. Inutilmente lei tentò di liberarsi ma il suo clone, Ammam, ruppe lo specchio in modo da intrappolarcela per sempre. Norberto piangeva mentre cercava un modo per liberarsi e liberare anche la sua mamma e tutti i suoi cari che erano stati sostituiti dal proprio lato oscuro. Nel frattempo questa maschera pesava sempre di più Perché ho voluto per forza compiere quell esperimento, si lamentava, la mamma mi aveva detto di smetterla con questi esperimenti Non mi sarei dovuto fidare di te! Sei solo un vecchietto pazzo!. Dai, non ti preoccupare lo consolò il suo lato comprensivo, mentre la parte sensibile scoppiava in lacrime. Dai, buttati dalla finestra, rompi le sbarre a testate! diceva

42 41 il suo coraggio, mentre il buonsenso lo rimproverava. Pensa alle persone che stanno peggio di te, ai poveri dicevano in coro amore e altruismo. Queste voci si mescolavano nella testa di Norberto al punto da fargli venire il mal di testa e Norberto urlò Bastaaaaa! Tutti zitti!!! D ora in poi decido solo io!. Il buonsenso tentò ancora di intervenire ma fu zittito dalla capacità di ascoltare: Shh! Norberto ha qualcosa da dirci!. Ad un certo punto Norberto iniziò persino ad abbracciare se stesso e a dire: Dai Norby ci siamo qua noi... Stavolta erano Amore e Affetto a parlare con la sua bocca e a decidere i suoi movimenti! In un angolo del suo cervello, con aria malinconica e colpevole, si trovava l Intelligenza Scusa Norberto, ma quando hai deciso l esperimento avevi ancora i tuoi difetti e Curiosità mi convinse; quando mi accorsi dell errore, tentai di dirti di spegnere la macchina ma era troppo tardi, Orgoglio aveva distratto la capacità di ascoltare! Comunque non ti preoccupare, ci verrà un idea!. Tra i lamenti dei vari pregi prevalse un Eureka!, era l intelligenza, Ho trovato! Vedi quei pezzi di vetro là a terra? Ce ne serviremo per lanciare il nostro bat-segnale personale! Dopotutto la tua parte tvmania aveva ragione sul Cavaliere Oscuro: è un film dal quale si impara molto!. Allora Norberto prese uno dei vetri sul quale scrisse S.O.S. e lo posizionò in modo da riflettere la luce di una torcia in cielo Ecco, dopo pochi minuti, il rumore delle sirene era arrivata la polizia! Tutto sembrava andare per il meglio, ma i cloni si allearono e sbaragliarono la squadra di polizia nonostante avessero tute antisommossa e manganelli! Solo una persona riuscì a superare la barriera di cloni: una ragazza, Emily. C è nessuno? chiese Emily appena entrata nella prigione.

43 42 Ehi, cagnolino, prendi l osso! un gridolino provenì da una delle infinite celle; era Norberto che tentava con un osso probabilmente umano di attirare l attenzione del cane che teneva in bocca le chiavi; sembrava di esseres sulla scena del celebre film di Johnny Depp La maledizione della prima luna. Chi è che parla? chiese la ragazza. Sono Norberto. Liberami ti prego! Emily prese le chiavi e liberò Norberto e Foggy. Piacere, Emily Avery Bieber. Vogliamo andare? disse la ragazza. Era bionda ed aveva gli occhi grandi color nocciola come un cerbiatto; era talmente bella che sembrava un angelo. Il ragazzo era immobilizzato; avrebbe voluto dire speak again, bright angel, come esclama Leonardo Di Caprio in Romeo e Giulietta, ma l unica cosa che riuscì a dire fu: N-N-Norberto. Sì. lo so. Lo hai appena detto. Beh, saltando i convenevoli, mi pare il caso di andare, no? O vuoi forse che quei tipi ci uccidano?! disse lei indicando preoccupata la folla di cloni che si avvicinava pericolosamente a loro. I tre iniziarono a correre verso l uscita ma il professore era troppo anziano per tenere il passo: Andate voi, mi ha già ucciso una volta, potrebbe farlo di nuovo. detto questo ammiccò e Norberto lo guardò con aria interrogativa: non sapeva ancora come avesse fatto a resuscitare l ultima volta. Finalmente usciti dall edificio tirarono un sospiro di sollievo, ma non fecero in tempo a finire che furono completamente circondati. Stavolta però i cloni erano armati! Entrambi terrorizzati alzarono le braccia ed Emily gridò parlè!. Tutti si guardarono perplessi Cos è questo parlè? chiese Otrebron Si vede che tra i vari tuoi difetti hai anche quello di non guardare bei film! disse Norberto, stupito del fatto che ad Emily piacessero tutti i film che piacevano a lui. Se avessi visto I pirati dei Caraibi sapresti che chi invoca il parlè ha il diritto di parlare con il Capitano per poter esaudire un ultimo desiderio prima di morire. E nel regolamento dei pirati. E Otrebron Che sia condotta nel mio ufficio per il parlè!. Ammam afferrò Emily per le braccia e la condusse nell ufficio di Otrebron. Quella fu l ultima volta in cui Norberto vide Emily. Qualcuno dice sia morta, altri dicono che era veramente un angelo e che sia tornata in paradiso. Una cosa è certa: dopo il suo parlè tutto è svanito come per magia. Il signor Foggy, Otrebron, la macchina era rimasto Norberto da solo, sul suo letto, a fissare il cielo. Emma Virginia Treggia classe seconda A

44 43 Io scrivo, tu leggi, egli legge Noi scriviamo, voi leggete, essi leggono

45 44 L uccello di metallo Che emozione, tra qualche minuto si parte!!! Sono già in aereo, pronta per andare a visitare la città dall alto. E molto bello l aeroporto in cui mi trovo, speriamo che sia altrettanto bello il punto del cielo dove voleremo. Tre, due, uno, decollo!!! Quanto è bello volare, vedo le nuvole sempre più vicine. Sembra che siamo dentro un grande uccello che svolazza nella volta celeste con due lunghe ali. Le ruote sono due zampe che quando spiccano il volo si accostano sulla pancia. Ora è mattina, precisamente le dieci in punto, e quell ampia distesa celeste con le pecorelle bianche è serena, con pochissimo vento. Abbiamo smesso di volare verso l'alto e ora andremo dritti. L aereo a quel punto rumoreggia, io scappo da mamma per lo spavento, ma lei mi dice che era solo un vuoto d aria o qualcosa del genere. Adesso siamo appena entrati in una nuvola, che forte! La pecorella si sposta e non fa mai sosta. Ma non è solo una pecorella, a volte fa la pazzerella!

46 45 Può essere di tante forme, a volte crea anche delle orme. Il ritorno è previsto per le quindici e trenta, ora sono le tredici e trenta: mancano due ore alla fine del volo. Ecco, la vedo, quella è Roma!!! Quello è il Colosseo!!! E quello il grattacielo dell Eur!!! Quante cose si possono vedere in aereo! Oggi ci sono molte nuvole, bianche come la neve. Noooo, piove! Che pizza! Roma è piena di luci che da qui sembrano lucciole, i palazzi invece stecchini, anche quelli più larghi. Ci sono anche i fulmini ora, simili a lampadine che si accendono tra le nuvole. Sono le quindici e dieci, l uccello sta scendendo in picchiata, manca poco per atterrare su quella pista lunga lunga. Atterrati! Mi sento le gambe doloranti, come se avessi appena subito un intervento. Prima di scendere dall aereo abbiamo ringraziato il pilota per l ottima guida e lui ci ha risposto che è stato un piacere averci fatto volare. Ora siamo su un taxi diretto a casa. Mentre vado via dall aeroporto apro il finestrino e osservo gli aerei che decollano e atterrano, ognuno in un verso. Arrivederci uccello di metallo, al prossimo volo!!! Gioorgia Demofonte Classe prima A

47 46 Il Cielo Oggi la lampadina sta ritardando un po! Come mai? Forse ha ancora sonno!uh, eccola! Come è bella, illumina tutto di rosa. Mi viene in mente di dedicarle una poesia: ALBA Alba tinta di rosa che sul mare si posa sbadigli sbadigli e a tutti noi somigli. Da qui posso osservare il mondo senza che nessuno mi disturbi.

48 47 I miei amici musicisti creano delle splendide coreografie e danno il buongiorno alla mia lampadina facendo sentire le note della loro meravigliosa orchestra. La lampadina inizia ad illuminare sempre di più. Vedo un immenso lenzuolo azzurro sul quale i miei amici volano e si divertono. Accanto ad esso c è un cuscino giallo-ocra che con il tempo si inizia a popolare di piccole formiche a due zampe. Questa è solo una parte di tutto ciò che vedo. All improvviso il lenzuolo si interrompe e vedo una lunghissima coperta verde con dei piccoli puntini di varie sfumature di colore: verde chiaro, verde scuro Ad un tratto arrivano candidi batuffoli di cotone che mi abbelliscono con macchie bianche e non grigie. Arriva un po di vento che li sposta. Dei bastoncini marroni iniziano ad agitarsi creando un quadro astratto. Ora vado a dare una piccola occhiata al lenzuolo azzurro. Cosa sarà successo? Da piccole e lievi onde, si sono creati cavalloni che creano uno spettacolo teatrale in movimento. Forse è stato il mio amico Poseidone che le ha fatte arrabbiare! Se sposto leggermente gli occhi vedo un luogo pieno di formiche a due zampe. Sicuramente esse sono più numerose rispetto a quelle viste fino adesso. È un paesaggio in continuo movimento: queste formiche si muovono da una parte all altra come se dovessero rincorrere qualcuno o qualcosa. Poi salgono su delle scatole colorate, anch esse in movimento. Questo luogo non mi piace molto perché è troppo caotico e disordinato. Ci sono anche piccoli paesini con poche formiche: questi luoghi sono molto calmi e silenziosi e, a differenza di quello precedente, mi piacciono molto. Questi paesaggi con il passare del tempo cambiano aspetto e colore. La mia lampadina sta andando a dormire, ma non resterò solo. Stanno per arrivare le mie amiche lucciole con la loro mamma. Sono così tenere e meravigliose!! Per quanto sono belle mi è venuto in mente di dedicare loro ancora una poesia per interrompere il silenzio: PICCOLE LUCINE Lucciole, luccioline, che mi trasmettete molta allegria, siete così splendide con la vostra magia. Piccole piccole con la vostra mamma

49 48 che vi canta sempre una dolce ninna-nanna. Buonanotte a tutto il mondo augurando un sonno profondo Buonanotte cara amica lampadina: ora posso mettere la coperta al mondo. Federica Percario classe prima A Un viaggio da non dimenticare Finalmente è arrivato il giorno! Il giorno che aspetto da tutta l estate: sono già all aeroporto pronta per partire per il Messico. Sono nervosa perché avendo paura di volare devo pensare ad un passatempo da fare. L aereo si sta alzando,sento già le orecchie che mi si chiudono per l altitudine e vedo il cielo sempre più vicino a me. Oggi il tempo è un po nuvoloso ma, al di là delle nuvole, il cielo è di un colore azzurro come un pennarello. Le nuvole sembrano dei batuffoli di neve bianchi; ma quando guardo il cielo sento delle sensazioni di calore, il calore del sole che mi riscalda attraversando i finestrini dell aereo. L aereo ha raggiunto l alta quota, il viaggio è ancora lungo, le nuvole ora non ci sono più: Sono scomparse, come un trucco di magia. Pian piano il cielo sta diventando sempre più buio, nell aereo le hostess stanno servendo la cena, io non ho fame perché sono affascinata dal cielo. Finalmente appaiono le prime stelle della notte, sembra di stare davanti alla vetrina di una gioielleria con tutti i diamanti più preziosi al mondo: infatti per me le stelle sono dei beni preziosi. Girandomi nuovamente verso l alto mi è parso di vedere una stella cadente e ovviamente io esprimo un desiderio: la prima cosa che mi viene in mente è la pace nel mondo, oltre alla salute all interno della famiglia. Ogni volta che guardo una stella penso ad un mio parente con tutta la luminosità che possono trasmettere. Ora mi viene l ispirazione per comporre una poesia, per pensare a tutti i miei pensieri. Guardando il cielo pieno di stelle mi vengono in mente mille sogni facendomi addolcire e rabbrividire la pelle, mi sembra di stare in mille mondi.

50 49 Il cielo sopra di me è lo spettacolo più grande che c è ci sono nuvole bianche che corrono, corrono e non sono mai stanche sono di forme strane: di mostri,di frutta e anche befane. È di nuovo mattina e mancano sei ore alla fine del viaggio. In aereo stanno ancora tutti dormendo ma io mi sono svegliata presto per vedere il sole che sorge nel cielo: come lo zucchero filato mi fa venire in mente tanti ricordi, sia quelli belli, sia quelli brutti, che non si potranno mai dimenticare. Nel frattempo il mio viaggio è finito e sono arrivata, pronta per godermi quello di ritorno. Aurora Piochi classe prima A Il mare È una fresca mattinata di primavera ed io mi trovo su un alta scogliera ancora fredda per la notte, mentre osservo il mare. Un fresco venticello mattiniero mi spettina i capelli e mi accarezza la pelle. Il sole ancora addormentato si sveglia piano piano e con la sua luce rosa inizia ad illuminare il paesaggio. Il mare inizia a svegliarsi lentamente insieme al sole. I gabbiani del mattino sembrano un orchestra, che non sbaglia mai un accordo. La sabbia bianca è piena di conchiglie e sassolini. Il

51 50 mare è deserto e fa delle piccole onde che sembrano cantare una dolce ninna-nanna. I miei polmoni respirano quest aria fresca. Il sole inizia a riflettere sulle acque. La spiaggia comincia a popolarsi di anime appena sveglie. Il mare inizia ad incontrare i suoi amici. Vedo un viavai di gente. Il cielo azzurro e il mare azzurro sembrano baciarsi. Il cielo inizia a scurirsi, ma il sole lo predomina ancora. Sulla sabbia e sul mare inizia a cadere una lieve acquerugiola, che si trasforma in una pioggerellina sempre più forte. In pochi minuti la spiaggia e il mare sono diventati deserti. Io sono rimasta sola, perché voglio osservare le meraviglie che ho davanti agli occhi. Era un vero e proprio mondo incantato (anche con la pioggia non perde la sua magia). Le onde del mare sembrano veri e propri cavalloni inferociti, interrompono il silenzio che sembra vivere in quel luogo. Il cielo plumbeo inizia a riempirsi di nubi grigie. Sebbene abbia preso il mio k-way per ripararmi dalla pioggia, le mie fragili scarpette sono ormai tutte bagnate. Voglio rimanere qui, ma capisco che è ora di andare. Mi manca quello splendido paesaggio, e allora terminato di piovere, sono ritornata al mare. Ho preso una conchiglia, così a casa potevo riascoltare il rumore e il respiro del mare. Questo rumore è favoloso, sembra rivivere quell esperienza. La mia mente inizia a fantasticare ed il mare diventa custode dei miei segreti. Per ringraziarlo di tutta questa bellezza mi viene in mente di dedicargli una poesia: la Luna con la sua luce argentata illumina il cielo e il mare

52 51 con la sua magia incantata mi da la sensazione di cantare Sul mare si sono formate tante onde che sembrano un lungo ponte; con la luce della Luna riflessa creano una grande festa Il sole assonnato ritorna a letto e lascia spazio alla sua amica Luna che, insieme alle stelle, illumina il cielo, con la sua luce argentata. Federica Percario classe prima A Vita particolare Si sentono grida da ogni parte. Una folla immensa si materializza davanti ai miei occhi mentre mi affaccio dagli spalti del grande stadio che ospita più di sessantamila tifosi. Eccoci pronti ad entrare in campo e in quel momento si alza il tifo sulle note dell inno nazionale. Ogni nome viene annunciato con grande entusiasmo e sono sicuro che potrei svenire per l emozione quando verrà pronunciato il mio. All entrata della Roma il tono delle voci si fa più debole ed il nostro capitano ci incoraggia. E l ora di iniziare; attendiamo il fischio dell arbitro che controlla che tutto proceda regolarmente. Nel frattempo noi lanciamo occhiatacce e insulti contro la squadra avversaria. Dieci! Ti spezzo le gambe! mi grida l enorme difensore dell altra squadra ma io, per nascondere il mio timore, rispondo Se mi prendi!. Tutto è pronto per la partita, l arbitro è sul punto di fischiare Driiin driiin driiin Che succede? Ah, è la sveglia! Che ore sono? No, sono in ritardo, devo andare di corsa a lavoro. Eh sì, avrei voluto essere un campione del calcio, tuttavia a me piace il mio lavoro. Sono il titolare di un bar in Via Newton. Oggi è una giornata fortunata perché si lavora. Mi viene in mente un bar del centro di Roma che non riesce a fare affari malgrado si trovi in un punto strategico. Decido di andare a visitarlo e immediatamente ne comprendo il motivo. Il luogo è orribile perché il proprietario non ha abbastanza soldi per rimetterlo a nuovo. Scusi, potrei parlare con il proprietario, per favore? chiedo. Certamente! risponde la cassiera. A prima vista il signore sembra in tristi condizioni e, discutendo con lui, ne ho la certezza. Sua

53 52 moglie è morta lasciandogli due figli; vivono nel retrobottega. Facciamo così dico io tu mi lasci il negozio, io lo sistemo e avvio il lavoro. Ti assumo e ti rendo la metà dei guadagni. Lui accetta ed io faccio per uscire quando mi volto e gli chiedo Dove andrete a dormire voi mentre qui procedono i lavori di ristrutturazione? Quella sera mi ritrovo sul divano con i tre nuovi amici da una parte mentre dall altra mia moglie mi guarda con aria sospetta. Qualche settimana dopo tutto è pronto per l inaugurazione. Già arriva gente a visitare il locale e a prendere un caffè. Molti ci rivolgono i complimenti per i prodotti e affermano che torneranno di sicuro. Ad un certo punto i miei occhi cadono su Alfredo, l ex proprietario che sta lavorando per me: è molto esperto nel suo lavoro e riceve approvazioni dalla clientela. Giornata fantastica, vero? dico. Certamente! Non ho mai lavorato così tanto! risponde Alfredo. La sera torniamo a casa e troviamo mia moglie molto stanca poiché ha dovuto badare ai figli di Alfredo. Quel giorno la mia felicità supera quella che avevo provato nel sogno calcistico di qualche tempo prima. Ho fatto tornare la gioia di vivere ad un uomo in condizioni disperate. Mattia Peroni classe terza A

54 53 Giornata mista Entrando in un campo di girasoli, la prima cosa che mi attira sono i fiori: un primo fiore e di un colore molto strano, giallo cromo chiaro, con il polline giallo indiano e il gambo verde scuro. Poi si vede ogni tanto una margherita selvatica che toglie un po di colore. Si scorge in lontananza una vecchia e diroccata casa in pietra e accanto una nuova e ben curata in mattoni: sembrava che quelle due case avessero litigato e si fossero picchiate. Dopo si intravede una foresta buia; mi avvicino e, dopo aver scoperto che era piena di luce, entro. Si vedono pini, abeti, abeti bianchi, salici e salici piangenti, sotto uno dei quali c è un giglio unico. Il salice piangente lo toccava con i suoi fiori e rami rosei sui petali color magenta e il polline giallo scuro, con la luce che si ascoltava come le parole ascoltate dal dolce fiore che appunta sull erba la storia di un giorno. Fiore che ascolta storie del sole, sole che parla senza timore. Salice affranto da altri pensieri, non tutti felici, non tutti sereni. Luce scalda il fiore dorato, albero ormai quasi impegnato, sembra un cammino senza ritorno, ma è solo il racconto di un giorno. Attraverso la grande pista da bowling e arrivo in una giungla piena di pozze: sembra che degli orsi siano venuti al fiume per una svendita di salmoni gratis. Gli alberi sono ricoperti di verde e di liane cadenti fino a terra, cespugli pieni di bacche e mirtilli dai colori attivi e luccicanti. Dietro uno di questi vi era un piccolo cerbiatto. Dolce bestiola,piccola,innocente da grande sarai potente, ma ora chi ti curerà sono la tua mamma e il tuo papà.

Un pensiero per la nostra Maestra Grazie Maestra Carla!

Un pensiero per la nostra Maestra Grazie Maestra Carla! Un pensiero per la nostra Maestra Grazie Maestra Carla! Quarta Primaria - Istituto Santa Teresa di Gesù - Roma a.s. 2010/2011 Con tanto affetto... un grande grazie anche da me! :-) Serena Grazie Maestra

Dettagli

Maschere a Venezia VERO O FALSO

Maschere a Venezia VERO O FALSO 45 VERO O FALSO CAP I 1) Altiero Ranelli è il direttore de Il Gazzettino di Venezia 2) Altiero Ranelli ha trovato delle lettere su MONDO-NET 3) Colombina è la sorella di Pantalone 4) La sera di carnevale,

Dettagli

Claudio Bencivenga IL PINGUINO

Claudio Bencivenga IL PINGUINO Claudio Bencivenga IL PINGUINO 1 by Claudio Bencivenga tutti i diritti riservati 2 a mia Madre che mi raccontò la storia del pignuino Nino a Barbara che mi aiuta sempre in tutto 3 4 1. IL PINGUINO C era

Dettagli

Amore in Paradiso. Capitolo I

Amore in Paradiso. Capitolo I 4 Amore in Paradiso Capitolo I Paradiso. Ufficio dei desideri. Tanti angeli vanno e vengono nella stanza. Arriva un fax. Lo ha mandato qualcuno dalla Terra, un uomo. Quando gli uomini vogliono qualcosa,

Dettagli

TELEFONO AZZURRO. dedicato ai bambini COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO?

TELEFONO AZZURRO. dedicato ai bambini COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO? COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO? 1 Ehi, ti e mai capitato di assistere o essere coinvolto in situazioni di prepotenza?... lo sai cos e il bullismo? Prova a leggere queste pagine. Ti potranno essere utili.

Dettagli

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 questionario di gradimento PROGETTO ESSERE&BENESSERE: EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 classi prime e seconde - Scuola Secondaria di I grado di Lavagno CLASSI PRIME Mi sono piaciute perché erano

Dettagli

Poesie, filastrocche e favole per bambini

Poesie, filastrocche e favole per bambini Poesie, filastrocche e favole per bambini Jacky Espinosa de Cadelago Poesie, filastrocche e favole per bambini Ai miei grandi tesori; Elio, Eugenia ed Alejandro, coloro che ogni giorno mi fanno crescere

Dettagli

Lasciatevi incantare

Lasciatevi incantare Lasciatevi incantare Rita Pecorari LASCIATEVI INCANTARE favole www.booksprintedizioni.it Copyright 2013 Rita Pecorari Tutti i diritti riservati Tanto tempo fa, io ero ancora una bambina, c era una persona

Dettagli

INFANZIA E PRIMARIA di Latina PER SALUTARE ARIANNA di Genova ED AUGURARLE BUON VIAGGIO in Germania

INFANZIA E PRIMARIA di Latina PER SALUTARE ARIANNA di Genova ED AUGURARLE BUON VIAGGIO in Germania INFANZIA E PRIMARIA di Latina PER SALUTARE ARIANNA di Genova ED AUGURARLE BUON VIAGGIO in Germania Cara Arianna, ciao, io sono Federica D.L. e abito a Latina e frequento la scuola elementare dell IC Don

Dettagli

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Traccia: Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Per la preghiera: vedi in allegato. Sviluppo dell

Dettagli

SE IO FOSSI UN ALBERO E INVENTASSI UNA STORIA DAL MIO DISEGNO...TI RACCONTEREI CHE...

SE IO FOSSI UN ALBERO E INVENTASSI UNA STORIA DAL MIO DISEGNO...TI RACCONTEREI CHE... SE IO FOSSI UN ALBERO E INVENTASSI UNA STORIA DAL MIO DISEGNO...TI RACCONTEREI CHE... Una volta si fece la festa degli alberi nel bosco e io e una bimba, che non lo sapevo chi era, giocavamo con gli alberi

Dettagli

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

Scopri il piano di Dio: Pace e vita Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti

Dettagli

I tre pesci. (Favola araba)

I tre pesci. (Favola araba) Favolaboratorio I tre pesci I tre pesci. (Favola araba) C'erano una volta tre pesci che vivevano in uno stagno: uno era intelligente, un altro lo era a metà e il terzo era stupido. La loro vita era quella

Dettagli

Bartolomea e il basilisco del Duomo C'era una volta, intorno al 1600, dentro le mura di Modena, una bambina di nome Bartolomea, a cui era morto il

Bartolomea e il basilisco del Duomo C'era una volta, intorno al 1600, dentro le mura di Modena, una bambina di nome Bartolomea, a cui era morto il Bartolomea e il basilisco del Duomo C'era una volta, intorno al 1600, dentro le mura di Modena, una bambina di nome Bartolomea, a cui era morto il padre. La bambina viveva con sua madre, Maria, in via

Dettagli

La strada che non andava in nessun posto

La strada che non andava in nessun posto La strada che non andava in nessun posto All uscita del paese si dividevano tre strade: una andava verso il mare, la seconda verso la città e la terza non andava in nessun posto. Martino lo sapeva perché

Dettagli

Sean e le na Storia per la Buona Notte Scarpe Luccicose

Sean e le na Storia per la Buona Notte Scarpe Luccicose Sean e le Una Storia per la Buona Notte Scarpe Luccicose da Drynites Sean e le Scarpe Luccicose Sean era così timido che quando arrivava il postino a consegnargli una lettera, era troppo timido per salutare.

Dettagli

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013 Farra, 24 febbraio 2013 informare su quelle che sono le reazioni più tipiche dei bambini alla morte di una persona cara dare alcune indicazioni pratiche suggerire alcuni percorsi Quali sono le reazioni

Dettagli

Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1)

Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1) Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1) Cos è il virtu@le? Un giorno entrai di fretta e molto affamato in un ristorante. Scelsi un tavolo lontano da tutti,

Dettagli

Rilevazione degli apprendimenti. Anno Scolastico 2004 2005 PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Classe Seconda. Codici. Scuola:... Classe:..

Rilevazione degli apprendimenti. Anno Scolastico 2004 2005 PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Classe Seconda. Codici. Scuola:... Classe:.. Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione Rilevazione degli apprendimenti Anno Scolastico 2004

Dettagli

Scuola Secondaria di I grado di Lavagno Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani LAVAGNO - VR

Scuola Secondaria di I grado di Lavagno Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani LAVAGNO - VR Scuola Secondaria di I grado di Lavagno Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani LAVAGNO - VR PERSONE DA AIUTARE Ci sono persone che piangono dal dolore, li potremmo aiutare, donando pace e amore. Immagina

Dettagli

Colori e pensieri per i. bambini emiliani 04/06/2012. Colori e pensieri per i bambini emiliani 04/06/2012

Colori e pensieri per i. bambini emiliani 04/06/2012. Colori e pensieri per i bambini emiliani 04/06/2012 Colori e pensieri per i Colori e pensieri per i bambini emiliani bambini emiliani 04/06/2012 04/06/2012 Ass. Culturale B-Side in Spazio Luce, Milano. Da una idea di: Dott.ssa Anna La Guzza, Psicologa Noi

Dettagli

1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini:

1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini: Pag. 1 1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini: Pag. 2 Adesso guarda il video della canzone e verifica le tue risposte. 2. Prova a rispondere alle domande adesso: Dove si sono incontrati? Perché

Dettagli

ADE CERCA MOGLIE. Completa. Rispondi

ADE CERCA MOGLIE. Completa. Rispondi IL DIO ADE Il dio Ade è fratello del dio Zeus. Ade è il re dei morti. Per gli antichi greci, dopo la morte, gli uomini vanno negli Inferi. Gli Inferi sono un luogo buio e triste che si trova sotto terra.

Dettagli

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo. Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se

Dettagli

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori La Scuola Primaria PAOLO NEGLIA di Vanzago, nell ambito delle manifestazioni organizzate per la Festa di fine anno scolastico, ha promosso la seguente iniziativa frutto della collaborazione fra Volontari

Dettagli

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Ins: nel laboratorio del Libro avevamo detto che qui, nel laboratorio multimediale, avremmo cercato qualcosa

Dettagli

IL 23 FEBBRAIO SIAMO ANDATI ALLA SCUOLA CARMINATI PER PARLARE CON I RAGAZZI DI 2B DELL ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

IL 23 FEBBRAIO SIAMO ANDATI ALLA SCUOLA CARMINATI PER PARLARE CON I RAGAZZI DI 2B DELL ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. IL 23 FEBBRAIO SIAMO ANDATI ALLA SCUOLA CARMINATI PER PARLARE CON I RAGAZZI DI 2B DELL ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. COME AL SOLITO CI SIAMO MESSI IN CERCHIO ABBIAMO ASCOLTATO LA FIABA DEI Mille

Dettagli

FAVOLA LA STORIA DI ERRORE

FAVOLA LA STORIA DI ERRORE FAVOLA LA STORIA DI ERRORE C era una volta una bella famiglia che abitava in una bella città e viveva in una bella casa. Avevano tre figli, tutti belli, avevano belle auto e un bel giardino, ben curato,

Dettagli

Estate_. - Se fosse per te giocheremmo solo a pallamuso. - aggiunse Morbidoso, ridendo.

Estate_. - Se fosse per te giocheremmo solo a pallamuso. - aggiunse Morbidoso, ridendo. Estate_ Era una giornata soleggiata e piacevole. Né troppo calda, né troppo fresca, di quelle che ti fanno venire voglia di giocare e correre e stare tra gli alberi e nei prati. Bonton, Ricciolo e Morbidoso,

Dettagli

Incredibile Romantica. Dimentichiamoci Questa Città

Incredibile Romantica. Dimentichiamoci Questa Città Siamo Solo Noi Siamo solo noi che andiamo a letto la mattina presto e ci svegliamo con il mal di testa che non abbiamo vita regolare che non ci sappiamo limitare che non abbiamo più rispetto per niente

Dettagli

POESIE SULLA FAMIGLIA

POESIE SULLA FAMIGLIA I S T I T U T O S. T E R E S A D I G E S Ù Scuola Primaria POESIE SULLA FAMIGLIA A CURA DEI BAMBINI DELLA QUARTA PRIMARIA a.s. 2010/2011 via Ardea, 16-00183 Roma www.stjroma.it La gratitudine va a mamma

Dettagli

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2 Scuola media di Giornico L affettività e la sessualità, tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio Progetto sostenuto dal GLES 2 Dai sensi all azione Sensi Sensazioni Emozioni Sentimenti

Dettagli

PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010

PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010 PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010 PREMESSA Abituare i bambini già da piccoli, seppur attraverso il gioco, a tenere poche ma essenziali norme comportamentali in caso di

Dettagli

In Africa muoiono milioni di persone a causa della mancanza di cibo.

In Africa muoiono milioni di persone a causa della mancanza di cibo. Pensieri.. In Africa muoiono milioni di persone a causa della mancanza di cibo. Simone Per me non è giusto che alcune persone non abbiano il pane e il cibo che ci spettano di diritto. E pensare che molte

Dettagli

Amare il rischio Amare gli altri. Amare l amato. Amare la vita Amare il mondo

Amare il rischio Amare gli altri. Amare l amato. Amare la vita Amare il mondo Amare il rischio Amare gli altri Amare l amato Amare la vita Amare il mondo Amare l amato In ognuno di noi è forte il desiderio di amore: la fame e la sete di amicizia, di intimità, di unione e di comunione

Dettagli

CIAO, SONO LA BEFANA. TI VOGLIO RACCONTARE UNA DELLE TANTE STORIE CHE RACCONTANO SU DI ME. E COME TUTTE LE STORIE LA MIA COMINCIA CON

CIAO, SONO LA BEFANA. TI VOGLIO RACCONTARE UNA DELLE TANTE STORIE CHE RACCONTANO SU DI ME. E COME TUTTE LE STORIE LA MIA COMINCIA CON NON SONO TANTO BELLA. HO UN NASO LUNGO E BITORZOLUTO, MA SONO TANTO, TANTO BUONA. CIAO, SONO LA BEFANA. TI VOGLIO RACCONTARE UNA DELLE TANTE STORIE CHE RACCONTANO SU DI ME. E COME TUTTE LE STORIE LA MIA

Dettagli

Mafia, amore & polizia

Mafia, amore & polizia 20 Mafia, amore & polizia -Ah sì, ora ricordo... Lei è la signorina... -Francesca Affatato. -Sì... Sì... Francesca Affatato... Certo... Mi ricordo... Lei è italiana, non è vero? -No, mio padre è italiano.

Dettagli

L albero di cachi padre e figli

L albero di cachi padre e figli L albero di cachi padre e figli 1 Da qualche parte a Nagasaki vi era un bell albero di cachi che faceva frutti buonissimi. Per quest albero il maggior piacere era vedere i bambini felici. Era il 9 agosto

Dettagli

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World LOCUZIONI AL MONDO Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World 2 Sommario 1. La decisione della SS. Trinità al tuo

Dettagli

DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione -

DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione - PROVA DI ITALIANO DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione - Molti anni fa vivevo con la mia famiglia in un paese di montagna. Mio padre faceva il medico, ma guadagnava poco perché i suoi malati erano poveri

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

Istituto Comprensivo di Marrubiu Progetto Continuità tra la Scuola dell Infanzia e la Scuola Primaria Anno scolastico 2008/2009 PROGETTO CONTINUITA

Istituto Comprensivo di Marrubiu Progetto Continuità tra la Scuola dell Infanzia e la Scuola Primaria Anno scolastico 2008/2009 PROGETTO CONTINUITA PROGETTO CONTINUITA MOMENTI CARDINE DEL PROGETTO CONTINUITA Incontro tra i bambini in uscita della scuola dell infanzia e gli alunni delle classi prime della primaria. L incontro ha lo scopo di aprire

Dettagli

TEMPO TEMPO. Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse!

TEMPO TEMPO. Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse! TEMPO Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse! OGGI IL TEMPO È BRUTTO. PER FARE QUESTO DISEGNO HO IMPIEGATO TANTO TEMPO. TANTO

Dettagli

INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI

INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI Lo scrittore Jacopo Olivieri ha incontrato gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola A. Aleardi del plesso di Quinto nelle giornate del 18 e 19 febbraio

Dettagli

Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna...

Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna molto probabilmente avrei un comportamento diverso. Il mio andamento scolastico non è dei migliori forse a causa dei miei interessi (calcio,videogiochi, wrestling ) e forse mi applicherei

Dettagli

!"#$%&%'()*#$"*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente

!#$%&%'()*#$*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente !"#$%&%'()*#$"*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente Il Terzo Pilastro del Biker Vincente La Mountain Bike e la Vita Ciao e ben ritrovato! Abbiamo visto nelle ultime due lezioni, come i dettagli siano fondamentali

Dettagli

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi

Dettagli

«Mamma, dopo che il dottore ti ha detto

«Mamma, dopo che il dottore ti ha detto Indice Cominciamo 7 La curiosità di Alice 9 Un po di imbarazzo 25 Innamorarsi 43 Fare l amore 55 Concepimento 71 Gravidanza 83 La nascita 95 Il nostro corpo: le donne 111 Il nostro corpo: gli uomini 127

Dettagli

VIAGGIO ALLA SCOPERTA. della Malattia di Crohn e della Colite Ulcerosa. Leggi le avventure di Ricky e Susy. Scopri come affrontarle e dominarle!

VIAGGIO ALLA SCOPERTA. della Malattia di Crohn e della Colite Ulcerosa. Leggi le avventure di Ricky e Susy. Scopri come affrontarle e dominarle! VIAGGIO ALLA SCOPERTA della Malattia di Crohn e della Colite Ulcerosa. Scopri come affrontarle e dominarle! Impara cose importanti. Trova gli alleati per il tuo viaggio! Scopri le armi in tuo possesso.

Dettagli

Parola di Vita Luglio 2009

Parola di Vita Luglio 2009 Parola di Vita Luglio 2009 "Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma" (Lc 12,33).

Dettagli

Il Principe Mezzanotte. Scheda di approfondimento. Materiale didattico di approfondimento per insegnanti e operatori

Il Principe Mezzanotte. Scheda di approfondimento. Materiale didattico di approfondimento per insegnanti e operatori Il Principe Mezzanotte Scheda di approfondimento Materiale didattico di approfondimento per insegnanti e operatori La Compagnia Teatropersona ha deciso di creare queste schede per dare l opportunità alle

Dettagli

Parco naturale La Mandria

Parco naturale La Mandria Parco naturale La Mandria La favola di Rosa Ciao bambini io sono Turcet, il topolino che vive qui al Castello! Quando ero piccolo mio Nonno Topone mi raccontò la storia del Re Vittorio Emanuele e della

Dettagli

Attimi d amore. Scende come la pioggia un petalo di rose e quando ti vedo perdo la testa per te mia cara ragazza

Attimi d amore. Scende come la pioggia un petalo di rose e quando ti vedo perdo la testa per te mia cara ragazza Attimi d amore Scende come la pioggia un petalo di rose e quando ti vedo perdo la testa per te mia cara ragazza Distesa davanti alla collina Occhi verdi come il prato distesa e non pensi a nulla. Ricordo

Dettagli

- Siamo lontani - Andremo lontano. - Lontani - Nessuno ci avvicina

- Siamo lontani - Andremo lontano. - Lontani - Nessuno ci avvicina Voce fuori campo: Nell ora presente,noi siamo forse alla vigilia del giorno nel quale l Austri si butterà sulla Serbia e dall ora l Austria e la Germania gettandosi sui serbi e sui russi è l Europa in

Dettagli

Auguri mamma! Festa della mamma 2014

Auguri mamma! Festa della mamma 2014 Festa della mamma 2014 Quest anno dedichiamo alla mamma un intero libro. Si tratta de L abbraccio di David Grossman, splendido nell edizione Mondadori illustrata da Michal Rovner. Il nostro libro si presenterà

Dettagli

RECITA MUSICALE DELLA PACE 4 ottobre 2007

RECITA MUSICALE DELLA PACE 4 ottobre 2007 ATTORI: 3B RECITA MUSICALE DELLA PACE 4 ottobre 2007 CANTANTI: 4B Narratrice Valentina Massimo Re sì Re no Orsetto Farfalla Uccellino Cerbiatto Lepre Popolo del paese sì Popolo del paese no Sophie Dana

Dettagli

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la PARTE A PROVA DI COMPRENSIONE DELLA LETTURA A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la lettera A, B o C corrispondente alla risposta scelta. Esempio

Dettagli

Mario Basile. I Veri valori della vita

Mario Basile. I Veri valori della vita I Veri valori della vita Caro lettore, l intento di questo breve articolo non è quello di portare un insegnamento, ma semplicemente di far riflettere su qualcosa che noi tutti ben sappiamo ma che spesso

Dettagli

Il principe Biancorso

Il principe Biancorso Il principe Biancorso C era una volta un re che aveva tre figlie. Un giorno, stando alla finestra con la maggiore a guardare nel cortile del castello, vide entrare di corsa un grosso orso che rugliava

Dettagli

FIABE IN BIBLIOTECA. Con un po di fantasia ed un pizzico di colore, la classe 2 a A vi propone le fiabe in biblioteca.

FIABE IN BIBLIOTECA. Con un po di fantasia ed un pizzico di colore, la classe 2 a A vi propone le fiabe in biblioteca. FIABE IN BIBLIOTECA Nel corso dell anno scolastico 2009-2010, gli alunni della classe 2 a A della scuola primaria di Candiolo si sono recati periodicamente presso la biblioteca comunale di Candiolo. Durante

Dettagli

PRONOMI DIRETTI (oggetto)

PRONOMI DIRETTI (oggetto) PRONOMI DIRETTI (oggetto) - mi - ti - lo - la - La - ci - vi - li - le La è la forma di cortesia. Io li incontro spesso. (gli amici). Non ti sopporta più. (te) Lo legge tutti i giorni. (il giornale). La

Dettagli

Nonni si diventa. Il racconto di tutto quello che non sapete

Nonni si diventa. Il racconto di tutto quello che non sapete Nonni si diventa Il racconto di tutto quello che non sapete Introduzione Cari nipoti miei, quando tra qualche anno potrete leggere e comprendere fino in fondo queste pagine, forse vi chiederete perché

Dettagli

Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali

Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali Autore: Fabio Bocci Insegnamento di Pedagogia Speciale, Università degli Studi Roma Tre 1. Quando l insegnante parla alla classe, di solito io :

Dettagli

Un maestro giapponese ricevette la visita di un professore universitario (filosofo, ndr) che era andato da lui per interrogarlo.

Un maestro giapponese ricevette la visita di un professore universitario (filosofo, ndr) che era andato da lui per interrogarlo. Il vuoto Una tazza di tè Un maestro giapponese ricevette la visita di un professore universitario (filosofo, ndr) che era andato da lui per interrogarlo. Il maestro servì il tè. Colmò la tazza del suo

Dettagli

HOLTER MONITOR. Illustrazione di Matteo Pericoli 2002

HOLTER MONITOR. Illustrazione di Matteo Pericoli 2002 HOLTER MONITOR Illustrazione di Matteo Pericoli 2002 Lui. Che strano apparecchio, mi sembrava un lettore di cd, ma vedo che ha dei fili che finiscono sotto la tua maglietta... A che cosa servono? Lei.

Dettagli

A me è piaciuta tutta la storia però la parte che preferisco è quella in cui Dorothy ritorna nel Kansas grazie alle scarpette magiche:ha battuto tre volte i tacchi,ha chiuso gli occhi e si è ritrovata

Dettagli

Una vita a tappe...ricominciare

Una vita a tappe...ricominciare Una vita a tappe...ricominciare Ciao io sono AN DONG, in italiano ANTONIO, sono un ragazzo cinese di 12 anni abito a Terzigno, e frequento la 2 media. Sono nato a Sarno 12 anni fa, ma all'età di quattro

Dettagli

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli

Dettagli

IL MIO CARO AMICO ROBERTO

IL MIO CARO AMICO ROBERTO IL MIO CARO AMICO ROBERTO Roberto è un mio caro amico, lo conosco da circa 16 anni, è un ragazzo sempre allegro, vive la vita alla giornata e anche ora che ha 25 anni il suo carattere non tende a cambiare,

Dettagli

CHE COSA TI FA VENIRE IN MENTE QUESTA PAROLA?

CHE COSA TI FA VENIRE IN MENTE QUESTA PAROLA? CHE COSA TI FA VENIRE IN MENTE QUESTA PAROLA? Mi fa pensare all'oscurità, perchè l'ombra è oscura, nera e paurosa. Penso ad un bambino che non ha paura della sua ombra perchè è la sua. Mi fa venire in

Dettagli

La dura realtà del guadagno online.

La dura realtà del guadagno online. La dura realtà del guadagno online. www.come-fare-soldi-online.info guadagnare con Internet Introduzione base sul guadagno Online 1 Distribuito da: da: Alessandro Cuoghi come-fare-soldi-online.info.info

Dettagli

NONA LEZIONE L AUTOSTOP

NONA LEZIONE L AUTOSTOP NONA LEZIONE L AUTOSTOP NONA LEZIONE 96 L autostop Scendi pure tu dalla macchina? Devo spingere anch io? Sì, se vuoi. Ma scusa, quanto è distante il distributore di benzina? Non lo so qualche chilometro.

Dettagli

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N. 3 LA SCUOLA CORSI DI ITALIANO PER STRANIERI A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa - 2011 DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno, sono

Dettagli

La cenerentola di casa

La cenerentola di casa La cenerentola di casa Audrina Assamoi LA CENERENTOLA DI CASA CABLAN romanzo www.booksprintedizioni.it Copyright 2012 Audrina Assamoi Tutti i diritti riservati Questa storia è dedicata a tutti quelli che

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

La Sagrada Famiglia 2015

La Sagrada Famiglia 2015 La Sagrada Famiglia 2015 La forza che ti danno i figli è senza limite e per fortuna loro non sanno mai fino in fondo quanto sono gli artefici di tutto questo. Sono tiranni per il loro ruolo di bambini,

Dettagli

Quanti nuovi suoni, colori e melodie, luce vita e gioia ad ogni creatura splende la sua mano forte e generosa, perfetto è ciò che lui fa

Quanti nuovi suoni, colori e melodie, luce vita e gioia ad ogni creatura splende la sua mano forte e generosa, perfetto è ciò che lui fa TUTTO CIO CHE FA Furon sette giorni così meravigliosi, solo una parola e ogni cosa fu tutto il creato cantava le sue lodi per la gloria lassù monti mari e cieli gioite tocca a voi il Signore è grande e

Dettagli

LING RACCONTA IL SUO VIAGGIO

LING RACCONTA IL SUO VIAGGIO LING RACCONTA IL SUO VIAGGIO Sono arrivata in Italia in estate perché i miei genitori lavoravano già qui. Quando ero in Cina, io e mia sorella Yang abitavamo con i nonni, perciò mamma e papà erano tranquilli.

Dettagli

GLI AUSTRALOPITECHI. Tra gli animali che vedi nelle figure, sai dire quale è una scimmia? Cerchia l animale giusto e collega i nomi ai disegni.

GLI AUSTRALOPITECHI. Tra gli animali che vedi nelle figure, sai dire quale è una scimmia? Cerchia l animale giusto e collega i nomi ai disegni. GLI AUSTRALOPITECHI Prerequisiti: orientarsi nel tempo fra passato, presente e futuro, usare gli strumenti sussidiari al testo (cartine, immagini, tabelle ) Obiettivi: studio dell evoluzione dell uomo

Dettagli

Parrocchia Santi Pietro e Paolo. Venite alla festa

Parrocchia Santi Pietro e Paolo. Venite alla festa Parrocchia Santi Pietro e Paolo Venite alla festa Questo libretto e di: Foto di gruppo 2 Occhi, naso, bocca, orecchie, mani... per pregare Occhi: se i miei occhi sono attenti, possono cogliere i gesti

Dettagli

Maggio 2014 San Vito. Laboratorio di narrazione con mamme straniere e italiane

Maggio 2014 San Vito. Laboratorio di narrazione con mamme straniere e italiane Maggio 2014 San Vito Laboratorio di narrazione con mamme straniere e italiane PRIMO INCONTRO In cerchio. Presentazione dell attività e delle regole Presentazione (sedute in cerchio). Mi chiamo.la favola/fiaba

Dettagli

START! Chicco, Nanà e la Magica Canzone della Super Attenzione!

START! Chicco, Nanà e la Magica Canzone della Super Attenzione! START! Chicco, Nanà e la Magica Canzone della Super Attenzione! MATERIALE Un pupazzetto a forma di uccellino in un cestino, inizialmente nascosto da qualche parte. Stampa della diapositiva 8, incollata

Dettagli

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO B5 queste schede ti aiuteranno a scoprire quanto sia utile autointerrogarsi e autovalutarsi potrai renderti conto di quanto sia utile porsi domande per verificare la propria preparazione se ti eserciterai

Dettagli

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014 2222222222222222222222222222222222222222 2222222222222222222222222222222222222222 NEWSLETTER N. 26 maggio 2014 Un benvenuto ai nuovi lettori e ben ritrovato a chi ci segue da tempo. Buona lettura a tutti

Dettagli

BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA Beati voi, beati voi, beati voi, beati voi. BEATI VOI

BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA Beati voi, beati voi, beati voi, beati voi. BEATI VOI BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA MI FA#-7 Se sarete poveri nel cuore, beati voi: LA6 MI sarà vostro il Regno di Dio Padre. MI FA#-7 Se sarete voi che piangerete, beati voi, LA6 MI perché

Dettagli

Roberta Santi AZ200. poesie

Roberta Santi AZ200. poesie AZ200 Roberta Santi AZ200 poesie www.booksprintedizioni.it Copyright 2012 Roberta Santi Tutti i diritti riservati T amo senza sapere come, né quando né da dove, t amo direttamente, senza problemi né orgoglio:

Dettagli

La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro

La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro La strage di Capaci raccontata da Tina Montinaro Venerdì 17 aprile, è venuta nella nostra scuola signora Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, uno dei tre uomini di scorta che viaggiavano nella

Dettagli

Riflessioni della classe IV^A dopo l'incontro con Padre Fabrizio

Riflessioni della classe IV^A dopo l'incontro con Padre Fabrizio Riflessioni della classe IV^A dopo l'incontro con Padre Fabrizio L incontro con padre Fabrizio è stato molto importante per capire che noi siamo fortunatissimi rispetto a tante altre persone e l anno prossimo

Dettagli

Scuola elementare Vivaldi Spinea (VE) marzo 2002 Classe prima Ins. Nadia Paterno. 5 marzo 2002

Scuola elementare Vivaldi Spinea (VE) marzo 2002 Classe prima Ins. Nadia Paterno. 5 marzo 2002 . Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia Scuola elementare Vivaldi Spinea (VE) marzo 2002 Classe prima Ins. Nadia Paterno 5 marzo 2002 Ho comunicato ai bambini che avremo

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

La truffa si sta diffondendo dal Canada con velocità impressionante.

La truffa si sta diffondendo dal Canada con velocità impressionante. Cari colleghi, vi volevo avvisare di questo nuovo metodo che usano i malviventi per cercare di raggirare le persone. Forse è il caso di avvisare pure le chiese di stare attenti e non fidarsi di nessuno

Dettagli

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati).

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati). CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati). HEY! SONO QUI! (Ovvero come cerco l attenzione). Farsi notare su internet può essere il tuo modo di esprimerti. Essere apprezzati dagli altri è così

Dettagli

Pompei, area archeologica.

Pompei, area archeologica. Pompei, area archeologica. Quello che impressione è l atteggiamento di queste persone nell ultimo momento di vita. Cercano di coprirsi da qualcosa. Si intuisce che il motivo principale della causa è il

Dettagli

La storia di Victoria Lourdes

La storia di Victoria Lourdes Mauro Ferraro La storia di Victoria Lourdes Diario di un adozione internazionale La storia di Victoria Lourdes Diario di un adozione internazionale Dedicato a Monica e Victoria «La vuoi sentire la storia

Dettagli

SOS GIOCO! ARTICOLO 31

SOS GIOCO! ARTICOLO 31 ARTICOLO 31 1. Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed allo svago, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età, ed a partecipare liberamente alla vita culturale

Dettagli

SLOWEAR A SLOW TALE CONTEST GIULIA MENICONZI UN AMORE IMPOSSIBILE PARTNER

SLOWEAR A SLOW TALE CONTEST GIULIA MENICONZI UN AMORE IMPOSSIBILE PARTNER SLOWEAR A SLOW TALE CONTEST GIULIA MENICONZI UN AMORE IMPOSSIBILE PARTNER Idea Una ragazza è innamorata della sua istruttrice, ma è spaventata da questo sentimento, non avendo mai provato nulla per una

Dettagli

IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni

IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni CANZONE: QUESTO VESTITO BELLISSIMO Giacobbe: Ecco, figlio qui per te una cosa certo che ti coprirà, ti scalderà, e poi sarà un pensiero mio per te. Ti farà pensare a me, al

Dettagli

una città a misura di bambino IGNAZIO MARINO SINDACO IGNAZIOMARINO.IT

una città a misura di bambino IGNAZIO MARINO SINDACO IGNAZIOMARINO.IT una città a misura di bambino IGNAZIO MARINO SINDACO IGNAZIOMARINO.IT SEGUI LE STORIE DI IGNAZIO E DEL SUO ZAINO MAGICO Ciao mi chiamo Ignazio Marino, faccio il medico e voglio fare il sindaco di Roma.

Dettagli