Previsioni per il 2010

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1 BUWAL Bundesamt für Umwelt, Wald und Landschaft OFEFP Office fédéral de l'environnement, des forêts et du paysage UFAFP Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio UFAGC Uffizi federal d'ambient, guaud e cuntrada Emissioni di gas serra ai sensi del Protocollo di Kyoto Previsioni per il 2010 Indice Sintesi... 2 Anidride carbonica... 3 Metano... 7 Protossido di azoto... 9 Gas sintetici Somma totale dei gas serra ai sensi del Protocollo di Kyoto Bibliografia Stato: 26 maggio 2005

2 Sintesi Il presente rapporto fornisce un quadro dell andamento delle emissioni di gas serra in Svizzera fino al L andamento prende in considerazione le misure attuate sino alla fine del Non si tiene invece conto degli effetti di una tassa sul CO 2, del centesimo per il clima o di altri provvedimenti previsti. Obiettivo del presente documento è dimostrare che senza tali misure gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto non potranno essere realizzati. Il rapporto presenta l andamento più probabile delle emissioni (scenario di riferimento), nonché, tramite un analisi di sensibilità, gli altri andamenti possibili. Per le emissioni di CO 2 ai sensi della legge sul CO 2, che rappresentano oltre tre quarti delle emissioni di gas serra, si utilizzano i risultati delle ricerche sulle prospettive energetiche effettuate dalla società Prognos nel Per le restanti emissioni si ricorre a diverse fonti (accordi sugli obiettivi, previsioni dei rifiuti e dell effettivo di animali, prospettive dei gas sintetici, ecc.). Lo scenario di riferimento parte dal presupposto che prima del 2012 in Svizzera non sarà in funzione alcuna centrale termica a combustibile fossile. L andamento più probabile delle emissioni è illustrato nella tabella seguente. I valori delle emissioni del 1990 e del 2000 sono stati ripresi dall ultimo inventario delle emissioni di gas serra del 15 aprile Tab. 1: Emissioni di gas serra ai sensi del Protocollo di Kyoto (valori in milioni di tonnellate di CO 2eq ) 1) Anidride carbonica da combustibili (senza correzione clim.) carburanti altro (CO 2 di origine non energetica) 44,37 23,83 15,46 5,08 43,66 22,18 16,86 4,62 43,45 22,11 16,69 4,65 Metano 4,45 3,74 3,45 Protossido di azoto 3,34 3,19 2,88 Gas sintetici 0,28 0,67 0,99 Totale 52,45 51,26 50,77 Obiettivo del Protocollo di Kyoto 48,25 1) tenendo conto solo delle misure attuate sino la fine del 2004 Fra il 1990 e il 2010 il totale delle emissioni di gas serra cala del 3,2 per cento. In particolare diminuiscono le emissioni di CO 2 generate dai combustibili e dai processi industriali, nonché le emissioni di metano e di protossido di azoto, mentre aumentano le emissioni di CO 2 generate dai carburanti e le emissioni di gas sintetici. Rispetto all obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto (- 8 %) risulta un divario di 2,5 milioni di tonnellate di CO 2 equivalenti. Un analisi di sensibilità consente di stimare le incertezze di questo andamento. 2

3 1. Anidride carbonica (CO 2 ) 1.1 Emissioni di CO 2 generate dalla combustione di vettori energetici ai sensi della legge sul CO 2 L andamento delle emissioni di CO 2 generate dalla combustione di vettori energetici (combustibili e carburanti) ai sensi della legge sul CO 2 viene ripreso senza modifiche dalla ricerca effettuata da Prognos nel I principali dati quadro economici e demografici di questo studio figurano nella tabella 2 qui di seguito. Tab. 2: Dati quadro economici e demografici, fonte Prognos (2005), scenario di riferimento Popolazione, in mln 7,24 7,47 7,54 Crescita media del PIL fino all anno di riferimento (% p.a.) 1,75 1,32 Indice della produzione industriale (1990 = 100) Superfici riscaldate (mln m 2 ) Abitazioni Servizi Sulla base dei dati della International Energy Agency (IEA) si ipotizza uno scenario con prezzi del greggio stabili in termini reali sul mercato internazionale intorno ai 30 $/bbl sulla base del quale vengono calcolati i prezzi degli altri vettori energetici. Nel definire il quadro e le ipotesi di politica energetica si presuppone un ampia continuità. Si presume che il programma SvizzeraEnergia, uno dei principali strumenti svizzeri di politica energetica, sia portato avanti in futuro con la stessa intensità di oggi. Si suppone che gli accordi sugli obiettivi conclusi con il settore economico permettano di ridurre le emissioni di CO 2 di 0,3 milioni di tonnellate fra il 2000 e il 2010 (0,7 mln t. fra il 1990 e il 2010). Nell ambito della legislazione edilizia e delle norme tecniche edilizie si presume un progresso moderato della tecnica, in particolare nel settore delle nuove costruzioni. Si suppone che l adattamento delle norme di qualità degli edifici (specifico consumo energetico per gli impianti di riscaldamento di costruzioni nuove e valori indicativi per il risanamento energetico) aumenti l efficienza del 10 per cento in 10 anni. Per i veicoli a motore si suppone verosimilmente che l obbiettivo di riduzione del 3 per cento all anno del consumo specifico dei nuovi veicoli non sarà realizzato. Si ipotizza invece una riduzione dell 1,5 per cento all anno fino al Non si tiene inoltre conto di una possibile regolamentazione per la promozione dei veicoli a basso consumo energetico, né dell eventuale promozione dei carburanti gassosi e biologici. La tendenza registrata per il diesel negli ultimi anni rimarrà invariata. Si ipotizza inoltre un leggero trend autonomo per il gas naturale utilizzato quale carburante e per i carburanti di origine biogena. Per maggiori dettagli quanto alla definizione del quadro di politica energetica si rimanda all originale (Prognos 2005). Ulteriori informazioni sono contenute anche nel documento pubblicato da Prognos nel 2004, nel quale oltre allo scenario di riferimento sono presenti anche analisi di sensibilità che illustrano l andamento delle emissioni di CO 2 con ipotesi diverse in termini di evoluzione dei dati quadro. Inoltre non si tiene conto degli effetti di una tassa sul CO 2 o del centesimo per il clima. Obiettivo del presente documento è dimostrare che senza tali misure gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto non potranno essere realizzati. 3

4 Lo scenario di riferimento parte inoltre dal presupposto che in Svizzera prima del 2012 non sarà in funzione alcuna centrale termica a combustibile fossile Combustibili Rispetto alla legge sul CO 2, il Protocollo di Kyoto non consente di effettuare nessuna correzione climatica delle emissioni generate dai combustibili. Applicando questo meccanismo la legge sul CO 2 rimuove l effetto esercitato dalle temperature divergenti fatte registrare nel corso degli inverni. Per tutti i valori contenuti negli studi pubblicati dalla Prognos (2004 e 2005) sono stati pertanto oggetto di una correzione climatica, ovvero i valori sono stati calcolati per rapporto ad un anno standard con un numero di gradi giorno (NGG) pari a Per osservare quanto disposto dal Protocollo di Kyoto, occorre dunque annullare la correzione climatica così importante per la legge sul CO 2. Per il 1990 e il 2000 vengono utilizzati i valori effettivi delle emissioni. Per il periodo di adempimento occorre ipotizzare le future temperature invernali. Quale temperatura di riferimento viene utilizzata la media dei numeri di gradi giorno registrati dal 1980 al 2002 (NGG = 3468). In base a quanto sopra ipotizzato, l andamento delle emissioni di CO 2 generate dal consumo di combustibili si presenta nel modo seguente. Tab. 3: Emissioni di CO 2 (mln di tonnellate) generate dal consumo di combustibili CO 2 da combustibili (mln t.) 23, , ,11 3 L andamento illustrato nella tabella 3 dipende notevolmente dalle temperature dei mesi invernali di un anno. Sia nel 1990 sia nel 2000 si sono registrati inverni molto miti con un conseguente basso livello di emissioni di CO 2 generate dal consumo di combustibili. Per gli anni non ci si può basare su temperature così miti 4. Ciò significa che già solo a causa di temperature invernali più rigide rispetto al 1990 o al 2000, le emissioni di CO 2 dovrebbero essere maggiori. Per tale motivo fra il 2000 e il 2010 la riduzione di emissioni risulta praticamente inesistente. Se però si effettuasse una correzione climatica la riduzione sarebbe più evidente 5. Per poter stimare l ordine di grandezza dell influenza delle temperature invernali, nella tabella 4 sono riportati i valori di emissione per il primo periodo di adempimento in base a temperature invernali diverse. Se fra il 2008 e il 2012 si verificassero inverni rigidi come quelli della metà degli anni 80, le e- missioni generate dai combustibili supererebbero di 1,1 mln t. lo scenario di riferimento. Ai sensi del Protocollo di Kyoto, anche se non ai sensi della legge sul CO 2, le quantità di CO 2 emesse andrebbero ridotte ulteriormente. Se, invece, fra il 2008 e il 2012 si registrassero temperature invernali così miti come nel 1990, le emissioni generate dai combustibili sarebbero 1,1 mln t. inferiori allo scenario di riferimento. Gli obiettivi di riduzione fissati dal Protocollo di Kyoto verrebbero così superati e i crediti di emissione eccedenti potrebbero essere computati per l anno di adempimento successivo oppure venduti sul mercato delle emissioni. 1 Emissione reale (GG = 3203), diversa dal valore calcolato con correzione climatica da Prognos 2 Emissione reale (GG = 3081), diversa dal valore calcolato con correzione climatica da Prognos 3 Emissioni previste con GG = 3468, diverso dal valore calcolato Prognos, poiché anno standard con GG = Sino ad oggi temperature invernali così miti come nel 1990 o nel 2000 non si sono mai verificate per cinque anni consecutivi. È pertanto probabile che fra il 2008 e il 2012 si registreranno numeri di gradi giorno più elevati. Di tale fatto si è tenuto conto nello scenario di riferimento scegliendo un NGG = 3468 per il 2010, quale anno di riferimento per il periodo Se per i valori del 1990 e del 2000 si effettuasse una correzione climatica con il numero di gradi giorni utilizzati nel presente rapporto (NGG = 3468), si otterrebbero le emissioni di CO 2 seguenti: per il 1990: 25,1 mln t.; per il 2000: 23,9 mln t.; per il 2010: 22,1 mln t. Da ciò emerge che la riduzione corretta fra il 2000 e il 2010 è maggiore di quella fra il 1990 e il 2000, a differenza di quanto risulta dalla tabella 3. La correzione climatica non è tuttavia né prevista né consentita dal Protocollo di Kyoto. 4

5 Tab. 4: Differenze di emissioni di CO 2 generate dal consumo di combustibili nel periodo nel caso di temperature invernali medie (T i ) diverse Temperatura invernale media (T i ) Numero di gradi giorno Differenze di emissioni di CO 2 nel 2010 rispetto allo scenario di riferimento (milioni di tonnellate) T i come nel ,1 T i come temperatura media ,5 T i come temperatura media (scenario di riferimento) ,0 T i come nell'anno standard Prognos ,5 T i come nei 5 anni freddi , Carburanti I dati per le previsioni delle emissioni di CO 2 generate dal consumo di carburanti sono tratti dalla ricerca effettuata da Prognos nel 2005 (cfr. tabella 5). Ai sensi della legge sul CO 2, per questo tipo di e- missioni non viene effettuata alcuna correzione climatica. I valori possono pertanto essere ripresi senza modifiche per le previsioni ai sensi del Protocollo di Kyoto. Tab. 5: Emissioni di CO 2 (in mln di tonnellate) generate dal consumo di carburanti CO 2 da carburanti (mln t.) 15,46 16,86 16, Analisi di sensibilità Le analisi di sensibilità contenute nel rapporto pubblicato da Prognos nel 2004 mirano a determinare come evoluzioni diverse dei dati quadro economici possano influire sulle emissioni di CO 2. In altri termini le analisi di sensibilità intendono dimostrare in che modo le emissioni di CO 2 potrebbero variare entro il 2010 ipotizzando in modo realistico condizioni quadro diverse. I risultati così ottenuti possono essere calcolati per le emissioni generate da combustibili, per quelle generate dalla combustione di carburanti, nonché per tutte le emissioni di CO 2 generate dalla combustione di vettori energetici ai sensi della legge sul CO 2 (tab. 6). Tab. 6: Differenze delle emissioni di CO 2 derivanti dall utilizzazione energetica rispetto allo scenario di riferimento con ipotesi diverse in termini di evoluzione dei dati quadro (per maggiori informazioni cfr. 2004) Differenze delle emissioni di CO rispetto allo scenario di riferimento (milioni di tonnellate) Analisi di sensibilità Combustibili Carburanti Totale Emissioni di CO 2 elevate (Crescita economica e aumento del traffico più importanti, aumento maggiore delle superfici riscaldate, consumo energetico a prezzi inferiori) Emissioni di CO 2 basse (Crescita economica e aumento del traffico più bassi, aumento delle superfici riscaldate più lieve, consumo energetico a prezzi superiori) +0,4 +0,8 +1,1-0,5-0,7-1,2 5

6 I dati delle analisi di sensibilità che figurano nelle tabelle 4 e 6 possono essere considerati cumulativi. Il clima e le condizioni quadro economiche non hanno, in linea di massima, alcun nesso fra di loro (eccezione: inverni rigidi in tutta Europa potrebbero determinare una penuria di olio combustibile, e pertanto portare ad un aumento dei prezzi legato alle condizioni meteorologiche). 1.2 Emissioni di CO 2 nei settori non energetici Le emissioni di CO 2 nei settori non energetici non contemplate dalla legge sul CO 2 ma previste dal Protocollo di Kyoto sono causate in particolare alla produzione di cemento e all incenerimento dei rifiuti Emissioni di CO 2 geogene generate dalla produzione di cemento Il volume delle emissioni di CO 2 geogene dipende in gran parte dalla quantità di clinker prodotti. La riduzione di tali emissioni fra il 1990 e il 2000 è dovuta alla diminuzione di clinker prodotti. In base all accordo sugli obiettivi stipulato con cemsuisse non c è da attendersi un ulteriore diminuzione. Per il calcolo delle emissioni si parte dal presupposto che la quantità di clinker prodotta rimanga più o meno costante. Per il 2010 viene utilizzato il valore medio del periodo Tab. 7: Emissioni di CO 2 geogene (in milioni di tonnellate) generate dalla produzione di cemento CO 2 geogeno da produzione di cemento a) (mln t.) a) 2,52 1,69 1,67 Le emissioni di CO 2 generate durante il processo di fabbricazione del cemento dalla combustione di vettori energetici fossili, sono contenute nei combustibili (cap ) Incenerimento dei rifiuti Gran parte della composizione dei rifiuti è di origine fossile (in Svizzera: 40 per cento di natura fossile, 60 per cento di natura biogena). Le emissioni di CO 2 di origine fossile generate dall incenerimento negli IIRU o nei cementifici devono figurare nell inventario delle emissioni di gas serra. La quantità di tali emissioni dipende dal volume di rifiuti inceneriti. Nonostante dal 1990 al 2000 la quantità complessiva di rifiuti urbani sia restata praticamente la stessa, le emissioni di CO 2 sono cresciute a causa dell aumento del volume di rifiuti inceneriti. Attualmente è in vigore il divieto di conferire in discarica. La quantità di rifiuti inceneriti non dovrebbe aumentare ulteriormente. Si presume pertanto, che le emissioni di CO 2 generate dall incenerimento di rifiuti rimarrà più o meno costante. Tab. 8: Emissioni di CO 2 (in milioni di tonnellate) generate dall incenerimento dei rifiuti CO 2 da incenerimento dei rifiuti (mln t.) 1,84 2,08 2, Emissioni di CO 2 generate da altre fonti Ulteriori emissioni di CO 2 sono generate dall industria siderurgica e dall industria chimica. Fra queste figurano anche le emissioni prodotte dalle raffinerie. L aumento di tali emissioni fra il 1990 e il 2000 è imputabile in gran parte all aumento di consumo energetico delle raffinerie. In futuro le emissioni industriali dovrebbero aumentare solo leggermente, mentre le capacità delle raffinerie non dovrebbero essere ampliate ulteriormente. Tab. 9: Emissioni di CO 2 generate da altre fonti (in milioni di tonnellate) CO 2 da altre fonti (mln t.) 0,72 0,85 0,89 6

7 2. Metano (CH 4 ) Le emissioni di metano sono generate essenzialmente dall agricoltura, nelle discariche dei rifiuti e in misura ridotta dalla combustione e dalla distribuzione di vettori energetici fossili. 2.1 Agricoltura Oltre il 90 per cento delle emissioni di metano generate dall agricoltura è imputabile all allevamento di bovini. Saranno pertanto gli effettivi dei bovini a determinare in gran parte le emissioni di metano. Lo scenario di riferimento è tratto dal rapporto "Methan-Emissionen der schweizerischen Landwirtschaft" (UFAFP, 1998) aggiornato con i valori reali del Tale riduzione delle emissioni è dovuta a un ulteriore lieve diminuzione dei bovini, che tuttavia non sarà così significativa come quella registrata tra il 1990 e il Ciò è confermato dai capi registrati tra il 2000 e il Tab. 10: Emissioni di metano generate dall agricoltura (in milioni di tonnellate CO 2eq ) Metano da agricoltura (mln t. CO 2eq ) 3,22 2,93 2,86 Analisi di sensibilità: Qualora l effettivo bovino rimanesse costante fra il 2000 e il 2010, le emissioni di metano aumenterebbero di quasi 0,1 mln t. CO 2eq rispetto allo scenario di riferimento. Qualora l effettivo bovino diminuisse ulteriormente del 10per cento tra il 2000 e il 2010, le emissioni di metano diminuirebbero di 0,2 mln t CO 2eq rispetto allo scenario di riferimento. 2.2 Rifiuti Le discariche di rifiuti sono una fonte importante di emissioni di metano che, al contrario di quelle di CO 2, sono praticamente inesistenti nel processo di incenerimento dei rifiuti. Grazie al divieto di depositare direttamente in discarica rifiuti urbani, fanghi di depurazione e altri rifiuti combustibili in vigore in Svizzera dal 2000, le discariche di rifiuti organici vengono smantellate poco a poco. Ciò nonostante va ricordato che le discariche esistenti continuano a generare emissioni di metano, se pur in quantità minore di anno in anno. I processi delle emissioni di metano generate dalle discariche sono illustrati in un "modello di discarica" interamente rielaborato dall UFAFP (divisione Aria, RNI, Sicurezza) nel 2004 secondo le indicazioni dell IPCC. I risultati così ottenuti sono stati utilizzati come base per analizzare l andamento delle emissioni illustrato nella tabella 11. Grazie al divieto di discarica le emissioni di metano generate dalle discariche di rifiuti dovrebbero diminuire in modo significativo. Tab. 11: Emissioni di metano generate dalle discariche di rifiuti (in milioni di tonnellate CO 2eq ), incluse piccole quantità generate da altre forme di smaltimento dei rifiuti Metano da discariche di rifiuti (mln t. CO 2eq ) 0,74 0,44 0,24 7

8 2.3 Emissioni di metano generate da altre fonti La combustione di agenti energetici fossili, la distribuzione di gas naturale e i processi industriali generano piccole quantità di emissioni di metano. Le perdite di gas naturale nella rete di distribuzione svizzera tra il 1990 e il 2000 sono leggermente diminuite, un calo che dovrebbe confermarsi in futuro. Anche nel settore dei trasporti, grazie ad una migliore tecnologia delle marmitte catalitiche, si dovrebbe registrare una diminuzione delle emissioni di metano, che dovrebbero invece aumentare lievemente nei processi industriali e di combustione. L andamento complessivo di questo tipo di emissioni di metano è illustrato nella tabella 12. Tab. 12: Emissioni di metano generate da altre fonti (in milioni di tonnellate CO 2eq ) Metano da altre fonti (mln t. CO 2eq ) 0,48 0,37 0,35 8

9 3. Protossido di azoto(n 2 O) Le emissioni di protossido di azoto sono generate essenzialmente dai terreni concimati. Quantità più piccole sono inoltre imputabili alle marmitte catalitiche delle macchine, allo smaltimento dei rifiuti, nonché ai processi industriali. 3.1 Agricoltura Le emissioni di protossido di azoto sono generate dall impiego di concimi minerali e aziendali, dallo stoccaggio di concimi aziendali e indirettamente dai corsi d acqua nei quali sono state immesse quantità eccessive di azoto. Le emissioni di protossido di azoto dipendono in gran parte dall effettivo di a- nimali e dalla quantità di concimi minerali utilizzata. L uso dei concimi minerali, in particolare, è diminuito notevolmente fino alla fine degli anni novanta stabilizzandosi. Inoltre, la Politica agricola 2011 dovrebbe promuovere ulteriormente la riduzione delle emissioni di protossido di azoto. La produzione di concime aziendale diminuirà ulteriormente con il leggero diminuire dell effettivo di animali. Inoltre, l impiego di nuove tecniche di stoccaggio e di spargimento del concime dovrebbe comportare un ulteriore riduzione delle emissioni di protossido di azoto. Lo scenario di riferimento è tratto dal rapporto pubblicato nel 2000 da Agroscope FAL Reckenholz Stazione federale di ricerche in agroecologia e agricoltura, aggiornato con i valori reali del Tab. 13: Emissioni di protossido di azoto generate dai terreni agricoli (in milioni di tonnellate CO 2eq ) Protossido di azoto da agricoltura (mln t. CO 2eq ) 2,86 2,57 2, Traffico L introduzione delle marmitte catalitiche delle automobili ha comportato un aumento delle emissioni di protossido di azoto generate dai veicoli a motore. L ultima tecnologia di marmitte catalitiche molto più efficiente riduce le emissioni di N 2 O. Nei prossimi anni le emissioni di protossido di azoto dovrebbero diminuire. I valori della tabella 14 sono tratti dal modello di traffico utilizzato per determinare le emissioni di inquinanti atmosferici (UFAFP, 2004, completati con emissioni off-road). Tab. 14: Emissioni di protossido di azoto generate dal traffico (in milioni di tonnellate CO 2eq ) Protossido di azoto da traffico (mln t. CO 2eq ) 0,10 0,19 0, Emissioni di protossido di azoto generate da altre fonti Piccole quantità di protossido di azoto vengono generate da molte altre fonti (incenerimento di rifiuti, processi industriali, combustione di vettori energetici fossili, impianti di depurazione, economie domestiche, ecc.). Fino al 2010 si dovrebbe assistere a un leggero aumento di questo tipo di emissioni, se pur inferiore rispetto a quello registrato dal 1990 al Tab. 15: Emissioni di protossido di azoto generate da altre fonti (in milioni di tonnellate CO 2eq ) Protossido di azoto da altre fonti (mln t. CO 2eq )

10 4. Gas sintetici Il gruppo degli HFC (idrofluorocarburi, idrocarburi parzialmente fluorati), il gruppo dei PFC (perfluorocarburi, idrocarburi perfluorati) e l SF6 (esafluoruro di zolfo) figurano nel Protocollo di Kyoto fra i gas che agiscono attivamente sul clima. I numerosi idrocarburi clorurati prodotti anch essi sinteticamente (CFC, HCFC) invece non sono contenuti nel Protocollo di Kyoto, poiché contemplati dal Protocollo di Montreal. 4.1 HFC Gli HFC sono utilizzati in vario modo (prodotti refrigeranti, agenti espandenti, propellenti ecc.) in sostituzione agli CFC e agli HCFC, ormai vietati in molti Paesi. Le attuali emissioni legate al consumo, alle fughe, alla degassificazione, ecc. devono figurare nell inventario delle emissioni di gas serra. Nel 1990 gli HFC non sono stati praticamente utilizzati. Il loro impiego è aumentato solo in seguito al divieto di utilizzare gli idrocarburi clorurati. Pertanto fra il 1990 e il 2000 è stato registrato un notevole aumento di emissioni di HFC. Grazie all emendamento dell ordinanza sulle sostanze entrato in vigore nel 2003, in futuro le emissioni di HFC dovrebbero aumentare in misura minore. Le previsioni per il 2010 si basano su calcoli di modello (cfr. Carbotech 2005) e risultano alquanto incerte (fino a ±50 %) a causa della difficoltà nel valutare il futuro sviluppo tecnologico che mira a sostituire tali sostanze. Tab. 16: Emissioni di HFC (in milioni di tonnellate CO 2eq ) Emissioni di HFC (mln t. CO 2eq ) 0,00 0,41 0, PFC I PFC sono generati dalla produzione di alluminio e vengono utilizzati come detergenti nella produzione di semiconduttori. Al contrario di quanto accaduto per gli HFC, tra il 1990 e il 2000 si è registrata una lieve diminuzione delle emissioni di PFC (generate dalla produzione di alluminio). Non si prevede alcun cambiamento maggiore nell impiego dei PFC (previsione tratta da Carbotech 2005). Tab. 17: Emissioni di PFC (in milioni di tonnellate CO 2eq ) Emissioni di PFC (mln t. CO 2eq ) 0,10 0,07 0, SF 6 L esafluoruro di zolfo viene impiegato in grandi quantità negli impianti ad alta tensione ed è generato dalla produzione di alluminio e magnesio. Si prevede che le emissioni di SF 6 generate dagli impianti ad alta tensione restino costanti, mentre diminuiscano le emissioni di SF 6 legate alla produzione di alluminio e magnesio (previsione tratta da Carbotech 2005). Tab. 18: Emissioni di SF 6 (in milioni di tonnellate CO 2eq ) Emissioni di SF 6 (mln t. CO 2eq ) 0,18 0,20 0,16 10

11 5. Somma dei gas serra ai sensi del Protocollo di Kyoto 5.1 Scenario di riferimento Dai dati sopra illustrati emerge il seguente quadro complessivo dell andamento delle emissioni fra il 1990 e il 2010 sia per i singoli gas serra, sia per i gas nel loro insieme (tab. 19 e 20). Qui di seguito viene presentato l'andamento più probabile (scenario di riferimento). Tab. 19: Emissioni di gas serra ai sensi del Protocollo di Kyoto (valori assoluti in milioni di tonnellate CO 2eq ) 1) Anidride carbonica da combustibili (senza correzione clim.) carburanti altro (CO 2 di origine non energetica) 44,37 23,83 15,46 5,08 43,66 22,18 16,86 4,62 43,45 22,11 16,69 4,65 Metano 4,45 3,74 3,45 Protossido di azoto 3,34 3,19 2,88 Gas sintetici 0,28 0,67 0,99 Totale 52,45 51,26 50,77 Obiettivo del Protocollo di Kyoto 48,25 1) tenendo conto solo delle misure attuate sino la fine del 2004 Tab. 20: Emissioni di gas serra ai sensi del Protocollo di Kyoto (andamento relativo, 1990 = 100 %) 1) Anidride carbonica da combustibili (senza correzione clim.) carburanti 98,4 % 93,1 % 109,0 % 97,9 % 92,8 % 107,9 % altro 91,0 % 91,5 % 100 % Metano 84,1 % 77,5 % Protossido di azoto 95,3 % 86,3 % Gas sintetici 241 % 354 % Totale 100 % 97,7 % 96,8 % 1) tenendo conto solo delle misure attuate sino la fine del

12 60 Milioni di tonnellate di CO2-equivalenti CO2 combustibili CO2 non energetici Protossido di azoto CO2 carburanti Metano Gas sintetici Fig. 1: Scenario di riferimento delle emissioni a gas serra fra il ai sensi del Protocollo di Kyoto espresse in CO 2 equivalenti 12

13 5.2 Divario Sottoscrivendo il Protocollo di Kyoto la Svizzera si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas serra dell 8 per cento fra il 1990 e il primo periodo di adempimento Secondo lo scenario di riferimento nel periodo ogni anno vengono emesse 50,77 milioni di tonnellate di CO 2eq rispetto all obiettivo di 48,25 milioni di tonnellate fissato dal Protocollo di Kyoto. Risulta così un divario di 2,5 milioni di tonnellate di CO 2eq. (tab. 21). Tab. 21: Divario rispetto all obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto per il primo periodo di adempimento (in milioni di tonnellate CO 2eq ) Totale emissioni di gas serra (scenario di riferimento) ) (mln t. CO 2eq ) 50,77 Obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto (92% del 1990) 48,25 Divario 2,52 1) tenendo conto solo delle misure attuate sino la fine del 2004, l'anno 2010 viene utilizzato quale anno di riferimento per il periodo Grazie alla decisione del Consiglio federale del 23 marzo 2005 e alle altre misure previste sarà possibile colmare tale divario. 5.3 Analisi di sensibilità Lo scenario di riferimento illustrato nel presente rapporto poggia su tutta una serie di ipotesi che tengono conto di diverse condizioni quadro economiche, demografiche e di energia politica, dello sviluppo della tecnica, del comportamento dei consumatori di energia, nonché delle condizioni climatiche presenti nel periodo di adempimento. Tali ipotesi comportano inevitabilmente un margine di incertezza più o meno ampio. Grazie alle analisi di sensibilità è possibile sapere quale sarebbe l andamento delle emissioni al variare delle condizioni. Le analisi di sensibilità consentono di individuare una fascia di risultati all interno della quale si situa l andamento reale delle emissioni di gas serra in Svizzera per il periodo Le analisi di sensibilità tengono conto degli effetti seguenti: - effetto dei diversi andamenti delle condizioni quadro economiche sulle emissioni di CO 2 generate dalla combustione di vettori energetici, dati tratti da Prognos 2004 (cfr. tab. 6), - effetto di temperature invernali diverse sul primo periodo di adempimento (tab. 4), - effetto di diversi andamenti dell effettivo bovino sulle emissioni di metano generate dall agricoltura, - effetto di diversi andamenti delle emissioni di HFC. Combinando tutti questi effetti (ipotizzando un effetto cumulativo), per l andamento delle emissioni di gas serra in Svizzera si ottengono i risultati presentati nella tabella 22, i quali hanno un margine di o- scillazione del ± 4 per cento delle emissioni totali di gas serra. Occorre sottolineare che gli andamenti situati ai margini della fascia di oscillazione sono relativamente improbabili, ma non impossibili. Per la pianificazione e l attuazione di misure è necessario considerare l andamento delle emissioni più probabile posto al centro della fascia di oscillazione dei risultati. Nel caso si verificasse un andamento negativo delle emissioni, il divario rispetto all obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto risulterebbe maggiore e la Svizzera dovrebbe acquistare certificati di emissioni di CO 2 da altri Paesi. Se nella migliore delle ipotesi l obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto venisse superato, la Svizzera potrebbe computare i diritti di emissione (assigned amount units) al periodo di adempimento successivo oppure vendere i propri crediti di emissioni sui mercati internazionali. 13

14 Tab. 22: Analisi di sensibilità per l andamento delle emissioni di gas serra in base a condizioni quadro diverse Tipo di analisi di sensibilità Combinazione "sfavorevole" crescita economica e crescita del traffico maggiori, maggiore aumento delle superfici riscaldate, prezzi delle fonti energetiche più bassi, inverni rigidi (GG = 3588), nessuna diminuzione dell effettivo bovino, crescita maggiore degli HFC Combinazione "favorevole" crescita economica e crescita del traffico inferiori, prezzi delle fonti energetiche più alti, aumento inferiore delle superfici riscaldate, inverni miti (GG = 3343), importante riduzione dell effettivo bovino, crescita inferiore degli HFC (perché maggiormente sostituiti grazie allo sviluppo tecn.) Margine di oscillazione delle emissioni di gas serra rispetto allo scenario di riferimento (in milioni di tonnellate) Fig. 2: Analisi di sensibilità per l andamento delle emissioni di gas serra 60 Emissioni di gas serra (mln t. CO2eq) obiettivo Protocollo di Kyoto scenario di riferimento andamento sfavorevole andamento favorevole 14

15 Bibliografia UFAFP (1998): Methan-Emissionen der schweizerischen Landwirtschaft. Schriftenreihe Umweltschutz Nr UFAFP (2004): Luftschadstoff-Emissionen des Strassenverkehrs Schriftenreihe Umweltschutz Nr Carbotech (2005): Swiss Greenhouse Gas Inventory 2003: PFCs, HFCs and SF6 Emissions. Rapporto interno per l UFAFP. FAL (2000) - Schmid M., Neftel A., Fuhrer J.: Lachgasemissionen aus der Schweizer Landwirtschaft. Schriftenreihe der FAL Nr. 33. FAL (2003) - Leifeld J., Bassin S., Fuhrer J.: Carbon stocks and carbon sequestration potentials in a- gricultural soils in Switzerland. Schriftenreihe der FAL Nr. 44. Infras (2003): CO 2 -Abgabe / Klimarappen bei Treibstoffen. ( Prognos (2002): Standortbestimmung CO2-Gesetz. CO2-Perspektiven und Sensitivitäten. Stand Oktober 2002, Basel. ( Prognos (2003): CO 2 -Abgabe bei Brennstoffen, Basel, Mai ( Prognos (2004): Aufdatierung der Standortbestimmung CO 2 -Gesetz. CO 2 -Perspektiven und Sensitivitäten. Stand: März 2004, Basel. ( Prognos (2005): Energieperspektiven 2035, Bundesratsvarianten zur Umsetzung des CO2-Gesetzes. Arbeitspapier zu Modellrechnungen auf der Basis der neuen Referenzentwicklung der Energieperspektiven des BfE. März 2005 ( ATEC (2004): Misure volte al raggiungimento degli obiettivi di riduzione sanciti dalla legge sul CO2, Consultazione relativa alle quattro varianti, 20 ottobre ( 15

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