PELLEGRINAGGIO A BOROVNICA Sabato 26 maggio 2012, ore 10.00

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1 PELLEGRINAGGIO A BOROVNICA Sabato 26 maggio 2012, ore Il Campo di Internamento Il campo di Internamento (e sterminio) di Borovnica (Franzdorf) è situato in realtà a circa tre chilometri dalla omonima località e più precisamente nei presi del villaggio di Dol (Dulle), sulla destra della strada per Vrhnika (Oberlaibach). L area del Campo si presentava di forma rettangolare di circa 150 x 200 metri, attraversato da un torrente e circondato da reticolati regolari con postazioni di guardia (torrette). Oggi non rimane traccia alcuna del Campo e l intera area è stata urbanizzata con la fabbricazione di villette e condomini moderni. Sopravvivono soltanto alcuni edifici, ovvero due case di abitazione che funsero da prima e seconda sede del comando nei primi mesi di attività. L area del campo venne dapprima utilizzata, a partire da maggio 1941 dal Reggimento Genio Ferrovieri del Regio Esercito che vi costruì le prime baracche in legno per accogliere gli addetti alla riparazione del viadotto fatto saltare dalle truppe jugoslave in ritirata a seguito dell invasione italiana. Successivamente la zona venne ampliata, utilizzata e riadattata dalle autorità germaniche per ospitare prigionieri slavi, mentre dal maggio 1945 venne strutturalmente modificata dalle autorità slavo-comuniste e destinata a Campo di Internamento per civili deportati e militari italiani, e per soldati tedeschi. Vi furono

2 imprigionati ed uccisi anche molte centinaia di domobranci e belogardisti sloveni, strenui oppositori di Tito durante la cosiddetta guerra partigiana. Numerose sono le testimonianze circa le condizioni disumane di vita e le torture che i prigionieri dovettero subire durante il periodo di internamento. Fondamentali risultano ancora oggi gli scritti del tenente Gianni Barral (Borovnica 1945 al confine orientale d Italia. Memorie di un ufficiale italiano Ed. Paoline. 2007) e del soldato della RSI Lionello Rossi Kobau, padre dell attore Paolo Rossi (Prigioniero di Tito Ed. Mursia. 2001), nonché le molte testimonianze di sloveni e tedeschi, ancora troppo poco pubblicizzate. Fosse comuni a Borovnica Come detto, le esecuzioni sommarie e le morti avvenute a seguito di torture e malattie infettive nel campo di internamento oscillano tra le e 5.000, mentre i deportati che furono ospitati nel campo si stimano fossero tra i ed i A ridosso del reticolato del Campo di Internamento (e sterminio), all esterno, furono realizzate delle fosse comuni, in cui al bisogno venivano seppelliti i cadaveri scheletrici dei detenuti morti oppure giustiziati. Tali fosse comuni funzionarono fino a febbraio/marzo del 1946, quando vennero smesse ed i cadaveri iniziarono ad essere tumulati nel cimitero di Borovnica. Il 15 ottobre 2005, l Associazione Concordia et Pax di Nova Gorica, ha ottenuto dalle autorità ecclesiastiche il permesso di affiggere sul grande Crocifisso del camposanto una targhetta in ricordo di tutte le vittime del Campo di Internamento (e sterminio) con la semplice scritta ). Ai piedi del grande Crocifisso l Unione degli Istriani ha deposto una corona di alloro con nastro tricolore e la scritta L Unione degli Istriani in memoria delle vittime italiane del campo di concentramento di Borovnica. 2

3 Piantine del Campo di Internamento Schizzo circa il posizionamento del campo 3

4 4 Punti notevoli nei dintorni del campo nel settembre 1945

5 Veduta aerea dell attuale villaggio di Borovnica con evidenziato il sito ove sorgeva il campo nel L area è stata urbanizzata seguendo la disposizione dei baraccamenti 5

6 6 Mappa del campo disegnata dal prigioniero Lionello Rossi Kobau

7 Il Viadotto di Borovnica Fino alla creazione del Campo di Internamento (e sterminio), la località di Borovncia era nota per la presenza del gigantesco viadotto ferroviario della linea Vienna-Bruck/Mur-Graz-Maribor-Lubiana-Trieste, meglio conosciuta come Ferrovia Meridionale (Südbahn), la prima linea ferrata a giungere nella città giuliana nel luglio del 1857, quando venne aperto l'ultimo tratto da Lubiana a Trieste, costruito tra il 1850 ed il 1856 sotto la direzione dell ing. Carlo Ghega. Il viadotto misurava 561 metri in lunghezza per 38 metri di altezza ed era uno dei più grandi ponti in pietra dell'europa Orientale e costituiva una delle più moderne opere di ingegneria architettonica del tempo. Il 10 maggio 1941 le truppe jugoslave in ritirata fecero saltare nove arcate (dall'undicesimo al ventesimo pilastro). Una compagnia Ferrovieri del Genio ne curò l'immediato ripristino con un ponte metallico a binario unico tipo Roth- Wagner. Durante gli ultimi mesi di guerra il ponte metallico venne fatto saltare ulteriormente e del viadotto rimane oggi un solo pilone che si erge nel mezzo delle abitazioni di Borovnica. Il ponte in una cartolina del Sul bordo basso a penna sono indicate le arcate fatte saltare. 7

8 Fotografia del maggio 1941,con le arcate appena distrutte Fotografia del ponte metallico costruito dai Ferrovieri del Genio 8

9 Ulteriore fotografia del ponte metallico costruito dai Ferrovieri del Genio 9