Consumi energetici, produzione di energia e lotta ai cambiamenti climatici nel Comune di Brescia

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1 Consumi energetici, produzione di energia e lotta ai cambiamenti climatici nel Comune di Brescia Estratto tratto dal documento RAPPORTO SULLO STATO DELL AMBIENTE NEL COMUNE DI BRESCIA- Aggiornamento della RELAZIONE SULLO STATO DELLE MATRICI AMBIENTALI rev. Maggio 2011 Redatto dal Settore Ambiente ed Ecologia del Comune di Brescia Rapporto sullo Stato dell Ambiente del Comune di Brescia: relazione sullo stato delle matrici ambientali_ rev_maggio_2011 1

2 ENERGIA 1.1 Premessa Una sfida fondamentale per la società moderna è quella di riuscire a sviluppare delle politiche energetiche che tengano conto della necessità di salvaguardare l ambiente. I consumi energetici sono correlati allo sviluppo economico e contemporaneamente allo sfruttamento delle risorse naturali e all emissione di sostanze inquinanti in atmosfera. Il settore energetico costituisce quindi un fattore chiave per lo sviluppo sostenibile. È necessario conseguire una maggiore efficienza energetica attraverso l applicazione delle tecnologie più avanzate nella produzione di energia, la razionalizzazione dei consumi, la promozione del risparmio energetico e lo sviluppo di strategie che consentano di diffondere l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. La politica della Comunità Europea si propone di conseguire entro il 2020 i seguenti obiettivi (fissati dal pacchetto per il clima e l energia della comunità europea): Ridurre l emissione di gas ad effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990; Incrementare l uso delle energie rinnovabili (eolica, solare, biomasse) giungendo al 20% della produzione totale di energia, in particolare per l Italia è stato fissato l obiettivo del 17% di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili; Diminuire del 20% il consumo di energia rispetto ai ivelli previsti per il 2020 grazie ad una migliore efficienza energetica. 1.2 Consumi energetici I consumi energetici si suddividono principalmente nei consumi di energia elettrica e nei consumi di energia termica. Nel Comune di Brescia l energia termica viene ottenuta attraverso la combustione di gas metano, di gasolio (pari all 1% dell energia termica totale) e attraverso centrali di cogenerazione che alimentano la prima rete di teleriscaldamento italiana per volumetria allacciata (dati presi dall annuario 2007 dell Associazione Italiana Riscaldamento Urbano). Nei paragrafi seguenti verranno analizzati nel dettaglio i consumi di energia elettrica, di gas naturale, di gasolio e di calore fornito dalla rete di teleriscaldamento. Inoltre verranno brevemente descritti gli impianti di produzione di energia localizzati sul territorio Comunale e i quantitativi di energia prodotta. I dati che verranno analizzati in questo capitolo sono stati forniti dalla società A2A e dal Informativo Regionale Energia e Ambiente (SIRENA) di Regione Lombardia e sono relativi al periodo che va dal 2002/2005 al Energia Elettrica Rapporto sullo Stato dell Ambiente del Comune di Brescia: relazione sullo stato delle matrici ambientali_ rev_maggio_2011 2

3 I consumi totali di energia elettrica nel Comune di Brescia sono passati da MWh nel 2004 a MWh nel Per quanto riguarda i consumi di energia elettrica, a bassa media e alta tensione, il periodo considerato nelle analisi seguenti va dal 2004 al La scelta di ridurre l arco temporale considerato è dovuta al fatto che non si dispone di tutti i dati reali relativi ai consumi industriali di energia elettrica dal 2002 al 2003, poiché fino al 2003 alcune delle utenze industriali ad alta tensione erano servite direttamente dalla rete ENEL. In Figura 1 viene riportato l andamento dell energia elettrica totale (Bassa Tensione BT, Media tensione MT, Alta tensione AT) consumata nel Comune di Brescia dal 2004 al Energia Elettrica consumata nel Comune di Brescia (GWh) GWh Figura 1: Consumi di energia elettrica dal 2004 al 2009 nel comune di Brescia. I consumi considerati sono dati dalla somma dei consumi di tutte le utenze a Bassa, Media e Alta Tensione. La quota dei consumi per usi domestici è rimasta costante nel tempo mentre, come viene evidenziato in Figura 2, si è verificata la crescita dei consumi delle utenze ad alta tensione fino al 2006 (utenze industriali più energivore +41% dal 2004 al 2006) e una netta diminuzione degli stessi nel corso del Rapporto sullo Stato dell Ambiente del Comune di Brescia: relazione sullo stato delle matrici ambientali_ rev_maggio_2011 3

4 Energia elettrica consumata nel Comune di Brescia suddivisa per tipologia di utenza (GWh) GWh uso domestico illuminazione pubblica Piccola industria e terziario BT/MT Utenze industriali AT Figura 2: Consumo di energia elettrica nel Comune di Brescia dal 2004 al 2009, suddiviso per settore e per tensione La suddivisione dei consumi di energia elettrica relativi all anno 2009 tra le diverse tipologie di utilizzo è evidenziata nel grafico seguente: Consumi di Energia Elettrica nel Comune di Brescia anno 2009 suddivisi per tipologia di utenza 18% 10% Uso domestico Uso industriale Uso terziario 72% Figura 3: Consumo di energia elettrica anno 2009_ suddivisione percentuale tra le diverse tipologie d uso. Rapporto sullo Stato dell Ambiente del Comune di Brescia: relazione sullo stato delle matrici ambientali_ rev_maggio_2011 4

5 Nel 2009 il consumo delle utenze industriali (bassa, media e alta tensione) è stato pari al 72% dei consumi totali di Energia Elettrica mentre il terziario ha contribuito per il 18%, le utenze domestiche per il 10%. L andamento dei consumi di energia elettrica degli ultimi anni presenta un elemento di novità, lo spostamento del picco di massima richiesta dal periodo invernale al periodo estivo, come evidenziato nel grafico in Figura 4. Nel mese di luglio (anno di riferimento 2006) è stata immessa in rete la massima potenza elettrica. La maggior richiesta di energia elettrica si ha nei mesi estivi giugno e luglio, mentre nel mese di Agosto si registra un calo della richiesta di Energia Elettrica dovuto allo spopolamento della città nel periodo delle vacanze estive. L ampia diffusione dei sistemi di condizionamento, grandi consumatori di energia, ha contribuito all aumento dei consumi di energia elettrica nel periodo estivo. Andamento percentuale della potenza elettrica massima immessa in rete rispetto al mese di massima potenza (anno 2006) 100% 98% 96% 94% 92% 95% 95% 94% 93% 94% 100% 100% 96% 93% 95% 96% 90% 88% 86% 84% 82% 80% 87% Gennaio Febbraio % Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Figura 4: Andamento mensile della potenza elettrica massima immessa in rete nel corso del 2006, espressa come percentuale del valore relativo al mese di massima potenza Gas naturale e gasolio Il gas metano è un combustibile naturale che può essere utilizzato per soddisfare le principali esigenze domestiche tra le quali: l utilizzo in cucina (di seguito denominato uso domestico), il riscaldamento, la produzione d acqua calda. I volumi di gas metano erogato da A2A dal 2004 al 2009 suddivisi per tipologia d uso sono riportati in Figura 5. 5

6 Gas metano erogato da A2A nel Comune di Brescia suddiviso per tipologia di utenza (m3) m Uso domestico Riscaldamento Altri usi Figura 5: Gas metano erogato da A2A dal 2004 al 2006 suddiviso per tipologia d uso. Nella voce riscaldamento è compreso anche il consumo per uso domestico delle utenze che utilizzano il gas per riscaldare le abitazioni. Altri usi: Utenze commerciali, terziario e utenze industriali. Consumi di gas naturale suddivisi per Settore_anno ,20% 0,02% 29,14% RESIDENZIALE (MWh) TERZIARIO (MWh) 55,10% INDUSTRIA NON ETS (MWh) TRASPORTI URBANI (MWh) 15,53% Figura 6: Consumi di gas naturale nel Comune di Brescia nell anno 2008 suddivisi per tipologia d utenza: utenze residenziali, industriali non Emission Trading System (ETS), terziario e agricoltura, dal 2005 al Fonte del Dato: sistema informativo SIRENA. 6

7 Nel 2008 il consumo di gas metano è stato così suddiviso: usi residenziale 29,14%, 55,10% uso industriale (industrie non aderenti all Emission Trading System), 15,53% terziario, 0,20% trasporti e 0,02% agricoltura. I consumi considerati sono relativi a tutti le società distributrici di energia attive nel territorio Comunale e sono stati ottenuti dal Informativo Regionale Energia e Ambiente (SIRENA) di Regione Lombardia. L andamento dei consumi di gasolio nel Comune di Brescia suddivisi per settoreè riportato in Figura 7. Il 96% dei consumi di gasolio relativi all anno 2008 sono imputabili ai trasporti. I dati considerati sono stati ottenuti dal Sistema Informativo Regionale Energia e Ambiente (SIRENA) della Regione Lombardia. Nel 2008 la combustione del gasolio ha coperto una percentuale inferiore al 2% del fabbisogno totale di energia termica degli edifici nel Comune di Brescia. Consumi di Gasolio nel Comune di Brescia suddivisi per settore in tonnellate 30000, , ,0 t 15000, ,0 5000,0 0, Trasporti urbani 21901, , , ,1 agricoltura 616,9 616,2 593,6 593,4 Industria non ETS 191,6 149,2 163,6 160,4 terziario 42,0 35,9 27,1 24,4 residenziale 250,8 212,2 160,7 142,3 Figura 7: Consumi di gasolio nel Comune di Brescia dal 2005 al 2008 suddivisi per settore. I dati sono stati ottenuti dal Sistema Informativo ENergia Ambiente (SIRENA) della Regione Lombardia Teleriscaldamento Il teleriscaldamento a Brescia consiste nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua surriscaldata (fluido termovettore) prodotta in grandi centrali di cogenerazione. Il calore recuperato dai processi di produzione di energia elettrica viene utilizzato per riscaldare dell acqua. Quest acqua distribuita in rete trasferisce, mediante sottocentrali dotate di scambiatori di calore, il calore all acqua dell impianto interno agli edifici riscaldando gli ambienti. La rete di teleriscaldamento è costituita da doppie tubazioni interrate (una di mandata e una di ritorno). La rete di teleriscaldamento a Brescia è stata avviata nel Fino al 1977 il calore è stato prodotto con caldaie semplici ad alto rendimento installate nell area della Centrale Sud di Lamarmora. Nel 1978 è entrato in servizio il primo gruppo di cogenerazione (che produce in modo combinato energia elettrica ed energia termica). La cogenerazione consente di risparmiare energia primaria alzando il rendimento del 7

8 ciclo fino a valori superiori al 83%. La produzione disgiunta di energia elettrica, in centrali termoelettriche (con rendimento pari al 45%) e di energia termica, in caldaie condominiali e unifamiliari (con rendimento pari al 70%), a parità di servizi erogati comporterebbe un consumo aggiuntivo di energia primaria dell ordine del 30%. Successivamente al 1981 la centrale Sud di Lamarmora è stata potenziata con un secondo gruppo di cogenerazione e con una centrale a policombustibile funzionante a gas metano (dal1988). Nel 1998 è entrato in funzione il termoutilizzatore che brucia rifiuti solidi urbani. Nel 2004 è entrata in funzione la terza linea del termoutilizzatore che brucia biomasse. Il termoutilizzatore da solo è in grado di soddisfare il 40% di fabbisogno di energia termica della città. Attualmente la rete di teleriscaldamento fornisce il 60% dell energia richiesta per riscaldare gli edifici cittadini. In Figura 8 è riportata la mappa della rete di teleriscaldamento di proprietà e gestita dalla società A2A. Figura 8: Mappa della rete di teleriscaldamento gestita dalla società A2A (ex-asm). 8

9 La quantità di energia termica distribuita attraverso la rete di teleriscaldamento è mostrata in Figura 9. I valori, espressi in GWh termici, mostrano un andamento che è correlato all aumento della volumetria allacciata ma anche alle condizioni climatiche che hanno caratterizzato ciascun anno considerato (inverni più o meno rigidi richiedono diversi quantitativi di energia termica per riscaldare gli edifici cittadini) Energia termica distribuita dalla rete di teleriscaldamento (GWht) GWht Figura 9: Energia termica distribuita attraverso la rete di teleriscaldamento dal 2002 al I consumi considerati sono comprensivi anche dei consumi delle utenze allacciate nei comuni limitrofi di Bovezzo e Concesio, il cui contributo è stimabile in circa il 1-3% del totale. Il numero di utenze allacciate al teleriscaldamento è in progressivo aumento, infatti dal 2002 al 2009 (vedi Figura 10 sono state allacciate 6196 nuove utenze (con un incremento pari al 51%). 9

10 N utenze Numero di utenze del riscaldamento fatturate da A2A Figura 10: Numero di utenze del teleriscaldamento fatturate dal 2002 al 2009 da A2A compresi i contatori divisionali e le utenze dei comuni limitrofi di Concesio e Bovezzo (pari al 1-3% della volumetria complessivamente allacciata). La volumetria allacciata ala rete di teleriscaldamento è in continua crescita (+15,5% circa dal 2002 al 2009). Si prevede che nel 2020 saranno allacciati oltre 45 milioni di metri cubi. Dal 2002 al 2009 l estensione della rete del teleriscaldamento è passata da 467 a 620 km. 45 Volumetria servita dalla rete di teleriscaldamento ,4 34,0 34,6 35,5 36,3 37,2 38,0 38,6 Milioni m Figura 11: Volumetria servita dalla rete di teleriscaldamento nel Comune di Brescia dal 2002 al

11 Il sistema di produzione di energia cogenerativo e la rete di teleriscaldamento nell area del Comune di Brescia hanno permesso di risparmiare nel tonnellate equivalenti di petrolio, tep in più rispetto al Per il calcolo dell energia primaria risparmiata sono stati adottati i seguenti parametri: energia elettrica valutata kcal/kwh (in A.T.) e rendimento caldaia disgiunta : 0,80 (cal.erogato). In Figura 12 sono riportati i valori dell energia primaria risparmiata dal 2002 al 2009 espressi in tonnellate equivalenti di petrolio. Energia primaria risparmiata Tonnellate di petrolio equivalente Anno Figura 12: Energia primaria risparmiata (in tonnellate equivalenti di petrolio) attraverso il sistema di cogenerazione abbinato alla rete di teleriscaldamento nell area del Comune di Brescia. Per il risparmio energetico sono stati adottati i seguenti parametri : energia elettrica valutata kcal/kwh (in A.T.) e rendimento caldaia disgiunta : 0,80 (cal.erogato). 1.3 Impianti di produzione di energia installati sul territorio comunale. Il sistema di produzione di elettricità e di calore è costituito da due poli principali della società A2A: il primo ubicato nella zona sud della città (centrale di Lamarmora) è dotato di tre gruppi combinati con turbina a vapore a contropressione. Dei generatori di vapore installati due sono funzionanti a olio combustibile denso (ODC) e metano e il terzo anche a carbone, ; è presente anche una caldaia semplice per integrazione e riserva. A questo polo è collegato, a partire dal 1998, l impianto combinato di termoutilizzazione dei rifiuti, potenziato con la terza linea a biomasse nel Il secondo è ubicato a Nord (centrale Nord) dotato solo caldaie per produzione termica. I motori diesel, installati nel 1984 sono stati smantellati. 11

12 Esistono inoltre piccoli impianti di produzione fotovoltaica in vari punti della città.. Il dettaglio delle potenze installate è riportato nella tabella seguente. Impianti di produzione di energia della società A2A ubicati nel Comune di Brescia Anno di costruzione Combustibile Fonte Potenza elettrica lorda (MW) Potenza termica al teleriscaldamento (MW) Cogenerazione Gas naturale / 1978 Centrale Lamarmora Gruppo 1 OCD 31,0 83,7 Gas naturale / 1981 Centrale Lamarmora Gruppo 2 OCD 33,2 87,2 Gas naturale / 1987 Centrale Lamarmora Gruppo 3 OCD/carbone 75,0 130,0 Termoutilizzatore 1998 RSU / Biomasse 84,4 160,0 Impianti prod. calore semplice Centrale Lamarmora _caldaia Macchi Gas naturale - 58,2 Gas naturale / - Centrale Nord _ caldaie OCD - 167,6 Fotovoltaico Vari Radiazione Solare 0,14 TOTALE 223,7 686,7 Tabella 1: impianti di produzione di energia della società A2A ubicati nel territorio del Comune di Brescia. Dati relativi all anno di costruzione, al combustibile utilizzato, alla potenza elettrica e termica di ciascun impianto. 1.4 Produzione di energia degli impianti installati nel Comune di Brescia In Tabella 2 sono riportate le quantità di energia elettrica messa in rete dagli impianti di produzione di energia della società A2A installati nel territorio del Comune di Brescia dal 2002 al Anno Produzione totale Termoutilizzatore Centrale Lamarmora Altri (GWh) (GWh) (GWh) (GWh) , , , , , , , , ,5 527,9 358,8 0, ,3 569,5 358,5 0, , , , ,1 Tabella 2: Energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione di energia della società A2A installati nel territorio comunale dal 2002 al

13 Nel corso del 2009 il fabbisogno totale di energia elettrica delle utenze nel Comune di Brescia è stato pari a 2113 GWh. Gli impianti di produzione di energia ubicati nel Comune di Brescia hanno immesso in rete 664 GWh, garantendo la copertura del 31% del fabbisogno di energia elettrica di tutte le tipologie di utenze del Comune di Brescia. 1.5 Impianti fotovoltaici installati nel territorio del Comune di Brescia Il Comune di Brescia ha posto in atto diverse iniziative per promuovere la diffusione degli impianti fotovoltaici. Nell ambito dello sviluppo urbano della città di Brescia l amministrazione comunale ha indicato tra gli obiettivi da perseguire con la realizzazione dei nuovi quartieri di edilizia economica popolare, avviata nel 2000, la sostenibilità ambientale, con il fine di contenere i consumi energetici anche attraverso l utilizzo delle fonti d energia rinnovabile. Con ASM Brescia s.p.a. (ora A2A) si è stato predisposto un piano per la realizzazione di impianti fotovoltaici negli edici realizzati nei nuovi quartieri di edilizia economico popolare Villaggio Violino e Sanpolino. Sono stati realizzati 333 impianti, 304 dei quali sulle singole unità abitative a schiera e i restanti 29 a servizio delle parti comuni degli edifici condominiali per una potenza complessiva di 723 KW. Il Comune di Brescia è stato il promotore del progetto e ha finanziato l iniziativa con proprie risorse; ASM Brescia S.p.A.(ora A2A) ha partecipato alla promozione ed al finanziamento del progetto, ha garantito la consulenza tecnica per la realizzazione e ha fornito i dispositivi di controllo al fine di monitorare il funzionamento degli impianti. Gli impianti installati consentono ogni anno una produzione di energia elettrica pari a kwh (chilowattora) con un risparmio energetico di 165 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) ed una riduzione di emissioni nell atmosfera di 400 tonnellate di anidride carbonica (CO2) per anno. Ad oggi si tratta di uno dei più importanti interventi di questo tipo in Italia per potenza installata e diffusione degli impianti fotovoltaici in ambito residenziale. Per questo progetto il Comune di Brescia ha ricevuto il premio "Enti Locali per Kyoto Buone Pratiche per il Clima" e ad A2A è stato assegnato il premio Innovazione amica per l ambiente 2007 nella sezione relativa all efficienza per il clima. Nel grafico in Figura 13 è riportata la potenza degli impianti fotovoltaici installati nel territorio del Comune di Brescia dal 2002 al Dal 2007 si è verificata un ampia diffusione degli impianti fotovoltaici. Infatti in questi anni un numero crescente di cittadini ha scelto di installare nuovi impianti fotovoltaici usufruendo degli incentivi nazionali (Conto Energia) previsti dallo Stato e inoltre sono entrati in esercizio gli impianti installati nei quartieri Villaggio Violino e Sanpolino sopra considerati. Gli degli impianti fotovoltaici installati nel territorio del Comune di Brescia al 15 febbraio 2011 sono 437 per una potenza complessiva pari a kw. 13

14 Potenza degli impianti fotovoltaici installati nel territorio del Comune di Brescia KW Anno Figura 13: Potenza degli impianti fotovoltaici installati nel territorio del Comune di Brescia (i dati sono stati forniti da A2A, mentre la fonte dei dati è il sito Cambiameni climatici Il calore irraggiato dal sole raggiunge la terra e scalda il suolo. Il suolo terrestre riscaldato emette radiazione infrarossa (calore) che parzialmente viene trattenuta dall atmosfera terrestre. Questo fenomeno naturale che prende il nome di effetto serra permette alla terra di avere una temperatura media tale da consentire la vita. L Effetto serra è determinato dalla presenza di alcuni gas nell atmosfera terrestre (anidride carbonica, vapor acqueo, metano etc..) Le attività antropiche, in particolar modo l uso di combustibili fossili stanno aumentando la concentrazione in atmosfera di alcuni gas (CO2, CH4, N2O) che acuiscono l effetto di riscaldamento dell atmosfera terrestre. Una commissione internazionale di ricerca (Intergovernamental Panel on Climate Change) si sta occupando di studiare il cambiamento climatico, in particolare: il sistema climatologico e le evidenze scientifiche del cambiamenti climatici; la vulnerabilità del sistema socio-economico e naturale ai cambiamenti climatici, le conseguenze positive e negative determinate dai cambiamenti climatici e le possibili azioni per adattarsi ai cambiamenti climatici; La mitigazione dei cambiamenti climatici riducendo e prevenendo l emissione di gas serra e incrementando le attività che rimuovono i gas serra dall atmosfera. 14

15 1.6.1 Il protocollo di Kyoto Il primo trattato internazionale che ha affrontato il tema dei cambiamenti climatici è stata la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici approvata a New York il 9 maggio Il protocollo di Kyoto costituisce lo strumento attuativo di questa convenzione e stabilisce per i Paesi industrializzati e per i Paesi con economie in transizione (Paesi dell est europea) gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra. Il protocollo prevede una riduzione complessiva del 5,2% delle emissioni antropogeniche che incrementano l effetto serra. I gas serra considerati sono i seguenti: l'anidride carbonica (CO 2 ), prodotta dall'impiego dei combustibili fossili (nella produzione di energia, nelle combustioni industriali e nei trasporti); il metano (CH 4 ), prodotto dalle discariche dei rifiuti, dagli allevamenti zootecnici e dalle coltivazioni di riso; il protossido di azoto (N 2 O), prodotto nel settore agricolo e nelle industrie chimiche; gli idrofluorocarburi (HFC) utilizzati nelle industrie chimiche e manufatturiere; i perfluorocarburi (PFC) utilizzati nelle industrie chimiche e manufatturiere; l'esafluoruro di zolfo (SF 6 ) utilizzato nelle industrie chimiche e manifatturiere. L'anno di riferimento a partire dal quale calcolare la riduzione delle emissioni di CO2, CH4 e N2O è il 1990, mentre per i rimanenti tre gas è possibile scegliere tra il 1990 e il La riduzione complessiva del 5% è stata ripartita in modo differenziato tra i diversi paesi che hanno aderito al protocollo. Per i paesi dell'unione Europea (nel loro insieme) la riduzione deve essere dell'8%. Il Consiglio dei Ministri dell'ambiente dell'ue del 17 giugno 1998 ha stabilito gli obiettivi di riduzione delle emissioni dei singoli Stati membri. Per l Italia è stato stabilito che entro il il nostro Paese debba ridurre le proprie emissioni nella misura del 6,5% rispetto alle emissioni del Il protocollo di Kyoto ha introdotto dei meccanismi flessibili per contabilizzare le emissioni: Il Clean Development Mechanism consente ai Paesi industrializzati e ad economia in transizione di realizzare progetti nei Paesi in via di sviluppo. Tali progetti devono produrre benefici ambientali in termini di riduzione delle emissioni di gas-serra e di sviluppo economico e sociale dei Paesi ospiti. Con questo meccanismo vengono generati dei crediti di emissione per i Paesi che promuovono gli interventi; la Joint Implementation consente ai Paesi industrializzati e ad economia di transizione di realizzare progetti per la riduzione delle emissioni di gas-serra in un altro Paese dello stesso gruppo e di utilizzare i crediti derivanti insieme al Paese ospite; l Emissions Trading consente lo scambio di crediti di emissione tra Paesi industrializzati e ad economia in transizione: un Paese che abbia conseguito una diminuzione delle proprie emissioni di gas serra superiore al proprio obiettivo può cedere tali crediti a un Paese che non sia stato in grado di rispettare i propri impegni di riduzione delle emissioni di gas-serra. Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore in data 16 febbraio Gli Stati Uniti non hanno aderito e gli impegni inizialmente richiesti alla Russia sono stati ridotti. L adesione dei paesi dell Unione Europea ha consentito di rilanciare la cooperazione internazionale per la tutela del clima globale del pianeta. Il Protocollo rappresenta solo il primo passo in questo difficile percorso. 15

16 Sono in fase di discussione gli obiettivi di riduzione per la fase successiva al quinquennio , obiettivi che dovranno prevedere impegni di riduzione più stringenti da parte dei paesi industrializzati auspicando la partecipazione di tutte le maggiori economie. Nell'adempiere agli impegni di riduzione delle emissioni, ogni Paese aderente al protocollo dove implementare politiche e misure con il fine di conseguire: il miglioramento dell'efficienza energetica in settori rilevanti dell'economia nazionale; la protezione e il miglioramento dei meccanismi di rimozione e di raccolta dei gas ad effetto serra, la promozione di metodi sostenibili di gestione forestale, di imboschimento e di rimboschimento; la promozione di forme sostenibili di agricoltura; la ricerca, la promozione, lo sviluppo e la maggiore utilizzazione di energia rinnovabile, di tecnologie per la cattura e l'isolamento del biossido di carbonio e di tecnologie avanzate ed innovative compatibili con l'ambiente; la riduzione progressiva, o eliminazione graduale, delle imperfezioni del mercato, degli incentivi fiscali, delle esenzioni tributarie e di sussidi in tutti i settori responsabili di emissioni di gas ad effetto serra, ed applicazione di strumenti di mercato; l'adozione di misure volte a limitare e/o ridurre le emissioni di gas ad effetto serra nel settore dei trasporti; la limitazione e/o riduzione delle emissioni di metano attraverso il recupero e utilizzazione del gas nel settore della gestione dei rifiuti, nonché nella produzione, il trasporto e la distribuzione di energia Pacchetto energia e cambiamenti climatici per il 2020 Il 12 dicembre 2008 a Bruxelles il Consiglio Europeo ha raggiunto un accordo sui contenuti del pacchetto legislativo che riguarderà l energia e i cambiamenti climatici. L accordo raggiunto conferma il ruolo di leadership dell Europa nella definizione di un trattato globale sul clima che definisca gli obiettivi post Protocollo di Kyoto, (quindi a partire dal 2012). Il Consiglio Europeo ha confermato che le emissioni di gas serra nel 2020 andranno ridotte del 20% rispetto alle emissioni del La Comunità Europea dovrà aumentare del 20% l efficienza energetica e dovrà garantire la copertura del 20% del proprio fabbisogno energetico attraverso la produzione da fonti energetiche rinnovabili. Il pacchetto energia-cambiamenti climatici comprende: la revisione del sistema di scambio delle quote di emissioni di gas serra (European Union Emissions Trading Scheme EU-ETS), l Effort Trading ossia gli sforzi condivisi dai paesi dell Unione Europea volti alla riduzione delle emissioni di gas serra, la direttiva per la promozione dell uso di energia da fonti rinnovabili, la direttiva sulla cattura e il confinamento geologico della CO2. Alcuni settori industriali a rischio di delocalizzazione (carbon leakage), come richiesto in particolare da Germania e Italia, beneficeranno dell'esenzione al 100% dall'obbligo di acquistare permessi di emissione. In Italia saranno considerati a rischio di delocalizzazione i settori manifatturieri strategici come quello di produzione della carta, della ceramica, del vetro e la siderurgia. I settori industriali che invece non verranno considerati esposti al rischio di delocalizzazione avranno l'obbligo di acquistare il 20% dei diritti di emissione nel Quota che salirà al 70% nel 2020 e solo nel 2027 l'obbligo sarà completo. 16

17 Nell ambito del negoziato l Italia non ha ottenuto nessuna deroga al pagamento del 100% delle quote previste per il settore termoelettrico. Nel 2020 l Italia dovrà coprire il 17% del proprio fabbisogno energetico attraverso le Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). Nel 2005 le FER hanno prodotto energia pari al 5,2% e nel 2007 il 7,3% (pari a 14,2 Mtep) dei consumi energetici finali dell Italia. Per raggiungere l obiettivo del 17% il nostro paese si dovrà impegnare fortemente, semplificando le procedure autorizzatorie ed emettendo delle linee guida nazionali che rendano uniformi le norme regionali. Anche gli incentivi per la promozione della diffusione delle FER giocano un ruolo fondamentale nel conseguimento degli obiettivi fissati dalla Comunità Europea. Attualmente l importazione energetica della Comunità Europea è pari a più del 50% del fabbisogno energetico e si prevede che questa percentuale salirà nel 2030 fino al 70 %. La dipendenza energetica italiana (ossia la percentuale di energia importata dall estero) nel 2007 ha raggiunto 85,3%. La diffusione delle energie rinnovabili consente di ridurre le emissioni di gas serra e di altri inquinanti in atmosfera e consente di diversificare le fonti primarie di energia, garantendo una maggiore sicurezza dell approvvigionamento L accordo di Cancun Nel mese di dicembre 2010 si è conclusa la sedicesima sessione della conferenza delle Parti (Conference of the parties ) COP16, ovvero la conferenza della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici che si è tenuta Cancun. La conferenza ha condotto all adozione dei cosiddetti "Accordi di Cancun" ("Cancun Agreements") con il solo dissenso della Bolivia, che in sintesi prevedono quanto segue: L introduzione di un Fondo verde da 10 miliardi l anno che arriveranno a 100 miliardi l anno nel 2020 per aiutare i paesi in via di sviluppo a contrastare i cambiamenti climatici. Il riconoscimento dell'ambizione di limitare il riscaldamento globale al di sotto dei due gradi e un accenno alla possibilità di abbassare ulteriormente l'obiettivo a 1,5 gradi. La definizione di un quadro per dare contributi ai paesi in via di sviluppo in cambio del lavoro fatto a protezione delle foreste (introduzione del meccanismo "REDD+" per agevolare le misure volte a ridurre le emissioni causate dalla deforestazione e dal degrado delle foreste nei paesi in via di sviluppo) invece di dare loro compensazioni per altri traguardi economici. Presa di consapevolezza sulla necessità di obiettivi più severi per tagliare le emissioni di gas serra. È stato previsto un taglio delle emissioni entro il 2020 del 25-40% rispetto al livello delle emissioni del 1990, la definizione delle modalità con le quali ottenere la riduzione delle emissioni e la definizione di obbiettivi di riduzione specifici saranno l oggetto nel prossimo incontro COP17 nel 2011 che avrà luogo a Durban (Sudafrica) dal 28 novembre al 9 dicembre Impegno del Comune di Brescia nel contrasto ai cambiamenti climatici I consumi energetici sono in continua crescita e le risorse energetiche tradizionali si stanno esaurendo. Risulta di fondamentale importanza controllare la crescita della domanda energetica attraverso la promozione dell efficienza e del risparmio energetico. Il controllo della domanda energetica rappresenta 17

18 una priorità per il nostro paese e può essere conseguita attraverso: l adozione di piani per il risparmio, la diffusione di nuove tecnologie, la revisione della politica dei trasporti, la promozione del risparmio energetico negli edifici. Il Regolamento edilizio del Comune di Brescia (Titolo VI_ Disposizioni sull attività edilizia, art 33-34) modificato nel 2007, prevede quanto segue per il conseguimento del risparmi energetico negli edifici: Art 33_5: A partire dal 1 gennaio 2008, per edifici di nuova costruzione e per quelli esistenti con superficie lorda di pavimento superiore a m2 oggetto di ristrutturazione integrale o di demolizione e ricostruzione, è obbligatorio l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili per la produzione di energia termica ed elettrica (reti di teleriscaldamento, impianti solare termico, impianti fotovoltaici). In particolare l impianto termico deve essere realizzato in modo da coprire almeno il 50% del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria con l utilizzo di delle predette fonti di energia. Il limite è ridotto al 20% per gli edifici situati nei centri storici. Art 33_6: Per gli edifici di cui sopra la predisposizione all allaccio alle reti di teleriscaldamento è obbligatorio nel caso di presenza di tratte di rete a una distanza inferiore a 1000m ovvero in presenza di progetti approvati nell ambito di strumenti di pianificazione vigenti. Art 33_7: per gli edifici di nuova costruzione deve essere prevista la realizzazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica non inferiore a 0,2 kw per ciascuna unità abitativa. Art 34_1: Gli edifici e gli impianti di nuova costruzione e gli edifici e gli impianti ristrutturati devono essere concepiti e realizzati in modo da consentire il contenimento del consumo di energia primaria per il riscaldamento invernale e per la climatizzazione estiva e pertanto attenersi alle disposizioni tecniche in materia derivanti da norme comunitarie, statali e regionali. Art 34_2: al fine di pervenire alla certificazione che evidenzia la qualità energetica degli edifici si applicano le disposizioni del Dlgs 19/08/2008 n 192 e successive modifiche ed integrazioni. Nel corso del 2007 il Comune di Brescia ha partecipato al progetto Accompagnamento e formazione degli enti locali nella predisposizione di piani D Azione Locale per l attuazione del Protocollo di Kyoto promosso da Regione Lombardia D.G. Qualità dell Ambiente con il supporto tecnico di punto energia e del Kyoto Club italiano. Nell ambito di tale progetto sono state analizzate le azioni che l amministrazione comunale ha programmato per il biennio finalizzate alla riduzione dei gas serra. Di queste azioni è stata stimata l efficacia avvalendosi del Sistema Informativo Regionale Energia ed Ambiente (SIRENA). Il lavoro finora svolto potrà essere utilizzato come punto di partenza per la redazione di un Piano D Azione Locale per l attuazione del Protocollo di Kyoto (PALK), aiutando l amministrazione nell individuazione delle politiche e delle azioni più efficaci da intraprendere per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Il Comune di Brescia rinnoverà il proprio impegno volto alla riduzione dei consumi energetici: Promovendo l ampliamento della rete di teleriscaldamento cittadina, Favorendo la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili consentendo così la diversificazione delle fonti energetiche rinnovabili. Sensibilizzando e informando i cittadini sull importanza della riduzione dei consumi energetici 18

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