GIAPPONE. Sviluppo socio-economico ed analisi del settore delle Biotecnologie

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1 GIAPPONE Sviluppo socio-economico ed analisi del settore delle Biotecnologie

2 INDICE SEZIONE 0 PREMESSA Rassegna analitica di Regioni, Prefetture e Città del Giappone... 9 Le regioni del Giappone... 9 Lista delle prefetture L economia I cardini dell economia Punti di forza e debolezze dell economia giapponese Risorse industriali/strumentali Ambiente e protezione ambientale Giappone: il mercato del Biotech Kawasaki City... 71

3 Premessa Una Collana di Studi per la conoscenza dei mercati e dei popoli L analisi sul settore dell e-goverment in Tunisia si inserisce all interno di una collana di studi curata da Sviluppo Lazio S.p.A. per diffondere conoscenze, informazioni e dati economici di paesi strategicamente rilevanti nel processo di internazionalizzazione delle PMI del Lazio. Le pubblicazioni si collocano tra le attività che la Regione Lazio, attraverso Sviluppo Lazio S.p.A., promuove in materia di politica di internazionalizzazione industriale e commerciale delle aziende laziali, con l obiettivo di accrescerne la presenza sui mercati esteri ed aumentarne il grado di proiezione a livello internazionale. Il successo delle imprese passa attraverso l economia della conoscenza che permette di guardare oltre e di aprirsi ad altre realtà produttive ed a nuovi mercati. Gli interventi regionali puntano, infatti, a sostenere la competitività ed a valorizzare le specializzazioni sul mercato mondiale, permettendo nel contempo alle imprese di rimanere radicate sul territorio. Della collana fanno parte : Albania - Il mercato dell'energia, opportunità per le PMI del Lazio Cina - ICT, analisi di settore su opportunità e prospettive di collaborazione Cina - Ambiente, fabbisogno ed opportunità nello sviluppo economico del Paese Cina - Comprendere la Cina, suggerimenti pratici per avvicinarsi al mercato cinese Giappone - Sviluppo socio-economico e analisi del settore delle biotecnologie India ICT, Agroindustria, Audiovisivo. Fattori di sviluppo ed elementi di competitività del sistema economico indiano Lituania - Fattori di sviluppo ed elementi di competitività del sistema economico lituano Lituania - Il sistema di Comunicazione e la logistica in Lituania e nei paesi baltici Lituania - ICT, analisi di settore su opportunità e prospettive di collaborazione Lazio - Il settore della Nautica. Analisi e prospettive del sistema produttivo della cantieristica navale e della nautica da diporto Montenegro - Analisi di settore sul trattamento delle acque Tunisia - Studio paese ed analisi delle prospettive di Internazionalizzazione nel settore dell e-government Romania - Il Paese ed i rapporti con il sistema Lazio Romania - Aspetti normativi e legislativi pagina 33 di 117

4 INTRODUZIONE METODOLOGICA Lo studio mira ad individuare le opportunità offerte dal mercato giapponese nell ambito delle biotecnologie. Nella progettazione di azioni di supporto alle azioni di interscambio fra l Italia/Lazio ed il Giappone volte all incremento dello sviluppo di politiche di collaborazione, l analisi socioeconomica e ambientale dell area in esame è riconosciuta come momento fondamentale per la realizzazione di interventi efficaci. Da qui nasce l esigenza di un azione che ci permetta di: focalizzare meglio il contesto di riferimento attraverso l analisi degli ambiti tecnologici, economici e ambientali a cui potersi riferire; valutare le potenzialità di interscambi specifici sulla ricerca e sull applicazione biotecnologica. A questo scopo l analisi e i conseguenti dati raccolti consentono di: delimitare e descrivere il contesto socioeconomico e ambientale giapponese entro cui le PMI laziali potranno misurarsi; porre in evidenza lo scarto esistente tra competenze presenti e competenze necessarie per determinare il potenziale interscambio fra i due Paesi nella materia in oggetto; conciliare domanda e offerta in materia di tecnologia e biotecnologia. Lo studio si traduce quindi in una linea guida a misura d impresa utile a trasmettere conoscenze e informazioni in materia di applicazione e diffusione delle biotecnologie promuovendo lo scambio di conoscenze e di tecnologie tra il Lazio e il Giappone. Obiettivo è infatti creare le basi conoscitive bilaterali tra le due realtà al fine di conciliare in maniera coerente domanda e offerta in materia di economia industriale e di innovazione biotecnologica in particolare, alimentando opportunità di crescita in nuovi mercati. A tal fine, prima si prenderà in analisi il contesto in cui lo studio si sviluppa e poi le coordinate di riferimento territoriale e ambientale entro il quale inserire le informazioni tecniche e i riferimenti operativi riguardanti il settore di riferimento: le biotecnologie. pagina 34 di 117

5 SEZIONE 1 - Il Giappone: contesto socio-economico e territoriale 1. Il Contesto «Una ricerca sulle origini delle nazioni, siano esse recenti o avvolte in antichi miti e tradizioni, è un'interessante guida alla nazione moderna. Molto spesso gli inizi della storia di una nazione implicano tensioni, contraddizioni e difficoltà che continuano ad operare, apertamente o latentemente, per molti secoli. Anche se le forme esterne di vita subiscono cambiamenti - perfino cambiamenti radicali - molti degli antichi concetti, tendenze e credenze mantengono una sorprendente vitalità, influenzando la nazione lungo tutta la sua storia. Ciò è stato sicuramente vero per il Giappone.» Donald L. Philippi, dalla Prefazione alla traduzione del Kojiki 1 Secondo le leggende tradizionali, l'impero giapponese sarebbe stato fondato nel 660 a.c. dall'imperatore Jimmu, discendente dalla dea Amaterasu. In realtà, non si trova menzione di un vero e proprio Stato nel territorio dell'arcipelago in un periodo anteriore ai primi secoli dell'era volgare. Gli archeologi non hanno finora scoperto alcuna traccia evidente dell'esistenza di una civiltà paleolitica nell'arcipelago giapponese, ma sono generalmente d'accordo nel riconoscere due culture neolitiche, la più recente delle quali si collocherebbe intorno agli inizi dell'era volgare. Anche se di estremo interesse non ripercorreremo in questo ambito la storia millenaria di un Paese che vanta una grande tradizione culturale da cui ne deriva il suo stesso sviluppo. Vale però senz altro la pena delineare alcune delle tappe fondamentali del secolo scorso, anche per gli intrecci che queste hanno intessuto con la storia recente dell occidente, e per le conseguenze sulle relazioni internazionali del paese del Sol Levante. La prima guerra mondiale permise al Giappone, che combatté al fianco degli alleati vittoriosi, di espandere la propria sfera di influenza in Asia e i suoi possedimenti coloniali nel Pacifico. Nel 1920 il Giappone si unì alla Lega delle Nazioni divenendo un membro del consiglio di sicurezza, ma nel 1933 se ne ritirò, in seguito alle critiche per l'occupazione della Manciuria, avvenuta nel Nel 1936 firmò il patto Anticomintern con la Germania nazista, unendosi all'asse nel Il Giappone attaccò la Cina e molte altre nazioni e isole dell'asia orientale, iniziando così la seconda guerra sino-giapponese ( ). In risposta alle sua azioni alcune nazioni occidentali, tra cui principalmente gli Stati Uniti, il Regno Unito e i Paesi Bassi, imposero un embargo delle forniture di petrolio e altre sanzioni. Il 7 dicembre 1941 il Giappone attaccò la base navale 1 Il Kojiki [ 古 事 記 ] [Cronaca degli avvenimenti antichi] (712) è la più antica opera scritta in lingua giapponese (in realtà un misto di giapponese e cinese) a noi pervenuta; tratta delle origini mitologiche del Giappone, della dinastia Yamato e delle principali famiglie nobili dalle divinità celesti ed elenca i regni degli imperatori fino all'imperatrice Suiko ( ). pagina 35 di 117

6 statunitense di Pearl Harbor, dichiarando guerra a Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi. A seguito di quest attacco gli Stati Uniti furono coinvolti attivamente nella seconda guerra mondiale: quattro giorni dopo, infatti, dichiararono guerra alla Germania nazista. Con progressione costante le forze giapponesi furono respinte o distrutte dalle forze statunitensi sino alla tragica distruzione atomica di Hiroshima e Nagasaki. Il Giappone accettò allora una resa incondizionata, che venne firmata il 21 settembre Venne organizzato un tribunale militare per perseguire i leader giapponesi per crimini di guerra. L'imperatore Hirohito ricevette l'immunità e mantenne la posizione di imperatore. La guerra è costata al Giappone milioni di vite e la distruzione della maggior parte delle infrastrutture pubbliche e industriali. Nel 1947 il paese ha adottato una nuova costituzione pacifista, cercando la cooperazione internazionale ed enfatizzando i diritti umani e le pratiche democratiche. L'occupazione statunitense si è protratta ufficialmente fino al 1952 e anche grazie al suo aiuto il Giappone è riuscito a conquistarsi un posto di tutto rispetto sulla scena mondiale creando un economia fiorentissima, con un tasso di crescita medio del 10% per quattro decadi. Tuttavia, la crescita spettacolare del Giappone, dovuta in modo significativo all industria automobilistica e all elettronica, ha subito una grave battuta di arresto negli anni Novanta: solo adesso il paese comincia a mostrare significativi segni di ripresa. La lunga deflazione che ha caratterizzato il paese per due decadi sembra ora giunta al termine. Il Giappone è oggi una grande potenza economica: un'espansione dell economia iniziata negli anni 1950 e praticamente ininterrotta fino agli anni Novanta gli ha permesso di divenire la seconda potenza mondiale dopo gli Stati Uniti, con un prodotto lordo pro capite di dollari annui. Oggi il Paese si trova al sesto posto per volume di esportazioni e importazioni, e il suo prestigio a livello internazionale è dimostrato dal fatto che è membro delle Nazioni Unite (dal 1957), del G8, del G4 e dell'apec. pagina 36 di 117

7 1.1 Il territorio L arcipelago giapponese, situato nell'oceano Pacifico, si trova a est di Cina, Corea e Russia e si estende dal mare di Okhotsk a nord fino al Mar Cinese Meridionale a sud. I caratteri che compongono il nome del Giappone significano letteralmente "Origine del sole", perciò esso è a volte chiamato «Paese del Sol Levante», un nome che deriva dalla posizione orientale del paese rispetto alla Cina. La sua capitale e principale città è Tōkyō. Con una superficie di km², il Giappone è la sessantaduesima nazione per dimensioni. Comprende oltre isole, le più grandi delle quali sono Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku. Le isole che formano il paese costituiscono la parte emersa di una grande catena montuosa, in origine appartenente al continente asiatico, dalla quale si staccarono nell'era cenozoica. La lunga e stretta isola principale, Honshu, ha un'ampiezza massima inferiore ai 322 km: in nessun punto del Giappone la distanza dal mare supera i 161 km. Il litorale del Giappone, molto lungo in proporzione alla superficie totale del paese, si estende, con numerose baie e pagina 37 di 117

8 insenature, per km. Le coste sul Pacifico sono in prevalenza frastagliate, in conseguenza dell'azione erosiva delle maree e di violente tempeste. La costa occidentale di Kyushu, sul mar Cinese orientale, rappresenta la parte più irregolare del litorale giapponese. Qualche insenatura navigabile si trova sulla costa orientale sopra Tokyo, ma è a sud dell'omonima baia che sono situati molti dei più importanti porti del Giappone. Tra Honshu, Shikoku e Kyushu si trova il Mare Interno, disseminato di isole e collegato all'oceano Pacifico e al mare del Giappone da tre esigui stretti raramente colpiti dalle tempeste oceaniche. La linea costiera occidentale, che si affaccia sul calmo mare del Giappone, è relativamente poco articolata e ha un'estensione inferiore ai km; sole insenature rilevanti sono la baia di Wakasa e la baia di Toyama nell'isola di Honshu. Il territorio, molto irregolare, è caratterizzato dal succedersi di alte montagne e vallate profonde, con pianure alluvionali di limitata estensione poste sui fondi valle e presso gli sbocchi costieri dei fiumi. A causa di questa frammentazione delle aree pianeggianti, il terreno coltivabile è modesto, circa il 13,3% della superficie totale del Paese. La caratteristica dominante del territorio è dunque rappresentata dai rilievi, che fanno parte di un unico allineamento montuoso, diviso in diverse catene. L'altezza massima raggiunta, m, è rappresentata dal monte Fuji, un vulcano in fase di quiescenza situato nei pressi di Yokohama. Esso costituisce uno dei soggetti preferiti dell'arte giapponese per la sua altezza incomparata, la forma singolare e l'eccezionale bellezza. Per i giapponesi rappresenta uno degli elementi territoriali di maggior carica simbolica, sia perché è il vertice dell'arcipelago, sia perché è un vulcano, sia perché la sua ascensione è una sorta di sacra iniziazione alla conoscenza della natura. Tra le catene che formano la massa montagnosa centrale è quella che per la sua imponenza e per la maestosità del suo paesaggio è conosciuta come Alpi giapponesi. A testimonianza dell'intenso vulcanismo che, insieme alla forte instabilità sismica, ha caratterizzato la formazione geologica del paese, sul territorio giapponese sorgono ancora circa 200 vulcani, una cinquantina dei quali tuttora attivi, mentre numerosissime sono le sorgenti termali. Le zone pianeggianti più estese, situate perlopiù intorno ai corsi inferiori dei principali fiumi e lungo la costa, si trovano nel Hokkaido: lungo il corso del fiume Ishikari nella parte occidentale dell'isola, lungo il fiume Tokachi a sud-est e intorno alle città di Nemuro e Kushiro sulla costa centro-orientale. Nell isola di Honshu vi sono diverse zone pianeggianti; le maggiori sono la piana di Osaka, all'interno della zona del Kansai, dove sorgono le città di Kobe, Kyoto e Osaka; quella del Kanto, dove si trovano Tokyo e Yokohama; Nagoya è la principale città della piana di Nobi. Nell isola di Kyushu la pianura più estesa è quella di Tsukushi. pagina 38 di 117

9 1.1.1 Rassegna analitica di Regioni, Prefetture e Città del Giappone Le regioni del Giappone 2 I dati essenziali relativi alle isole principali sopra citate sono riassunti nella seguente tabella: Isola Superficie Popolazione (km 2 ) (milioni di ab.) Hokkaidô Honshû Shikoku Kyûshû Okinawa Il Giappone odierno è ripartito in 47 suddivisioni amministrative che comprendono 43 prefetture o province (ken), le 2 prefetture urbane (fu) di Kyôto e Ôsaka, la provincia speciale (to) che comprende l'area metropolitana di Tôkyô, e lo Hokkaidô. Le 47 province sono raggruppate nelle seguenti regioni: Hokkaido, Tohoku, Chubu, Kinki (o Kansai) Chugoku, Shikoku, Kyushu. Le Regioni del Giappone non sono un'unità amministrativa ufficiale, ma sono contesti: per esempio mappe e testi di geografia dividono il Giappone in otto regioni, le previsioni del tempo vengono date riferite alla regione e molte socieà ed istituzioni usano il nome della loro regione di appartenenza come parte del loro nome (Kinki Nippon Railway, Banca Chugoku, Università di Tohoku, ecc.). 3 2 Per le regioni del Giappone, si veda pagina 39 di 117

10 Hokkaidô È la più settentrionale delle 4 isole principali dell'arcipelago giapponese; amministrativamente costituisce un'unica provincia. Anticamente l'isola era abitata dagli Ainu ed era chiamata Ezo; fino al periodo Edo non veniva considerata parte del Giappone. Il nome "Hokkaidô" [lett. "via del Mare del Nord"] venne assegnato dopo la restaurazione Meiji. Tôhoku Costituisce la parte più settentrionale dell'isola di Honshû; comprende le 6 prefetture di Aomori, Iwate, Akita, Yamagata, Miyagi e Fukushima. pagina 310 di 117

11 Kantô Costituisce la parte centro-orientale di Honshû e attualmente comprende le 6 prefetture di Chiba, Saitama, Kanagawa, Gunma, Ibaraki e Tochigi e l'area metropolitana di Tôkyô. Il nome Kantô significa letteralmente "ad est della barriera" e veniva usato all'inizio del periodo Heian per indicare tutti i territori che si estendevano ad oriente della barriera doganale di Ôsakayama (situata dove attualmente si trova la città di Ôtsu nella prefettura di Shiga, nel Kinki) e quindi comprendeva anche tutta l'attuale regione del Chûbu. In seguito all'espansione dello stato di Yamato a spese dei territori degli Ainu, il confine della regione è stato spostato verso est fino alla sua ubicazione attuale. Chûbu Parte centrale di Honshû, comprendente le 9 prefetture di Niigata, Toyama, Ishikawa, Fukui, Yamanashi, Nagano, Gifu, Shizuoka e Aichi. È divisa nelle tre zone dello Hokuriku (costa settentrionale, affacciata sul Mare del Giappone), dell'altipiano Centrale o Tôsan e del Tôkai (costa meridionale, sull'oceano Pacifico). Kinki Parte centro-occidentale di Honshû, comprendente le 5 prefetture di Hyôgo, Shiga, Mie, Wakayama e Nara e le 2 prefetture urbane di Ôsaka e di Kyôto. È la regione da cui si è sviluppato lo stato di Yamato e comprende le antiche capitali di Kyôto (Heian) e Nara. Chûgoku Estremità occidentale dell'isola di Honshû; comprende le 5 prefetture di Hiroshima, Okayama, Shimane, Tottori, Yamaguchi. Shikoku È la più piccola delle 4 isole maggiori dell'arcipelago giapponese; comprende le 4 prefetture di Ehime, Kagawa, Tokushima e Kôchi. Kyûshû È l'isola più meridionale tra le 4 maggiori dell'arcipelago; comprende le 7 prefetture di Nagasaki, Saga, Fukuoka, Ôita, Kumamoto, Miyazaki e Kagoshima. Isole Ryûkyû Piccolo arcipelago situato a sud-ovest del Kyûshû; comprende la prefettura di Okinawa. Un altro termine geografico usato molto spesso è Kansai, che significa letteralmente "ad ovest della barriera" (in contrapposizione a Kantô). Attualmente non corrisponde ad una divisione amministrativa e quindi i suoi confini non sono definiti con precisione, ma corrisponde all'incirca alla regione del Kinki. pagina 311 di 117

12 Le prefetture Le Prefetture del Giappone sono le 47 suddivisioni subnazionali: una "metropoli" ( 都 ; To), Tokyo; un "circuito" ( 道 ; Dō), Hokkaidō; due prefetture urbane ( 府 ; Fu), Ōsaka e Kyōto; e 43 altre prefetture ( 県 ; Ken). In giapponese, ci si riferisce comunemente ad esse come Todōfuken ( 都 道 府 県 ). Il sistema corrente è stato stabilito dal Governo Meiji nel 1871, ed è noto come abolizione del sistema han. Le prefetture rimpiazzarono anche le precedenti province. Sebbene queste fossero inizialmente più di 300 il loro numero venne ridotto a 47 nel La Legge delle Autonomie Locali del 1947 diede maggior potere politico alle prefetture e prevedeva governatori localmente eletti. Nel 2003 il Primo Ministro Junichiro Koizumi propose di consolidare le prefetture correnti in circa 10 stati regionali. Il piano prevede che ogni regione abbia un'autonomia maggiore di quella delle prefetture esistenti. Secondo la Legge sulle Autonomie Locali vigente ogni prefettura è ulteriormente suddivisa in città ( 市 shi) e contee ( 郡 gun). Ogni contea è ulteriormente suddivisa in città ( 町 chō o machi) e villaggi ( 村 ; son o mura). Hokkaidō possiede 14 sottoprefetture, ognuna come sottoufficio ( 支 庁 shichō) della prefettura. Alcune altre prefetture possiedono sottouffici che eseguono funzioni amministrative della prefettura al di fuori della capitale. Mappa delle prefetture del Giappone pagina 312 di 117

13 Lista delle prefetture 5 Note: ¹ alla data del 2000 Superficie Densità di Prefettura Capitale Regione Isola Popolazione¹ km² popolazione per km² Aichi Nagoya Chūbu Honshū , Akita Akita Tōhoku Honshū , Aomori Aomori Tōhoku Honshū , Chiba Chiba Kantō Honshū , Ehime Matsuyama Shikoku Shikoku , Fukui Fukui Chūbu Honshū , Fukuoka Fukuoka Kyushu Kyushu , Fukushima Fukushima Tōhoku Honshū , Gifu Gifu Chūbu Honshū , Gunma Maebashi Kantō Honshū , Hiroshima Hiroshima Chūgoku Honshū , Hokkaido Sapporo Hokkaidō Hokkaidō ,47 68 Hyogo Kobe Kinki Honshū , Tratta da:

14 Superficie Densità di Prefettura Capitale Regione Isola Popolazione¹ km² popolazione per km² Ibaraki Mito Kantō Honshū , Ishikawa Kanazawa Chūbu Honshū , Iwate Morioka Tōhoku Honshū ,51 93 Kagawa Takamatsu Shikoku Shikoku , Kagoshima Kagoshima Kyushu Kyushu , Kanagawa Yokohama Kantō Honshū , Kochi Kochi Shikoku Shikoku , Kumamoto Kumamoto Kyushu Kyushu , Kyōto Kyōto Kinki Honshū , Mie Tsu Kinki Honshū , Miyagi Sendai Tōhoku Honshū , Miyazaki Miyazaki Kyushu Kyushu , Nagano Nagano Chūbu Honshū , Nagasaki Nagasaki Kyushu Kyushu , Nara Nara Kinki Honshū , Niigata Niigata Chūbu Honshū , pagina 314 di 117

15 Superficie Densità di Prefettura Capitale Regione Isola Popolazione¹ km² popolazione per km² Oita Oita Kyushu Kyushu , Okayama Okayama Chūgoku Honshū , Okinawa Naha Kyushu Okinawa , Ōsaka Ōsaka Kinki Honshū , Saga Saga Kyushu Kyushu , Saitama Saitama Kantō Honshū , Shiga Otsu Kinki Honshū , Shimane Matsue Chūgoku Honshū , pagina 315 di 117

16 Le Megalopoli TOKYO Tokyo ( 東 京, che significa "capitale orientale", infatti è più a oriente della precedente capitale imperiale Kyoto) si trova nella regione del Kantō, sull'isola di Honshu. Viene considerata come una delle 47 prefetture del Giappone e comunemente indicata come la sua capitale, dato che il governo e l'imperatore risiedono nel quartiere di Chiyoda. Con una popolazione superiore ai 12 milioni, pari al 10% degli abitanti del Giappone, è di gran lunga la prefettura più popolosa e più densamente popolata. Il centro di Tokyo si trova più o meno alla stessa latitudine di Atene, Los Angeles e Teheran, ma, per quanto riguarda la longitudine, è la capitale più orientale del mondo. Confina con la prefettura di Chiba a est, di Yamanashi a ovest, Kanagawa a sud e Saitama nord. Tokyo ha un PIL pari a quello della Francia (1400 miliardi di $). Anche se Tokyo è riconosciuta come una delle maggiori città del mondo, per la legge giapponese è considerata una "metropoli" ( 都 -to) piuttosto che una città, e sotto molti aspetti simile alle altre prefetture ( 県 -ken). Consiste di 23 quartieri speciali ( 区 -ku) che comprendono quella che in precedenza era la Città di Tokyo, suddivisa ora in municipalità che si autogovernano, e comprende inoltre altre 26 città ( 市 -shi), 5 paesi ( 町 -cho o machi) e 8 villaggi ( 村 -son o mura), ognuno dei quali possiede un governo locale. I confini di Tokyo si estedono fino alle Isole Ogasawara nell'oceano Pacifico, distanti fino a km. Il Governo Metropolitano di Tokyo è condotto da un governatore pubblicamente eletto e da un'assemblea metropolitana con sede nel quartiere di Shinjuku. Nei 23 quartieri vivono oltre 8 milioni di persone e di giorno la popolazione aumenta di altri 2 milioni e mezzo di persone tra lavoratori e studenti, che fanno i pendolari dalle prefetture vicine. La popolazione totale dei tre quartieri centrali di Chiyoda, Chuo e Minato ammonta a meno di persone di notte, ma sale a oltre 2 milioni durante il giorno. Essendo il centro di politica, affari, finanza, educazione, mass media e cultura, Tokyo possiede la più grande concentrazione di quartieri generali di corporazioni, istituzioni finanziarie, università, college, musei, teatri, negozi e luoghi di divertimento del paese. Vanta un sistema di trasporto pubblico altamente sviluppato con numerose linee ferroviarie e metropolitane. Questa concentrazione estrema è sia un vantaggio che uno svantaggio che scatena un continuo dibattito riguardo al trasferire la capitale della nazione in un altra regione. Esiste anche il timore pagina 316 di 117

17 che un terremoto catastrofico colpisca Tokyo, paralizzando di fatto l intera nazione. Nonostante ciò la città continua ad attrarre persone da tutto il Giappone e da molti paesi, per cui una percentuale sostanziale della popolazione non è nativa di Tokyo e lo rende un luogo dove incontrare persone provenienti da tutto il paese e dal mondo. Complessivamente gli abitanti della prefettura sono (dicembre 2003), anche se il vero agglomerato urbano consta di oltre 26 milioni di persone, che diventeranno più di 28 nei prossimi anni. Il suo nome precedente era Edo, che significa foce del fiume. È al centro della più popolosa area urbana del mondo ed é sicuramente una delle più importanti metropoli del pianeta. In definitiva, Tokyo è distinguibile, dal punto di vista amministrativo, in città propriamente detta, prefettura e area metropolitana di Tokyo. Tokyo, una città fatta di villaggi-stazione A Tokyo non esistono le piazze, i luoghi d'incontro che sono una caratteristica fondamentale della città occidentale (si pensi all'agorà greco, o al foro romano). Tokyo, piuttosto, è una città fatta di villaggi, piccoli nuclei urbani risalenti ad uno o due secoli fa, fondati ciascuno intorno ad una stazione ferroviaria. La capitale giapponese, infatti, non è che uno sterminato assembramento di quartieri, ognuno distinto e separato per ruoli e funzioni, che riveste nel panorama cittadino. Ognuno ha un proprio centro, che è la sua maggiore stazione ferroviaria. Ecco perché non si può parlare del "centro di Tokyo" se non da un mero punto di vista geografico: Tokyo ha tanti centri quante sono le sue grandi stazioni, che fungono da luogo d'incontro, di socializzazione, ma anche di shopping, di ristorazione... Orientarsi a Tokyo, città peraltro dove non esistono i numeri civici (gli edifici sono infatti stranamente numerati dal più antico al più recente), è impossibile senza avere chiaro il quadro delle sue linee ferroviarie: la capitale ruota infatti attorno alla Yamanote-sen o Yamanote Line, una sorta di circonvallazione ferroviaria che descrive un ovale con 29 stazioni, percorribile in circa un'ora. Ma non è l'unica: vi sono infatti anche la Chuo Line, la Seibu Shinjuku Line, tutti assi ferrati che convogliano insieme le innumerevoli stazioni della metropoli. Forse l'unica città al mondo, dove non si sentirà mai dire "ci vediamo in piazza", ma invariabilmente "ci vediamo alla stazione". Dopo la seconda guerra mondiale Tokyo venne ricostruita con un sistema ferroviario e metropolitano eccellente, che venne esibito al mondo durante le Olimpiadi del Gli anni '70 portarono un nuovo sviluppo edilizio, nel 1978 venne costruito un nuovo e controverso aeroporto e la popolazione crebbe fino a circa 11 milioni di abitanti. Negli anni '80 il prezzo delle proprietà terriere schizzò alle stelle: molte compagnie e persone si arricchirono rapidamente, ma negli anni '90 la bolla economica scoppiò e pagina 317 di 117

18 molte compagnie, banche ed individui fallirono a causa del crollo del prezzo dei terreni. A Tokyo vengono continuamente proposti piani di sviluppo o rinnovamento urbano. I progetti recenti includono Ebisu Garden Place, Tennozu Isle, Shiodome, Roppongi Hills, Shinagawa (ora anche stazione per gli shinkansen), e Tokyo Station (sul lato di Marunouchi). I progetti di recupero della terra dal mare vanno avanti da secoli. Il principale è l'area di Odaiba, ora un grande centro di negozi e di divertimenti. Il sito web ufficiale della città di Tokyo è che contiene un dettagliato resoconto sulla situazione ambientale della città, insieme alla misure che vengono implementate per porvi rimedio. 6 YOKOHAMA 7 Yokohama ( 横 浜 市, Yokohama-shi) è la seconda città del Giappone. È il capoluogo della prefettura di Kanagawa, situata nel Kantō, nell'isola di Honshu. Al primo gennaio 2005 a Yokohama risiedevano persone, il 3% della popolazione del Giappone. La municipalità si estende su un area di 437,12 km2. Yokohama era un piccolo villaggio di pescatori fino alla fine del periodo Edo, durante il quale il Giappone non commerciava con altri Stati. Quando nel 1854 il commodoro americano Matthew Perry entrò con la sua flotta di 9 navi nella baia di Edo, costringendo il Giappone a firmare un trattato per l'apertura di alcuni porti al commercio estero, Yokohama venne prescelta come sede per l' istituzione di uno di essi. Il Porto di Yokohama fu aperto nel 1859 e divenne rapidamente il principale centro per il commercio estero in Giappone, grazie anche alla sua vicinanza a Edo (oggi Tokyo). Gli stranieri occupavano un distretto della città chiamato 'Kannai' ("dentro la barriera"), circondato da un fossato. Durante la restaurazione Meiji il porto di Yokohama si specializzò nel commercio della seta e nel 1872 fra Tokyo (oggi Shinbashi) e Yokohama (oggi la stazione Sakuragicho) fu costruita la prima ferrovia giapponese. Nel 1923 la città fu devastata da un forte terremoto e durante la seconda guerra mondiale gli USA vi effettuarono bombardamenti incendiari. Oggi 6 Si veda e pagina 318 di 117

19 Yokohama fa parte della grande megalopoli giapponese composta anche da Tokyo e Kawasaki, una delle più popolose del mondo. Geografia Yokohama è situata su una penisola affacciata sul lato occidentale della baia di Tokyo. Nonostante la città sia in gran parte una città dormitorio per persone che lavorano a Tokyo, ha anche una forte base economica locale, costituita in particolare da industrie portuali, biotecnologiche e di semiconduttori. La Nissan, ad esempio, sposterà la propria sede centrale da Tokyo a Yokohama, entro il Fra le zone da vedere a Yokohama ci sono il quartiere dei grattacieli Minato Mirai 21, con la Torre Panoramica (296 m., il più alto edificio del Giappone), la Torre marittima (che è il faro più alto del mondo) e il quartiere cinese, la zona di Yamate (il cimitero degli stranieri e la vista sul porto), e il giardino Sankeien. Le aree di Isezakicho e Noge hanno un atmosfera internazionale con numerosi ristoranti e negozi gestiti da persone provenienti da diverse zone dell'asia. Trasporti A causa della vicinanza a Tokyo (30 km), non esiste un aeroporto cittadino. Ci sono due importanti stazioni, Yokohama, e Shin-yokohama (Nuova Yokohama) per lo Shinkansen. Per i trasporti urbani esiste una metropolitana e autobus municipali e privati. Gli autobus privati servono anche i collegamenti con le città vicine. Per Yokohama passa l'autostrada Tokyo-Nagoya (Tomei Kosoku Doro), ed esistono anche altre due autostrade che collegano la città con la capitale. In passato il porto di Yokohama era anche passeggeri, oggi è solo merci Clima e sue conseguenze Prima terra asiatica a ovest dell'oceano Pacifico, il Giappone è battuto dal monsone, ma il rilievo e l'insularità del territorio ne modificano le conseguenze. L'alternarsi degli influssi temperato continentale e tropicale è all'origine dei contrasti registrati nel clima (Tokyo: temperatura media di gennaio, 3,1 ºC; a luglio, 27 ºC). La notevole estensione del territorio in latitudine e la presenza di venti e di correnti marine di origine tropicale in piena zona temperata determinano la coesistenza, nel Giappone centrale, di una flora temperata e di una tropicale, e la loro sovrapposizione in altitudine nel Giappone meridionale; in Kyushu, Shikoku e nella zona meridionale di Honshu, dove l'inverno è appena sensibile, gli alberi di canfora e le magnoliacee si elevano sopra il sottobosco di bambù, di felci arboree e di orchidee; sono presenti anche palme e banani. Nel nord dell'arcipelago e sui medi e alti versanti del Giappone centrale, alle specie tropicali si sostituiscono foreste di querce, castagni, faggi, aceri, betulle pagina 319 di 117

20 e conifere. Nel centro, nella parte inferiore dei versanti montuosi, i due tipi di flora si fondono formando i tipici paesaggi che costituiscono il tema favorito degli artisti e dei poeti giapponesi, i quali celebrano la fioritura dei ciliegi, a primavera, e del loto tropicale, d'estate. Tifoni, tsunami, terremoti 8 I tifoni sono cicloni con pressione molto bassa al centro che si possono formare solo se la temperatura delle acque marine raggiunge in superficie almeno i 27 gradi centigradi, condizione che si può verificare solo nella fascia tropicale. I tifoni che si formano per effetto del riscaldamento dell aria sull Oceano Pacifico vengono spinti verso Nord durante la stagione del monsone estivo di sud-est, e raggiungono il Gippone da agosto a ottobre, con un periodo di punta che va dal 16 al 26 settembre. Particolarmente esposte ai tifoni sono le coste occidentali dell arcipelago, colpite da forti precipitazioni che possono superare i 200mm giornalieri. Il tifone che si abbatté sul Giappone tra il 21 e il 28 settembre 1959 provocò gravissimi danni al centro urbano di Nagoya e alla città di Akita, che subì violentissimi rovesci di pioggia. 1.2 Demografia Densità Il Giappone è il secondo paese al mondo dopo la Finlandia per copertura boschiva, pari al 68% dell'intero territorio, il 7% del quale è area protetta. Proprio la particolare configurazione del territorio, costituito da km² di pianure, fa sì che il Giappone abbia una densità demografica molto alta, per la precisione pari a 335 abitanti/km². Questa particolarità ha determinato la creazione di enormi megalopoli, a partire dalla capitale Tokyo. Lo spettro della sovrappopolazione ha assillato a lungo il paese, e ha portato all'ingegnosa valorizzazione delle regioni di montagna e litoranee, alla colonizzazione di Hokkaido a partire dall'era Meiji (1868), all'emigrazione in entrambe le Americhe (ancora persone tra il 1947 e il 1956) o in Australia (fino alla seconda guerra mondiale) e, infine, a una politica di limitazione delle nascite (legge eugenetica del 1948). Il coefficiente di natalità è sceso da 34 (nell intervallo ) a 17 nel 1960, a 15 nel 1980 ed è oggi leggermente superiore all'11. Il tasso di mortalità è del 6,2, ma dal 1965 il coefficiente di accrescimento annuo è inferiore al 10 e si aggira intorno al 5. Ciò significa che, se la tendenza si mantiene, la popolazione giapponese continuerà ad aumentare fin verso il 2008, raggiungendo allora circa i 130 milioni di ab., per poi diminuire ritornando in anni a 120 milioni di ab. Ma allora più di un quinto della popolazione sarà sopra i 65 anni, contro il circa 8% attuale. 8 pagina 320 di 117

21 La popolazione femminile è leggermente superiore a quella maschile e la durata media della vita è di 75,1 anni per gli uomini e di 80,8 per le donne. La mortalità infantile è del 5,3. La popolazione urbana rappresenta oltre i tre quarti di quella complessiva, di cui, in ogni caso, più della metà risiede in centri di oltre ab. Questa tendenza all'urbanesimo si esprime anche nella diversa ripartizione della popolazione attiva nei tre settori professionali rispetto al 1872 e, soprattutto, al 1950: il settore primario (agricoltura, pesca, sfruttamento forestale) è sceso dal 79% a meno del 9%, quello secondario (industria) e quello terziario (servizi) sono invece saliti rispettivamente dal 7 al 35% circa e dal 14 al 57% circa. Densità per Megalopoli Yokohama ( ab.), Osaka ( ab.), Nagoya ( ab.), Sapporo ( ab.), Kobe ( ab.), Kyoto ( ab.),fukuoka ( ab.), Kawasaki ( ab.), e Saitama ( ab.). Condizioni sociali A partire dal 1868, l'occidente si è sostituito alla Cina come fonte di influenza culturale dominante, il che ha consentito al Giappone di evitare, modernizzandosi, il destino delle altre nazioni asiatiche. Il notevole dominio esercitato dal popolo giapponese sul proprio ambiente naturale (la sua ricchezza in rapporto alla densità demografica e alle scarse risorse naturali disponibili) si spiega con una tradizione feudale (fino al 1868) fondata su una forma di confucianesimo che ha reso essenziali i legami personali e con l'onnipotenza del modello familiare (l'adozione ha qui lo stesso valore del legame di sangue) attraverso tutte le forme possibili di raggruppamento (dal cascinale e dall'officina alla più grossa impresa e anche allo Stato). Questa coesione spiega il "paternalismo" giapponese (preesistente qui alle relazioni professionali) e si accompagna con il "campanilismo" o frazionamento in piccoli gruppi, in cui possono contare solo i legami personali (partiti politici, sette religiose, ecc.). I legami verticali sono ovunque dominanti e la "coscienza di classe" di stampo europeo ha faticato notevolmente a imporsi in una società in cui l'individuo si definisce anzitutto in rapporto a coloro che sono sopra e sotto di lui. Questo inserimento di ognuno in una collettività nazionale così omogenea presuppone l'adesione di tutti a valori comuni (estetici, religiosi, tecnici), della cui persistenza fino alla seconda guerra mondiale era forse espressione, nelle sue forme, la casa tradizionale, da un capo all'altro del paese. L'imitazione così non è altro che l'attaccamento a un insegnamento giudicato superiore e, in parte, a un passato che si vuol preservare e dal quale si attingono i principi stessi dell'ammodernamento. pagina 321 di 117

22 1.3 La costituzione politica Da un punto di vista politico il Giappone è, formalmente, una monarchia costituzionale ereditaria, ma il ruolo dell'imperatore è esclusivamente simbolico, come stabilito dalla costituzione del 3 novembre L'ordinamento istituzionale giapponese è quindi identificabile con le moderne democrazie parlamentari, ma è contraddistinta da una più marcata differenziazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), che è dovuta all'influenza degli Stati Uniti durante la stesura della costituzione. Il potere legislativo è affidato alle due camere della Dieta: la Camera dei Rappresentanti (Shugi-in), composta da 480 membri eletti a suffragio universale per 4 anni, e la Camera dei Consiglieri (Sangi-in), composta da 252 membri eletti per 6 anni, rinnovabili per metà ogni tre anni. Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro e dal Gabinetto, nominato dal Primo Ministro. Il Primo Ministro è scelto dalla Dieta e i Ministri del Gabinetto devono essere in maggioranza membri della medesima. Il potere giudiziario è amministrato da una Corte Suprema e da corti inferiori, i cui giudici sono nominati dal Gabinetto per dieci anni. I giudici della Corte Suprema sono confermati o sfiduciati dagli elettori in occasione della prima elezione della Camera dei Rappresentanti successiva alla nomina. I principali partiti giapponesi sono: il Partito Liberal Democratico (che governa quasi ininterrottamente dal 1946 ad oggi riscuotendo sempre un grande consenso dal popolo); il Partito Socialista; il Partito Comunista. L'attuale Imperatore è Akihito. Il Primo Ministro, invece, è Shinzo Abe, successore di Junichiro Koizumi: Abe ha ottenuto la fiducia dal Parlamento il 26 settembre Con i suoi 52 anni, Abe è il più giovane primo ministro dai tempi della Seconda Guerra Mondiale e, secondo l opinione corrente, proseguirà la linea di riforme inaugurata da Koizumi ricercando un ruolo di punta per il Giappone sulla scena mondiale. Abe è a favore di un alleanza ancora più stretta con gli Stati Uniti, e di una revisione della costituzione pacifista del Il fattore umano Il più importante fattore umano nel processo di formazione delle decisioni è l'omogeneità delle élite politiche ed economiche. Esse tendono a laurearsi in un numero relativamente piccolo di università di prestigio, come l'università di Tokyo e l'università Keio. La formazione in ambienti simili incoraggia il loro senso della comunità più di quanto possano le origini regionali o di classe; ciò pagina 322 di 117

23 si riflette nella fitta rete di matrimoni d'alleanza tra burocrati d'élite e famiglie dell'alta finanza (zaikai). Anche l'istituzione della pensione anticipata incoraggia l'omogeneità. Nella pratica del amakudari, o discesa dal cielo, come è meglio conosciuta, i burocrati che vanno in pensione a circa cinquant'anni di età assumono spesso posizioni di rilievo nelle imprese pubbliche e private o entra in politica. Alla fine degli anni Ottanta, la maggior parte dei primi ministri avevano avuto un passato nella burocrazia. Questa omogeneità facilita il libero flusso delle idee tra i membri dell'élite in incontri informali. I burocrati e gli uomini d'affari di un singolo comparto industriale, ad esempio l'elettronica, tengono spesso dei meeting informali negli hotel e nei ristoranti di Tokyo. Lo scienziato della politica T.J. Pempel ha sottolineato come la concentrazione del potere politico ed economico a Tokyo, in special modo nella piccola zona centrale, rende facile per i leader, che sono quasi tutti originari della capitale, avere ripetuti contatti personali. Un altro fattore rimarcato spesso è la tendenza degli uomini dell'élite a non avere molta vita familiare. Il lavoro fino a tarda notte e i continui appuntamenti nei vari locali offrono molte opportunità di discutere di politica e di praticare l'haragei (ossia, l'arte di discutere secondo difficili formalità rituali e facendo ricorso all'esperienza personale), o di una comunicazione più intima, spesso nemmeno verbale. Paragonandole ai guerrieri dell'antica Sparta, che vivevano nelle caserme separati dalle loro famiglie per gran parte della loro vita, le élite burocratiche e economico-finanziarie sacrificano le loro vite private per il bene della nazione. La Politica Estera Il Giappone è uno stato membro delle Nazioni Unite e un membro non permanente del suo Consiglio di Sicurezza; è al momento uno dei membri del G4 in cerca di un posto permanente nel Consiglio di Sicurezza. La Costituzione del Giappone attualmente proibisce l'uso della forza militare per muovere guerra contro altri paesi. In ogni modo, il governo mantiene una "Forza di Autodifesa" che include aeronautica, marina ed esercito. L'invio di truppe di supporto non militare in Iraq è stato il primo spiegamento di forze oltre oceano dalla seconda guerra mondiale. Come potenza economica, il Giappone è membro del G8 e dell'apec e ha relazioni sviluppate con l'asean, come membro dell'"asean più tre" dell'east Asia Summit. È un grande donatore nell'aiuto internazionale e nella cooperazione allo sviluppo: ha donato lo 0,19% del PIL nel [2] Rimangono ancora aperte le dispute territoriali con la Russia sulle Isole Kurili, con la Corea del Sud su Takeshima, con Cina e Taiwan sulle Pinnacle Islands e con la Cina per lo status di Okinotori. Queste dispute sono in parte per il pagina 323 di 117

24 controllo delle risorse marine e naturali, come possibili riserve di petrolio e gas naturale. Organismi che si occupano di contatti economici con l estero I due principali organi governativi che si occupano di economia internazionale e di contatti con l estero sono il METI e il JETRO. METI (Ministry of Economy, Trade and Industry) 9 Ha cambiato nome nel 2001, infatti fino a quella data il ministero preposto alla cura del commercio estero si chiamava MITI, e cioè Japan s Ministry of International trade and Industry. 10 Il Ministry of International Trade and Industry (MITI) era stato creato nel 1949, e nacque dall unione dell Agenzia di Commercio (Trade Agency) e del Ministero del Commercio e dell Industria (Ministry of Commerce and Industry), come tentativo di superare l inflazione del dopoguerra e di fornire una leadership governativa, e assistenza per il ripristino della produttività industriale. Il MITI aveva la responsabilità di formulare le strategie di commercio internazionale, e lo faceva cercando il consenso tra tutte le parti interessate (tra cui vanno menzionati il Ministero degli Esteri e il Ministero delle Finanze). Il MITI aveva anche il compito di coordinare le strategie di commercio, in campi di comune interesse, con la Economic Planning Agency, con la Banca del Giappone e con i Ministeri dell agricoltura, delle costruzioni, delle foreste e della pesca, della salute, delle poste e telecomunicazioni, e dei trasporti. Con l aumento dell importanza del commercio, questi altri ministeri sono diventati sempre più importanti nel commercio internazionale, e di conseguenza alla fine degli anni Ottanta il MITI aveva meno poteri nella formulazione di strategie di commercio internazionale rispetto agli anni Cinquanta e Sessanta. Il MITI non era solo responsabile nell area dell import/export, ma anche per tutte le imprese e le industrie nazionali che non fossero specificamente ascrivibili ad altri ministeri nel settore degli investimenti, del controllo dell inquinamento, dell energia. Uno degli obiettivi più importanti del Ministero era quello di rafforzare la base industriale del Paese. Non gestiva il commercio e l industria sulla falsariga di una economia pianificata a livello centrale, ma offriva alle industrie una guida amministrativa e supporto di altri tipi, sia formale sia informale, sulla modernizzazione, la tecnologia, gli investimenti, e la competizione a livello internazionale. Il MITI ha favorito lo sviluppo di quasi tutte le grandi imprese di oggi, fornendo protezione dalla competizione straniera, know-how tecnologico, aiuti per brevettare tecnologie straniere, accesso a scambi internazionali, e assistenza nel caso di merger. 9 è il sito ufficiale. 10 Si veda per una descrizione del MITI. pagina 324 di 117

25 Japan External Trade Organization (JETRO) Il JETRO (Japan External Trade Organization) fu creato dal MITI nel 1958 per consolidare gli sforzi del Giappone per la promozione dell export. Il governo ha fornito più di metà del budget operativo annuale del Jetro. Nel 1989, il JETRO aveva 78 uffici in 57 paesi e 30 uffici in Giappone, con un personale totale di persone. All inizio, le attività del JETRO erano per lo più concentrate sulla promozione dell export verso altri paesi. Quando gli esportatori si sono inseriti stabilmente sui mercati mondiali e il bilancio del commercio è passato in attivo, comunque, il ruolo del JETRO è mutato, per comprendere una maggiore varietà di attività. Tra queste, l approfondimento della mutua comprensione tra partner commerciali, la promozione delle esportazioni, le liaision tra piccole imprese giapponesi e le loro controparti all estero, e la diffusione di dati. Tra i servizi per la promozione delle esportazioni ci sono pubblicazioni, promozione di fiere, seminari, e missioni commerciali. Il JETRO ha attirato molta attenzione per la grande importanza data alle informazioni economiche perché le sue attività si concentrano per lo più nei paesi amici del Giappone, gli Stati Uniti e l Europa Occidentale. Il JETRO è uno dei migliori esempi di una vera organizzazione informativa giapponese per il commercio. Infatti, è impegnato nella raccolta di informazioni per il business con metodi legali ed etici. Dall 80 al 90% di queste informazioni può essere ottenuto da fonti a disposizione di tutti, come articoli di giornale, riviste specialistice, archivi della SEC (Security & Exchange Commission), database specializzati e materiali per fiere. Il JETRO mette tutto questo materiale a disposizione di organizzazioni commerciali giapponesi, grandi industrie, medie imprese, etc. Già nel 1994 aveva 84 uffici nazionali, con 33 uffici informazioni per il commercio e 51 centri per l internazionalizzazione. Nel mondo, aveva 48 uffici all estero e 28 Centri Specializzati. In totale, tra uffici in Giappone e all estero, il personale ammontava a circa 1200 persone. EU-Japan Centre for Industrial Cooperation 11 L EU-Japan Centre for Industrial Cooperation è un organizzazione unica, creata dalla Commissione europea (Direzione Generale Imprese e Industria 12 ) e dal METI. Il Centro è stato creato come organizzazione no profit per incrementare la cooperazione tra le due autorità. Il suo principale obiettivo è quello di promuovere la cooperazione industriale tra le imprese europee e giapponesi. Da quando è stato istituito, nel 1987, il Centro ha perseguito il suo obiettivo e risposto ai bisogni degli imprenditori in Europa e Giappone con programmi formativi sul management (Japan Industry Insight, Missioni a tema), stage di studenti presso le impreses (Vulcanus), e servizi d informazione, come pagina 325 di 117

26 seminari sulle strategie dell UE, e curato l organizzazione dell EU-Japan Business Dialogue Round Table, che si tiene ogni anno. 13 Gestisce anche il Programma per l Energia Alternativa e in Europa coordina il Global Venture Forum. Ai programmi di formazione hanno partecipato più di 1500 persone, e le attività del Centro sono ritenute efficaci dalle Autorità europee e giapponesi. Nello scenario della UE, che cambia con grande rapidità, il Centro cerca di soddisfare le aspettave e di funzionare da ponte tra i due mondi nel settore del business. Il Centro e le sue attività sono finanziate dalla Direzione Generale per Imprese e Industria della Commissione Europea e dal METI. Riceve inoltre generose donazioni da società private. 1.4 L economia L'ammodernamento, energicamente avviato con l'era Meiji (1868), ha beneficiato di una manodopera sovrabbondante e a basso costo, come pure dei princìpi di coesione sociale sopra accennati. È stata questa l'epoca della grande industria fondata sul carbone e rivolta essenzialmente all'esportazione di articoli a buon mercato e di qualità mediocre, mentre, all'interno, vigeva una politica di austerità. Dopo il 1950, il periodo di crescita accelerata che ha portato il Giappone al rango di seconda potenza economica mondiale si è fondato sempre sui medesimi princìpi collettivi, ma ha poggiato sul petrolio e sull'energia elettrica e ha mirato ad alimentare un mercato interno di tipo moderno, pur esportando prodotti altamente elaborati, mentre, contemporaneamente, l'integrazione della vita economica e amministrativa si è irrigidita e la localizzazione degli uomini e delle ricchezze del paese si è concentrata nella sola Megalopoli. Il motore del "miracolo giapponese" è stato il volume degli investimenti, favorito dal ricorso sistematico ai prestiti bancari, questo a sua volta incoraggiato dal risparmio elevato e dall'ampiezza degli utili delle grandi imprese. Dal 1959 al 1973 i coefficienti di crescita della produzione industriale e del reddito nazionale sono stati i più alti del mondo, e, negli anni successivi, il paese ha reagito notevolmente bene alla "crisi del petrolio" e all'incertezza che ha contrassegnato e contrassegna l'economia mondiale. Negli ultimi anni non sono tuttavia mancati i primi segni di rallentamento economico-finanziario. Il settore agricolo La riforma agraria del 1946, che ha ridistribuito 2 milioni di ha, portando a 1 ha la dimensione media delle proprietà, ha provocato un'eccessiva parcellizzazione della superficie coltivata ( ha, pari al 10,6% della superficie territoriale) ed è stata di minore aiuto ai contadini del sostegno 13 pagina 326 di 117

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