UNA FILIERA FLOROVIVAISTICA TUTTA ITALIANA ANALISI ECONOMICA DEL SETTORE FLOROVIVAISTICO

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1 UNA FILIERA FLOROVIVAISTICA TUTTA ITALIANA ANALISI ECONOMICA DEL SETTORE FLOROVIVAISTICO Giovanni Minuto

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3 Fonti statistiche: (problema: scarsità di dati, fonti non omogenee e non aggiornate) European Commission, Eurostat, (Community Labour Force Survey LFS) EFSA ISTAT INEA - RICA MIPAAF (elab. 2009) Regione Liguria CCIAA Coldiretti Ansaldo CeRSAA

4 PECULIARITÀ DEL FLOROVIVAISMO - colturali (per le esigenze pedoclimatiche delle specie interessate) - economiche (per la notevole variabilità delle tipologie produttive) - sociali (per le molteplici destinazioni del prodotto finito) - di mercato (forte diversificazione e durata commerciale dei prodotti) Specie utilizzate per il florovivaismo: oltre 2000 specie Oltre 100 famiglie botaniche annuali, biennali, poliennali erbacee, arbustive o arboree Interessanti per il fiore/profumo Interessanti per il portamento Interessanti per la forma, la dimensione e il colore delle foglie

5 PECULIARITÀ DEL FLOROVIVAISMO Il prodotto pianta ornamentale è ritenuto un bene accessorio dal consumatore soddisfa un bisogno edonistico deve essere esente da difetti (qualcosa ci in natura non esiste) deve comunicare uno status emotivo rappresenta la perfezione che in natura non esiste Il consumatore considera: i fiori recisi come un bene non durevole le piante in vaso a ½ strada tra un bene durevole ed uno non durevole

6 SITUAZIONE MONDIALE

7 SITUAZIONE MONDIALE La superficie mondiale (dati AIPH, 2009) = circa 500 mila ettari. Includendo il vivaismo = circa 650 mila ettari. 30% sotto serra 50% in Cina (che include però anche il vivaismo)

8 Il commercio internazionale tenderà presumibilmente all affermazione di tre grandi aree di produzione, da dove partirà l export verso i principali mercati di consumo.

9 I Paesi esportatori oltre 90 la maggior parte di essi esporta quasi tutto il materiale prodotto su grandi distanze (>1000 Km). Aree in sviluppo: Asia e Africa Scambi di prodotti florovivaistici (import/export) UE: 11 mld (2010); Olanda = 74% Ecuador: 0,4 mld, Stati Uniti Canada. 11^ Cina (+135% rispetto al 2003) 12^ Thailandia. Il mercato mondiale al consumo = miliardi di euro (solo floricoltura) 77 miliardi di euro (floricoltura + piante da giardino).

10 Investimenti negli ultimi cinque anni: In crescita - Messico (vicinanza agli Usa), - Argentina (mercato interno) - Etiopia (incentivaizone insediamenti stranieri, clima, costi) - Israele (trasporto marittimo) - Cina (tecnologia applicata; export giovani piante) In calo Ecuador e Colombia (a favore di Cina, Vietnam, Taiwan, India). Stati Uniti e Giappone (recessione economica e apprezzamento dell euro sul dollaro).

11 LA SITUAZIONE EUROPEA

12 LA SITUAZIONE EUROPEA Produzione: 24% della superficie mondiale investita 20% della fatturato mondiale (10 mld su 50 mld) Consumo: 53% delle vendite mondiali (reciso). Flussi di importazioni: Kenia, Colombia, Israele ed Ecuador 60-70% delle importazioni di fiori recisi (via Olanda) 20% fronde e fogliame 19% piante in vaso, alberi e arbusti 4% bulbi e talee.

13 PRODUTTIVITÀ EUROPEA (SUPERFICIE) PREV Superficie florovivaistica in Europa > ha. 1 posto: Italia (> ha, che diventano > con il vivaismo) 2 posto: Olanda, Regno Unito, Germania, Spagna ( ha) 3 posto: Francia (5.000 ha) Altri: < ha PRODUTTIVITÀ EUROPEA (ECONOMICA) PREV Il peso del florovivaismo sulla bilancia agricola del 27 Paesi UE < 5% 1 posto: Olanda (> 25% del totale UE 27) 2 posto: Belgio (7,4%) 3 posto: Portogallo (7,0%) 4 posto: Italia (6,6%) (5,8% prev = 3,1% fiori + 2,7% vivaismo) 5 posto: Germania 6 posto: Spagna (4-5%) 7 posto: Regno Unito

14 LA SITUAZIONE ITALIANA (STIME 2009/10)

15 La situazione italiana (stime 2009/10) aziende > ha (media 1,76 ha/azienda) addetti diretti (Calzedonia, tutto il settore farmaceutico, Telecom x 2, ) addetti nell indotto 30% delle aziende agricole italiane 500 milioni di fatturato concentrazione territoriale: Liguria (21,4%), Toscana (17,5%), Lombardia (12%), Campania (9,7%) Veneto (7,8%), distribuzione delle superfici: Toscana (21,2%) Lombardia (15,5%) Liguria (8,8%) Veneto (8,7%). attività: vivaistica ( ha, 62%) con sup. az. Media=2,3 ha floricola (6.358 ha, 31%) con sup. az. Media=0,8 ha vivaistica + floricola (1.410 ha, 7%).

16 La situazione italiana evoluzione dell ultimo decennio Bilancio import/export: - fiore reciso (prodotto finito) Bilancio passivo rosa: contrazione produzione 30% crisantemo: leggera crescita negli ultimi 4 anni (export) garofano: settore in attivo negli ultimi anni dopo il crollo degli anni 90 - prodotto da vivaio (prevale il semilavorato) Bilancio in attivo; responsabile dell aumento delle esportazioni nel 2010 (+8,7%) Indotto generato dal settore attività agricole a monte (costitutori e moltiplicatori) industria del materiale intermedio (vasi, terricci, fattori chimici, carta, tessuti, ecc.) Industria agrochimica Industrie/artigiani produttori di impianti per le serre e i macchinari; Commercianti, intermediari Dettaglianti Professionisti (agronomi, architetti, ).

17 La situazione italiana evoluzione dell ultimo decennio Conseguenze territoriali della crisi Aggravamento situazione debitoria delle aziende 2. Conversione o ri-conversione all orticoltura (in Liguria: 10% delle az. florov.) 3. In aree turistiche villette e residences hanno sostituito le serre 4. Sono stati avviati investimenti speculativi 5. Rallentato e critico il processo di rinnovamento degli apprestamenti protetti

18 ASPETTI CRITICI, OPPORTUNITÀ, SFIDE

19 Aspetti critici e opportunità Riduzione/contenimento/gestione dei costi: - costo della mano d opera nel PVS e LDC Bassa/assente tutela del lavoratore e dell ambiente es. Kenia: 48 /mese (= 1,6 /giorno) / lavoro a obiettivi es. Etiopia: 22,5 /mese (=0,75 /giorno) es Italia: 750 /mese (minimo) - costo dell energia - costo della burocrazia (gestione rifiuti, sicurezza, ) Aumento delle rese: - Innovazione di prodotto - Innovazione di processo - risparmio energetico/fonti rinnovabili = ricerca, sperimentazione, collaudo Creazione di una filiera dedicata: - produzione - lavorazione - distribuzione - promozione e comunicazione

20 Aspetti critici e opportunità Segnali importanti da non sottovalutare: Paesi come Olanda e Italia sono sempre sul mercato, malgrado i PVS Nei PVS, poiché tutto si misura sul costo della mano d opera, non si creano posizioni stabili (es. Kenia, Colombia, )

21 Esistono delle sfide che in agricoltura, e in particolare nel florovivaismo, vanno raccolte: Sfide economiche - Globalizzazione dei mercati - Crescita dei costi (energia, mano d opera, ) Sfide tecniche - Sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi fattori produttivi Sfide ambientali - Mutamenti climatici - Eliminazione dei fattori produttivi impattanti Sfide congiunturali - Crisi economica globale - Cambiamento delle abitudini e della propensione al consumo del prodotto fiore

22 Qualità, tipicità e contenuto tecnologico sono il risultati di indirizzi politici, ma anche culturali e tecnici. Il passaggio dalla decisione politica alla sua realizzazione passa attraverso la ricerca, che fa parte della strategia di prodotto Le carte della floricoltura PRODOTTO TERRITORIO RICERCA E SPERIMENTAZIONE PROMOZIONE E COMUNICAZIONE

23 La ricerca per una floricoltura più sostenibile per l ambiente e per il consumatore so Esempi di successo 1 IL RICHIAMO AL TERRITORIO LE POTENZIALITÀ DELLA BIODIVERSITÀ

24 PRODOTTO / TERRITORIO Aromatiche di Albenga: richiamo al Mediterrano e multifunzionalità

25 MILIONI DI PIANTE AROMATICHE Volumi produttivi Superfici investite In Liguria SUPERFICIE 400, , , Altre Totale Rosmarino Lavanda Salvia 250,0 200,0 150,0 100,0 Fonte: Ispettorato funzioni agricole, Savona Altre Salvia Lavanda Rosmarino Totale 50,0 0,0

26 La salvia

27 La salvia Salvia spp (Labiatae) Dal latino salvare per le proprietà medicinali di molte specie Più di 900 specie distribuite in tutto il mondo tranne in Australia Si adattano bene al clima di tipo mediterraneo Troviamo specie annuali, biennali, erbacee perenni, a cespuglio.

28 I fiori ed i colori

29 GLI IMPIEGHI ESTRATTIVI DELLE SALVIE

30 Lo sfruttamento di prodotti di origine naturale per la lotta a parassiti animali e vegetali è uno degli obiettivi dell agricoltura sostenibile In campo agrochimico esistono esempi di successo : Prodotti di origine naturale utilizzati tal quale Piretrine Prodotti di origine naturale modificati a livello industriale Strobilurine (es. azoxystrobin) Azadiractina A Fenilpirroli (es. pyrimethanil) R-Isotiocianati Salicilati (Acibenzolar-S-methyl)

31 Le salvie posseggono sostanze attive contro funghi e batteri fitopatogeni insetti e altri animali fitoparassiti Per alcune di queste sostanze è stato sviluppato un lavoro di ricerca finalizzato a: selezionare i prodotti più interessanti eseguire di saggi in vitro e in vivo per valutarne l efficacia sviluppare prodotti commerciali fungicidi.

32 Ampliamento dei saggi a nuovi parassiti animali e vegetali Esecuzione di saggi per la determinazione della CMI (Concentrazione Minima Inibitoria) Saggi di efficacia e di fitotossicità Verifica e conferma dei risultati ottenuti in vitro mediante l applicazione in vivo: Sensibilizzazione di industrie agrochimiche

33 Prodotto / territorio Ciclamino friulano

34 Prodotto / territorio Floricoltura friulana: 110 aziende 128 ha PLV = 110 milioni Aziende medio-piccole Ciclamino friulano Lunga durata in casa Alta produzione di fiori Tecniche colturali idonee Disciplinare di produzione Miglioramento genetico: Ciclamino da balcone rustico Ciclamino da regalo, grande per esigenze di prestigio

35 2 DIFESA FITOSANITARIA Appartengono alle specie minori quelle colture orticole e floricole per le quali: consumo medio/giorno < 7,5 g/persona adulta di 60 Kg, superficie coltivata < ha produzione < t/anno.

36 CONSEGUENZE DELLA POLITICA EUROPEA DI RIDUZIONE DEGLI AGROFARMACI Reg CE 91/414 D.L. 194/95; Reg. CE 1107/09 Recrudescenza di malattie di primaria importanza Diffusione di parassiti di secondaria importanza Perdita di qualità e di competitività sul mercato del prodotto finito Diffusione di usi impropri, o di prodotti privi di studi sull efficacia e residuali Confusione nelle iscrizioni in etichetta: Denominazioni di Legge riportate sulle etichette degli agrofarmaci e utilizzate per le autorizzazioni d uso. Numero Indicazione riportata in etichetta 1 Colture floreali e ornamentali 2 Fiori e vivai in campo 3 Fiori ed ornamentali 4 Piante ornamentali e da fiore 5 Colture Floreali (Rosa, Garofano, Gladiolo, Crisantemo) e Ornamentali 6 Ornamentali (garofano, crisantemo, azalea, ciclamino) 7 Floricoltura 8 Fiori 9 Rosa e piante ornamentali 10 Ornamentali e floricole 11 autorizzazioni su singole specie Fonte: Ecospi s.r.l.

37 ESTENSIONE DELL IMPIEGO DI ALCUNI PRINCIPI ATTIVI SU COLTURE MINORI Articolazione dei temi e linee di ricerca 1. Individuazione dei mezzi di difesa; 2. Condivisione degli obiettivi con le PMI e con le OOAA; 3. Coinvolgimento delle Amministrazioni Regionali; 4. Coinvolgimento delle Industrie agrochimiche; 5. Esecuzione saggi (Centri di Saggio) di efficacia e prove di residui; 6. Coordinamento della attività con gli organi istituzionali nazionali e UE 7. Estensione di impiego a tutti i Paesi UE della stessa fascia climatica.

38 3 VASI E CONTENITORI BIODEGRADABILI

39 Tra i materiali plastici utilizzati in agricoltura possono essere sostituiti da analoghi biodegradabili, o compostabili: - film di pacciamatura - vasi per il florovivaismo - coni per il confezionamento dei vasi - clips e cavetti per il vivaismo - cavi di sostegno, o di legatura piante - altri piccoli accessori

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44 VASI PER FLOROVIVAISMO I NUMERI DELL IMPATTO AMBIENTALE Stima della quantità di polipropilene utilizzata per la produzione di vasi nella zona di Albenga (2005) Diametro vasi (cm) milioni di vasi peso/vaso peso totale (Kg) peso totale (t) , , Fonte, CCIAA Savona totale

45 VASI

46 VASI

47 VASI

48 VASI La degradazione in fase di compostaggio

49 VASI La degradazione in fase di compostaggio

50 VASI La degradazione in fase di compostaggio

51 Ricerca, sperimentazione, collaudo 3 ENERGIA RINNOVABILE FOTOVOLTAICO

52 PERCHE IL FOTOVOLTAICO Per dare corrente ad una comunità urbana come Milano, Como, Varese serve una potenza pari a circa MW che può essere sviluppata da: 1 centrale nucleare Torri eoliche da 3 MW installate a distanza conv. Mi-Na 90 milioni di tonnellate di biomasse ha di pannelli FV (superficie del lago di Como). Le superfici esistono: case, fabbriche e aziende agricole (Fonte: Ansaldo Energia)

53 Le colture protette a livello europeo Colture protette nel Bacino Mediterraneo (superficie in ettari) ( Fonte: EFSA, 2008) Cipro Tunisia Egitto Grecia Algeria Israele Francia Marocco Turchia Spagna Italia Totale Serre e grandi tunnel in plastica Piccoli tunnel Totale colture protette Piccoli tunnel Serre e grandi tunnel in plastica Totale colture protette

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56 LA LUCE E IL FATTORE FONDAMENTALE PER IL SUCCESSO DELLA COLTURA Piante e impianto fotovoltaico entrano in competizione per la medesima fonte di energia: la luce

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58 Pannelli SILICIO

59 Pannelli SILICIO

60 Pannelli SILICIO

61 IMPIANTI IN FASE DI SPERIMENTAZIONE E COLLAUDO 7 mm Pannelli CIS

62 Alcune fasi dell installazione

63 Pannelli CIGS

64 Pannelli CIGS

65 Pannelli CIGS

66 INTEGRAZIONE AL REDDITO (caso-studio CIGS) Ambiente di coltivazione Coltura Produttività agricola ( /m 2 ) Produttività elettrica ( /m2) Produttività totale ( /m2) Incremento Rendimento agricolo (%) Serra CIGS Ciclamino 18,00 44,82 62, Serra CIGS Pomodoro 20,00 44,82 64, Serra CIGS Basilico 48,00 44,82 92, Ombraio CIGS Rosmarino 12,00 44,82 56,

67 Disposizione degli impianti FV di collaudo al CeRSAA Serra Manichino Ombraio convenzionale Serra Fotovoltaica 2 Ombraio fotovoltaico Serra Fotovoltaica 1 Serra di controllo Serra Fotovoltaica 3 Pieno campo

68 Sperimentazione su prodotti commerciali Fare chiarezza sulla qualità e le prestazioni dei materiali attualmente in commercio ATTIVITA DEL CeRSAA Collaudo di materiali innovativi Supportare lo sviluppo di prodotti e materiali industriali Supporto alla due diligence dare risposte concrete alla richiesta di chiarimenti sulle soluzioni impiantistiche proposte in agricoltura

69 4 FLORICOLTURA BIOLOGICA

70 Ricerca, sperimentazione, collaudo Floricoltura biologica 1. la componente estetica della pianta da ornamento è fondamentale; 2. il materiale propagativo deve essere prodotto applicando le regole dell agricoltura biologica; 3. il mercato delle giovani piante da fiore ed ornamentali biologiche è, per il momento, molto limitato; 4. i mezzi di difesa sono largamente insufficienti; 5. i substrati di coltivazione devono essere ammessi in agricoltura biologica; 6. le tecniche di coltivazione devono soddisfare le esigenze di produzioni quantitativamente e qualitativamente elevate;

71 FATTORI DEL SUCCESSO COMUNICAZIONE E PROMOZIONE

72 Comunicazione e promozione Disegnare il prodotto giusto per ogni categoria di consumatore Creare un offerta multifunzionale Legare un prodotto alla promozione del territorio (es. compra una pianta e vai in vacanza) Legare un prodotto al servizio (storia della pianta, cure colturali, cosa a fine ciclo, ) Internazionalizzazione: promozione con precauzione

73 Conclusioni possibili strategie

74 Conclusioni possibili strategie Legare il prodotto - al territorio (difficile, lento) - al prestigio - all originalità - al richiamo emozionale (luoghi profumi colori) - all esperienza sensoriale: il fiore deve toccare tutti i sensi - alla correttezza e alla coerenza del produttore verso l ambiente, il consumatore e il sociale - ai risultati della ricerca verso l originale e il sostenibile

75 PAROLA D ORDINE: FARE SISTEMA Poli tematici Poli multidisciplinari

76 IL PARTERNARIATO DI BASE (Regolato da convenzioni, accordi, ) 1. OOAA (COLDIRETTI, CIA, CONFAGRICOLTURA) 2. UNIGE DIPARTIMENTO DI CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICA (DICTFA) 3. UNIGE CENTRO DI BIOTECNOLOGIE APPLICATE (CBA) 4. UNIGE SPES E IPS (CAMPUS SAVONA) 5. UNIMI DIPARTIMENTO PRODUZIONI VEGETALI (DiProVe) 6. UNIPI DIPARTIMENTO BIOLOGIA PIANTE AGRARIE (DBPA) 7. UNIPI DIPARTIMENTO FARMACIA 8. UNITO DIPARTIMENTO MECCANICA E MECCANIZZAZIONE (DEIAFA) 9. UNITO DIPERTIMENTO DI AGRONOMIA (AGROSELVITER) 10. UNITO DIVAPRA 11. UNISS DIPARTIMENTO PATOLOGIA VEGETALE 12. UNISS DIPARTIMENTO AGRONOMIA (DESA) 13. AUTORITA EUROPEA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE (EFSA) 14. ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA AUTORITA DI CONTROLLO CdS RESIDUI (ISS) 15. ASL N. 2 SAVONA 16. CONSIGIO PER LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE IN AGRICOLTURA (CRA) - Unità Floricoltura Specie Ornamentali (FSO) 17. CONSIGIO PER LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE IN AGRICOLTURA (CRA) - Unità Vivaismo (VIV) 18. CONSIGIO PER LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE IN AGRICOLTURA (CRA) - Unità Patologia Vegetale (PAV) 19. CONSIGIO PER LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE IN AGRICOLTURA (CRA) - Unità di ricerca per l ingegneria agraria (ISMA) 20. CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR) ISTITUTO DI VIROLOGIA VEGETALE (IVV) TORINO 21. CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR) ISTITUTO PROTEZIONE PIANTE (IPP) BARI 22. REGIONE LIGURIA ASSESSORATO AGRICOLTURA 23. REGIONE LIGURIA ISTITUTO REGIONALE PER LA FLORICOLTURA 24. REGIONE TOSCANA - ARSIA 25. REGIONE PIEMONTE TECNOGRANDA 26. REGIONE FRIULI-VENEZIA-GIULIA ERSA 27. ISPETTORATO CONTROLLO QUALITA E REPRESSIONE FRODI (ICQRF) 28. COMUNI DI ALASSIO, CERIALE, CELLE LIGURE 29. UNIONCAMERE LIGURIA 30. UNIONCAMERE ROMA (Er) 31. FERRANIA SOLIS, SOLARKEY, SOLYNDRA, WUERTH SOLAR 32. ARO VOLCANI CENTRE (TEL AVIV) 33. INRA ANTIBES (F) 34. INRA SAN GIULIANO (CORSE, F) 35. NAGREF (GR) 36. AGRICOLTURA Y ENSAIO (E) 37. UNIVERSITA DI UTRECH (D) LE RETI COSTITUITE

77 SVILUPPARE IL TERRITORIO E LE IMPRESE CONDIVIDENDO LE INNOVAZIONI Programma quadro per la competitività e l'innovazione LIFE+ Settimo programma quadro di ricerca ( ) Programma Marco Polo Interreg ALCOTRA Interreg MARITTIMO Interreg SPAZIO ALPINO

78 GRAZIE PER L ATTENZIONE Giovanni Minuto

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