PROGRAMMAZIONE UE 2007/2013 LE PROCEDURE NAZIONALI IN MATERIA FINANZIARIA E DI CONTROLLO IL RUOLO DEL MEF IGRUE

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1 PROGRAMMAZIONE UE 2007/2013 LE PROCEDURE NAZIONALI IN MATERIA FINANZIARIA E DI CONTROLLO IL RUOLO DEL MEF IGRUE Relatore: dott.ssa Silvana Amadori Torino, 27 novembre 2009

2 Gli assetti organizzativi A livello nazionale, la materia delle procedure finanziarie è presidio istituzionale della RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO In seno al Ministero dell Economia e Finanze, la Ragioneria Generale dello Stato garantisce infatti la corretta programmazione e la rigorosa gestione delle risorse pubbliche La Ragioneria Generale dello Stato è strutturata in 9 Ispettorati Generali I compiti connessi con la gestione finanziaria e il monitoraggio degli Interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali sono affidati all Ispettorato Generale per i Rapporti finanziari con l Unione Europea - IGRUE 2

3 Gli assetti organizzativi L IGRUE assolve a molteplici funzioni RAPPORTI FINANZIARI CON L UEL SORVEGLIANZA, MONITORAGGIO, CONTROLLO Gestione risorse finanziarie Attività prelegislativa Formazione Bilancio UE Gestione Fondo di rotazione Partecipazione definizione politiche comunitarie Recepimento normativa UE 3

4 Il ruolo del MEF IGRUE: a) Partecipazione al processo di definizione ed esecuzione del bilancio generale dell Unione Europea 4

5 Il Bilancio generale UE Il bilancio, fatte salve le altre entrate, è finanziato integralmente tramite risorse proprie (art. 269 Trattato CE) BILANCIO UE ALTRE ENTRATE RISORSE PROPRIE RISORSE PROPRIE TRADIZIONALI (prelievi agricoli e dazi doganali) RISORSA IVA RISORSA RNL 5

6 Il Bilancio generale UE RISORSE PROPRIE Costituiscono la principale voce di entrata del bilancio comunitario e si suddividono in: o prelievi derivanti dalla politica agraria comune e dal settore dello zucchero; o dazi della tariffa doganale comune e altri dazi fissati o da fissare dalle istituzioni comunitarie; o applicazione di un aliquota uniforme sull imposta sul valore aggiunto (IVA); o applicazione di un aliquota basata sul reddito nazionale lordo (RNL) di tutti gli Stati membri. ALTRE ENTRATE Sono rappresentate da imposte e prelievi effettuati sui redditi del personale, interessi bancari, contributi dei paesi terzi ad alcuni programmi comunitari, rimborsi di aiuti comunitari non utilizzati, interessi di mora e saldo dell esercizio precedente. 6

7 Il Bilancio generale UE Bilancio Comunitario IGRUE L IGRUE segue gli aspetti di bilancio UE e ne supporta i relativi processi. In particolare, provvede a: Quantificazione dei contributi dovuti a Bruxelles per alimentare il bilancio comunitario (Risorse Proprie) Versamenti mensili delle Risorse Proprie Tradizionali (RPT), IVA e PNL Elaborazione di dati per le esigenze di Finanza Pubblica, Banca d Italia, ISTAT 7

8 Il Bilancio generale UE Versamenti dell Italia al bilancio UE - Anni 2002/2008 (in milioni di euro) Versamenti , , , , , , ,56 Risorse proprie Tradizionali 1.071, , , , , , ,86 Risorse I.V.A , , , , , , ,01 Risorsa P.N.L , , , , , , ,69 8

9 Il Bilancio generale UE Partecipazione dell Italia al bilancio UE Posizione netta dell Italia Anni 2002/2008 (in milioni di euro) Imputazioni Versamenti) , , , , , , ,56 Risorse proprie Tradizionali 1.071, , , , , , ,86 Risorse I.V.A , , , , , , ,01 Risorsa P.N.L , , , , , , ,69 Accrediti 7.808, , , , , , ,64 FEOGA Garanzia 5.683, , , , , , ,54 FEOGA-O e SFOP 228,11 601,79 576,94 566,44 658,74 581,39 408,55 FESR 1.397, , , , , , ,03 FSE 447, , , ,70 888, ,74 781,77 FEASR/FEP ,86 738,99 Altri proventi 52,3 83,85 94,43 47,98 42,69 58,32 146,76 Movimenti netti , , , , , , ,92 9

10 Il ruolo del MEF IGRUE: a) Gestione dei flussi finanziari Italia Unione europea 10

11 La Gestione Finanziaria Gestione del Fondo di Rotazione per l attuazione delle politiche comunitarie di cui all art. 5 della legge n. 183/1987 IGRUE Gestione Finanziaria Definizione del fabbisogno annuale per il cofinanziamento nazionale degli interventi UE Impegno delle quote di cofinanziamento nazionale Acquisizione delle risorse comunitarie assegnate all Italia Erogazione alle Amministrazioni pubbliche ed agli organismi privati delle risorse comunitarie e delle risorse di cofinanziamento nazionale loro spettanti 11

12 La Gestione Finanziaria Il Fondo di rotazione è il FULCRO dei flussi finanziari fra l Italia e l Unione Europea BILANCIO EUROPEO RISORSE PROPRIE BILANCIO DELLO STATO FINANZIAMENTO COMUNITARIO FONDO DI ROTAZIONE CO-FINANZIAMENTO NAZIONALE (L. 183/87) (L. 183/87) Amministrazioni e soggetti aventi titolo 12

13 Il ruolo IGRUE: a) Supporto al Processo di programmazione degli interventi 13

14 Programmazione Finanziaria Stanziamenti UE Fondi Strutturali Italia Importi in milioni di Euro a prezzi correnti (fonte Inforegio) 1. Convergenza Calabria, Campania,Puglia e Sicilia Basilicata (Phasing out) Competitività Regionale e Occupazione Regioni centro nord e P.A. Trento e Bolzano Sardegna (Phasing in) Cooperazione territoriale europea 846 Totale Risorse Italia

15 Programmazione Finanziaria 22 dicembre 2006 Marzo 2007 Avvio del negoziato tra la la Commissione Europea e l Italia per concordare le le priorità e le le strategie di di sviluppo Luglio 2007 Marzo/Aprile 2007 Le Le singole Amm.ni nazionali presentano a Bruxelles le le proprie proposte di di programma II semestre 2007 I semestre 2008 PROPOSTA DI QSN CONDIVISA STATO/ REGIONI P PRESENTAZIONE PRESENTAZIONE APPROVAZIONE QSN QSN A QSN A BRUXELLES BRUXELLES BRUXELLES PROPOSTE DI PROGRAMMI DELLE AMM.NI DECISIONI UE APPROVAZIONE PROGRAMMI Il Il Cipe approva il il Quadro Strategico Nazionale per il il periodo La La Commissione Europea approva il il QSN con propria decisione Stabiliscono le le azioni da realizzare, le le risorse assegnate e le le procedure di di attuazione 15

16 Programmazione Finanziaria Il Quadro Strategico Nazionale prevede: 66 Programmi Operativi biettivo Competitività Regionale e ccupazione 33 P.O. Obiettivo Convergenza Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea 19 P.O. 14 P.O. 8 PON gestiti da Amministrazioni Centrali 58 POR gestiti da Regioni e P.A. Trento e BZ 16

17 : c) Gestione del sistema nazionale di Monitoraggio 17

18 Sistema di Monitoraggio Sistema di monitoraggio unitario L IGRUE ha sviluppato un apposito sistema di rilevazione dei dati, nel quale confluiscono specifiche informazioni che riguardano la programmazione e l attuazione degli interventi cofinanziati dall Unione Europea a livello di singola operazione. Nel complesso, il Sistema di Monitoraggio prevede le seguenti attività: Rilevazione periodica dei dati di attuazione finanziaria, fisica, procedurale e di controllo degli interventi UE presso le Regioni e le Amministrazioni centrali Assistenza e supporto alle Amministrazioni per la fase di rilevazione dei dati Controlli di qualità e congruità dei dati rilevati Gestione della banca dati centralizzata Divulgazione dei dati ufficiali 18

19 Sistema di Monitoraggio Flussi informativi del nuovo sistema di Monitoraggio S.I. Amministrazioni centrali e Regioni CUP Protocollo unico Sistema Centrale di Monitoraggio Ambiente ricezione e controllo Validazione Ambiente ufficiale Consolidamento Ambiente consolidato Trasmissione SFC2007 COMMISSIONE UE 19

20 : c) Coordinamento della funzione di controllo 20

21 Il nuovo assetto dei controlli Nel periodo di programmazione il nuovo quadro normativo prevede tre principali Autorità: Autorità di Gestione Autorità di Certificazione Autorità di Audit Principali responsabilità: -Gestione; -Monitoraggio; -Controlli istruttori Principali responsabilità: -Certificare spese; -Redigere domande di pagamento Principali responsabilità: -Controlli di sistema e in loco; -Redigere i rapporti annuali di controllo e pareri sul funzionamento del sistema; -Elaborare le dichiarazioni di chiusura parziale e finale 21

22 Il nuovo assetto dei controlli I CONTROLLI A CARICO DELL AUTORITA DI GESTIONE L art. 13 del Reg. 1828/2006 stabilisce che le verifiche dell Autorità di Gestione sono dirette a controllare l effettività e la correttezza della spesa Istruttoria Domande di Rimborso Esame analitico della documentazione di spesa prodotta dai singoli beneficiari dei contributi Verifiche in loco Controlli su un campione di operazioni, selezionate con apposita metodologia di campionamento 22

23 Il nuovo assetto dei controlli I CONTROLLI A CARICO DELL AUTORITA DI CERTIFICAZIONE L art. 61 del Reg. 1083/2006 stabilisce che l Autorità di Certificazione, prima di elaborare la dichiarazione di spesa e relativa domanda di pagamento deve accertare la correttezza e fondatezza delle spese e la loro conformità alla normativa comunitaria e nazionale. Raccolta ed esame di dati ed informazioni sull affidabilità dei controlli istruttori svolti dall Autorità di gestione Verifiche dirette per accertare l esistenza di una adeguata pista di controllo al livello di A.d.G. ed eventuali controlli a campione sui progetti Esame dei Rapporti dell Autorità di audit: audit dei sistemi, audit di progetto, rapporto annuale di controllo, parere sul funzionamento dei sistemi 23

24 Il nuovo assetto dei controlli ALTRI COMPITI DELL AUTORITA DI CERTIFICAZIONE Sono, inoltre, a carico dell Autorità di Certificazione, ai sensi dell articolo 61 del Regolamento 1083/2006, i seguenti compiti: Tenuta di registrazioni contabili informatizzate; Tenuta di saldi contabili per importi recuperabili e recuperati; Invio alla Commissione europea di Rapporti annuali sugli importi da recuperare, su quelli recuperati e ritirati a seguito di soppressione del contributo. 24

25 Il nuovo assetto dei controlli IL RUOLO DELL AUTORITA DI AUDIT L Autorità di Audit riassume i compiti che, nella programmazione , erano attribuiti all organismo per lo svolgimento dei controlli di 2 livello e all ufficio incaricato alla dichiarazione della chiusura dell intervento (ex art. 15 del Reg. 438/2001). L AdA svolge in particolare: Controlli sui sistemi Sono diretti a valutare il livello di affidabilità del sistema di gestione e controllo attivato per il programma Verifiche in loco Si tratta di controlli svolti su un campione di operazioni, selezionate con apposita metodologia di campionamento 25

26 Il nuovo assetto dei controlli IL RUOLO DELL AUTORITA DI AUDIT L Autorità di Audit deve presentare alla Commissione europea la seguente documentazione: Strategia di audit Individua gli obiettivi, i tempi e le metodologie delle attività di controllo dell AdA. Va presentata alla Commissione europea entro 9 mesi successivi all approvazione del Programma Operativo Rapporto annuale Evidenzia i risultati delle attività di audit e contiene un parere sul funzionamento dei sistemi di gestione e controllo. Va presentato alla Commissione europea ogni anno e copre il periodo intercorrente dal 1 luglio di un anno al 30 giugno dell anno successivo 26

27 Il nuovo assetto dei controlli IL RUOLO del MEF - IGRUE Nell ambito della programmazione comunitaria 2007/2013, il Quadro Strategico Nazionale prevede, in generale, che l IGRUE: svolga una funzione di indirizzo ed orientamento delle Amministrazioni titolari dei Programmi Operativi, per un corretto assetto dei propri sistemi di gestione e controllo; svolga il ruolo di organo nazionale di coordinamento delle Autorità di Audit (Regolamento CE 1083/2006 articolo 73); svolga il ruolo di organo nazionale di riferimento per la valutazione della conformità dei sistemi di gestione e controllo alla normativa comunitaria (Regolamento CE 1083/2006 articolo 71); 27

28 Il nuovo assetto dei controlli IL RUOLO DI INDIRIZZO E ORIENTAMENTO: LE LINEE GUIDA Il ruolo di indirizzo e coordinamento dell IGRUE si è esplicato, nella fase di avvio della programmazione, nella divulgazione delle Linee Guida sui sistemi di gestione e controllo, diramate nel mese di aprile 2007 a tutte le Amministrazioni titolari di Programmi Operativi. L obiettivo principale delle Linee Guida è stato quello di fornire alle Amministrazioni orientamenti per la definizione degli assetti organizzativi e procedurali idonei ad assicurare la sana gestione finanziaria. Le Linee guida rappresentano un importante strumento per fornire supporto alle Amministrazioni titolari degli interventi nella predisposizione degli strumenti di governo dei Programmi Operativi. 28

29 Il nuovo assetto dei controlli Gli elementi del sistema di gestione e controllo oggetto di valutazione di conformità sono i seguenti: 6. Procedure di gestione delle irregolarità e recuperi 1. Livello organizzativo -Chiara identificazione delle funzioni e separazione delle funzioni - Qualifica delle risorse coinvolte 5. Procedure di controllo - primo livello - secondo livello 4. Sistema contabile Valutazione di conformità 3. Sistema informativo di monitoraggio 2. Procedure di gestione e certificazione - Procedure di selezione delle operazioni - Criteri di ammissibilità delle spese - Procedure di gestione e certificazione - Pista di controllo 29

30 Il nuovo assetto dei controlli LA GESTIONE DELLE IRREGOLARITA Gli Stati membri hanno la responsabilità di prevenire, individuare e correggere le irregolarità riscontrate nello svolgimento delle attività di controllo e quindi di recuperare gli importi indebitamente versati (articolo 70, regolamento (CE) 1083/2006). L articolo 28 del Reg. (CE) 1828/2006 stabilisce che entro i due mesi successivi alla fine di ogni trimestre gli Stati membri comunicano alla Commissione tutte le irregolarità che sono state oggetto di un primo verbale amministrativo o giudiziario. I sistemi di gestione e controllo delle Amministrazioni titolari di intervento devono prevedere un sistema adeguato per la registrazione, la comunicazione agli Uffici interessati e la risoluzione delle irregolarità riscontrate. 30

31 Il nuovo assetto dei controlli Sistema Informativo a supporto dei controlli Sistemi IT L IGRUE è responsabile della predisposizione di un apposito sistema informativo finalizzato a perseguire i seguenti obiettivi: supportare le Autorità di Audit nello svolgimento delle attività di verifica sui sistemi ed in loco; supportare le Autorità di Audit nella predisposizione della documentazione prevista dalla normativa UE (Annual summary, rapporto annuale, aggiornamento strategia di audit); creazione di una banca dati unica sugli esiti delle attività di controllo riguardanti gli interventi UE. 31

32 Conclusioni Con la programmazione , l Unione europea ha destinato alla Politica di coesione un ingente volume di risorse finanziarie, continuando negli sforzi finora profusi per ridurre gli squilibri socio-economici tra le regioni europee. Il reale raggiungimento di tale ambizioso obiettivo è, tuttavia, condizionato dalla capacità di efficace e tempestivo utilizzo di tali risorse da parte degli Stati membri. In tale ottica, la normativa sui Fondi strutturali 2007/2013 individua i meccanismi procedurali ed organizzativi idonei ad assicurare la sana gestione finanziaria, attraverso la predisposizione di un sistema di gestione e controllo incentrato sulla precisa ripartizione delle competenze tra i diversi soggetti coinvolti nell attuazione degli interventi. La sfida per le Amministrazioni italiane, ai diversi livelli di responsabilità, è quella di dare seguito concretamente a tali disposizioni normative, assicurando efficacia e trasparenza al processo di realizzazione degli interventi e di utilizzo dei relativi finanziamenti. 32

33 Grazie per l attenzione Silvana Amadori Ministero Economia e Finanze Ragioneria Generale dello Stato Tel Mail: silvana.amadori@tesoro.it

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