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3 l agricoltura lombarda conta Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l Europa investe nelle zone rurali PSR Direzione Generale Agricoltura

4 Comitato di redazione Sabrina Giuca, INEA (responsabile); Maria Silvia Giannini (coordinamento per la DGA Regione Lombardia); Alessandro Nebuloni, DGA Regione Lombardia; Roberto Pretolani, DEMM; Renato Pieri, SMEA; Roberto Cagliero, INEA; Francesca Marras, INEA; Guido Gay, ÉUPOLIS Lombardia Referenti tematici Daniele Bellomo, Danilo Bertoni, Lucia Briamonte, Roberto Cagliero, Maurizio Castelli, Simonetta De Leo, Stefano Dell Acqua, Paola Doria, Maria Silvia Giannini, Sabrina Giuca, Rita Iacono, Teresa Lettieri, Claudio Liberati, Pietro Manzoni di Chiosca e Poggiolo, Sonia Marongiu, Renato Pieri, Roberto Pretolani, Maria Rosaria Pupo d Andrea, Serena Tarangioli Revisione editing Sabrina Giuca e Maria Silvia Giannini Elaborazioni Marco Amato, Alessia Fantini e Fabio Iacobini Coordinamento editoriale Benedetto Venuto Progetto grafico e realizzazione Carlo Silva e Fabio Lapiana Fotografie Carlo Silva Edizione Internet Massimo Perinotto Segreteria Lara Abbondanza, Debora Pagani e Francesca Ribacchi Si ringraziano: Maria Teresa Besana, Gabriele Boccasile, Isabella Brandi, Roberta Capretti, Andrea Corapi, Gloria Corti, Cristian Della Torre, Stefano Foschini, Andrea Massari, Giovanna Nicastro, Donatella Parma, Antonio Pepe, Andrea Povellato, Marina Ragni, Roberto Tonetti

5 L Agricoltura lombarda conta giunge alla sua quarta edizione consolidando la scelta operata dall Assessorato all Agricoltura di Regione Lombardia di dotarsi di un supporto aggiornato e facilmente fruibile riguardante le principali informazioni sul sistema agroalimentare e forestale lombardo. La pubblicazione, delineando il sistema nelle sue componenti e relazioni, strutturali ed economiche, e fornendo in forma sintetica il quadro degli interventi posti in campo dalle istituzioni, offre elementi di conoscenza e numerosi spunti di riflessione sotto diversi profili di interesse. Ciò ha assicurato nel tempo un riscontro positivo grazie alla collaborazione con INEA, DEMM e SMEA, gli istituti di ricerca coinvolti nella sua realizzazione, con i quali la Direzione Generale opera i maggiori approfondimenti tematici a supporto dell attività programmatoria regionale. Il rapporto annuale sul sistema agroalimentare lombardo rappresenta uno di questi approfondimenti con il quale l opuscolo in gran parte si coordina, integrandone i temi con argomenti quali, in particolare, la spesa pubblica e la redditività delle aziende RICA trattati da INEA. L edizione 2013 restituisce una fotografia al 2012 di un contesto economico critico segnato da una battuta di arresto del PIL europeo, da un trend nazionale negativo in termini reali (-2,4%) e da una situazione settoriale che presenta risultati ancora più negativi (-3,3%). Secondo gli ultimi dati ISTAT, nel 2012 il valore della produzione agricola lombarda, in termini correnti pari a circa 7,2 miliardi di euro, si mantiene pressoché costante (-0,1%) rispetto all anno precedente, a seguito del calo delle quantità complessive (-3,7%), influenzate dalle condizioni agrometeorologiche dell annata agraria, compensato da un aumento medio dei prezzi (+3,8%). La staticità del valore della produzione, accompagnata da un incremento dei consumi intermedi (+3%,) imputabile sostanzialmente ad un aumento dei prezzi, determina tuttavia un erosione del valore aggiunto agricolo regionale del 4,2%; il valore della produzione agricola resta, nel 2012, superiore ai livelli pre-crisi, mentre il valore aggiunto agricolo lombardo non riprende ancora i livelli del biennio ed in termini reali, a livello nazionale, passa dal 12,2% all 11,9%. A fronte del calo di redditività del settore e in relazione ad alcune problematiche legate all erogazione del credito, Regione Lombardia ha promosso una serie di interventi, da un lato, per favorire il credito di funzionamento e, dall altro, per consentire una maggior liquidità al settore agricolo. Nel 2013 la Regione ha messo a disposizione delle imprese agricole lombarde oltre 300 milioni di euro per anticipare ben il 70% del premio PAC ed il 90% alle aziende del mantovano colpite dal terremoto nel Malgrado si rilevi un aumento delle sofferenze bancarie in agricoltura, la crescita dei 3

6 prestiti può rappresentare un segnale positivo di propensione all investimento del settore, in particolare se ciò viene considerato rispetto ad altre aree del paese o ad altri settori dell economia. In questo scenario emergono alcuni elementi di rilievo per le prospettive del settore agricolo rappresentati dall andamento dei consumi e dalla reazione dell industria alimentare. La riduzione del reddito disponibile ha determinato in generale nelle famiglie italiane, quale effetto adattativo, un calo dei consumi così come della spesa alimentare; ciò vale anche per la Lombardia. D altro canto, segnali positivi arrivano da alcuni comparti che rilevano consumi in crescita, ma sono le esportazioni agroalimentari a registrare negli ultimi anni un evoluzione positiva, sostenuta dal comportamento della domanda estera. Nel 2012, in Lombardia, le esportazioni agroalimentari sono cresciute del 4,9% contro il +3,8% delle esportazioni complessive. E noto come i prodotti dell industria alimentare costituiscano la voce principale delle nostre esportazioni agroalimentari. Tra i prodotti lattiero caseari, le carni preparate ed il vino, troviamo le espressioni di un settore produttivo tra i più importanti del manifatturiero italiano, indicato come tra i più competitivi a livello nazionale e orientato sempre più all esportazione. Tra le opportunità di sviluppo del settore agricolo regionale, l export agroalimentare rappresenta un fattore di stimolo importante per motivare le scelte di adattamento delle imprese necessarie all orientamento verso i mercati esteri; scelte che troveranno nell aggregazione dei produttori, nell integrazione delle filiere, nella maggiore capacità di fare rete soluzioni per accrescere la competitività del sistema. In relazione a questo, inoltre, ritengo indispensabile che il tema della riconoscibilità dei prodotti lombardi ed italiani, così come quello della lotta alla contraffazione, sia tenuto in primo piano; in tal senso non potevamo avere occasione migliore di EXPO Milano 2015, all interno del quale tali contenuti verranno trattati con la dovuta attenzione. Gianni Fava Assessore all Agricoltura della Regione Lombardia 4

7 INDICE

8 ECONOMIA E AGRICOLTURA Territorio e popolazione pag. 10 Aree protette pag. 16 Prodotto interno lordo pag. 21 Valore aggiunto pag. 24 Occupazione pag. 26 SISTEMA AGROINDUSTRIALE AGRICOLTURA Andamento agrometereologico pag. 46 Risultati produttivi in agricoltura pag. 48 Consumi intermedi pag. 53 Investimenti pag. 56 Prezzi pag. 59 Strutture in agricoltura pag. 62 Risultati economici delle aziende agricole pag. 76 Credito agrario pag. 83 Mercato fondiario pag. 86 Componenti del sistema pag. 30 Industria alimentare e cooperazione pag. 32 Distribuzione pag. 37 Scambi con l estero pag. 39 Consumi alimentari pag. 42 6

9 MULTIFUNZIONALITà E AGRICOLTURA Gestione delle risorse idriche pag. 92 Foreste pag. 96 Agroenergie pag. 100 Prodotti a denominazione e tradizionali pag. 103 Agricoltura biologica pag. 110 Agriturismo pag. 114 Vendita diretta pag. 118 Fattorie didattiche pag. 124 POLITICA AGRICOLA Legislazione regionale in materia agricola pag. 126 Spesa agricola regionale pag. 129 PAC I pilastro pag. 131 Programma di sviluppo rurale (PAC II pilastro) pag. 134 GLOSSARIO Glossario pag

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11 ECONOMIA E AGRICOLTURA

12 territorio e popolazione Il territorio regionale, pari a kmq, corrisponde a circa il 7,9% della superficie nazionale ed è caratterizzato da una compresenza di aree pianeggianti (47%), collinari (12,4%) e montuose (40,5%). In termini di popolazione, la Lombardia risulta la prima regione italiana con un numero di residenti che sfiora i 10 milioni (pari al 16,3% della popolazione nazionale), per lo più concentrati nella fascia pianeggiante e pedemontana. In queste Superficie, popolazione residente e densità abitativa in Lombardia, 2012 Superficie territoriale Ripartizione % Popolazione residente Ripartizione % Densità (kmq) superficie territoriale al 1/1/2012 popolazione residente (abitanti/kmq) Lombardia ,80 100, ,0 406,5 Montagna 9.672,81 40, ,7 107,7 Collina 2.963,62 12, ,9 682,8 Pianura ,37 47, ,4 591,1 Bergamo 2.722,86 11, ,2 399,2 Brescia 4.784,36 20, ,8 258,8 Como 1.288,07 5, ,0 455,6 Cremona 1.770,57 7, ,7 202,0 Lecco 816,17 3, ,5 411,8 Lodi 782,36 3, ,3 285,9 Mantova 2.338,84 9, ,2 174,5 Milano 1.576,59 6, , ,3 Monza e Brianza 405,49 1, , ,5 Pavia 2.964,70 12, ,5 180,7 Sondrio 3.211,90 13, ,9 56,3 Varese 1.198,71 5, ,0 726,9 Fonte: ISTAT. 10

13 aree la densità abitativa è intorno ai 600 ab./kmq, contro la media regionale di 415 ab./kmq e la media nazionale di 197 ab./kmq. Negli ultimi dieci anni la popolazione residente in Lombardia è aumentata del 7,4% contro il 4,2% registrato a livello nazionale. A questo risultato hanno probabilmente contribuito i recenti massicci flussi migratori: circa il 10% della popolazione residente è straniera rispetto al dato nazionale del 7%. Le persone anziane (oltre i 65 anni) rappresentano il 20,8% della popolazione, in linea con la media nazionale. Nel 2011 gli arrivi turistici in Lombardia hanno superato quota 13,2 milioni, pari al 12,8% del totale nazionale. Quasi la metà degli arrivi turistici proviene dall estero, dato superiore alla media nazionale. La variazione annua 2011/2010 ha fatto registrare un incremento degli arrivi totali del 7,8% (+13% dall estero), a fronte di un incremento nazionale del 5%. Con riferimento alle presenze, l incidenza regionale sul totale nazionale è dell 8,6%; la durata media dei soggiorni si presenta più contenuta in Lombardia, probabilmente legata al turismo d affari, e più frequente rispetto ad altre realtà regionali. Il 46,3% degli arrivi turistici si concentra nella pro- Copertura del suolo in Lombardia, aree antropizzate, boschi e superficie agricola utilizzata (SAU) Aree Aree SAU 3 antropizzate 1 (%) boscate 2 (%) (%) (.000 ha) Bergamo 13,9 42,0 26,1 71,0 Brescia 11,3 35,4 38,0 181,8 Como 16,0 49,3 18,4 23,7 Cremona 10,6 1,9 76,5 135,5 Lecco 15,0 52,3 12,8 10,5 Lodi 12,5 3,4 71,1 55,6 Mantova 12,4 1,3 72,1 168,7 Milano 39,8 6,8 41,1 64,9 Monza e Brianza 53,4 8,3 23,9 9,7 Pavia 9,0 12,6 59,7 176,9 Sondrio 2,4 35,7 23,4 75,1 Varese 28,9 45,6 11,2 13,4 Lombardia 14,1 26,0 41,4 986,8 Fonte: 1 ERSAF-DUSAF, 2007; 2 ERSAF, Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia, 2011; 3 ISTAT - 6 Censimento generale dell agricoltura,

14 vincia di Milano, seguita da quella di Brescia con il 15,9%. La maggiore incidenza di turisti stranieri sul totale si ha nella provincia di Como (66%). Il 91% degli arrivi è riferibile ad esercizi alberghieri e il restante 9% ad esercizi complementari. Gli arrivi negli agriturismi corrispondono a circa l 1% del totale regionale. Il tasso di antropizzazione del territorio, secondo i dati DUSAF (2007) risulta di circa il 14,1%; a livello provinciale sono particolarmente elevati i valori delle province di Monza e Brianza e di Milano (rispettivamente il 53,4% e il 39,8%). Con riferimento ai dati ERSAF (2011), le superfici boscate si estendono sul 26% del territo- Dinamica del suolo agricolo in Lombardia ( ) Montagna Collina Pianura Totale SAU 1982 (ha) SAU 1990 (ha) SAU 2000 (ha) SAU 2010 (ha) Var. % 1990/ ,3-9,4 0,0-5,0 Var. % 2000/ ,5-10,1-3,0-5,8 Var % 2010/ ,1-5,1-1,3-5,1 Perdita globale (ha) Var.% 2010/ ,0-22,7-4,2-15,0 Perdita annua SAU (ha) Perdita giornaliera SAU (ha) -11,33-2,64-3,12-17,1 Fonte: Pretolani, Agricoltura lombarda e consumo di suolo,

15 rio regionale, in particolare nelle aree montane, con una punta del 52,3% nella provincia di Lecco. La superficie agricola utilizzata (SAU) risulta pari a poco meno di 1 milione di ettari, corrispondente al 41,4% della superficie territoriale regionale, in linea con la media nazionale e con Tasso di autoapprovigionamento alimentare in Lombardia e Italia (media ) Italia Lombardia Tasso di autoapprovvigionamento globale (kcalorie) 72,7 79,0 - di cui vegetali 72,0 70,1 - di cui animali 77,2 143,3 Tasso di autoapprovvigionamento consumi umani (kcalorie) 70,3 60,0 - di cui vegetali 69,7 35,1 - di cui animali 71,9 133,5 Produzione interna per ettaro di SAU (Kcal) Produzione vegetale interna per ettaro seminativi+arboree (Kcal) Produzione animale interna per ettaro foraggere (Kcal) Abitanti mantenibili/ettaro 3,2 5,7 Abitanti mantenibili complessivi con produzioni interne Tasso di autoapprovvigionamento in valore 89,8 72,0 Fonte: Pretolani, Agricoltura lombarda e consumo di suolo, quella comunitaria. La SAU regionale rappresenta il 7,7% di quella italiana e lo 0,6% di quella comunitaria. La provincia con maggiore incidenza della SAU sulla superficie territoriale è Cremona (76,5%); quella con minore incidenza è Varese (11,2%). I dati del 6 Censimento generale dell agricoltura indicano una riduzione del 5,1% della SAU regionale su base decennale, riduzione molto più accentuata nelle province di Bergamo (-23,6%), Sondrio e Lecco. Guardando all ultimo trentennio, fra il 1982 e il 2010 la Lombardia ha perso circa ettari di SAU, soprattutto a causa dell abbandono dei terreni meno produttivi nelle aree collinari e montane, mentre nelle aree di pianura, dove si registra un calo del 4,2% della superficie agricola utilizzata rispetto al 1982, l erosione di SAU è principalmente ascrivibile a fenomeni di urbanizzazione. Mediamente, dal 13

16 1982 al 2010 la perdita giornaliera di SAU è stata di circa 17 ettari. Il fenomeno della perdita di SAU ha riflessi anche sul tasso di autoapprovvigionamento alimentare (TAA) della regione; per il periodo il TAA viene stimato in calorie pari al 79% (60% se si considerano solo i consumi umani) ed in valore al 72% (Pretolani, 2012). Secondo questa stima, nonostante la maggiore produttività media in termini di calorie per ettaro (5,7 abitanti mantenibili per ettaro contro 3,2 a livello nazionale), la Lombardia riuscirebbe a mantenere in termini calorici solo il 59% dei suoi abitanti, contro il 69% dell Italia. Come per la densità abitativa, anche il rapporto fra popolazione residente e superficie agricola in Lombardia mostra un valore molto elevato (1.005 ab./100 ha di SAU), decisamente superiore al corrispondente dato nazionale e a quello comunitario. Rapporto popolazione/superficie agricola (abitanti/100 ha di SAU), 2010 Lombardia Italia - Nord 608 Italia 472 UE Fonte: EUROSTAT, ISTAT,

17 Arrivi turistici per tipo di esercizio e presenze totali, 2011* Arrivi % arrivi da Arrivi in esercizi Arrivi in esercizi - di cui in Presenze totali paesi esteri alberghieri complementari agriturismo totali Bergamo , Brescia , Como , Cremona , Lecco , Lodi , Mantova , Milano , n.d Monza e Brianza , n.d Pavia , Sondrio , Varese , Lombardia , Italia , *Gli arrivi corrispondono al numero di clienti entrati e registrati nell esercizio; le presenze sono il numero delle notti trascorse dai clienti all interno degli esercizi. Fonte: ISTAT. 15

18 Il sesto elenco ufficiale delle aree protette riporta per la Lombardia una superficie di circa ettari, pari al 4,5% della superficie protetta terrestre presente a livello nazionale e al 5,5% della superficie territoriale regionale. I siti elencati sono 105, distribuiti nelle varie tipologie di aree protette: il Parco Nazionale dello Stelvio, 2 riserve naturali statali (Bosco Fontana e Bosco Siro Negri), 13 parchi naturali regionali, 62 riserve naturali regionali e 27 altre aree protette (monumenti naturali, oasi, aree naturali di interesse locale). Oltre alla classificazione dell elenco ufficiale esiste in regione il Sistema delle aree protette lombarde (L.R. 86/1983) che include altre tipologie tra cui 90 parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS) e 24 parchi regionali, caratterizzati da diversi livelli di naturalità, e distinti in fluviali, montani, di cintura metropolitana, agricoli e forestali. Di questi, 16 aree protette 13 si ritrovano nell elenco ufficiale delle aree protette, per la parte di superficie caratterizzata da più elevati livelli di naturalità e destinata a funzione di conservazione secondo la disciplina della legge nazionale (14% del totale). Il Sistema delle aree protette lombarde, oltre ad avere fini di tutela e di salvaguardia della biodiversità, si caratterizza per l attenzione al recupero delle attività agricole, silvicole e pastorali tradizionali collegate al territorio rurale; al suo interno sono presenti più di 73 beni architettonici e culturali. Complessivamente, tale sistema si estende per una superficie di circa ettari. La superficie regionale protetta include altre tipologie di aree protette: le zone umide e le aree appartenenti alla rete Natura 2000, costituite dai siti di importanza comunitaria (SIC) e dalle zone di protezione speciale (ZPS). I SIC sono 175 estesi su una superficie di ettari (8,6% del territorio regionale) mentre le ZPS sono 48 e interessano ettari (11,6% del territorio). Se si considerano le 18 sovrapposizioni di SIC e ZPS (i siti C), che sono 18 su un territorio di ettari (0,8% del territorio), la rete Natura 2000 include complessivamente 242 siti su una superficie di ettari (pari al 15,6% della superficie regionale). 23 siti sono stati individuati all interno dei 20 complessi forestali delle foreste regionali, nei quali sono presenti alcuni habitat molto importanti quali le foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excesior, le boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum e le torbiere. L intero sistema di aree protette e siti della rete Natura 2000 costituisce la Rete ecologica regionale, una infrastruttura prioritaria riconosciuta dal Piano territoriale regionale approvato nel 2010.

19 Superficie e numero delle aree naturali protette terrestri per classe (ha) Regione Parco Riserva Parco Riserva Altre aree Totale % su % su Nazionale naturale naturale naturale protette totale superficie statale regionale regionale regionali nazionale territoriale Molise ,2 1,4 Liguria ,9 4,7 Valle d Aosta ,5 13,2 Friuli-Venezia Giulia ,8 6,8 Umbria ,2 7,5 Marche ,1 9,2 Sardegna ,2 3,8 Emilia-Romagna ,1 4,0 Veneto ,2 5,1 Lombardia ,5 5,5 Toscana ,4 6,9 Piemonte ,7 6,6 Basilicata ,1 12,0 Lazio ,3 12,4 Calabria ,7 16,9 Puglia ,4 6,6 Sicilia ,3 10,5 Trentino-Alto Adige ,7 20,8 Abruzzo ,4 28,1 Campania ,2 23,9 Italia ,7 Aree protette terrestri (n.) di cui: Lombardia Fonte: MATTM - Direzione Conservazione della Natura; EUAP, Elenco ufficiale delle aree naturali protette, 6 aggiornamento del 27 aprile

20 La maggior parte dei siti Natura 2000 si trova nella provincia di Sondrio (41,3%), seguita da quelle di Bergamo (22,3%) e Pavia (15,6%). La regione biogeografica maggiormente rappresentata nei SIC e nelle ZPS è quella alpina (rispettivamente 84,4% e 75,5% della superficie) mentre il resto dei siti si colloca in quella continentale. Sui siti Natura 2000 la Lombardia ha promosso un progetto Life+ (GESTI- RE) cofinanziato dalla Commissione europea per il periodo , che ha come obiettivo prioritario quello di mettere a punto una strategia per la gestione dei siti stessi e per favorire una maggiore conoscenza della rete da parte di tutti i cittadini. E importante sottolineare che il Sistema delle aree protette lombarde promuove una gestione sostenibile del territorio, in cui si sottolinea il legame tra aree protette e agricoltura e si evidenzia il ruolo svolto dagli 18 Distribuzione delle superfici delle aree naturali protette in Lombardia Parco Nazionale Riserva naturale statale Parco naturale regionale Riserva naturale regionale Altre aree protette regionali 0,2% 0,5% 7,1% agricoltori per la salvaguardia dei valori paesaggistici. Non a caso il primo Parco agricolo in Italia è nato in Lombardia. A favorire il rapporto fra le aree protette e l agricoltura, per la sua importanza nella conservazione dell ambiente, è intervenuto nel periodo il Progetto speciale Agricoltura, con il quale la Lombardia ha finanziato, con fondi della L.R. 86/1983, centinaia di imprese agricole. Nel 2013 con 44,6% Fonte: MATTM - Direzione Conservazione della Natura; EUAP, Elenco ufficiale delle aree naturali protette, 6 aggiornamento del 27 aprile ,6%

21 la D.G.R del 16 gennaio 2013 è stato approvato il nuovo testo della circolare del progetto, ancora in attesa di finanziamento. A livello locale ha avuto un buon successo, inoltre, lo strumento dei PLIS in cui sono i Comuni a pianificare il proprio territorio e gli obiettivi da perseguire con questo tipo di area, incentivando il contatto diretto tra la popolazione locale e il proprio territorio. Nelle porzioni di territorio più intensamente popolate i PLIS hanno consentito di integrare il sistema del verde urbano con quello delle aree protette di interesse regionale, contribuendo al potenziamento della maglia dei corridoi biologici. Il ruolo di questi parchi nella salvaguardia del suolo risulta importante anche per le aree agricole, in particolare in una regione in cui la pressione urbanistica è elevata. I Parchi regionali in Lombardia Parco (ha) Area naturale su parco (%) Parco Adamello (*) Parco Adda Nord (*) Parco Adda Sud Parco Agricolo Sud Milano Parco Alto Garda Bresciano (*) Parco Campo dei Fiori (*) Parco Colli di Bergamo (*) Parco Grigna Settentrionale Parco Groane Parco Lombardo della Valle del Ticino (*) Parco Mincio Parco Monte Barro (*) Parco Monte Netto Parco Montevecchia e Valle del Curone (*) Parco Nord Milano (*) Parco Oglio Nord Parco Oglio Sud Parco Orobie Bergamasche Parco Orobie Valtellinesi Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate (*) Parco Serio Parco Spina Verde (*) Parco Bosco delle Querce (*) Parco Valle del Lambro (*) TOTALE (*) Parchi regionali presenti nell EUAP Fonte: Regione Lombardia, ottobre

22 Estensione e numero dei siti Natura 2000 per Regione (ha)* Piemonte Valle d'aosta Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna *Il numero e l estensione dei siti Natura 2000 per Regione è stato calcolato escludendo le sovrapposizioni fra i SIC e le ZPS. Fonte: MATTM,

23 nel 2011, risulta in termini correnti di circa euro, superiore all analogo parametro nazionale e comunitario, rispettivamente, del 15% e del 33%; questo dato colloca la Lomprodotto interno lordo Il prodotto interno lordo (PIL) realizzato in Lombardia nel 2011 ammonta a 333,5 miliardi di euro, pari al 21,1% del PIL nazionale e al 2,6% del PIL dell UE-27. In particolare, il PIL lombardo supera il prodotto interno lordo di 18 paesi UE, collocandosi alle spalle di Belgio, Polonia e Svezia e rappresenta il doppio del PIL della Repubblica Ceca e oltre il triplo del PIL ungherese. Se compariamo il dato del PIL a quello della popolazione regionale, la quale rappresenta il 16,4% di quella nazionale e l 1,9% di quella dell UE, ne deriva che il prodotto interno lordo pro capite lombardo risulta più elevato del 29% rispetto a quello nazionale e del 34% di quello comunitario. Il PIL pro capite della Lombardia supera del 6,1% quello della Germania e del 9,5% quello della Francia. Nel contesto italiano, il PIL pro capite lombardo si colloca al terzo posto dopo quello della Valle d Aosta e del Trentino-Alto Adige. La situazione è speculare anche relativamente al prodotto interno lordo per unità lavorativa (UL) che, Andamento del PIL per abitante in Lombardia (euro), dal 2004 al 2011* PIL/Abitante Lombardia Italia Prezzi Valori Prezzi Valori Anni correnti concatenati correnti concatenati Lombardia/Italia (2011) 1,29 1,30 Lombardia/Nord-Italia (2011) 1,07 1,07 Lombardia/UE-27 (2011) 1,34 1,30 *Valori concatenati - anno di riferimento Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. 21

24 bardia al primo posto tra le regioni italiane. Rispetto alla situazione di crisi del 2009, i dati 2011 del PIL a livello regionale permettono di evidenziare il recupero dell economia lombarda, sebbene il PIL regionale misurato a valori concatenati ha fatto segnare un aumento del 4,3% fra il 2009 e il 2010 e un incremento più contenuto (+0,6%) fra il 2010 e il 2011, analogamente al dato nazionale per il periodo, che ha fatto segnare, rispettivamente, un aumento dell 1,8% e dello 0,4%. Anche la produttività del lavoro, misurata a valori concatenati, evidenzia un incremento del 5,1% tra il 2009 e il 2010 e dello 0,4% tra il 2010 e il Tuttavia, nel 2012 il PIL europeo segna una battuta d arresto e quello italiano si riduce del 2,4% in valori reali. Andamento del PIL per unità lavorativa in Lombardia (euro) dal 2004 al 2011* PIL/Unità di lavoro Lombardia Italia Prezzi Valori Prezzi Valori Anni correnti concatenati correnti concatenati Lombardia/Italia (2011) 1,15 1,15 Lombardia/Nord-Italia (2011) 1,09 1,09 Lombardia/UE-27 (2011) 1,33 1,30 * Valori concatenati - anno di riferimento Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. 22

25 Andamento del PIL in Lombardia (mio. euro) dal 2004 al 2011* Prezzi correnti Valori concatenati * Valori concatenati - anno di riferimento Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. 23

26 valore aggiunto Il valore aggiunto (VA) lombardo è determinato per il 68,6% dal settore dei servizi e per il 30,4% dall industria, mentre il contributo del settore primario è dell 1,1%, dato inferiore sia alla media nazionale (1,8%) sia alla media comunitaria (1,7%). Tale valore risulta paragonabile, a livello europeo, con paesi quali la Germania e il Regno Unito 1. In termini assoluti la Lombardia contribuisce alla formazione dell 11,4% del valore aggiunto agricolo nazionale, dato che pone la regione al primo posto a livello nazionale. L incidenza del valore aggiunto agricolo lombardo sul totale dell UE-27 è dell 1,6%, paragonabile a quella di paesi come Danimarca, Portogallo e Repubblica Ceca. Tale valore e superiore a quello di 12 paesi UE. Nel 2011 il valore aggiunto del settore primario, misurato a valori concatenati, ha mostrato una certa staticità rispetto all anno precedente (+0,2%). Leggermente più brillante l analogo valore espresso a prezzi correnti, che incorpora anche la dinamica dei prezzi, con un incremento dell 1,1% su base annua. VA ai prezzi di base 1 per settore in Lombardia (mio, euro), ,6% 1,0% Agricoltura, silvicoltura, pesca Industria, incluse costruzioni Servizi, inclusa pubb. amm.ne 1 Valori a prezzi correnti. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. Totale 30,4% Per la produttività dei settori si veda il paragrafo Occupazione. Incidenza % del VA dell agricoltura 1 sul PIL, 2011 VA Lombardia 0,9 Italia 1,8 Italia - Nord 1,4 Italia - Centro 1,3 Italia - Sud e Isole 2,9 UE-27 1,7 Belgio 0,7 Bulgaria 5,4 Danimarca 1,4 Francia 1,9 Germania 0,9 Grecia 3,4 Paesi Bassi 1,6 Polonia 4,0 Portogallo 2,2 Regno Unito 0,7 Romania 7,5 Spagna 2,5 Svezia 1,8 Ungheria 4,5 1 Agricoltura, silvicoltura e pesca. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali; EUROSTAT. 24

27 VA dell agricoltura 1 sul totale 2 (%) 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0, Agricoltura, caccia e pesca. 2 Valori a prezzi correnti. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. Italia Italia - Nord Lombardia 25

28 L occupazione agricola in Lombardia, espressa in termini di unità lavorative (UL), rappresenta una quota del 2,5% sul totale regionale rispetto al 32,2% dell industria e al 65,3% dei servizi (ISTAT, 2011). Se si tiene conto che il valore aggiunto agricolo incide solo per l 1,1% su quello regionale, da ciò emerge, come in altri contesti, una forte disparità di produttività fra gli occupati agricoli e quelli degli altri settori. Ragionando a valori concatenati, la produttività media di un unità lavorativa agricola è pari al 45% di occupazione un unità lavorativa media dei servizi e al 50% dell analogo dato riferito all industria. Nonostante l elevato differenziale con gli altri settori in Lombardia, si evidenzia negli ultimi anni, in regione, un trend di incremento del valore aggiunto per occupato; tale fenomeno, non comune agli altri settori, evidenzia, pertanto, una certa riduzione del gap di produttività per occupato. Secondo i dati ISTAT, nel 2011 gli occupati in agricoltura in Lombardia ammontano a oltre unità, corrispondenti all 1,4% del totale e al Unità di lavoro per settore in Lombardia (000 unità), ,3% 2,5% 32,2% Occupati totali e agricoli per sesso e ripartizione geografica, Occupati Occupati agricoli 000 unità % femmine 000 unità % femmine Lombardia 4.279,8 42,7 58,1 17,8 Italia - Nord ,6 43,2 315,1 27,0 Italia ,7 41,3 849,1 29,0 Fonte: ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro - media Agricoltura, silvicoltura, pesca Industria, incluse costruzioni Servizi, inclusa pubb. amm.ne Totale Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. 111, , , ,8

29 6,8% degli occupati agricoli italiani. L incidenza degli occupati agricoli sul totale degli occupati in Lombardia è inferiore alla media nazionale (pari al 3,7%) e a quella dell UE-27 (5,2%). La variazione annua 2012/2011 degli occupati agricoli lombardi è positiva (+1%), rispetto a un lieve calo verificatosi a livello nazionale (-0,2%). Il tasso di femminilizzazione dell agricoltura lombarda nel 2012 è del 17,8%, inferiore sia rispetto al totale dell economia sia all analogo dato delle regioni settentrionali (27%) e dell Italia nel suo complesso (29%). La quota di occupati dipendenti sul totale degli occupati in agricoltura si colloca in regione intorno al 35,6% contro il 50,3% su base nazionale. In Lombardia, secondo la fonte censuaria, i lavoratori stranieri in agricoltura hanno una presenza significativa, con oltre unità. Questi lavoratori rappresentano il 42% della manodopera extra familiare e il 12% di quella totale, con un peso quasi doppio rispetto al quadro medio italiano. La loro provenienza è per la maggior parte da paesi extra UE. Incidenza % occupati in agricoltura 1 sul totale dell economia, 2012 % occupati Lombardia 1,4 Italia 3,7 Italia - Nord 2,6 Italia - Centro 2,4 Italia - Sud e Isole 6,8 UE-27 5,2 Austria 4,7 Belgio 1,3 Bulgaria 19,4 Danimarca 2,6 Francia 2,7 Germania 1,6 Grecia 12,2 Paesi Bassi 2,6 Polonia 12,5 Portogallo 11,0 Regno Unito 1,2 Romania 30,4 Spagna 4,2 Svezia 2,1 Ungheria 7,4 1 Agricoltura, silvicoltura e pesca. Fonte: ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro - media 2012; EUROSTAT. 27

30 VA ai prezzi di base per UL e per settore (euro)*, Industria Servizi Agricoltura *Valori concatenati - anno di riferimento Fonte: ISTAT, Conti economici regionali. 28

31 SISTEMA AGROINDUSTRIALE

32 Nel 2012 la dimensione economica del sistema agroalimentare lombardo (inclusa ristorazione e distribuzione) è stimata in circa 38 miliardi di euro, pari al 16,4% del valore del sistema agroalimentare nazionale. Rispetto al 2011 si rileva in crescita dell 1,5%, mentre a livello nazionale componenti del sistema si registra un incremento dello 0,7%. Il valore del sistema agroalimentare lombardo in termini correnti incide nel 2012 per l 11,4% sul PIL regionale (l 11,2% nel precedente anno), mentre il 14,9% a livello nazionale. Il maggiore contributo al valore del sistema agroalimentare lombardo è offerto dalla distribuzione e dalla ristorazione (60%), che incidono, rispettivamente, per il 41,5% e per il 18,6% sul totale; mentre, unitamente, il valore del settore agricolo (consumi intermedi e valore aggiunto agricolo) e dell industria alimentare, pari a circa 12 miliardi di euro, rappresenta il 32% circa. Principali componenti del sistema agroindustriale ai prezzi di base in Lombardia (mio. euro), ,7% 11,2% 7,9% 13,2% Consumi intermedi agricoltura, foreste e pesca Valore aggiunto agricoltura, foreste e pesca Valore aggiunto industria alimentare Valore aggiunto ristorazione 41,5% 18,6% Commercio e distribuzione Imposte indirette agroindustriali Fonte: Stime su dati ISTAT. 30

33 All intero del sistema agroalimentare il contributo dell industria alimentare, pari a circa 5 miliardi di euro, pesa il 13,2% sull intero sistema, mentre a livello nazionale il peso di questo settore è dell 11,1%. Sul lato della produzione il valore aggiunto agricolo si limita a contribuire solo per il 7,9% alla formazione del valore del sistema contro l 11,9% a livello nazionale, mentre i consumi intermedi dell agricoltura si assestano poco al di sopra dell 11%. Variazioni dei principali componenti del sistema agroindustriale ai prezzi di base in Lombardia, Mio. Var. % euro 2012/2011 Consumi intermedi agricoltura, foreste e pesca ,0% Valore aggiunto agricoltura, foreste e pesca ,2% Valore aggiunto industria alimentare ,4% Valore aggiunto ristorazione ,5% Commercio e distribuzione ,3% Imposte indirette agroindustriali ,2% Valore Sistema agroindustriale ,5% Fonte: stime su dati ISTAT. 31

34 industria alimentare e cooperazione Il valore aggiunto (VA) dell industria alimentare lombarda è stimato, nel 2012, in circa 5 miliardi di euro, corrispondenti al 20% del VA dell industria alimentare nazionale e al 13,2% del valore del sistema agroalimentare regionale (inclusi distribuzione e ristorazione). Il valore aggiunto dell industria alimentare supera quello agricolo di oltre il 60%, quando a livello nazionale si registra una leggera prevalenza del secondo. Inoltre, l industria alimentare in Lombardia pesa per il 41% sul valore della produzione agroindustriale, contro il 33% a livello nazionale. Le imprese attive nel settore dell alimentare e delle bevande sono 5.937, pari al 5,7% delle imprese manifatturiere regionali e al 10% delle imprese alimentari italiane. Il 95,7% delle imprese dell industria alimentare è coinvolto nella produzione di alimenti, mentre il 4,3% nel comparto delle bevande. Oltre il 67% delle imprese è caratterizzato da una dimensione artigianale; fa eccezione il comparto bevande, dove gli artigiani rappresentano solo il 27% del totale. Nel 2012 il numero delle imprese alimentari e delle bevande è lievemente calato rispetto all anno precedente (-0,6% contro -0,2% su base naziona- Distribuzione provinciale delle imprese alimentari e manifatturiere in Lombardia 1, 2012 Alimentari Alimentari artigiane Manifatturiere Tot. Inc. % Tot. Inc. % Tot. Inc. % Bergamo , , ,1 Brescia , , ,0 Como 310 5, , ,6 Cremona 362 6, , ,1 Lecco 222 3, , ,0 Lodi 124 2,1 81 2, ,6 Monza e Brianza 330 5, , ,4 Milano , , ,4 Mantova 448 7, , ,4 Pavia 403 6, , ,6 Sondrio 205 3, , ,3 Varese 411 6, , ,5 Totale , , ,0 1 Imprese attive. Fonte: Infocamere. 32

35 Imprese alimentari presenti in Lombardia, 2012 Incidenza tipologie giuridiche nelle imprese alimentari e manifatturiere in Lombardia 1, % 80% 60% 40% 20% 23,4% 36,4% 36,7% 53,9% 29,7% 11,7% 5,7% 45,1% 49,1% 11,4% 55,7% 32,9% 37,2% 24,7% 37,4% 8,1% 33,5% 58,4% Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altro 0 Imprese registrate Imprese attive TOTALE IMPRESE Imprese registrate Imprese attive IMPRESE ARTIGIANE 0 Alimentari Bevande Alimentari Bevande TOTALE IMPRESE ALIMENTARI IMPRESE ALIMENTARI ARTIGIANE Totale imprese Imprese artigiane IMPRESE MANIFATTURIERE Fonte: Infocamere. Bevande Alimentari 1 Imprese attive. Fonte: Infocamere. 33

36 Ripartizione delle imprese alimentari lombarde per tipologia produttiva, ,5% 1,7% 4,4% 12,5% 0,4% 2,0% 0,8% Lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 5,7% Produzione di oli e grassi vegetali e animali 2,7% Industria lattiero-casearia Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei Produzione di prodotti da forno e farinacei 63,4% Produzione di altri prodotti alimentari Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali Industria delle bevande Fonte: Infocamere. le). Il comparto alimentare presenta, tuttavia, una situazione migliore rispetto al comparto manifatturiero regionale nel suo insieme, dove la diminuzione su base annua delle imprese è 34 stata più consistente (-2,5%). La ripartizione provinciale delle imprese alimentari vede in testa la provincia di Milano (26,3%), seguita da quelle di Brescia (15,2%) e Bergamo (11,1%); le imprese artigiane e manifatturiere seguono la stessa dinamica. Le dinamiche annuali mostrano discreti incrementi nelle province di Lecco (+2,8%) e Brescia (+2,5%) e una

37 pesante contrazione a Lodi (-6,1%). Per quanto riguarda la configurazione giuridica delle imprese alimentari, la tipologia prevalente è rappresentata dalle imprese individuali e dalle società di persone. Discreta è la quota delle società di capitale (23,4%), che risultano prevalenti nell ambito delle Distribuzione provinciale degli addetti delle imprese alimentari in Lombardia, 2011 Alimentari Alimentari artigiane Tot. Inc. % Tot. Inc. % Bergamo , ,3 Brescia , ,8 Como , ,2 Cremona , ,2 Lecco , ,0 Lodi , ,2 Mantova , ,0 Milano , ,2 Monza e Brianza , ,7 Pavia , ,1 Sondrio , ,7 Varese , ,6 Lombardia , ,0 Italia Lombardia/Italia (%) 20,49 11,97 Fonte: INAIL. bevande (53,9%). Le proporzioni cambiano in favore delle imprese individuali se si considerano le sole imprese artigiane. Oltre il 63% delle imprese alimentari è coinvolto nella produzione di prodotti da forno che, tuttavia, interessa per la quasi totalità panificatori a livello artigianale. Distribuzione delle cooperative agroalimentari in Italia e Lombardia, 2011 Imprese Fatturato (mio. euro) Lombardia ,5 Italia ,8 Italia - Nord ,0 Italia - Centro ,0 Italia - Sud e Isole ,0 Lombardia/Italia (%) 5,2 10,3 Lombardia/Italia Nord (%) 12,5 12,8 Fonte: Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana. 35

38 Secondo i dai INAIL 2011, l industria alimentare garantisce occupazione a circa addetti, corrispondenti al 20,5% del totale nazionale e all 8,8% degli addetti regionali del manifatturiero. Il 21,9% degli addetti svolge la propria attività in realtà artigianali. Relativamente alla localizzazione, quasi la metà degli addetti si concentra nell area metropolitana milanese, dove operano in maggior misura le realtà di grandi dimensioni. Fra il 2010 e il 2011 gli addetti all industria alimentare si sono contratti dell 1,7%, contro una diminuzione dello 0,6% verificatasi nel manifatturiero nel suo insieme. Nell ambito della trasformazione alimentare riveste notevole importanza il fenomeno della cooperazione, che può contare sul territorio regionale oltre 300 realtà produttive, pari al 5,2% del totale nazionale. La dimensione economica media delle cooperative alimentari lombarde è circa il doppio di quella nazionale, ragione per cui l incidenza sul fatturato nazionale si colloca oltre il 10% (3,6 miliardi di euro). Secondo i dati dell Osservatorio della Cooperazione Agricola Italiana, in Lombardia hanno sede legale 4 delle prime 30 realtà cooperative dell agroalimentare italiano per fatturato: Consorzio Virgilio, Latteria Soresina, Produttori Suini Pro Sus e Consorzio Casalasco del Pomodoro. Inoltre, numerose cooperative hanno nella regione i loro bacini di approvvigionamento o, in alcuni casi, stabilimenti produttivi. 36

39 distribuzione La Lombardia si conferma come una delle realtà leader della distribuzione moderna nazionale ed europea: la densità dei punti vendita moderni (ipermercati, supermercati, superette e discount), nel 2012, supera i 300 mq ogni abitanti. Si tratta di un dato di assoluto rilievo, analogo o superiore a quello che si registra nelle aree europee più densamente abitate. In regione sono i punti vendita della distribuzione alimentare moderna, con una superficie complessiva di oltre 2,9 milioni di mq, in crescita rispetto al 2011 (+2,7%). L aumento delle superfici di vendita, con un tasso decisamente superiore alla media nazionale (+1,9%), ha interessato pressoché tutte le province, con l eccezione di quella di Cremona. Questa fase di ulteriore sviluppo della distribuzione moderna si deve anzitutto ai discount che sono aumentati del 6,3% (con un saldo attivo di Punti vendita della distribuzione moderna in Lombardia, 2012 N. punti vendita Superficie mq var. % 2012/11 Superette ,8 Supermercati ,0 Ipermercati ,9 Discount ,3 Totale ,7 Fonte: elaborazioni su dati Nielsen e Osservatorio del Commercio della Regione Lombardia. Superficie ogni abitanti dei punti vendita della distribuzione moderna in Lombardia (mq), 2012 Superette Supermercati Ipermercati Discount Totale Super+Iper Totale Bergamo 20,3 121,2 112,7 50,4 234,0 304,7 Brescia 19,8 161,4 149,5 56,0 310,8 386,6 Como 15,7 87,0 139,9 40,7 227,0 283,4 Cremona 9,1 116,7 118,9 41,1 235,6 285,8 Lecco 14,8 94,9 143,3 40,5 238,2 293,4 Lodi 13,4 85,7 236,5 41,3 322,2 376,9 Mantova 18,7 172,2 117,6 71,0 289,8 379,5 Milano 16,4 88,8 120,7 25,0 209,5 250,9 Monza e Brianza 15,1 84,3 150,4 26,1 234,7 275,9 Pavia 19,5 127,4 143,6 44,6 271,0 335,0 Sondrio 62,4 116,0 140,4 43,4 256,4 362,2 Varese 13,1 146,6 117,0 35,7 263,6 312,4 Totale regionale 17,5 113,4 131,7 38,5 245,1 301,2 Fonte: elaborazioni su dati Nielsen e Osservatorio del Commercio della Regione Lombardia. 37

40 28 punti vendita), dopo aver fatto registrare negli anni precedenti tassi di incremento a due cifre, e agli ipermercati (+3,9% nel 2012), con un saldo attivo tra aperture e chiusure di 9 punti vendita in un solo anno. In regione predominano le catene private della grande distribuzione; l importante riassetto delle centrali d acquisto, proseguito anche nel 2012, conferma la leadership della Centrale Cieffea, che raggruppa due imprese leader come Carrefour e Finiper. Questo gruppo rappresenta quasi il 19% della superficie di vendita regionale, seguita da Centrale Italiana (15,2%) e da Esd Italia (13,4%). Ripartizione della superficie di vendita della distribuzione moderna in Lombardia, ,6% 18,9% Centrale Cieffea Centrale Italiana ,4% 3,7% Esd Italia Centrale Auchan-Crai ,7% Esselunga ,2% Bennet ,3% Lombardini Standa/Rewe ,0% Conad ,7% 13,4% Altri Totale (mq) Fonte: dati Nielsen e Osservatorio del Commercio - Regione Lombardia. 38

41 Il deficit negli scambi con l estero di prodotti agroalimentari a prezzi correnti, si riduce nel 2012 in modo consistente, sia in Lombardia, ove si attesta a milioni di euro, che in ambito nazionale, dove scende a milioni di euro; la riduzione su base annua è pari, rispettivamente, al 15% e al 28,3%. Ciò è la conseguenza di due fenomeni, comuni ad entrambi gli ambiti territoriali: da un lato cala il valore degli acquisti sui mercati esteri e, dall altro, crescono le esportazioni. In Lombardia, l aumento delle esportazioni (+4,9%) dipende da una crescita in termini sia di quantità (+3,1%) che di prezzo (+1,7%), mentre la flessione delle importazioni (-5%) è il risultato di una flessione solo in termini di quantità (-4,6%). Le importazioni agroalimentari rappresentano l 8% delle importazioni regionali, mentre le esportazioni si fermano al 4,7%; le stesse quote per- scambi con l estero Scambi con l estero di prodotti agroalimentari della Lombardia a prezzi correnti (mio. euro) Import Export Saldo Var.% 2012/2011-4,98 4,89 Var.% 2012/ ,93 110,02 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6. Contributo % dei prodotti agroalimentari alla formazione della bilancia commerciale della Lombardia Import Export ,2 3, ,4 3, ,4 3, ,5 4, ,7 4, ,5 4, ,4 4, ,6 4, ,2 4, ,1 4, ,2 5, ,5 4, ,8 4, ,0 4,7 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6. 39

42 centuali calcolate per l Italia raggiungono invece, rispettivamente, il 10,2% e l 8,2%. Tra il 2011 ed il 2012 si segnala un saldo normalizzato positivo sia per l industria alimentare (+4,8) che per il settore primario (+1,8). Il principale mercato estero di approvvigionamento della Lombardia è la Francia, con una quota sull import del 20,8%, seguita da Germania (13,6%), Paesi Bassi (11,5%) e Spagna (10,8%). Sul fronte delle esportazioni, ai primi due posti si collocano Francia (15%) e Germania (12,3%), seguiti da due mercati extracomunitari: USA (8,9%) e Svizzera (8,1%). Pertanto, le fonti di approvvigionamento risultano nettamente più concentrate dei mercati di esportazione. I prodotti lattiero-caseari rappresentano la principale merceologia di scambio dell industria alimentare sia dal lato delle importazioni (14,3%), sia Principali paesi di origine e destinazione di import ed export agroalimentare della Lombardia, 2012 IMPORT EXPORT 31,2% 2,4% 35,4% 2,6% 2,8% 4,3% 4,0% 3,9% 5,3% 10,8% 7,1% Fonte: elaborazioni su dati ISTAT nella classificazione SH6. 20,8% 11,5% 15,0% 8,9% 13,6% 12,3% 8,1% Francia Germania Paesi Bassi Spagna Belgio Svizzera Regno Unito Austria Altri Francia Germania Svizzera Stati Uniti d'america Regno Unito Paesi Bassi Spagna Belgio Altri 40

43 Quote di import ed export dei prododtti agroalimentari della Lombardia, 2012 IMPORT 42,4% 4,1% 6,1% 5,9% 14,3% 6,3% 12,8% 8,0% Prodotti lattiero-caseari Carni fresche e congelate Pesce lavorato e conservato Mangimi Olii e grassi Derivati dei cereali Zucchero e prodotti dolciari Altri prodotti su quello delle esportazioni (19,2%). Nelle esportazioni agroalimentari le carni preparate ed il vino coprono, rispettivamente, il 6% e il 4,9%, seguendo prodotti quali i derivati dei cereali (18.6%) ma restando molto vicino a prodotti quali zucchero e prodotti dolciari (6,5%), olii e grassi (6%) e bevande non alcoliche (6,7%). EXPORT 32,1% 4,9% 6,0% Prodotti lattiero-caseari 19,2% 18,6% 6,0% 6,7% 6,5% Prodotti lattiero-caseari Derivati dei cereali Olii e grassi Zucchero e prodotti dolciari Bevande non alcoliche Carni preparate Vino Altri prodotti Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Prodotti nella classificazione lattiero-caseari SH6. 41

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