La proposta di modifica dell ISEE nazionale. Bozza del Documento Tecnico della Comunità professionale Anci Toscana ISEE
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- Violetta Mura
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1 La proposta di modifica dell ISEE nazionale Bozza del Documento Tecnico della Comunità professionale Anci Toscana ISEE Presentato in occasione del convegno ISEE: Modelli a confronto Scandicci, 18 aprile 2012
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3 La proposta di modifica dell ISEE nazionale Bozza del Documento Tecnico della Comunità professionale Anci Toscana ISEE A quasi quattordici anni dall emanazione del decreto istitutivo dell ISEE, è maturata la convinzione della necessità di una modifica profonda dei contenuti dello stesso. Il governo nazionale ha inserito nel Decreto cosiddetto Salva Italia la previsione di modifica del decreto da effettuarsi entro il mese di maggio; si prevede di dare maggior peso agli aspetti patrimoniali rispetto al reddito e di modifica della scala di equivalenza in modo da favorire le famiglie numerose. La necessità di rendere lo strumento maggiormente rispondente a criteri di selezione della platea dei beneficiari era comunque fortemente avvertita anche a livello regionale e territoriale. Nel corso degli anni infatti, molti Comuni hanno messo mano ai criteri inseriti all interno del decreto, dando vita a veri e propri modelli di ISEE locale. La Provincia di Trento ha inaugurato un modello denominato ICEF, il quale modifica fortemente il decreto nazionale sfruttando però le prerogative concesse dallo statuto speciale; ampia eco hanno avuto le esperienze del Comune di Parma della Provincia di Reggio Emilia, del Comune di Piacenza e altri ancora, compreso negli ultimi giorni il comune di Roma. La sensazione però è che moltissimi Enti Locali abbiano provveduto a modificare i regolamenti applicativi dell ISEE pur senza costruire modelli o dare eccessiva pubblicità al lavoro svolto che, come nel caso della Toscana, è stato fatto a fari spenti, sul campo, da amministratori locali e da operatori che hanno cercato di adattare lo strumento alla propria realtà locale. Naturalmente questo ha provocato più di un problema; il primo è relativo alla rigidità dello strumento ISEE; quasi tutte le esperienze locali agiscono a valle del calcolo dell ISEE standard nazionale, inserendo elementi aggiuntivi, modifiche dell algoritmo, indicatori di benessere, ed altro ancora. L altro elemento di criticità è la situazione di disomogeneità provocata da questa sorta di fai da te regolamentare. Bisogna intanto ricordare che per molte prestazioni locali e regionali l ISEE non viene richiesto e si fa ancora riferimento al reddito,; inoltre le tante interessanti esperienze, pur simili nella finalità e nell approccio, hanno dato vita anche nella nostra regione ad una serie di regolamenti diversi spesso da Comune a Comune, con la conseguente incertezza regolamentare che certo non contribuisce alla tenuta e riconoscibilità complessiva del sistema toscano di servizi sociali. Un caso a sé riguarda l accesso e il mantenimento del diritto per gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, sarebbe
4 auspicabile che la Regione Toscana provvedesse alla modifica della legge Regionale n. 96/96 introducendo l ISEE anche per questa misura. ANCI Toscana ha raccolto volentieri l invito della Regione Toscana a sottoscrivere un protocollo d intesa volto sostanzialmente a riconoscere l ISEE standard come modello unico regionale per l accesso a prestazioni agevolate, superando definitivamente il mero reddito, e stimolando il livello nazionale a quella profonda modifica che abbiamo poi visto inserita, sia pure a livello di proposta, nel decreto Salva Italia. La necessità di rendere omogeneo il sistema e definire meglio la capacità selettiva dell ISEE è data da due elementi: il primo è la volontà espressa dal legislatore regionale di utilizzare l ISEE per regolamentare l accesso alle prestazioni agevolate non solo ai servizi sociali e sanitari, ma a tutti gli altri campi dove sia prevista la selezione della platea di beneficiari, come ad esempio il trasporto pubblico; il secondo è che in un momento socio economico, di grave crisi come quello che stiamo attraversando, contraddistinto da una ferrea stretta sui conti pubblici, la necessità di indirizzare al meglio le agevolazioni diventa ancora più stringente. L ISEE non è uno strumento capace da solo di vincere la storica battaglia all evasione e all elusione fiscale, ma opportunamente modificato può diventare maggiormente somigliante alla realtà territoriale e compiere un deciso passo in avanti per lo meno sul terreno dell equità. ANCI Toscana ha deciso di formare una Comunità professionale con il compito di redigere un documento tecnico da offrire alla discussione della rappresentanza politica dell Associazione, che tenendo conto di quanto detto finora, sia in grado di ragionare problematicamente la materia, per contribuire alla decisione politica alla base del cambiamento in senso innovatore, tendente alla semplificazione dei processi amministrativi e di equità sociale. 1) Attualizzazione ISEE rispetto all anno fiscale: per situazioni di sostanziale modificazione reddituale dovuta a perdita del lavoro, occorsa nell anno successivo all anno fiscale.
5 2) Composizione nucleo: difficoltà data dall impossibilità di scindere due nuclei familiari diversi coabitanti e non legati da vincoli di parentela per gli uffici anagrafe di molti comuni. Per l accesso alle prestazioni agevolate rivolte ai minori si propone di considerare ai fini ISEE entrambi i genitori ancorché non conviventi. 3) Rapporto fra reddito e patrimonio; occorre aumentare il peso della componente patrimoniale. 4) Franchigie. Prima Casa e relative pertinenze: situazione invariata rispetto all attuale Per le case successive alla prima e relative pertinenze, non considerare l abbattimento del mutuo e aumentare la percentuale del valore da sommare al reddito Per il patrimonio mobiliare fino a Euro si propone di mantenere il regime attuale, da euro per la parte eccedente si propone di aumentare la percentuale di calcolo del patrimonio e di togliere la franchigia. Affitto: si propone di mantenere l attuale franchigia detraendo per la somma eccedente l 80% del canone annuale pagato. 5) Conto Corrente presso istituti di credito: si richiede la verifica della giacenza media, dell anno precedente alla dichiarazione. 6) Redditi: si propone di considerare oltre a quelli già previsti nel decreto, le borse di studio, l assegno di mantenimento per i figli, assegno sociale, dottorato di ricerca, pensioni estere, redditi da rendita fondiaria in regime di cedolare secca, e altri redditi a tassazione separata. 7) Indicatori di benessere: (progetto Tosca della Agenzia delle Entrate per indagare su chi ha un tenore di vita incompatibile con il reddito). Possono essere un valido complemento alla valutazione della situazione economica soprattutto per misurare la congruenza e l affidabilità dei valori dell indicatore ISEE. Si propone di scegliere indicatori per i quali è possibile una facile e immediata verifica da parte dell ente.
6 8) Si propone di prevedere una rimodulazione della scala di equivalenza e delle maggiorazioni previste rispetto ai carichi familiari legandole alla prestazione richiesta. Si propone inoltre la modifica del punto 2 del quadro b della DSU estendendo anche ai figli maggiorenni a carico l attribuzione della maggiorazione sulla scala d equivalenza. 9) Verifiche e controlli: deve essere garantito un sistema di controllo sulle dichiarazioni che è il vero strumento per garantire l equità. Sarebbe auspicabile una regia regionale, di indirizzo e di supporto tale da costituire una cornice all interno della quale i Comuni possano effettuare controlli in modo maggiormente efficace. Occorre non dare l idea di un Ente vessatorio e orientato solo a scovare le false dichiarazioni, dobbiamo orientare invece la nostra attività all informare i cittadini. Si richiede una maggiore implementazione del protocollo con la Guardia di Finanza firmato nel Bozza documento 18 aprile 2012
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