PRESENTIAMOCI. ed esercizi personalizzati, sottolineando

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1 PRESENTIAMOCI Alcune proposte di utilizzo dei software di presentazione nella didattica speciale Fra i programmi più diffusi sui personal computer vanno annoverati quelli di presentazione, come Power Point del pacchetto MsOffice o Impress di Open Office. Nell articolo verranno presentati alcuni esempi del loro utilizzo nella didattica per la strutturazione di attività ed esercizi personalizzati, sottolineando in modo particolare le possibilità offerte per il lavoro con alunni diversamente abili. di * Elisa Pozzoni COME SI FA Fra i programmi più diffusi, presenti sulla maggior parte dei computer che ci sono nelle case e nelle scuole, vanno annoverati quelli di presentazione, come Power Point del pacchetto MsOffice o Impress di Open Office. Questi software servono per strutturare una serie di diapositive volte appunto a presentare in modo organizzato ed immediato contenuti e argomenti. Grazie alla possibilità che offrono di strutturare successioni di eventi e di inserire nelle diapositive elementi diversi (come scritte, grafici, disegni, fotografie, suoni, filmati, animazioni ), alla loro versatilità e relativa facilità d uso questi tipi di programma ben si prestano ad essere utilizzati nella didattica - ordinaria e specializzata - per proporre agli alunni schemi di studio ed esercizi personalizzati. In questo articolo cercheremo di offrire alcuni esempi di utilizzo nella didattica per la strutturazione di attività ed esercizi personalizzati, sottolineando in modo particolare le possibilità offerte per il lavoro con alunni diversamente abili. La presentazione può essere definita come una successione di diapositive, cioè di schermate in cui i vari elementi generalmente vengono organizzati per: esprimere immediatamente e visivamente un determinato concetto, in modo da facilitarne la comprensione (fig.1: sono tanti i fattori che Fig. 1 causano l inquinamento ambientale) evidenziare le relazione tra gli ele- NOTE SULL AUTORE Elisa Pozzoni è insegnante di sostegno in una scuola secondaria di I grado della provincia di Como e terapista della riabilitazione neurovisiva nel Centro regionale ipovisione dell età evolutiva presso l IRCCS E. Medea dell Associazione La Nostra Famiglia, sede di Bosisio Parini (LC), dove fa parte anche dell equipe di esperti del Centro Ausili. Per contatti è possibile scrivere all indirizzo redazione@rivistaquid.it COS È UNA PRESENTAZIONE E A COSA SERVE? Innanzitutto, dobbiamo chiarire cosa si intende per presentazione. Fig. 2 N

2 menti (fig. 2: esiste una relazione biunivoca tra sviluppo delle funzioni ed apprendimenti); mostrare in successione dati (per esempio, un elenco) o concetti (grafici, organigrammi, brain storming), in modo da facilitarne la comprensione e la memorizzazione; evidenziare elementi significativi di immagini (fig. 3: osserviamo l auto), ecc. Come si è già accennato, gli elementi che possono essere inseriti nelle diapositive sono vari: box di testo (fig.1); frecce, linee, forme, fumetti, ecc. (figg. 1 e 2); immagini: fotografie (in formato digitale, quindi acquisite con uno scanner o scattate con fotocamere digitali), disegni liberi (creati per esempio con programmi tipo Paint), disegni geometrici (creati con gli strumenti di disegno presenti nel programma), (fig.3); tabelle, grafici di vario tipo (aerogrammi, istogrammi,diagrammi di flusso, diagrammi cartesiani ); filmati (da videocamera digitale); suoni, rumori, musica (sempre in formato digitale, ovviamente). L inserimento di questi elementi nelle diapositive risulta essere, dopo un primo approccio, semplice e veloce. Di volta in volta dovrà essere scelto il comando adeguato dalle barre degli strumenti e dei menù. Fig N In pratica per inserire gli elementi in una diapositiva Nelle varie versioni di Power Point i comandi per inserire gli elementi si trovano sulla barra dei menù nella voce Inserisci. Una volta inserito ciò che si desidera, con il mouse sarà semplice dimensionare adeguatamente immagini, forme, grafici (tenendo premuto il tasto sinistro del mouse sul contorno e regolando le dimensioni) e sistemarli nella posizione più idonea ( clicca e trascina ). I box (o caselle) di testo possono essere dimensionati allo stesso modo; inoltre, essi si adeguano alle dimensioni dei caratteri. La formattazione dei testi avviene sostanzialmente come in Word. Quando vi siano elementi sovrapposti, è possibile deciderne l ordine dalla barra dei menu Disegno (scegliere DISEGNO = > ORDINE = > e poi le singole voci: porta in primo piano, porta in secondo piano ). Nel programma Impress gli stessi comandi sono raggiungibili dal menù nella voce Inserisci come per

3 Power Point. Per quanto riguarda la sovrapposizione di vari elementi cliccare sull elemento con il tasto destro e scegliere DISPONI - e poi le singole voci: porta in primo piano, porta in fondo Va da sé che dal punto di vista didattico l attenzione andrà posta soprattutto alla scelta dei contenuti, che dovranno essere non solo attinenti agli argomenti da trattare ma anche adeguati alla situazione cognitiva, motivazionale, sensoriale, motoria dell alunno a cui si rivolgono. In questo senso, la versatilità del programma offre molte possibilità. Per fare solo qualche esempio, nel caso di deficit cognitivo potranno essere presentati disegni ed immagini oltre che (o in sostituzione di) testi; dal punto di vista visivo, sarà possibile favorire la lettura impostando adeguatamente la grandezza e il tipo di carattere, i contrasti, i colori la motivazione e l attenzione potranno essere sostenute da un rinforzo visivo (animazione) e/o acustico (applauso, breve stacco musicale, frase di elogio ). La possibilità di inserire fotografie scattate durante un esperienza potrebbe risultare stimolante per il recupero del proprio vissuto da parte di alunni con problemi di tipo relazionale o cognitivo grave, e così via. Addentrandoci maggiormente nell argomento, distingueremo due livelli di utilizzo delle diapositive. Il primo e più semplice è quello in cui la presentazione è strutturata come successione di diapositive; il secondo prevede invece collegamenti ipertestuali tra diapositive di una stessa presentazione (ed eventualmente tra presentazioni diverse), con la possibilità di passare dall una all altra attraverso pulsanti e quindi di operare scelte e navigazioni (come verrà spiegato in seguito). In entrambi i casi, il primo passo che bisogna compiere è quello di progettare la presentazione, pensando alla sua struttura fondamentale, ai contenuti e alle relazioni tra essi, allo scopo che ci si prefigge (schema per favorire la comprensione o la memorizzazione, visualizzazione di elementi grafici per catturare l attenzione, proposta di esercizi con risposte multiple?) in modo da organizzare adeguatamente il lavoro [vedi nota finale n. 1]. LIVELLO 1: PRESENTAZIONE COME SUCCESSIONE DI DIAPOSITIVE L utilizzo di software di presentazione per proporre una serie di diapositive in sequenza è sicuramente quello più comune e frequente (pensiamo alle conferenze). Concretamente, aperta una nuova presentazione sarà necessario inserire una diapositiva, organizzarla introducendo gli elementi desiderati, al termine aggiungere un ulteriore diapositiva, fino al completamento del lavoro. In pratica per inserire una nuova diapositiva Nelle varie versioni di Power Point il comando per inserire una nuova diapositiva si trova alla voce Inserisci della barra dei menu. All atto di inserire la diapositiva, il programma propone anche alcuni layout (cioè N

4 26 N strutture) già impostate per facilitare e velocizzare le operazioni (v. fig.4). Fig. 4 Allo stesso scopo, si sottolinea il fatto che dal menu Visualizza è possibile scegliere la voce sequenza diapositive per avere temporaneamente una visione d insieme delle diapositive e copiare/incollare diapositive dalla struttura simile a quella desiderata (che saranno quindi solo da modificare e non da impostare nuovamente). Nel programma Impress gli stessi comandi sono raggiungibili dal menù Inserisci. Per decidere però il layout della diapositiva si accede direttamente sulla parte destra della schermata del programma. Allo stesso scopo, si sottolinea il fatto che dal menu Visualizza è possibile scegliere la voce ORDINE DIAPOSITIVE per avere temporaneamente una visione d insieme delle diapositive e copiare/ incollare diapositive dalla struttura simile a quella desiderata. È importante inoltre tenere presente che i programmi di cui stiamo parlando offrono una serie di effetti per personalizzare la presentazione, quali l entrata degli elementi (a scelta) da varie parti della schermata con animazioni, la dissolvenza, la comparsa e scomparsa di elementi Inoltre, è possibile scegliere l ordine con cui i singoli elementi dovranno presentarsi e gli intervalli di comparsa, cioè l avanzamento automatico (con la possibilità di regolare i tempi) o controllato (al solito: barra spaziatrice, mouse, sensore). Di tali effetti in generale è bene non abusare per non appesantire la presentazione e - nel nostro caso - costringere l alunno ad eseguire numerose pressioni che possono risultare distraenti (deficit cognitivo) o affaticanti (deficit motorio). Tuttavia esse, se calibrate adeguatamente, risultano utili soprattutto per favorire il mantenimento dell attenzione. In pratica per inserire effetti durante la presentazione Nelle varie versioni di Power Point vi sono due ordini di comandi che controllano gli effetti e che si trovano nel menu Presentazione : Transizione diapositiva : permette di aggiungere effetti alle diapositive in fase di scorrimento; Animazione personalizzata : gli effetti vengono aggiunti ai singoli elementi contenuti in una diapositiva (l elemento deve essere selezionato prima di scegliere l effetto). Nel programma Impress gli stessi comandi sono raggiungibili dal menù Presentazione le voci sono simili: CAMBIO diapositiva : permette di aggiungere effetti alle diapositive in fase di scorrimento ANIMAZIONE personalizzata : per

5 gli effetti aggiunti ai singoli elementi. Anche qui per effettuare questi comandi si accede direttamente sulla parte destra della schermata del programma e gli effetti saranno presentati immediatamente. Con gli stessi obiettivi legati all attenzione e alla motivazione può essere sfruttata anche la possibilità di aggiungere suoni alla presentazione (messaggi vocali, musica ) come richiamo o rinforzo; ciò risulta particolarmente interessante in quanto attualmente è sempre più semplice creare file vocali, utilizzando i registratori digitali, i registratori mp3 (integrati nelle cosiddette chiavette USB o nei modelli tipo ipod ), collegando un microfono al PC e utilizzando il registratore di suoni di Windows Ciò favorisce ancora una volta la personalizzazione. Dal nostro punto di vista, cioè della didattica per alunni diversamente abili, gli aspetti interessanti sono molti. Innanzitutto, la necessità di pochi prerequisiti, quali una capacità attentiva anche ridotta (favorita dalla scelta di elementi rinforzanti) e l aver acquisito la consapevolezza sulla possibilità di produrre effetti attraverso la tastiera (le diapositive scorrono su pressione della barra spaziatrice), il mouse (le diapositive si susseguono ad ogni clic), un sensore. Si tratta infatti semplicemente di far scorrere le schermate per poter osservare parole o immagini ed essere coinvolti nell attività. In secondo luogo, la possibilità di controllo oltre che attraverso la tastiera anche da parte di un semplice sensore risulta essere utilissima per alunni con disabilità motoria gravi, che non accedono quindi all uso di periferiche standard. Ciò è tanto più importante se si tiene conto del fatto che queste persone in genere hanno poche possibilità di autonomia (poiché anche per le azioni più banali necessitano dell aiuto dell adulto): la proposta di una presentazione può costituire uno spazio privilegiato di autonomia, di motivazione alla scelta, di sviluppo dell iniziativa e dell intenzionalità [vedi nota finale n. 2]. In terzo luogo, come detto, la versatilità rispetto alla scelta degli elementi da introdurre e la relativa facilità di utilizzo facilitano il compito degli insegnanti nella fase di adattamento e personalizzazione degli apprendimenti e di integrazione rispetto alle attività proposte alla classe. È esperienza comune che non sempre i software didattici in commercio risultano essere effettivamente accessibili ed utilizzabili agli alunni diversamente abili, soprattutto nei casi più complessi; inoltre, non sempre è possibile trovare programmi che rispondano adeguatamente alle esigenze (si pensi ad esempio al modo di trattare un determinato argomento, che può seguire uno schema piuttosto che un altro; oppure alle esperienze nei laboratori, ai lavori di gruppo, alle gite di istruzione, ad argomenti di attualità che difficilmente possono trovare riscontri nei prodotti in commercio). Gli obiettivi principali di tipo trasversale che ci si può prefiggere proponendo questo tipo di presentazione sono quelli di favorire e rinforzare N

6 Fig. 5 Fig N l attenzione e la motivazione rispetto al compito nonché la finalizzazione dell azione (causa/effetto); potenziare le abilità di riconoscimento visivo e di analisi di immagini e testi semplici; acquisire schemi sequenziali (utili per esempio per sequenze narrative, temporali, causali ), agire almeno parzialmente in autonomia (come detto, ad esempio nel caso di disabili motori gravi). Vi sono poi anche gli obiettivi più strettamente disciplinari, che possono ovviamente essere i più svariati, nelle diverse materie (vedi più avanti alcuni esempi). LIVELLO 2: PRESENTAZIONE CON COLLEGAMENTI IPERTESTUALI Anche in questo caso con il software verrà preparata una serie di diapositive (costruita secondo le modalità già indicate) che però, grazie alla presenza di collegamenti ipertestuali tra diapositive e/o elementi in esse contenuti, offre la possibilità di spostarsi in modo non necessariamente sequenziale ma legato alle scelte operate dall alunno. Questo tipo di presentazione risulta particolarmente utile per creare esercizi con risposta multipla (si veda ancora la fig. 4) o per la navigazione tra gli elementi della diapositiva (v. figg. 5 e 6). Il collegamento può essere stabilito non solo tra l elemento di una diapositiva e un altra diapositiva ma anche tra l elemento e un altra presentazione. Ciò può risultare utile soprattutto per la creazione di ipertesti da navigare, in cui vi siano molti materiali da gestire e concetti da aggiungere gradualmente (come potrebbe avvenire nell esempio della fig. 1). In questo caso dovrà quindi essere predisposta una rete coerente di collegamenti. In pratica per creare collegamenti ipertestuali Nelle varie versioni di Power Point il comando per inserire un collegamento ipertestuale si trova nel menu Inserisci. Potranno essere creati collegamenti sia con altre diapositive della stessa presentazione sia con altre presentazioni sia con altri file (per esempio, documenti di Word, disegni creati con Paint ). La procedura più semplice potrebbe essere la seguente: creare prima di tutto i due oggetti (diapositive, file) da collegare; nella diapositiva sorgente selezionare l elemento a cui deve essere agganciato il collegamento; dal menu Inserisci scegliere la voce Collegamento ipertestuale ; dalla finestra di dialogo scegliere tra le opzioni proposte file esistente (per il collegamento ad un altra presentazione, file di testo ) oppure inserisci nel documento (per il collegamento ad un altra diapositiva, che sarà da scegliere sempre all interno della stessa finestra di dialogo); dopo il salvataggio, i collegamenti ipertestuali saranno attivabili attraverso il sistema di puntamento.

7 Nel programma Impress gli stessi comandi sono raggiungibili dal menu Inserisci. La procedura è quasi identica al software di Power point: creare prima di tutto i due oggetti (diapositive, file) da collegare; nella diapositiva sorgente selezionare l elemento a cui deve essere agganciato il collegamento; dal menu Inserisci scegliere la voce HYPERLINK ; dalla finestra di dialogo scegliere tra le opzioni proposte documento - destinazione documento - (per il collegamento ad un altra diapositiva, che sarà da scegliere sempre all interno della stessa finestra di dialogo); documento - percorso - (per il collegamento ad un altra presentazione, file di testo ). Dopo il salvataggio, i collegamenti ipertestuali saranno visibili subito senza passare alla procedura della Presentazione. Ovviamente si tratta di un uso più complesso dei programmi di presentazione, che richiede una maggior pianificazione in fase di preparazione da parte dell insegnante e maggiori prerequisiti per l alunno che dovrà utilizzarlo. In particolare, non si tratta più solo di causare degli effetti ma dovranno essere operate delle scelte (per esempio, la risposta giusta, v. fig. 4) per operare la scelta dovrà essere utilizzato un sistema di puntamento, cioè mouse, trackball, emulatori di mouse la rete di collegamenti potrà essere semplice, con spostamenti unidirezionali (per esempio, in caso di successione degli items in relazione alle sole risposte esatte) ma anche complessa, con spostamenti in più direzioni (nel caso di diapositive che invitano a riprovare, a correggere le risposte, vedi oltre). Come per le presentazioni sequenziali più semplici (primo livello), anche in questo caso - e ancor di più, data la maggiore complessità - dovrà essere posta attenzione all adeguatezza dei materiali rispetto alla abilità dell alunno. ALCUNI ESEMPI I seguenti esempi hanno lo scopo di offrire alcuni spunti come punto di partenza per la creazione di presentazioni personalizzate. Esempio 1: Coloriamo una casa Una presentazione di primo livello può essere costituita da un disegno in bianco e nero che si colora mano a mano che vengono fate scorrere le diapositive (v. presentazione 1). In questi casi, modo molto comodo e veloce per procedere è il seguente: eseguire il disegno completo in bianco e nero sulla prima diapositiva; copiare la diapositiva, incollarla dopo la precedente e colorarne il primo elemento (nel nostro caso, il tetto rosso); copiare la seconda diapositiva, incollarla come terza e colorare un altro elemento (il muro giallo); procedere in questo modo finché il disegno non sarà colorato completamente. Presentazione 1 N

8 Presentazione 2 Fig N Come detto, per le operazioni di copia/incolla è utile la visualizzazione sequenza di diapositive (dal menu visualizza). Esempio 2: Osserva l immagine: cosa succede? È ancora il caso di una semplice presentazione sequenziale (presentazione 2). Gli obiettivi fondamentali possono essere: motivare l alunno all attenzione e all esplorazione visiva: trova la differenza, l elemento nuovo ( cosa succede? Arriva un bruco verde ); aiutarlo a seguire e comprendere un semplice racconto: C era una volta un bruco verde che abitava in una bella mela rossa. Il bruco si chiamava Gigi. Un giorno il nostro amico Gigi decise di uscire dalla mela per. Fig. 8 Esempio 3: Compiti di geometria (e non solo) Un esempio di utilizzo dei software di presentazione con collegamenti ipertestuali è quello della figura 4. Come si può vedere, le risposte sono due e l alunno dovrà scegliere quella che secondo lui è esatta. A questo punto vi sono due possibilità: l esercizio procederà solo quando l alunno cliccherà sulla risposta corretta; se viene scelta la risposta sbagliata verrà visualizzato un messaggio di avviso ( per esempio, Sei sicuro? Riprova, v. fig. 7), se la risposta è corretta apparirà un messaggio di gratificazione e di ripresa del gioco (fig. 8). Nel primo caso, è stato creato un collegamento ipertestuale (che porta all item successivo) solo relativamente al box di testo con la risposta corretta. Nel secondo caso sono stati creati quattro collegamenti ipertestuali: dalla risposta sbagliata alla diapositiva con il messaggio Sei sicuro, che a sua volta con il pulsante Riprova riporta alla diapositiva con la domanda iniziale; dalla riposta esatta al messaggio gratificante e da questo ( continua l esercizio ) all item successivo. Questa procedura potrebbe inizialmente sembrare complessa e un po macchinosa ma, come per i nostri alunni, ci vuole solo un po di esercizio! Inoltre, possono aiutare alcuni trucchi : prima di creare i collegamenti ipertestuali, copiare ed incollare più volte le diapositive con i rinforzi (figg. 7 e 8), così che siano già pronte per essere collegate ai vari items; una volta preparata una struttura con almeno una decina di items, questa potrà essere sfruttata per nuovi esercizi: basterà ricordarsi

9 di assegnare le risposte corrette agli stessi box di testo (eventualmente cambiando loro la posizione nelle diapositive in modo da evitare memorizzazioni delle sequenze da parte degli alunni, che sarebbero comunque assai difficili e per lo più improbabili). È ovvio che questo tipo di struttura si presta ad essere utilizzato per tutte le discipline, sfruttando appunto la possibilità di inserire materiali di natura diversa. Esempio 5: Un adattamento nel caso di deficit sensoriale visivo Come abbiamo detto, i programmi di presentazione si rivelano utili per la loro versatilità nella scelta delle impostazioni. Nella figura 9, che riprende la figura Esempio 4: Le cause dell inquinamento ambientale: approfondimento In questo caso (figg. 5 e 6) vediamo come ad ogni elemento della diapositiva iniziale (fig. 1) possano essere collegate altre diapositive (o altre presentazioni) in cui viene approfondito l argomento con spiegazioni ulteriori, chiarimenti (come nella fig. 6), disegni, immagini, schemi, grafici (incidenza in percentuale delle varie cause) Sarà importante ricordarsi di inserire collegamenti che permettano di tornare alla diapositiva iniziale, legati per esempio a box di testo come Torna all inizio, Torna indietro un po come avviene nel caso delle pagine web). In questi casi, il lavoro di preparazione delle diapositive e dei collegamenti risulterà essere più o meno semplice a seconda del numero di collegamenti; certamente richiederà cure ed attenzione nell organizzazione degli argomenti, in modo che risultino essere comprensibili e logici. Fig. 9 4, possiamo vedere un esempio di impostazione facilitante per alunni che abbiano disabilità di tipo visivo: contrasto elevato tra lo sfondo e gli elementi; aumento delle dimensioni della figura e dei caratteri; riduzione del numero di parole, scelta dello stampato maiuscolo, creazione di un bordo intorno al testo (per facilitare una lettura più immediata e l identificazione dei pulsanti); possibilità di aggiunta di un rinforzo uditivo (voce che dice: bravo, continua, sei sicuro? Riprova ) invece che visivo (attraverso diapositive, come nell esempio 3). Esempio 6: Un gioco di attenzione e prontezza Nella presentazione n. 3 vediamo l esempio di un programmino semplice ma accattivante volto a favorire il mantenimento dell attenzione visi- Presentazione 3 N

10 va del bambino, la crescita delle sua abilità di esplorazione e la coordinazione oculo-manuale. NOTE E RIFERIMENTI * Si ringrazia Silvia Pollato per la indicazioni relative all utilizzo di OpenOffice Impress. 1 - [ndr - A questo proposito, si rimanda all articolo presente in questo stesso numero della rivista relativo ai sistemi autore IL FAI DA TE NEL SOFTWARE DIDATTICO ]. 2 - Riguardo all uso dei sensori e alle modalità di accesso all uso del computer in genere, non sarà inutile ricordare l importanza di una valutazione da parte di personale esperto di ambito riabilitativo, da cui potranno essere date indicazioni sul tipo di strumento da utilizzare, sul posizionamento, sulle modalità di proposta, ecc. C os tr uisci in un l ampo cor si digit ali multimediali Learning Objects Builder aiuta il docente, il consulente di una materia e l addetto alla formazione aziendale, non necessariamente esperti negli ambiti del disegno dei contenuti e della tecnologia, guidandoli nell ideazione e costruzione di corsi multimediali in formato digitale. Gli autori, utilizzando Learning Objects Builder e un pizzico di creatività, potranno realizzare una lezione di semplice comprensione e altamente comunicativa, fruibile dai discenti mediante il semplice uso di un PC, dovunque essi si trovino: a scuola, nella propria abitazione o sul posto di lavoro. I corsi sono costituiti dalle seguenti tipologie di Learning Object: lezioni - test di verifica - glossario - mappa dei contenuti. L aspetto formativo prima di tutto! Ma in un corso e-learning anche la tecnologia riveste la sua importanza. Learning Object Builder è un prodotto di ultimissima generazione che utilizza le più moderne tecnologie: Microsoft Infopath (per il programma Workstation), Macromedia Flash (per l implementazione dei Learning Object) e XML (per i contenuti dei Learning Object). I corsi costruiti con Learning Object Builder vengono distribuiti tramite CD/DVD, rete locale, Intranet e Internet.. La versione WEB PRO è ideale per coloro che utilizzano i sistemi di gestione della formazione (LMS) per organizzare, erogare e tracciare l attività didattica svolta dagli studenti tramite intranet o internet. Concentra le tue energie sulla didattica e sulla scrittura dei contenuti, e lascia fare il resto a Learning Object Builder! Due esempi differenti di pagina di lezione Per ulteriori informazioni contattare l ufficio commerciale della Casa Editrice Spaggiari S.p.A. - Tel. 0521/ N

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