Gestione della Produzione e dei materiali terza parte Inventory system management. Corso di GPM Secondo Modulo Prima Unità Didattica

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1 Gestione della Produzione e dei materiali terza parte Inventory system management

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5 Scopi delle scorte 1. Rendere indipendenti le operations 2. Rispondere alle variabilità della domanda di prodotti 3. Permettere una certa flessibilità nella programmazione della produzione 4. Proteggere dalla variabilità dei tempi di consegna di materiali e componenti 5. Sfruttare i vantaggi dei lotti economici di acquisto

6 Alcune definizioni Scorte di pipeline o di work-in-process o in transito Si riferiscono al transito tra stadi produttivi adiacenti da disaccoppiare Permettono la separazione del decision making tra stadi diversi Scorte operative o di ciclo Proporzionali alle dimensioni dell ordine Scorte di sicurezza Proteggono contro l incertezza della domanda e della fornitura (qualità, quantità, tempi) Scorte di anticipazione o preventive Livellano i tassi variabili di domanda o fornitura Scorte di congestione Presso centri di lavoro bottleneck e condivisi tra più item Scorte stagionali Buffer stock Scorte da unità economiche Lot size inventory Scorte speculative Sfruttano le variazioni del prezzo

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8 Dunque, perché le imprese accumulano scorte? 1. Garantire indipendenza tra le fasi 2. Far fronte a variazioni nella domanda di prodotto 3. Garantire la flessibilità al piano di produzione 4. Cautelarsi contro le variazioni nei tempi di consegna delle materie prime 5. Sfruttare la dimensione ottimale dell ordine di acquisto

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10 FATTORI CHE INFLENZANO IL LIVELLO DELLE SCORTE Caratteristiche del sistema produttivo (numero di stadi produttivi, tecnologia, flessibilità) Caratteristiche del prodotto (deteriorabilità, obsolescenza, differenziazione) Caratteristiche di mercato e dei sistemi distributivi Costi connessi all acquisizione e al mantenimento Strumenti di controllo impiegati

11 COSTI RILEVANTI NELLA GESTIONE DELLE SCORTE COSTI DI APPROVVIGIONAMENTO: Connessi all acquisto Di ordinazione Costi di setup Costi per l attrezzaggio di macchinari specifici, ecc. COSTI DI MANTENIMENTO Connessi al trattamento e al trasporto Di magazzino e deposito Di obsolescenza e deterioramento Connessi ad operazioni di finanziamento COSTI DI FUORI SCORTA COSTI DI OVERSTOCK

12 Gestione scorte

13 ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA Strumenti di controllo tradizionali Indice di rotazione media delle scorte Periodo medio di copertura del magazzino Problemi di valorizzazione: - Al costo - F.I.F.O - L.I.F.O - Costo medio ponderato

14 Esempio giacenze entrate materiale uscite materiale giacenza al 31 dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic prelievi giacenza media 5053, rotazione 6, , giorni

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16 Valorizzazione delle giacenze fifo entrate uscite giacenza pezzi prezzo valore pezzi prezzo valore pezzi prezzo valore dic , ,00 gen , , ,00 feb , , ,00 mar , , ,05 apr , , ,46 mag , , ,25 giu , , ,78 lug , , ,15 ago , , ,84 set , , ,31 ott , , ,04 nov , , ,23 dic , , ,32 lifo entrate uscite giacenza pezzi prezzo valore pezzi prezzo valore pezzi prezzo valore dic , ,00 gen , , ,00 feb , , ,00 mar , , ,00 apr , , ,00 mag , , ,48 giu , , ,64 lug , , ,77 ago , , ,77 set , , ,77 ott , , ,15 nov , , ,78 dic , , ,29

17 LIMITI DEGLI INDICATORI Utili solo in analisi di bilancio Difficoltà di determinazione dei valori S=(S 1 N 1 +S 2 N 2 + +S n N n )/T Q S 1 S 2 S=((S 1 +S 1 )t 1 +(S 2 +S 2 )t (S n +S n )t n )/2 S=(S 0 +S n )/2 S 1 S 2 T 1 T 2

18 ABC L analisi ABC classifica le scorte in tre classi sulla base della spesa annuale per ogni articolo. Tale metodo stabilisce che la politica di gestione delle scorte deve focalizzarsi su pochi articoli critici (costosi), dando minore attenzione agli articoli meno costosi. Per determinare la spesa annuale per ogni articolo viene misurata la domanda annuale e moltiplicata per il costo unitario. La suddivisione degli articoli in classi permette di creare politiche omogenee per gli articoli di ogni classe. La figura mostra la mostra la tipica distribuzione delle classi di scorte. La classe A comporta una spesa annua elevata ed è composta da un numero limitato di articoli. La classe B è caratterizzata da una spesa e da un numero di articoli medio, mentre la classe C comporta una spesa limitata ed è formata da un elevato numero di articoli.

19 ABC

20 Sistema di classificazione ABC Gli articoli mantenuti a scorta non hanno la medesima importanza in termini di: euro investiti potenziale di profitto livello di vendite o di utilizzo problemi derivanti dallo stock-out % di valore in % di uso A B C Perciò, classificare gli articoli a scorta in base alla percentuale del valore totale in euro attribuendo il livello superiore agli articoli A (circa il 15%), quindi agli articoli B (il successivo 35%) e agli articoli C (l ultimo 50%).

21 Gestione scorte Definizioni Una scorta è costituita da qualsiasi articolo o risorsa impiegati in un azienda. Possono farne parte materie prime, prodotti finiti, componenti, pezzi di fornitura e scorte WIP. Un sistema di gestione scorte è l insieme delle procedure e dei controlli che monitorano le quantità a magazzino e stabiliscono quale livello mantenere, quando reintegrarle e quali dimensioni debbano avere gli ordini.

22 Modelli di gestione delle scorte Modelli mono-periodo La decisione di acquisto avviene avviene una volta sola (Es: fornitura di t-shirt per una partita di calcio) L obiettivo è bilanciare i costi di stock in eccesso con i costi di stockout Modelli multi-periodo Modelli a quantità fissa Innescati da un evento (Es: fine della scorta) Modelli a periodo fisso In funzione del tempo (Es: vendite mensili richieste dagli agenti)

23 Un modello mono-periodo Si consideri il problema del numero di quotidiani da tenere nella hall di un hotel Se sono troppo pochi alcuni clienti non potranno acquistarle il giornale e ci sarà un profitto perso legato a queste mancate vendite Se sono troppi, l aver pagato dei giornali che non saranno venduti porta ad una riduzione dei profitti

24 Formule per modelli monoperiodo P Cu Co + Cu Dove : Co = Costo unitario se la domanda e sovrastimata Cu = Costo unitario se la domanda è sottostimata P = Probabilità di vendere un'unità Occorre aumentare le scorte finchè la probabilità di vendere l ultima unità aggiunta è maggiore del rapporto Cu/Co+Cu

25 Modelli multi-periodo In generale ci sono 2 tipi di modelli multiperiodo 1. Modelli a quantità fissa Detti anche lotto economico o EOQ (Economic Order Quantity) o Q-model Innescati da un evento 2. Modelli a periodo fisso Detti anche modelli periodici, sistemi a revisione periodica, sistemi a intervallo fisso e P-model In funzione del tempo

26 Principali differenze L uso di un modello a quantità fissa presuppone un monitoraggio continuo della scorta Nei modelli a periodo fisso si fanno i conti solo nel periodo di revisione I modelli a periodo fisso Hanno scorta media più alta Favoriscono gli articoli più costosi Sono più adeguati per articoli importanti Richiedono meno tempo

27 LIVELLO DELLE SCORTE IN CONDIZIONI DI CERTEZZA Andamento del consumo e della scorta media Q X Q/2 A Y Q/2 B t

28 QUANTO ORDINARE C O CT CM CO L.E. Q

29 DETERMINAZIONE DEL L.E. ASSUNZIONI DEL MODELLO DI WILSON: L articolo ha domanda nota con intensità costante nel tempo e il prezzo di vendita è pure costante nel tempo; Il prezzo-costo unitario di acquisto è noto, costante nel tempo e indipendente dalle quantità acquistate (Non sono ammessi sconti sulla quantità) Le quantità acquistate in ciascun ordine vengono consegnate in un unica soluzione; Il tempo di approvvigionamento (lead time), cioe l intervallo che intercorre tra il momento in cui si accerta la necessità di emettere l ordine e l arrivo della merce, è noto e costante; E possibile acquistare qualunque quantità, anche non intera; Si vuole soddisfare la domanda senza fare attendere i clienti (cioè i costi di stockout si ritengono elevatissimi); L articolo non è soggetto a deperimento o obsolescenza se non quella dei costi di mantenimento; La conservazione della merce comporta spese che si ritengono unicamente proporzionali al valore e al tempo di giacenza. Gli unici costi variabili sono i costi di riordino e i costi di giacenza. La mancanza di scorte (stockout o shortage) può essere completamente evitata se gli ordini vengono emessi al momento giusto.

30 Formula del modello base a quantità dell ordine fissa (EOQ) Costo Totale annuo = Costo annuale acquisto TC= DC + Costo annuale ordine + + D Q S + Costo annuale detenzione Q 2 H TC = Costo totale annuo D =Domanda C = Costo unitario Q = Quantità dell ordine S = Costo di emissione ordine o costo di setup R = Punto di riordino L =Lead time H = Costo annuale unitario di giacenza o mantenimento scorte

31 DETERMINAZIONE DEL LOTTO ECONOMICO DI ACQUISTO CT annuo = V * D (costo acquisto) + + CO + CM = Costo totale di ordinazione Costo totale di mantenimento Co * D/Q + Cm * Q/2 Costo unitario di ordinazione Numero di ordini Costo unitario di mantenimento Giacenza media

32 Cm = % * Ca = V * i CT = V*D + Co*D/Q + V*i*Q/2 δct/ δq = -Co(D/Q 2 )+Vi/2 CT = 0 Q* (unità) 2*D*Co V*i

33 LOTTO ECONOMICO DI ACQUISTO A VALORE VI = D * V Valore d impiego per ciascun materiale Previsione Valore di consumo di una unità (unità/periodo) (euro/unità)

34 Qv = Q * V Qv=V* = 2*VI*Co i 2*D*Co V*i 2*Co i = = * Qv = k * VI 2*V*D*Co i VI

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