piano dell offerta formativa Racconti e personaggi unici come noi
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- Martina Amore
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1 Servizio Servizi all Infanzia Scuola dell Infanzia SPARTACO LAVAGNINI piano dell offerta formativa Racconti e personaggi unici come noi Essere riconosciuti come persona unica e irripetibile a.s viale Spartaco Lavagnini 35, Firenze tel. 055/ sic.lavagnini@istruzione.comune.fi.it
2 finalità della scuola dell infanzia La scuola dell Infanzia del Comune di Firenze fa propri i principi delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia del 2012, per favorire nei bambini e nelle bambine lo sviluppo dell identità, dell autonomia, della competenza e della cittadinanza
3 i Campi di Esperienza il Sé e l Altro I discorsi e le parole la conoscenza del mondo il corpo e il movimento immagini, suoni e colori Il curricolo della scuola dell infanzia ha come orizzonte di riferimento il quadro delle competenze-chiave per l apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006)
4 i Campi di Esperienza Le finalità della scuola dell infanzia richiedono attività educative che si sviluppano nei Campi di Esperienza. Infatti, ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri (dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione, 2012)
5 i Campi di Esperienza I Campi di Esperienza si costituiscono come Dimensioni di Sviluppo che vengono utilizzate, in maniera graduale ed integrata, nella progettazione delle attività e delle esperienze. Il complesso della progettualità, declinata secondo le dimensioni di sviluppo dei campi di esperienza, va a costituire il curricolo di ogni bambina e di ogni bambino
6 Le Scuole dell Infanzia del Comune di Firenze Nelle scuole dell infanzia comunali di Firenze le sezioni sono caratterizzate dalla eterogeneità per fasce d età. Il sistema eterogeneo ha il vantaggio di rispettare il ritmo di apprendimento di ogni bambino e di ogni bambina, in un contesto più naturale che può essere paragonato a quello che si vive in famiglia. La presenza di bambini/e piccoli/e favorisce nei/nelle più grandi lo sviluppo di capacità sociali, cognitive e comunicative, mentre i bambini e le bambine più piccoli/e traggono beneficio dall osservazione e dall imitazione dei/delle più grandi, che hanno acquisito maggiori competenze
7 Referenti istituzionali Direttore della Direzione Istruzione Paolo Pantuliano Dirigente del Servizio Servizi all Infanzia Rosanna Pilotti Responsabile P.O. Coordinamento Pedagogico Responsabile P.O. Attività amministrativa Istruttore Direttivo Coordinatore Pedagogico Istruttore Direttivo Amministrativo Maria Rina Giorgi Giovanna Dolfi Elena Lepore Luisa Boninsegni
8 Orari di ingresso e di uscita 8:00 8:10 ingresso anticipato 8:30 9:00 ingresso ordinario 12:00 uscita antimeridiana 16:00 16:30 uscita ordinaria è previsto un rientro alle ore 13,30 per chi consuma il pasto a casa. Il calendario scolastico segue quello regionale ed è riportato nelle Linee di Indirizzo 2016/2017.
9 La giornata a scuola ENTRATA ANTICIPATA PER CHI NE HA FATTO RICHIESTA ENTRATA ACCOGLIENZA GIOCO LIBERO E GIOCHI DI SOCIALIZZAZIONE ATTIVITÀ NELLA SEZIONE MERENDA ATTIVITÀ EDUCATIVO - DIDATTICHE PREPARAZIONE AL PRANZO PRANZO MOMENTO DI RELAX CON ASCOLTO DI RACCONTI E BRANI MUSICALI GIOCO LIBERO O ORGANIZZATO ATTIVITÀ EDUCATIVO-DIDATTICHE MERENDA USCITA USCITA POSTICIPATA PER CHI NE HA FATTO RICHIESTA
10 Ambienti educativi e didattici 5 Aule palestra spazio/ polivalente ad uso laboratorio e IRC giardino spazio per il pranzo
11 Composizione delle sezioni SEZIONE I cavalli M F 3 anni anni anni 5 2 TOTALE 20 SEZIONE II panda M F 3 anni anni anni 2 2 TOTALE 20 SEZIONE III foche M F 3 anni anni anni 4 7 TOTALE 19 SEZIONE IV koala M F 3 anni anni anni 3 5 TOTALE 20 SEZIONE V giraffe M F 3 anni anni anni 6 2 TOTALE 19
12 Personale della scuola 5 Sezioni 11 Insegnanti 5 Esecutori/trici servizi educativi Insegnanti sez. I: Maria Cristina Bagni Maddalena Fontanelli Insegnanti sez II: Giuseppina Cuzzocrea Donella Moschi ESE: Giuseppa Bennici Stefania Fonti Francesca Manca Annarita Lorusso Rosanna Taurino Insegnanti sez. III: Daniela Lanzilotta Giulia Vetrano Insegnanti sez. IV: Elisabetta Grande Mariangela Messina Insegnanti sez. V: Alessandra Bonfante Maria Gavilli Insegnante di religione cattolica Angela Lacatena
13 Personale delle attività di ampliamento dell offerta formativa Attività musicale: Centro Studi Musica e Arte Mario Campajola Attività psicomotoria: UISP Raffaella Cappelletti Attività Lingua 2: Accademia Europea
14 Formazione in servizio del personale Un aspetto che rientra fra le priorità dell Amministrazione riguarda la formazione in servizio del personale docente e non docente, che ha lo scopo di promuovere e sostenere la riflessione pedagogica, sviluppare le capacità didattiche, relazionali e comunicative, indispensabili per operare in maniera competente in una società in movimento
15 Formazione in servizio del personale Il personale della Scuola dell Infanzia Lavagnini ha aderito alle seguenti proposte di formazione: Insegnanti: Maddalena Fontanelli L educazione affettiva; Laboratori e osservazioni per fare astronomia a scuola; Progetto SE.ME. 0-6 rilevazione dell uso dei media nei contesti familiari Giuseppina Cuzzocrea L educazione affettiva; Progetto SE.ME. 0-6 rilevazione dell uso dei media nei contesti familiari; I prerequisiti motori per l apprendimento Daniela Lanzilotta L educazione affettiva; I prerequisiti motori per l apprendimento Giulia Vetrano La storia della città; Yoga come facilitatore didattico; Dal sé alla danza e dalla danza al sé Elisabetta Grande - Dal sé alla danza e dalla danza al sé Alessandra Bonfante L educazione affettiva Maria Gavilli - L educazione affettiva Personale E.S.E.: Giuseppa Bennici Le malattie infettive; La cura delle relazioni professionali ed educative nella scuola dell infanzia e la presa in carico del disagio Stefania Fonti La cura delle relazioni professionali ed educative nella scuola dell infanzia e la presa in carico del disagio Annarita Lorusso - La cura delle relazioni professionali ed educative nella scuola dell infanzia e la presa in carico del disagio Francesca Manca - La cura delle relazioni professionali ed educative nella scuola dell infanzia e la presa in carico del disagio Rosanna Taurino - La cura delle relazioni professionali ed educative nella scuola dell infanzia e la presa in carico del disagio
16 Descrizione del contesto territoriale La scuola Spartaco Lavagnini accoglie circa 100 bambini e bambine. La realtà sociale di questa zona del centro storico, e quindi dei/delle bambini/e, è variegata per quanto riguarda le condizioni personali, sociali e di provenienza. La maggioranza di loro ha entrambi i genitori che lavorano. Il numero di bambini/e con origini straniere è elevatissimo e le etnie rappresentate sono circa 20.
17 Analisi dei bisogni educativi e formativi rilevati La nostra scuola garantisce l accoglienza e valorizza le diversità creando un ambiente d espressione in cui ogni bambina e bambino abbia le stesse opportunità di crescita, pur in condizioni di partenza diverse, secondo i propri bisogni formativi e allo scopo ultimo di: garantire a tutte e a tutti il diritto al benessere personale far maturare competenze significative capitalizzabili
18 Racconti e personaggi unici come noi Essere riconosciuti come persone uniche e irripetibili L analisi dei bisogni formativi che noi insegnanti abbiamo svolto dall inizio dell anno scolastico, ci ha portate ad individuare come tematica significativa quella dell unicità di ciascuno/a. Tutti, adulti/e e bambini e bambine della nostra scuola, infatti, arricchiamo il gruppo offrendo ciascuno la propria unicità legata all età, all etnia, al contesto socio-culturale e alle caratteristiche individuali che ci rendono unici e irripetibili. Attraverso la narrazione di storie e l incontro con personaggi tratti dalla letteratura per l infanzia ci impegniamo a: Incentivare la consapevolezza della propria unicità. Celebrare la diversità come ricchezza. Favorire lo star bene a scuola. Promuovere la collaborazione intesa come contributo che ciascuno/a è in grado di dare grazie alla propria unicità.
19 Cosa facciamo a scuola Progetto Racconti e personaggi unici come noi Progetto Dagli Ughi al nostro corpo Progetto Officina Ugo Progetto continuità educativa Uscite e occasioni didattiche Ins. Religione Cattolica Musica Lingua straniera Attività psicomotoria Attività alternativa alla R.C.
20 Racconti e personaggi unici come noi Finalità generali: Identità - imparare a star bene sentendosi sicuri/e nell affrontare nuove esperienze; Autonomia - partecipare alle attività assumendo atteggiamenti sempre più responsabili; Competenza - riflettere sull esperienza sviluppando l attitudine a fare domande e a riflettere; Cittadinanza - essere attenti/e al punto di vista dell altro/a sviluppando un atteggiamento rispettoso verso l ambiente. Campi d esperienza coinvolti: tutti Obiettivi specifici: Incentivare la consapevolezza della propria unicità. Celebrare la diversità come ricchezza. Favorire lo star bene a scuola. Promuovere la collaborazione intesa come contributo. che ciascuno/a è in grado di dare grazie alla propria unicità.
21 Racconti e personaggi unici come noi Insegnanti coinvolte/i: tutte le insegnanti A chi è rivolto: a tutti i bambini e le bambine. Attività previste: lettura e narrazione orale di storie collegate al tema della diversità/unicità; circle time per raccontare, ascoltare, chiarire i temi trattati; elaborazione grafico-pittorica e plastica con varie tecniche sui personaggi e le storie ascoltate. Spazi: le aule, la palestra, il giardino. Tempi: da novembre a giugno. Modalità di Verifica: la verifica verrà effettuata collegialmente e attraverso la realizzazione e la documentazione degli elaborati dei bambini e delle bambine.
22 Dagli Ughi al nostro corpo Finalità generali: Identità: imparare a star bene sentendosi sicuri nell affrontare nuove esperienze; Autonomia: partecipare alle attività assumendo atteggiamenti sempre più responsabili; Competenza: riflettere sull esperienza sviluppando l attitudine a fare domande e a riflettere; Cittadinanza: essere attenti al punto di vista dell altro/a sviluppando un atteggiamento rispettoso verso l ambiente. Obiettivi specifici: Promuovere l evoluzione del disegno della figura umana. Favorire la consapevolezza del proprio schema corporeo. Saper riconoscere e nominare le parti del corpo. Imparare a riprodurre graficamente lo schema corporeo.
23 Dagli Ughi al nostro corpo Insegnanti coinvolte/i: tutte/i. A chi è rivolto: alle bambine e ai bambini che frequentano il primo e il secondo anno. Attività previste: osservazione della forma degli Ughi e riproduzione della stessa; riconoscimento allo specchio delle diverse parti del corpo; attività in palestra per la consapevolezza del proprio schema corporeo; riproduzione grafica e plastica del corpo umano attraverso l autoritratto. Spazi: le aule, la palestra, l aula polivalente. Tempi: da gennaio a maggio.
24 Officina U.G.O. Un Gioco Originale Finalità generali: Identità - imparare a star bene sentendosi sicuri/e nell affrontare nuove esperienze; Autonomia - partecipare alle attività assumendo atteggiamenti sempre più responsabili; Competenza - riflettere sull esperienza sviluppando l attitudine a fare domande e a riflettere; Cittadinanza - essere attenti/e al punto di vista dell altro/a sviluppando un atteggiamento rispettoso verso l ambiente. Obiettivi specifici: Stimolare la creatività. Sperimentare l utilizzo di diversi materiali. Favorire la capacità di pianificare un lavoro. Promuovere il riuso e il riciclo di oggetti e materiali.
25 Officina U.G.O. Un Gioco Originale Insegnanti coinvolte/i: tutte/i A chi è rivolto: a tutti i bambini e le bambine Attività previste: manipolazione e costruzione attraverso l utilizzo di diversi materiali; riciclaggio e riuso di oggetti della quotidianità per la creazione di giochi orginali; invenzione di giochi di gruppo da condividere; creazione di maschere Spazi: le aule, la palestra, l aula polivalente, il giardino, il corridoio Tempi: da gennaio a maggio Modalità di verifica: la verifica verrà effettuata collegialmente e attraverso la realizzazione e la documentazione degli elaborati dei bambini.
26 Continuità educativa La scuola persegue una linea di continuità educativa sia in senso orizzontale che verticale. Negli anni dell infanzia, come richiamato dalle Indicazioni Nazionali, la scuola promuove la continuità e l unitarietà del curricolo con il nido e la scuola primaria, offrendo occasioni di crescita all interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze. La scuola si pone in continuità con le esperienze che il/la bambino/a compie nei vari ambiti di vita, mediandole, in una prospettiva di sviluppo educativo. La continuità orizzontale è progettata, quindi, ricercando una costante collaborazione tra la scuola e, in primo luogo, la famiglia, nonché con altre agenzie educative extra scolastiche, in un clima di sinergia con tutte le risorse del territorio. Gli/le insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte delle bambine e dei bambini e creano occasioni e progetti di apprendimento per favorire l organizzazione di ciò che i/le bambini/e vanno scoprendo e hanno già scoperto.
27 Continuità educativa con il Nido Finalità generali: Identità: imparare a star bene sentendosi sicuri/e nell affrontare nuove esperienze; Autonomia: partecipare alle attività assumendo atteggiamenti sempre più responsabili; Competenza: riflettere sull esperienza sviluppando l attitudine a fare domande e a riflettere; Cittadinanza: essere attenti/e al punto di vista dell altro/a sviluppando un atteggiamento rispettoso verso l ambiente. Obiettivi specifici: Favorire il passaggio tra nido e scuola dell infanzia per anticipare l immagine del come sarà. Stimolare la riflessione sul percorso fra il conosciuto e il nuovo. Sviluppare diverse capacità di comunicazione e collaborazione nel rispetto delle differenze di età, sensibilità e stile cognitivo.
28 Continuità educativa con il Nido Insegnanti coinvolti/e: tutte gli/le insegnanti e le educatrici e gli educatori del nido. Campi d esperienza coinvolti: tutti A chi è rivolto: a tutti i bambini e le bambine della scuola dell infanzia e ai bambini e alle bambine frequentanti l ultimo anno di nido. Attività previste: giochi di presentazione; visita dei locali della scuola; condivisione di una storia conosciuta dai bambini e delle bambine del nido; scambio di regali elaborati dai bambini e dalle bambine. Spazi: la palestra, le aule. Tempi: marzo-aprile. Modalità di verifica: la verifica verrà effettuata collegialmente e attraverso la realizzazione e la documentazione degli elaborati dei bambini e delle bambine.
29 Continuità educativa con la Scuola Primaria Finalità generali Identità: imparare a star bene sentendosi sicuri/e nell affrontare nuove esperienze; Autonomia: partecipare alle attività assumendo atteggiamenti sempre più responsabili; Competenza: riflettere sull esperienza sviluppando l attitudine a fare domande e a riflettere; Cittadinanza: essere attenti/e al punto di vista dell altro/a sviluppando un atteggiamento rispettoso verso l ambiente. Obiettivi specifici Istaurare un dialogo permanente tra i vari ordini della scuola. Promuovere attività che favoriscano la continuità educativa. Salvaguardare la crescita formativa e il bagaglio di conoscenze che ogni bambino/a porta con sé. Stimolare l autostima per vivere con tranquillità e agio il passaggio tra i due ordini di scuola.
30 Continuità educativa con la Scuola Primaria Insegnanti coinvolte: tutte le insegnanti della scuola dell infanzia e le insegnanti delle quinte classi della scuola primaria. Campi d esperienza coinvolti: tutti. A chi è rivolto: ai bambini e le bambine che frequentano l ultimo anno di scuola dell infanzia e agli alunni delle quinte classi primarie. Attività previste: giochi di presentazione; condivisione di storie e personaggi sui quali hanno lavorato i bambini e le bambine della scuola dell infanzia; realizzazione di un impronta della propria mano in ceramica. Spazi: aule della scuola primaria. Tempi: da febbraio a maggio. Modalità di verifica: la verifica verrà effettuata collegialmente e attraverso la realizzazione e la documentazione degli elaborati delle bambine e dei bambini.
31 Continuità educativa con le famiglie Finalità generali Identità: imparare a star bene sentendosi sicuri/e nell affrontare nuove esperienze; Autonomia: partecipare alle attività assumendo atteggiamenti sempre più responsabili; Competenza: riflettere sull esperienza sviluppando l attitudine a fare domande e a riflettere; Cittadinanza: essere attenti/e al punto di vista dell altro/a sviluppando un atteggiamento rispettoso verso l ambiente. Obiettivi specifici Incentivare la continuità orizzontale. Far percepire al/la bambino/a l unità tra il suo mondo familiare e quello scolare. Permettere ai genitori di percepire l importanza del loro contributo. Favorire nei genitori, attraverso la partecipazione attiva, la comprensione dell opera educativo-didattica della nostra scuola.
32 Continuità educativa con le famiglie Insegnanti coinvolte: tutte le insegnanti, gli/le operatori/trici dell ampliamento dell offerta formativa e tutte le famiglie degli/delle alunni/e. Campi d esperienza coinvolti: tutti. A chi è rivolto: ai bambini e alle bambine e alle loro famiglie. Attività previste: riunioni di sezione; riunioni sul POF; colloqui individuali; festaverifica di Natale; festa-verifica di fine anno. Spazi: aule, teatro della scuola e giardino. Tempi: da settembre a giugno. Modalità di verifica: la verifica verrà effettuata collegialmente, attraverso realizzazione e la documentazione degli elaborati dei bambini e delle bambine e attraverso i sorrisi dei genitori!!!
33 Calendario incontri con le famiglie Settembre 2016: riunione con i genitori dei bambini e delle bambine nuovi/e iscritti/e e colloqui individuali; riunione con i genitori dei/delle bambini/e già frequentanti per conoscere la scuola e le modalità dell ambientamento. 25 Ottobre 2016: riunione di sezione 28 Novembre 2016: presentazione alle famiglie del Piano dell Offerta Formativa Per parlare dell ambientamento dei bambini e delle bambine nuovi/e iscritti/e, il rientro a scuola dei/delle bambini/e già frequentanti, le attività didattiche e le iniziative della sezione e della scuola e per nominare i/le rappresentanti di classe. per conoscere i contenuti del progetto generale della scuola, il P.o.f, la programmazione didattica, le uscite e le attività di ampliamento dell offerta formativa e 21 Gennaio 2017: Open Day 24 e 31 Gennaio 2017 colloqui individuali con i genitori per visitare la scuola e avere informazioni sulla sua organizzazione in vista delle nuove iscrizioni per una riflessione condivisa tra scuola e famiglia sul percorso di ciascun bambino e di ciascuna bambina. 25 Maggio e giugno 2017: Verifica del Piano dell Offerta Formativa e festa finale per verificare l andamento dell anno scolastico attraverso il racconto delle/degli insegnanti, la documentazione fotografica e gli elaborati dei bambini e delle bambine, per favorire la conoscenza e l aggregazione tra le famiglie e per salutare i bambini e le bambine che andranno alla scuola primaria.
34 Uscite e occasioni didattiche Chiavi della città Cod. 45 Educazione alla cittadinanza con lo yoga Esperienza indirizzata al benessere e alla beatitudine dell individuo, che diventa portatore/trice di azioni positive preziose per se stesso/a e per gli altri. Durante le lezioni I bambini e le bambine saranno invitati a concentrarsi sul respiro, e ad eseguire alcune pose della pratica tradizionale yoga. Cod. 22 Chi ha paura del lupo cattivo? Il laboratorio delle Emozioni Un gioco con impianto teatrale costruito come uno story-telling. La narrazione si sviluppa attorno ad alcuni personaggi di fantasia che propongono modelli positivi di comportamento, veicolando valori etici quali uguaglianza, solidarietà, amicizia, amore. Cod. 160 La casa del suono. Musica da toccare Si partirà dalla musica dei primitivi per arrivare all utilizzo di alcuni software musicali attraverso quattro sale differenziate in base al percorso storico. Aula dei suoni primitivi, aula della nascita e dello sviluppo del canto, aula degli strumenti, aula della tecnologia.
35 Insegnamento religione cattolica Finalità generali: Uno per Tutti, Tutti per Uno. Per essere unici/che bisogna essere diversi/e. Ognuno di noi è una persona speciale, originale, a partire dal proprio nome. Dare il nome significa iniziare a definire l identità della persona. Partiremo dal nome di ogni bambino e bambina per comprendere la loro identità: Io sono dono di Dio e sono chiamato/a per nome. Questo percorso, inoltre, intende trasmettere ai bambini e alle bambine la bellezza, l unicità e gioia della Creazione nella sua grandezza, diversità, bellezza e preziosità. Infatti, nella Creazione tutto è dono di Dio, ed il dono più alto siamo noi unici ed irripetibili. I bambini e le bambine così, avranno modo di osservare e comprendere i vari aspetti della Creazione e di intuire il valore inestimabile di ogni persona, che nella sua diversità è ricchezza e dono per l altro/a, con le proprie idee, emozioni, pensieri ed azioni. Obiettivi specifici: Scoprire la propria identità corporea e la propria identità personale, attraverso una percezione positiva di se stessi/e; percepirsi come capaci di relazioni positive con noi stessi/e e con gli altri; percepire come la propria persona sia unica ed originale, dono di Dio e per gli altri; accogliere il Creato come un dono prezioso di Dio; approfondire le possibilità di convivere con gli altri; maturare il valore del rispetto di ogni persona; approfondire la conoscenza del proprio nome e del santo patrono che porta il nostro nome.
36 Insegnamento religione cattolica Insegnante: Angela Lacatena A chi è rivolto: ai bambini e alle bambine le cui famiglie ne hanno fatto richiesta all atto dell iscrizione. Attività previste: ascolto di racconti, brani, filastrocche, dialogo, confronto, gioco, canto, disegni, cartelloni, creazioni manuali e pittoriche. Spazi: la Stanza Zero. Tempi: novembre - giugno. Modalità di verifica: osservazione dei bambini e delle bambine, momenti di conversazione in cerchio, attività ludiche, pittoriche e manipolative. Condivisione e riflessione collegiale.
37 Attività alternativa alla Religione Cattolica Finalità generali Identità: imparare a star bene sentendosi sicuri/e nell affrontare nuove esperienze; Autonomia: partecipare alle attività assumendo atteggiamenti sempre più responsabili; Competenza: riflettere sull esperienza sviluppando l attitudine a fare domande e a riflettere; Cittadinanza: essere attenti/e al punto di vista dell altro/a sviluppando un atteggiamento rispettoso verso l ambiente. Obiettivi specifici Promuovere l utilizzo del computer a scopo didattico. Approfondire tematiche svolte in sezione attraverso il contesto informatico. Essere in grado di operare scelte guidate in rete.
38 Attività alternativa alla Religione Cattolica Insegnanti coinvolte/i: tutte/i. A chi è rivolto: ai bambini e le bambine che non si avvalgono dell IRC. Attività previste: visione di filmati e letture animate presenti in rete; ricerca di immagini per approfondire tematiche affrontate in sezione; condivisione delle esperienze vissute nel laboratorio informatico con il resto della classe; stampa di documenti e materiale utili alla programmazione di sezione. Spazi: sezione e ufficio. Tempi: da novembre a giugno Verifica: la verifica verrà effettuata collegialmente e attraverso la realizzazione e la documentazione degli elaborati dei bambini e delle bambine.
39 Ampliamento dell Offerta Formativa: Attività Psicomotoria FINALITA' Questo percorso, che si articola e dispiega progressivamente nella fascia dai 3 ai 6 anni, persegue le seguenti finalità didattico - educative: a) Promuovere lo sviluppo delle capacità concernenti le funzioni senso-percettive b) Consolidare e affinare gli schemi posturali statico-dinamici c) Concorrere allo sviluppo di coerenti comportamenti relazionali attraverso situazioni ed esperienze di gioco d) Favorire l elaborazione di regole e del loro rispetto, sviluppando anche la capacità d iniziativa e di soluzione dei problemi L ATTIVITA attraverso IL GIOCO L attività viene sempre posta in forma LUDICA attraverso il gioco. La metodologia UISP si basa sul principio dell'obliquità che è la condizione che permette a tutti/e e a ciascuno/a di lavorare al proprio livello vivendo il successo della propria azione. Ciò permette situazioni di apprendimento differenziate e, quindi, adatte ai diversi livelli di capacità dei/delle singoli/e bambini/e. GLI INGREDIENTI DELL OBLIQUITA : attenzione al vissuto dei/delle singoli/e alunni/e; revisione del concetto di errore (apprendimento per prove e non per errori); eliminazione del giudizio gratuito per non creare conferme di pregiudizio ; valorizzazione del saper fare di tutti/e; tensione al possibile, che consente la rielaborazione e la trasformazione dei dati di ognuno/a in nuove proposte ; conduzione attraverso proposte che permettano possibilità di scelta; utilizzazione di modalità comunicative verbali e non verbali che rispettino le differenze. MATERIALI Nella didattica obliqua è privilegiato il materiale povero, poiché le sue caratteristiche di duttilità non sono presenti nel materiale strutturato - i cerchi, le mattonelle, le palle, i mattoni in plastica - costruito per uno specifico scopo educativo. MODALITA DI VERIFICA: la verifica verrà effettuata collegialmente e attraverso la realizzazione e la documentazione degli elaborati delle bambine e dei bambini
40 Ampliamento dell Offerta Formativa: Musica Temi: Educazione dell orecchio; educazione della voce; ritmo e movimento; lettura e composizione partiture analogiche e cenni sulla notazione musicale. Obiettivi specifici: Sviluppare le abilità fonomotorie; sviluppare le abilità percettivo-uditive; sviluppare la capacità di produzione sonora. Obiettivi specifici: Coinvolgere i bambini della scuola, gli insegnanti e anche le famiglie in un percorso di educazione musicale finalizzato ad aiutare lo sviluppo armonico della personalità del bambino e della bambina. Condividere giochi cantati, filastrocche e girotondi per rafforzare il legame affettivo fra bambini/e, offrendo delle occasioni concrete di gioco e comunicazione interpersonale. Rispettare le regole del gioco per facilitare la socialità attraverso l accettazione dell altro/a e l affermazione di sé in un sereno spirito di gruppo. Stimolare la dimensione espressiva e creativa dell intera esperienza a cui partecipano gli/le insegnanti della classe. Attività Gioco cantato; giochi con le mani e le altre parti del corpo; girotondi; canti tratti dal repertorio infantile italiano e straniero abbinati ad una gestualità e all utilizzo di oggetti sonori per accompagnare il canto con effetti sonori o con l esecuzione di semplici ostinati ritmici; drammatizzazione e sonorizzazione di storie; manipolazione di strumenti; improvvisazioni; realizzazione di partiture grafiche; libera interpretazione emozionale della musica ascoltata attraverso il movimento; associazione fra fraseggio e tipologia di movimenti. Attività legate al POF: il viaggio nella musica e la musica nel viaggio. Modalità di verifica: la verifica verrà effettuata collegialmente e attraverso la realizzazione e la documentazione degli elaborati delle bambine e dei bambini
41 Ampliamento dell Offerta Formativa: Lingua straniera Obiettivi del progetto: Familiarizzare con una nuova lingua, ampliando lo sviluppo delle funzioni simboliche e costruire i prerequisiti per l acquisizione successiva delle lingue straniere. Promuovere forme di educazione multiculturale. Criteri metodologico didattici: La metodologia rivolta alle bambine e ai bambini di 3-5 anni si basa principalmente sull attività ludica intesa come gioco, movimento, drammatizzazione e come tutte quelle azioni attraverso le quali i bambini e le bambine, in questa fase, esplorano il mondo. Attività: giochi di movimento: agire, mimare, danzare; eseguire o dare ordini; indovinelli, canzoni, filastrocche (attività di memoria); lettura, costruzione e descrizione di storie; drammatizzazione (con burattini, maschere, simulate); la drammatizzazione fornisce un modo piacevole di stimolare l espressione orale, rispettando i diversi stili d apprendimento. Modalità di verifica: la verifica verrà effettuata collegialmente e attraverso la realizzazione e la documentazione degli elaborati delle bambine e dei bambini.
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