ACQUE POTABILI: LA RETE PER LA QUALITA 14 MAGGIO 2016 L
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1 Seminario ACQUE POTABILI: LA RETE PER LA QUALITA 14 MAGGIO 2016 L esperienza dell AAS3 sul sistema dei controlli T.d.P. Loris Zanier
2 Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. (G.U. n. 52 del 3 marzo n. 41) come modificato dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2002, n. 27 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31. (G.U. n. 58 del 9 marzo 2002)
3 Art. 1. Finalità Il presente decreto disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia.
4 Art. 4. Obblighi generali 1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, ne' altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana; b) fatto salvo quanto previsto dagli articoli 13 e 16, devono soddisfare i requisiti minimi di cui alle parti A e B dell'allegato I; c) devono essere conformi a quanto previsto nei provvedimenti adottati ai sensi dell'articolo 14, comma 1.
5 Art. 5. Punti di rispetto della conformità 1. I valori di parametro fissati nell'allegato I devono essere rispettati nei seguenti punti: a) per le acque fornite attraverso una rete di distribuzione, nel punto in cui queste fuoriescono dai rubinetti utilizzati per il consumo umano; b) per le acque fornite da una cisterna, nel punto in cui fuoriescono dalla cisterna; c) per le acque confezionate in bottiglie o contenitori, rese disponibili per il consumo umano, nel punto in cui sono imbottigliate o introdotte nei contenitori; d) per le acque utilizzate nelle imprese alimentari, nel punto in cui sono utilizzate nell'impresa.
6 Art. 6. Controlli 1. I controlli interni ed esterni di cui agli articoli 7 e 8 intesi a garantire che le acque destinate al consumo umano soddisfino, nei punti indicati nell'articolo 5, comma 1, i requisiti del presente decreto, devono essere effettuati: a) ai punti di prelievo delle acque superficiali e sotterranee da destinare al consumo umano; b) agli impianti di adduzione, di accumulo e di potabilizzazione; c) alle reti di distribuzione;
7 d) agli impianti di confezionamento di acqua in bottiglia o in contenitori; e) sulle acque confezionate; f) sulle acque utilizzate nelle imprese alimentari; g) sulle acque fornite mediante cisterna, fissa o mobile, i controlli devono essere estesi anche all idoneità del mezzo di trasporto.
8 Art. 8. Controlli esterni I controlli esterni sono quelli svolti dall AAS territorialmente competente, per verificare che le acque destinate al consumo umano soddisfino i requisiti del decreto legislativo 31/2001.
9 Il numero di controlli esterni vengono fissati sulla base di programmi elaborati secondo i criteri generali dettati dalla Regione in ordine: all ispezione degli impianti; alla fissazione dei punti di prelievo dei campioni da analizzare; alle frequenze dei campionamenti; intesi a garantire la significativa rappresentatività della qualità delle acque distribuite durante l'anno, nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato II.
10 Viene assicurata inoltre una ricerca supplementare, caso per caso, delle sostanze e dei microrganismi per i quali non sono stati fissati valori di parametro a norma dell Allegato I, qualora vi sia motivo di sospettarne la presenza in quantità o concentrazioni tali di rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. Alla Regione vengono comunicati: i punti di prelievo; le frequenze dei campionamenti; eventuali aggiornamenti; i risultati delle analisi eseguite.
11 Le analisi di laboratorio vengono effettuate dall Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente (ARPA) Settore Laboratorio Unico-Laboratorio di Udine.
12 Per il controllo esterno si possono applicare due procedure operative: Prelievo amministrativo. In questo caso, senza alcun preavviso all Ente Gestore, viene effettuato il prelievo di un campione di acqua ed inoltrato al laboratorio pubblico (ARPA) per la verifica analitica dei parametri chimici e batteriologici. Nel caso si riscontrino dei parametri non conformi, l ARPA trasmette il rapporto di prova all ASS, la quale applica immediatamente la procedura prevista per il prelievo fiscale.
13 Prelievo fiscale. Comunicazione all Ente Gestore ed al Comune del luogo in cui si procederà al prelievo di un campione di acqua per la verifica della potabilità indicando: - giorno, luogo ed ora del prelievo; - ora di inizio analisi presso il laboratorio ARPA.
14 1. La rilevante distanza tra i punti di prelievi in rete ed il laboratorio analitico di riferimento; 2. Il numero elevato di sorgenti, nel territorio di competenza, (circa 350) che alimentano gli acquedotti (circa 140); hanno indirizzato la scelta dell azienda sanitaria di adottare subito la procedura del controllo fiscale, al fine di ottimizzare i carichi di lavoro, nel rispetto della normativa vigente.
15 Frequenza dei controlli esterni L AAS effettua i controlli dell acqua distribuita dagli acquedotti con le frequenze stabilite dalla Tabella B1 dell Allegato II al D.lgs. 31/01. Il calcolo delle frequenze di controllo viene fatto in relazione al numero di abitanti serviti, utilizzando il fattore di conversione, che permette di derivare le classi di popolazione servita dalle classi volumetriche.
16 Tabella di conversione m3 erogazione abitanti equivalenti fattore di conversione: 1000 [l/giorno] /200 [l/ab. giorno] = 5 abitanti Volume d acqua m3 / giorno x 5 = Popolazione servita <100 < 500 abitanti > < >500 - < abitanti > < > < abitanti > < > < abitanti > oltre abitanti
17 All. II Tab. B1
18 Campioni di acqua potabile prelevati nel territori di competenza dell ex ASS 3 Alto Friuli nell anno 2015 COMUNE N COMUNE N COMUNE N COMUNE N AMARO 4 FORNI AVOLTRI 4 PALUZZA 9 SOCCHIEVE 6 AMPEZZO 7 FORNI DI SOPRA 6 PAULARO 9 SUTRIO 6 ARTA TERME 10 FORNI DI SOTTO 5 PONTEBBA 7 TARVISIO 26 ARTEGNA 20 GEMONA DEL FRIULI 16 PRATO CARNICO 12 TOLMEZZO 19 BORDANO 5 LAUCO 7 PREONE 1 TRASAGHIS 4 CAVAZZO CARNICO 6 LIGOSULLO 1 RAVASCLETTO 3 TREPPO CARNICO 2 CERCIVENTO 2 MALBORGHETTO VALBRUNA 4 RAVEO 2 VENZONE 6 CHIUSAFORTE 9 MOGGIO UDINESE 12 RESIA 13 VERZEGNIS 6 COMEGLIANS 4 MONTENARS 5 RESIUTTA 1 VILLA SANTINA 5 DOGNA 4 OSOPPO 4 RIGOLATO 8 ZUGLIO 3 ENEMONZO 7 OVARO 10 SAURIS 3
19 PARAMETRI PREVISTI DALL ALLEGATO I: Parametri microbiologici A Escherichia Coli Enterococchi Parametri microbiologici indicatori C Conteggio colonie a 22 C Batteri coliformi a 37 C Clostridium perfringens
20 Parametri chimici B Acrilammide Antimonio Arsenico Benzene Benzopirene Boro Bromato Cadmio Cromo Rame Cianuro 1.2 dicloroetano Epicloridrina Floruro Piombo Mercurio Nichel Nitrato Nitrito Antiparassitari Antiparassitari totali Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) Selenio Tetracloroetilene Tricloroetilene Trialometani Cloruro di vinile Clorito Vanadio
21 Parametri chimici/fisici indicatori C Alluminio Ammonio Cloruro Colore Conduttività Concentrazione ione idrogeno Ferro Manganese Odore Ossidabilità Solfato Sodio Sapore Torbidità Durezza Residuo secco a 180 C Disinfettante residuo
22 Controlli di Routine Prova Unità di misura Limite di legge Batteri coliformi a 36 C UFC/100ml Max 0 Escherichia coli (E.coli) UFC/100ml Max 0 Enterococchi UFC/100ml Max 0 Colonie su agar a 36 C UFC/ml Colonie su agar a 22 C UFC/ml Caratteri organolettici Nessuna Torbidità NTU Concentrazione di ioni idrogeno ph da 6,5 a 9,5 Conduttività (Conducibilità) µs cm-1 a 20 C 2500 Cloro residuo libero mg/l Ammonio mg/l 0,50 Nitriti mg/l 0,50 Nitrati mg/l 50 Ferro mg/l 200
23 Controlli di Verifica Consistono nella ricerca di tutti i parametri; vengono inclusi anche ulteriori parametri non inseriti nell elenco che per vari motivi si sospetti possano essere presenti.
24 Criteri per la scelta dei punti di prelievo I punti di prelevo sulle reti idriche sono stati scelti secondo i seguenti criteri: in un punto qualsiasi della rete idrica, quando la stessa risulta realizzata ad anello. in un punto intermedio od a valle dell abitato nel caso in cui la rete idrica non sia realizzata ad anello.
25 Si è scelto di prelevare i campioni d acqua nelle fontane pubbliche direttamente collegate alla rete principale di distribuzione.
26 Se lungo la rete di distribuzione non c erano fontane pubbliche si è chiesto all ente gestore di creare un punto di prelievo in rete.
27 E stato scelto comunque di non l effettuare, ove possibile, prelievi d acqua alle utenze in strutture pubbliche o private, in quanto un eventuale non conformità potrebbe essere causata da fattori derivanti dalla rete idrica della struttura stessa e non da quella dell ente gestore. Tuttavia, su indicazione regionale, dall anno 2016 verrà previsto un prelievo d acqua anche in alcune strutture pubbliche ed assistenziali.
28 CRITICITA La superficie territoriale di competenza, la viabilità stradale di montagna, che collega le varie zone sottoposte al controllo, presentano delle difficoltà di percorrenza soprattutto durante la stagione invernale.
29 I punti di captazione in sorgenti che, a volte, rappresentano delle grosse difficoltà per quanto riguarda il loro raggiungimento ed in molti casi il loro accesso. Le fontane pubbliche che, in alcuni mesi invernali, vengono chiuse e quindi pregiudicano una regolare programmazione di campionamento annuale.
30 Procedura applicata per il controllo dei parametri di cui alle Parti A e B dell Allegato I al D.lgs. 31/01 Prelievo fiscale AAS Valori di parametro entro i limiti di legge Comunicazione conformità del campione al Sindaco ed all Ente Gestore Superamento del valore di parametro Dopo comunicazione dei provvedimenti adottati dall Ente Gestore e /o dal Sindaco, si esegue ulteriore prelievo fiscale solo se trattasi di parametri non indicatori Comunicazione non conformità del campione al Sindaco ed all Ente Gestore con indicazione/ richiesta di provvedimenti da adottare Ulteriore superamento del valore di parametro Al Sindaco : comunicazione con indicazione di ulteriori provvedimenti da adottare All Ente Gestore e /o Sindaco : sanzione ai sensi dell art. 19
31 Sanzioni Chiunque fornisce acqua per il consumo umano, che contiene microrganismi o parassiti, o altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare pericolo per la salute umana è punito con la sanzione pecuniaria da Euro ad Euro Tale sanzione è prevista anche per il gestore che non provvede ad ottemperare alle prescrizioni impartite dall AAS per riportare i valori nei parametri fissati dal D.Lgs. 31/2001.
32 Quando l acqua risulta conforme al punto di consegna (a monte del contatore) ma non conforme al rubinetto, il responsabile della struttura è punito con la sanzione pecuniaria da Euro ad Euro
33
34 Concludendo un monitoraggio continuo da parte dell organo di controllo esterno (AAS) e la collaborazione, nel rispetto dei propri compiti istituzionali, tra gli enti interessati (Comuni, Enti Gestori ed Azienda Sanitaria), negli anni hanno contribuito ad una evidente e continua riduzione delle non conformità presente nelle acque potabili fornite all utenza.
35 Grazie per l attenzione.
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