Scuola Media Parrocchiale San Biagio - Monza (MI) Concorso Premio «Cesare Bonacini» Sezione Scuole Medie

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Scuola Media Parrocchiale San Biagio - Monza (MI) Concorso Premio «Cesare Bonacini» 1999-2000 Sezione Scuole Medie"

Transcript

1 Scuola Media Parrocchiale San Biagio - Monza (MI) Concorso Premio «Cesare Bonacini» Sezione Scuole Medie «Dall'arcobaleno allo schermo della TV: esperimenti e sensazioni visive. Cosa succede, come succede» Studenti: Classe 2 A Borgonovo Fausto Crippa Cecilia Falco Davide Falduto Andrea Grimoldi Maria Mapelli Francesca Massironi Camilla Morlini Gloria Oneta Martina Padovan Aldo Pavan Benedetta Rosotti Giovanni Stella Nicolò Docente: Maria Pagetti Classe 2 C Agostoni Elena Baserga Gaia Bonanomi Luca Castrignanò Fabio Cazzaniga Carlo Corbo Emanuele Evangelista Federica Maiocchi Martina Mariani Federica Gatti Andrea Rizzini Luca Spinelli Paolo Docente: Maura Lupori Relazione dell'insegnante Il progetto realizzato è stato inserito a inizio d anno nella programmazione annuale delle classi seconde, in quanto l ottica e la fisiologia dell occhio vengono trattate tradizionalmente al secondo anno. Il lavoro è stato svolto interamente durante le ore curricolari con le classi al completo, e per ogni esperimento è stato chiesto a ciascun alunno di stendere una relazione; all interno delle due classi sono stati poi scelti gli alunni autori degli elaborati migliori e che hanno dimostrato maggior coinvolgimento ed attiva partecipazione. Insiemi ad essi, a partire dai loro scritti, è stato rielaborato il resoconto del lavoro che vi presentiamo. Nella scelta del percorso didattico sul tema proposto, abbiamo deciso di partire sempre dall osservazione diretta dei fenomeni di cui successivamente abbiamo ricercato un modello da verificare mediante simulazioni o ulteriori osservazioni; questo per educare i ragazzi a guardare con attenzione e curiosità la realtà che li circonda, stimolandoli ad interrogarsi sul nesso esistente tra i vari fenomeni e per evitare in loro il formarsi del pregiudizio che la fisica sia una scienza astrusa ed astratta e per questo troppo difficile per cercare di capirla. Riteniamo inoltre di aver loro indicato in questo modo un metodo di lavoro efficace per fare scienza. Siamo partiti dall ottica geometrica che ci ha messo in grado di spiegare fernomeni curiosi come la differenza tra un paesaggio e la sua immagine riflessa in uno specchio d acqua e lo spettacolo naturale dell arcobaleno che siamo riusciti a ricreare in laboratorio con grande entusiasmo nostro e degli alunni; dopo aver fatto scoprire tramite un semplice esperimento la natura ondulatoria della luce, abbiamo approfondito lo studio dell arcobaleno e analizzato altri fenomeni naturali come il colore del cielo, il colore del Sole, i colori del tramonto, il colore dell ombra e il colore della Luna in eclissi. Gli esperimenti da noi svolti sono facilmente riproducibili in qualsiasi laboratorio didattico anche non molto attrezzato. Le fotografie presentate sono state raccolte dagli alunni e i disegni sono stati estratti dalle loro relazioni. Le fotografie inerenti alla riproduzione dell arcobaleno in laboratorio sono state eseguite dai docenti. Ringraziamo il Prof. P. Di Trapani dell Università dell Insubria per i preziosi suggerimenti fornitici nella fase di progettazione del lavoro. Maura Lupori

2 ESPERIMENTO 1 - La propagazione rettilinea della luce Materiale utilizzato: un proiettore per diapositive; una diapositiva; un cartone bianco (utilizzato come schermo); due cartoncini neri con due forellini ciascuno (i forellini sono tutti di dimensioni leggermente diverse). Preparazione: accendiamo il proiettore e infiliamo la diapositiva diritta produciamo il buio nella stanza Descrizione delle fasi operative: Subito si può notare che infilando la diapositiva diritta, l immagine proiettata risulta rovesciata; per vederla diritta bisogna capovolgere la diapositiva. Togliendo dal proiettore l obiettivo ci si accorge che l immagine non viene più proiettata e sullo schermo di cartone compare solo una macchia chiara e confusa. Prima di togliere l obiettivo ci accorgiamo anche che l immagine risulta a fuoco solo ad una precisa distanza dello schermo dal proiettore; infatti, spostando lo schermo più vicino o più lontano, l immagine si sfuoca. Posizionando il cartoncino con il forellino più piccolo davanti al fascio del proiettore ci accorgiamo che: 1. l immagine ricompare rovesciata sullo schermo; 2. l immagine è piuttosto buia; 3. allontanando lo schermo dal proiettore, l immagine è più grande, mentre avvicinandolo è più piccola; 4. l immagine resta a fuoco su qualsiasi piano. Posizionando poi i cartoncini con i fori via via più grandi ci accorgiamo che: 1. l immagine è sempre rovesciata; 2. l immagine è più luminosa quanto più il foro è grande; 3. i contorni dell immagine sono meno nitidi quanto più il foro è grande. Interpretazione del fenomeno: Facendo passare la luce del proiettore da un foro molto piccolo si crea una corrispondenza punto a punto tra i punti della diapositiva e quelli dello schermo; tale corrispondenza dà luogo all immagine capovolta. Conclusione: Poiché due punti individuano una retta, abbiamo concluso che è possibile modellizzare la luce come un insieme di rette uscenti dalla sorgente luminosa e propagantisi in ogni direzione. Il modello ricavato da questo esperimento prende il nome di modello geometrico.

3 ESPERIMENTO 2 - Lo specchio piano Materiale utilizzato: uno specchio; una torcia elettrica Preparazione dell esperimento: spegniamo la luce; teniamo lo specchio verticale e puntiamo la torcia contro di esso Descrizione delle fasi operative: Poniamo la mano destra davanti allo specchio. La mano nello specchio corrisponde alla mano sinistra. Quando facciamo riflettere la pila nello specchio, la vediamo come se fosse dietro la superficie dello specchio stesso. Interpretazione del fenomeno: Nel disegno AB è lo specchio, S è la fonte di luce che invia i raggi sullo specchio stesso ed S è la sua immagine. I raggi blu sono quelli riflessi. Se li prolunghiamo giungono tutti in uno stesso punto al di là della superficie riflettente formando l immagine virtuale, che è ciò che vediamo sullo specchio. In questo modo, se una seconda sorgente luminosa viene posta alla destra di S, nell immagine riflessa risulterà alla sinistra di S, e questo spiega perché il riflesso della mano destra è una mano sinistra. Immaginiamoci ora che al posto dello specchio ci sia la superficie di un muro che solitamente risulta ruvida. S invia i suoi raggi a tale superficie, ma questi vengono riflessi dalle piccole parti piane di muro in tutte le direzioni. Prolungandoli, quindi, non si incontrano in un punto e non formano l immagine virtuale. Deduciamo perciò che più una superficie è liscia e più riflette le immagini. ESPERIMENTO 3 - Le leggi della riflessione Materiale utilizzato: foglio bianco, righello e matita; un laser a diodi (laser pointer); uno specchio; un goniometro Preparazione: Teniamo lo specchio in posizione perpendicolare rispetto al piano d appoggio e spegniamo la luce. Descrizione delle fasi operative e risultati ottenuti: Tracciamo una riga a metà del foglio e lo appoggiamo sul piano del tavolo, a contatto con lo specchio. Puntando il laser verso lo specchio all altezza del foglio, si vedono due raggi. Chiamiamo raggio incidente quello che va allo specchio e raggio riflesso quello che viene rimandato indietro. La retta perpendicolare al piano dello specchio viene anche detta retta normale. Si nota che la normale allo specchio nel punto di incidenza, il raggio incidente e il raggio riflesso giacciono tutti sullo stesso piano, che coincide con quello del foglio. Abbiamo chiamato questo fenomeno prima legge della riflessione. COPPIE ANGOLO DI ANGOLO DI INCIDENZA RIFLESSIONE 1a coppia a coppia a coppia a coppia a coppia a coppia a coppia a coppia Abbiamo ripetuto l esperimento divisi a coppie, tracciando ogni volta sul foglio il raggio incidente e il raggio riflesso. Utilizzando il goniometro abbiamo poi misurato l angolo compreso tra il raggio incidente e la normale allo specchio (angolo di incidenza) e l angolo compreso tra il raggio riflesso e la normale allo specchio (angolo di riflessione), raccogliendo i dati in una tabella. Dai dati raccolti possiamo dedurre che nei limiti degli errori sperimentali (dell ordine di 1 ), l angolo di incidenza è uguale all angolo di riflessione. Abbiamo chiamato la relazione verificata seconda legge della riflessione.

4 ESPERIMENTO 4 - L immagine riflessa Materiale utilizzato: fotografie; specchio piano; scatolette di varie dimensioni; macchina fotografica Osservazioni: Osserviamo la foto N 1: un castello si riflette sull acqua di un lago. Nell immagine riflessa manca un pezzo del castello. Perché? Non sempre l immagine riflessa è identica all'oggetto che si riflette. Nella foto abbiamo ritratto il paesaggio reale preso da una posizione superiore rispetto alla superficie del lago e quindi la nostra visione è diversa da quella che si ha nel punto di riflessione sull acqua. Le differenze diminuiscono quanto più avviciniamo gli occhi alla superficie dell acqua nel punto in cui avviene la riflessione. foto 1 Cerchiamo di spiegare meglio la situazione tramite una schematizzazione grafica. Supponendo che ci sia la luna nel cielo dietro il castello, la luna non è visibile nell immagine riflessa perché la luce proveniente da essa nella direzione di visione dell osservatore che osserva il riflesso è intercettata dal castello; lo stesso accade per la torre in secondo piano. Abbiamo ripetuto questa esperienza con le scatole di diversa misura, disponendole su di uno specchio posto sul tavolo. La disposizione era la seguente: tre scatole in verticale, una posta orizzontalmente di fianco ad esse ed una posta al di sopra delle tre verticali leggermente arretrata rispetto al loro bordo. Ponendoci a sinistra dello specchio vediamo l intera costruzione e la sua riflessione nello specchio, ma nell immagine riflessa manca la scatola orizzontale posta sopra le tre verticali. Avvicinando gli occhi alla superficie dello specchio nel punto in cui avviene la riflessione, anche noi non vediamo i punti che esso non riflette. Alcuni di noi hanno osservato lo stesso fenomeno all aperto, in un giorno di pioggia, nelle pozzanghere vicino alla scuola, e lo hanno fotografato (foto N 2). Il comignolo piccolo sul tetto della casa nell immagine riflessa è assente. foto 2

5 ESPERIMENTO 5 - La rifrazione e le sue leggi La rifrazione si verifica quando la luce passa da un mezzo a un altro. Questo fenomeno è molto comune, basta guardare una cannuccia in un bicchiere d acqua: sembra rotta e la parte immersa nell acqua ci appare più grande. Materiale utilizzato: lastra di vetro (spessore 6 mm); un diodo laser (laser pointer). Descrizione delle fasi operative: Puntiamo il laser mantenendo il raggio parallelo al tavolo verso la lastra appoggiata sul tavolo. Osserviamo che la luce incontrando la superficie di separazione tra l aria e la lastra in parte è riflessa (raggio riflesso) e in parte attraversa il mezzo cambiando direzione (raggio rifratto), cioè il raggio entrando nel vetro si piega avvicinandosi alla retta perpendicolare alla superficie del vetro nel punto di incidenza. Questo succede tutte le volte che il secondo mezzo è più denso del primo. Se il secondo mezzo è meno denso, allora il raggio rifratto si allontana dalla normale nel punto di incidenza. Dopo esserci divisi in coppie, appoggiando la lastra su di un foglio, abbiamo tracciato il percorso del raggio in entrata e in uscita segnandone alcuni punti con delle crocette. Congiungendo la traccia del punto di incidenza con quella del punto di uscita del raggio dal vetro, abbiamo ottenuto il percorso del raggio all interno del vetro. Ogni coppia ha lavorato con un diverso angolo di incidenza. MISURE OTTENUTE gruppo OP / OQ OR / OS Coppia Coppia Coppia Coppia Coppia Conclusione: Abbiamo osservato che il raggio incidente, il raggio rifratto e la normale alla superficie di separazione dei due mezzi giacciono sullo stesso piano. Abbiamo chiamato questa, prima legge della rifrazione. Dai dati raccolti possiamo dedurre che nei limiti degli errori sperimentali (l intervallo di dispersione delle misure vale nel primo caso 0.06, e nel secondo 0.09), il valore ottenuto nel calcolo di ciascuno dei due rapporti OP /OQ e OR /OS è costante. Abbiamo chiamato tali valori "indice di rifrazione aria-vetro" e "indice di rifrazione vetro-aria". I due indici sono uno il reciproco dell altro. La relazione verificata è detta seconda legge della rifrazione. Osserviamo che l effetto della doppia rifrazione (da aria a vetro e da vetro ad aria) subita dal raggio nell attraversare la lastra a facce piane e parallele è di spostarlo lateralmente senza però cambiargli direzione. ESPERIMENTO 6 - Il prisma ottico e la dispersione della luce Materiale: un prisma ottico; una torcia elettrica; un diodo laser. Fasi operative e osservazioni: Oscuriamo la stanza e puntiamo la luce della torcia verso il prisma. Notiamo che da esso escono raggi di colori diversi (gli stessi dell arcobaleno). Ripetendo lo stesso procedimento col raggio laser dal prisma esce un raggio di luce rossa identico nel colore a quello entrato.

6 Interpretazione: Il fatto che il fascio della torcia venga scomposto nei vari colori significa che la luce bianca è formata da tali colori e ognuno di essi ha un indice di rifrazione diverso e così, passando attraverso il prisma, si separa dagli altri (questo fu provato da Newton che, facendo incidere la luce scomposta su un nuovo prisma, riottenne in uscita luce bianca). Il fatto che il raggio laser non venga scomposto significa che ciascuno dei colori ottenuti non è ulteriormente scomponibile. L arcobaleno: caratterizzazione del fenomeno Materiale utilizzato: una lavagna luminosa; alcuni lucidi riproducenti immagini fotografiche dell arcobaleno Osservazioni: Abbiamo osservato le foto di un doppio arcobaleno; un arcobaleno all alba; un arcobaleno al tramonto; un arcobaleno in una fontana. Abbiamo notato che: Il cielo sotto l arcobaleno è più chiaro rispetto alla parte di cielo che sta all esterno. Tutti gli arcobaleni hanno forma circolare. L'"equatore" degli arcobaleni può essere più alto o più basso dell'orizzonte, secondo da dove è stata presa la foto (per esempio da un aereo) e l'ora del giorno (alba, tramonto). Ci possono essere due arcobaleni contemporaneamente, non uno a fianco all altro bensì concentrici e con la sequenza dei colori invertita. Abbiamo cercato notizie su dei libri. Abbiamo imparato che: L'arcobaleno è sotteso ad un cono il cui asse è diretto verso il sole Il sole sta di fronte all'arcobaleno, le nubi stanno sopra. L'asse del cono è parallelo al suolo all alba o al tramonto, perché il sole si trova all altezza del suolo; è diretto verso l'alto quando il sole è alto; si può vedere diretto verso il basso quando si guarda l arcobaleno da un aereo. Si può misurare l angolo di apertura del cono piantando un chiodo nel muro o sul tronco di un albero, cercando di vedere contemporaneamente il chiodo e il punto più alto dell arcobaleno e misurando l angolo formato dalla linea dello sguardo e dall ombra del chiodo. Si trova che l angolo del cono è sempre di circa 42.

7 Osservazioni: l arcobaleno non è posizionato in un punto dello spazio. Se lo fosse apparirebbe di forma e diametro differenti da diversi punti di osservazione. Invece se io mi sposto l arcobaleno si sposta con me; l arcobaleno si forma per effetto della rifrazione della luce solare all interno di goccioline d acqua sospese; ogni colore corrisponde ad un angolo tra raggi del sole e direzione dello sguardo; l angolo del rosso misura poco più di 42 ; l angolo del violetto misura poco meno di 42 ; noi vediamo rosse le gocce ad un angolo di 42 + qualcosa, violette quelle ad un angolo di 42 - qualcosa, di colori intermedi le gocce ad angoli compresi tra questi due valori. ESPERIMENTO 7 - La rifrazione della luce in una goccia d acqua (A) Con questo esperimento indaghiamo il comportamento di una singola goccia simulandola in laboratorio con un fiasco di vetro riempito d acqua. Materiale utilizzato: il proiettore delle diapositive senza obiettivo; un fiasco trasparente pieno d acqua; uno schermo di cartone. Allestimento e preparazione dell esperimento: riempiamo il fiasco d acqua produciamo nel centro dello schermo un foro circolare di diametro leggermente minore di quello del fiasco poniamo il fiasco dietro lo schermo all altezza del foro produciamo il buio nella stanza accendiamo il proiettore e puntiamo il fascio di luce nel buco dello schermo Osservazione del fenomeno: Osserviamo che sullo schermo di cartone, ci appare un intero cerchio con i colori dell arcobaleno, con l interno bianco e l esterno scuro. Interpretazione del fenomeno: La luce solare, che entra nell acqua, viene rifratta e perciò scomposta nei sette colori dell arcobaleno. Il fiasco funziona come una grossa goccia. L esperimento prova che l interpretazione del fenomeno esposta nella caratterizzazione che ne abbiamo fatta è corretta. ESPERIMENTO 8 - La rifrazione della luce in una goccia d acqua (B) Materiale occorrente: un recipiente di vetro di forma cilindrica pieno d acqua; un proiettore (o altra fonte di luce bianca); un filtro rosso; un diodo laser (laser pointer); della carta gommata; un piano di cartone rigido. FASE 1 Abbiamo posto sul piano del tavolo avvicinato ad una parete dell aula il proiettore. Abbiamo incollato, con della carta gommata, il diodo laser al proiettore in modo che la luce del laser e quella del proiettore fossero allineate verticalmente; abbiamo posizionato il cilindro pieno d acqua, rialzandolo con un libro, in modo che il laser lo colpisse, abbiamo oscurato l aula e abbiamo acceso il laser. NOTA BENE: per simulare al meglio la goccia d acqua è necessario che lo spessore di vetro sia sottile e che il cilindro di vetro sia piuttosto grande. In questo caso lo spessore di vetro interposto tra l acqua e l aria funziona con buona approssimazione come una lastra a facce piane e parallele che, come abbiamo visto, fa traslare semplicemente il raggio in entrata senza variarne la direzione. La forma cilindrica del contenitore d acqua ci permette inoltre di studiare il fenomeno in un piano. Osservazione: La luce rossa emessa dal laser: 1. colpendo il vetro in parte si riflette, in parte, entrando nel cilindro, si rifrange;

8 2. il raggio rifratto colpisce la parete interna del cilindro e in parte lo attraversa, in parte viene riflesso internamente; 3. il raggio riflesso internamente esce dal cilindro subendo una nuova rifrazione e va a colpire la parete vicina al tavolo formando su di essa due punti luminosi rossi, A e B circondati da un alone rosso. I punti sono due perché avviene una doppia riflessione nel vetro, sulle superfici di separazione acqua-vetro (punto B) e vetro-aria (punto A). A è più luminoso di B. Abbiamo seguito le traiettorie dei raggi descritti intercettandole con un foglio bianco in punti diversi del loro cammino. FASE 2 Abbiamo posto il cilindro in modo che il raggio laser lo colpisse vicino al centro. Spostando poi il cilindro in modo che il raggio lo colpisse in posizioni via via più periferiche i punti A e B descritti precedentemente si spostavano da sinistra verso destra sulla parete fino a raggiungere una posizione corrispondente alla massima deviazione del raggio rifratto rispetto a quello incidente. Arrivati a questo punto, continuando a spostare il cilindro, i due punti si spostavano da destra verso sinistra ripercorrendo a ritroso parte del cammino precedente. Le foto mostrano in sequenza quanto descritto. I punti A e B si trovano nella parte sinistra delle figure. Il punto luminoso a destra corrisponde al raggio trasmesso. Nella foto tre si ha l angolo di deviazione massima. FASE 3 Riposizionando il cilindro rispetto al laser in modo da ottenere sulla parete i punti A e B nella condizione di massima deviazione, abbiamo posto il filtro rosso davanti all obiettivo del proiettore. Abbiamo acceso il proiettore mantenendo acceso anche il laser. Mentre nelle fasi precedenti abbiamo individuato il comportamento di un singolo raggio in rapporto alla sua posizione di entrata nella goccia, il fascio luminoso del proiettore mostra contemporaneamente il comportamento di infiniti raggi, ciascuno incidente ad una diversa posizione. Osservazione: La luce del proiettore, condizionata dal filtro, è rossa; essa, compiendo i percorsi studiati tramite il raggio laser, proietta sul muro a partire dal punto A verso sinistra una striscia orizzontale di luce rossa, molto intensa in corrispondenza di A e che va via via attenuandosi. A destra di A notiamo l assenza di luce (la zona illuminata più a destra nella foto è dovuta alla luce trasmessa o riflessa dalla superficie esterna del cilindro). Nella foto 2, sovraesposta, si nota la luce del laser (bianco) sovrapposta alla zona di più intensa luce rossa del proiettore. Il punto appare bianco perché l intensa luminosità ha bruciato la pellicola.

9 foto 1 foto 2 FASE 4 Togliamo il filtro rosso dal proiettore, lasciamo il cilindro nella posizione precedente e teniamo acceso anche il laser. Osservazione: La luce emessa dal proiettore è bianca. I suoi raggi, compiendo i percorsi analizzati precedentemente col laser, proiettano sulla parete un arcobaleno con il rosso in corrispondenza del punto A, e gli altri colori a sinistra del rosso. Si osserva che a sinistra del violetto la parete è illuminata da luce bianca mentre a destra del rosso c è il buio. NOTA: Anche in corrispondenza del punto B si ha la formazione di un arcobaleno, meno intenso ma con le stesse caratteristiche di quello descritto a partire dal punto A. La fotografia, purtroppo, non rende bene i colori reali nei toni del verde e del blu. FASE 5 Abbiamo intercettato la traiettoria del laser in entrata e in uscita dal cilindro con un piano di cartone rigido, apponendo cinque crocette in corrispondenza di ciascuno dei due raggi. Abbiamo unito i punti individuati prolungando le rette fino a quando non si sono incontrate. Misurando con il goniometro l angolo così individuato abbiamo trovato il valore di Interpretazione: Utilizzando il raggio laser abbiamo visto che esiste una posizione di entrata della luce in corrispondenza della quale il raggio rifratto subisce una deviazione massima rispetto alla direzione di entrata. Utilizzando il proiettore con il filtro, il fascio di luce rossa ci permette di osservare che, per un singolo colore, la maggior parte dei raggi incidenti sulla goccia vengono rifratti con una deviazione molto vicina a quella massima dando luogo a un picco di luminosità in corrispondenza di tale deviazione. Poiché l indice di rifrazione è leggermente differente per i diversi colori, ogni colore presente nel fascio di luce bianca avrà un angolo di massima deviazione leggermente diverso. Nel punto di massima deviazione di ciascun colore, predomina il colore stesso e si ha la formazione della striscia colorata corrispondente; per angoli inferiori tutti i colori sono presenti in maniera attenuata e si rimescolano dando luogo a una luce bianca. Per angoli maggiori di quello di deviazione massima del rosso si ha il buio. Con la nostra misura abbiamo provato che l angolo di deviazione massima per i vari colori varia di poco intorno ai 42.

10 ESPERIMENTO 9 - Il modello ondulatorio Materiale utilizzato: torcia elettrica a cui è applicato un cartoncino forato per rendere puntiforme la sorgente luminosa. Preparazione: Un nostro compagno si posiziona sul fondo dell aula con in mano la torcia. Ognuno di noi si dispone di fronte al fascio di luce. Esecuzione: Mettiamo due dita davanti ad un occhio in modo da far apparire la luce attraverso la fessura che le separa. Quindi chiudiamo l altro occhio e stringiamo lentamente la fessura fino a portare a zero la luce. Osservazioni: Notiamo che l immagine della luce, prima un piccolo punto, diviene assai allungata e si estende persino in una lunga linea. Osserviamo inoltre che intorno a questa nuova forma della fonte di luce, si estende una specie di alone caratterizzato da frange luminose alternate a spazi scuri paralleli ad esso. Inoltre il tutto è colorato. Interpretazione del fenomeno: Quando le dita sono molto ravvicinate, la luce che si suppone vada in linea retta si sparpaglia entro un certo angolo giungendo così nell occhio da diverse direzioni. Tutto ciò è una dimostrazione del fatto che la luce non si propaga sempre in linea retta, ed è una dimostrazione molto facilmente eseguibile. Conclusione: La luce non si propaga sempre in linea retta. Il modello geometrico non riesce a rendere ragione di tutti i fenomeni che si possono osservare. Il comportamento dimostrato in questo caso dalla luce ci ha ricordato quello relativo al suono che è in grado di aggirare gli ostacoli. Studiando il suono avevamo osservato che questo comportamento è tipico dei fenomeni ondulatori e viene definito diffrazione. In base a quanto osservato facciamo l ipotesi che la luce sia un onda. Torniamo ora ad osservare, sotto un altro punto di vista, il fenomeno dell arcobaleno. Guardando delle fotografie di arcobaleni, notiamo infatti che in alcuni casi, dopo il violetto, nella parte chiara sono presenti delle fasce luminose di colore rosa o bianco, alternate a fasce buie. Ora, immaginiamoci un piccolo fascio di luce che investe una singola goccia. I vari punti del fronte d onda che compongono il fascio, attraversando la goccia, sono costretti dal fenomeno della rifrazione a cammini differenti in relazione alla loro posizione rispetto alle quote di entrata nella goccia. Ciò modifica la forma del fronte d onda creando dei fenomeni di sovrapposizione che danno luogo ad interferenza. Le strisce colorate alternate a strisce scure all interno dell arcobaleno sono allora un fenomeno di interferenza. Questo fenomeno è visibile solo se le gocce sono monodisperse, cioè di uguale dimensione, altrimenti i fenomeni di interferenza di ogni singola goccia non si possono sommare a quelli delle altre dando luogo a un fenomeno collettivo e quindi visibile, ma si annullano gli uni con gli altri.

11 ESPERIMENTO 10 - Luci e ombre Materiale utilizzato: specchio dicroico; luce solare Fasi operative: La luce bianca che incide sullo specchio viene in parte riflessa, in parte trasmessa. La luce riflessa ci appare blu, quella trasmessa gialla. Situazioni in cui si può osservare questo fenomeno: 1. Esempi di giallo e blu in natura sono il sole e il cielo. Noi sappiamo che il sole emana luce bianca: perché allora lo vediamo giallo? E perché vediamo il cielo azzurro? In base all esperimento da noi effettuato, ci deve essere qualcosa tra noi e il sole che disperdendo la componente azzurra dello spettro solare, faccia apparire gialla la luce che ci arriva direttamente dal sole. Per effetto della diffusione delle molecole dell aria, che avviene principalmente nel blu, il colore del cielo è azzurro. La luce solare trasmessa, privata della componente azzurra, appare gialla. 2. E cosa succede al tramonto? Al tramonto i raggi solari ci raggiungono dopo aver attraversato uno strato molto più spesso di atmosfera. Il sole e le nuvole da esso illuminate appaiono rossi perché le componenti blu, verde e gialla di luce solare si sono quasi totalmente esaurite nell atmosfera. 3. Di che colore è il paesaggio in lontananza? Il paesaggio in lontananza si colora d azzurro per effetto della diffusione del blu nell aria interposta tra oggetto e osservatore.

12 4. Di che colore sono le ombre? Sulla terra, le ombre sono azzurre per effetto della diffusione della luce perché non sono illuminate da luce diretta (gialla), ma da luce diffusa (blu). Questo fenomeno si osserva chiaramente su distese innevate o su superfici chiare. Sull asfalto delle strade, l ombra appare nera per effetto della mescolanza tra i colori grigio e blu. Sulla luna le ombre sono nere perché, mancando l atmosfera, non esiste luce diffusa. 5. Perché la luna, durante le eclissi totali, appare rossa? Durante le eclissi totali, la luna è illuminata dalla luce del sole rifratta dall atmosfera terrestre. Nell attraversare l atmosfera, però, la luce solare perde tutte le sue componenti, ad esclusione di quella rossa, che illumina la luna facendola sembrare di questo colore. Parere della Commissione Giudicatrice Il lavoro presenta una valida sequenza di osservazioni e di esperimenti, pertinenti al tema del concorso e adatti al livello scolare degli alunni. Esiste un buon equilibrio tra teoria ed esperimenti, tra l'intervento dei docenti e l'attività di ragazzi e ragazze. Il percorso didattico è interessante per molti aspetti: fornisce stimoli a guardare con curiosità la realtà circostante ed è efficace per la costruzione dei concetti scientifici. Gli esperimenti proposti non richiedono una strumentazione particolarmente complicata e sono facilmente riproducibili. Il metodo sperimentale, tenuto conto dell'età dei discenti, è ben applicato.

Esecuzione: Ho indossato gli occhiali ( che funzionano come un prisma di vetro), quindi ho osservato una fonte di luce

Esecuzione: Ho indossato gli occhiali ( che funzionano come un prisma di vetro), quindi ho osservato una fonte di luce Esperimento 1: Dispersione della luce Materiali e strumenti: Occhiali speciali, luce Esecuzione: Ho indossato gli occhiali ( che funzionano come un prisma di vetro), quindi ho osservato una fonte di luce

Dettagli

OTTICA TORNA ALL'INDICE

OTTICA TORNA ALL'INDICE OTTICA TORNA ALL'INDICE La luce è energia che si propaga in linea retta da un corpo, sorgente, in tutto lo spazio ad esso circostante. Le direzioni di propagazione sono dei raggi che partono dal corpo

Dettagli

Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico

Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Parte teorica Fenomenologia di base La luce che attraversa una finestra, un foro, una fenditura,

Dettagli

28/05/2009. La luce e le sue illusioni ottiche

28/05/2009. La luce e le sue illusioni ottiche La luce e le sue illusioni ottiche Cosa si intende per raggio luminoso? Immagina di osservare ad una distanza abbastanza elevata una sorgente di luce... il fronte d onda potrà esser approssimato ad un

Dettagli

All interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI.

All interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI. Teoria del colore La teoria dei colori Gli oggetti e gli ambienti che ci circondano sono in gran parte colorati. Ciò dipende dal fatto che la luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: ad ogni

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE

PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE Fondo Sociale Europeo "Competenze per lo Sviluppo" Obiettivo C-Azione C1: Dall esperienza alla legge: la Fisica in Laboratorio Ottica geometrica Sommario 1) Cos è la luce

Dettagli

Noi vediamo gli oggetti, perché la luce emessa dalla sorgente arriva all oggetto e si diffonde in tutte le direzioni poi la luce che l oggetto

Noi vediamo gli oggetti, perché la luce emessa dalla sorgente arriva all oggetto e si diffonde in tutte le direzioni poi la luce che l oggetto Noi vediamo gli oggetti, perché la luce emessa dalla sorgente arriva all oggetto e si diffonde in tutte le direzioni poi la luce che l oggetto rimanda indietro arriva ai nostri occhi. Dipende da: SI PROPAGA

Dettagli

Come è l intensità della luce quando ti allontani dalla sorgente luminosa?

Come è l intensità della luce quando ti allontani dalla sorgente luminosa? Ciao! Ti ricordi quale era il problema allora? Riprendiamolo brevemente. La posizione reale di una stella può essere diversa da quello che ti sembra, ma quelle che vediamo più deboli sono veramente tali?

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO «DON LORENZO MILANI» DI AQUILEIA IL TEMA DEI FENOMENI OTTICI IN PROSPETTIVA VERTICALE NELLA SCUOLA PRIMARIA

ISTITUTO COMPRENSIVO «DON LORENZO MILANI» DI AQUILEIA IL TEMA DEI FENOMENI OTTICI IN PROSPETTIVA VERTICALE NELLA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO «DON LORENZO MILANI» DI AQUILEIA IL TEMA DEI FENOMENI OTTICI IN PROSPETTIVA VERTICALE NELLA SCUOLA PRIMARIA SEQUENZA CONCETTUALE AFFRONTATA 1. FORMULAZIONESCRITTADAPARTEDEIBAMBINI

Dettagli

Prof. Gian Piero Pugliese Lezioni di Fisica

Prof. Gian Piero Pugliese Lezioni di Fisica Prof. Gian Piero Pugliese Lezioni di Fisica Il miraggio Fin dai tempi più remoti, il miraggio è stato un fenomeno che ha destano nell uomo paura e al tempo stesso meraviglia, proprio perché non conosciuto

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

ATTIVITA LABORATORIALI SVOLTE CON ROSANNA PETITI novembre 2011 / gennaio 2012

ATTIVITA LABORATORIALI SVOLTE CON ROSANNA PETITI novembre 2011 / gennaio 2012 ATTIVITA LABORATORIALI SVOLTE CON ROSANNA PETITI novembre 2011 / gennaio 2012 Scuola primaria «Calvino» - Moncalieri - Laboratorio "LUCE E VISIONE" con Rosanna Petiti 1 1^ incontro Scoprire quali sono

Dettagli

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio

Dettagli

Laboratorio di Fisica 3 Ottica 2. Studenti: Buoni - Giambastiani - Leidi Gruppo: G09

Laboratorio di Fisica 3 Ottica 2. Studenti: Buoni - Giambastiani - Leidi Gruppo: G09 Laboratorio di Fisica 3 Ottica 2 Studenti: Buoni - Giambastiani - Leidi Gruppo: G09 24 febbraio 2015 1 Lunghezza d onda di un laser He-Ne 1.1 Scopo dell esperienza Lo scopo dell esperienza è quello di

Dettagli

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio

Dettagli

Che cos è la luce? (Luce, colori, visioni.quale sarà mai il loro segreto?) Prof. Gianluca Todisco

Che cos è la luce? (Luce, colori, visioni.quale sarà mai il loro segreto?) Prof. Gianluca Todisco Che cos è la luce? (Luce, colori, visioni.quale sarà mai il loro segreto?) 1 LA LUCE NELLA STORIA Nell antica Grecia c era chi (i pitagorici) pensavano che ci fossero dei fili sottili che partono dagli

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Teoria corpuscolare (Newton) Teoria ondulatoria: proposta già al tempo di Newton, ma scartata perchè

Dettagli

E LUCE FU PROGETTO DI SCIENZE SULLA LUCE

E LUCE FU PROGETTO DI SCIENZE SULLA LUCE E LUCE FU PROGETTO DI SCIENZE SULLA LUCE Gruppo : DOCENTI DI CLASSE TERZA Ordine di Scuola: PRIMARIA Istituti coinvolti: ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRESCORE CREMASCO Classi/anni: CLASSI TERZE /ANNI NOVE Competenze:

Dettagli

Piano Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica: Diffrazione ed Interferenza parte I Incontro 3 27/4/2011

Piano Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica: Diffrazione ed Interferenza parte I Incontro 3 27/4/2011 Piano Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica: Diffrazione ed Interferenza parte I Incontro 3 27/4/2011 Parzialmente tratto dalle presentazioni della prof.ssa Ianniello Fabio Sciarrino Dipartimento di

Dettagli

I COLORI DEL CIELO: COME SI FORMANO LE IMMAGINI ASTRONOMICHE

I COLORI DEL CIELO: COME SI FORMANO LE IMMAGINI ASTRONOMICHE I COLORI DEL CIELO: COME SI FORMANO LE IMMAGINI ASTRONOMICHE Nell ultima notte di osservazione abbiamo visto bellissime immagini della Galassia, delle sue stelle e delle nubi di gas che la compongono.

Dettagli

Colori e Arcobaleno. La composizione della luce

Colori e Arcobaleno. La composizione della luce Colori e Arcobaleno Noi vediamo grazie alla luce, ma che cosa sono tutti i colori che ci circondano? La luce del Sole è proprio bianca come la vediamo? Come si forma l arcobaleno? Perché il cielo è azzurro?

Dettagli

LA LUCE, I COLORI, LA VISIONE

LA LUCE, I COLORI, LA VISIONE LA LUCE, I COLORI, LA VISIONE Si è elaborato un percorso sia per la scuola primaria sia per la scuola secondaria di primo grado. I moduli sono indipendenti gli uni dagli altri ma sono presentati secondo

Dettagli

Laboratorio per il corso Scienza dei Materiali II

Laboratorio per il corso Scienza dei Materiali II UNIVERSITÀ DI CAMERINO Corso di Laurea Triennale in Fisica Indirizzo Tecnologie per l Innovazione Laboratorio per il corso Scienza dei Materiali II a.a. 2009-2010 Docente: E-mail: Euro Sampaolesi eurosampaoesi@alice.it

Dettagli

Relazione di Fisica. IV E a.s. 2011/2012. Badioli Federico, Ciprianetti Sofia, Pasqualini Roberto.

Relazione di Fisica. IV E a.s. 2011/2012. Badioli Federico, Ciprianetti Sofia, Pasqualini Roberto. Relazione di Fisica IV E a.s. 2011/2012 Badioli Federico, Ciprianetti Sofia, Pasqualini Roberto. Scopo: Misurare la lunghezza d onda (λ) di un laser HeNe attraverso un reticolo di diffrazione. Materiale

Dettagli

Ciao!! Un cielo stellato così come lo puoi vedere con i tuoi occhi. Il cielo visto da un potente telescopio molto lontano dalle città

Ciao!! Un cielo stellato così come lo puoi vedere con i tuoi occhi. Il cielo visto da un potente telescopio molto lontano dalle città 1 Ciao!! Quando guardi il cielo ogni volta che si fa buio, se è sereno, vedi tanti piccoli punti luminosi distribuiti nel cielo notturno: le stelle. Oggi si apre l immaginario Osservatorio per guardare...

Dettagli

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini)

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) 1) Che cos è? Lo spessivetro è uno strumento (brevettato dalla ditta Saint Gobain) dal funzionamento piuttosto semplice che permette di misurare lo spessore

Dettagli

PERCORSO DIDATTICO DI OTTICA GEOMETRICA

PERCORSO DIDATTICO DI OTTICA GEOMETRICA PERCORSO DIDATTICO DI OTTICA GEOMETRICA Tipo di scuola e classe: Liceo Scientifico, classe II Nodi concettuali: riflessione della luce; rifrazione della luce, riflessione totale, rifrazione attraverso

Dettagli

DIFFRAZIONE, INTERFERENZA E POLARIZZAZIONE DELLA LUCE

DIFFRAZIONE, INTERFERENZA E POLARIZZAZIONE DELLA LUCE DIFFRAZIONE, INTERFERENZA E POLARIZZAZIONE DELLA LUCE Introduzione Il modello geometrico della luce, vale a dire il modello di raggio che si propaga in linea retta, permette di descrivere un ampia gamma

Dettagli

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Capittol lo 2 Visualizzazione 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Nel primo capitolo sono state analizzate le diverse componenti della finestra di Word 2000: barra del titolo, barra dei menu,

Dettagli

Giorgio Maria Di Nunzio

Giorgio Maria Di Nunzio Università degli Studi di Padova Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell Antichità Fondamenti di Informatica A.A. 2012/2013 Giorgio Maria Di Nunzio Immagini Digitali Ä Dispense aggiuntive

Dettagli

Radiazione elettromagnetica

Radiazione elettromagnetica Radiazione elettromagnetica Un onda e.m. e un onda trasversa cioe si propaga in direzione ortogonale alle perturbazioni ( campo elettrico e magnetico) che l hanno generata. Nel vuoto la velocita di propagazione

Dettagli

Dai colori alle stelle: un excursus tra Fisica e Ottica

Dai colori alle stelle: un excursus tra Fisica e Ottica Dai colori alle stelle: un excursus tra Fisica e Ottica Martina Giordani Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali Corso di Laurea in Ottica e Optometria Federica Ricci Facoltà di Scienze matematiche,

Dettagli

4 La Polarizzazione della Luce

4 La Polarizzazione della Luce 4 La Polarizzazione della Luce Per comprendere il fenomeno della polarizzazione è necessario tenere conto del fatto che il campo elettromagnetico, la cui variazione nel tempo e nello spazio provoca le

Dettagli

Fare scienza con il computer OTTICA - RIFRAZIONE IN MEZZI NON OMOGENEI. Giorgio Pastore (pastore@ts.infn.it) Maria Peressi (peressi@ts.infn.

Fare scienza con il computer OTTICA - RIFRAZIONE IN MEZZI NON OMOGENEI. Giorgio Pastore (pastore@ts.infn.it) Maria Peressi (peressi@ts.infn. Fare scienza con il computer OTTCA - RFRAZONE N MEZZ NON OMOGENE Giorgio Pastore (pastore@ts.infn.it) Maria Peressi (peressi@ts.infn.it) Universita degli Studi di Trieste Laboratorio nformatico Poropat

Dettagli

Luce, visione, colore

Luce, visione, colore Dipartimento di scienze umane per la Formazione Corso di Laurea in Scienze dell educazione E. Giordano Luce, visione, colore Corso di Osservazioni scientifiche di base lezione di ambito fisico Siti di

Dettagli

ESPERIENZA 5 OTTICA FISICA INTERFERENZA E DIFFRAZIONE

ESPERIENZA 5 OTTICA FISICA INTERFERENZA E DIFFRAZIONE ESPERIENZA 5 OTTICA FISICA INTERFERENZA E DIFFRAZIONE Lo scopo di quest esperimento è osservare la natura ondulatoria della luce, nei fenomeni della diffrazione e dell interferenza propri delle onde. In

Dettagli

LA MACCHINA FOTOGRAFICA

LA MACCHINA FOTOGRAFICA D LA MACCHINA FOTOGRAFICA Parti essenziali Per poter usare la macchina fotografica, è bene vedere quali sono le sue parti essenziali e capire le loro principali funzioni. a) OBIETTIVO: è quella lente,

Dettagli

Ottica fisiologica (2): sistemi ottici

Ottica fisiologica (2): sistemi ottici Ottica fisiologica (2): sistemi ottici Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it http://boccignone.di.unimi.it/pmp_2014.html

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo

Dettagli

2.1 CAPITOLO 2 I RAGGI E LE LORO PROPRIETÀ

2.1 CAPITOLO 2 I RAGGI E LE LORO PROPRIETÀ 2.1 CAPITOLO 2 I RAGGI E LE LORO PROPRIETÀ 2.2 Riflettendo sulla sensazione di calore che proviamo quando siamo esposti ad un intensa sorgente luminosa, ad esempio il Sole, è naturale pensare alla luce

Dettagli

Traduzioni & Corsi di Lingue Udine. Via Cussignacco 27/4. P. IVA: 02159420302 tel/fax: 0432-229621 scuola@jmi.it

Traduzioni & Corsi di Lingue Udine. Via Cussignacco 27/4. P. IVA: 02159420302 tel/fax: 0432-229621 scuola@jmi.it APPUNTI PRIMO INCONTRO Sono passati quasi duecento anni dall invenzione dei primi strumenti in grado di registrare immagini ma si può dire che la fotocamera è costituita dagli stessi elementi basilari

Dettagli

Olografia. Marcella Giulia Lorenzi

Olografia. Marcella Giulia Lorenzi Olografia Marcella Giulia Lorenzi 2 Che cos è l olografia L olografia è un modo per creare immagini tridimensionali, chiamate ologrammi, usando i raggi laser. Fu inventata da Dennis Gabor, che nel 1971

Dettagli

La prof.ssa SANDRA VANNINI svolge da diversi anni. questo percorso didattico sulle ARITMETICHE FINITE.

La prof.ssa SANDRA VANNINI svolge da diversi anni. questo percorso didattico sulle ARITMETICHE FINITE. La prof.ssa SANDRA VANNINI svolge da diversi anni questo percorso didattico sulle ARITMETICHE FINITE. La documentazione qui riportata è ricavata dalla trascrizione dei lucidi che vengono prodotti dall

Dettagli

ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO

ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO Domenica dieci febbraio siamo andati al laboratorio di fisica della nostra scuola per fare accoglienza ai ragazzi di terza media. Questa accoglienza consisteva nell illustrare

Dettagli

Appunti sul galleggiamento

Appunti sul galleggiamento Appunti sul galleggiamento Prof.sa Enrica Giordano Corso di Didattica della fisica 1B a.a. 2006/7 Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti, non diffondere senza l autorizzazione della professoressa

Dettagli

La lente singola rimane ancora in uso nelle macchine più economiche e, entro certi limiti, dà dei risultati accettabili.

La lente singola rimane ancora in uso nelle macchine più economiche e, entro certi limiti, dà dei risultati accettabili. O.Welles usa in "Quarto potere" in modo magistrale la Profondità di Campo, in questo modo evita gli stacchi e un oggetto inquadrato riesce a mettere a ''fuoco'' anche ciò che c'è dietro - stesso uso magistrale

Dettagli

La candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante

La candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante Esperimenti sulla crescita delle piante unità didattica 1 La candela accesa Durata 60 minuti Materiali per ciascun gruppo - 1 candela - 1 vaso di vetro - 1 cronometro - 1 cannuccia - fiammiferi - 1 pezzo

Dettagli

Luce e colore A cura di Ornella Pantano e Enrica Giordano

Luce e colore A cura di Ornella Pantano e Enrica Giordano Cosa serve per vedere Didattica della Fisica A.A. 2009/10 Luce e colore A cura di Ornella Pantano e Enrica Giordano Per poter vedere un oggetto è necessario che un fascio di luce emesso da una sorgente

Dettagli

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Firenze, 5 maggio 2013 Scuola Città Pestalozzi 8 SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE Classe prima e seconda Paola Bertini, Antonio

Dettagli

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Lezione 1: Cosa significa confrontare due lunghezze? Attività n 1 DOMANDA N 1 : Nel vostro gruppo qual è la matita più lunga? DOMANDA N

Dettagli

Specchio parabolico: MIRASCOPE. a cura di Pietro Pozzoli

Specchio parabolico: MIRASCOPE. a cura di Pietro Pozzoli Specchio parabolico: MIRASCOPE Proprietà coinvolte: Rifrazione dei raggi partenti dal fuoco lungo rette parallele all asse Focalizzazione dei raggi paralleli all asse sul fuoco PUNTO DI VISTA FISICO: Quali

Dettagli

SULLE ORME DI GALILEO LA LUCE DELLA LUNA

SULLE ORME DI GALILEO LA LUCE DELLA LUNA SULLE ORME DI GALILEO LA LUCE DELLA LUNA L ottica nei Massimi Sistemi Nella prima giornata del Dialogo sui massimi sistemi c è una lunga discussione dedicata al confronto tra l aspetto apparente della

Dettagli

Scuola/Classe Cognome Nome Data

Scuola/Classe Cognome Nome Data Università di Udine Unità di Ricerca in Didattica della Fisica Scuola/Classe Cognome Nome Data Scheda PotRot Mezzi otticamente attivi Attività A. Riconoscere i mezzi otticamente attivi. Si dispone un puntatore

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3. LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico

Dettagli

Unità Didattica 3 ESERCITAZIONE IL PLASTICO. Unità Didattica 1 CURVE DI LIVELLO. Unità Didattica 2 PROFILO ALTIMETRICO

Unità Didattica 3 ESERCITAZIONE IL PLASTICO. Unità Didattica 1 CURVE DI LIVELLO. Unità Didattica 2 PROFILO ALTIMETRICO ARGOMENTO INTERDISCIPLINARE: TECNOLOGIA-SCIENZE-GEOGRAFIA Unità Didattica 1 CURVE DI LIVELLO Unità Didattica 2 PROFILO ALTIMETRICO................................. Unità Didattica 3 ESERCITAZIONE IL PLASTICO

Dettagli

Prove associate al percorso INVESTIGAZIONI SUL MODELLO PARTICELLARE

Prove associate al percorso INVESTIGAZIONI SUL MODELLO PARTICELLARE Titolo: Prove associate al percorso INVESTIGAZIONI SUL MODELLO PARTICELLARE Autore: Elisabetta Caroti Percorsi didattici associati: 1. Investigazioni sul modello particellare AVVERTENZA: Le domande che

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il Lezione 5:10 Marzo 2003 SPAZIO E GEOMETRIA VERBALE (a cura di Elisabetta Contardo e Elisabetta Pronsati) Esercitazione su F5.1 P: sarebbe ottimale a livello di scuola dell obbligo, fornire dei concetti

Dettagli

LINEE, SPAZI E FIGURE GEOMETRICHE, UN PERCORSO ATTRAVERSO L ARTE

LINEE, SPAZI E FIGURE GEOMETRICHE, UN PERCORSO ATTRAVERSO L ARTE LINEE, SPAZI E FIGURE GEOMETRICHE, UN PERCORSO ATTRAVERSO L ARTE Per cominciare Prepariamo una serie di pannelli, con fogli di carta da pacco, sui quali raccogliere le esperienze e le osservazioni: un

Dettagli

Lenti, Cannocchiali e Telescopi

Lenti, Cannocchiali e Telescopi tradizione e rivoluzione nell insegnamento delle scienze Istruzioni dettagliate per gli esperimenti mostrati nel video Lenti, Cannocchiali e Telescopi prodotto da Reinventore con il contributo del MIUR

Dettagli

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze Misure di base su una carta Calcoli di distanze Per calcolare la distanza tra due punti su una carta disegnata si opera nel modo seguente: 1. Occorre identificare la scala della carta o ricorrendo alle

Dettagli

S- magari si potrebbe dire la prima riga, la seconda riga UNITÀ DIDATTICA: TESTO POETICO. Obiettivi

S- magari si potrebbe dire la prima riga, la seconda riga UNITÀ DIDATTICA: TESTO POETICO. Obiettivi UNITÀ DIDATTICA: TESTO POETICO Obiettivi - Confrontare due testi poetici - Trovare le differenze e le somiglianze - Osservare le differenze e coglierne le caratteristiche. ATTIVITÀ L argomento presentato

Dettagli

GIOCHI PERCETTIVI E SEMINA IN CLASSE

GIOCHI PERCETTIVI E SEMINA IN CLASSE SCHEDA N 2 GIOCHI PERCETTIVI E SEMINA IN CLASSE Le attività finora illustrate, senza dubbio, avranno condotto i bambini ad usare un lessico adeguato per definire le caratteristiche dei semi. L insegnante

Dettagli

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA Qui sotto avete una griglia, che rappresenta una normale quadrettatura, come quella dei quaderni a quadretti; nelle attività che seguono dovrete immaginare

Dettagli

Dal tridimensionale al bidimensionale

Dal tridimensionale al bidimensionale PRIMARIA OGGI: COMPLESSITÀ E PROFESSIONALITÀ DOCENTE Firenze, 13-14settembre 2013 Dal tridimensionale al bidimensionale Elena Scubla I Circolo Didattico Sesto Fiorentino INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO

Dettagli

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la

Dettagli

Sommario Ottica geometrica... 2 Principio di Huygens-Fresnel... 4 Oggetto e immagine... 6 Immagine reale... 7 Immagine virtuale...

Sommario Ottica geometrica... 2 Principio di Huygens-Fresnel... 4 Oggetto e immagine... 6 Immagine reale... 7 Immagine virtuale... IMMAGINI Sommario Ottica geometrica... 2 Principio di Huygens-Fresnel... 4 Oggetto e immagine... 6 Immagine reale... 7 Immagine virtuale... 9 Immagini - 1/11 Ottica geometrica È la branca dell ottica che

Dettagli

Interferenza e diffrazione

Interferenza e diffrazione Interferenza e diffrazione La radiazione elettromagnetica proveniente da diverse sorgenti si sovrappongono in ogni punto combinando l intensita INTERFERENZA Quando la radiazione elettromagnetica passa

Dettagli

COM È FATTA UNA MERIDIANA

COM È FATTA UNA MERIDIANA COM È FATTA UNA MERIDIANA L orologio solare a cui noi comunemente diamo il nome di meridiana, in realtà dovrebbe essere chiamato quadrante; infatti è così che si definisce il piano su cui si disegnano

Dettagli

FIGURE DI DIFFRAZIONE. SCOPO DELL ESPERIMENTO: Analisi della figura di diffrazione della radiazione luminosa prodotta da una fenditura.

FIGURE DI DIFFRAZIONE. SCOPO DELL ESPERIMENTO: Analisi della figura di diffrazione della radiazione luminosa prodotta da una fenditura. Piano lauree scientifiche Fisica-Università del Salento Liceo Aristosseno Taranto a.s. 2014/2015 Alunni: Tuzio Antonio (4H), Leggieri Simone (4H), Potente Gabriele (4E), D Elia Domenico (4E) FIGURE DI

Dettagli

Hoot: confesso: ero da poco iscritto al forum e ancora non sapevo chi fosse. Eppure dalla foto

Hoot: confesso: ero da poco iscritto al forum e ancora non sapevo chi fosse. Eppure dalla foto Palme Progettista: Euro (si, magari ) Manovale: Hoot (ma che manovale!!!!) Hoot: confesso: ero da poco iscritto al forum e ancora non sapevo chi fosse. Eppure dalla foto Euro: SEI UN DELINQUENTE Nico!!!!!

Dettagli

PICCOLI EINSTEIN. Il liceo Einstein apre le porte dei propri laboratori per le classi delle scuole medie

PICCOLI EINSTEIN. Il liceo Einstein apre le porte dei propri laboratori per le classi delle scuole medie PICCOLI EINSTEIN Il liceo Einstein apre le porte dei propri laboratori per le classi delle scuole medie DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Il liceo scientifico Einstein, sito in via Pacini 28, propone alle singole

Dettagli

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE PROFILO TOPOGRAFICO Il profilo topografico, detto anche profilo altimetrico, è l intersezione di un piano verticale con la superficie topografica. Si tratta quindi di

Dettagli

1 Introduzione 1. Ottica Geometrica

1 Introduzione 1. Ottica Geometrica 1 Introduzione 1 1 Introduzione Ottica Geometrica 1.1 Estratto Lo scopo di questa esperienza è quello di apprendere come la luce interagisce con elementi ottici quali le lenti, e come, in sequito alla

Dettagli

ACCOCCOLIAMOCI. Settore. Tema HOME. Classi PREMESSA. Autori OBIETTIVI MATERIALE SVOLGIMENTO OSSERVAZIONI E SUGGERIMENTI BIBLIOGRAFIA

ACCOCCOLIAMOCI. Settore. Tema HOME. Classi PREMESSA. Autori OBIETTIVI MATERIALE SVOLGIMENTO OSSERVAZIONI E SUGGERIMENTI BIBLIOGRAFIA Settore HOME PREMESSA Attività creative Geometria Studio d ambiente Tema Realizzazione di un cuscino ispirato alle opere di Mondrian Classi Quarta elementare Autori Elena Moretti ACCOCCOLIAMOCI OSSERVAZIONI

Dettagli

Gli strumenti della geografia

Gli strumenti della geografia Gli strumenti della geografia La geografia studia lo spazio, cioè i tanti tipi di luoghi e di ambienti che si trovano sulla Terra. La geografia descrive lo spazio e ci spiega anche come è fatto, come vivono

Dettagli

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE Lavorando a circa cinquanta chilometri da dove vivo, la borsa risulta per me è essere uno strumento di sopravvivenza! Dentro di essa deve trovare spazio tutto ciò che ipoteticamente

Dettagli

Statistica e biometria. D. Bertacchi. Variabili aleatorie. V.a. discrete e continue. La densità di una v.a. discreta. Esempi.

Statistica e biometria. D. Bertacchi. Variabili aleatorie. V.a. discrete e continue. La densità di una v.a. discreta. Esempi. Iniziamo con definizione (capiremo fra poco la sua utilità): DEFINIZIONE DI VARIABILE ALEATORIA Una variabile aleatoria (in breve v.a.) X è funzione che ha come dominio Ω e come codominio R. In formule:

Dettagli

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012 LA COMBUSTIONE Proposta didattica per la classe terza Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano Anno scolastico 2011-2012 IL FUOCO IO SO CHE Iniziamo il percorso con una conversazione: parliamo

Dettagli

Dimostrare alla Scuola media: dal perché al rigore spontaneamente

Dimostrare alla Scuola media: dal perché al rigore spontaneamente (Maria Cantoni, gennaio 2013). Un lavoro che viene da lontano e che continua oggi. Dimostrare alla Scuola media: dal perché al rigore spontaneamente Costruzione dei triangoli in prima media. Prima dei

Dettagli

Quanta scienza in. una siringa?

Quanta scienza in. una siringa? S.M.S Puecher Colombo Via G. Pizzigoni n 9 20156 Milano Tel. 0239215302 e-mail: colomboscuola@tiscali.it Quanta scienza in. una siringa? Classe: 3^A (sede Colombo) Anno scolastico: 2002/2003 Insegnante:

Dettagli

1.Visione_01 Ottica geometrica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona

1.Visione_01 Ottica geometrica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona 1.Visione_01 Ottica geometrica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Principi di refrazione delle lenti, indice di refrazione

Dettagli

CONOSCERE LA LUCE. Propagazione nello spazio di un onda elettromagnetica.

CONOSCERE LA LUCE. Propagazione nello spazio di un onda elettromagnetica. FOTODIDATTICA CONOSCERE LA LUCE Le caratteristiche fisiche, l analisi dei fenomeni luminosi, la temperatura di colore. Iniziamo in questo fascicolo una nuova serie di articoli che riteniamo possano essere

Dettagli

PRIMO APPROCCIO ALLA STATISTICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA

PRIMO APPROCCIO ALLA STATISTICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA PRIMO APPROCCIO ALLA STATISTICA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA Scuola dell infanzia Don Lorenzo Milani Sezioni 3-4-5 anni IC Barberino di M.llo Insegnanti: Annalisa Dell anno Barbara Scarpelli Anna M. Brunetto

Dettagli

Costruire una Pinhole

Costruire una Pinhole Costruire una Pinhole Worksohp sulla fotografia pinhole a cura del Workshop Cos è una pinhole, o foro stenopeico Struttura di una pinhole camera Come si realizza una semplice pinhole Alcuni esempi Informazioni

Dettagli

Tutte le interrogazioni possono essere condotte su qualsiasi campo della banca dati (ad esempio, Forma, Frequenza, Lunghezza, ecc...).

Tutte le interrogazioni possono essere condotte su qualsiasi campo della banca dati (ad esempio, Forma, Frequenza, Lunghezza, ecc...). ESEMPIO DI QUERY SUL FILE Formario_minuscolo Tutte le interrogazioni possono essere condotte su qualsiasi campo della banca dati (ad esempio, Forma, Frequenza, Lunghezza, ecc...). Durante l interrogazione,

Dettagli

G iochi con le carte 1

G iochi con le carte 1 Giochi con le carte 1 PREPARAZIONE E DESCRIZIONE DELLE CARTE L insegnante prepara su fogli A3 e distribuisce agli allievi le fotocopie dei tre diversi tipi di carte. Invita poi ciascun allievo a piegare

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Sistema di diagnosi CAR TEST

Sistema di diagnosi CAR TEST Data: 30/09/09 1 di 7 Sistema di diagnosi CAR TEST Il sistema di diagnosi CAR TEST venne convenientemente utilizzato per: - verificare che la scocca di un veicolo sia dimensionalmente conforme ai disegni

Dettagli

Altezza del sole sull orizzonte nel corso dell anno

Altezza del sole sull orizzonte nel corso dell anno Lucia Corbo e Nicola Scarpel Altezza del sole sull orizzonte nel corso dell anno 2 SD ALTEZZA DEL SOLE E LATITUDINE Per il moto di Rivoluzione che la Terra compie in un anno intorno al Sole, ad un osservatore

Dettagli

6. La Terra. Sì, la terra è la tua casa. Ma che cos è la terra? Vediamo di scoprire qualcosa sul posto dove vivi.

6. La Terra. Sì, la terra è la tua casa. Ma che cos è la terra? Vediamo di scoprire qualcosa sul posto dove vivi. 6. La Terra Dove vivi? Dirai che questa è una domanda facile. Vivo in una casa, in una certa via, di una certa città. O forse dirai: La mia casa è in campagna. Ma dove vivi? Dove sono la tua casa, la tua

Dettagli

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela La combustione Percorso didattico realizzato dalla classe II D Istituto d Istruzione secondaria di I grado S Francesco d Assisi Francavilla Fontana (Br) Docente: prof.ssa Lobello Carmela Perché la combustione?

Dettagli

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Ins: nel laboratorio del Libro avevamo detto che qui, nel laboratorio multimediale, avremmo cercato qualcosa

Dettagli

Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda

Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda Il sistema, realizzato su un Mobilvetta Bussola, può essere utilizzato anche su altri mezzi che hanno la mansarda configurata

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 Finalità: Sistematizzare concetti e definizioni. Verificare l apprendimento. Metodo: Lettura delle OSSERVAZIONI e risoluzione della scheda di verifica delle conoscenze

Dettagli

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che

Dettagli

! ISO/ASA 25 50 100 200 400 800 1600 3200

! ISO/ASA 25 50 100 200 400 800 1600 3200 Rolleiflex T (Type 1)" Capire l esposizione Una breve guida di Massimiliano Marradi mmarradi.it Prima di tutto occorre scegliere il modo in cui valutare l esposizione. Se valutativa, quindi a vista, useremo

Dettagli

Obiettivi. Scoprire alcune proprietà delle ombre Conoscere le condizioni necessarie affinché si possa creare l ombra;

Obiettivi. Scoprire alcune proprietà delle ombre Conoscere le condizioni necessarie affinché si possa creare l ombra; Laboratorio didattico scientifico Ombre Classe 1 B Plesso Fonte Grande Direzione Didattica 1 Circolo Ins. Olivieri Lorenza Obiettivo formativo Sviluppare capacità di: osservazione, porre domande e sollecitare

Dettagli