AIFI Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AIFI Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital"

Transcript

1 OSSERVAZIONI SUL PROGETTO DESTINAZIONE ITALIA AVVIATO DAL GOVERNO LETTA IN DATA 19 SETTEMBRE novembre 2013

2 Ringraziando per l opportunità di confronto offerta, desideriamo, in primo luogo, esprimere il nostro apprezzamento per le importanti misure tese all attrazione di capitali nel Paese, nonché al rilancio di una politica industriale volta al futuro contenute nel documento. Nello specifico, alcune delle proposte avanzate ci sembrano significative per il settore che AIFI rappresenta. Si sottopongono all attenzione alcune considerazioni in merito. Misura 18 Non solo banche, ampliare le fonti di finanziamento per le PMI Si prevede di completare gli interventi di liberalizzazione, estendendo al maggior numero possibile di PMI la possibilità di rivolgersi al mercato dei capitali emettendo obbligazioni che possano intercettare l interesse degli investitori, anche esteri, attraverso l aggregazione in portafogli e la valorizzazione dello strumento del fondo di crediti. Come già riportato da AIFI in occasione dell audizione del Presidente Cipolletta, svoltasi lo scorso 9 luglio presso la Camera dei Deputati nell ambito dell indagine sugli strumenti fiscali e finanziari a sostegno della crescita, appare opportuno supportare il fabbisogno finanziario delle imprese con strumenti alternativi, soprattutto in un momento così delicato per lo sviluppo competitivo del nostro sistema imprenditoriale. Ciò quantomeno per liberare le banche dalla necessità di fungere da perno di finanziamento per il medio termine. AIFI ha osservato l evoluzione dei fondi di private debt sin dalle prime opportunità legislative concesse con il Decreto Sviluppo. Sono molte, infatti, le iniziative che stanno nascendo in seno ad operatori che AIFI associa, a conferma del legame tra private equity e private debt: due leve che, seppur diverse, sono complementari tra loro, nonché accomunate dall obiettivo di sviluppo delle imprese. L attenzione della politica deve andare, dunque, verso capitali pazienti che, solo se articolati e modulati nelle diverse forme tecniche, possono fornire un offerta concreta e realmente complementare a quella creditizia. Tutto ciò tenuto conto che molti sono gli strumenti che stanno nascendo sul mercato con proprie tecnicalità: fondi di private debt, fondi di minibond, credit funds. Per incentivare la nascita di fondi dedicati ai nuovi strumenti finanziari si dovrebbe accrescere la diffusione delle obbligazioni, nonché delle quote di fondi che investono prevalentemente in tali strumenti nei portafogli degli investitori istituzionali (in primo luogo i fondi pensione), rendendoli compatibili con le loro previsioni. 2

3 Al fine di agevolare il flusso di raccolta dei capitali degli investitori istituzionali domestici verso i fondi di private debt, si suggerisce sia di rimuovere i principali ostacoli all investimento, sia di introdurre incentivi fiscali per gli investitori in questi fondi. Dal primo punto di vista, si dovrebbe, nell ambito della revisione del DM 703/96, che attualmente disciplina i limiti agli investimenti dei fondi pensione, prevedere esplicitamente l investimento in fondi di private debt. Utile sarebbe anche un intervento di accompagnamento da parte di Covip per rendere gli statuti dei fondi pensione maggiormente flessibili all investimento in fondi di private debt, dal momento che le modifiche statutarie si prevedono solitamente ai sensi di legge o su richiesta di Covip. Interessante potrebbe anche essere l introduzione di forme di garanzia per tutelare, attraverso meccanismi di down side protection, il fondo pensione dal rischio di perdite legato all investimento in fondi specializzati in questi strumenti. Si tenga presente che, attualmente, la garanzia del Fondo Centrale non può essere attivata per le SGR che gestiscono fondi di private debt. Per creare una massa critica di risorse utile a fare decollare il mercato dei fondi di private debt, un ruolo essenziale potrebbe essere svolto da un soggetto istituzionale di riferimento in qualità di anchor investor. Il valore segnaletico di tale sottoscrizione potrebbe così attrarre altri investitori domestici e gli investitori internazionali. Dal punto di vista degli incentivi fiscali agli investitori in fondi di private debt, si propone di: disapplicare la ritenuta d acconto (pari al 20%) sui proventi corrisposti dai fondi mobiliari chiusi agli investitori qualificati, realizzando l obiettivo di rendere fiscalmente neutro l intervento dei fondi. Tale disapplicazione potrebbe essere estesa anche ad eventuali dividendi ed altre fattispecie di redditi richiamate dall art. 44 TUIR; eliminare l obbligo di quotazione dei titoli, ove questi siano acquisiti da un fondo mobiliare chiuso, quale pre-requisito per l esenzione dalla ritenuta fiscale del 20% prevista a favore dei sottoscrittori. Per promuovere la diffusione di questi strumenti presso la platea delle imprese potenziali beneficiarie, si propongono inoltre alcune modifiche del regime fiscale utili ad aumentarne l appetibilità, quali: la totale deducibilità degli interessi passivi in capo all emittente, con eliminazione delle attuali restrizioni di cui all art. 61 TUIR, anche in caso di obbligazioni convertibili (rispetto all attuale limite del 30% dell EBITDA); l equiparazione degli strumenti di debito erogati dai fondi mobiliari chiusi, le cui emissioni prevedano la possibilità di conversione in strumenti di equity, agli apporti dei soci in denaro. Ciò consentirebbe alle imprese finanziate il beneficio fiscale dell ACE. 3

4 Saremo lieti di poter collaborare nel declinare tali aspetti attraverso la partecipazione a Tavoli di lavoro ministeriali, a cui fin d ora ci candidiamo, sulla base dell esperienza in questi anni maturata nell ambito di strumenti finanziari innovativi. Misura 19 Rivitalizzare il mercato azionario Si prevede di: introdurre incentivi fiscali all investimento in azioni o quote di PMI quotate o quotande e/o in veicoli specializzati nell investimento azionario in PMI quotate, per rendere attrattivo l investimento in azioni di Small Caps italiane. Si tratta di una misura sulla falsariga di quanto già immaginato per le startup innovative, nel rispetto della disciplina europea sugli aiuti di Stato; definire un sistema di regole graduato che, contemplando minori adempimenti quali/quantitativi per emittenti neo-quotati o di minori dimensioni, stimoli l accesso e favorisca la permanenza sul mercato (in particolare da parte delle PMI); annullare l imposta sulle plusvalenze per investitori che investono in Small Caps e che mantengono tali investimenti per un periodo di almeno 3/5 anni. Tale incentivo contribuirebbe a diffondere una cultura dell investimento azionario di medio-lungo periodo; introdurre una super ACE per le società che si quotano tramite aumento di capitale. Si tratta del medesimo principio dell ACE attuale, con un beneficio aumentato a fronte dei costi effettivi e di trasparenza che una società affronta a seguito di una quotazione; agevolare la costituzione di SPAC (Special Purpose Acquisition Companies) per dare a un maggior numero di imprese accesso indiretto alla quotazione. Le misure individuate ben si sposano con il lavoro svolto nell ambito dei Tavoli di confronto istituiti da Consob tra i firmatari del Memorandum d intenti, tra cui anche AIFI. In tale contesto si è altresì elaborata una risposta al progetto Destinazione Italia a cui si rimanda che descrive proposte operative nelle seguenti aree: razionalizzazione degli adempimenti previsti dalla normativa nazionale; promozione di un Fondo di Fondi specializzato in small caps; interventi di incentivi fiscali a supporto del mercato di Borsa. 4

5 Accanto al tema della riduzione degli oneri derivanti dalla quotazione, nel documento si evidenziano misure operative relative alla struttura del capitale ed alla contendibilità del controllo. L Associazione ritiene utile, alla luce delle comparabili esperienze internazionali, consentire l adozione di categorie di azioni con diritti di voto differenziati, attraverso l abrogazione del cosiddetto divieto di azioni a voto plurimo. Inoltre, nell ambito delle diciassette misure presentate nei Tavoli di confronto di Consob, che si concentrano prevalentemente sugli incentivi a favore di investitori istituzionali operativi nell ambito dell attività di investimento in titoli di società quotate o in fase di IPO, si apprezza la considerazione che, nella catena di valore, un ruolo importante è svolto anche dai cosiddetti equity investor. Tale categoria comprende tutti i soggetti, tra cui anche i fondi di private equity, che agiscono a monte del processo nell intento di svolgere una funzione di bridge nei confronti della Borsa, fornendo le risorse, finanziarie e manageriali, necessarie per la crescita e propedeutiche alla quotazione. Questi operatori in passato sono sempre stati protagonisti primari delle IPO proposte sul mercato, ma negli ultimi anni hanno risentito della scarsa attrattività del listino di Borsa Italiana. Si auspica, dunque, che, in una lettura ampia della matrice degli incentivi, sia possibile valutare l introduzione di benefici a favore di investitori che intervengono nelle fasi di pre-quotazione. Misura 20 Investimenti per sostenere le micro, piccole e medie imprese del made in italy Si prevede di istituire un Fondo Invest in Made in Italy per l investimento in equity di microimprese, con ticket medi da 50 a 500 mila Euro. Il Fondo, complementare per taglia di intervento al Fondo Italiano d Investimento, sarà costituito con (1) risorse pubbliche; (2) risorse private (banche o altri investitori istituzionali, a partire da quelli a più stretto contatto col territorio come le banche di credito cooperativo), e con (3) quote di investitori istituzionali esteri, che, contando sull expertise e sulla valutazione delle banche del territorio, potranno più facilmente investire nel sistema delle micro e piccole imprese italiane. Il Fondo investirà, nel rispetto del diritto dell Unione europea, in quelle micro-società che si saranno dotate di un assetto societario adeguato a consentire l ingresso di investitori stranieri, incoraggiando in questo modo anche l internazionalizzazione e la crescita delle PMI italiane, anche nell ottica della partecipazione ai bandi di Horizon

6 Lo schema in oggetto andrebbe a coprire esigenze di mercato molto frammentate. Si tenga presente, in primo luogo, che con un ticket medio come quello proposto, tale misura sarebbe efficace solo se accompagnata da un numero elevato di interventi. Inoltre, seguendo le logiche del private equity che, oltre ad essere un fornitore di capitali, mette a disposizione il know-how acquisito nel tempo, in assenza del quale è ben più difficile ottenere un ritorno adeguato del capitale investito, sarebbe necessaria una struttura di gestione con un team di professionisti molto articolato, nonché un altrettanto importante sforzo di coordinamento. Da ultimo, si consideri anche che, all interno di una simile struttura è difficile ipotizzare che un solo manager possa seguire più di dieci target/partecipazioni. Alla finalità proposta appare più consona la soluzione del contributo in conto capitale o del rimborso a fondo perduto, che dovrebbe essere necessariamente veicolato attraverso le banche del territorio ed associato opportunamente ad altri strumenti. Misura 21 Attrarre capitali e competenze per far crescere le startup Si prevede di costituire un Fondo dei Fondi dedicato al co-investimento in fondi di venture capital, che supportano operazioni di investimento realizzate da angel investor, incubatori e acceleratori d impresa, in analogia a quanto proposto nel rapporto Restart, Italia! del Ministero dello Sviluppo Economico e come ripreso nel rapporto del Gruppo di lavoro nominato dal Presidente della Repubblica. I fondi pubblici saranno attivati solo a condizione che (almeno) una parte delle risorse private sia di origine straniera. Si accoglie con estremo favore l inserimento della proposta, già caldeggiata nel Libro bianco per lo sviluppo del venture capital, pubblicato da AIFI nel 2011, di costituire un fondo di fondi per il venture capital. Tale misura, infatti, recepisce l urgente necessità di ovviare alla situazione di equity gap, ovvero alla grave e generalizzata carenza di finanziamenti di avvio alle iniziative imprenditoriali, che caratterizza il nostro Paese anche a confronto con le altre realtà europee. Anche il trend degli interventi di venture capital in Italia evidenzia una situazione di stazionarietà che porta tale segmento ad essere classificato, ancora attualmente, come il tassello più debole del mercato. Inoltre, se si guardano i recenti dati semestrali presentati da AIFI-PwC, si nota come la raccolta indipendente degli operatori di private equity e venture capital abbia raggiunto il livello più basso degli ultimi dieci anni, attestandosi ad un valore complessivo di 162 milioni di Euro. In tale contesto di mercato, i contributi del Fondo Italiano di Investimento e del FEI sono risultati 6

7 determinanti quali anchor investor (ovvero investitori chiave dell iniziativa), a supporto dei pochi operatori che hanno contribuito all ammontare raccolto. È opportuna, dunque, una misura incisiva per l avvio dei fondi di venture capital, dal momento che anche l avvenuta introduzione degli incentivi fiscali per gli investimenti in start up (di cui si attende l attuazione) non sembra comunque sufficiente, bensì necessita di un azione di sistema per fare decollare il segmento. Per agire tempestivamente, rendere il più efficace possibile lo strumento ed evitare la dispersione delle risorse disponibili, si richiamano di seguito alcune peculiarità operative che, sulla base delle esperienze internazionali, si considerano imprescindibili. Nel caso in cui si ipotizzi che la dotazione di capitali venga assegnata attraverso una procedura di selezione dei fondi target (eventualmente bando o avviso pubblico, come nel caso della misura Fondo Sud HT ), che si deve necessariamente basare su criteri oggettivi ed indipendenti, è importante prevedere, per prima, la sottoscrizione da parte del soggetto pubblico (anchor investor) dei fondi selezionati ed un timing pari a 24 mesi (come da regolamentazione attuale di Banca d Italia), per il completamento della raccolta sul mercato presso altri investitori (cd. primo closing) da parte degli stessi fondi beneficiari. Considerate le problematiche connesse al venture capital, legate alla rischiosità degli interventi, il ruolo di lead investor pubblico fornisce una garanzia che tutela l investitore privato, anche in assenza di incentivazione sul ritorno dell investimento (schemi di up-side leverage, in cui l investitore privato ha una ripartizione preferenziale dei ritorni dall investimento, o di downside protection, in cui il soggetto pubblico assume il costo totale o parziale delle eventuali perdite). Alternativamente, ipotizzando il modello in cui il fondo di fondi sia gestito da un soggetto istituzionale (che potrebbe essere anche una struttura di gestione già esistente, quale quella del Fondo Italiano d Investimento), si suggerisce di replicare i meccanismi che hanno avuto maggiore efficacia a livello internazionale, facendo leva sulle competenze degli operatori privati già attivi sul mercato. La politica di investimento del fondo di fondi deve quindi essere orientata, in primo luogo, all investimento in fondi. A prescindere dal modello di riferimento, la misura dovrà essere coerente e perfettamente compatibile con quanto disposto dal Regolamento UE n. 345/2013 del 17 aprile 2013 relativo ai fondi europei per il venture capital (cd. Regolamento EuVECA). Con riferimento alla politica di investimento dei fondi selezionati è quindi opportuno che la stessa ricomprenda sia l attività di early stage financing, sia il capitale per lo sviluppo. Dal punto di vista delle tipologie di veicoli target, così come pure previsto dal Regolamento europeo, si dovrà includere sia i fondi di investimento mobiliare di tipo chiuso che i veicoli societari. Da ultimo, si sottolinea che, pur comprendendo la necessità primaria di attrarre capitali esteri all interno del Paese, tale obiettivo, seppur auspicabile, non può essere visto come un vincolo. 7

8 La misura, per risultare incisiva nel sostegno ai fondi di venture capital, dovrebbe essere accompagnata, ma non dipendente nè subordinata, ad incentivi per gli investimenti esteri. Misura 34 Creazione di un meccanismo di reazione rapida per far fronte alle crisi aziendali Si prevede di istituire un meccanismo di reazione rapida, conforme alle regole dell Unione europea, dedicato ad intervenire nell investimento in aziende italiane caratterizzate da squilibri patrimoniali e finanziari, ma con buone prospettive industriali ed economiche. Le risorse del meccanismo saranno messe a disposizione da diversi soggetti privati - valutando eventualmente un coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti - dalle maggiori banche italiane e da altri investitori istituzionali domestici e internazionali, e serviranno per apportare, secondo logiche non speculative ma di mercato, il capitale e la nuova finanza necessaria per la fase di esdebitamento e turnaround. Per favorire l attrazione degli investitori, le risorse investite saranno rese pre-deducibili in caso di attivazione di procedure concorsuali e non assoggettate a vincoli stringenti per quanto riguarda le condizioni di tasso praticate. Si valuta positivamente la misura proposta, dal momento che i soggetti privati impegnati in interventi di ristrutturazione in Italia sono molto pochi. A titolo esemplificativo, si segnala che, secondo i dati elaborati da AIFI-PwC, nel 2012 sono stati effettuati 7 interventi di turnaround, per un ammontare complessivo pari a 11 milioni di Euro. In generale, ciò non sembra dipendere da una carenza di opportunità, soprattutto in una fase economica come quella che si sta attraversando, quanto piuttosto da una mancanza di esperienza e competenze in tale tipologia di investimenti, caratterizzati da tempi di ritorno lunghi e da un rischio elevato. Per ovviare a tale fallimento di mercato, sulla base di alcune esperienze simili (a titolo di esempio, il Fond stratégique d investissement e l Enterprise Turnaround Initiative Corporation of Japan), si propone la costituzione di un fondo di fondi, focalizzato su investimenti di turnaround, di cui il soggetto pubblico sia il promotore, ma intervenga a condizioni di mercato. Si suggerisce, inoltre, coerentemente agli Orientamenti comunitari in materia, di evitare l influenza pubblica dominante, consentendo al soggetto pubblico di intervenire senza particolari vincoli qualora operi a condizioni di mercato. Per sfruttare l importante dotazione di competenze e professionalità specifiche, utili alla realizzazione di interventi di ristrutturazione, si potrebbe coinvolgere una rete di manager, di 8

9 commercialisti e di banche che operano a carattere locale, per lo svolgimento di attività consulenziale di scouting e di due diligence. Vista la mancanza di precedenti esperienze in questo ambito nel nostro Paese, occorre valutare la disponibilità a sostenere un iniziativa di questo tipo nella fase di raccolta dei capitali, in particolare da parte di soggetti istituzionali italiani e internazionali. Riguardo al target di investimento, andrebbe focalizzato su imprese che si trovano in stato di momentanea crisi. Lo stato di crisi, a differenza dell insolvenza conclamata (che anche legislativamente è connessa all attivazione delle procedure fallimentari), si lega ad una situazione di difficoltà, anche temporanea, dell impresa in cui sono ancora attivabili degli strumenti di intervento utili ad impedirne il dissesto. Le imprese target sono identificabili dunque tra le PMI che devono affrontare squilibri/inefficienze di carattere finanziario, ma che hanno un valido prodotto/servizio o un mercato di riferimento solido a livello italiano o internazionale. Si può ipotizzare la creazione di un fondo che abbia una dotazione ragionevole e considerevole, pari a 300 milioni di Euro, in modo tale da potere realizzare circa 100 operazioni, ciascuna con un apporto di equity pari, in media, a circa 3 milioni di Euro. AIFI si rende disponibile ad approfondire il tema, sulla base di un confronto già intrattenuto con Confindustria ed ABI. Nuova misura proposta TRASPARENZA E CERTEZZA DEL CONTESTO NORMATIVO PER ATTRARRE I CAPITALI INTERNAZIONALI I fondi internazionali di private equity destinano, mediamente, circa 2 miliardi di Euro all anno a favore delle nostre imprese. Tuttavia, da alcuni anni, tali operatori lamentano una scarsa certezza sull uso in Italia di tecniche finanziarie, come il leveraged buy out, riconosciute a livello internazionale nelle operazioni di acquisizione. Questo potrebbe disincentivarli dall investire nelle nostre imprese, sacrificando, in molti casi, validi progetti di sviluppo e la possibilità di mantenere la direzione italiana delle stesse aziende. Anche gli interventi nelle fasi di ricambio generazionale e nel supporto ai processi di aggregazione e internazionalizzazione sarebbero messi a rischio. Negli altri Paesi esistono esempi di accordi, da stipulare preventivamente con l Amministrazione Finanziaria, che consentono di minimizzare l incertezza sulle operazioni di acquisizione. In Italia, spesso, le operazioni sono messe in discussione ex post, rendendo aleatori, per l incertezza legata alla variabile fiscale, gli esiti finali degli interventi. Per questo motivo, AIFI ha presentato, a maggio 2013, all Agenzia delle Entrate una richiesta di chiarimenti sul trattamento fiscale delle operazioni di LBO, suggerendo un interpretazione 9

10 univoca sulla deducibilità degli interessi passivi, in modo tale da migliorare la trasparenza del contesto normativo di riferimento e ridare fiducia agli investitori. Un altro tema che può disincentivare l investimento cross-border da parte dei fondi paneuropei di private equity, è quello della stabile organizzazione, analizzato anche dalla Commissione europea (Report of Expert Group on removing tax obstacles to cross-border venture capital investments, 30 aprile 2010). Il gestore di tali fondi svolge una serie di attività nel paese in cui l investimento è realizzato, quali: l analisi e la selezione delle società target; l acquisizione (negoziazioni con il venditore, coordinamento finanziario, consulenza fiscale e legale, firma dei contratti); la gestione dell investimento (monitoraggio, reporting, consulenza in relazione a specifici eventi concernenti le società target) e l attività di dismissione. Sempre la Commissione rileva come, in assenza di indicazioni specifiche da parte delle Amministrazioni Finanziarie, i gestori si avvalgano generalmente di società di advisory situate nello Stato dove l investimento è effettuato, le cui attività sono, in genere, limitate a servizi di consulenza senza il potere di concludere contratti. Il gestore rimane, dunque, unico responsabile delle decisioni. Tale struttura comporta inefficienza sotto il profilo gestionale, nonché alti costi e può generare fenomeni di doppia imposizione. La rimozione di tali ostacoli favorirebbe l operatività cross-border dei fondi d investimento, determinando il venir meno di un area di incertezza (rischio di stabile organizzazione), una maggiore efficienza nella gestione dei fondi e minori costi di struttura. Da evidenziare anche la differenza di trattamento rispetto ai gestori di fondi aperti con riguardo ai quali non si pone, di solito, un problema di stabile organizzazione. La soluzione ottimale individuata dalla Commissione, applicabile anche al caso italiano, è il riconoscimento, da parte delle Amministrazioni finanziarie locali, che l attività effettuata dai gestori di fondi sia qualificata come attività di un agente indipendente che, pertanto, non dà luogo ad una stabile organizzazione del fondo o degli investitori. A supporto di tale conclusione, si nota che il gestore: - agisce nella sua ordinaria attività; - è retribuito con compensi sulla base del principio di libera concorrenza; - non è soggetto a dettagliate istruzioni degli investitori; - sostiene il rischio imprenditoriale. Da ultimo, si osservi come la diffidenza nei confronti del nostro contesto normativo e delle nostre regole abbia provocato anche un allontanamento dei flussi di raccolta dei capitali internazionali verso i fondi di private equity. Basti pensare che il peso della raccolta internazionale sulla raccolta totale è passato dal 42% nel triennio al 12% nel triennio Bisogna quindi agire con urgenza per eliminare le aree di incertezza nel quadro giuridico e di inefficienza nella burocrazia del Paese, così da non peggiorare ulteriormente il nostro posizionamento competitivo. 10

11 Appare peraltro utile ribadire, come già accennato, che l inversione di tendenza nell attrazione dei capitali internazionali potrà avvenire solo quando anche i capitali degli investitori istituzionali domestici saranno almeno in parte presenti. 11

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE Private Equity e Venture Capital Il private equity e il venture capital Anni 80 Con venture capital si definiva l apporto di capitale azionario, da parte di operatori

Dettagli

La gestione delle risorse immateriali: l'esperienza del Liaison Office dell Area Ricerca dell'università di Verona

La gestione delle risorse immateriali: l'esperienza del Liaison Office dell Area Ricerca dell'università di Verona La gestione delle risorse immateriali: l'esperienza del Liaison Office dell Area Ricerca dell'università di Verona Dott. Luca Guarnieri Responsabile Liaison Office Area Ricerca Università degli Studi di

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto

Dettagli

GLI ACCORDI CON BORSA ITALIANA E AIFI. Banca Impresa: Il Capitale delle Imprese Roma, 5 maggio 2010

GLI ACCORDI CON BORSA ITALIANA E AIFI. Banca Impresa: Il Capitale delle Imprese Roma, 5 maggio 2010 GLI ACCORDI CON BORSA ITALIANA E AIFI Banca Impresa: Il Capitale delle Imprese Roma, 5 maggio 2010 PRINCIPALI CONTENUTI 1. Quadro della situazione attuale in Italia 2. Accordo ABI-BIT Punti principali

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Gabriele Cappellini Milano, 18 ottobre 2011 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita patrimoniale

Dettagli

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE La strutturazione di un fondo di private equity e l attività di fund raising I veicoli azionisti sottoscrittori SGR Fondo Struttura italiana gestore fondo General Partner

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ha interpretato e sostenuto negli anni lo sviluppo della mutualità, l affermazione dei principi solidaristici e la responsabilità sociale dell Impresa Cooperativa che ottiene benefici tramite la costituzione

Dettagli

Il Fondo Italiano d Investimento per le PMI e le ipotesi di agevolazioni del mercato

Il Fondo Italiano d Investimento per le PMI e le ipotesi di agevolazioni del mercato Il Fondo Italiano d Investimento per le PMI e le ipotesi di agevolazioni del mercato Andrea Montanino Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Indice L obiettivo Lo strumento: creazione

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

FONDO ITALIANO DI INVESTIMENTO

FONDO ITALIANO DI INVESTIMENTO FONDO ITALIANO DI INVESTIMENTO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Documento di sintesi del progetto Roma, 16 dicembre 2009 Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Indice L obiettivo

Dettagli

Finanziare lo sviluppo con i Minibond

Finanziare lo sviluppo con i Minibond Finanziare lo sviluppo con i Minibond Implicazioni fiscali dello strumento Minibond Luca Luigi Tomasini dottore commercialista revisore legale STUDIO TOMASINI I vantaggi fiscali di emissione dei minibond

Dettagli

INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO

INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO Finanza agevolata, bandi, credito d'imposta INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO Castellanza, LIUC - Università Cattaneo 2 ottobre 2014 INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO PRINCIPI:

Dettagli

Export Manager per le PMI: Voucher per l internazionalizzazione

Export Manager per le PMI: Voucher per l internazionalizzazione Export Manager per le PMI: Voucher per l internazionalizzazione 1 Voucher per l internazionalizzazione: come nasce Contesto: l intervento dei Voucher per l internazionalizzazione delle PMI nasce nell ambito

Dettagli

MINIBOND: NUOVA FINANZA PER LE PMI

MINIBOND: NUOVA FINANZA PER LE PMI MINIBOND: NUOVA FINANZA PER LE PMI A cura della Dott.ssa Paola D'Angelo Manager, BP&A Finance and Business Consulting E-mail: paoladangelo@bpeassociati.it Ufficio: +39.0734.281411 Mobile: +39.393.1706394

Dettagli

Il mercato primario Le offerte di azioni

Il mercato primario Le offerte di azioni Il mercato primario Le offerte di azioni Tecnicamente le offerte di azioni sono di due tipi: OFFERTE PUBBLICHE DI SOTTOSCRIZIONE (OPS), quando oggetto di offerta sono azioni di nuova emissione provenienti

Dettagli

MINIBOND e QUOTAZIONE all AIM ASPETTI FISCALI dott. Giuliano Saccardi

MINIBOND e QUOTAZIONE all AIM ASPETTI FISCALI dott. Giuliano Saccardi MINIBOND e QUOTAZIONE all AIM ASPETTI FISCALI dott. Giuliano Saccardi 12/11/2014 Saccardi & Associati Normativa e Prassi Per i minibond: Art. 32 comma 8, 9, 13 e 26 del DL 83/2012 Decreto sviluppo/crescita

Dettagli

AIFI. Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital. Prospettive di sviluppo per il private equity in Italia

AIFI. Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital. Prospettive di sviluppo per il private equity in Italia AIFI Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital Prospettive di sviluppo per il private equity in Italia Il ruolo degli investitori istituzionali Anna Gervasoni Direttore Generale AIFI Roma,

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

Strumenti finanziari CIP. Programma per l innovazione e l imprenditorialità. Commissione europea Imprese e industria CIP

Strumenti finanziari CIP. Programma per l innovazione e l imprenditorialità. Commissione europea Imprese e industria CIP Strumenti finanziari CIP Programma per l innovazione e l imprenditorialità Commissione europea Imprese e industria CIP Strumenti finanziari CIP Programma per l innovazione e l imprenditorialità Quasi un

Dettagli

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLE RETI D IMPRESA In data tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio premesso che Con l'art. 3, comma 4-ter, del

Dettagli

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014 Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap

Dettagli

REGIME FISCALE DEI MINIBOND

REGIME FISCALE DEI MINIBOND I MINIBOND: nuovi canali di finanziamento alle imprese a supporto della crescita e dello sviluppo 15Luglio 2015 REGIME FISCALE DEI MINIBOND Dr. Angelo Ragnoni Agenzia delle Entrate Angelo Ragnoni Articolo

Dettagli

Fondi aperti Caratteri

Fondi aperti Caratteri Fondi aperti Caratteri Patrimonio variabile Quota valorizzata giornalmente in base al net asset value (Nav) Investimento in valori mobiliari prevalentemente quotati Divieti e limiti all attività d investimento

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Previdenza complementare e territorio: sfida difficile ma non impossibile

Previdenza complementare e territorio: sfida difficile ma non impossibile Previdenza complementare e territorio: sfida difficile ma non impossibile Territorio e funzione economica dei fondi pensione: limiti ed opportunità Dott. Michael Atzwanger, LL.M. Comitato Torino Finanza

Dettagli

Risparmio e Investimento

Risparmio e Investimento Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

REGOLAMENTO DEL FONDO PARTECIPATIVO

REGOLAMENTO DEL FONDO PARTECIPATIVO REGOLAMENTO DEL FONDO PARTECIPATIVO Articolo 1 (Ambito di applicazione) 1. Il presente regolamento (di seguito anche il Regolamento ) disciplina gli interventi partecipativi di Promocoop Trentina S.p.A.

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

RISOLUZIONE N. 52 /E

RISOLUZIONE N. 52 /E RISOLUZIONE N. 52 /E Direzione Centrale Normativa Roma, 16 maggio 2014 OGGETTO: Consulenza giuridica Disciplina IVA delle prestazioni, rese alle imprese assicuratrici, di gestione degli attivi a copertura

Dettagli

Gli investimenti istituzionali nel mercato immobiliare in Italia Hotel Ambasciatori Palace Via Veneto 62, Roma

Gli investimenti istituzionali nel mercato immobiliare in Italia Hotel Ambasciatori Palace Via Veneto 62, Roma Roma, 18 Ottobre 2013 Gli investimenti istituzionali nel mercato immobiliare in Italia Hotel Ambasciatori Palace Via Veneto 62, Roma Fondi pensione negoziali Iscritti e ANDP al 30/06/2013 ANDP Iscritti

Dettagli

NOVITA SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE Presentazione

NOVITA SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE Presentazione NOVITA SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE Presentazione RIUNIONE DEL 9 NOVEMBRE 2006 SALA BRUNO BUOZZI NOVITA APPORTATE DALLA FINANZIARIA 2007: -ANTICIPO RIFORMA DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE AL 1 GENNAIO

Dettagli

Fondo Zenit Minibond. Fondo Minibond. La finanza italiana al servizio dell economia italiana

Fondo Zenit Minibond. Fondo Minibond. La finanza italiana al servizio dell economia italiana Fondo Minibond Fondo Zenit Minibond Fondo obbligazionario per investire nello sviluppo delle PMI italiane La finanza italiana al servizio dell economia italiana -Zenit SGR, i nostri valori INDIPENDENTI

Dettagli

Circolare N.175 del 27 Novembre 2013

Circolare N.175 del 27 Novembre 2013 Circolare N.175 del 27 Novembre 2013 PMI. Tutte le informazioni per la quotazione in borsa online Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che ABI, AIFI, ASSIREVI, ASSOGESTIONI, ASSOSIM,

Dettagli

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, recante Misure urgenti per la crescita del Paese, e,

Dettagli

Confindustria Genova

Confindustria Genova Confindustria Genova La levadel Private Equity nelleacquisizionie nelle cessioni: minoranze e maggioranze Genova, 14 maggio 2015 Raffaele de Courten 1 ARGOMENTI TRATTATI Cosa fanno gli operatori di Private

Dettagli

DETRAZIONI FISCALI 55% - 50 % (ex 36%)

DETRAZIONI FISCALI 55% - 50 % (ex 36%) DETRAZIONI FISCALI 55% - 50 % (ex 36%) GUIDA ALL APPLICAZIONE DEL DECRETO 83/2012 ART. 11 CONVERTITO CON LEGGE 7 AGOSTO 2012 N 134 (SETTEMBRE 2012) Indice: 1. INTRODUZIONE...2 2. TESTO DISPOSIZIONE: ARTICOLO

Dettagli

1 Macerata, 14 novembre 2014 IL FINANZIAMENTO DELLE PMI ALTERNATIVO AL CREDITO BANCARIO

1 Macerata, 14 novembre 2014 IL FINANZIAMENTO DELLE PMI ALTERNATIVO AL CREDITO BANCARIO 1 Macerata, 14 novembre IL FINANZIAMENTO DELLE PMI ALTERNATIVO AL CREDITO BANCARIO 2 Macerata, 14 novembre LE INIZIATIVE A LIVELLO EUROPEO: EUVECA, EUSEF Il 17 aprile 2013 sono stati pubblicati: (i) il

Dettagli

AIFI. Una finanza per la crescita delle imprese. Le imprese di PE e VC in Italia e le misure per incoraggiarne lo sviluppo.

AIFI. Una finanza per la crescita delle imprese. Le imprese di PE e VC in Italia e le misure per incoraggiarne lo sviluppo. AIFI Una finanza per la crescita delle imprese Le imprese di PE e VC in Italia e le misure per incoraggiarne lo sviluppo Anna Gervasoni 22 febbraio 2013 Il peso del private equity sul PIL a livello internazionale

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE MOSCA, LORENZIN. Istituzione del Fondo dei fondi presso la Cassa depositi e prestiti Spa

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE MOSCA, LORENZIN. Istituzione del Fondo dei fondi presso la Cassa depositi e prestiti Spa Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3752 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI MOSCA, LORENZIN Istituzione del Fondo dei fondi presso la Cassa depositi e prestiti Spa Presentata

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato MOSCA

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato MOSCA Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2158 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato MOSCA Agevolazioni fiscali e contributive per l assunzione di temporary manager da parte

Dettagli

LA COSTITUZIONE DI SOCIETÀ ALL ESTERO STRUMENTI DI INCENTIVAZIONE

LA COSTITUZIONE DI SOCIETÀ ALL ESTERO STRUMENTI DI INCENTIVAZIONE LA COSTITUZIONE DI SOCIETÀ ALL ESTERO STRUMENTI DI INCENTIVAZIONE di Isabella Angiuli Per la costituzione di società all estero (impianti produttivi o sedi commerciali) esistono alcuni incentivi sia a

Dettagli

Dott. Jacopo Calvano. Dottore Commercialista e Revisore Legale dei conti Esperto in finanza comunitaria per imprese ed enti locali

Dott. Jacopo Calvano. Dottore Commercialista e Revisore Legale dei conti Esperto in finanza comunitaria per imprese ed enti locali Dott. Jacopo Calvano Dottore Commercialista e Revisore Legale dei conti Esperto in finanza comunitaria per imprese ed enti locali IT IMPRESA E TERRITORIO SRL Ufficio Finanziamenti e Incentivi 00199 Roma

Dettagli

ROADSHOW PMI TURISMO E PMI

ROADSHOW PMI TURISMO E PMI ROADSHOW PMI TURISMO E PMI Cagliari, 29 maggio 2009 Per il 67,2% delle Pmi del turismo la situazione economica del Paese è peggiorata nei primi cinque mesi del 2009 rispetto al secondo semestre del 2008.

Dettagli

FONDO NAZIONALE INNOVAZIONE

FONDO NAZIONALE INNOVAZIONE DIPERTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE UFFICIO ITALIANO BREVETTI E MARCHI FONDO NAZIONALE INNOVAZIONE Direzione Generale Lotta alla Contraffazione

Dettagli

FINANZA PER LA CRESCITA

FINANZA PER LA CRESCITA FINANZA PER LA CRESCITA 1 FINANZA PER LA CRESCITA: TRE ASSI Accesso al finanziamento: creditizio e alternativo Sostegno agli investimenti Incentivi capitalizzazione e quotazione 2 2 ACCESSO AL FINANZIAMENTO:

Dettagli

MINI BOND Un nuovo strumento per finanziare la crescita delle Aziende

MINI BOND Un nuovo strumento per finanziare la crescita delle Aziende MINI BOND Un nuovo strumento per finanziare la crescita delle Aziende LO SCENARIO MINI BOND Il Decreto Sviluppo ed il Decreto Sviluppo bis del 2012, hanno introdotto importanti novità a favore delle società

Dettagli

Ricerca e Innovazione nelle imprese. Misure di sostegno immediato alle attività innovative e di ricerca delle imprese

Ricerca e Innovazione nelle imprese. Misure di sostegno immediato alle attività innovative e di ricerca delle imprese Ricerca e Innovazione nelle imprese Misure di sostegno immediato alle attività innovative e di ricerca delle imprese OBIETTIVI DELL INTERVENTO Rafforzare la ripresa economica con azioni qualificate per

Dettagli

DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD

DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD Commenti e proposte Anigas Milano, 5 aprile 2013 1 PREMESSA Anigas

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

L esigenza di patrimonializzazione delle imprese italiane

L esigenza di patrimonializzazione delle imprese italiane L esigenza di patrimonializzazione delle imprese italiane Finanza per la crescita IPO Day, Borsa Italiana, Milano - 26 Settembre 2014 Silvia Magri, Servizio Stabilità finanziaria Banca d Italia Outline

Dettagli

Fare Impresa. Ecco l alternativa. Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012

Fare Impresa. Ecco l alternativa. Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012 Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa SpA Fare Impresa Ecco l alternativa Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012

Dettagli

Dicembre 2013. Ampliamento delle fonti di finanziamento per le PMI e Minibond nel Piano Destinazione Italia

Dicembre 2013. Ampliamento delle fonti di finanziamento per le PMI e Minibond nel Piano Destinazione Italia Dicembre 2013 Ampliamento delle fonti di finanziamento per le PMI e Minibond nel Piano Destinazione Italia Cristiano Tommasi, Annalisa Dentoni-Litta e Francesco Bonichi, Allen & Overy Nell ambito del documento

Dettagli

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB

Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB Risposta dell Associazione Bancaria Italiana al documento di consultazione CONSOB Comunicazione in materia di informazione da fornire al pubblico in relazione alle indennità e benefici riconosciuti ad

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

BERGAMO SMART CITY VERSO EXPO 2015. Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - 26 novembre 2013

BERGAMO SMART CITY VERSO EXPO 2015. Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - 26 novembre 2013 BERGAMO SMART CITY VERSO EXPO 2015 Start Up Innovative -Le imprese fanno sistema Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso - 26 novembre 2013 START UP E INCUBATORI Il Decreto Sviluppo (179/2012), introducendo

Dettagli

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile

Dettagli

Presentazione. del Forum Assonime delle Imprese Regolate (F.A.I.R.)

Presentazione. del Forum Assonime delle Imprese Regolate (F.A.I.R.) Presentazione del Forum Assonime delle Imprese Regolate (F.A.I.R.) Roma, 18 luglio 2002 Il Forum delle imprese regolate, che oggi viene inaugurato, vuole essere un luogo permanente di consultazione e scambio

Dettagli

Il private equity al servizio delle imprese che vogliono crescere

Il private equity al servizio delle imprese che vogliono crescere Il private equity al servizio delle imprese che vogliono crescere AMEDEO GIURAZZA Amministratore Delegato - Vertis SGR SpA Napoli, 25 febbraio 2015 1 INTERESSE PER IL PRIVATE EQUITY Nell ultimo ventennio

Dettagli

AIFI. CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo)

AIFI. CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo) AIFI ASSOCIAZIONE ITALIANA DEL PRIVATE EQUITY E VENTURE CAPITAL CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo) Indice LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DEL PRESENTE

Dettagli

RISOLUZIONE N. 99/E. Direzione Centrale Normativa e Contenzioso. Roma, 8 maggio 2003

RISOLUZIONE N. 99/E. Direzione Centrale Normativa e Contenzioso. Roma, 8 maggio 2003 RISOLUZIONE N. 99/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 8 maggio 2003 Oggetto: Imposta sostitutiva sui proventi dei titoli obbligazionari di cui al decreto legislativo 1 aprile 1996, n. 239.

Dettagli

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca 30 settembre 2007 Agenda La situazione della produzione di energia rinnovabile in Italia

Dettagli

Il Fondo Mutualistico di Legacoop

Il Fondo Mutualistico di Legacoop LA FINANZA E IL CREDITO IN COOPERAZIONE Il Fondo Mutualistico di Legacoop Aldo Soldi Direttore Generale Coopfond Parma, 6 marzo 2014 1 1 - Coopfond Coopfond è il Fondo mutualistico di Legacoop. E una S.p.A.

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Criteri, condizioni e modalità cui si conforma la società SNAM S.p.A. per adottare il modello di separazione proprietaria della gestione della rete nazionale

Dettagli

Risoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003

Risoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Risoluzione n. 150/E Roma, 9 luglio 2003 Oggetto: Depositi a garanzia di finanziamenti concessi ad imprese residenti aventi ad oggetto quote di fondi comuni di

Dettagli

Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza. Fondazione collettiva per la previdenza professionale

Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza. Fondazione collettiva per la previdenza professionale Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza Fondazione collettiva per la previdenza professionale Un futuro sereno grazie a Perspectiva Sfruttare completamente le opportunità di rendimento e

Dettagli

MINI BOND NUOVA FINANZA ALLE IMPRESE

MINI BOND NUOVA FINANZA ALLE IMPRESE 2 Indice Background Il Decreto Sviluppo 2012 ha introdotto una serie di provvedimenti studiati su misura per le PMI non quotate: Cambiali Finanziarie : strumento di funding a breve termine; MiniBond (obbligazioni)

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Introduzione al Private Equity Strumenti di capitale di rischio per la PMI

Introduzione al Private Equity Strumenti di capitale di rischio per la PMI Introduzione al Private Equity Strumenti di capitale di rischio per la PMI Rimini, 11 ottobre 2013 Raffaele de Courten 1 ARGOMENTI TRATTATI Cosa fanno gli operatori di Private Equity? Quali sono gli obiettivi

Dettagli

POLITICA DI CLASSIFICAZIONE DELLA CLIENTELA

POLITICA DI CLASSIFICAZIONE DELLA CLIENTELA POLITICA DI CLASSIFICAZIONE DELLA CLIENTELA 1. Obiettivo del Documento... 2 2. Criteri per la classificazione della clientela... 2 2.1 Controparti qualificate... 2 2.2. Clientela professionale... 3 2.3

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

Circolare N.140 del 19 Settembre 2013

Circolare N.140 del 19 Settembre 2013 Circolare N.140 del 19 Settembre 2013 Smart & Start. Incentivi ed agevolazioni fino a 500.000 euro per i progetti innovativi al sud Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che Smart & Start

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

AZIONI SVILUPPO. infografica by 1

AZIONI SVILUPPO. infografica by 1 AZIONI SVILUPPO Ottobre 2007 infografica by 1 IL MOTIVO DELLE AZIONI SVILUPPO infografica by 2 IL MOTIVO 1 2 Dove siamo? Sistema Italia Tessuto industriale ricco di imprese a BMC (Bassa e Media Capitalizzazione,

Dettagli

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 Con riferimento agli strumenti di ingegneria finanziaria attivati dall OI MiSE-DGIAI nell ambito competitività del

Dettagli

Agenda. Gli accordi Intesa Sanpaolo Confindustria Piccola Industria. Consulenza globale. Ambiti d intervento. Conferma e arricchimento soluzioni

Agenda. Gli accordi Intesa Sanpaolo Confindustria Piccola Industria. Consulenza globale. Ambiti d intervento. Conferma e arricchimento soluzioni Agenda Gli accordi Intesa Sanpaolo Confindustria Piccola Industria Consulenza globale Ambiti d intervento Conferma e arricchimento soluzioni 1 Intesa Sanpaolo - Confindustria Piccola Industria Un impegno

Dettagli

Relazione illustrativa

Relazione illustrativa Relazione illustrativa Il presente decreto del Ministro dell economia e delle finanze, in attuazione di quanto disposto dall articolo 1, commi da 91 a 94, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, stabilisce

Dettagli

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Firenze, 12 aprile 2011 Auditorium Monte dei Paschi di Siena Intervento di Luciano Baggiani, Presidente dell ANEA Pagina

Dettagli

Imprese in difficoltà, operativo dal 5 luglio 2010 il Fondo per interventi di salvataggio e di ristrutturazione

Imprese in difficoltà, operativo dal 5 luglio 2010 il Fondo per interventi di salvataggio e di ristrutturazione PERIODICO INFORMATIVO N. 37/2010 Imprese in difficoltà, operativo dal 5 luglio 2010 il Fondo per interventi di salvataggio e di ristrutturazione È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 25

Dettagli

POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI)

POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI) POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI) Avanzamento Attività Organismo Intermedio Ministero dello Sviluppo Economico Direzione generale per gli incentivi alle imprese D.G.I.A.I Linee

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI (2014-2020) (COSME)

Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI (2014-2020) (COSME) Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI (2014-2020) (COSME) Obiettivo Il passaggio dalla programmazione 2007-13 a quella 2014-2020 porterà molti cambiamenti

Dettagli

RISOLUZIONE N. 131/E. Roma, 22 ottobre 2004. Oggetto: Trattamento tributario delle forme pensionistiche complementari

RISOLUZIONE N. 131/E. Roma, 22 ottobre 2004. Oggetto: Trattamento tributario delle forme pensionistiche complementari RISOLUZIONE N. 131/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 22 ottobre 2004 Oggetto: Trattamento tributario delle forme pensionistiche complementari L Associazione XY (di seguito XY ), con nota

Dettagli

Sono noti i motivi finanziari che costituiscono un effettivo freno allo sviluppo delle PMI:

Sono noti i motivi finanziari che costituiscono un effettivo freno allo sviluppo delle PMI: 6. Finanze 1 - Operazioni di capitalizzazione e di finanziamento delle PMI e proposte per contrastare la crisi economica in adesione ai principi europei dello Small Business Act Sono noti i motivi finanziari

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 Verso un utilizzo più strategico imparando dall esperienza maturata Roberto D Auria Mario Guido Gruppo di lavoro Competitività Roma, 28 ottobre 2013 L esperienza

Dettagli

IL TALENTO DELLE IDEE, edizione 2009-2010

IL TALENTO DELLE IDEE, edizione 2009-2010 UniCredit Group - Territorial Relations Department 18 dicembre 2009 Giovani Imprenditori di Confindustria PREMESSE GENERALI PROPOSTA PROGETTUALE E MODELLO DI RATING TIMELINE 2 PREMESSE GENERALI L OCSE

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli