Estate Raffreddiamola con l energia che non scalda!
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- Michela Cuomo
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1 Estate 2014 Raffreddiamola con l energia che non scalda!
2 Il ruminante (e in particolare la vacca in lattazione) si trova a proprio agio alle basse temperature, mentre già a poco meno di 20 C comincia a soffrire il caldo.
3 Decisivi a questo proposito sono gli interventi sull ambiente: stalla aperta con ventilatori, doccette, cuccette confortevoli, assenza di sovraffollamento, abbondanza di acqua di abbeverata, ecc.
4 A proposito di quest ultimo fattore, la somma del fronte degli abbeveratoi deve assicurare almeno da 7 a 10 cm per capo in lattazione.
5 E sotto il profilo alimentare? Come possiamo intervenire per alleviare lo stress da elevate temperature, mantenendo l ingestione e di conseguenza la produzione?
6 E soprattutto quali risultati ci possiamo attendere da un intervento di natura alimentare?
7 Problemi, strozzature e colli di bottiglia
8 Proviamo a immaginare la nostra attività di allevamento come un tubo entro il quale scorre l acqua. Se il tubo è integro e regolare l acqua scorre spedita, ma in presenza di strozzature il flusso risulta rallentato.
9 Ognuna di queste strozzature (dalla più lieve alla più grave) rappresenta una causa del problema, ovvero è una causa (più o meno importante) della mancata espressione della piena potenzialità produttiva della mandria. L abilità dell allevatore e del tecnico consiste nel saper riconoscere la causa principale e rimuoverla, in quanto essa è la maggiore responsabile del problema in questione.
10 E interessante notare come non sia necessario eliminare totalmente la strozzatura principale, infatti anche un piccolo miglioramento farà aumentare il flusso attraverso il tubo. Prima che la strozzatura sia stata completamente annullata, un altra diventerà la principale e dovrà essere aggredita.
11 I cambiamenti effettuati in azienda funzionano solo se aprono una strozzatura. Spesso l applicazione di una sperimentazione ufficiale trasportata in un azienda qualunque non dà i risultati sperati.
12 Supponiamo che tre studi eseguiti su tre diversi interventi mostrino un aumento di 2 litri di latte per capo. Bene! Li impiego tutti e tre, così otterrò un aumento di 6 litri! Purtroppo le cose non funzionano così
13 L impiego della vitamina Q all inizio della lattazione in una prova sperimentale ha procurato un aumento di produzione pari a 2 kg di latte. In questo caso la vitamina Q ha rimosso la strozzatura principale.
14 Se somministriamo la vitamina Q in una stalla in cui la strozzatura principale è rappresentata dalla carenza di abbeveratoi a disposizione delle vacche fresche, la vitamina Q non determinerà un aumento di produzione, in quanto non è lei il collo di bottiglia! John Fetrow Dealing with the issues of risk: is there more to it than the average? 2009 Four-State Dairy Nutrition Management.
15 Allo stesso modo, se in estate rinfreschiamo le vacche con le doccette per indurle a passare più tempo coricate, ma esageriamo con la quantità di acqua al punto da aumentare l umidità del pavimento, avremo posto un limite all insorgenza delle ulcere della suola, ma saremo andati incontro ad una maggiore incidenza di dermatite digitale. In pratica avremo ridotto una strozzatura per poi crearne un altra.
16 Enerjet Pro È un mangime complementare liquido costituito in massima parte da glicerolo, con aggiunta di melasso, glicole propilenico e glucosio.
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18 Metabolismo del glicerolo Fermenta nel rumine per il 44% con produzione di propionato e butirrato.
19 Metabolismo del glicerolo Per il 43% è assorbito direttamente dalla parete ruminale per essere convertito in glucosio nel fegato. Per il 13% sfugge al rumine e viene digerito al 100%.
20 I dati della ricerca indicano un effetto di aumento dell ingestione e un incremento del numero delle contrazioni ruminali. L impiego del glicerolo si rivela pertanto utile per la prevenzione ed il trattamento delle principali patologie del post parto, quali chetosi e steatosi epatica.
21 Il glicerolo ha la proprietà di richiamare e trattenere acqua, facilitando l assorbimento di liquidi a livello intestinale. Questo effetto è sfruttato anche per migliorare lo stato di idratazione e la resistenza al caldo dell organismo.
22 Modalità di somministrazione All interno della miscelata unifeed. Versato sul fieno o sul mangime nel caso della somministrazione separata.
23 Dosaggio Fino a 1 kg/capo/giorno. Più comunemente 0,5 kg/capo/giorno.
24 Bipower Jet È un mangime complementare liquido costituito da glicerolo e melasso in proporzioni più equilibrate, con l aggiunta di glucosio e glicole propilenico.
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26 Dosaggio Fino al 5% della sostanza secca della razione giornaliera.
27 Le fonti più importanti di zuccheri sono: Foraggi (in quantità molto variabile) Concentrati (cereali, polpe, pastazzo di agrumi, carrube, ecc.) Prodotti liquidi (melasso, siero di latte, ecc.)
28 La presenza di zuccheri stimola l ingestione di sostanza secca. Inoltre gli zuccheri stimolano la moltiplicazione di Selenomonas ruminantium e di Megasphaera elsdenii, batteri ruminali che metabolizzano l acido lattico e quindi diminuiscono il rischio di acidosi.
29 Perché gli zuccheri possono risultare utili in presenza di foraggi di qualità scadente? I foraggi molto fibrosi sono poco energetici; un aggiunta di zuccheri può aiutare a soddisfare i fabbisogni.
30 Perché gli zuccheri possono risultare utili in presenza di foraggi di buona qualità? I foraggi di alta qualità hanno in genere un elevato contenuto di proteine solubili; un aggiunta di zuccheri può ottimizzare l impiego dell azoto.
31 Motivi che dovrebbero indurre ad aggiungere zuccheri alla razione: alto livello di proteine solubili; foraggi di qualità scadente; bassa ingestione di sostanza secca; in transizione, per attenuare gli effetti della chetosi.
32 Grazie per l attenzione e buona estate a tutti!
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