Accogliamo la processione in piedi.

Transcript

1 29 gennaio 2012 S. Famiglia ore (Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che l organo introduce con solennità l ingresso della processione.) Celebriamo la Messa vigiliare della Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, e delle nostre famiglie. La Messa del sabato sera ci introduce solennemente nel giorno santo del Signore, la domenica, memoria della sua Risurrezione, dalla quale scaturisce ogni luce per il cammino degli uomini e dei popoli. Per rischiarare le tenebre, si accendono le luci della chiesa. La domenica, giorno ottavo, è inizio e profezia di quel giorno eterno nella vicenda dei giorni dell uomo. Dio ha trovato casa in mezzo a noi, vicino alle nostre case: dentro la nostra vita. Ci serve procurarci, se non lo abbiamo già fatto, il foglio con il testo della Messa e dei canti. Accogliamo la processione in piedi. 1

2 29 gennaio 2012 S. Famiglia ore Essi non compresero omelia Sia lodato Gesù Cristo! In una domenica come questa, festa della santa famiglia di Nazareth e delle nostre famiglie, da vostro fratello e vostro parroco sento il desiderio e il bisogno di comprendere l episodio del vangelo, di capire se ha a che fare con la nostra vita: ancora una volta di dirvi con coraggio e con gioia che la famiglia è il progetto più forte e più bello che Dio ha pensato per la nostra vita. E se anche non comprendessimo tutto, non ci meraviglieremmo perché anche Maria non ha compreso subito tutto, e non ha perso la fede, non la fede nel Dio che l aveva scelta come madre di suo Figlio né la fede nel suo Figlio, per Lei non solo Figlio, ma anche suo Signore. (((((Ti preghiamo, o Maria, di aiutarci a riflettere su un episodio tanto doloroso e misterioso della tua vita. Desideriamo essere illuminati dal tuo cammino per comprendere le parole che tu hai detto e che, dicendole, hai consegnato a noi perché ne gustassimo il senso. Donaci di partecipare all amore materno con cui tu hai vissuto l oscurità e la sofferenza in unione con il tuo Figlio Gesù.))))) Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? Devo occuparmi della mia casa, di mio Padre? Ma essi non compresero. Come tutti i vostri figli, Gesù si sta allontanando da casa. Maria e Giuseppe, come tutti i genitori, sentono che alla fine i figli non sono vostri; appartengono a Dio, al quale li avete restituiti nel giorno del loro battesimo; appartengono al mondo, alla loro vocazione, alla loro storia, ai loro amori, ai loro sogni, persino ai loro limiti, ai loro errori. Famiglia santa quella di Nazareth, eppure non le è risparmiata l angoscia: Angoscianti, preoccupati, ti cercavamo. Famiglia santa, eppure in crisi, dove figli e genitori non si capiscono. Maria e Giuseppe sono ottimi genitori (e chi ne dubiterebbe?!), eppure non capiscono il figlio, non capiscono ciò che sta succedendo nella loro casa. Scende sulle nostre famiglie come una benedizione, come una consolazione questa angoscia di Maria e di Giuseppe. Neppure la migliore delle nostre 2

3 famiglie è rimasta esente dall incomprensione reciproca. Ma ecco la differenza: Maria e Giuseppe cercano Gesù, lo ascoltano, non comprendono, eppure insieme a Gesù vanno a Gerusalemme, insieme tornano a Nazareth, insieme cercano il figlio. Insieme. Che differenza con le nostre famiglie! Insieme! Questo gesto sempre più raro. Nelle nostre famiglie spesso ognuno vive la propria strada, le proprie mete, i propri obiettivi, i propri segreti, le proprie delusioni; non si fa quasi più nulla insieme, tanto meno le cose di Dio. In quella casa, invece, a Nazareth era buona abitudine ascoltare e interrogare, ascoltarsi e interrogarsi. Non abbiate paura, miei cari genitori, dei vostri figli, anche se vi sembra che stiano percorrendo strade ed esperienze che voi non comprendete. Abbiate paura del loro silenzio. Abbiate paura del vostro silenzio! Dopo di aver pregato qualche giorno, anche insieme, chiamate vostro figlio/figli una sera a sedervi davanti a voi e parlate con il cuore: perché non ci capiamo più? Perché non ci ascolti più? Perché pensi che i tuoi genitori siano al mondo per rovinarti la vita? Ti abbiamo accolto come un dono quando sei nato: accogli anche noi come un dono per te! Maria e Giuseppe si trovano nel mezzo di una grossa prova: Perché? Perché, figlio mio, ci hai fatto questo? Quante volte ho sentito nella mia vita di prete queste parole: perché? perché mio figlio ha fatto questo? Perché si è comportato così? Non me lo sarei mai aspettato da mio figlio!! Succede anche nelle nostre case: quando non ci capiamo, quando i figli non ascoltano più, fanno quello che vogliono loro in nome delle loro libertà (come se il nome della loro libertà fossero autorizzati a rispondere male, a offendere, a tenere il muso ), quando dicono di non credere più. Ascoltatemi: Se vostro figlio non segue le vostre pratiche religiose non significa che abbia perso Dio, né tanto meno che Dio abbia perso lui. In fondo voi genitori non sapete niente di che cosa accada nel suo cuore, non dovete soprattutto sentirvi in colpa. La fede ha sue ragioni, segue percorsi misteriosi. Ma se voi avete seminato il seme buono del Vangelo, anche se ora è inverno e tutto sembra morto, il seme spunterà, la primavera tornerà. Il profeta Isaia assicura che le cose di Dio non torneranno a Dio senza aver portato frutto, perché la forza non è nel seminatore, ma nel seme buono. Quante volte ho visto la fede che sembrava 3

4 scomparsa, riemergere dopo anni di silenzio. Oggi forse non capite perché è successo tutto questo e tante altre cose, che fanno e che voi non comprendete e che vi fanno soffrire (penso a quando i vostri figli e figlie decidono di smontare la loro famiglia con la separazione o il divorzio); non importa, voi continuate ad amarli, ad ascoltarli, a pregare per loro e a soffrire per loro e con loro. Vi confesso che tutti i giorni penso ai nostri ragazzi, ai nostri adolescenti, ai nostri giovani e mi prende una grande tristezza nel cuore: penso, e forse l ho già detto a qualcuno, che la generazione attuale dai 14 anni ai 35 anni è una generazione che noi abbiamo perso. Poi però mi riprendo pensando ai giovani che mi chiedono di prepararli al loro matrimonio (ormai quasi tutti dopo i 30 anni): io sono testimone che questi ragazzi, magari non si ricordano più di venire a Messa tutte le domeniche, qualcuno l ultima volta che è entrato in chiesa è stato il giorno della sua Cresima, qualcuno non è nemmeno battezzato: eppure, vi confesso e vi assicuro che li trovo giovani meravigliosi. In tre anni posso dire di averne conosciuto 300 copie e di aver visto nel loro animo una gioia immensa quando hanno compreso la fortuna grande di avere la fede e li ho visti il giorno del loro matrimonio con gli occhi lucidi. Resta un problema, che noi, che la comunità cristiana non è capace di accoglierli e di accompagnarli soprattutto nei primi anni di matrimonio, quando arriva il primo figlio Dice ancora il Vangelo: Scese con loro e venne a Nazareth. Dio andò ad abitare nella casa di un uomo e di una donna, di Maria e di Giuseppe. Ed essi divennero da quel giorno i suoi profeti: cioè, coloro che gli parlavano in nome di Dio, e lui li ascoltava: era sottomesso a loro, li obbediva. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Si può diventare santi a casa nostra, nelle nostre famiglie: basta decidere di amarsi, a tutti i costi, a qualsiasi condizione. Allora si può crescere in santità anche se sottomessi ai limiti e ai difetti degli altri, ai limiti di tuo marito, di tua moglie, dei tuoi figli. Si può crescere in santità anche se ormai da tempo vivi da solo: o perché hai fatto questa scelta per la tua vita o perché le persone o la persona che amavi è già in paradiso, e tu sei solo/sola. Puoi diventare santo anche tu, come Gesù. Scegli la preghiera del cuore e la solidarietà verso coloro che sono più poveri di te e condividi con loro i tuoi talenti, 4

5 la tua esperienza professionale, la tua maturità umana e morale: il campo della tua vita è ricco di frutti: danne a chi ha fame di affetto, di speranza, di coraggio. Qundo un uomo sposa la sua donna, secondo la liturgia cristiana. le dice IO ACCOLGO TE. E questa donna dice al suo uomo IO ACCOLGO TE. Tu entri nella mia vita e la abiti per sempre. Io so che la mia vita, accolta nelle tue braccia e nel tuo cuore, passa dalle tue braccia e dal tuo cuore alle braccia e al cuore di Dio. Partiamo dalla contemplazione di questo mistero che è avvenuto e che avviene anche oggi per voi. Basta per essere incantati oggi e per l eternità. Pace e benedizione sulle nostre famiglie: per le preghiere e l intercessione di Maria. 5